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Da Comune di Comacchio

Dal 1° al 30 settembre l’Emilia Romagna in gara per la sesta edizione nazionale di Wiki Loves Monuments -794imonumenti e siti d’artelocali fotografabili- Parallelamente in avvio un contest speciale nato dalla collaborazione tra Apt, Polo Museale dell’Emilia Romagna d’Arte eMibactregionale,che mette al centro dell’obiettivoeccellenze artistiche regionalitraBologna, Ravenna e Ferrara

Da un lato il territorio, con le sue bellezze artistiche uniche, dall’altro, sempre più folta, la community, di fotografi professionisti, fotoamatori e Instagramers:così la rete e le piattaforme social cambiano e rinnovano la promozione turistica veicolata sempre più attraverso le immagini. E’ proprio in questo contestoche l’Emilia Romagna diffonde parte del suo patrimonio artistico attraversoWiki Loves Monuments il più grande concorso fotografico digitale al mondo. Promosso da Wikipedia, tra i dieci siti attualmente più visitato al mondo, e coordinato da Wikimedia Italia, il contestcoinvolge cittadini e turisti nella preziosa attività di documentazione in rete delle ricchezze culturali, storiche per renderle patrimonio condivisibile, comune e universale.Per partecipare, ai fotoreporter basterà caricarele immagini tra il 1°e il 30 settembresul sito del concorso(http://wikilovesmonuments.wikimedia.it). È possibile competere solo con immagini di monumenti “liberati” cioè resi fotografabili per il contest, sono ritenute valide ai fini del concorso anche immagini scattati in precedenza. Tutte le fotografie caricate verranno rilasciate con licenza libera e saranno pubblicate su Wikimedia Commons, il grande database multimediale di Wikipedia. Sono in tutto 794 quest’anno (la lista completa su http://wikilovesmonuments.wikimedia.it/wlm2017-liste-monumenti-ed-elenco-enti/emilia-romagna/)grazie all’adesione di 102 enti al progetto di promozione digitale tra comuni (72), province (3), consorzi (2), Fondazioni (5), parrocchie e Diocesi (4), ed altre istituzioni private come musei e castelli, comunità e gallerie, hotel, ville e stabilimenti termali.Inoltre va segnalata anche la partecipazione del Polo Museale regionale che con Apt Servizi e Mibact regionale, parallelamente al concorso nazionale darà vita ad un contest nel contest di respiro regionale “Occhio digitale sul Polo Museale dell’Emilia Romagna”. Con l’obiettivo di coinvolgere i partecipanti nell’attività di reportage fotografico e di promozione in rete dei gioielli artistici e culturali selezionati (Palazzo Pepoli Campogrande, Palazzo di Teodorico e Museo Nazionale di Archeologia)l’Emilia Romagna mette in calendario nel mese di settembre anche tre passeggiate fotografiche rispettivamente domenica 3 settembre a Bologna, sabato 9 settembre a Ravenna e infine domenica 17 settembre a Ferrara. (Per maggiori info http://www.travelemiliaromagna.it/wiki-loves-monuments-occhio-digitale-inemiliaromagna/)

Nelle precedenti edizioni nazionali di Wiki Loves Monuments l’Emilia Romagna ha contribuito a documentare le ricchezza del patrimonio artistico del Paese con 14.591 fotografie e si è distinta con 17 piazzamenti nazionalie 2 internazionali. A stabilire i vincitori del concorso la giuria di qualità istituita da Wikipedia Italia e la lista completa delle immaginiregionali sarà poi consultabili su http://photo.aptservizi.com/.

Ecco l’elenco completo delle istituzioni pubbliche e private partecipanti a Wiki Loves Monuments 2017:

 

Comuni: Anzola dell’Emilia, Bagno di Romagna, Bentivoglio, Bertinoro, Bologna, Borghi, Brisighella,Budrio, Calderara di Reno, Campagnola nell’Emilia, Casalgrande, Casola Valsenio, Castel Maggiore, Castel San Pietro Terme, Castello d’Argile, Castelvetro di Modena, Castrocaro Terme e Terra del Sole, Cavriago, Cento, Cesena, Cesenatico, Colorno, Comacchio, Cotignola, Crevalcore, Dozza, Faenza, Ferrara, Fiorano Modenese, Forlì, Forlimpopoli, Galeata,Gatteo, Imola, Longiano, Lugo, Massa Lombarda, Meldola, Modena, Modigliana, Molinella, Mondaino, Nonantola, Parma, Pavullo nel Frignano, Pennabilli, Piacenza, Pianello Val Tidone, Pieve di Cento, Premilcuore, Ravenna, Reggio Emilia, Reggiolo, Rimini,Riolo Terme, Sala Bolognese, San Felice sul Panaro, San Leo, San Mauro Pascoli, San Pietro in Casale, San Secondo Parmense, Santa Sofia, Sarsina, Savignano sul Rubicone, Scandiano, Sestola, Travo, Verghereto, Vernasca, Vezzano sul Crostolo, Voghiera e Zola Predosa Diocesi: Fidenza, Ravenna-Cervia e Piacenza-Bobbio Fondazioni: Casa di Enzo Ferrari, Cassa di Risparmio di Modena, Vignola, RavennAntica, Tito Balestra Province: Ferrara, Parma e Reggio Emilia Castelli: Agazzano, Felino e Sarmato

E ancora:

Complesso Monumentale della Pilotta Comunità Ebraica di Modena e Reggio Emilia Consorzio Bonifica di Piacenza Consorzio Chiusa Casalecchio Famiglia Isolani Fattoria Paradiso Galleria Ricci Oddi Grand Hotel Terme della Fratta MAR Museo di Saludecio e Beato Amato Museo Orsi Coppini Parrocchia di Badia Cavana Polo Museale dell’Emilia Romagna Terme di Riolo Villa Caula Villa Rovere

Ufficio Stampa Apt Servizi – Tel. 0541-430190 – www.aptservizi.com

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COMUNE DI COMACCHIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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