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Giorno: 5 Settembre 2015

Gal Delta 2000: grande successo per le giornate organizzate all’Expo e dedicate al Delta del Po

da: ufficio stampa GAL Delta 2000

Un grande successo per la Kermesse di eventi che il Gruppo di Azione Locale DELTA 2000 ha presentato all’Esposizione universale di Milano per svelare al mondo i Tesori del Parco del Delta del Po.

Il Parco del Delta del Po protagonista dell’EXPO per due giornate. A pochi passi da Piazza Italia, il centro geometrico di Expo, all’incrocio tra il cardo e il decumano, davanti allo spazio della piazzetta della Regione Emilia-Romagna si snoda la fila dei visitatori diretti verso il padiglione italiano che hanno assistito ai numerosi eventi che DELTA 2000 ha organizzato per le due giornate di protagonismo del Delta del Po. Sotto gli occhi incuriositi dei turisti provenienti da tutto il mondo, accompagnate dalle eleganti coreografie a cura dell’accademia di danza Surya Dance, sono state presentate le prossime edizioni di Sapore di sale, l’evento enogastronomico dedicato al prodotto cervese per eccellenza, il sale dolce, e alla Sagra dell’anguilla, la regina del Parco, che si terrà a Comacchio dal 25 settembre all’11 ottobre.
Altro protagonista è stato il riso del Delta con la presentazione delle opere vincitrici del concorso internazionale “Riso e… Sorriso” con un ospite d’onore, il commissario del padiglione del Vietnam, Lyan Palm e con i collegamenti in videoconferenza con i vincitori esteri dal Vietnam e dall’India, preludio di futuri rapporti di collaborazione e gemellaggi con i principali paesi produttori di riso al mondo.
Metti riso, anguilla, sale, asparago, vini delle sabbie, vino burson, coppia ferrarese, valli, pesca, amore per la natura, metti gli strumenti indispensabili dell’artista quali tele, colori e pennelli ed ottieni “C’e’ acqua per tutti”, l’evento che ha coinvolto i visitatori con tocchi di pennello hanno disegnato il Delta del Po e la sua biodiversità. Protagonista di questa giornata il Centro di Educazione Ambientale – La Fabbrica dell’Acqua fortemente voluta da CADF, l’acquedotto del Delta che con laboratori artistico-creativo e di pittura ha animato lo spazio di EXPO, proseguendo la sua missione di divulgazione di un bene universale quale l’acqua, attraverso la conoscenza e valorizzazione di uno dei territori più suggestivo: il Delta del Po.
E non poteva mancare il birdwatching che con i laboratori di Aqua, adulti e piccini, hanno partecipato al gioco del riconoscimento delle sagome degli uccelli del Delta del Po: airone, fenicotteri, svasso maggiore, cavaliere d’Italia ecc. Birdwatching e danza, possiamo dire una metafora che ha ottenuto un grande successo di attenzione da parte del pubblico: uccelli in volo interpretati con coreografie di danza classica, moderna e contemporanea hanno incantato il pubblico del Cardo.
Oltre al pubblico internazionale di EXPO le due giornate del Delta del Po, sono state omaggiate dalla visita del Presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonacini, il Cav. Paolo Bruni, numerosi gli amministratori locali, tra i quali il Sindaco di Comacchio Marco Fabbri il Sindaco di Mesola Gianni Padovani, il vice Sindaco di Jolanda di Savoia, l’Assessore Guido Guerrieri del Comune di Ravenna, rappresentati al turismo del Comune di Cervia, del Parco del Delta del Po. E non è mancata la stampa con collegamenti web radio e televisione. Grande la soddisfazione del Presidente del GAL DELTA 200 Lorenzo Marchesini e del Consigliere delegato Mauro Conficoni che hanno presidiato lo spazio insieme alla coordinatrice del GAL DELTA 2000, Angela Nazzaruolo, e lo staff di DELTA 2000. Dichiara il Presidente Lorenzo Marchesini “ E’ stata un’occasione importante per il nostro territorio, una vetrina quella di EXPO che ci ha dato l’opportunità di svelare al mondo i nostri valori e tesori del Delta del Po. Tesori che devono essere presidiati, valorizzati e promossi, ed è per questo che ci impegneremo nei prossimi anni e con i nuovi strumenti dei fondi strutturali e per lo sviluppo locale del territorio del Delta del Po”.

Successo La Moda in Castello Cna 2015

da: ufficio stampa Cna Ferrara

Grande pubblico l’altra sera all’edizione 2015 de La Moda in Castello Cna.
La moda di qualità tra musica, spettacolo, danza e colore.

Con l’aiuto del tempo che, l’altra sera, ha lasciato fortunatamente il centro di Ferrara indenne dalla pioggia, si è rinnovato appuntamento dei ferraresi (tanti, oltre il migliaio gli spettatori che hanno affollato la piazza Castello) con lo spettacolo di moda, bellezza, musica, danza e colori rappresentato da La Moda in Castello, popolare manifestazione organizzata dalla Cna, con la direzione artistica di Made Eventi.
Ancora una volta il pubblico ha assistito ad un mix speciale di eleganza, creatività e gusto, con interludi musicali, come quello con la bellissima voce di Aba, finalista di X Factor, e parentesi poetiche: dal performer Alessandro Bruno Martignoni (alias Billy Bolla) con le sue delicate bolle lanciate verso la cima del Castello Estense e alle figure aggraziate con il cerchio dell’acrobata Fabio Pinna. E, ancora, la perfezione dei passi del Tango Angel interpretato dai bravissimi Cristiano Magri e Cinzia Capatti e l’intensità delle esotiche figure di danza di Camilla Costa con il gruppo Mandalas.
Ma il momento più trascinante, che ha conquistato il numeroso pubblico della serata, è stato forse quello dei bambini, che hanno aperto la sfilata, con la loro spontaneità e gioia di essere al centro dell’attenzione, impacciati e pieni di grazia, accompagnati dalle ballerine della School of dance and musical di Louise Anne Gard. Un esordio di sfilata spettacolare, culminato con il volo di decine di palloncini bianchi.
La riuscita formula de La Moda in Castello Cna (regia di Simona Barchetti, hanno presentato Laura Sottili e Alessandro Pasetti), non deve però mettere in secondo piano il vero cuore della manifestazione, rappresentata dalla qualità, capacità innovativa e di invenzione dall’inconfondibile impronta made in Italy, rappresentati da una imprenditoria artigianale, che vuole mostrare ciò che sa fare, malgrado i tempi e le difficoltà affrontate in questi anni.
Questo messaggio forte hanno voluto sottolineare il presidente provinciale della Cna Alberto Minarelli e la presidente di Cna Federmoda Maria Grazia Zapparoli nel corso della serata, perché il centro vero della iniziativa La Moda in Castello sono proprio loro, le aziende che continuano a qualificare il patrimonio produttivo ed economico del territorio con il loro lavoro e impegno. Ricordiamo le tredici imprese protagoniste della serata: Atelier Il Sogno (abiti da sposa – Ferrara), Boutique Primadonna (abbigliamento donna – Ferrara), Inpell – (cinture in pelle artigianali – Ostellato), Le Reves del Moma (alta bigiotteria artigianale – San Biagio d’Argenta), Minimale Mode (scarpe e abiti da ballo – Cona), Non solo sabbia (total look donna – Migliarino), Pitti Fur (pellicceria– Ferrara), Punto di vista (occhiali da vista e da sole – Bondeno), Sartoria Laura Mode (abiti su misura – Copparo), Tutù (abbigliamento da 0 a 16 anni – Ferrara), Via Garibaldi Boutique (abbigliamento Donna – Ferrara), Acconciature Punto X I Parrucchieri (Ferrara e Codigoro), Essere Benessere (estetica e abbronzatura – Copparo).
Nel corso della manifestazione, hanno sfilato in passerella anche gli abiti dei finalisti del concorso Cna, “La Moda in Castello siamo anche noi”, proclamati lo scorso luglio – Pasquale Montoro, Desirée Marcorato, Stefania Bernecoli e Aliona Mindru – realizzati gratuitamente da tre aziende ferraresi associate alla Cna del comparto moda: Confezioni Debora, Confezioni Grazia e Sartoria Laura Mode.
La Moda in Castello è stata realizzata con il contributo della Camera di Commercio e il patrocinio del Comune di Ferrara; sponsor: Banca Popolare dell’Emilia Romagna, UnipolSai Assicurazioni, Telestense, Suono&Immagine, Citroen, Centro Odontoiatrico Montebello, Nuova Officina Nord.

