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Giorno: 24 Gennaio 2015

NOTA A MARGINE
Sei personaggi in cerca d’amore

Allegro non troppo, nei suoi cartoni malinconici dai tratti arrotondati e boteriani, quadrati nella loro mediocrità piena di spigolature, Antonio Albanese si presenta in scena al Teatro Comunale a lato di una valigia rossa che simboleggia il pane e le rose di tutte le sue creazioni, che propone nello spettacolo “Personaggi”.
Paura e amore, combinate in salsa mista.
Sempre alla ricerca di qualcosa che nessuno (nessuno?) dei suoi personaggi sembra trovare.

Non il normale impiegato che si occupa di “gestione dell’analisi integrata”, medio-man che si chiede in cosa consista il proprio mestiere, completamente avulso dalla nomenclatura degli odierni mestieri-domanda dove l’importante è ragionare politicamente e conformarsi, diventando – o aspirando a diventare – bravi cittadini, sino a giustificare qualunque bassezza o mediocrità, come strisciare verso una valigia cercando di capire cosa fare del pericolo e del fuori posto, costretto in un fuori gioco dalle inesistenti voci umane di call-centeriana memoria.
Non il Ministro della Paura, inquietante Frank N’ Furter calvo e ingessato in tight anni ’90 e occhiali scuri che ordisce i suoi piani a metà tra l’esaltato e l’impunito, nell’apologia totale di quel sentimento che offusca tutti gli altri e che regna sovrano, rielaborandola e vomitandola nella rigorosa distinzione tra “noi” e “altri” e che fa propria la frase “Date un bacio ai vostri bambini” diventa l’apocalittica “Raccontate ai vostri figli il ministro della paura”.

Non Ivo Perego, bauscia e imprenditore di se stesso (termine così à la page nel mondo lavorativo di oggi) che si scontra con la potenza cinese che gli compra i capannoni in puro eternit, da lui amati più del tossicomane figlio Manuel, e che si rimette altrettanto velocemente in piedi elaborando una nuova aristocrazia del male, fatto proprio il gattopardiano motto “cambiare per restare uguali”, e il cui unico pericolo personale è la noia – la stessa che divorava già, per altri motivi, i personaggi di Alberto Moravia. Non Alex Drastico e la sua disastrata famiglia dalle tonanti S finali, spontaneo e verace, uxoricida convinto e fiero dispensatore di imprenditoria mafiosa nel laborioso Nord, il mito finalmente raggiunto. Non Cetto La Qualunque con il suo arrogante politichese, re del neologismo de-mente, sostenitore della democrazia del pilu e dei favori pubblici e privati su cui si campa per ottenere il posto fisso, ma solo a tot euro al mese – “e non abbiamo dovuto inventare niente, di questo personaggio” sottolinea l’artista.

Quando arriva Epifanio con Valeriana, amore all’ingrosso, impetuoso e straordinario, cade un silenzio dolce; lui, un Fortunello di Petrolini timido e indifeso, cappotto e occhiali nerd, camminata veloce e ritmata, manda in sordina baci a un mondo che ha gli occhi puntati su una pianta di valeriana, inconsapevole del fatto che quel vegetale è l’unico a stimolare l’empatia di un uomo comune, disperatamente aggrappato al pensiero di lei (“anche se si ciula poco”), e all’unico momento in cui troviamo non l’amore per la paura, né per se stessi, ma il suo esatto contrario.

