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Giorno: 22 Febbraio 2014

Lunedì 24 febbraio il Jazz Club ospita le sonorità impressionistiche de “Le Train Bleu”

da: ufficio stampa Jazz Club Ferrara

Lunedì 24 febbraio, dopo il successo di French Touch – serata dedicata all’estro di Matisse – anche Happy Go Lucky Local omaggia l’atmosfera francese di inizio secolo con le impressionistiche sonorità de Le Train Bleu (ore 21.30), trio pianoless formato da Marco Coppi al flauto, Walter Zanetti alla chitarra e Tiziano Barbieri al contrabbasso.
Il Trio prende nome dall’omonimo balletto op. 84 su soggetto di Jean Cocteau e musiche di Darius Milahud, commissionato da Sergej Djagilev per i Balletti Russi. La scenografia, di forte impatto, era costituita dall’ingrandimento di un’opera di Pablo Picasso, mentre i costumi di scena furono realizzati da Coco Chanel.
Certo che questo fervido e poliedrico spaccato di un’epoca possa ancor oggi essere fonte d’ispirazione per sempre nuove creazioni, Le Train Bleu propone un repertorio costituito in parte da composizioni di autori come Debussy, Satie, Paulenc e Honneger e da brani originali che traggono linfa dalla cultura musicale francese di inizio ‘900 in una visione di incontro tra impressionismo, pronunce jazzistiche e improvvisative.
Ad impreziosire l’appuntamento di lunedì 24 febbraio è il ricco aperitivo a buffet (a partire dalle ore 20.00) accompagnato dalla selezione Nu Jazz di Andreino Dj. Acrobatiche jam session seguiranno, come di consueto, il concerto. Il tutto a ingresso a offerta libera per i soci Endas.
Questa serata e poche altre ancora costituiscono altresì l’occasione per visitare XXY, la personale del giovane Luca Zarattini ideata in esclusiva per il Jazz Club Ferrara, visibile nelle serate di programmazione fino al 28 febbraio prossimo.

Lunedì 24 febbraio – Jazz Club Ferrara, Torrione San Giovanni – Ore 21.30
Happy Go Lucky Local
Le Train Bleu
Marco Coppi, flauto;
Walter Zanetti, chitarra;
Tiziano Barbieri, contrabbasso

DOVE
Tutti i concerti si svolgono presso il Torrione San Giovanni via Rampari di Belfiore, 167 – 44121 Ferrara. Se si riscontrano difficoltà con dispositivi GPS impostare l’indirizzo Corso Porta Mare, 112 Ferrara.

INFORMAZIONI
Infoline: 339 7886261 (dalle 15:30)
Prenotazione cena: 333 5077059 (dalle 15:30)
www.jazzclubferrara.com
jazzclub@jazzclubferrara.com

Il Jazz Club Ferrara è affiliato Endas, l’ingresso a offerta libera è riservato ai soci.

COSTI E ORARI
Ingresso a offerta libera riservato ai soci Endas.
Tessera Endas € 15

Non si accettano pagamenti POS

Apertura biglietteria: 19.30
Aperitivo a buffet con dj set a cura di Andreino Dj a partire dalle ore 20.00
Concerto: 21.30
Jam Session: 23.00

Matisse-Ferrara-Palazzo-Diamanti-Giovane-donna-in-bianco

Faccia a faccia con Matisse a palazzo dei Diamanti

Giovane donna in bianco, sfondo rosso” è il simbolo della mostra di Henri Matisse a Ferrara. E chi entra a palazzo dei Diamanti – dove è esposta fino al 15 giugno – quella ragazza potrà vederla muoversi, ridere e poi impressionare, pennellata dopo pennellata, la tela che è appesa lì. Abito candido, capelli sciolti e una risata spensierata, la fanciulla si lascia cadere sulla poltrona della casa-studio del pittore fauve. Grazie a un filmato in bianco e nero ci si ritrova, a distanza di tre quarti di secolo, nel preciso momento in cui Matisse è faccia a faccia con la sua modella. Barba, occhiali e completo grigio, l’artista, che in quel momento ha già 77 anni, traccia con poche linee decise gli occhi di lei, rapide pennellate per i capelli ondulati, un’unica linea per naso e sopracciglia.

Quello con la “giovane donna in bianco” è solo uno tra i tanti incontri che la rassegna d’arte, curata da Isabelle Monod-Fontaine, offre al visitatore. Le sale ferraresi raccolgono la produzione di Matisse e la ripropongono in ordine cronologico, dal debutto più accademico della stanza d’ingresso fino ai collage fatti con carta colorata e ritagliata (gouaches découpées) degli ultimi anni. Ma ogni volta il racconto della carriera di uno degli artisti che ha cambiato il corso dell’arte del Novecento, procede come un dialogo tra le figure impresse in quadri, disegni, sculture.

I primi lavori esposti sono il “Nudo in piedi” fatto a carboncino nel 1900 con la tecnica più tradizionale del ritratto dal vero; a poca distanza c’è il “Nudo in piedi” dipinto a olio su tela un anno dopo, dove già il tratto naturalistico si addensa in macchie di colore quasi impressionistiche. Pochi passi ed è “Madeleine II”, una scultura di bronzo del 1903, dove la materia è un accumulo di ombre, una massa lavorata a piccoli tocchi che conferiscono al metallo scuro la luminosità di dense pennellate, una forma semplificata ma di volume armonico. Il dialogo ricomincia tra le teste dei ritratti: quello su tela della bambina “Nono Lebasque” (1908), dominato dai colori brillanti di abito verde, sfondo blu e giallo sbiancato del viso, ha la leggibilità dei disegni infantili e si confronta con la semplificazione delle forme del mezzo busto in bronzo intitolato “Jeanette III” (1911) con le ciocche dei capelli riassunte in quattro masse di materia, le orbite degli occhi che diventano due cavità accentuate, le guance rese in un paio di volumi rotondi. Parlano tra loro le tele dallo sfondo rosato dove Matisse prova e riprova una composizione di figure intere, “Nudo seduto” (1909), con il caschetto di capelli della modella che d’improvviso può dialogare con quello di una visitatrice ferma ad osservarla. Nell’ultima delle sale queste figure raggiungono la massima sintesi nelle gouaches di cartoncino colorato o nei disegni a inchiostro su carta, come quello di “Acrobata” realizzato da Matisse nell’ultima fase di attività (1952). Poche pennellate sicure, che spingono la figura fino ai limiti dell’astrattismo.