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Attività produttive: via libera agli ammortizzatori sociali per le imprese soggette a procedure interdittive antimafia

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

La soddisfazione dell’assessore Costi: “Una buona notizia. Con questo strumento si tutelano i lavoratori, che non hanno alcuna responsabilità. Un risultato ottenuto grazie al lavoro congiunto delle Istituzioni”.

É giunto ieri dal Consiglio dei Ministri, con l’approvazione definitiva di uno dei decreti attuativi del Jobs Act, il via libera agli ammortizzatori sociali per le imprese soggette a procedure interdittive antimafia. Le aziende potranno quindi presentare domanda di accesso agli strumenti di protezione del reddito per salvaguardare l’occupazione dei lavoratori.
“Una buona notizia, che aspettavamo – commenta l’assessore regionale alle Attività produttive Palma Costi -. Questo strumento consente infatti di tutelare i lavoratori coinvolti, che non hanno alcuna responsabilità rispetto alle indagini giudiziarie in corso, come nel caso di Cpl Concordia. É un altro tassello significativo nel percorso di salvaguardia dell’occupazione e di rilancio dell’azienda. Si tratta di un risultato importante, ottenuto grazie al lavoro congiunto delle Istituzioni, in modo particolare del Prefetto di Modena e dei Commissari”.

Cavezzo, inaugurata la “Casa della Salute”

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Sorge nei locali ristrutturati dell’ex scuola media e servirà quasi 19 mila residenti. Bonaccini al taglio del nastro: “Un altro esempio di come le nostre comunità abbiano saputo risollevarsi dal terremoto più forti di prima. L’impegno delle istituzioni e la generosità dei privati insieme possono fare grandi cose”.

Taglio del nastro questa mattina a Cavezzo (Modena) per la Casa della Salute “Antonio Delfini”, che sorge nei locali ristrutturati della ex scuola media di via Dante Alighieri messi a disposizione dal Comune dopo il terremoto, e a pieno regime servirà una popolazione di 19 mila persone.
La struttura accoglie i servizi socio-sanitari del territorio di tre comuni del Distretto di Mirandola – Cavezzo, Medolla e San Prospero – e diventerà un punto di riferimento per l’accesso alle cure primarie, l’accoglienza, l’orientamento ai servizi, la continuità assistenziale e la gestione delle patologie croniche.
“L’inaugurazione di oggi – ha affermato il presidente Stefano Bonaccini – racconta la storia delle comunità dei nostri territori, che ancora una volta hanno dimostrato la straordinaria capacità di risollevarsi dal terremoto più forti di prima. Racconta anche di come sia possibile, unendo alla grande generosità dei privati lo sforzo delle istituzioni, realizzare servizi di qualità per i cittadini. In questa Casa le comunità, soprattutto i malati cronici e i soggetti più fragili, potranno trovare un punto di riferimento costante e fruire di percorsi assistenziali personalizzati. Grazie di cuore – ha concluso Bonaccini – a tutti coloro che hanno reso possibile questa impresa, a partire dalle associazioni donatrici, e un augurio di buon lavoro ai medici e ai professionisti che qui quotidianamente opereranno al servizio delle nostre comunità”.
Con l’inaugurazione di oggi si conclude la prima parte dei lavori di ristrutturazione, realizzati attraverso l’impegno congiunto dell’Azienda Usl di Modena (83 mila euro), dell’associazione “La montagna frignanese per la bassa modenese”, che ha donato quasi 72 mila euro, e dell’Ordine nazionale dei Medici Chirurghi e Odontoiatri, che ha contribuito con 145 mila euro.

I servizi offerti
La struttura ospiterà i medici di medicina generale della medicina di gruppo ‘Sant’Egidio’ e il pediatra di libera scelta; a breve saranno anche attivati percorsi assistenziali dedicati alle malattie croniche, in particolare ai pazienti diabetici. In un’area di quasi 300 metri quadrati sono stati realizzati, adeguando gli spazi dell’ex scuola, sette ambulatori, zone di attesa e accettazione, oltre ai locali tecnici e agli uffici.
Una volta completata la ristrutturazione, la Casa della salute potrà accogliere anche gli altri servizi socio-sanitari del territorio, tra cui Cup, punto prelievi, pediatria di comunità, consultorio familiare e servizio di continuità assistenziale. La superficie totale disponibile sarà di quasi 700 metri quadrati, che il Comune di Cavezzo, proprietario della struttura, ha concesso in uso gratuito all’Azienda Usl di Modena.

LA VISITA VIRTUALE
Nella casa-teatro moscovita del grande Stanislavskij

da MOSCA – Tutto è nato da una piacevolissima chiacchierata con l’attore e regista ferrarese Massimo Malucelli, durante un’ intervista a proposito del Festival del teatro e della sua Scuola di teatro Fone’. In quella circostanza ci parlò con grande ammirazione del metodo Stanislavskij e di quanto fosse stato importante per la sua formazione [leggi]. Affascinati da tutto questo, abbiamo deciso di visitare la sua casa a Mosca. Curiosi camminatori, come sempre.

Stanislavskij fu infatti attore, regista, scrittore e teorico teatrale, noto per essere l’ideatore dell’omonimo celebre metodo, che si basa sull’approfondimento psicologico del personaggio e sulla ricerca di affinità tra il mondo interiore del personaggio stesso e quello dell’attore, sull’esternazione delle emozioni attraverso la loro interpretazione e intima rielaborazione.
Konstantin Sergeevic Stanislavskij nasce a Mosca il 5 gennaio 1863 e qui muore il 7 agosto 1938, secondogenito di dieci figli di una famiglia di ricchi e illuminati imprenditori, gli Alekseev (nome cambiato in Stanislavskij nel 1884). Nel suo alquanto aristocratico ambiente d’origine, il teatro non era considerato un’attività di cui andare fieri. La nonna materna, Maria Varley, era stata un’attrice, arrivata in Russia durante una tournée con una compagnia francese. Tuttavia, la passione per il teatro segnò tutta la sua vita, fin dall’infanzia, caratterizzata da serate al circo, teatro di marionette, opera italiana, balletto classico.

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Entrata della casa di Stanislavsky

Eccoci arrivati, allora, in Leontevskij pereulok numero 6, nell’elegante zona di Tverskaja, pronti a salire al primo piano di una casa del XVIII secolo, dove Stanislavskij ha vissuto dal 1920 fino alla morte. La signora Ines-Irina mi accompagna nella visita. Ines, battezzata Irina perché all’epoca non si potevano portare nomi stranieri, ha fatto la guida a Mosca per oltre 40 anni e ora arrotonda la magra pensione lavorando qui due o tre giorni alla settimana. Sa tutto, non solo di questo luogo incantevole, ma anche della storia di Stanislavskij e del suo Teatro delle Arti, che mi invita a visitare. Ci vede poco. Ha una giovane figlia poliglotta che lavora in Canada, capisco il suo russo a fatica ma la seguo, con lei attraverso le stanze quasi accompagnata da una leggera, amorevole, attenta, gentile e colta fatina.
Le ampie finestre bianche all’entrata che danno su un bel giardino alberato accolgono, nel loro mezzo, come un tenero abbraccio, una statua dell’artista. La penombra invita a pensare, a rilassarsi, a lasciarsi andare, si sentono le note delicate di una musica che non c’è. Le parole che si leggono in un pannello all’ingresso, ricordano l’importanza di conoscere se stessi e la propria anima e come il successo sia solo caducità.