Paola Peruffo, Consigliere comunale Forza Italia, su agricoltura

da: Ufficio Stampa & Comunicazione di Camilla Ghedini

In questi giorni si è tornato a parlare di agricoltura: tra dati divulgati relativi all’annata 2014, che ha visto un calo della produzione e dei prezzi e dunque dei guadagni dei coltivatori; l’elezione di Stefano Calderoni a Presidente Cia, coi suoi propositi di mandato, che paiono aprire una pagina nuova sul modo di concepire il comparto; i problemi della Capa di Vigarano, che per contro segnano forse la fine del ‘vecchio’ modo di gestirlo; l’iniziativa di ieri (sabato) della Coldiretti a tutela della pizza per il Mady in Italy, che responsabilizza anche il consumatore. Tutte angolazioni da cui si evince la necessità di ridare fiato a questo settore che in una realtà come il ferrarese, che negli ultimi anni ha visto il declino della manifattura, è forse l’unico che può trainare l’economia e creare occupazione suscitando interesse anche verso chi non lo ‘vive’ per tradizione famigliare. Assodato che in generale bisogna intervenire con provvedimenti di detassazione su terreni e fabbricati e che in Italia sono rispettati disciplinari di sicurezza così stringenti e costosi che portano ad aumentare i prezzi dei prodotti e inducono ad acquistarli all’estero – seppure di qualità inferiore – serve una sorta di regia che tuteli Ferrara. Oggi che la delega è in Regione, e il superamento delle Province è realtà, chi terrà le parti di Ferrara facendo sintesi delle istanze territoriali e tenendo il filo tra Ferrara e l’Europa coi suoi incentivi? Anche perché i Comuni non hanno grandi margini di intervento. Accanto – e su questo istituzioni e associazioni possono lavorare – , bisogna incoraggiare le nuove generazioni, senza limiti di genere, a scoprire la potenzialità dell’agricoltura, che oggi è strettamente connessa a tutto ciò che è ambiente, benessere, salute. Ambiti in cui servono aggiornamenti continui e interdisciplinari, in cui i giovani potrebbero trovare soddisfazione personale e realizzazione professionale, mettendo a frutto i propri studi. Non è un caso che l’Expo 2015 sia dedicato all’alimentazione. L’agricoltura non è solo campi, è business. Su questo dobbiamo fare cultura, andando oltre il supporto all’organizzazione di mercatini, che pure sono importantissimi, ma sono rivolti prevalentemente ai consumatori. E andando oltre la promozione di singoli prodotti – penso all’aglio di Voghiera o al Riso del Delta – ma concentrandosi su pacchetti più ampi. Il futuro è guardare avanti evitando di affrontare di volta in volta l’emergenza, facendo comprendere che il ‘problema’ oggi del costo del mais, delle pere e delle carote, non tocca solo i coltivatori. Così come la ‘ricchezza’ domani può essere per tutti. Perché ripeto, è forse l’unico comparto che non solo non può scomparire, ma può essere rilanciato.

Paola Peruffo, Consigliere comunale Forza Italia

Il Sindaco Marco Fabbri interviene da Stoccarda, dove è in corso la Fiera Internazionale del Turismo

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Dopo il successo registrato durante la partecipazione al Salone fieristico internazionale di Utrecth in Olanda, in questi giorni una delegazione comacchiese, accompagnata dal Sindaco Marco Fabbri, sta promuovendo il territorio alla CMT (Fiera Internazionale del Turismo), in corso a Stoccarda.
Un valore aggiunto della delegazione è senza dubbio rappresentato dagli studenti dell’Istituto di Istruzione secondaria “Remo Brindisi” del Lido degli Estensi, che si stanno cimentando in uno dei tanti stage formativi all’estero, grazie al contributo dell’Amministrazione Comunale, al fine di perfezionare la conoscenza delle lingue straniere e delle competenze acquisite con lo studio. A Stoccarda, come è avvenuto in occasione delle altre fiere, la promo-commercializzazione del territorio sta beneficiando della forte partnership pubblico/privata, rappresentata dal Comune di Comacchio, dagli imprenditori dell’Associazione Comacchio è turismo e del Consorzio Visit Ferrara, in stretta sinergia, come si è detto, con il mondo della scuola.
“Le migliaia e migliaia di contatti ottenuti allo stand allestito ad Utrecht e ora qui a Stoccarda – commenta il Sindaco Marco Fabbri – sono la dimostrazione che stiamo percorrendo la strada giusta. Le richieste non hanno riguardato soltanto campeggi e villaggi, ma in particolare anche alberghi e appartamenti, che per la prima volta vengono messi vetrina ed offerti in maniera coordinata nel nuovo catalogo di destinazione del territorio, NICE TO MEET YOU, recentemente realizzato. Abbiamo cercato di creare l’atmosfera ideale per accogliere i visitatori – aggiunge il Sindaco -, offrendo loro tanti appetitosi assaggi con le nostre eccellenze, oltre alle informazioni sulla bellezza del nostro territorio, abbracciato dal mare, dalle valli e dal Delta del Po. Abbiamo potenzialità che altre realtà turistiche non possono vantare. Noi siamo intenzionati ad andare a prenderci i turisti, in una competizione di livello internazionale molto complessa”.

Inaugurata la mostra “Perchè non accada mai più, ricordiamo!” in collab. con ANPI e ANFFAS di Ferrara.