Chiusura nel vivace bookshop, dove l’esplosione di colori di Matisse prende la forma di poster, libri, quaderni dedicati alla sua opera, ma che sembra contaminare anche tutti gli oggetti di design, le borse, la bigiotteria e la fotografia di cucina creativa in esposizione tra banchi e scaffali. I canoni estetici del grande rivale di Picasso sono dunque ancora attuali: il dialogo continua.

Link alla sezione IMMAGINARIO – Anteprima di Matisse

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Siglata la convenzione per il Tecnopolo di Mirandola. Dalla Regione oltre 3,8 milioni di euro

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna
Attività produttive – Siglato l’accordo tra Regione e Democenter per il Tecnopolo di Mirandola (Mo). Dalla Regione oltre 3,8 milioni, inaugurazione entro l’estate. Muzzarelli: “Uno strumento fondamentale per sostenere ripresa e lavoro nell’area colpita dal sisma”

Bologna – È stata firmata ieri la convenzione tra la Regione Emilia-Romagna e la Fondazione Democenter per la realizzazione del Tecnopolo di Mirandola (Mo). Da viale Aldo Moro arriveranno 3,825 milioni di euro per acquistare le attrezzature, assumere i ricercatori e svolgere le attività a favore delle imprese fino al 31 dicembre 2015. L’inaugurazione del polo è prevista entro l’estate, non appena sarà ultimato lo stabile che il Comune di Mirandola metterà a disposizione.

“Il Parco scientifico e tecnologico che andiamo così a realizzare – ha spiegato l’assessore alle Attività produttive Giancarlo Muzzarelli – sarà un ulteriore tassello nella rete delle strutture per l’innovazione del nostro tessuto produttivo, ma soprattutto uno strumento fondamentale per sostenere la ripresa e il lavoro in un’area tanto duramente colpita dal terremoto del maggio 2012 e dalla recente alluvione quanto fondamentale per la nostra economia e ricca di potenzialità”.

La Fondazione Democenter aveva presentato alla Regione la propria manifestazione d’interesse per realizzare il programma di ricerca a Mirandola, finanziato dal Fondo europeo per lo sviluppo regionale (Por-Fesr 2007-13). Terminata la procedura negoziale si è giunti così alla firma della convenzione. Le risorse necessarie per realizzare il programma di ricerca sono pari a 4,25 milioni di euro, di cui il 90% provenienti dalla Regione e il restante 10% a carico di Democenter.

Il Parco scientifico e tecnologico del Mirandolese lavorerà in particolare sui materiali innovativi per il biomedicale, ma non solo. “Le ricerche che andremo a realizzare – ha spiegato il presidente della Fondazione Erio Luigi Munari – saranno di grande interesse anche per gli altri due settori nei quali Democenter è punto di riferimento regionale, ovvero Ict e meccanica”. Nel Tecnopolo, dotato di attrezzature d’avanguardia, lavoreranno tra l’altro 16 ricercatori a tempo pieno.

Comacchio: ritorna il Carnevale sull’acqua

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Il sole farà da cornice all’atteso ritorno del Carnevale sull’acqua a Comacchio. Domani, Domenica 23 febbraio, a partire dalle ore 14:30 il centro storico si animerà di colori, maschere allegoriche e iniziative a tema per la gioia di grandi e piccini. Lungo i canali del centro storico un coloratissimo serpentone di barche mascherate avanzerà scortato da un festante corteo di bimbi e adulti in costume. I personaggi delle fiabe di Walt Disney faranno bella mostra di sé tra spettacolari coreografie, all’interno delle quali si alterneranno via via le caricature dei personaggi politici e del mondo dello sport. Non mancheranno Quelli della notte, la Tribù dei piedi neri, la Nave del Deserto, il Pronto Soccorso, l’Acchiappafantasmi, Crudelia De Mon e la carica dei 101, il Veliero dei Pirati e tante altre allegorie carnevalesche. In tanti angoli della città le associazioni di volontariato che collaborano con il Comune di Comacchio e la Cooperativa Girogirotondo alla realizzazione dell’evento, daranno vita a numerose iniziative collaterali. In Via Mazzini dalle ore 15 “Voodoo Rock ‘n’ Roll-Anni ’50 ci farà rivivere le emozioni che hanno contraddistinto quest’epoca. L’associazione culturale Voodoo in collaborazione con Inglorius Basterds Cycles, con il Vespa Club Lidi di Comacchio ed il Circolo Amatoriale comacchiese auto e moto d’epoca organizza anche un’esposizione di moto elaborate e moto d’epoca. Immancabili la Baby Dance e l’aperitivo (dalle ore 17:30) con musiche tipiche degli anni ’50. Piazza XX Settembre, Via Cavour, Via Sambertolo e Piazzetta Trepponti sono gli altri angoli interessati da imperdibili iniziative carnevalesche. Lungo le vie del centro storico il percorso espositivo, le strutture gonfiabili, il parco giochi e lo spazio trucca-bimbi arricchiranno il già ben nutrito programma. Sorprese e gadget per tutti i bambini. Anche per questa terza edizione del Carnevale sull’acqua tutte le informazioni sono reperibili sul sito www.comacchio.it , sul profilo Facebook comunale https://www.facebook.com/pages/Comune-di-Comacchio/395317850532246 e su quello “Carnevale a Comacchio.” Oltre al voto per l’equipaggio preferito è stato lanciato anche un contest fotografico Instagram, la cui partecipazione è gratuita. Il vincitore del concorso si aggiudicherà la foto da inserire nella locandina della prossima edizione del Carnevale e una settimana per due persone in uno stabilimento balneare dei lidi. (Per informazioni lorenzoparmiani@gmail.com e 338.4111427)

Da Lunedì 24 febbraio parte al Liceo Ariosto la “Settimana Classica”

da: Liceo Classico Ludovico Ariosto Ferrara

Al Liceo Classico “L. Ariosto” di Ferrara inizierà lunedì 24 febbraio la Settimana Classica, una serie di eventi che vede coinvolti gli studenti dell’indirizzo classico: conferenze e laboratori che hanno lo scopo di approfondire la conoscenza della civiltà greco-romana, per tenere viva la motivazione degli studenti e per intrecciare rapporti tra la scuola e il mondo accademico della ricerca. Sono previsti interventi di studiosi ed esperti delle Università di Bologna e Ferrara e dell’Associazione ferrarese di mediatori culturali AIM Network. Il programma della Settimana, che si concluderà venerdì 28 febbraio, è consultabile sul sito del Liceo (www.liceoariosto.it). Il referente della Settimana Classica è la prof.ssa Francesca Papaleo. Alleghiamo pieghevole con le iniziative previste.

