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da; Marcella Zappaterra, Consigliera Pd Regione Emilia-Romagna

Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori”. Marcella Zappaterra, consigliera Pd in Regione Emilia-Romagna, ricorda il verso del grande cantautore italiano per annunciare che querelerà il vicesindaco della Lega di Ferrara Nicola Lodi per diffamazione aggravata e che il risarcimento che eventualmente otterrà lo devolverà in beneficenza ai più colpiti dalla crisi economica post-Covid.

“Anche in politica ci deve essere un limite al deterioramento e quel limite è la dignità. E chi è impegnato in politica quel limite lo deve sempre rispettare soprattutto per correttezza verso le persone che hanno dato loro fiducia” afferma Zappaterra.

In una diretta Facebook il vicesindaco leghista di Ferrara Nicola Lodi, in merito alla recente notizia che lo vede indagato per istigazione alla corruzione, mi ha accusato di essere stata condannata per molti reati. Nello specifico, Lodi ha parlato di “consigliere regionale tuttora in Consiglio condannata per danno erariale e tanto altro”.

“A questo punto devo spiegare a questa persona la differenza tra giustizia contabile e giustizia penale. – spiega la consigliera regionale del Pd – La Corte dei Conti mi ha ritenuto responsabile a livello amministrativo, in quanto Presidente della Provincia di Ferrara, dell’inquadramento contrattuale e relativo compenso riconosciuto nel 2009 a un componente del mio staff. Essendo al vertice dell’amministrazione provinciale, pur con tutti i pareri tecnici favorevoli, sono stata ritenuta responsabile del danno erariale e ho pagato una sanzione. E l’ho fatto, pur ritendendo di non avere alcuna colpa, perché in politica, come nella vita, chi sbaglia paga anche se il meccanismo della colpa è più complesso di quel che sembra”.

“Ma quel “tanto altro” aggiunto da Lodi non trova corrispondenza in nessun atto giudiziale, in alcuna altra sentenza, in alcuna altra indagine e l’insinuazione diventa pertanto inaccettabile. Non mi resta quindi che ricorrere alle vie legali per tutelare la mia dignità per fare sapere a tutti che non esiste “tanto altro”. Non ho mai querelato nessuno, perché ho sempre creduto che in politica il confronto per quanto aspro possa trovare una sua sintesi. Ma la spazzatura che quest’uomo sparge da anni mi vede costretta a tutelare la mia reputazione e la dignità non solo per me stessa, ma anche per rispetto verso chi mi ha sempre votato”.

“Io non ho mai ricevuto alcuna condanna penale. – continua Zappaterra – Ho sempre pagato le tasse, non ho mai rubato, non ho mai ricevuto un ammonimento per stalking dal questore, non ho mai sottratto beni sottoposti a pignoramento, non ho mai usurpato funzioni pubbliche, non ho mai occupato un alloggio popolare con uno stipendio da 5mila euro. La mia storia parla per me, e non posso permettere a chi da un anno e mezzo ridicolizza in tutta Italia la mia città e i miei concittadini di inventarsi bufale sul mio conto, sul mio passato e sul mio presente”.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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