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

In presenza degli alunni di alcune classi dell’Istituto comprensivo di Comacchio, questa mattina è stata inaugurata a Palazzo Bellini la mostra, patrocinata dall’Amministrazione Comunale ed organizzata dall’ANPI in collaborazione con l’ANFFAS di Ferrara, intitolata “Perchè non accada mai più, Ricordiamo!”. L’esposizione temporanea, visitabile ad ingresso gratuito sino al 6 febbraio prossimo, è frutto di una meticolosa raccolta fotografica realizzata da Virginia Reggi, ex- presidente della sezione di Lugo dell’Associazione Nazionale famiglie di persone con disabilità intellettiva e/o relazionale, messa a disposizione di tutte le altre sezioni italiane. “Per noi è molto importante questa mostra – ha dichiarato Franca Chiodi, presidente provinciale di A.N.F.F.A.S. – perchè ci occupiamo di disabilità ed il nostro scopo è tutelare i diritti delle persone con disabilità, affinchè abbiano pari dignità a tutti gli altri. Anche la presenza degli alunni ci fortifica, perchè è fondamentale conoscere la storia di un periodo tragico, in cui tanti bambini disabili sono stati usati come cavie, per commettere atrocità poi sfociate con lo sterminio di milioni di innocenti.” Anche Daniele Civolani, presidente dell’ANPI di Ferrara e Vincenzino Folegatti, presidente della sezione locale, hanno convenuto sul ruolo che tutti, giovani e adulti, devono ricoprire per impedire che fatti come quelli descritti dalla mostra non debbano mai più ripetersi. L’iniziativa apre il programma degli eventi dedicati al “Giorno della Memoria”, che proseguirà il 29 gennaio con la deposizione di corone al Parco della Resistenza e con uno spettacolo, “Erano dei bambini” che porteranno in scena gli stessi alunni. “Con questa mostra vogliamo aprire una profonda riflessione sul programma Aktion T4 con cui nel 1939 la Germania nazista – ha commentato il presidente dell’Anpi di Comacchio Vincenzino Folegatti -, ha effettuato una sorta di prove generali di quelli che divennero poi i campi di sterminio, utilizzando bimbi disabili per esperimenti, inducendoli a morte con l’eutanasia.” Daniele Civolani, presidente dell’ANPI di Ferrara si è soffermato sulle conseguenze aberranti di un programma, “che non aveva nulla di pietoso, ma era impostato su un calcolo dei costi per la società delle persone disabili, come se il valore della vita umana potesse comportare un prezzo. Chi non era utile per la società era destinato ad essere eliminato. Dobbiamo invece insegnare il rispetto del prossimo e dei suoi bisogni – ha aggiunto Civolani – facendo in modo che questi fatti non succedano mai più.” L’Assessore ai Lavori Pubblici Stefano Parmiani ha portato il saluto dell’Amministrazione Comunale, ringraziando Vincenzino Folegatti che da sempre si presta, in collaborazione con le scuole, a promuovere iniziative fondamentali, tese a tenere viva la memoria storica, “perchè dobbiamo ricordare le pagine buie della nostra storia ed impegnarci tutti a promuovere una cultura della pace e della coesione indispensabile a costruire il futuro dell’umanità.”

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La 28° edizione del Ferrara Buskers Festival sarà dedicata al Belgio

da: Associazione Ferrara Buskers Festival

Con la presente, in riferimento alla Nazione Ospite 2015, siamo con piacere a comunicare che la 28° edizione del Ferrara Buskers Festival che avrà luogo dal 20 al 30 Agosto sarà dedicata al Belgio.

La conferma è arrivata direttamente dall’Ambasciatore del Belgio Vincent Mertens de Wilmars a seguito di incontri avuti con il direttore artistico Stefano Bottoni a Roma per presentare ufficialmente la candidatura.

E’ la prima volta che questa Nazione è Ospite del festival e si collega culturalmente all’edizione del 2012 anno della Unione Europea.

L’Ambasciatore ha espresso gratitudine per la proposta presentata e ha promesso di essere presente a Ferrara durante la manifestazione che vedrà come consuetudine 4 gruppi diversificati per stili musicali.

In merito a questa scelta d’Onore, è arrivata la conferma da Roberta Monti Country Manager Italia che Brussels Airlines sarà il Vettore Ufficiale del Ferrara Buskers Festival

1984 di George Orwell per un avvincente tè letterario in biblioteca

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Torna in biblioteca l’appuntamento del martedì pomeriggio con i “Tè letterari”, rassegna culturale di successo ormai consolidato che il 27 gennaio prossimo, sempre alle ore 17, porterà alla ribalta uno dei romanzi più letti e tradotti in tutto il mondo, “1984” di George Orwell. Consacrato, proprio grazie a questo romanzo scritto nel 1948, tra i più grandi autori della letteratura di tutti i tempi, Orwell in “1984” propone una visione futurista del mondo, vista con gli occhi di chi si è lasciato da poco alle spalle la catastrofe di due conflitti bellici mondiali. Come noto, l’autore suddivide il pianeta terra in tre super-stati con la figura inquietante del Grande Fratello sullo sfondo, governatore totalitario dell’Oceania (una delle tre macro-realtà territoriali), capace di evocare alcuni tra i più sanguinosi dittatori della storia del Novecento. Ad accogliere il pubblico nella sala della biblioteca e a servire il tè, offerto dal bar Calaluna del Lido degli Estensi, sarà Elisabeth Sodi, che collabora sin dallo scorso anno nella conduzione della rassegna con il libraio Leonardo Romani, promotore della rassegna letteraria estiva “Librandosi” al Lido degli Estensi. Il padrone di casa è sempre Luciano Boccaccini, scrittore, giornalista, responsabile della biblioteca comunale “L.A. Muratori”. In diretta via Skype interverrà da Milano il consigliere letterario Paolo Pizzato, che insieme a Leonardo Romani ha dato vita al blog http://lettureincomune.blogspot.it/, nel quale si incontrano e si confrontano gli appassionati di letteratura che, a martedì alterni, alle ore 16, si ritrovano in biblioteca, per introdurre alla lettura dei romanzi protagonisti dei tè letterari. La partecipazione a tutti gli appuntamenti resta libera e gratuita.