Nell’ambito del progetto “Settimana Classica”, il gruppo di lavoro Galeotto fu il libro del Liceo Classico “L. Ariosto” di Ferrara incontrerà lo scrittore e studioso di lingue classiche Claudio Cazzola il giorno martedì 25 FEBBRAIO 2014 dalle ore 9.10 alle ore 11.05 presso l’Atrio Bassani della sede del Liceo, via Arianuova, 19.

Gli studenti dialogheranno con l’ospite sul suo saggio L’enigma di Omero (Este Edition, 2013). I referenti dell’incontro sono le proff.sse Tiziana Gallani e Cinzia Solera.

L’incontro è aperto al pubblico.

Martedì 25 febbraio i giovani in Assemblea Nazionale con l’indagine “Crisi, i giovani e il lavoro”

da: ufficio stampa Coldiretti
A palazzo Rospigliosi di Roma l’assemblea elettiva dei Giovani di Coldiretti “Costruiamo oggi il futuro”, nel corso della quale sarà presentata l’indagine Coldiretti/Ixè sul lavoro e sulla disoccupazione giovanile.

All’indomani del varo del nuovo Governo che partirà con l’impegno sul lavoro martedì 25 febbraio 2014 con inizio alle ore 9,30 si svolgerà l’Assemblea elettiva di Coldiretti Giovani Impresa dal titolo: “Costruiamo oggi il futuro”, in via XXIV Maggio 43 al Centro Congressi Rospigliosi a Roma, nel corsodella quale verrà presentata la prima Indagine Coldiretti/Ixè su “Crisi: i giovani italiani e il lavoro” che scatta una inedita fotografia di come i giovani riescono a sopravvivere con la disoccupazione record, dei compromessi a cui devono sottostare, dei sacrifici che devono accettare e della corsa ad ostacoli alla ricerca del lavoro.

Passioni, capacità, aspirazioni, sentimento patriottico e sogni dei giovani ma anche il rapporto con i genitori e le nuove aspettative nei confronti del rinnovamento politico ed istituzionale sono al centro dell’indagine per verificare nei fatti se i giovani italiani sono davvero bamboccioni, choosy e hanno poca ambizione nella ricerca del lavoro, come spesso esponenti della classe politica ed imprenditoriale hanno affermato. Un giudizio impietoso che non frena tuttavia l’entusiasmo di tanti giovani come dimostrano le molte esperienze curiose ed innovative chehanno battuto la crisi e creato opportunità di lavoro, che saranno presentate all’Assemblea con dimostrazioni pratiche nell’ambito dell’ Open Space sul “Il lavoro possibile nel tempo della crisi”, dall’agritata all’agriscultore, dal muratore ecologico all’erborista 2.0, dal tutor dell’orto in città al tintore naturale di tessuti anallergici, dall’affinatore di formaggi fino a chi ha recuperato la canapa in tutte le sue molteplici possibilità di impiego.

L’agricoltura puo’ offrire oggi straordinarie opportunità ai giovani che vogliono intraprendere ma anche a chi cerca occupazione nella pausa scolastica o semplicemente un lavoro alternativo lontano dalla città. Nell’ambito dell’Assemblea verrà presentata la prima banca dati delle aziende agricole che assumono “Lavoro in campagna” per favorire l’incontro tra domanda ed offerta di lavoro al quale potranno accedere centinaia di migliaia di giovani che in Italia aspirano ad una esperienza di vita in campagna. All’assemblea insieme al presidente nazionale della Coldiretti Roberto Moncalvo, parteciperanno giovani imprenditori agricoli provenienti da tutte le regioni con il passaggio di testimone del Delegato di Giovani Impresa Vittorio Sangiorgio al nuovo eletto che guiderà la maggiore organizzazione giovanile del paese per i prossimi anni.

Coldiretti: il Governo più giovane e con più donne atteso alla prova dei fatti

da: ufficio stampa Coldiretti
Il Governo più giovane della storia italiana atteso alla prova dei provvedimenti concreti dopo la “promozione” del sottosegretario Martina alla guida delle Politiche Agricole. Agricoltura e cibo tra i settori prioritari del “job act” del neo premier Renzi.

Il Governo di Matteo Renzi che puo’ contare sul premier piu’ giovane dell’Unione Europea (39 anni) nasce con una età’ media di 48 anni, inferiore di 5 a quello del Governo Letta nel quale l’età anagrafica media al momento della nomina era di 53 anni rispetto ai 64 del Governo Monti che lo aveva preceduto. E’ quanto emerge da una analisi dei giovani della Coldiretti dal quale si evidenzia che il Governo che è nato è piu’ giovane e con la maggiore presenza di donne che alla guida dei Dicasteri rappresentano il 50 per cento. Il nuovo Presidente del Consiglio, Matteo Renzi (nato l’11 gennaio 1975) è di circa 9 anni più giovane del suo predecessore Enrico Letta (nato il 20 agosto 1966) ed ha – informa la Coldiretti – trentadue anni in meno di Mario Monti (19 marzo1943) e trentanove anni in meno di Silvio Berlusconi (29 settembre 1936) che lo hanno preceduto alla guida del Governo, ma soprattutto – rileva la Coldiretti – è l’unico degli attuali leader dei 27 Paesi dell’Unione europea a non aver ancora compiuto i 40 anni. Il nuovo Governo è in sintonia – continua la Coldiretti – con il Parlamento piu’ giovane della storia repubblicana con una età media dei parlamentari di 48 anni al momento del suo insediamento, con una differenza tra deputati (45 anni) e senatori (53 anni). Nel Governo Renzi il Ministro più giovane – conclude la Coldiretti – è ilministro delle Riforme: Maria Elena Boschi che ha compiuto 33 anni lo scorso 24 gennaio mentre il più anziano è il ministro dell’Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan di 65 anni.

L’ETA’ DEI COMPONENTI DEL GOVERNO AL MOMENTODELL’INSEDIAMENTO

Monti Letta Renzi
Premier 71 46 39
Compagine ministeriale 64 53 48
Ministro più giovane 57 37 33
Ministro più anziano 76 70 65

Elaborazioni Coldiretti Giovani Impresa

BUON LAVORO A MARTINA ED INTERO ESECUTIVO: AGRICOLTURA IN JOB ACT E’ BUONA PREMESSA

I migliori auguri di buon lavoro all’intero esecutivo guidato da Matteo Renzi ed in particolare al neoministro delle Politiche Agricole Martina di cui abbiamo avuto già modo di apprezzare passione, capacità ed impegno nel suo ruolo di sottosegretario. E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “una buona premessa è stata la scelta di individuare anchel’agricoltura e il cibo tra i sette settori prioritari di intervento del Job Act elaborato dal premier Matteo Renzi”. Un importante riconoscimento del fatto che l’agricoltura e l’alimentazione italiana possiedono quegli elementi di distintività e di valore aggiunto per far tornare a crescere l’Italia nella competizione globale. Su questo obiettivo siamo disponibili – ha concluso Moncalvo – ad offrire tutto il nostro contributo di idee ed esperienze in un momento di cambiamento epocale.

