Skip to main content

Giorno: 26 Maggio 2014

A Ferrara Tagliani fa il bis, i grillini fanno flop

Il vincitore è indubbiamente il sindaco uscente Tiziano Tagliani che, senza necessità di prove d’appello, rinnova il suo patto quinquennale con gli elettori ferraresi. La sconfitta è certamente Ilaria Morghen: aspirava a mettere fine “a settantanni di dominio democristiano” (sic) e invece si deve accontentare di un risicato 16% e del terzo posto, alle spalle di un tonico Vittorio Anselmi, l’architetto di Forza Italia che la sopravanza di oltre un punto percentuale.
E’ una vittoria piena, quella del rinnovato sindaco, che personalmente incassa il 55% dei consensi. In città, però, alle amministrative il Pd perde ben 5 punti rispetto alle europee (47 contro 52%). Per il passaggio del turno senza supplementari, pesante risulta l’apporto della neo-costituita lista “Ferrara concreta”, composta da un folto drappello di ex berlusconiani: il consenso va oltre un sorprendente 4%, che la qualifica come seconda compagine di giunta.
Fra i ‘civici’, bene Rendine che raccoglie più del 3%, verosimilmente anche per effetto di una propaganda elettorale passata non inosservata, mentre Fornaro, forse anche zavorrato da dogmi e ombre di taluni suoi sostenitori politici, si ferma un punto più sotto.

E adesso Renzi può: sguardo a sinistra e occhio al nuovo Presidente

Adesso Renzi può. E deve. Può forzare sulle riforme. E decidere di mandare a casa il Parlamento se dovesse avvertire il rischio di trappole o ricatti, forte della prospettiva di riuscire a mettere all’incasso – in termini di deputati e senatori – il plebiscito popolare emerso dalle urne europee. Saldo in Italia, emergente agli occhi del consesso internazionale, con l’impulso del semestre italiano alla guida dell’Ue, può accreditarsi anche come leader continentale, motore propulsivo del rinnovamento di strategie politiche e visioni comunitarie e persino come elemento di mediazione fra i partner, in ispecie fra tedeschi e francesi.

Ha grandi opportunità, il leader del Pd, enormi responsabilità e zero alibi. Annotazione, quest’ultima, che non dovrebbe preoccuparlo (perché a suo onore va detto che alibi non ne ha mai accampati). Fra le responsabilità che gli competono c’è anche quella di riflettere sulla composizione della sua compagine di governo. Gli elettori hanno cancellato Scelta civica e ridimensionato le ambizioni del Nuovo centrodestra. Considerando l’innaturalità di questa alleanza e il suo carattere sempre definito ‘necessitato e transitorio’, farà bene, Renzi, a cominciare a valutare intese diverse, guardando a sinistra, cioè a quel mondo di cui anche il Pd, ancorché in termini di moderazione, è e resta espressione.

In questo senso, superando sia pure a stento il quorum, il cartello di partiti, movimenti e intellettuali aggregati attorno a ‘L’altra Europa’ ha fornito un, sia pur timido, segnale di vitalità, smentendo le previsioni di coloro che ne vaticinavano il sostanziale azzeramento. Invece, in questa nuova e più mite temperie, anche le istanze radicali di cambiamento dovrebbero assumere vigore e trovare un’adeguata rilevante collocazione in un ambito di confronto che non può prescindere da urgenze dettate dalla drammaticità dei problemi in campo (il lavoro, la tutela dei diritti fondamentali di cittadinanza, la salvaguardia dell’ambiente, la riforma del sistema giudiziario, il rilancio della rete educativa e delle agenzie preposte alla trasmissione del sapere, la riaffermazione di un solido concetto di bene comune in termini coscienza civica, il recupero del valore della partecipazione e la pratica della cittadinanza attiva…). La radicalità delle istanze propugnate da chi sta a sinistra del Pd, servirà a tener ben ferma la barra di comando sull’asse valoriale e a propiziare soluzioni conformi ai bisogni e alle attese.
Con interesse andranno osservate le dinamiche interne al Movimento 5 stelle, a livello di aderenti e di rappresentanze parlamentari: anche lì ci sono risorse per ora mantenute in naftalina che si spera possano concorrere con intelligenza, onestà e passione al rinnovamento.

Per quanto riguarda lo scenario politico, la prossima mossa attesa, a questo punto, è quella delle dimissioni del capo dello Stato. Il voto del 25 maggio consegna al nostro Paese un quadro di ritrovata stabilità e una chiara indicazione di scelta da parte degli elettori.
Il (secondo) mandato straordinario di Giorgio Napolitano perde la sua ragione costitutiva. Ora il presidente della Repubblica, a volte lodato, più spesso di recente biasimato – non senza ragione – per atti talora ambigui o discutibili, può ritirarsi ottenendo, in questo clima, il plauso e la gratitudine della nazione. Fino a qualche giorno fa questa evenienza era tutt’altro che scontata, perlomeno in tempi serrati.
Chi sarà il successore? Renzi punterà di nuovo su Prodi, sapendo che i 101 con una pistola alla tempia stavolta non faranno scherzi? Oppure sceglierà una figura diversa, con una storia politica meno connotata, emblema di un’Italia che cambia? Non attenderemo molto per scoprirlo.

Comacchio: tanti importanti progetti scolastici illustrati nella conferenza stampa di stamattina a Palazzo Bellini