Coldiretti: Pesca, Emilia Romagna, vongolare affondano senza deroga su taglia

da: ufficio stampa Coldiretti

Per salvare la pesca delle vongole in Emilia Romagna, come nel resto d’Italia servono provvedimenti immediati per inserire nella normativa comunitaria di una nuova taglia minima del pescato e di una tolleranza che garantisca le specificità del mestiere, oltre all’abrogazione del divieto di pesca-raccolta dei molluschi ad una distanza inferiore di 0,3 miglia marine dalla costa.
Ad affermarlo è Coldiretti Impresapesca dell’Emilia Romagna per difendere un settore, quello della pesca dei molluschi bivalvi, che le norme comunitarie rischiano di portare alla chiusura, nonostante si tratti di uno dei comparti maggiormente ecocompatibili e in linea con le esigenze di tutela delle risorse ittiche.
Nei 120 chilometri di costa dell’Emilia Romagna lavorano 54 draghe (18 nel compartimento di Ravenna e 36 in quello di Rimini) che pescano mediamente 2.700 tonnellate di vongole l’anno (1.316 a Ravenna, 1.445 a Rimini) e danno lavoro 150 marinai, ed ad altrettante persone occupate nell’indotto.
Non è possibile – denuncia Coldiretti Impresapesca Emilia Romagna – che le nostre imprese si trovino oggi costrette a far fronte a multe salate e ingiustificate. Secondo Coldiretti Impresapesca bisogna intervenire a livello di piano di gestione nazionale per abrogare il divieto di pesca-raccolta molluschi ad una distanza inferiore di 0,3 miglia marine dalla battigia, areali dove si concentra il 70 per cento delle vongole ed il 100 per cento delle telline e dei cannolicchi, in particolare in quei compartimenti ove sono presenti i consorzi di autogestione che danno garanzie su una pesca sostenibile e durevole. Necessaria poi – continua Coldiretti Impresapesca Emilia Romagna – la riduzione della misura della taglia minima da 25 mm. a 23 mm., oppure in alternativa il recupero della tolleranza del 10 per cento di esemplari sottomisura sulle confezioni. Problemi da tempo denunciati da Coldiretti Impresapesca ma che non sono stati di fatto mai affrontati in quanti mai inseriti nel piano di gestione nazionale presentato a Bruxelles nell’ottobre scorso. Ma per tutelare il settore serve anche il contenimento del numero delle vongolare con sistema a draga idraulica, che oggi superano di poco le settecento unità in tutta Italia, e il riconoscimento del ruolo dei consorzi di gestione.

Anche il Ministro Franceschini nello stand di Maria Livia Brunelli ad ArteFiera: e qualcuno ne approfitta per un pic-nic sul prato

da: MLB home gallery

Grande successo ad ArteFiera dello stand di Maria Livia Brunelli, che è stato visitato anche dal Ministro Dario Franceschini in visita alla kermesse di arte contemporanea e moderna bolognese. L’installazione di Stefano Scheda, che ha coperto il pavimento dello stand di erba vera e pelli di mucca, per un pascolo assurdo e impossibile, metafora della schiavitù a cui l’uomo costringe spesso il mondo animale, non è infatti passata inosservata. Lo stand è costantemente preso dall’assalto dal pubblico, e qualcuno ne approfitta per una pausa sull’erba a piedi nudi o per un veloce pi-nic sul prato.
E domani, domenica 25 alle 16, si parte dallo stand della MLB per una visita guidata alle opere più interessanti della fiera, alla scoperta di artisti e gallerie, accompagnati da Maria Livia Brunelli (per info: 346 7953757).
pic-nic sul prato dello staff della MLB

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Imprese giovani dalle idee di successo con la voglia di farsi conoscere

da: ufficio stampa Cna Ferrara

Interessante scambio di esperienza tra imprenditori locali, organizzato dall’Area Cna di Argenta – Portomaggiore e dal Gruppo Giovani Imprenditori