Parte oggi la mostra “ItLUG Ferrara 2014, una città a mattoncini”

da: ufficio stampa Ascom Ferrara

Fantasia, creatività, colore e…. decine di migliaia di mattonino LEGO: ha aperto ufficialmente i battenti stamani (Sabato 22), presso la prestigiosa sede del Castello Estense di Ferrara, la mostra “ItLUG Ferrara 2014 una città a mattoncini” tutta incentrata sulle costruzioni dei notissimi mattonino LEGO realizzati da oltre venticinque espositori ed appassionati del Nord Italia.
Ed in una mostra dedicata alle costruzioni ed annunciata da un omino LEGO alto almeno due metri, il taglio del nastro non poteva che essere affidato all’assessore comunale ai Lavori Pubblici Aldo Modonesi che ha dichiarato : “Da assessore ai Lavori Pubblici non posso che essere un grande appassionato dei mattoncini Lego. E dunque – ha proseguito scherzando – non posso che continuare il mio lavoro sulle grandi opere anche a casa, tra le mura domestiche”.
In mostra per la gioia di grandi e piccini- che fin dal mattino hanno affollato in modo continuo la mostra al’Imbarcadero del Castello – città futuribili, treni, astronavi di Star Trek, diorami…ed una riproduzione, di fedeltà impressionante della piazza delle Erbe di Verona che ha visto l’impiego di qualcosa come 30mila mattoncini.
“In questa due giorni, all’interno del Castello estense, dedicato ad uno dei giochi più noti a livello mondiale – è intervenuto il direttore generale di Ascom Ferrara Davide Urban – abbiamo voluto focalizzare l’attenzione e l’interesse sul centro storico di Ferrara come un centro commerciale naturale nel quale vengono proposti eventi e manifestazioni di qualità, adatti alle famiglie, facendo trascorrere ore di serenità tra cultura, sano divertimento, enogastronomia e shopping. Dopo il riuscito appuntamento nel week end di San Valentino con la tappa di Art & Ciocc (tutta dedicata alle prelibatezze del cioccolato), ora rioccupiamo il centro con un evento di significativo interesse e valenza educativa”.
La mostra – organizzata da ASCOM Ferrara, con la collaborazione di ItLUG, patrocinio del comune di Ferrara, Provincia di Ferrara, Camera di Commercio di Ferrara e la sponsorizzazione di CARISBO, GIOCHERIA Ferrara e lo Studio Tecnico Sandri Arch. Federica – è inserita nell’ambito di “Viva Movida”, il progetto di valorizzazione e promozione del centro storico della città, promosso per l’appunto dalla Confcommercio di Ferrara.

Sono presenti all’evento, in qualità di espositori, i gruppi AFOL “CLV BrickTeam”, “ÆMILIA Bricks” e ItLUG. GIOCHERIA in collaborazione con LEGO Italia ha allestito anche alcune aree gioco dedicate ai più piccini.
Tra le proposte collaterali alla mostra la possibilità di poter vedere a prezzi agevolati il nuovissimo film”The Lego Movie” in uscita nelle sale italiane: basta ritirare un apposito coupon presso la sede della mostra in Castello (sala Imbarcadero 1) e questo darà diritto ad uno sconto presso i Cinepark Multisala di Cento e Cineplus Multisala di Comacchio (nel week end del 22 e 23 febbraio) e presso l’Apollo Cinepark di Ferrara (l’1 ed il 2 marzo).

Orari di apertura al pubblico della mostra:
Sabato 22 Febbraio, dalle 10:00 alle 19:00
Domenica 23 Febbraio, dalle 10:00 alle 19:00
Ingresso libero

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Gli auguri del Presidente Errani al Governo Renzi

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna
Governo Renzi, gli auguri del presidente dell’Emilia-Romagna, Vasco Errani: riforme e rilancio della collaborazione istituzionale. Risposte adeguate alle emergenze dell’Emilia

Bologna – “Faccio i migliori auguri di buon lavoro al premier Matteo Renzi e al nostro nuovo Governo, cui spetta ora il difficile compito della ripresa a partire dalle riforme istituzionali, dal lavoro e dalla crescita. Sono convinto che questi obiettivi, fondamentali per il Paese, necessitino di un rilancio della collaborazione fra il Governo, le Regioni e gli Enti locali”. Così il presidente della Regione Emilia-Romagna, Vasco Errani, ha espresso i propri auguri al nuovo esecutivo.
“Già dalla prossima settimana – aggiunge Errani – mi attiverò perché siano date risposte adeguate all’emergenza dell’alluvione che ha colpito l’Emilia, sovrapponendosi a quella del terremoto, convinto di trovare la giusta sensibilità da parte dell’esecutivo”.
“Infine – conclude il presidente dell’Emilia-Romagna – voglio esprimere un particolare augurio alle tante personalità dell’Emilia Romagna che fanno parte della squadra di governo”.

Coldiretti: Lunedì 24 febbraio incontro su tracciabilità e innovazione nella pesca

da: ufficio stampa Coldiretti
Lunedì 24 febbraio a Goro il primo incontro promosso da ColdirettiImpresa Pesca nell’ambito dei progetti sul piano triennale della pesca e acquacoltura.

Rendere trasparente il luogo di provenienza del pesce e assicurare una lavorazione e una presentazione adeguata del prodotto alle richieste di mercato. Sono questi gli obiettivi di due incontri promossi da Coldiretti Impresa Pesca sulla riviera emiliano romagnola nell’ambito dei progetti del Ministero delle Politiche agricole per il piano triennale della Pesca e Acquacoltura.
Il primo si svolgerà a Goro (FE) lunedì 24 febbraio, alle ore 10.00, presso gli uffici distaccati dellaprovincia, in via Darsena 6. All’incontro saranno approfondite le regole in materia di tracciabilità e identificazione del pesce sia pescato, sia di allevamento.

Un secondo incontro sarà a Cesenatico (FC) martedì 25, alle ore 15.00, presso l’organizzazione dei produttori “Armatori e operatori della pesca”, in via Magrini 29/b. l’argomento verterà in particolare sulla necessità di individuare tecnologie da usare sia a bordo delle navi, sia a terra per presentare il pesce più rispondente alla domanda di mercato, riducendo il ricorso a prodotti di importazione.
Ad entrambi gli incontri interverrà il responsabile nazionale di Coldiretti Impresa Pesca, Tonino Giardini.