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Sala blu

Partiamo dalla prima stanza, la sala blu, dove iniziava il giorno lavorativo. Sul tavolo di marmo all’entrata, tra le due colonne, vi è un registro che gli attori dello studio firmavano all’arrivo. Qui essi attendevano l’inizio della prove teatrali e tornavano durante le pause. La sera, quando si tenevano concerti nella contigua sala Onegin, la sala blu serviva da foyer del teatro per gli spettatori in pausa durante gli intervalli. Tra coloro che frequentavano queste stanze vi erano attori del Teatro delle Arti di Mosca come Ivan Moskin, Iecnid Leonidov, Mikhail Tarkhanov, Angelina Stepanova e loris Livanov o drammaturghi come Vsevolod Ivanov, Valentin Katayev e Mikhail Bulgakov. Si arrivava, il direttore di scena premeva il bottone dietro la porta dorata, e pochi minuti dopo, la governante di casa Stanislavsky, Natalya Gavrilovna, faceva capolino dalla porta d’entrata, con la sua testa argentata, per poi sparire e dare indicazioni secche e precise dalla stanza-studio del maestro.

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Sala Onegin

Affascinati e avvolti da quest’atmosfera magica, passiamo quindi nella sala Onegin. Una bianca porta imponente dalle maniglie dorate ci introduce in una stanza con immense colonne, utilizzata come sala da ballo dai precedenti proprietari. Dopo l’arrivo di Stanislavskij, la stanza fu usata come luogo di prove di spettacoli teatrali: qui, nel maggio 1922, Pyotr Chaikovsky presentò la prima di Eugene Onegin, poi andato in scena, il 15 giugno 1922, al teatro Bol’šoj (in questo tempio dell’arte e della danza, l’artista aveva creato, dal 1918 al 1922, uno Studio operistico, con lo scopo di insegnare ai cantanti come muoversi in scena). A qui era approdato dopo tanti altri eventi importanti, come l’inaugurazione, nel 1877, del teatrino di Ljubimovka, nella casa di campagna che aveva dato vita al “Circolo Alekseev” (nel quale, in vari ruoli, era impegnata tutta la famiglia), la creazione della Società di arte e di letteratura, nel 1888, con Aleksandr Fedotov, la svolta del 1897, quando, in un memorabile incontro con Vladimir Nemirovic-Dancenko, noto critico teatrale e affermato drammaturgo, aveva preso corpo il progetto del Teatro d’Arte di Mosca. E tanto altro. Solo alcune note, infatti, perché questa è una storia ricca e articolata, da conoscere e approfondire, con tempo, attenzione, dedizione, cura e precisione.
Ma torniamo alla sala Onegin. Qui ci possiamo immaginare tutti quegli attori eleganti, le loro prove e vedere la maestosa sedia in pelle dove il maestro si sedeva a osservarli e guidarli. Opere teatrali e concerti qui non appartengono solo al passato, ma anche al presente: infatti d’inverno, nei giorni di festa, quando fuori nevica e fa freddo, l’antico candeliere s’illumina, il palco prende vita, le note del pianoforte aleggiano nell’aria, la sala blu funge da foyer, l’ambiente si riscalda.

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Sala rossa

Siamo pronti, allora, per la sala rossa. Decorata dall’artista di San Pietroburgo Vasily Dmitrievich Polenov, nel 1885, in essa si trovano un pomposo stile gotico e enormi finestre: qui si facevano lezioni, ripetizioni e prove oltre che cambi costumi degli attori che recitavano nella sala Onegin. Gli arredi sono importanti e la sala ospita una grande sedia di legno a forma di trono ordinata da Stanislavskij, oltre che testi musicali e libretti di opere teatrali, gelosamente e attentamente custoditi negli scaffali. Viene voglia di sfogliare tutti quei libri, di avventurarsi fra le lettere di una calligrafia curata e piccola.

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Lo studio

La camera da letto dell’artista accoglieva i suoi lavori, i suoi studi e il suo riposo. Inizialmente studio, venne trasformata in camera da letto quando Stanislavskij si ammalò, nel 1928. Durante gli ultimi anni di vita non poteva recitare ma continuò comunque a lavorare come direttore di teatro e insegnante. La maggior parte del suo tempo però la dedicò alla stesura del suo libro sullo sviluppo creativo dell’attore, che diventò la base dei principi noti, più tardi, come metodo Stanislavskij. Vi lavorava di giorno nel suo studio, a teatro, durante i viaggi in treno, una camminata. Nella sua camera ci sono manoscritti, taccuini, libriccini, carte dove annotava tutto, meticolosamente. Fra gli oggetti originali esposti si possono ammirare una copia della maschera di Beethoven fatta quando il musicista era ancora vivo (e utilizzata da Stanislavsky durante la produzione di Michael Kramer di Gerhard Hauptmann nel 1901), un suo busto-ritratto opera di N.A. Andreyev, un vaso blu Wedgwood, regalo di Isadora Duncan, un ritratto di A.A. Stakhovich, l’attore del Teatro delle Arti, fatto dall’amico intimo Valentin Serov, un antico fonografo Edison, bauli per contenere i colorati costumi da teatro. Una stanza dei miracoli.

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Sala da pranzo

Ma proseguiamo. Alle pareti della sala da pranzo sono appesi i ritratti di famiglia, dipinti da un pittore sconosciuto di fine XVIII – inizi XIX secolo. Spiccano il bisnonno, Semyon Alekseyevitch Alekseyev, fondatore di una fabbrica d filati, la bisnonna Vera Mikhailovna Alekseyeva. Le fotografie sopra il sofà sono del nonno Vladimir Semyonovich Alekseyev e dell’attrice francese Marie Varleif, la nonna materna. Vi sono poi il padre Sergei Vladimirovich Alekseyev e la madre Elizaveta Vasilyevna Alekseyeva. Libri e giornali sono esposti, a testimonianza della buona educazione dei genitori, che conoscevano, oltre al russo, il tedesco e il francese ed erano interessati alla storia della letteratura, alla geografia, alla musica e al teatro. A chiudere l’interessante visita, la camera della moglie Maria Petrovna Perevostchikova, attrice nota come Maria Lilina. Qui si possono ammirare il suo tavolo da toilette, i sui oggetti delicati oltre che fotografie del matrimonio, a Lyubimovka (vicino Mosca) il 5 luglio 1889, e dei figli Kira e Igor. Vicino alla finestra vi è una foto della madre, Olga. Pizzi, lenzuola bianche ricamate, tutto porta indietro, ad altri romantici tempi.
Passeggiare per case come questa, fa venir voglia di tornare a teatro, di perdersi nelle scene, di leggere libri su questo famoso sistema. Un vero invito a teatro. Che cogliamo e rilanciamo. Buon viaggio.

Galleria fotografica, clicca sulle immagini per ingrandirle.

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Studio, macchina da scrivere
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Studio, bauli da teatro
Studio, fonografo Edison
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Stanza di Lilina
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Sala Onegin, il lampadario
Soffitto della Sala rossa
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Studio, lampadario