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Questa mattina si sono spalancate le porte sui numerosi progetti formativi di qualità, che interessano tutti gli alunni dei due istituti comprensivi del territorio. Nel corso di una lunga, partecipata ed interessantissima conferenza stampa, voluta a Palazzo Bellini dalle dirigenti scolastiche reggenti Roberta Monti (Istituto comprensivo di Comacchio) e Anna Bazzanini (Istituto comprensivo di Porto Garibaldi), sono stati passati in rassegna tantissimi progetti, tutti accomunati dal principio di “formazione inclusiva”, come ha sottolineato Nadia Vitali, una delle insegnanti intervenute. Patrizia Buzzi, responsabile del Servizio Pubblica Istruzione, ha introdotto i lavori, mettendo in risalto “la stretta sinergia tra Comune e scuola, grazie alla solida collaborazione instaurata nei tavoli di progettualità condivisa.” Entrambe le dirigenti scolastiche, plaudendo all’intensa e proficua attività svolta dalle insegnanti e dagli alunni, hanno ringraziato l’Amministrazione Comunale per il costante sostegno, anche di natura economica, nonché i genitori e la Cooperativa sociale “Girogirotondo”, che gestisce tanti progetti in un rapporto di stretta collaborazione. Il Vice Sindaco Denis Fantinuoli, portando il saluto a nome del Sindaco Marco Fabbri e dell’Assessore alla Pubblica Istruzione Alice Carli (assenti per impegni istituzionali non rinviabili), si è soffermato, tra gli altri, su un aspetto molto importante. “Il Comune presta attenzione particolare – ha sottolineato il Vice Sindaco – alla qualificazione scolastica. Sono cospicui gli interventi di potenziamento e miglioramento dell’offerta formativa, ma l’obiettivo è anche quello di sostenere i costi dei progetti, che contribuiscono a qualificare e a potenziare l’offerta delle scuole del territorio comunale. Il Comune è co-protagonista – ha aggiunto il Vice Sindaco- di importanti progetti nel campo dell’educazione motoria, musicale, ambientale, di promozione alla lettura, teatro-ragazzi, alimentare, etc…. Una particolare attenzione viene riservata ai bambini e ai ragazzi disabili attraverso progetti mirati, che favoriscono la loro integrazione nel tessuto sociale e scolastico.” Dal progetto natatorio “Benessere in acqua”, con grandi benefici terapeutici per bambini con disabilità, al laboratorio di ceramica, in collaborazione con il laboratorio protetto “Dune di sabbia”, gestito dalla Coop Girogirotondo, si è tornati a tracciare un bilancio estremamente entusiasmante del “Pedibus”, che da quest’anno è stato esteso a tutte le scuole primarie del territorio. Anna Bazzanini, dirigente scolastica reggente dell’Istituto comprensivo di Porto Garibaldi, riferendosi al nuovo progetto del Consiglio Comunale dei ragazzi, ha parlato di “un autentico esercizio di cittadinanza attiva, finalizzato a far emergere punti di forza e debolezze, da condividere in un proficuo confronto tra alunni di Comacchio e di Porto Garibaldi, con il preciso scopo di formulare proposte operative per migliorare il territorio.” L’iniziativa sfocerà anche nell’elezione del sindaco e del presidente del Consiglio Comunale dei ragazzi. Durante la conferenza stampa è intervenuto anche l’Assessore alle Politiche Sociali Sergio Provasi, per sottolineare il grande impulso della nuova Amministrazione Comunale verso l’inclusione sociale, ma per ricordare anche il massimo sforzo compiuto verso le fasce più svantaggiate e disagiate della comunità. Tra i progetti di recente attivazione quello del “Cibo salvato, cibo mangiato”, che consente di recuperare i pasti non fruiti nelle mense scolastiche, per destinarli alle famiglie più bisognose del territorio. Un altro progetto, seppur legato al contesto turistico della Notte Rosa, racchiude una forte connotazione sociale ed è quello della settimana dedicata ai sordi, che ricorrerà proprio in occasione dell’evento ludico-popolare per antonomasia, quale è il capodanno estivo sulla Riviera Adriatica. In collaborazione con il Comune di Comacchio e con le scuole, come si è detto, opera anche la Cooperativa sociale “Girogirotondo”, rappresentata in conferenza stampa dalla presidente Roberta Fogli e dal direttore, Carla Carli. Work in progress è il caso di dire ad appannaggio di entrambi gli istituti comprensivi, che da settembre condivideranno con il Comune una nuova straordinaria esperienza formativa, quella degli orti urbani, illustrata dalla dirigente scolastica reggente Roberta Monti. Gli studenti dell’Istituto Vergani-Navarra, di cui la Prof.ssa Monti è titolare, fungeranno da tutor rispetto ai bimbi più piccoli, per insegnare le tecniche di coltivazione degli ortaggi ed il ciclo biologico delle verdure più diffuse nella zona. Tra gli ospiti anche Marco Levis, presidente del Lions Club di Comacchio e Gianni Sovrani del Rotary Club di Ferrara, associazioni da sempre impegnate al fianco della scuola per promuovere progetti, quali borse di studio per alunni meritevoli ed iniziative musicali. Nadia Vitali e Stefania Tozzi e Francesca Paticchio dell’Istituto comprensivo di Porto Garibaldi hanno tracciato un bilancio più che soddisfacente dei recenti prggetti “Abitare la scuola senza zaino”, “Il giorno del ricordo” con uno straordinario saggio teatrale ispirato a “Magazzino 18” di Simone Cristicchi e a “La scuola in movimento, pedalando verso il futuro”, realizzato con il valido supporto del Team Sparrow Bike Club, di Legambiente e della Polizia Municipale locale. Un plauso speciale è andato a Livia Santini e ai colleghi Tuffanelli e Manzali per il progetto “Nonni su internet”, recentemente insignito di un importante riconoscimento in Campidoglio, a Roma. Le maestre Cinti e Rolfini hanno poi illustrato il nascente gemellaggio culturale tra il Delta del Rodano e il Delta del Po, “perché la Camargue francese – ha evidenziato la dirigente scolastica Roberta Monti – ha molte affinità con la nostra Natura” e quindi si avvia un processo di scambio con gli alunni del Delta del Po di sicuro interesse formativo, grazie al progetto Comeinus.
Al termine della conferenza stampa è stato offerto un buffet ai numerosi partecipanti, offerto dagli alunni dell’Istituto Vergani-Navarra di Ferrara.

Siglato oggi l’accordo tra Università e Consorzio Ferrara Ricerche

da: ufficio Comunicazione ed Eventi Unife

Questa mattina presso il complesso di Santa Lucia, il Rettore dell’Università di Ferrara, Prof. Pasquale Nappi e il Presidente del Consorzio Ferrara Ricerche, Prof. Giovanni Fiorentini, hanno siglato un accordo di collaborazione per lo svolgimento di progetti di ricerca commissionati da privati o Enti pubblici ai laboratori del Tecnopolo.
Con questa iniziativa – ha affermato il Rettore – l’Ateneo ferrarese dota i laboratori del Tecnopolo di uno strumento a carattere privatistico, non esclusivo, per la gestione dei rapporti di ricerca con il mondo delle aziende, in modo da poter rispondere con sempre maggiore prontezza alle commesse di ricerca esterne. Il nostro Ateneo, già fortemente radicato sul territorio attraverso rapporti di collaborazione e partnership con le Istituzioni locali, risponde così in maniera ancora più operativa alle crescenti aspettative sul ruolo dell’Università da parte di una società in rapida evoluzione.
Nato nel 1993 da una costola di Unife – ha sottolineato il prof. Fiorentini – il Consorzio Ferrara Ricerche è da sempre a disposizione dell’Ateneo per supportare e promuovere la ricerca, l’innovazione e il trasferimento tecnologico.

