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da: organizzatori

Sabato 23 Maggio 2015 dalle ore 18.00 in poi il Parco Commerciale White Park presenta ed inaugura la prima edizione di #whiteballoons

Continua la stagione degli eventi che la proprietà in accordo con la nuova gestione marketing sta ideando e organizzando nel parco commerciale White Park di Cento (FE) in via Matteo Loves.
Dopo aver accolto i personaggi dei cartoni animati nell’evento #WHITECOMICS in cui i più piccoli sono stati veri protagonisti tra giochi e votazioni per una competition sul costume più bello, questa volta l’evento è indirizzato anche ai più grandi.
Sabato 23 maggio il White Park apre alla bella stagione offrendo a tutti un giro in mongolfiera con l’evento #WHITEBALLONS.
Il White Park metterà a disposizione dei propri clienti una mongolfiera che volerà gratuitamente dalle ore 20:00 fino a tarda serata sorvolando i cieli di Cento.
Un’occasione unica e imperdibile per chi vorrà vivere questa emozionante avventura con la propria famiglia, il proprio partner o i propri amici!
Per l’occasione sul social Facebook del White Park è stato indetto un giveway dal nome #100metrisoprailcielo. Tutti coloro che seguono la pagina sono stati invitati a scattare un selfie.
I primi tre più votati faranno un giro in mongolfiera e per loro ci sarà una sorpresa (ancora non annunciata) ma che si rivelerà davvero “indimenticabile”.
Ma non finisce qui!!!
Sabato 23 Maggio le sorprese saranno tante!
Il White Park è lieto di dare il via alla puntata zero di “ZERODIECICENTO” ossia la terrazza estiva del parco commerciale che tra aperitivi, cocktails e musica accompagnerà questo sabato scoppiettante!
Ospiti della serata tre donne note all’ambiente dance italiano: dj Ilary Montanari (Facebook: https://www.facebook.com/ilary.montanari?fref=ts) , dj Ambra Missbì (Facebook: https://www.facebook.com/ambra.bi?fref=ts) e la vocalist Jennifer (Facebook: https://www.facebook.com/jennifervocalist?fref=ts)!

Per concludere in bellezza il White Park inaugurerà la rete wifi gratuita per tutti i clienti del centro commerciale!

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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