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da: Gruppo Leonardo Solutions

Una convenzione tra l’Università degli Studi di Ferrara e il Gruppo Leonardo Solutions-Domodry di Legnano (Milano), sottoscritta per salvaguardare integrità e decoro di alcuni edifici storici del calibro della Loggia degli Aranci, all’interno di Palazzo Marfisa, e Palazzo Renata di Francia, che accoglie il Rettorato dell’Ateneo. E’ quella che sarà annunciata domani (giovedì), al convegno organizzato all’interno del Salone del Restauro (Sala Schifanoia, Padiglione 2) in corso da domani a sabato a Ferrara Fiere, da Workshop Italia, che con una serie di eventi formativi su tutto lo Stivale (24 in tutto, da Torino a Caltanisseta, col patrocinio, tra gli altri, della Consulta dei Beni Culturali, Assorestauro e Ordini Professionali) sta divulgando il sistema di deumidificazione muraria mediante tecnologia a neutralizzazione di carica (TNC). Un sistema definitivo che avvalendosi di piccole apparecchiature della dimensione di un antifurto, impedisce la risalita dell’umidità grazie a impulsi totalmente innocui che neutralizzano la carica elettrica dell’acqua. Detto in sintesi, niente più infiltrazioni che deteriorano i fabbricati, compromettendone l’agibilità e il valore monumentale e artistico. Brevettata nel 2008 e sperimentata al Politecnico di Milano, l’applicazione è in uso nella Cripta di Sant’Ambrogio a Milano, alle Terme di Diocleziano di Roma, a Palazzo Te di Mantova, a Palazzo Ducale di Modena, a Villa Pallavicini di Bologna, al Museo Archeologico di Forlimpopoli, a Palazzo Rasponi a Ravenna. Ora, grazie alla Facoltà di Architettura, rappresentata domani dal ricercatore Manlio Montuori, si registra l’approdo a Ferrara, territorio ‘terra e acqua’ per definizione e in quanto tale con un patrimonio architettonico vulnerabile alle conseguenze dell’umidità. Di qui l’idea, per Leonardo Solutions, di creare un appuntamento ad hoc all’interno del Salone del Restauro, coinvolgendo istituzioni e professionisti del comparto delle costruzioni. Oltre 200 sono gli iscritti. D’altra parte, come spiega Michele Rossetto, direttore Leonardo Solutions, «si tratta di una tecnologia di estrema efficacia che coinvolge tutto il settore dell’edilizia. Non solo i fabbricati storici, ma anche quelli moderni, ad uso abitativo». Inizio convegno, 14.30. Ad aprire i lavori – durante i quali verranno presentati i risultati raggiunti in siti Unesco – in rappresentanza del Ministero dei Beni Culturali sarà Biancaneve Codacci Pisanelli, della Sottosegreteria Borletti Buitoni. Seguiranno gli interventi di Virginia Rossini, Presidente della Consulta dei Beni Culturali; Carla Tomasi, Presidente dell’Ari Associazione Restauratori Italiani); Diego Farina, Presidente Ordine Architetti di Ferrara; Franco Mantero, Presidente Ordine Ingegneri; Simone Corli, Presidente Collegio Geometri.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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