ll Tecnopolo di Ferrara è il complesso di laboratori di ricerca industriale e trasferimento tecnologico in cui le imprese, anche le più piccole, possono trovare competenze di ricerca e sperimentare nuove tecniche produttive, materiali più efficienti e prodotti innovativi. Il Tecnopolo mette a disposizione del tessuto industriale attrezzature scientifiche all’avanguardia e le competenze di 240 ricercatori altamente qualificati di cui 80 a tempo pieno, in continuo contatto con il mondo della ricerca scientifica di base.
Il Tecnopolo di Ferrara è promosso dall’Ateneo, dal Comune, dalla Provincia di Ferrara e dalla Regione Emilia Romagna ed è sostenuto dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (POR FESR 2007-2013).
I Laboratori del Tecnopolo di Ferrara:
LTTA – Laboratorio per le Tecnologie delle Terapie Avanzate – Biotecnologie applicate alla medicina
MechLav – Laboratorio per la meccanica avanzata
TekneHub – recupero e riqualificazione architettonica e urbana e restauro dei beni culturali
Terra&Acqua Tech – ambiente, acqua, suolo, territorio

Mercoledì, all’Ibs, Monia Benini presenta il libro “Sterminio segreto. Ciò che non ti viene detto sulla sanità”

da: Responsabile Eventi Libreria IBS.it Ferrara

In un discorso tenuto nel 2008, un politico potente come Zbigniew Brzezinski ammette senza difficoltà che “Forse un tempo era più facile controllare un milione di persone, anziché ucciderle fisicamente. Oggi è infinitamente più facile uccidere un milione di persone piuttosto che controllarle.” Per l’allora consigliere per la politica estera del neo eletto presidente Obama “E’ più facile uccidere che controllare”.
Risalendo all’indietro nel tempo sino alla fine del 1974, un altro protagonista della politica statunitense e internazionale, Henry Kissinger sottoscrive, insieme all’allora presidente Nixon, un piano adottato meno di un anno dopo da Gerald Ford. Si tratta del National Security Study Memorandum 200: ‘Implicazioni derivanti dalla crescita della popolazione per la sicurezza e per gli interessi oltremare statunitensi’, che presenta nero su bianco la necessità di eliminare 3 miliardi di persone dalla faccia della terra.
Da allora a oggi sono passati quasi 40 anni, ma l’obiettivo è rimasto immutato, al punto che un esperto consigliere delle Nazioni Unite nel 2012 ha rivolto un appello ai governi del mondo per ridurre la crescita della popolazione mondiale e per lavorare congiuntamente per modificare il clima.
Ogni misura diventa lecita per abbattere il numero di abitanti sul globo terrestre: vaccini per la sterilizzazione, politiche economiche globali tese a concedere finanziamenti solo a quegli stati in varie parti del mondo che si adoperano per la limitazione delle nascite, misure anti crisi applicate nei paesi europei che vanno a colpire i gangli vitali del sistema sanitario e di quello sociale, manipolazione del clima piuttosto che alterazione genetica degli alimenti di cui ci cibiamo (OGM). Un silenzioso sterminio è in atto nel nostro pianeta; uno sterminio condotto dalle élites al potere che si arrogano qualunque decisione sanitaria sulla popolazione globale. Ogni diritto è loro. Anche quello di vita e di morte della popolazione mondiale.

“E il cambiamento avviene così. Un gesto. Una persona. Un momento alla volta.” Libba Bray

Monia Benini, dopo la laurea in lingue e letterature europee, prosegue il proprio percorso formativo nell’ambito delle relazioni e delle funzioni internazionali, con studi e specializzazioni all’Università di Padova, all’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale di Milano, all’Istituto di Sociologia Don L. Sturzo di Caltagirone e all’Università di Perpignan in Francia. Recentemente ha conseguito la laurea magistrale in Giornalismo e nuovi media.
Autrice di La guerra dell’Europa, Risvegliàti (quest’ultimo scritto con Alberto Medici), Liberarsi dalla dittatura europea, Sterminio Segreto e Nella Rete. Luci e ombre del media che ha invaso le nostre vite, è impegnata nel movimento Per il Bene Comune, cura periodicamente un proprio videoblog, www.ilpuntotv.it e collabora inoltre con la piattaforma indipendente www.testelibere.it

Mercoledì 28 maggio ore 17:30

Presso la storica sala dell’Oratorio San Crispino
Libreria IBS.it bookshop

Monia Benini
presenta il libro
Sterminio segreto
Ciò che non ti viene detto sulla sanità
(Editoriale Programma)

Ne parla con l’autrice Fernando Rossi

logo-regione-emilia-romagna

Porretta Soul Festival, ventisettesima edizione dal 17 al 20 luglio: arrivano i musicisti di Muscle Shoals

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Nei loro studi incisero tutti i più grandi, da Aretha Franklin ai Rolling Stones fino a Bob Dylan. Anteprime ed eventi in altre località. Oggi la presentazione a Bologna

Bologna – Arricchito da un’anteprima a Grizzana Morandi il 16 luglio e concerti collaterali a Vergato e Molino del Pallone, torna nel Rufus Thomas Park di Porretta Terme, in provincia di Bologna, il Porretta Soul Festival, la più importante kermesse italiana (e non solo) dedicata alla musica “dell’anima”.
Dal 17 al 20 luglio si terrà la 27esima edizione di una rassegna che va a ritrovare le radici della musica soul a Muscle Shoals, Alabama. Ancora una volta una esclusiva europea con un valore aggiunto: è appena uscito in America (sarà nelle sale italiane dal 10 luglio) il film che celebra questo stile musicale, e che verrà presentato anche a Porretta nella quattro giorni del festival. Una proiezione alla presenza di alcuni dei musicisti che hanno preso parte al film/documentario, ovvero la Muscle Shoals All Star Band, i leggendari musicisti che hanno creato il sound dei grandi successi di Aretha Franklin, Wilson Pickett, Etta James, Bob Dylan, Elton John, Rod Stewart, Paul Simon, Traffic , Rolling Stones , Lynyrd Skynyrd , Drive-By Truckers e tanti altri. A Porretta saranno presenti ben 15 musicisti che includono gli originali “Swampers” David Hood e Jimmy Johnson, Mickey Buckins, Clayton Ivey, Will McFarlane, Marie Tomlinson Lewey, Cindy Richardson Walker, Carla Russell, Lynn Williams e la Muscle Shoals Horn Section diretta da Charles Rose.

Il film è stato presentato in anteprima oggi nel Cinema Lumiére della Cineteca di Bologna, dove si è inoltre svolta la presentazione con la partecipazione del l’assessore alla Cultura della Regione Massimo Mezzetti , della Provincia di Bologna Giuseppe De Biasi e del direttore artistico del Porretta Soul Festival Graziano Uliani. “Il Porretta Soul Festival – ha commentato Mezzetti – è la riprova che il successo di una manifestazione lo fa la grande qualità della proposta. La rassegna – ha anticipato l’assessore – pur dovendo fare i conti con risorse sempre più limitate, sarà nuovamente riconosciuta all’interno delle attribuzioni definite dalla Legge 13”.