Fotografie di Simonetta Sandri

Il Macfrut forum del 22 settembre supera le 100 iscrizioni

da: Ufficio Stampa CSO

Il Congresso di anteprima al Macfrut, che si terrà a Cesena nella Sala dei Tre Papi, sta registrando un crescente interesse da parte degli operatori. Ad oggi sono numerosi i partecipanti provenienti dall’estero, sia europei che extra europei.
Sarà presente anche una delegazione proveniente dal Messico.
Il Macfrut Forum è un appuntamento da non perdere per gli addetti ai lavori per i temi di assoluta attualità che verranno trattati e per il valore dei relatori e dei chairman invitati.
La sessione della mattina dal titolo: FRUTTA E VERDURA NEL SUPERMERCATO DEL FUTURO è organizzata da Agroter e sarà coordinata da Roberto Della Casa, docente di Marketing all’Università di Bologna e titolare di Agroter, e Daniele Tirelli, docente all’Università Modena e Reggio Emilia e allo IULM di Milano. Tirelli è anche Presidente di POPAI, un’associazione internazionale senza fini di lucro che si propone di promuovere la cultura del punto vendita nella sua globalità. Proprio questa rete internazionale consentirà di proporre casi internazionali d’avanguardia sul reparto ortofrutta che potranno orientare il futuro di questo reparto sempre più strategico per i distributori e, di riflesso, per i loro fornitori.
Le due sessioni pomeridiane del Forum, organizzate da CSO, approfondiranno il tema della mattinata, presentando casi di promozioni di successo a livello nazionale e internazionale.
A presiedere questa sessione ci sarà Mike Knowles Editor di testate giornalistiche leader a livello globale come fruitnet.com e Eurofruit Magazine, la rivista inglese più importante per il settore ortofrutta.
La sessione finale del Forum è una novità assoluta nel panorama convegnistico di settore perché metterà in luce, attraverso testimonianze dirette delle imprese, il valore e l’importanza della filiera ortofrutta in termini di tecnologie e di packaging.
A presiedere questa sessione ci sarà Greg Johnson, Editor di “The Packer”, la rivista Usa leader mondiale del settore packaging e tecnologie.
Un parterre d’eccezione per un evento che aprirà il Macfrut 2015 fornendo importanti occasioni di conoscenza e confronto tra tutti gli operatori leader del settore.
LA PARTECIPAZIONE E’ RISERVATA AGLI ISCRITTI ON LINE DAL SITO www.macfrut.com/forum .
SONO AMMESSE MASSIMO 250 ISCRIZIONI.

LA SEGNALAZIONE
Borderline: il festival no Siae al via oggi.

Al via oggi Borderline, il festival musicale che propone solo gruppi esenti da Siae, organizzato da Radio Strike, la prima web radio ferrarese.

da: ufficio stampa di Borderline

Borderline, il festival delle etichette indipendenti rigorosamente no Siae, inaugura sabato 5 settembre a Ponticelli di Malabergo.

Ci sono almeno nove buoni motivi per non perdere la prima giornata di Borderline, il festival delle etichette indipendenti che festeggerà la terza edizione tra sabato 5 e domenica 6 settembre a Malalbergo: Pueblo People, Plutonium Baby, The Smudjas, The White Mega Giant, Alga Kombu, Turi Messineo con Marco Pecorari, Lorø, Urali, Montauk.
La rassegna musicale, ospitata dall’accogliente parco che circonda La Casona, comincerà alle 15 e si protrarrà fino a notte inoltrata. Su due palchi allestiti per l’occasione si avvicenderanno alcune delle più interessanti proposte italiane, gruppi provenienti da un panorama decisamente indipendente e votato alla causa no Siae.
Apriranno le danze i Montauk – rock alternative, prodotti da Toten Schwan – e Urali, cantautore attualmente alle prese con il nuovo disco che uscirà a settembre per Stop Records. Seguiranno i Lorø, trio elettronico che farà vibrare l’aria della campagna emiliana con gli ottimi pezzi contenuti nell’album omonimo uscito a marzo, e le Alga Kombu, riott girls provenienti da Bologna, la cui attitudine è decisamente punk. Il live continuerà all’insegna della sperimentazione strumentale assieme a The White Mega Giant, prodotti da Shyrec, e Turi Messineo con Marco Pecorari. Al calare del sole protagonista della scena sarà l’energico punk rock al femminile delle The Smudjas, che dopo aver attraversato in lungo e in largo l’Europa porteranno il loro ultimo ep, “February”, anche nel verde della campagna emiliana.
Per chiudere alla grande si esibiranno i Plutonium Baby, gruppo storico romano dove si incontrano il rock’n’roll delle Motorama e la new wave dei Cactus, e i Pueblo People, trio milanese nato pochi anni fa ma accolto con grandi apprezzamenti sia dal pubblico che dalla critica grazie alle sonorità potenti dell’ultimo disco, “Giving Up On People”.
Il decimo motivo? Per tutti quelli che preferiscono apprezzare i concerti “dalle retrovie”, godersi la bellezza di queste ultime giornate estive tra amici e chiacchiere, vale la pena ricordare che Borderline non si apprezza solo sotto il palco ma anche curiosando tra dischi, dvd, libri, fanzine, illustrazioni, abiti serigrafati artigianalmente. Tra gli espositori ci saranno diciotto etichette indipendenti, assieme a due stand dedicati esclusivamente all’editoria. Alle 18.30 inoltre si terrà la proiezione di “Black Hole”, reportage realizzato da Turi Messineo per raccontare le controculture italiane dagli anni Sessanta ad oggi.
Per gli amanti della buona tavola la cucina sarà sempre aperta e a disposizione, con gustose ricette sia tradizionali che vegane, chi vorrà fermarsi per la notte troverà la zona camping a offerta libera, esattamente come l’ingresso.
Per essere aggiornati sulle tante iniziative proposte da Borderline e conoscere nel dettaglio il programma dell’iniziativa – organizzata da Radio Strike, la prima web radio ferrarese, e l’associazione Primo Moroni – basta seguire la pagina Facebook del festival.
Per ulteriori informazioni: borderline@radiostrike.org – 3935656638.

4/09/2015: ANBINFORMA, anno XVII, n. 30

da: ufficio stampa A.N.B.I.

VINCENZI: “IL RITORNO ALL’AUTOGOVERNO DEI CONSORZI DI BONIFICA SICILIANI E’ CONDIZIONE INDISPENSABILE PER IL LORO FUTURO E PER IL TERRITORIO SICILIANO”

“Laddove i Consorzi di bonifica operano secondo i principi fondativi dell’autogoverno e della sussidiarietà, sono esempio di efficienza. Per questo, insistiamo nel chiedere il ritorno ad una gestione democratica degli enti di bonifica siciliani, commissariati da decenni per mano della Regione e la cui gestione ha fin qui risposto prioritariamente alle esigenze della politica e non del territorio. E’ quindi necessario tracciare una linea di discontinuità con il passato anche recente, i cui oneri non possono certo essere messi in capo ai soli consorziati, né al mondo agricolo. E’ il tempo de! lle scelte, perché i nuovi Piani di Sviluppo Rurale sono all’orizzonte ed i Consorzi di bonifica siciliani devono avere pieno titolo di sedersi nei consessi decisionali; non c’è più spazio per rinvii nel processo di riforma regionale del settore e la strada da seguire è una sola: quella dell’Accordo Stato-Regioni del 2008. Oggi, per i Consorzi di bonifica si stanno aprendo nuovi orizzonti, perché sono enti già abituati a “ragionare” in termini di area vasta, candidandosi a ricoprire, per le loro competenze, il ruolo che fu delle Province.”
La dichiarazione è stata di Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio ed Acque Irrigue (ANBI), intervenuto al convegno “Sicurezza territoriale, efficienza dei sistemi irrigui, salvaguardia ambientale. La sfida dei nuovi consorzi di bonifica siciliani”, che ASCEBEM (ANBI Sicilia) ed Unione Dirigenti Bonifica siciliana hanno organizzato a Milano nell’ambito di Expo 2015, esprimendo unanime richiesta alla Regione Sicilia, affinchè si porti a conclusione quel processo di riforma che, a partire dal ritorno ad una gestione democratica degli enti, permetta ai Consorzi di bonifica di esprimere l’efficienza operativa, di cui sono espressione.

CALABRIA – IL TERRITORIO, LA PRIMA RISORSA, CADE A PEZZI
Dopo la fase emergenziale dell’alluvione del litorale ionico cosentino, i Consorzi di bonifica della provincia di Cosenza, coordinati dall’ente consortile Bacini dello Ionio Cosentino (con sede a Trebisacce), hanno continuato a lavorare alacremente per assicurare il ritorno alla normalità. L’opera svolta si è concentrata sui siti di maggiore criticità: località Sant’Angelo nel comune di Rossano, Fabrizia nel Comune di Corigliano e Fiume di Fico, dove si riscontravano enormi difficoltà per le aziende agricole.
Gli enti consortili hanno anche affiancato le aziende agricole nella segnalazione dei danni. “Da vent’anni, sempre inascoltati, chiediamo un vero piano per la messa in sicurezza del territorio per la mitigazione del rischio idrogeologico. Ogni volta, come dimostra il dramma accaduto sul litorale ionico cosentino, in particolare nei comuni di Rossano e Corigliano, la richiesta da parte dei cittadini è univoca: più collegialità, più concretezza, meno parole e meno convegni. Ritrovare orgoglio, coraggio, perché c’è da salvare e bonificare la Calabria.”
E’ quanto si è letto in una nota del Consorzio di bonifica Ionio Catanzarese (con sede nella città capoluogo), che proseguiva: “Il modo migliore per ricordare e non far passare invano questa ulteriore tragedia non può che essere l’effettivo avvio di nuovi cantieri contro il dissesto idrogeologico, adottando provvedimenti urgenti per mettere in sicurezza il territorio. Il territorio,la prima risorsa della Calabria, cade a pezzi; l’esperienza dimostra che laddove si interviene certamente il rischio diminuisce e in tale direzione va, d’intesa con le Amministrazioni Comunali, il piano comprensoriale dello Ionio Catanzarese per la prevenzione del rischio.”