La tv Coreana dedica uno special al Carnevale Rinascimentale di Ferrara

da: ufficio stampa Carnevale Rinascimentale di Ferrara

L’edizione 2014 del Carnevale Rinascimentale di Ferrara travalica i confini nazionali ed europei per sbarcare addirittura in Asia. La TV nazionale Coreana SBS sarà infatti a Ferrara dall’1 al 3 marzo, per girare una puntata della trasmissione Live Today, interamente dedicata all’evento in costume che animerà la città degli Estensi.

Live Today è un programma curato dalla casa di produzione Boman Film di Seoul, in onda da sei anni tutti i giorni feriali, con un grandissimo seguito di pubblico.

Alle 16,30 di sabato 1 marzo una modella della tv coreana, in abito rinascimentale, sfilerà all’interno del corteo storico dedicato a Lucrezia Borgia, unendosi alle contrade del Palio. Il tragitto prevede la partenza da Palazzo Schifanoia e si snoderà lungo le vie del centro fino a piazza Municipale.
L’SBS effettuerà poi diverse riprese all’interno del Castello Estense e degli altri monumenti storici della città, seguendo le numerose iniziative del Carnevale Rinascimentale, oltre a un attento focus sulle eccellenze enogastronomiche del territorio. La troupe sarà infatti ospite di un forno della città per osservare attentamente la preparazione della ‘coppia’, tipico pane ferrarese, e di alcuni dolci, con successiva degustazione dei prodotti artigianali

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Agricoltura e innovazione: 95 milioni di euro ad aggregazioni di soggetti

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna
Agricoltura e innovazione – Programma regionale di Sviluppo rurale 2014-20: disponibili 95 milioni di euro da assegnare attraverso bandi pubblici ad aggregazioni di soggetti chiamati Gruppi Operativi. L’assessore Rabboni presenta le novità a enti formativi e associazioni

Bologna – Oltre 95 milioni di euro di risorse finanziarie pubbliche da assegnare attraverso bandi ad aggregazioni di soggetti. L’assessore regionale all’Agricoltura, Tiberio Rabboni, ha illustrato a università, enti di ricerca, enti di formazione e associazioni agricole e cooperative le novità del nuovo Programma regionale di Sviluppo rurale 2014-20 in tema di innovazione ed agricoltura.

Nella programmazione 2007-13 erano stati erogati per questa finalità 34,3 milioni di euro con cui sono stati finanziati 24.000 interventi di consulenza, formazione ed informazione e 86 progetti aziendali e interaziendali di innovazione competitiva. Con la nuova programmazione le risorse aumentano in modo significativo. Per i prossimi sette anni saranno disponibili 95 milioni di euro.

Una fondamentale novità è rappresentata dalle modalità di accesso alle risorse. I finanziamenti saranno assegnati attraverso bandi pubblici ma i beneficiari potranno essere, per regolamento europeo, esclusivamente “Gruppi Operativi per l’Innovazione”, vale a dire aggregazioni di agricoltori, ricercatori, broker per l’innovazione ed associazioni. L’aggregazione dovrà essere soggetto giuridico e dimostrare la capacità di attuazione dei progetti per i quali vengono richiesti i finanziamenti.

L’assessore Rabboni ha sollecitato la realtà regionale a “organizzarsi in gruppi operativi fortemente radicati nel tessuto regionale delle imprese agricole e alimentari”, ricordando “la necessità di forti relazioni tra i costituendi Gruppi Operativi emiliano-romagnoli e quelli delle altre regioni italiane ed europee, allo scopo di integrare le competenze e prevenire inutili duplicazioni progettuali e quindi spreco di risorse pubbliche e private”. “Anche perché – ha specificato l’assessore regionale – soltanto grandi reti nazionali ed europee di Gruppi Operativi potranno accedere ai bandi di Horizon 2020, altro importantissimo canale europeo di finanziamento della ricerca agricola gestito direttamente dall’Unione europea”.

Dario Franceschini futurista con Renzi: svolta per Ferrara città d’arte

da: Roberto Guerra

E’ ufficiale, il ferrarese Dario Franceschini, è il nuovo ministro alla cultura (beni culturali) del nascente Governo rottamatore e ricostruttore Matteo Renzi. Franceschini, renziano dell’ultimo minuto o quasi, fino a pochi mesi fa (e nelle primarie 2012) pro Bersani e anti Renzi…. Matteo Renzi gaffe e primo flop o necessaria autocritica? Appunto autocritica, noi mai teneri con Dario, nulla di personale (personale mai politico questa l’etica o cibernetica della nuova tecnopolitica post web), ma come negarlo? da noi futuristi (in senso socioculturale come in America, solo nel memo artistico—) sempre identificato come il simbolo del cattocomunismo e dell’eterna contraddizione Ferrara città d’arte e casta PD locale. Ma i fatti sono fatti…. Renzi non è un tecnoidiota come sbandiera ancora mezzo PD stesso vecchio o certa intellighenzia vetero 68/77 o radical chic. Se Renzi ha optato per Franceschini (anche uno scrittore noto comunque anche se non d’avanguardia) ha le sue ragioni…. E quindi i fatti sono fatti, noi esploriamo sempre, abbiamo magari sbagliato analisi in questi anni su Dario Franceschini, nè dobbiamo aspettare magari 20 anni come facevano certi stalinisti con Budapest o Praga! Vuol dire anche che Franceschini almeno si è evoluto. Inoltre, per la prima volta, abbiamo ora per Ferrara città d’arte un ministro della cultura ferrarese! E quindi una occasione forse epocale per una svolta a Ferrara davvero oltre le contraddizioni di cui prima, Casta PD localistica e Ferrara città d’arte incompiuta almeno, questo neppure la casta nega bachi di ottimizzazione, finalmente la Cultura, DNA, tra Medioevo, Rinascimento, Letteratura, Arte, fondamentale per la nostra città estense, potrebbe, effetto Renzi e se Franceschini coglierà il nuovo Brand molto favorevole (perchè no?) essere quell’effetto farfalla mai decollato del tutto per una nuova vera Ferrara 2.0 e del Futuro.
Un volano per un rinascimento ora possibile e potenziale concreto culturale e socioeconomico! Noi stessi mai solo apocalittici, da tempi non sospetti sempre doppio sguardo su Ferrara, evidentemente non inferiore al resto d’Italia, anzi, sia storicamente sia in certo suo stesso costante magma meno visibile talentuoso culturale (da valorizzare spesso) , come dal 1990, il primo dei nostri 3 volumi dedicati all’arte di Ferrara, nota e o emergente, contemporanea, abbiamo pur segnalato (da Corrado Govoni a Roberto Pazzi a Carlo Rambaldi alla Video Arte a Marcello Simoni a Andrea Amaducci, tra Ferrara sotto le Stelle e Buskers stessi, tra Rinascimento e Futuribile, tutto verificabile e documentablle, decine e decine di protagonisti e scenari e eventi(e anche su testate fuori mura, nazionali).
Che la svolta futuristica con Renzi di Dario Franceschini, sia naturalmente stimolo anche a Ferrara per una riformatizzazione della politica locale, che il probabile Tagliani bis non sia poi una clonazione dei bachi della prima edizione ma una reinvenzione, una apertura anche finalmente serena e non ideologica alle spesso fondate critiche delle opposizioni. Non solo una poltrona, scommettiamo come sempre coerentemente, noi futuristi 2.0 odierni almeno minori, mica siamo Marinetti!, questo ce lo si conceda, Dario alla cultura. Noi ci siamo sbagliati… ora con il nuovo dinamismo di Matteo e un ferrarese non banale in ogni caso ai vertici parlamentari, e per la cultura…, Ferrrara deve scommettere sulla “profezia” a suo tempo dello stesso Pazzi. Ferrara può essere nuovamente Città Volante: forse, sorprese della storia, il senno recuperato dall’Ariosto tanti secondi luce sulla Luna, poi ibernato in orbita per troppo tempo, è tornato a Casa. A Ferrara, città d’arte 2.0!

