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Da: Organizzatori
Per tre giornate, dal 14 al 16 marzo 2019, Copparo tornerà ad essere terra di ricerca grazie ad un workshop organizzato dal centro studi Dante Bighi in collaborazione con una classe di Master Internazionale del Politecnico di Milano. Venticinque futuri architetti, provenienti da tutte le parti del mondo, attualmente iscritti al Master internazionale del Politecnico, diretto dal prof Richard Ingersoll, si occuperanno di dare vita a scenari di progetto per tre aree, di diversa dimensione, inserite nel Parco del Naviglio di Copparo: il giardino interno all’edificio delle Ex Botteghe, l’area del Parco della Certosa e l’area del Museo della Civiltà Contadina.

Gli studenti, visiteranno i luoghi e incontreranno la Comunità locale per investigare le potenzialità sociali, economiche e ambientali del paesaggio copparese e suggerire, attraverso modelli, progetti e performance, un utilizzo delle risorse urbane in un ambiente naturale prefigurando strategie di futuro per migliorare le condizioni ecologico ambientali del luogo.
Le giornate di lavoro si alterneranno tra la Galleria Alda Costa e Villa Bighi che per l’occasione diverranno laboratori di pensiero internazionale. Durante le giornate di studio, il venerdi 15 ore 17:00 alla Galleria Civica Alda Costa, il prof Richard Ingersoll, terrà una conferenza aperta a tutti dal titolo THE AGRITECTURE PARADIGM mentre, la mattina di sabato 16 alle 10:00, è prevista la restituzione pubblica delle prime idee di progetto.

Le idee verranno poi perfezionate dagli studenti durante la seconda fase del workshop che avrà luogo presso la sede meneghina del Politecnico e il lavoro, nella sua versione finale, sarà consegnato al Comune di Copparo alla fine di aprile, periodo in cui, sarà prevista una mostra dei progetti all’interno dell’Atrio del Palazzo Comunale di Piazza Roma.

È auspicabile, nelle parole degli organizzatori del centro studi Dante Bighi, che i risultati finali non siano veri e propri progetti bensì suggerimenti di proposte utili alla comunità locale per realizzare la propria idea di ambiente urbano in continuità con il sistema naturale degli spazi aperti e verdi.

L’iniziativa si inserisce all’interno della rassegna #MarzoAmbiente, insieme di eventi attorno al tema della tutela ambientale, ideati da Gruppo Zero e Comune di Copparo, che per tutto il mese costelleranno la città, con un quartier generale all’interno della Galleria Alda Costa di via Roma.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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