VINCENZI:
“LA CALABRIA MERITA UN’ALTRA STORIA: SUPERATA L’EMERGENZA, METTIAMO A DISPOSIZIONE DEL GOVERNO, OLTRE CENTO PROGETTI SUBITO CANTIERABILI”

“Deve finire il tempo delle chiacchiere e degli stati di calamità; è tempo di scrivere un’altra storia per la Calabria, per il suo futuro e per i suoi giovani.” E’ quanto ha affermato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI, nell’esprimere vicinanza alle popolazioni colpite dall’ennesima emergenza idrogeologica, ma soprattutto pieno sostegno a quanto dichiarato dal Presidente Coldiretti Calabria, Molinaro e dal Presidente ANBI Calabria, Blaiotta, che mettono a disposizione del masterplan, indicato da Renzi come obbiettivo di Settembre, i progetti redatti dai Consorzi di bonifica e perlopiù immediatamente cantierabili, finalizzati ! alla più grande opera infrastrutturale, di cui la Calabria abbisogna: quella contro il rischio da alluvioni e frane.
Si tratta di 186 progetti per un importo complessivo di quasi duecentoquarantotto milioni di euro, ricompresi nel Piano Nazionale per la Riduzione del Rischio Idrogeologico annualmente redatto da ANBI e capaci di attivare circa millesettecento posti di lavoro. “La loro operatività – ha affermato Vincenzi – è quanto oggi offriamo al ministro dell’Ambiente, Galletti. Al proposito – ha concluso il Presidente ANBI – torna di drammatica attualità quanto da tempo ribadisce ANBI Calabria e cioè l’attribuzione ai Consorzi di bonifica di quelle funzioni di manutenzione idraulica oggi in capo ad altri enti e determinanti nell’evitare il ripetersi di tragici eventi, il cui rischio è accentuato dai cambiamenti climatici e da evidenti abusi urbanistici.”

LOMBARDIA – PONTI “PARLANTI”
Cartelli con i nomi per essere più sicuri come sull’autostrada, ma stavolta la rete è quella idrica del Consorzio di bonifica Terre dei Gonzaga in Destra Po (con sede a Mantova). Identificare un territorio con nomi e riferimenti è motivo di cultura, ma anche di sicurezza e coscienza di dove si abita: il progetto prevede la posa di 50 cartelli segnalatori sui ponti consorziali, che attraversano le strade del Mantovano.
I cartelli indicano il nome e le caratteristiche peculiari del canale di riferimento; i cartelli hanno anche un valore di pubblica utilità, favorendo la rintracciabilità degli addetti consortili: attraverso un rapido collegamento al sito web, infatti, è possibile contattare l’ente di bonifica in caso di incidente o di qualunque problema legato al corso d’acqua. Il cartello rispetta gli standard del codice della strada, nonché schemi e convenzioni grafiche.

EMILIA-ROMAGNA – SI IRRIGA ANCORA
Gli impianti e la rete dei canali del Consorzio di bonifica Burana (con sede a Modena) sono ancora in funzione irrigua; poi l’acqua, intercettata per creare beneficio al territorio, con gradualità tornerà ai fiumi e poi al mare: è’ allora che tutta l’attenzione si deve spostare sulla funzione di scolo per drenare le acque meteoriche e contribuire a garantire la sicurezza idraulica. Nel frattempo in campagna serve ancora acqua: le zone umide ambientali fanno riserva per l’autunno, i frutteti e i vigneti vanno irrigati per evitare stress idrici. Tecnologie avanzate, telecontrolli, automatismi, manovre manuali sempre più accorte per evitare gli sprechi, programmi per rendere più efficiente l’utilizzo dell’acqua in campo, rispetto del deflusso minimo vitale, sono solo alcuni degli aspetti che rendono moderna, ma complessa ed articolata, la funzione di portare acqua là dove serve per produrre cibo e per ristorare l’ambiente in un periodo dell’anno particolarmente carente di risorsa idrica.
Ogni anno l’ente consortile si trova ad affrontare una nuova sfida in quanto non è dato prevedere l’andamento climatico stagionale ma, proprio considerata l’ampia esperienza, il Consorzio riesce, nonostante le difficoltà, a soddisfare le richieste sempre più esigenti del territorio: canali, impianti e manufatti servono una superficie di circa centoventimila ettari di pianura, di cui la metà ha necessità irrigue. Piogge intense e periodi siccitosi si alternano con frequenza repentina, per cui le due facce della bonifica (scolo e irrigazione) si alternano in un equilibrio sempre più complesso. Ma anche le esigenze sono diventate via via molteplici: da diversi anni, in deroga alla stagione irrigua ordinaria, si tiene parzialmente invasata la rete dei canali, con le sole colatizie, anche in inverno per garantire l’irrigazione anticipata alle primizie ed a tutti i prodotti in serra così come, quando possibil! e, in autunno.
La sicurezza resta, però, naturalmente la priorità: da Ottobre infatti le manovre di scolo mantengono, quando possibile, solo il deflusso minimo vitale nei canali di bonifica, i quali si preparano ad accogliere le precipitazioni del periodo autunnale-invernale. In questa situazione è importante la lungimiranza nelle scelte e negli investimenti: servono progetti cantierabili ed il Burana intende essere pronto per usufruire dei finanziamenti, quando sarà il momento.”

VENETO – RIAPERTI TRE MULINI
Si sono conclusi i lavori, che hanno interessato il fiume Dese presso i mulini Fabris, Vidali, Cosma nei comuni di Martellago e Scorzè.
L’intervento, per un importo di oltre novecentomila euro, si inserisce nel piano di azione per la sicurezza idraulica di ampi tratti del territorio del Miranese. Oggetto degli interventi è stata la riapertura dei mulini Fabris, Vidali e Cosma (noti anche rispettivamente come Orso Bianco, Ca Nove e Pavanetto) tramite la costruzione di bypass idraulici per incrementare la capacità di portata; gli interventi inoltre hanno visto il ripristino dei danni arrecati agli argini ed alle sponde posti a monte e valle dei mulini ed interessati negli ultimi anni da importanti eventi di piena, che hanno causato forti cedimenti e frane.

EMILIA-ROMAGNA – LA PICCOLA MARANELLO E’ TORNATA ACCESSIBILE
Soddisfazione da parte dell’amministrazione pubblica e dei cittadini per gli interventi svolti dal Consorzio di bonifica Emilia Centrale (con sede a Reggio Emilia) nella frazione Gombola del comune di Polinago, in provincia di Modena. Gli interventi dell’ente consortile hanno riaperto l’accesso al borgo di Maranello, oltre ad avere consolidato il versante; gli eventi metereologici calamitosi dello scorso inverno avevano infatti aggravato la frana esistente, causando il crollo totale della banchina e della sede stradale.
L’ente consortile aveva eseguito, con fondi propri, un primo pronto intervento di regimazione delle acque a monte della frana; in seguito, aveva chiesto un finanziamento regionale. Lo smottamento si era verificato su un terreno in pendenza, con un fronte di circa trentacinque metri per una lunghezza di 80 metri. Sono stati quindi progettati 2 consolidamenti per ripristinare la viabilità e garantire stabilità alla strada.