RobyGuerra futurista

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St.Valentine weekend ovvero il rito irlandese dello “short break”

Finalmente febbraio, e tiri un sospiro di sollievo. Le giornate iniziano ad allungarsi, si lasciano dietro le notti lunghe di dicembre e gennaio. Uno sprazzo di sole ti sembra già una promessa di primavera. Tutto tira su il morale, quando ti ritrovi sul parallelo che va dal Labrador alla Kamchatka. Settimane di piogge ininterrotte e giochi delle maree fanno sì che spesso Cork si ritrovi abbondantemente sott’acqua. I locals sembrano infischiarsene o al limite prenderla con filosofia. Il centro città sommerso diviene occasione di svago e fare un po’ di craic, ovvero passare una serata al pub con risate, chiacchiere, musica e varie pinte di birra. E c’è chi se ne approfitta per farsi una vasca in centro, stavolta nel vero senso della parola.

Al St.Valentine weekend, cambiare aria non sembra più una proposta così assurda e forse, per un atavico istinto di sopravvivenza, ti lasci convincere a lasciare la città inondata e partire per uno “short break”. Condizioni necessarie: individuare una località rinomata e vagamente romantica, “Grand Hotel” stile Shining, ristorante chic “Georgina Campbell guide” nelle vicinanze con prezzi da Manhattan ed atmosfere alla Masterchef, dolce compagnia al seguito. Insomma quanto basta per scatenare sane invidie nell’entourage e chiudersi in bagno a piangere all’arrivo del prossimo estratto conto.

Piove a diretto ma è troppo tardi per cancellare tutto. Con umore alla Furio – e la Madga di turno a pagarne le conseguenze – lasci la città, questa volta verso est. Verso Waterford, storica città di vichinghi, vescovi e cristalli. Appena fuori Cork incontri le prime cittadine sulla costa, località di villeggiatura rinomate prima che i charter e i voli della “Ryan” iniziassero a trasportare  migliaia di vacanzieri verso le spiagge di Spagna e Portogallo: Ballycotton, Yoghal, Dungarvan, Tranmore, Dunmore East. Tempi dei quali rimangono cartoline ed immagini vintage anni ‘70. Fotografie ingiallite di famiglie in spiaggia a prendere il sole, con cestino del picnic. Tutto il mondo è paese.

Tempo infame, strada monotona, umore basso. La tentazione di fare marcia indietro è forte. Ma quando meno te lo aspetti, le colline si aprono a sud, lasciandoti vedere uno scorcio d’oceano. Davanti a te la distesa d’acqua grigia e schiumosa, tra la pioggia onde spinte dal vento che si infrangono feroci sulle scogliere. All’orizzonte un raggio di luce taglia le nuvole, il suo riflesso nell’acqua quasi ti abbaglia. In un secondo sei ripagato di tutto, il tuo viaggio potrebbe anche finire qui. Il Furio che e in te è già lontano, la tabella di marcia idem. Cerchi una scusa per fermarti a bordo strada. Il tempo di una sigaretta fumata in silenzio, sufficiente per imprimere quell’immagine nella tua memoria: l’Irlanda è fatta di dettagli, luci oblique che filtrano tra le nubi e rendono lo stesso paesaggio sempre diverso, ogni giorno.

La strada e l’umore diventano meno pesanti. All’arrivo l’Hotel a Dungarvan è come te lo aspetti. Hall immensa e semideserta, moquette, carta da parati giallastra, mobilio austero, quadri con scene marine. Mare in burrasca e foto di JFK al muro. Il concierge ti guarda severo da dietro gli occhiali e ti viene da parlare sottovoce. Forse da qualche parte c’è un senatore, un cardinale o un capitano di vascello da non disturbare. Ma è solo un’impressione, perché sei sempre in Irlanda e, mano a mano che il tempo passa, il bar-ristorante comincia a riempirsi. Camerieri vanno e vengono con vassoi di birra e Fish & Chips. Clientela composta e variegata in totale relax. Un gruppetto di pensionati, famiglie con bambini al seguito, una coppietta che avrà poco più di vent’anni. Tutti con la necessità di rompere la monotonia dell’inverno irlandese, prendere il tempo di ritrovarsi, anche se solo per una notte o un fine settimana. In camera, come sempre, le contraddizioni della cattolicissima Irlanda: bibbie che saltano fuori come funghi dagli armadietti e stampe vagamente osé alla Salomé sui muri. Ladies & Gentleman, fate pure quello che dovete fare ma, se possibile, senza esagerare. Dopo cena, trovi il pub giusto, legno, brusio, odore di cane bagnato. Un tavolo d’angolo occupato da un gruppo di musicisti alle prese con i loro strumenti. Una live session di musica tradizionale: violini, bodhran, banjo, fisarmoniche, flauti. Bevi in silenzio e tieni il tempo col battito dei piedi.

La mattina è ancora una sorpresa: durante la notte il forte vento ha spazzato via le nuvole ed è un piacere passeggiare per la cittadina. Case multicolore che si affacciano sulla baia, bar e negozietti decrepiti dall’atmosfera realmente marinara.