“Esistono delle eccellenze nel nostro territorio, che meritano di essere conosciute e valorizzate. Abbiamo, quindi, voluto creare l’occasione per scambiare esperienze e informazioni che possano esse utili per ciascuno di noi”. Così Marino Mingozzi, presidente dell’Area Cna di Argenta – Portomaggiore, ha aperto l’incontro, organizzato insieme ai Giovani Imprenditori Cna, che ha visto protagonista un gruppo di imprese della zona, accomunate da importanti fattori, come creatività, innovazione ed eccellenza nella conduzione aziendale. Non certo le uniche aziende locali con queste caratteristiche, ma, per certi versi, esemplari di come idee, intuito, saper fare e capacità di utilizzare strategie di mercato e di comunicazione facciano la differenza nel garantire ottimi risultati, anche in un momento difficile come l’attuale.
(Parliamo di Cromia Fx srl (di Portomaggiore) e delle aziende tutte con sede nel Comune di Argenta, Le Reves de MoMa di Monia Masperi (Argenta), Atelier Cerimonies et Bonbonniere di Barbara Mauro (Argenta), Digital Ghost di Auro Gherardini (Argenta) e T2 Distribution srl (Argenta), che hanno raccontato la propria esperienza di fronte ad un interessatissimo pubblico di imprenditori locali. Si va dalle stampe artistiche su tessuti, alla organizzazione di eventi e e pianificazione di matrimoni, dalla fornitura di servizi informatici alla produzione artigianale di gioielli e bigiotteria, fino alla produzione di strumenti per la pesca turistica, esportati in Stati Uniti, Corea e Giappone.
“Lo scambio di esperienze e la conoscenza reciproca sono la prima condizione – ha sottolineato il presidente dei Giovani imprenditori Cna Matteo Fabbri – Ci piacerebbe che da questo primo confronto potessero nascere relazioni future e magari forme di collaborazione utili alla propria attività”.

Francis Cabrel: legato ai miti della musica e al suo paese Astaffort

Francis Cabrel, nato nel 1953, è un autore e interprete francese, di origini italiane, famoso in tutte le nazioni francofone, dove ha venduto oltre 21 milioni di dischi (Francia, Quebec, Louisiana – Usa, Nord Africa, etc.).

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Francis Cabrel in concerto al Festival international de Louisiane in Lafayette

Sin da ragazzo si appassiona alle canzoni di Bob Dylan, l’autore che più di tutti ha influenzato la sua vita artistica. Il suo recente album “Vise le ciel” è interamente composto di canzoni del folk singer americano, tradotte e adattate in francese.
Cabrel ha iniziato la sua carriera grazie a un concorso radiofonico nel 1974, ma il successo è arrivato cinque anni dopo con l’album “Les Chemins de traverse” e il singolo “Je l’aime à mourir” (ripreso anche da Shakira). Altre sue canzoni famose sono “L’encre de tes yeux”, “Le mond est sourd”, “Les murs de poussière” e “La corrida”, dove descrive questa sanguinaria usanza vista dalla parte del toro.
Molto legato alle sue origini del sud non ha mai abbandonato Astaffort (2.137 abitanti), dove vive con la moglie e le tre figlie e dove, dal 1988, organizza un festival musicale che attira migliaia di appassionati di musica.
Nel 1992 Francis Cabrel fonda, sempre ad Astaffort, un’associazione che organizza stage per autori, compositori e interpreti di canzoni. Questi incontri riuniscono una ventina di giovani artisti che in due settimane devono scrivere una quarantina di canzoni, poi ne saranno scelte quindici per essere eseguite live nei locali del piccolo villaggio francese. Ogni anno un importante artista è chiamato a patrocinare questi incontri (Zaho, Maxim Le Forestier, Thomas Dutronc, Emily Loizeau) per aiutare, sostenere e consigliare i partecipanti.
Francis Cabrel non si allontana mai, nelle sue canzoni, da due perni fondamentali: la chitarra (acustica o elettrica) e le riflessioni sulla vita. La chiarezza della voce, le sofisticate melodie e la chitarra rappresentano il nucleo su cui si tesse il suo folk contemporaneo. I suoi brani si allineano, per qualità e originalità, a quelli dei grandi autori cui s’ispira: Bob Dylan, Leonard Cohen e Neil Young.

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La copertina della compilation ‘L’essentiel’

Tra i suoi album più interessanti: “Fragile” (1980) dove per la prima volta la chitarra elettrica sostituisce quella acustica, “Hors-saison” (1999), “Les beaux dégâts” (2004) innovativo per la presenza della sezione fiati, “Des roses et des orties” (2008) registrato nel suo studio-fienile in Astaffort, propone un mix di chitarra elettrica e acustica, questioni sociali e politiche espresse con raffinatezza, “Samedi soir sur la terre” (1994) e la compilation “L’essentiel 1977-1997”, indispensabile per chi vuole avvicinarsi alla sua opera.
Nel 2006, il cantautore francese ha collaborato alla realizzazione della colonna sonora di “Le soldat rose”, un’opera musicale scritta da Louis Chedid e Pierre-Dominique Burgaud, in cui Joseph, un bambino stanco del mondo degli adulti, decide di rifugiarsi in un grande magazzino per vivere con i giocattoli.
Cabrel, causa il perfezionismo che lo contraddistingue, fa passare lunghi periodi tra un album e l’altro, intervallati da tournée (in Francia ricordano ancora i 10 recital consecutivi all’Olympia di Parigi nel 1999) e relativi dvd, una vita dedicata alla musica ma anche alla famiglia e alle opere umanitarie.

