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Da: Laura Guerra

INDICAZIONI UTILI

Sabato e domenica più di 150.000 i contribuenti saranno chiamati ad esprimere il proprio voto per il rinnovo delle cariche del Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara. Ai venti consiglieri eletti si uniranno anche tre sindaci che saranno nominati dall’assemblea dei sindaci stessi.

“Dopo 5 anni questa amministrazione ha terminato il suo mandato e si terranno le elezioni per l’individuazione dei consiglieri che faranno parte del nuovo consiglio di amministrazione – spiega Paola Cavicchi, direttore dell’area Amministrativa – All’elettore verrà consegnata una delle 4 schede, in base al suo livello di contribuenza. Per votare occorre apporre una “X” sulla casella contenente il contrassegno di lista, stampata in testa alla lista di candidati prescelta. Non sono consentiti voti di preferenza. Tutti gli elettori, inoltre, possono votare nel seggio in cui si è iscritti o presso la sede legale del Consorzio in via Borgo Leoni n. 28 a Ferrara”.

Hanno diritto di voto tutti i proprietari degli immobili iscritti nel Catasto del Consorzio che siano in regola con i pagamenti dei contributi consortili. Quattro le schede elettorali: elettori e candidati, saranno ripartiti in quattro sezioni elettorali nelle quali sono inseriti in maniera progressiva rispetto al contributo versato.

Tutte le indicazioni sui luoghi, orari, modalità e nomi dei candidati si possono trovare sul sito istituzionale www.bonificaferrara.it nella parte dedicata alle elezioni.

Si vota sabato dalle 9 alle 19 e domenica dalle 9 alle 17, seguendo tutte le normative sanitarie anticovid. I seggi saranno 15, suddivisi sul territorio presso sedi dell’ente o luoghi messi a disposizione dai comuni: a Ferrara nella sede di via Borgo Leoni e al Centro Sociale Rivana Garden, ad Argenta al Centro Culturale “Il Mercato”, Bondeno al Consorzio di Ponte Rodoni, a Cento in Partecipanza Agraria, a Codigoro alla sede del Consorzio, a Comacchio alle ex Scuole elementari di piazza XXV Aprile, a Copparo nella Sala convegni del Comune in zona artigianale, a Fiscaglia al Teatro Comunale Severi, a Jolanda e Mesola nelle rispettive sedi del Consorzio, a Portomaggiore al ridotto del Teatro Concordia.

“Questo week end i consorziati ferraresi potranno eleggere nuovi consiglieri e confermarne altri, che mi hanno accompagnato nell’ultimo mio mandato – dice il presidente Franco Dalle Vacche – come sempre il cambiamento nella continuità è uno dei valori fondanti nella storia della bonifica ferrarese. E’ certamente un momento difficile per le tante situazioni economiche e sanitarie ma invito tutti a partecipare con il proprio voto nei vari seggi che sono stati allestiti da parte dell’Ente”

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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