Torna il sorriso, le giornate buie e la stanchezza di lunghe settimane di lavoro spariscono in un momento. Ritrovi la capacità di vedere il mondo e la sua bellezza, di ricambiare l’affetto di chi ti sta a fianco. Ti rendi conto di quanto sia importante il rito irlandese dello short break. Ora non hai più voglia di tornare a casa, la tentazione di proseguire verso i musei e i palazzi di Waterford o perdersi alla scoperta dei villaggi sulla costa è forte. Ma non c’è più tempo. Non senza un filo di dispiacere, riprendi la strada verso la città. Non fa nulla, sai che per qualche minuto ti terrà ancora compagnia la vista dell’oceano grigio, ora calmo, quasi azzurro.

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Favole russe: tra zar, zarine, amore e coraggio

da MOSCA – Qualche giorno fa, osservando alcuni palazzi moscoviti elegantemente illuminati, mi è parso di vedere affacciarsi alla finestra una ragazza dal viso dolcissimo, dai lineamenti fini e delicati, pettinata in maniera un po’ antica ma molto elegante. Le tendine bianche attraverso le quali l’avevo intravista erano state da lei gentilmente ma frettolosamente richiuse. Mi rimaneva una sensazione di sorpresa, di curiosità e di dejà vu.
In effetti, la stessa percezione l’avevo avuta lo scorso luglio, quando, camminando per i vialetti del Gorky Park, avevo colto una figura leggiadra correre fra le rose e infine nascondersi dietro una siepe, furtivamente. Come allora, ho avuto l’impressione di scorgere una raffinata, garbata e aggraziata zarina. Dietro piante fiorite, rigorosamente e ordinatamente in fila, avevo anche immaginato svolgersi la scena in cui la graziosa figlia di Grigorij Ivanović Muromskij, Lizaveta-Akulina, sussurrava dolci parole al suo Aleksej, figlio dell’odiato Ivan Petrović, lungo la strada ombreggiata del boschetto che Puškin descrive con la maestria che lo contraddistingue. I cespugli parevano gli stessi, così come le leggere frasche fruscianti. I messaggi trepidanti, lasciati negli incavi degli alberi, avrebbero potuto davvero essere ancora nascosti lì. Mi era piaciuta l’idea di andare a cercarne qualcuno, avevo immaginato di poter trovare una nota manoscritta, una calligrafia femminile tornita. E a quel punto, persa fra innamorati e zarine, mi sono ricordata delle fiabe russe e di una, in particolare, che oggi vorrei raccontarvi, arricchendola sì di qualche particolare, ma restandovi fondamentalmente fedele. Questa bellissima storia d’amore della tradizione popolare russa, che ben si addice non solo a chi è innamorato, parla di una zarina liutista dall’animo nobile.
Moglie di uno zar, questa bellissima donna, generosa e intelligente, suonava meravigliosamente il liuto. L’incanto puro usciva dalle corde del suo strumento, sfiorate leggermente e amorevolmente dalle dita sottili e delicate. Un bel giorno, il marito partì per un viaggio in Oriente e qui, caduto vittima di un’imboscata, venne catturato dai soldati di un sultano e rinchiuso in un carcere buio, triste, umido e maleodorante.
La zarina si vide ben presto recapitare una lettera con una richiesta di riscatto (tre vascelli d’oro e la più giovane principessa in sposa al sultano) che, se accettata, avrebbe privato il regno delle sue uniche ricchezze e lei della sua amata figlia. La zarina non volle cedere e chiese ai suoi cortigiani di lasciare che si occupasse della situazione da sola. Dovevano solo aspettare il suo ritorno, con fiducia. Senza dire nulla a nessuno del suo piano, si chiuse nelle sue stanze dorate, si tagliò le lunghe, folte e lucide chiome, si vestì da paggio, prese il suo liuto e si mise in viaggio verso Oriente.
Giunta alla presenza del sultano rapitore, travestita da valletto, gli si presentò come un abile suonatore di liuto, felice di poterne allietare le giornate con sognanti melodie d’altri tempi.
Dopo che le note più belle si erano effuse per il palazzo, il sultano, deliziato da tanta abilità e maestria, chiese al suonatore di rimanere accanto a lui ancora per molti giorni, il tempo necessario per affezionarsi al musicista. Dopo un mese di permanenza, alla zarina fu chiesto di rimanere almeno un altro mese, in cambio di un gesto di generosità reale: ella avrebbe scelto per sé un prigioniero, proveniente dalla sua terra, in attesa di ricevere il riscatto richiesto per lui.
Accompagnata dalle guardie nelle prigioni sotterranee, la zarina, vestita da uomo, riconobbe immediatamente il marito, ma non viceversa. Lo zar, tuttavia, si rallegrò alla notizia di aver di fronte un musicista che era riuscito a strappare al sultano la promessa di poterlo ricondurre con sé nella loro comune patria. Prima del congedo, il paggio suonò una musica che allo zar ricordò quella della dolce compagna, ma questo lo portò soltanto a proferire parole di rimpianto, di tristezza e ira per moglie e sudditi che, a suo parere, non avevano fatto nulla per liberarlo. Lungo tutto il viaggio di ritorno il liutista non aprì bocca, era triste e forse anche un po’ deluso. Ma quel silenzio venne scambiato per timidezza e soggezione. Lo zar era riconoscente solo al suonatore sconosciuto e continuava a dubitare dell’amore della sua famiglia. Giunti in patria, il liutista sparì, dopo aver lasciato lo zar al cospetto della sua corte. Adirato con la moglie, di cui tutti ignoravano la sorte, e angosciato per la scomparsa del suo liutista, lo zar aveva dato ordine di cercarlo ovunque. Per lui avrebbe dato tutto, ogni bene prezioso, per quello sconosciuto che gli aveva salvato la vita in maniera tanto generosa e disinteressata. La mattina del quarto giorno, lo zar sentì il suono dolcissimo di un liuto provenire dal suo giardino alberato e fatato. Era sicuro che si trattasse del suo amico e salvatore. Precipitatosi fuori, su un prato fiorito vicino a una fontana, intravide la sagoma del liutista. Ma solo avvicinandosi capì che si trattava di sua moglie, vestita con gli abiti da zarina ma con i capelli ancora corti, dal taglio mascolino. La donna gli chiese se gli piacesse quella musica tanto amata dal sultano d’Oriente, e lo zar, stupefatto comprese allora che la splendida moglie aveva sfidato per lui la sorte, sofferto e corso enormi rischi per salvarlo; si vergognò di aver dubitato di una donna che era riuscita in un’impresa che solo un immenso amore poteva guidare.
“Per il futuro” esclamò lo zar, prevenendo le sue parole, “sarò più cauto nel giudicare”.
I festeggiamenti furono splendidi: per tre giorni e tre notti ci fu un grande banchetto con danze, suoni, canti, baci e…

quel gran pranzo sopraffino
io l’ho visto da vicino;
tre confetti ho ricevuto,
tutto il resto l’ho perduto.

