Skip to main content

Da: Erika Angelini, Ufficio Stampa Cia Ferrara

Zone rurali: continuamente penalizzate dalle “chiusure” dei Comuni
Il disagio economico e sociale di chi vive in un paese oltre i cinquemila abitante che non ha servizi o negozi dove fare acquisti in maniera conveniente

FERRARA, 21 gennaio 2020 – La nostra Regione rimarrà in “zona arancione” per almeno altre due settimane e questa ennesima collocazione in una fascia con molte restrizioni preoccupa fortemente Cia-Agricoltori Italiani Ferrara per le ripercussioni a livello economico e sociale.
Le deroghe che consentono lo spostamento di trenta chilometri solo per chi vive nei Comuni sotto i 5mila abitanti o di recarsi nei comuni limitrofi se esiste maggiore convenienza per gli acquisti, infatti, non sono sufficienti per chi abita in alcune zone rurali del territorio lontane dal comune capoluogo e dai centri urbani maggiormente serviti.
“Potrebbero apparire problemi “secondari” – commenta Stefano Calderoni, presidente di Cia Ferrara – ma la norma che impedisce alle persone di spostarsi dal proprio Comune è fortemente penalizzante per chi abita nelle aree rurali ed è così “sfortunato” da vivere in un Comune che supera di poco i 5mila abitanti. Ovviamente sappiamo che il legislatore doveva definire un numero di abitanti e che le norme tendono a scontentare sempre qualcuno.
Ma in tutti questi mesi non si è mai considerato che nelle aree rurali vivono agricoltori o persone impiegate nel settore agricolo, che attraversano un doppio problema economico: da un lato hanno visto la loro attività, penso soprattutto ad agriturismi e aziende florovivaistiche, subire cali di fatturato vicini al 100% e dall’altro sono costretti a fare acquisti in un ambito ristretto, senza poter
recarsi dove c’è davvero maggiore convenienza. Perché il nostro territorio, soprattutto il Basso Ferrarese, è fatto di Comuni molto simili che non sempre sono autosufficienti a livello di servizi e qui è la norma recarsi nei capoluoghi per soddisfare anche le esigenze primarie. Una situazione che, a parte i mesi estivi, dura ormai da un anno. Sono consapevole che come cittadini dobbiamo pensare, prima di tutto, alla salute e al bene della collettività.
Ma quando si fa fatica ad arrivare a fine mese e non si può andare in un negozio grande, con più disponibilità e prezzi accessibili, allora il problema esiste. Sicuramente la zona sta esasperando le disuguaglianze tra città ed aree rurali che già in situazioni normali sono penalizzate e durante la pandemia questa distanza è ulteriormente aumentata. Serve il riconoscimento di una disparità che purtroppo esiste e che va, pur nel rispetto delle norme sanitarie, mitigata.
Immaginando nei prossimi provvedimenti deroghe straordinarie specifiche e motivate. Non un “liberi tutti”, intendiamoci, ma un provvedimento concreto per assicurare le stesse opzioni alle persone e alle famiglie, in una fase di difficoltà e di crisi diffusa”

tag:

CIA FERRARA


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

Top Five del mese
I 5 articoli di Periscopio più letti negli ultimi 30 giorni

05.12.2023 – La manovra del governo Meloni toglie un altro pezzo a una Sanità Pubblica già in emergenza, ma lo sciopero di medici e infermieri non basterà a salvare il SSN

16.11.2023 – Lettera aperta: “L’invito a tacere del Sindaco di Ferrara al Vescovo sui Cpr è un atto grossolano e intollerabile”

04.12.2023 – Alla canna del gas: l’inganno mortale del “mercato libero”

14.11.2023 – Ferrara, la città dei fantasmi

07.12.2023 – Un altro miracolo italiano: San Giuliano ha salvato Venezia

La nostra Top five
I
 5 articoli degli ultimi 30 giorni consigliati dalla redazione

1
2
3
4
5

Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

1
2
3
4
5

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it