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Francis Cabrel e la chitarra, binomio indissolubile

Testo tratto dal brano “Des roses et des orties”: “Vers quel monde, sous quel règne et à quels juges sommes-nous promis? A quel âge, à quelle page et dans quelle case sommes-nous inscrits ? Les mêmes questions qu’on se pose, on part vers où et vers qui? Et comme indice pas grand chose des roses et des orties…”.

Il videoclip live “Je l’aime à mourir” [vedi]

Grazia Scanavini, eros femminile in 3G

“La ragione dei sensi” (RL Gruppo editoriale, collana Erosà pizzo nero, 2010) di Grazia Scanavini, è brillante e intrigante romanzo soft erotico, percorso semi-inedito nel panorama ferrarese.
Pagine quasi di apprezzabilissima Leggerezza del Piacere, echi dannunziani al femminile ben modulati e minimalizzati. Libro con cui l’autrice ha vinto il Premio Fiuggi 2011.
Una parola sensuale, mai trash o morbosa, al contrario la dimensione esistenziale nella sua fondamentale variabile e complementarietà della Pelle come Anima, fatale gemma della condizione umana; una particella femmina che canta il cosiddetto neurone G.
Non ultimi, chiaramente nel focus, input sia della miglior psicanalisi, alla Lou Salomè, il sesso come amore e conoscenza, sia, pur in ambito squisitamente narrativo, scorrevoli e fluidi: quasi certa primavera dei sensi in discretissimo abito della stagione dei cuori, l’erotismo sempre umanissimo e terrestre di una Barbarella science fiction cinematografica o la Valentina pop di Crepax ma più paradossalmente monogama. E nessun déja vu sociofemminista rivendicativo: piuttosto le parole come vertigine desiderante.
Grazia Scanavini successivamente è diventata fortemente operativa a Roma Capitale con l’Associazione culturale SensualMente dalla scrittrice curata. Da segnalare diversi eventi di chiara ampiezza e altitudine nazionale, dedicati all’erotismo letterario e culturale in genere. Ad esempio (dicembre 2013) nello spazio espositivo Visiva di via Assisi, con il noto regista Marco Spagnoli, regista e critico cinematografico, Rino Bianchi, fotogiornalista, il Professor Pietro Boccia, scrittore e docente di filosofia e sociologia, Francesca Bellino, giornalista, scrittrice, Stefano Laforgia trainer internazionale di Kinbaku. Ulteriormente spiccano eventi nel 2014 con la Poetessa Patrizia Portoghese, con il celebre e conturbante Franco Trentalange [vedi] e ‘EroticaMente’ [vedi], premio letterario nazionale della Narrativa Erotica, presieduto dall’editore Giancarlo Borelli.

Per saperne di più la recensione del libro “La Ragione dei sensi” [vedi] e l’intervista all’autrice [vedi].

* da Roby Guerra, “Dizionario della letteratura ferrarese contemporanea”, Este Edition-La Carmelina ebook [vedi]

IL PROGETTO
Buoni propositi da realizzare?
Arriva Ferrara Mia

Maglioni di lana grossa della nonna e lievi maglioncini di cachemire; capelli rasta e frangette fresche di parrucchiere. E’ curioso vederli tutti insieme. La sera di giovedì scorso su scalinate e banchi della sala del consiglio del Municipio di Ferrara si alternano rockettari e boy scout, signore dell’oratorio ed elettricisti con la passione per le farfalle, giovani coi capelli rasta e aristocratici giardinieri, studenti dell’istituto geometri e nonne tuttofare, i gruppi d’acquisto solidale e il gruppo dei “fruttiprendoli”, un ragazzo dal viso orientale e una coppia di giovani maghrebini.

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Tavolo con logo di Ferrara Mia (foto di Stefania Andreotti)

A mettere uno accanto all’altro persone, idee e pensieri così diversi ci riesce il progetto Ferrara Mia. Un’iniziativa piena di buoni propositi che può essere bella già per il nome; riecheggia sì quello di un’azienda di servizi, ma per mettersi in contrapposizione con il concetto di società per azioni che – a pagamento – fa qualcosa per te. L’idea di base è che la persona stessa fa qualcosa, non qualcun altro delegato per lei. E quel qualcosa che fa, lo fa per sé e per gli altri, per una città che è la propria e non un affittacamere da cui si alloggia e a cui si chiede di ammobiliare la propria esistenza.
Riesce bene a spiegare che cosa si intende per “Ferrara Mia” il sindaco, Tiziano Tagliani. Che con piglio deciso, senza appunti né canovaccio, si accalora a dire: “La città è un bene comune non perché c’è un sindaco, un assessore o una società che ha vinto una gara d’appalto. La città è così perché è nostra; per il capitale sociale, culturale e di educazione civica che è capace di mettere insieme. Una città che ha subito degli scossoni, come quello del terremoto ma anche della morte di Federico Aldrovandi di cui ricorre quest’anno il decennale. Ora serve uno scossone in positivo, uno scossone che vada anche a infrangere un sistema di difesa, che a volte blocca le inziative buone, i tanti suggerimenti che arrivano dai cittadini per fare e migliorare, le tante iniziative piene di una creatività produttiva che meritano di essere promosse. Una città che può essere ancora più straordinaria se ce ne riappropriamo, se raccogliamo le lattine abbandonate anziché salire in casa a cercare il numero di telefono della società incaricata di spazzare, se facciamo conoscere e valorizziamo tante pratiche belle e spontanee come quelle della ‘social street’ di via Pitteri o dell’uomo che piantava gli alberi nel parco dell’Amicizia”.