In programma soul singers decisamente “southern” come Denise LaSalle (la sua “Trapped By A Thing Called Love” del 1972 fa parte dell’ultimo film di Jim Jarmush “Solo Gli Amanti sopravvivono”), grandi blue-eyed soul singers come Jimmy Hall (già leader dei Wet Willie), Donnie Fritts, Carla “Kozmic Mama” Russell ma anche soul singers tradizionali come Jerry Jones (ex Brothers Unlimited), Chilly Bill Rankin, Theo Huff, Toni Green, Vaneese Thomas oltre alla Frank Bey & Anthony Paule. Special guest il leggendario Guitar Shorty, mentore ed ex cognato di Jimi Hendrix.
Come consuetudine è stata invitata una band giovanile americana e quest’anno si tratta della Quincy Avenue Rhythm Band della Kent Denver School di Denver, Colorado, band che il prestigioso DownBeat Magazine ha nominato miglior band giovanile degli Usa anche per il 2014. Sarà presente inoltre una band europea e quest’anno è stata privilegiata la Grecia, con la presenza della Blues Therapy Band di Atene.

Al Porretta Soul Festival verranno anche premiati i vincitori della sezione Soul and R&B de “La musica libera. Libera la musica”, V edizione del concorso organizzato dall’Assessorato regionale alla Cultura dell’Emilia-Romagna, dall’Agenzia Comunicazione e informazione della Giunta regionale, con molti festival e partners sul territorio tra cui il festival di Porretta. Si tratta del gruppo dei Groove City, che si esibiranno con un ospite speciale il 17 luglio al Rufus Thomas Park. Anche la finalista al concorso Valeria Burzi, con la sua band, si esibirà sabato 19 luglio alle ore 18 sul palco della piazza del paese appenninico.

Situato lungo il fiume Tennessee, Muscle Shoals è l’improbabile terreno fertile di alcune delle musiche più creative e provocatorie dell’America. Sotto l’influenza spirituale del “fiume di canto”, come era chiamato dai nativi americani, la musica di Muscle Shoals ha contribuito a creare alcuni delle più importanti e risonanti canzoni di tutti i tempi. Al suo cuore c’è Rick Hall, che ha fondato i “Fame” studios. Superando una schiacciante povertà e delle tragedie impressionanti, Hall ha messo insieme il bianco e nero nel calderone delle ostilità razziali dell’Alabama per creare una musica per le generazioni. È responsabile della creazione del “Muscle Shoals sound” e di The Swampers, la band di casa a Fame, che alla fine ha avviato un proprio studio di successo, noto come il Muscle Shoals Sound. Greg Allman, Bono, Clarence Carter, Mick Jagger, Etta James, Alicia Keys, Keith Richards, Percy Sledge e altri, testimoniano nel film omonimo il magnetismo di Muscle Shoals, il suo mistero e spiegano perché ancora oggi rimane influente.

E’ una incredibile opportunità per Porretta quella di presentare questi leggendari musicisti ( ben 15) che rappresentano veramente una pietra miliare per la musica soul e non solo.Una curiosità: tra le band italiane i Capital Strokes di Randy Roberts, figlio di Rocky Roberts.

logo-regione-emilia-romagna

Mercoledì 28 maggio a Bologna l’inaugurazione della mostra “Facciamo noi: una ricostruzione fantastica”

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Aperta al pubblico fino all’8 giugno, raccoglie disegni e oggetti realizzati dai bambini delle aree terremotate dell’Emilia per raccontare l’esperienza vissuta

Bologna – Una mostra che racconta il terremoto, visto con gli occhi dei bambini e dei ragazzi dell’Emilia-Romagna che lo hanno vissuto nel maggio del 2012.
Si intitola “Facciamo noi: una ricostruzione fantastica. Bambine/i e ragazze/i contro il terremoto” e sarà inaugurata a Bologna mercoledì 28 maggio alle ore 17 nella sala Manica Lunga di Palazzo d’Accursio. Saranno presenti l’assessore regionale alla Sicurezza territoriale Paola Gazzolo e l’assessore comunale alla Protezione civile Riccardo Malagoli.
L’esposzione rimarrà aperta al pubblico, con ingresso libero, dal 29 maggio all’8 giugno, dalle ore 9 alle 18.
Si tratta di una mostra diffusa, che animerà molti luoghi della città: da Palazzo d’Accursio, dove si concentra il nucleo principale, a Sala Borsa Ragazzi, da piazza dell’Unità al Fiera District, oltre a numerosi spazi pubblici ed esercizi commerciali. Protagonisti sono centinaia di oggetti (disegni, plastici, modellini, libri, macchine fantascientifiche) costruiti con materiale riciclato, che gli studenti di alcune scuole della regione hanno realizzato per raccontare in modo creativo l’esperienza vissuta e immaginare la ricostruzione.
Sono coinvolti gli Istituti Comprensivi di San’Agostino (Fe), San Felice sul Panaro (Mo), Crevalcore (Bo) e gli Istituti Aleotti e San Vincenzo di Ferrara, dove insegnanti e bambini hanno lavorato per un intero anno alla realizzazione della mostra nell’ambito del progetto “Edurisk”.
Dopo essere stati esposti nel 2013, sempre in forma diffusa, in oltre duecento spazi pubblici e privati dei quattro comuni coinvolti, i lavori approdano ora a Bologna nell’ambito della “Settimana regionale della protezione civile e della prevenzione dei rischi”, ideata dalla Regione per commemorare ogni anno l’anniversario del sisma.
I materiali esposti sono organizzati in sei aree tematiche: memorie, desideri, invenzioni, consigli, esperimenti, emozioni e sono proposti in un allestimento essenziale, così come pensati originariamente da bambini e bambine che hanno condiviso la tragica esperienza e pensato a possibili soluzioni fantascientifiche contro il terremoto, immaginando una ricostruzione a misura dei propri desideri.
La mostra è promossa dal Dipartimento nazionale di Protezione civile, Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (sezione di Bologna), Regione Emilia-Romagna (assessorati Protezione civile e Scuola) e Comune di Bologna, con il contributo della Fondazione geometri e geometri laureati dell’Emilia-Romagna e la collaborazione di tutti coloro che, in spazi pubblici o privati, ospitano i materiali.
Oltre che nella sala Manica Lunga di Palazzo d’Accursio, i lavori sono esposti in Sala Borsa, nell’area di piazza Maggiore (Farmacia comunale, Ufficio relazioni con il pubblico, Bologna Welcome, Fondazione Golinelli, libreria Giannino Stoppani, banche ed esercizi commerciali), negozi di piazza dell’Unità, Museo giardino geologico della Terza torre (via della Fiera), spazio Cubo di Unipol (piazza Vieira de Mello) e sede dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (via Donato Creti).