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Il sacro e il profano fra duomo e cinema a luci rosse

Stasera cammino solo, la città vuota ha una luce calda, e la strada ha i suoi suoni di buste della spesa e tacchi alti. Poi le pedalate degli universitari sulle biciclette rubate. Le barbe incolte e i cappotti della Montagnola direttamente dagli anni ’70.

Cerco un’immagine e mi ritrovo nel Duomo di san Giorgio. Entro dalla bocca laterale in una carcassa vuota e decorata, sorprendo la navata disarmata. Ci sono i marmi, le tele, l’altare, di questa cattedrale che non rappresenta più il centro di nulla. Chissà cosa ne direbbe Leon Battista Alberti.
Tuttavia la sua enorme bellezza resta. Il Duomo invecchia e le crepe lo migliorano, il suo silenzio austero e l’incarnato lugubre donano un’alternativa affranta, stasera chiedo asilo, mi lascio avvolgere, protetto.

Nella navata laterale una ragazza legge a una platea di vecchi. Gli unici giovani sono lei e il prete. Mi chiedo che utilità abbia parlare solo a chi probabilmente ha già inteso, a chi ha capito che la vita scorre inesorabile e non c’è spot o pubblicità che trattenga.

Finisco davanti al martirio di san Lorenzo del Guercino. E mi viene alla mente il paese natale dell’artista, dove anche un grande centro commerciale porta il suo nome.

Ogni giorno questo luogo maestoso ha meno visitatori delle Coop che circondano la città e il confine tra sacro e profano si scioglie tutto nei volantini della spesa. Il rito sacrale di questi anni ha cambiato giorni, ora si svolge in settimana con la champions league. Lì c’è lo spirito del ventunesimo secolo. E mentre scrivo il messia è stato sconfitto dalla concorrenza degli implacabili saldi di fine stagione.

Alzo gli occhi verso Lorenzo martire, che avrà avuto pressappoco la mia età quando l’hanno torturato, vilipeso e ucciso. Lui guarda in alto e sembra cercare colui che ancora una volta al momento opportuno ha saputo abbandonare. Gli altri, i romani, lo colpiscono e immobilizzano. Un ragazzino dietro una colonna osserva curioso, non pare dispiaciuto.

Lorenzo arrivò a Roma dalla nativa Spagna, e gli fu affidata la caritas. La cura degli ultimi. E ora è lì, ritratto dal Guercino, sembra più giovane dei suoi trent’anni, arso vivo alla graticola per degli ideali, tre secoli dopo la crocifissione dell’uomo che aveva eletto suo signore.

Sulla strada del ritorno, verso il ghetto, evito via Mazzini e la sua folla, tuttavia poco più in avanti vengo colpito dalla forma particolare di un’altra chiesa, una facciata piccola e graziosa, con a lato un’insegna: Mignon, cinema a luci rosse.
Mi avvicino all’ingresso incredulo e il signore sulla soglia avverte che lo spettacolo è già incominciato, devo aspettare almeno un’ora.

Il cinema porno nella chiesa sconsacrata deve avermi dato un’aria interdetta, visto che l’uomo tiene a precisare che la sala è un posto storico della città e si occupa di erotismo. Il Mignon, continua, è stato oggetto di un lungometraggio da parte di un giovane regista partenopeo.

La cosa mi incuriosisce non poco, però due chiese in una sera mi sembrano davvero troppe, saluto e riprendo il cammino verso casa, ormai in testa mi gira di continuo una canzone di Vasco Brondi che parla dei Cccp e di una gigantesca scritta Coop, nella quale l’autore si rammarica del fatto che i Cccp non ci sono più.

A me la canzone ha sgombrato dalla testa il volto di Lorenzo, e il cinema Mignon ha pensato al resto, non mi rimane che via Saraceno, e sono a casa. Anche questa è Ferrara.

GERMOGLI
l’aforisma
di oggi…

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la giornata…
 
“I governi son vele, il popolo il vento, lo stato la nave, il tempo il mare” (Ludwig Börne)
 
 
 

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IMMAGINARIO
Anteprima
di Matisse

Ogni giorno immagini rappresentative di Ferrara in tutti i suoi molteplici aspetti, in tutte le sue varie sfaccettature. Foto o video di vita quotidiana, di ordinaria e straordinaria umanità, che raccontano la città e i suoi abitanti.

Dialogo tra le opere di Matisse. A Palazzo dei Diamanti di Ferrara fino al 15 giugno (foto di Giorgia Mazzotti) – clicca sull’immagine per ingrandirla

Matisse-Palazzo-Diamanti-Ferrara-Odalisca1926e27-scultura-Grande-nudo
La scultura di Matisse con il “Grande nudo seduto”, 1922-29, si confronta con le sue tele intitolate “Odalisca” del 1926 e del ’27 e con il disegno del “Nudo seduto”, 1925
Matisse a Palazzo dei Diamanti, la responsabile dei servizi educativi Chiara Vorrasi davanti al quadro-simbolo della mstra intitolato "Giovane donna in bianco, sfondo rosso", 1946
La responsabile dei servizi educativi della mostra dedicata a Matisse, Chiara Vorrasi, davanti al quadro-simbolo della mostra: “Giovane donna in bianco, sfondo rosso”, 1946
Matisse-Palazzo-Diamanti-gouaches-découpées
La serie di gouaches découpées di Matisse, 1947
Matisse PalazzoDiamanti-Ferrara- IlRiflesso1935 con visitatrice+Isabelle Monod-Fontaine
L’opera “Il riflesso” di Matisse del 1935 si riflette nello sguardo della curatrice della mostra di Palazzo dei Diamanti, Isabelle Monod-Fontaine, a destra insieme a una visitatrice
Matisse-Palazzo-Diamanti-Ferrara-NonoLebasque1908-e-scultura-Jeanette1911
Il ritratto su tela “Nono Lebasque” di Matisse, 1908, dialoga con la scultura intitolata “Jeanette”, 1911, a Palazzo dei Diamanti
Matisse-PalDiamanti-bookshop
Matisse e la figura a Palazzo dei Diamanti, il bookshop