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Da: Partito Democratico Emilia Romagna.

I consiglieri regionali intervengono anche per sottolineare un’altra problematica, i dipendenti assunti dopo il 24 febbraio esclusi dalla cassa integrazione in deroga

“Il decreto cosiddetto Cura Italia, che interviene con stanziamenti straordinari per risolvere le prime e più urgenti situazioni di disagio economico e lavorativo dipendenti dall’emergenza Coronavirus, non considera i lavoratori stagionali. Nella nostra provincia parliamo di centinaia e centinaia di operatori del settore agricolo e del comparto turistico” denunciano i consiglieri regionali Pd Marcella Zappaterra e Marco Fabbri.

“Questi ultimi, in particolare, sono i più colpiti visto che il settore è completamente bloccato e non è possibile prevedere come e quando potrà ripartire. – sottolinea Fabbri – La Giunta regionale dell’Emilia-Romagna oggi ha annunciato l’apertura del confronto con le parti sociali e le associazioni dei comparti turismo e agricoltura sui lavoratori stagionali, per definire possibili interventi di sostegno sulla base delle eventuali misure nazionali, anche con la disponibilità regionale a intervenire. Occorre reagire con rapidità, altrimenti intere famiglie rischiano di non poter contare su alcun reddito”.

Ma non solo, un’altra posizione delicatissima è quella dei lavoratori assunti dal 24 febbraio. “Il Governo – spiega la capogruppo Pd Zappaterra – ha infatti previsto la possibilità di accedere alla cassa integrazione in deroga solo per coloro che risultavano dipendenti al 23 febbraio. Il blocco principale delle attività produttive e lavorative, però, è stato stabilito dopo tale data, con i decreti dell’11 e del 22 marzo. Molte aziende, per far fronte a un aumento della domanda dovuto alle prime misure restrittive, avevano assunto dipendenti che ora sono in un limbo: la loro azienda è stata chiusa per decreto o per mancanza di commissioni, ma non possono accedere agli ammortizzatori sociali. Sono gli esodati di questa emergenza e stiamo lavorando di concerto con la Giunta regionale per tutelarli, promuovendo un emendamento al Cura Italia”.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

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Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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