Un uomo solo al comando

All’apertura delle urne dopo le elezioni di domenica 25 maggio gli aggettivi si sprecano per definire i risultati. Comunque la sorpresa è grande.
In Italia si è votato per il rinnovo del Parlamento europeo, ma anche in due Regioni (Piemonte e Abruzzo), in 4.098 Comuni e 29 capoluoghi di provincia. Il dato europeo ha smentito ogni previsione e sondaggio. I motivi sono tanti e a urne ancora calde è possibile dirne solo alcuni.

Innanzitutto il dato dell’affluenza italica, con un calo di circa otto punti percentuali. Alle precedenti europee infatti votarono il 66,43 per cento, mentre ora il numero si ferma al 58,69.
Ma soprattutto ha spiazzato tutti il risultato del Pd, con il 40,81 per cento. Quasi il doppio rispetto allo spauracchio Grillo, fermatosi al 21,16, e ben più del doppio di Forza Italia che non è andata oltre il 16,8. Girano già le prime considerazioni sui flussi elettorali.

Il partito di Renzi guadagna 2,5 milioni di voti rispetto alle politiche del 2013 e in particolare ne sussumerebbe un milione da M5S, oltre un milione da Scelta civica (presentatosi come Scelta europea e ora praticamente scomparso con uno 0,71) e 430mila dal partito di Berlusconi.
Quest’ultimo riporta una secca sconfitta, perdendo per strada due milioni e 750mila voti rispetto l’anno scorso, dei quali 1,750mila sono attribuiti all’astensionismo di un elettorato che non ha creduto all’ennesimo miracolo dell’ex cavaliere, 470mila finiti all’Ncd di Alfano (fermatosi al 4,38 per cento) e, appunto, 430mila migrati verso Renzi.
Secondo diversi commentatori sarebbe la prima volta che si registra, almeno negli ultimi anni, una mobilità dell’elettorato di una certa consistenza da un fronte all’altro, rispetto ad assetti finora blindati e che, in momenti di incertezza, semmai trovavano parcheggio nell’astensione.
Rimane, più o meno, il solo direttore de Il giornale, Alessandro Sallusti, a scrivere del “miracolo di tenere in vita e in gioco il mondo dei liberali”. Il ragionamento, seguito da altri, è che se si sommano i voti di Fi, Ncd e Fratelli d’Italia (3,66), il numero è sostanzialmente identico all’ultimo PdL.

Ma così non si va all’origine delle varie divisioni e la spiegazione della corsa alle poltrone, da sola, non convince per dare ragione in profondità di un disegno che, se non si vuole arrivato al capolinea, dimostra la necessità di una decisa regolata.
Per contro il Pd di Renzi stravince, con risultati che non si vedevano dai tempi della Dc. Il paragone non è fuori luogo, visto che in molti fanno notare che è il partito del presidente del Consiglio che vince, il quale vede rafforzata la propria leadership interna e ha ora, sia pure in modo indiretto, quella legittimazione popolare che finora in molti gli hanno contestato per il modo col quale è approdato a palazzo Chigi.

E adesso? Bisognerà vedere se l’ex sindaco di Firenze vorrà passare a breve all’incasso di questo largo consenso, in buona parte personale, in chiave nazionale.
Intanto però se da un lato esce rafforzata la sua azione di governo, dall’altra ombre si infittiscono sul cosiddetto patto del Nazareno, siglato con Berlusconi per una nuova legge elettorale e la riforma della Costituzione. Accordo definito pensando che Pd e Forza Italia fossero i primi due della classe per far fuori Grillo e compagnia.
Adesso che lo spettro azzurro di retrocedere nettamente a terza forza della politica nazionale si è materializzato, tutto può tornare in altomare e a quel punto l’intera architettura istituzionale potrebbe non avere più i numeri. A meno che, nel frattempo, la secca battuta d’arresto di Grillo e Casaleggio non provochi uno smottamento nel movimento, già a partire dalle aule parlamentari.
Le frasi ripetute di chi ricorda che il comico genovese si sarebbe ritirato in caso di sconfitta potrebbero avere questo significato.

Alzando poi lo sguardo sul contesto continentale, mentre un killer semina morte al museo ebraico di Bruxelles, mentre in Polonia scompare a novant’anni il generale Jaruzelski, mentre in Ucraina perde la vita il reporter italiano Luca Santese e mentre papa Francesco in Terra Santa semina parole di pace e appoggia il capo pregando sul muro della vergogna che separa israeliani e palestinesi, le elezioni europee hanno visto rialzare la testa partiti euroscettici, populisti e xenofobi. Dal successo di Marine le Pen in Francia, alla Danimarca, fino all’ingresso in Parlamento di un esponente neonazista, eletto per la prima volta in Germania dopo l’abrogazione della soglia del 5 per cento che impediva l’accesso a Strasburgo dei partiti minori.

Il tutto mentre i dati darebbero un Parlamento europeo a trazione Ppe e con un’Eurozona sempre più stanca della sola linea dell’austerità, la quale produce alla fine questi risultati dalle urne.
E pensare che il Parlamento di Strasburgo uscito dal Trattato di Lisbona nel 2007 dà la possibilità, per la prima volta, di contare di più per la scelta del presidente della Commissione europea. Sarà sempre il Consiglio europeo ad indicarne il nome, ma adesso lo dovrà fare tenendo conto dei risultati elettorali e il candidato prescelto dovrà ottenere la fiducia del Parlamento.
È poco? È tanto? Di certo, almeno in Italia, se n’è parlato poco in una campagna elettorale all’insegna di una politica costantemente con l’amplificatore a tutto buco e intenta a misurare gli equilibri interni.
Il semestre di Presidenza italiana si avvicina e non sarebbe male mettere a frutto un risultato meno sghembo di altri contesti per guardare più lontano e contribuire a rimuovere le radici pericolose di un euroscetticismo diffuso, che per molti versi suona come un campanello d’allarme da analizzare e ascoltare molto attentamente.