MARCHE – DISSESTO IDROGEOLOGICO: ANCHE A MACERATA, ACCORDO SU SEMPLIFICAZIONI E RAPIDITA’ D’INTERVENTO
Lotta al dissesto idrogeologico: dopo la Provincia di Pesaro Urbino, anche quella di Macerata ha siglato un innovativo accordo con il Consorzio di bonifica Marche (con sede a Pesaro) ed il Corpo Forestale dello Stato. Uno dei problemi principali è infatti la mancata manutenzione dei corsi d’acqua minori, che provoca allagamenti, colate di fango e frane, con ingenti danni ad opere e persone; grazie alla convenzione, ci saranno meno carte e più lavori, ma anche più controlli “sul campo”.
In concreto, una volta individuati i corsi d’acqua minori su cui intervenire, la Provincia, cui compete la gestione del demanio idrico, autorizzerà i lavori mediante un provvedimento omnicomprensivo di tutte le autorizzazioni di sua competenza. Tale provvedimento avrà durata annuale e varrà per l’intero territorio provinciale. L’ente consortile eseguirà gli interventi di manutenzione dei corsi d’acqua minori, previsti dalla convenzione.
Al Corpo Forestale dello Stato invece, competeranno il controllo e la vigilanza sui lavori, nonché il monitoraggio dei corsi d’acqua e la segnalazione delle criticità idrauliche. La convenzione prevede anche il coinvolgimento di agronomi e forestali, ma soprattutto delle aziende agricole di presidio.

VENETO – UN’ANNOSA QUESTIONE
Sono arrivati, nei giorni scorsi, gli avvisi di pagamento del Consorzio di bonifica Brenta (con sede a Cittadella, PD) per i contributi di importo inferiore a € 16,53 sui fabbricati, relativi agli anni 2013 e 2014; tali avvisi negli anni scorsi non erano stati inviati in attesa, da parte della Regione Veneto, del contributo, che poi non vi è stato. Tali tributi sono dovuti per legge e si riferiscono alla manutenzione e gestione di una fittissima rete idraulica (2.400 chilometri di canali con oltre diciassettemila impianti e manufatti idraulici).
A garanzia di trasparenza, già da qualche anno l’ente consortile si è dotato, in modo innovativo a livello nazionale, di un sistema di localizzazione satellitare dei mezzi operativi; grazie a questo, sul sito consorziale, in ogni momento chiunque può visualizzare gli interventi ed i cantieri in corso nelle varie zone del territorio.

TOSCANA – MANUTENZIONI: IL CONSORZIO RISPONDE AL GRUPPO CONSILIARE LEGA NORD DELLA TOSCANA
Il Consorzio ha come obiettivo primario la ricerca della sicurezza idraulica ma ha sempre operato ed opererà con il massimo rispetto possibile per l’ambiente fluviale. Il Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno (con sede a Firenze) ha colto l’opportunità di rispondere ad un’interrogazione della Lega Nord in Consiglio Regionale della Toscana, per fare il punto sulle modalità di manutenzione idraulica dei corsi d’acqua. Il reticolo attualmente affidato alla gestione consortile ammonta a circa cinquemilaseicentotredici chilometri, in consistente aumento rispetto a quanto previsto dal precedente assetto normativo.
La programmazione degli sfalci, tenuto conto delle diverse esigenze tra cui prima su tutte la ricerca della sicurezza idraulica, può prevedere l’esecuzione delle lavorazioni anche nel periodo primaverile pur nel massimo rispetto possibile per l’ambiente fluviale. In questi casi, infatti, sulla quasi totalità dei tratti oggetto di manutenzione, le lavorazioni vengono effettuate, avendo cura di lasciare una “fascia di rispetto” vegetata della larghezza di circa un metro tra l’acqua e la sponda e che funga da riparo, zona di nidificazione e “corridoio ecologico” per le numerose specie animali, che popolano quell’habitat naturale.
A dimostrazione dell’attenzione alla tutela ambientale dell’ente consortile vi sono anche gli affidamenti di appositi studi di fattibilità dell’intervento in rapporto alle specie animali presenti in loco, nonchè una passata convenzione con la sezione zoologica La Specola del Museo di Storia Naturale dell’Università degli Studi di Firenze per individuare le specie animali presenti, concordare il periodo migliore per svolgere i lavori e studiare gli accorgimenti tecnici che permettessero di interferire al minimo con la riproduzione di anfibi, rettili, uccelli ed anche mammiferi.

PIEMONTE – MANDALA DEL RISO
Ha occupato un’area di 16 metri quadri, il mandala del riso, organizzato ad Expo Milano da Associazione Irrigazione Ovest Sesia e Consorzio di bonifica Baraggia Biellese e Vercellese (entrambi con sede nella città di Vercelli), Associazione Irrigazione Est Sesia (con sede a Novara) in collaborazione con Coldiretti Piemonte ed ANBI (Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio ed Acque Irrigue). Si è trattato di un “risegno”, cioè un disegno realizzato a mosaico con “spezzature di riso” di colore bianco, rosso, nero, verde con l’obbiettivo di com! unicare il principio del “non spreco” di cibo ed acqua; terminata la performance, le “rotture di riso” utilizzate sono state infatti destinate ad alimentazione animale. L’iniziativa ha voluto anche ribadire la funzione ambientale e paesaggistica delle risaie, le cui acque, utilizzate più volte, rivestono importanza fondamentale nella ricarica delle falde, dando vita al tradizionale habitat dei fontanili.

PUGLIA – COLLOQUIO PUBBLICO
A Gallipoli, nella sede dell’ Info Point Escursioni Parco Regionale, confronto a più voci fra il Direttore di Legambiente Puglia, Maurizio Manna, l’agronomo Antonio Bruno e il Direttore Generale di ANBI Puglia, Anna Chiumeo, sui processi di trasformazione che, nei secoli recenti, hanno cambiato il territorio. Bruno, in particolare, nel libro “Bonifica e Riforma”, si è impegnato a rendere consapevoli tutti sull’importanza dei Consorzi di bonifica, unici a superare le barriere particolaristiche, favorendo l’uniformità degli interventi sul territorio; la conoscenza delle funzioni degli enti consortili, ha precisato, aumenta la consapevolezza! sulla vulnerabilità dei territori e sui conseguenti problemi di tutela ambientale, con i quali dobbiamo misurarci nell’esercizio della “cittadinanza democratica”.
Bruno ha anche chiarito che tutte le piane, dalle coste adriatiche del Salento ad Otranto e da Salve a Taranto, all’inizio della storia unitaria erano paludose, malsane, prive di infrastrutture, deserte di popolazione; ora, invece, sono coltivate, popolate, percorribili, mete di turisti: sono, dunque, l’esito di trasformazioni territoriali di grande interesse. Anna Chiumeo ha, tra l’altro, ricordato che i processi, che hanno modificato così profondamente la Puglia, sono le bonifiche realizzate durante il secolo e mezzo di storia d’Italia sotto tutti i regimi politici grazie all’attività di organismi legislativi, di amministrazioni locali, di privati. Maurizio Manna, infine, partendo dalla constatazione che tutte le zone pugliesi di Interesse Comunitario hanno visto la presenza della Bonifica, ha affermato che l’analisi di tale attività va a vantaggio della conoscenza del patrimonio ambientale e paesaggistico, proponendo pertanto uno studio di fattibilità per un progetto finalizzato alla realizzazione di un intervento di riassetto ambientale, fondiario, paesaggistico e naturalistico per la ricostruzione morfologica del Salento leccese.
Questo progetto dovrebbe prevedere alcune decine di ettari di nuove superfici forestali, pinete che dovrebbero essere convertite in bosco termofilo, chilometri di nuove siepi e filari arborei, utilizzando tutta la rete idrografica esistente, aree di fitodepurazione, fasce tampone lungo i principali bacini imbriferi che sono stati bonificati, alcune decine di ettari di superfici lacustri e palustri che si potrebbero ottenere dalla creazione di bacini riallagati; infine, dopo una attività di monitoraggio sulla biodiversità, si potrebbero avviare progetti di reintroduzione faunistica. La Regione Puglia ha già istituito, nel Salento leccese, 29 parchi e riserve naturali su una superficie totale di 4.583 ettari.
La reversibilità della Bonifica potrebbe essere, similmente a quanto già accaduto in altre zone d’Italia, la soluzione per recuperare un esempio di “Salento scomparso”.

