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da: Federmanager Ferrara

Il 29 novembre in Castello l’appuntamento promosso da Federmanager con il patrocinio di Unindustria

Sabato mattina 29 novembre, presso il Salone Conferenze del Castello Estense Federmanager Ferrara promuove, con il patrocinio di Unindustria Ferrara, uno Workshop aperto al pubblico sul tema “Da manager a imprenditore: percorsi e opportunità”.
“L’incontro– spiega Giorgio Merlante, Presidente di Federmanager Ferrara – vuole fornire utili indicazioni su come orientarsi nel cruciale passaggio che coinvolge un crescente numero di dirigenti aziendali e di manager nel percorso che li può vedere protagonisti sul territorio come imprenditori e portatori di valori, avvalendosi di esperienze di successo nel panorama nazionale e locale. ”
Il programma dei lavori, che si aprono alle 9.30 e proseguono fino alle 13: introduce Giorgio Amadori, Federmanager Ferrara. Seguono gli interventi di Andrea Molza, Molza & Partners Bologna, su “Esperienze e successi di Manager e Imprenditori”, Caterina Brancaleoni , Presidente SIPRO Fe- Agenzia Provinciale per lo sviluppo su “SIPRO, un’offerta integrata per la creazione d’impresa”, il Prof. Stefano Denicolai – Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali dell’Università di Pavia, il tema affrontato “L’evoluzione del modello imprenditoriale italiano: resistenze al cambiamento ed opportunità”, Carlo Bassi, Amministratore delegato di BacktoWork24, Gruppo 24 Ore, su “La nuova cultura del lavoro, nei fatti”. Le considerazioni finali sono affidate a Giorgio Merlante, Presidente Federmanager Ferrara.
La nascita di nuove realtà imprenditoriali, così come l’impegno in prima persona con l’acquisizione di quote societarie da parte di figure manageriali, sono stimolati anche dalla congiuntura economica attuale: in Europa dal 2010 5,3 milioni di quadri e dirigenti hanno perso il lavoro e l’Italia è tra i paesi più colpiti, con un -54,2%, contro una media europea del -30,6%. La Francia ha perso il 33,6%, la Gran Bretagna il 28% e la Germania il 19,4%. Un po’ meglio di noi la Spagna (-46,7%), un po’ peggio la Grecia, con un ridimensionamento del 57,3%. Questo nel nostro Paese si traduce in quasi un milione di posti di lavoro persi da dirigenti e quadri in tre anni, tra il 2010 e la fine del primo semestre 2013 (elaborazione di Aldai-Federmanager e Gidp direttori del personale su dati Eurostat).
In questo quadro, assume grande importanza il ruolo della formazione, così come agevolare l’incontro tra la domanda e l’offerta di competenze manageriali, come testimoniamo i relatori inviatati.
Caterina Brancaleoni, Presidente SIPRO Fe- Agenzia Provinciale per lo sviluppo, ha dichiarato: “Il sostegno alla nascita di nuove iniziative d’impresa è una delle priorità di SIPRO. Per questo continueremo a promuovere azioni che abbiano al centro la formazione imprenditoriale, per attivare processi di sviluppo delle competenze e delle capacità dei giovani imprenditori e delle start up”.
Per il Prof. Stefano Denicolai, Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali dell’Università di Pavia, “il modello imprenditoriale ‘Made in Italy’ è stato per molto tempo un nostro punto di forza, qualcosa che gli altri studiavano e copiavano. Nel tempo, questo modello è rimasto fedele a se stesso, mentre il mondo è radicalmente cambiato. Il risultato? Ora è una barriera al cambiamento, anziché un driver di competitività.”
Carlo Bassi, Amministratore delegato di BacktoWork24, realtà che accompagna manager, dirigenti e professionisti disposti a investire capitali ed esperienza, per diventare partner e soci di piccole imprese dichiara: “Dall’acquisizione da parte del Gruppo 24 ORE, con cadenza pressoché settimanale, un manager ha intrapreso una nuova strada, investendo in una piccola impresa e divenendone socio. Siamo, ora come allora, convinti che l’Italia si salva se si aiuta chi lavora e chi produce”.
Durante i lavori verrà presentato anche un altro luogo d’incontro tra aziende e manager, nato per favorire uno scambio progettuale attraverso aree d’accesso dedicate, proposto da Molza & Partner’s di Bologna. Andrea Molza: “Parlerò di Get a solution, per aziende che hanno un progetto da realizzare ma mancano di risorse e competenze per avviarlo e manager che propongono soluzioni”.
Dopo questa prima sessione, l’associazione dei dirigenti di Ferrara e provincia organizza sullo stesso tema un secondo appuntamento, in programma sabato 24 gennaio 2015, sempre presso il Castello Estense. Questa volta saranno alcuni manager a portare la loro esperienza di “sviluppo di impresa”: sono previsti gli interventi di Angelo Profili, Partner at Expense Reduction Analysts, del Prof. Marco Scoponi, Dipartimento di Chimica Università degli Studi di Ferrara, di Giorgio Merlante, Amministratore Delta Engineering Services, di Michele Monte e Alessandra Ponte, HR Consultants.
FEDERMANAGER Ferrara, fondata nel 1946 e con all’attivo circa 300 iscritti, tutela e promuove l’immagine e il ruolo della categoria dirigenti, manager e figure professionali di Ferrara e Provincia e fa capo a FEDERMANAGER nazionale. Si propone quale punto di riferimento per manager in attività, temporaneamente inoccupati, in pensione o dirigenti che svolgono attività professionale. Info: http://www.ferrara.federmanager.it

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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