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Area verde pubblica compresa fra il quartiere Barco e via Padova

E da qui, nella sala del consiglio comunale, inizia il bello, con le facce immortalate dall’obiettivo di Stefania Andreotti. Una sfilza di interventi e proposte, che sono il sale del territorio. Le sorelle Elena e Serena Maioli con Giovanni Oliva parlano del Progetto Combus che coinvolge maestre, bambini e famiglie per cercare di aiutarli ad abbellire le aree verdi vicine a otto scuole cittadine. Il gruppo scout di Ferrara 3 legato alla parrocchia di Santo Spirito, che vorrebbe prendersi cura di piazza Ariostea. Marcello Guidorzi, che descrive il progetto della cooperativa sociale di integrazione lavoro per impiantare un “bosco alimentare” con alberi da frutta e arbusti negli spazi del Fienile di via Raffanello a Baura (tra via Copparo e via Pontegradella). La signora Fergnani che sogna di fare migliorie al parchetto dove va coi nipoti, vicino a via Boschetto, mentre Fabrizia Bovi parla del garage dove raggruppare sporte di acquisti più equi e solidali per gruppi di famiglie felicemente accasate intorno a viale Krasnodar. Federico Di Marco, dell’associazione Ultimo Baluardo, che pensa a edifici vuoti da riqualificare per dare spazio a giovani musicisti o a persone di qualsiasi età in cerca di luoghi dove fare cultura. Carlos Dana del comitato disabili, che applaude all’idea di appianare regole e cartelli, che troppo spesso rendono ancora più difficoltoso il percorso a ostacoli di chi si trova impigliato in mille barriere.
I tempi per informare, promuovere e realizzare i tanti desideri e buone volontà che i cittadini hanno in testa, li ha indicati la portavoce del sindaco, Anna Rosa Fava: sei mesi da adesso a giugno 2015 con 20mila euro a disposizione. I fondi arrivano da uno stanziamento della Regione, che premia il progetto di Ferrara come il secondo più meritevole in Emilia-Romagna e unisce finanza pubblica (11mila euro) e sponsor privati (9mila euro).
A Ferrara Mia si può partecipare, condividere esperienze e magari inserirle nella mappatura o tra le attività di progetto. Info all’Urban Center (tel. 0532 419297), sul sito di Urban Center e su CronacaComune.

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Studente dell’Istituto geometri Aleotti (foto di Stefania Andreotti)
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Carlos Dana del comitato disabili (foto di Stefania Andreotti)
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La signora Fergnani (foto di Stefania Andreotti)
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Studentessa dell’Istituto geometri Aleotti (foto di Stefania Andreotti)
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Alessandro Fortini, presidente dell’Ente Palio di Ferrara (foto di Stefania Andreotti)
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Maestra della scuola Aquilone (foto di Stefania Andreotti)
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Fabrizia Bovi per il Gas di viale K (foto di Stefania Andreotti)
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Federico Di Marco dell’associazione Ultimo Baluardo (foto di Stefania Andreotti)
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Marcello Guidorzi parla del progetto di piantare un “bosco alimentare” (foto Stefania Andreotti)
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Manfredi Patitucci, paesaggista, che ha piantato gli alberi del piccolo bosco cittadino a Barco (foto Stefania Andreotti)
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Gaia Lembo accanto a Marcello Guidorzi (foto di Stefania Andreotti)
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Maria Lodi del centro sociale La Resistenza (foto Stefania Andreotti)
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Maria Giovanna Govoni dell’associazione Basso Profilo (foto Stefania Andreotti)
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Ragazzi di Sonika (foto di Stefania Andreotti)
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Una ragazza del gruppo scout di Santo Spirito (foto di Stefania Andreotti)
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Ercole Folegatti e Elena Maioli del Progetto Combus (foto di Stefania Andreotti)
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Le ideatrici del Progetto Combus (foto di Stefania Andreotti)
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Gruppi coinvolti nel progetto (foto di Stefania Andreotti)
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Sala del consiglio del Comune di Ferrara affollata per la presentazione di Ferrara Mia (foto di Stefania Andreotti)
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Tavolo con logo di Ferrara Mia (foto di Stefania Andreotti)