UMBRIA – NOVITA’
Si è insediato il nuovo Consiglio di Amministrazione del Consorzio di bonifica Tevere Nera, che ha sede a Terni, eletto nel giugno scorso. I 7 componenti hanno eletto Presidente, il sig. Massimo Manni.

VINCENZI A GONZAGA E PADOVA, GARGANO A MILANO
Il Direttore Generale dell’Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio ed Acque Irrigue, Massimo Gargano, interverrà invece lunedì 7 Settembre p.v. all’incontro sul tema “Acqua, elemento fondamentale nella filiera agroalimentare” che, dalle ore 17.00, si terrà nel padiglione “Monferrato per Expo”, in galleria Meravigli a Milano.
Il Presidente ANBI, Francesco Vincenzi, sarà invece presente giovedì 10 Settembre p.v. alla seduta pubblica del Consiglio di Amministrazione del Consorzio di bonifica Terre dei Gonzaga in destra Po, convocata alle ore 20.30 nella sala conferenze nell’area della fiera millenaria di Gonzaga. La mattina del giorno dopo, venerdì 11, si trasferirà nel quartiere fieristico di Padova, dove parteciperà, nell’ambito del salone Flormart, al convegno “La fitodepurazione: piante ed acqua a servizio dell’ambiente”.

Lettera di soci, lavoratori e volontari della Cooperativa Camelot

da: Ufficio Stampa Coopcamelot

Siamo soci, lavoratori e volontari della Cooperativa Sociale Camelot – Officine Cooperative.
Siamo educatori, mediatori, psicologi, consulenti legali, assistenti sociali, operai, e tanto altro.
Svolgiamo attività sociali ed educative di accompagnamento e di supporto alle famiglie, ai bambini e alle bambine, alle persone fragili e a rischio di marginalità, ai rifugiati e ai richiedenti asilo.
Lavoriamo nella Cooperativa Camelot perché siamo persone motivate e competenti, e crediamo in quello che facciamo. Operare nella cooperazione sociale ci ha permesso di costruirci una professionalità, basata sul merito, lo studio e il sacrificio. Ma ci ha anche permesso di costruirci una vita e delle famiglie. Un lavoro con un contratto regolare e in cui possiamo riconoscerci è qualcosa di prezioso che ci sentiamo di difendere.
Ieri abbiamo sentito l’esigenza di incontrarci, confrontarci e discutere su quello che vediamo succedere attorno alla nostra cooperativa.
Da tempo leggiamo sui giornali notizie e commenti che mettono in discussione il lavoro che ogni giorno portiamo avanti con passione e fatica, un lavoro difficile, per il quale abbiamo studiato e studiamo ancora oggi, e a cui dedichiamo tanto tempo ed energie.
Riteniamo che questo sia un valore, in particolare a Ferrara e provincia, dove il tasso di disoccupazione, in particolare giovanile, è alto.
Quando abbiamo progettato le proposte che hanno portato Ferrara a vincere bandi nazionali abbiamo sentito un grande orgoglio perché stavamo creando servizi per le persone in difficoltà, posti di lavoro, e stavamo portando risorse economiche sul nostro territorio, senza che questo pesasse sugli enti locali ai quali forniamo i nostri servizi.
Siamo fieri di essere soci e lavoratori di una cooperativa che opera in maniera seria e responsabile, e contribuisce alla crescita del tessuto economico e sociale locale.
Camelot, assieme a tutte le altre cooperative sociali del territorio aderenti all’Alleanza delle Cooperative Italiane, è una realtà che offre molti servizi che il settore pubblico non può più garantire, e contemporaneamente offre lavoro ai giovani, li valorizza e li fa crescere.
Continueremo ad impegnarci perché la nostra impresa e magari altre simili alla nostra, possano crescere ancora e offrire servizi di qualità per la nostra comunità e per chi, oggi, ha bisogno del nostro aiuto. I 172 soci, lavoratori e volontari della Cooperativa Sociale Camelot – Officine Cooperative.

Fruitness ad Expo: il gruppo Alegra/Valfrutta debutta ad Expo e premia il campione del rugby italiano Ivan Gianesini

da: Ufficio Stampa CSO

Ivan Ginesini di Mirano (VE) una scuola di Rugby che ha sfornato e continua a sfornare campioni di questo sport dove contano le regole della lealtà, dell’onore, della fatica premiata, con una stretta di mano si è aggiudicato il primo Premio Superfruitness oggi ad EXPO nell’area gestita da CSO e tutta dedicata ai valori della frutta e di un importante alleato, lo sport.
A consegnare il Premio Piergiorgio Lenzarini Presidente del Gruppo Alegra, un grande gruppo di produttori italiani che oggi vanta un fatturato 160 milioni di euro ed una produzione annuale che copre tutta la gamma di offerta disponibile in Italia.
“Con i nostri produttori – dichiara il Presidente Piergiorgio Lenzarini – ci impegniamo ogni giorno per portare sulle tavole italiane ed europee frutta e verdura di assoluta qualità. Il nostro è un lavoro duro, pieno di imprevisti che richiede costanza, impegno e umiltà ma che alla fine è il più gratificante del mondo. Il rugby ci assomiglia un po’ per le doti di grande forza e determinazione che richiede e siamo orgogliosi di assegnare ad un campione di questo sport che ci sta dando tantissime soddisfazioni, il premio Superfruitness che identifica un supereroe che acquisisce sempre più energie mangiando frutta “.
La frutta e lo sport sono una perfetta associazione per vivere sani ed in forma.
Le linee Guida del Ministero della Sanità e dell’OMS concordano sul fatto che occorre mangiare almeno 400 g. al giorno di frutta e verdura e praticare attività fisica costante.
“Quando si pratica uno sport – dichiara Ivan Gianesini – in genere, si segue una dieta alimentare che ci consente di mantenere non solo un peso ed un equilibrio idoneo alla nostra struttura fisica, ma di acquisire anche quell’agilità che, se si è in sovrappeso, tende a scomparire.
Ovviamente nel rugby ci sono ruoli specifici da ricoprire con atleti dalle strutture fisiche molto diverse tra loro. Basti pensare al pacchetto di mischia che, per intenderci, è quello che in campo si ritrova a fare delle grosse ammucchiate. Chi fa parte del pacchetto di mischia ha di solito un peso che va dai 100 kg in su; invece chi gioca sull’ala ha generalmente un peso che si aggira intorno agli 80/90 kg per poter essere non solo veloci, ma anche resistenti nel subire placcaggi, ammortizzandone il contrasto (cioè gli spintoni).
In ogni caso nella nostra dieta la frutta e la verdura sono una componente essenziale a cominciare dalla colazione del mattino per proseguire a pranzo prima di una gara, e terminare alla sera dove si concentra particolarmente l’apporto di proteine vegetali in modo da favorire nel corso della notte il processo di rigenerazione delle fibre muscolari”.
L’evento ad EXPO organizzato da CSO nell’ambito del Progetto Europeo Fruitness ha suscitato molto interesse tra il folto pubblico di curiosi e addetti ai lavori presenti per ascoltare una storia affascinante di successo imprenditoriale come quella di Alegra/Valfrutta e di uno sport ed un campione che incarna al meglio i valori dello sport.