Pepito Sbazzeguti

Nasce “IoInvio”, il nuovo servizio online di corriere espresso per spedire da casa o dall’ufficio in tutto il mondo

da: Poste Italiane, ufficio Comunicazione Territoriale Emilia-Romagna e Marche

Poste Italiane lancia IoInvio, il nuovo servizio di Corriere Espresso on-line del Gruppo Poste Italiane, che consente di effettuare e monitorare le spedizioni direttamente dal sito www.ioinvio.it.
Anche per i clienti del Ferrarese con IoInvio, comodamente dal proprio pc a casa o in ufficio, sono sufficienti pochi click per spedire velocemente e con sicurezza buste, plichi e pacchi, in tutta Italia e in oltre 200 destinazioni nel mondo. Nell’offerta, a partire da euro 6,90 (iva inclusa) per le spedizioni nazionali e da euro 19,76 (iva inclusa) per quelle estere, è compreso il ritiro a domicilio.
In Italia è possibile spedire fino a 100 Kg con consegna entro 1-2 giorni lavorativi successivi a quello del ritiro e due tentativi di consegna al destinatario. Per l’estero le spedizioni arrivano fino a 30 kg, e le operazioni doganali, l’eventuale giacenza e lo svincolo sono inclusi nel prezzo.
Il sito www.ioinvio.it è strutturato con un’interfaccia web semplice ed intuitiva: dopo aver inserito i dettagli della spedizione, seguendo pochi semplici passaggi, si potrà pagare direttamente con carta di credito appartenente ai circuiti American Express, MasterCard, Diners, Visa (anche prepagata, ad es. PostePay), con PayPal, Banco Posta on line, Banco Posta impresa on line o Postepay. Il pagamento verrà addebitato solo quando il pacco sarà ritirato dal corriere. Per gli utenti registrati è inoltre disponibile un Portafoglio Elettronico con plafond ricaricabile,che semplifica ulteriormente i pagamenti e offre un bonus di ricarica fino al 10%. In base al numero di spedizioni mensili si può anche cumulare uno sconto del 3% per 10 spedizioni o del 5% di sconto per 20 spedizioni.
Infine, è possibile scaricare la app IoInvio, per smartphone e tablet, disponibile sia per iOS che Android, che permette di controllare in qualsiasi momento il traccino delle proprie spedizioni, sia nazionali che internazionali.

La Conservazione e la Sostenibilità al Centro di un Workshop internazionale al Dipartimento di Architettura

da: ufficio Comunicazione ed Eventi Unife

Fino a venerdì 30 maggio a Palazzo Tassoni Estense

Conservazione e Sostenibilità. E’ questo il tema del workshop internazionale “Sustainability & Conservation towards a tangible future. A Case of Ferrara’s Future Sustainability”, in corso fino a venerdì 30 maggio a Palazzo Tassoni Estense, (via Ghiara, 36).
Organizzata e promossa dal Dipartimento di Architettura dell’Università di Ferrara, l’iniziativa vede coinvolti docenti stranieri, dell’Ateneo estense e 12 studenti “internazionali” provenienti dalla CEPT University di Ahmedabad in India, dalla Escola da Cidade di Sao Paulo in Brasile e dal British Columbia Institute of Technology di Vancouver in Canada.
Al centro delle giornate di studio, caratterizzate da un mix di lezioni ed esercitazioni progettuali, le tematiche inerenti sia l’Architettura sostenibile sia gli approcci di conservazione con l’obiettivo di evidenziare le migliori pratiche e diffondere le visioni europee su tali argomenti.
“I centri storici sono i fiori all’occhiello delle nostre città – afferma Marcello Balzani, Professore associato del Dipartimento di Architettura, Responsabile Scientifico di TekneHub, Tecnopolo di Ferrara e Direttore di DIAPReM, Centro Dipartimentale per lo Sviluppo di Procedure Automatiche Integrate per il Restauro dei Monumenti – Diventano fulcri di grandi e multiformi interessi culturali, mixando l’anima storica con quella abitativa. Puntare allo sviluppo di tali aree aggiunge sempre ricchezza e vivibilità alla vita della città. L’aspetto sostenibile e quello conservativo della architettura urbana non possono quindi essere più considerati disgiunti. La sostenibilità, come la intendiamo oggi, deve connettersi strettamente alla conservazione del bene culturale. Grazie a questi argomenti si punta ad un migliore abitare la città, che dovrebbe essere offerto alle generazioni future”.
“La tematica della sostenibilità – conclude Balzani – non è più sola, ma comincia a stringersi e a connettersi con quella della conservazione della memoria. I due pensieri, apparentemente distanti per le stimolazioni e gli inneschi culturali e tecnologici che generavano o da cui venivano a loro volta generati, vengono oggi più che mai a trovarsi in una complementarietà di azioni e di risultati di non banale effetto. Le similitudini non sono poche. Ambedue i pensieri (culturali, sociali, progettuali, tecnologici) fanno riferimento ad un futuro concreto che deve essere offerto a chi verrà dopo di noi con delle qualità e condizioni di responsabilità coerenti”.

Lunch Seminars: martedì nuovo appuntamento con Christos Kotsogiannis della University of Exeter

da: ufficio Comunicazione ed Eventi Unife

Proseguono gli appuntamenti con i Lunch Seminars, ciclo di seminari promossi e organizzati da Leonzio Rizzo, Davide Antonioli e Francesco Badia del Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Ferrara.
Martedì 27 maggio, alle ore 13 nell’Aula EC2, sarà Christos Kotsogiannis della University of Exeter a parlare di “Multiple Taxes and Alternative Forms of FDI: Evidence from Cross-Border Acquisitions”.

Martedì, alla Sala Boldini, “Ana Arabia”, il film di Amos Gitai per la rassegna “Venezia/Roma: inediti da festival”

da: Arci Ferrara

Il cinema di Amos Gitai è un cinema cerebrale.
Da sempre questo architetto prestato al cinema ha messo in scena le ossessioni della sua terra, Israele, con un’attenzione formale molto geometrica, che si trattasse di documentari o dei suoi più avvincenti lavori di finzione, come Kippur o Yom Yom.
Nel film il luogo in cui è ambientato, una piccola comunità mista di arabi ed ebrei, ha un senso profondo: siamo a Giaffa, città di incontro e scontro di civiltà che da secoli è un porto di grande importanza per la regione, per di più in un quartiere con una forte minoranza araba a pochi passi dal cuore della capitale Tel Aviv.

Il film si sviluppa in un unico piano sequenza, che rimane funzionale alla storia raccontata, non eccedendo in un formalismo compiaciuto. I morbidi movimenti di steadicam accompagnano la bella protagonista. Si tratta di una giornalista che si avventura nel piccolo quartiere alla ricerca della storia di una donna, ebrea sposata con un arabo.