LA RIFLESSIONE
Quando i fiori sfidano il cemento

Tre cose ci sono rimaste del Paradiso: le stelle, i fiori e i bambini.
I fiori non guardano ai confini, ai luoghi in cui crescere, ai cieli sotto i quali stare, ai volti che li ammirano, alle mani che li coglieranno. Se il muro intorno a loro è bucherellato dalle pallottole, istintivamente e quasi maternamente, cercheranno di coprire quei fori, di nasconderli agli occhi dei bambini. Se il muro è bianco, sfodereranno i loro colori potenti e intensi per esaltarne la chiarezza. Se il muro è scuro, sbocceranno bianchi e immensi, per farsi notare, svettando, sicuri e forti, verso il nitido cielo azzurro. Se è antico, ne esalteranno la storia, se è moderno e vuoto lo riempiranno festosamente, adornandolo di tenui boccioli delicati.
I fiori profumano le strade, qualunque esse siano, ovunque si trovino. Spargono petali nell’aria leggera, avvolgono gli asfalti duri, provati e calpestati da orme che, diligenti, sfilano verso l’ignoto.
Non fanno caso al profumo del pane appena sfornato o all’odore acre di una serpentina di fumo che, improvvisa e inquietante, sbuca da un edificio. Non distinguono la mano che li coglie da quella che li strappa. Purtroppo. Non comprendono cattiveria e odio, anche se le sentono, le percepiscono, tremando nelle loro foglie di un verde intenso quanto gli occhi di una dolce e bella sirenetta delle favole.
I fiori vivono, il loro profumo intenso arriva, come una tempesta di mare, nella vita di coloro che gli passano accanto, che li guardano, estasiati, anche per un solo e fugace momento. Quelle creature divine sono lì per riscaldare gli animi tristi, per cullare i pensieri che vogliono prendere il volo e, spesso, scappare lontano. Per non farci dimenticare che la vita è bella, che può essere meravigliosa, che il destino può essere inclemente ma che possiamo almeno provare ad accompagnarlo e a guidarlo verso il bello. I fiori sono fatti per essere accarezzati, come la testa delle persone amate che dormono.
Belli questi fiori, allora, fiori di una città calda sulle sponde del Mediterraneo che ho amato e amo ancora molto. Una speranza in più?

Fotografia di Simonetta Sandri, Tripoli, 2012

arnoldo foà - ferrara - nascita - anniversario

IMMAGINARIO
Nasceva Foà.
La foto di oggi…

Era il 24 gennaio 1916 e mentre ancora infuriava la Prima Guerra Mondiale, Ferrara dava i natali ad Arnoldo Foà, attore, regista, doppiatore e scrittore morto lo scorso anno. Nato in una famiglia ebrea (ma lui si professava ateo), questo “artista burbero” si trasferì in giovinezza a Firenze e poi a Roma, ma non dimenticò mai il luogo d’origine, come emerge dall’intervista che Giancarlo Dotto gli fece nel 2007 per la Stampa.

Ferrara, la città degli estensi, di Arnoldo Foà e di Vittorio Sgarbi.
«Amo Ferrara. Con Sgarbi eravamo amici ora non più, ha tentato di baciare mia figlia e non mi è piaciuto».

Sarcastico, pungente, originale, ha attraversato la storia del cinema, del teatro della radio e della televisione.
Dal Processo di Orson Welles alla Freccia Nera, dal doppiaggio di John Wayne al monologo del Novecento di Baricco.

«Vorrei solo dormire. Addormentarmi per sempre. Come mi sento a quasi 92 anni? Mi sento a pezzi, come mi sentivo da giovane. Niente di nuovo. Riconosco di essere vecchio solo perché me lo ricordano ossessivamente gli altri. Ma non mi lamento. Non ho mai avuto la vocazione all’infelicità».

Il prossimo anno sarà il centenario della sua nascita.

OGGI – IMMAGINARIO EVENTI

Ogni giorno immagini rappresentative di Ferrara in tutti i suoi molteplici aspetti, in tutte le sue varie sfaccettature. Foto o video di vita quotidiana, di ordinaria e straordinaria umanità, che raccontano la città, i suoi abitanti, le sue vicende, il paesaggio, la natura…

[clic sulla foto per ingrandirla]

arnoldo foà - ferrara - nascita - anniversario
Arnoldo Foà (foto di Bruno Murialdo)

GERMOGLI
Armi o cibo.
L’aforisma di oggi…

Ogni giorno è un giorno buono per ricordarsene. E per celebrare la pace come bene assoluto.

Sandro-Pertini
Sandro Pertini

Svuotare gli arsenali, riempire i granai (Sandro Pertini)

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la giornata…