Tutte le proeizioni avverranno di martedì alle ore 21.00 con un bilgietto di ingresso di 5 euro. Di seguito il calendario con gli altri appuntamenti

VENEZIA / ROMA: INDEITI DA FESTIVAL

Martedì 27 maggio alle ore 21.00 prosegue la rassegna VENEZIA / ROMA: INEDITI DA FESTIVAL organizzata da Arci Ferrara presso la Sala Boldini (via Previati 18) con il film di Amos Gitai

ANA ARABIA

martedì 3 giugno ore 21.00
THE UNKNOWN KNOWN di Errol Morris

martedì 10 giugno ore 21.00
FEMEN – L’UCRAINA NON È IN VENDITA di Kitty Green

L’Europa che vorrei nel segno di Bassani, Berlinguer e Willy Brandt

Da MONACO DI BAVIERA – Devo confessare che ho, per la prima volta dopo tempo, nutrito un po‘ di paura prima delle elezione per il nuovo Parlamento europeo. La rinascita di una mentalità populistica e demagogica contro il progetto di un Europa transnazionale emersa in quasi tutti i Paesi europei ha creato dentro di me il timore forte di un grande riflusso dei sogni della mia generazione, quella che in Germania ha combattuto dure e dolorose battaglie contro l’eredità del nazismo e del fascismo.

In questi anni si è polemizzato con toni duri, aspri e devo dire spesso anche argomenti giusti contro la prepotenza economica della Germania che ha in Merkel l’emblema politico e in Mercedes, Volkswagen e Bmw le principali espressioni di un sistema basato sul capitale. Ma talvolta le polemiche sono state un po‘ forzate e poco sensibile verso quei tedeschi giovani o coloro che hanno una forte volontà di superare il micro o macronazionalismo, attraverso un progetto di un Europa aperto verso il mondo. Anche per questo il risultato delle elezioni che conferma almeno in Germania la debolezza dei partiti di estrema destra è un segno di speranza per tutta l’Europa. La gran parte dei tedeschi ha imparato la lezione sull’orrore di un nazionalismo aggressivo ed arrogante contro gli altri, minoranze etniche o Paesi più deboli che siano.

Vivo a Monaco, la capitale della Baviera, il feudo della Democrazia cristiana. Si tratta di un partito certamente democratico, ma anche sempre molto ambiguo nel rapporto e nella considerazione degli stranieri‚ e devoto agli interessi economici di Siemens, Bmw e delle grande banche. Quel partito da anni egemoniale nel ‘Bel Paese Baviera’, è europeista’ e tifa per Europa solo quando serve ai propri fini e asseconda gli interessi sociali ed economiche dei gruppi che ad esso fanno riferimento.
A queste elezioni europee ha subito un vero terremoto fra i suoi sostenitori con un notevole calo di voti. Gli elettori bavaresi hanno dato al più arrogante e prepotente partito del panorama politco tradizionale della Germania una bella manica di schiaffi. Devo ammettere che questo risultato mi ha dato sollievo.
E‘ pur vero, tuttavia, che ha vinto il Partito di destra, Alternativa per la Germania“ con un sacco di voti raccolti in tutto il Paese, inclusa la Baviera. Ma tutti gli esperti politici prevedono ora un forte confronto dentro questo nuovo partito, fra gli estremisti (anche di stampo nazionalisti sopratutto nella Germania dell’Est) e i moderati di destra. Nessuno puo dire per il momento dove si indirizzerà quel progetto di difesa degli interessi tedeschi. Personalmente ho grande fiducia nelle istituzioni democratiche della Germania e anche nella società civile’ con la sua forte immunità anti-nazista.

Deve restare nella nostra memoria, ha detto una volta Giorgio Bassani, il ricordo di quegli anni drammatici del secolo scorso, perché essa ci trasmette grandi valori umani e civili, che vanno oltre il consumismo e l’egoismo che oggi dominano la vita quotidiana in Germania come in Italia come in tutta l’Europa della cultura e della ragione. Difendere queste radici dalla barbarie di un mondo che considera l’uomo come un semplice oggetto da consumare, è il nostro compito comune». E poi, come a riassunto di tutto ciò che ho detto sull’Europa, potrei richiamare ancora Bassani, quando citava «lo spirito, insieme ebraico e cristiano, ben presente nel mio Romanzo di Ferrara… In questo libro c’è il mio messaggio all’Europa, il senso profondo del mio impegno morale e civile».
Non a caso, dopo la sua morte, la critica, anche tedesca, ha riconosciuto nell’opera di Bassani un fondamento importante della cultura europea. Forse talvolta troppo astratto e idealistico nell‘affrontare alcuni grandi problemi della contemporaneità, come l‘emigrazione di massa, la disoccupazione, la dilagante precariato in tutti i Paesi europei (fortissimo in Germania ). Ma senza sogni trascinanti, senza visioni che orientino la concretezza del fare, senza un progetto comune (che – pur con tutti i limite – è e resta l‘Europa ) non si puo fare politica. Non è solo una semplice postfazione: Berlinguer è morto durante una manifestazione del suo partito per le elezioni europei proprio trent’anni fa e Willy Brandt ha lottato tutta la sua vita per un progetto post-nazionalista e democratico dopo i disastri storici del secolo scorso. Berlinguer e Brandt restano per me rappresentanti dell‘Europa che vogliamo.

Gandhi

Gandhi: perché la gente grida

Un giorno, un pensatore indiano fece la seguente domanda ai suoi discepoli:
“Perché le persone gridano quando sono arrabbiate?”
“Gridano perché perdono la calma” disse uno di loro.
“Ma perché gridare se la persona sta al suo lato?” disse nuovamente il pensatore.
“Bene, gridiamo perché desideriamo che l’altra persona ci ascolti” replicò un altro discepolo.
E il maestro tornò a domandare: “allora non è possibile parlargli a voce bassa?”
Varie altre risposte furono date ma nessuna convinse il pensatore.
Allora egli esclamò:
“Voi sapete perché si grida contro un’altra persona quando si è arrabbiati?
Il fatto è che quando due persone sono arrabbiate i loro cuori si allontanano molto.
Per coprire questa distanza bisogna gridare per potersi ascoltare.
Quanto più arrabbiati sono tanto più forte dovranno gridare per sentirsi l’uno con l’altro.
D’altra parte, che succede quando due persone sono innamorate? Loro non gridano, parlano soavemente.
E perché? Perché i loro cuori sono molto vicini. La distanza tra loro è piccola.
A volte sono talmente vicini i loro cuori che neanche parlano solamente sussurrano.
E quando l’amore è più intenso non è necessario nemmeno sussurrare, basta guardarsi. I loro cuori si intendono. E‘ questo che accade quando due persone che si amano si avvicinano.”
Infine il pensatore concluse dicendo:
“Quando voi discuterete non lasciate che i vostri cuori si allontanino, non dite parole che li possano distanziare di più, perché arriverà un giorno in cui la distanza sarà tanta che non incontreranno mai più la strada per tornare.”
(Gandhi)

Inaugurata sabato la prima mostra del Ferrara Art Festival

da: ufficio stampa Ferrara Art Festival

Vernissage, sabato pomeriggio, per il Ferrara Art Festival. 30 mostre in quattro mesi per un totale di 80 artisti internazionali ed eventi collaterali

Si è inaugurata ufficialmente sabato pomeriggio, con le prime quattro mostre, il Ferrara Art Festival, la manifestazione culturale curata da Virgilio Patarini al Palazzo della Racchetta di Ferrara.
Il gruppo “Signes et Traces”, Drago Cerchiari, Graziella Paolini Parlagreco e un gruppo di tre artisti di Odessa hanno letteralmente invaso con le loro opere l’intero palazzo rinascimentale che sorge nel centro di Ferrara, per la prima volta aperto nella sua interezza.
Molti i visitatori che includevano non solo gli artisti (presenti anche moltissimi artisti internazionali arrivati a Ferrara appositamente) ma anche molti ferraresi e molti turisti che, attratti dalle grandi opere, hanno voluto scoprire un pezzo della Ferrara storica ancora poco conosciuta.
Palazzo Racchetta è divenuto, così, un grande contenitore d’arte contemporanea in cui linguaggi e tecniche diverse sono divenuti una sorta di lingua universale per indagare i molteplici sensi dell’esistenza.
Il festival, che gode del patrocinio del Comune e della Provincia di Ferrara proseguirà fino al 3 ottobre prossimo. La mostra inaugurata sabato sarà visitabile, fino al 12 giugno prossimo, tutti i giorni dalle 15 alle 19 ad ingresso libero.
Il 12 giugno, inoltre, inizieranno gli eventi del Racket Festival, con iniziative culturali, musicali e teatrali, tutte ad ingresso libero.

Videoarte-Ferrara-Palazzina-Marfisa-tennis-lovers-Io-Maurizio-Camerani-Blow-Up-Michelangelo-Antonioni

Videoarte e match relazionali in mostra nella Palazzina Marfisa

Si intitola “Lovers” la collettiva di opere di videoarte in mostra nella Palazzina Marfisa, a Ferrara in corso Giovecca. Un’occasione per vedere i video dedicati alle relazioni e firmati da una ventina di artisti internazionali negli spazi della dimora di Marfisa d’Este, nipote del duca di Ferrara Alfonso I. Amante delle arti e mecenate, Marfisa in questo palazzo ha abitato e scelto di restare fino alla fine dei suoi giorni nonostante la “devoluzione”, cioè nonostante il fatto che la mancanza di eredi legittimi del suo casato abbia fatto sì che Ferrara passasse dal ducato della famiglia estense al dominio dello Stato Pontificio.

Ora, stanza dopo stanza, i monitor mettono in scena ventuno video sui rapporti emotivi che fanno parte della collezione Videoinsight, firmati da video-artisti affermati. Organizzatrice della rassegna nel palazzo – ora parte del polo museale cittadino – è Rebecca Russo, psicoterapeuta, collezionista d’arte e presidente della Fondazione Videoinsight, che propone l’uso di arte e immagine video come forma terapeutica (progetto “Art for care”).

Ferrara-video-arte-Palazzina-Marfisa-Io-io-Maurizio-Camerani
Fotogramma del video “Io-io” di Maurizio Camerani

Sugli schermi si alternano immagini girate all’interno di paesaggi nordici, i movimenti marziali di un uomo e della sua ombra (Io-io di Maurizio Camerani), il dialogo conflittuale tra Salomè e la testa di Giovanni Battista (Together Forever di Ottonella Mocellin e Nicola Pellegrini). Tema conduttore è sempre quello delle relazioni, che possono essere d’amore, odio o anche relazioni interiori con tra le diverse componenti di una personalità.

Quando si esce dal palazzo, vale la pena di fare una piccola passeggiata nel suo giardino. Di là dalla siepe risuona il tong-tong delle palline da tennis del confinante circolo Marfisa, frequentato già da Giorgio Bassani e Michelangelo Antonioni.

Giorgio-Bassani-Tennis-Club-Marfisa-Ferrara
Giorgio Bassani al Tennis club Marfisa

Due artisti che rimandano ancora all’immaginario cinematografico e al suo legame con Ferrara e, in particolar modo, con il tennis che in prossimità di questi spazi si gioca e si giocava. Il rumore della partita e il verde del parco fanno venire in mente inevitabilmente il Giardino dei Finzi Contini (1970) con la bella Micol e il fratello Alberto che giocano e si relazionano nel campo della loro villa. E il fatto di sentire il rumore dei giocatori senza poterli vedere sembra una citazione del finale di Blow up (1966), uno dei film-chiave di Michelangelo Antonioni, che si conclude proprio con la partita di tennis giocata da una compagnia di mimi, che entrano in campo senza palle né racchette, sotto gli occhi del protagonista che segue con lo sguardo la traiettoria della pallina immaginaria fino ad arrivare a sentire il rumore dei colpi delle inesistenti racchette.

Immagini in movimento e match relazionali ricchi di tante associazioni e sensazioni in questo tuffo tra arte, cinema, letteratura, storia e giardino.

video-arte-Together-forever-Ottonella-Mocellin-Nicola-Pellegrini-Lovers-mostra-Ferrara
“Together forever” di Mocellin e Pellegrini

 

Le opere sono di Ivan Argote (Colombia), Maurizio Camerani (Italia), Canan (Turchia), Keren Cytter (Istraele), Nathalie Djurberg (Svezia), Mariana Ferratto (Italia), goldiechiari (Italia), Polina Kanis (Russia), Ragnar Kjartansson (Islanda), Elena Kovylina (Russia), Katarzyna Kozyra (Polonia), Petra Lindholm (Finlandia), Ursula Mayer (Austria), Masbedo (Italia), Ottonella Mocellin – Nicola Pellegrini (Italia), Agnieszka Polska (Polonia), Ra di Martino (Italia), Melati Suryodarmo (Indonesia), Eulalia Valldosera (Spagna).

“Lovers”, Palazzina Marfisa d’Este, corso Giovecca 170, Ferrara. Fino al 15 giugno, ore 9.30-13 e 15-18.

André_Suares

GERMOGLI
l’aforisma
di oggi…

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la giornata…

“In politica la saggezza è non rispondere alle domande. L’arte è il non lasciarsele fare” (André Suarès)

IMMAGINARIO
la foto
del giorno

Ogni giorno immagini rappresentative di Ferrara in tutti i suoi molteplici aspetti, in tutte le sue varie sfaccettature. Foto o video di vita quotidiana, di ordinaria e straordinaria umanità, che raccontano la città, i suoi abitanti, le sue vicende, il paesaggio, la natura.

duca-este
Il duca d’Este (foto FeDetails)

Il duca d’Este… (foto FeDetails)