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Protezione civile: conclusa la grave pericolosità per gli incendi boschivi

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Effettuati oltre 500 interventi. L’assessore Gazzolo: “Il lavoro di operatori e volontari e il contributo dei cittadini ha reso possibile un controllo costante del territorio”

Si è concluso il 31 agosto il periodo di grave pericolosità per gli incendi boschivi, disposto dal 24 luglio scorso dall’Agenzia regionale di Protezione civile d’intesa con le Province, il Comando regionale del Corpo forestale dello Stato, la Direzione regionale dei Vigili del fuoco e con il supporto del volontariato di Protezione civile. La decisione è stata assunta in base alle previsioni Arpa relative al breve-medio periodo. Rimane comunque attiva fino al 30 settembre la fase di attenzione sull’intero territorio regionale.
Sono stati oltre cinquecento gli interventi sul territorio, per una superficie boscata di quasi 72 ettari, effettuati dalla Sala operativa unificata permanente, che dall’1 luglio al 31 agosto ha garantito un servizio costante di monitoraggio e coordinamento con il contributo del personale dell’Agenzia di Protezione civile, Vigili del fuoco, Corpo forestale dello Stato e volontariato di Protezione civile.
“Ringrazio tutti gli operatori e i volontari per l’ottimo lavoro svolto – afferma l’assessore regionale alla Protezione civile Paola Gazzolo -. Il controllo del territorio è stato fondamentale per la buona riuscita della campagna antincendio, soprattutto in considerazione delle temperature elevate che si sono registrate in particolare nel mese di luglio. Altrettanto importante – conclude Gazzolo – è stata l’attenzione dei cittadini, sempre più sensibili a questo problema e pronti a segnalare velocemente gli incendi in caso di avvistamento”.

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C’è tempo fino al 30 settembre per iscriversi al concorso “La musica libera. Libera la musica”

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

La sesta edizione del concorso si espande con le nuove sezioni “Free Music! No mafia!” e “Hip Hop”.

C’è tempo fino al 30 settembre per iscriversi al concorso regionale “La musica libera. Libera la musica”, che alla sua sesta edizione si espande abbracciando un tema di grande attualità con la sezione speciale Musica libera, dedicata alla legalità e contraddistinta dal logo “Free Music! No mafia!”
E’ cresciuta la rosa dei partner aderenti (da 9 della passata edizione a 12) e anche le sezioni musicali a cui iscriversi, con la nuova sezione dedicata all’Hip Hop. Ci saranno inoltre 9 palchi per le esibizioni dei vincitori e menzionati dalla giuria, che saranno messi a disposizione dai vari partner, appartenenti a festival e realtà musicali tra i più interessanti della regione. Momento “clou” di questa edizione sarà la realizzazione di una serata sul tema della legalità, in cui si alterneranno sul palco gruppi musicali ed ospiti del mondo della cultura e dello spettacolo, e durante la quale verrà premiato il vincitore della sezione Musica libera- Free Music! No mafia! E’ previsto anche un concerto dedicato ai premiati delle passate edizioni del concorso, in apertura della manifestazione del Mei a ottobre 2015.
Il concorso è realizzato dall’Assessorato regionale alla Cultura, Politiche giovanili e Politiche per la
legalità e dall’Agenzia Comunicazione e Informazione della Giunta regionale in collaborazione con Mei, Meeting delle Etichette Indipendenti, Porretta Soul Festival, Scuola di musica popolare di Forlimpopoli, Festival La musica nelle Aie (Castel Raniero), Centro Musica di Modena, Estragon, Jazz Network (Crossroads: musica e altro in Emilia-Romagna), Radio Bruno e i nuovi partner : Arci regionale, Libera Emilia-Romagna, Politicamente Scorretto (progetto dell’istituzione Casalecchio delle Culture) e Lepida Tv. L’obiettivo è quello di stimolare la creatività giovanile e far riflettere sul tema della legalità, partendo dal linguaggio musicale, uno dei più universali.
Il concorso regionale, con la sezione speciale Musica Libera, offre l’opportunità ai musicisti dell’Emilia-Romagna di concorrere due volte: sia con un brano relativo al proprio genere musicale (Pop, Rock, Folk, Jazz, Soul and R&B, Hip Hop ), che iscrivendosi alla suddetta sezione con un testo specifico sul tema della legalità. Possono concorrere i giovani artisti non professionisti, nati , residenti o domiciliati in regione. I premiati delle scorse edizioni possono concorrere solo per la sezione Musica Libera.
I vincitori saranno stabiliti dall’incrocio tra il voto della Giuria e delle votazioni on line aperte a tutti (che si terranno dal 24 settembre al 4 ottobre). La giuria è formata da direttori dei festival partner, critici musicali e produttori.
Il concorso offre premi in denaro per i primi classificati di ogni sezione. Vengono inoltre realizzati: il cd La musica libera. Libera la musica – VI edizione, con le canzoni vincitrici e menzionate dalla giuria e un calendario di concerti, legati ai festival dei partner aderenti, in cui si esibiranno i vincitori. I vincitori verranno intervistati da RadioEmiliaRomagna (www.radioemiliaromagna.it ), la radio web della Regione, e dai media partner. Le esibizioni dei vincitori verranno riprese da Lepida Tv e riproposte sulla tv digitale terrestre (canale 118).
Le iscrizioni erano partite il 9 maggio, anniversario dell’omicidio di Peppino Impastato, giornalista e attivista contro la mafia, e si dovevano concludere il 16 settembre ma sono state prorogate al 30 settembre. L’iscrizione si effettua esclusivamente sul sito www.magazzini-sonori.it.

Le sezioni del concorso
Folk
Jazz
Pop
Hip Hop (nuova sezione)
Rock
Soul e R&B
Musica Libera – Free Music! No Mafia! (sezione speciale)

I Premi
Per il vincitore di ogni sezione è previsto:
– Premio in denaro (1000 euro)
– Esibizione live in uno o più festival di riferimento partner dell’iniziativa
– Inserimento del brano nel cd Libera la musica. La musica libera VI edizione
– Registrazione video dell’esibizione sul palco
– Intervista su RadioEmiliaRomagna e i media partner
– Promozione del brano in più occasioni durante l’anno

Per il vincitore di Musica libera è previsto:
– Premio in denaro (2000 euro)
– Esibizione nella serata dedicata alla legalità
– Diretta streaming della serata sui portali regionali
– Inserimento del brano nel cd Libera la musica. La musica libera VI edizione
– Intervista su RadioEmiliaRomagna e i media partner
– Promozione del brano in più occasioni durante l’anno in manifestazioni sulla legalità

sel

Comacchio, La donna del fiume: stessa esposizione del ’96, ma un’attualità di cui discutere

da: Sel Circolo del Delta

Memoria corta? E’ ritornata in questi giorni in mostra a Palazzo Bellini, dopo un ventennio, “La donna del fiume” di Mario Soldati. Stesso curatore principale, stesso format. Di più, rispetto alla prima esposizione svoltasi dal 13 aprile all’11 maggio 1996, la presenza di alcune locandine originali e la proiezione di un documentario che dà voce ad attori non professionisti del film e a testimoni della sua lavorazione. Di meno, l’assurda mancanza di un catalogo e di una spiega anche minimalista della sua riedizione. Perché non ristampare almeno il pregievole supplemento al n.1/1996 di Anedocta, la rivista della biblioteca di Comacchio, tutto dedicato alla prima mostra e distribuito allora gratuitamente ai suoi visitatori? Il film, che non ha goduto di buona critica, si riscatta nel finale con la drammatica vicenda del bimbo Tunin che rimanda emblematicamente alle epocali tragedie dei giorni nostri. E, proprio oggi, esso va visto, rivisto e discusso soprattutto per le straordinarie chiavi di lettura che è in grado di offrire per comprendere appieno le gigantesche trasformazioni che negli ultimi sessant’anni hanno interessato il Delta e gli snaturamenti incredibili che lo hanno parzialmente sfigurato. E’ questa quindi la buona occasione per promuovere un incontro pubblico sul tema ‘ambiente, paesaggio e sviluppo sostenibile’. Per criticare il passato, riparare il presente e progettare con più profonda consapevolezza il futuro.

Circolo del Delta
Sinistra Ecologia Libertà

L’Europa e noi: dalla Bolkestein ai fondi europei”, l’incontro per i balneari organizzato da SIB-Fipe Confcommercio con Governo e Regione

da: ufficio stampa Ascom Ferrara

Un incontro da non perdere per gli operatori del settore balneare e turistico della costa di Comacchio e dei suoi sette lidi. Si svolgerà lunedì prossimo (7 settembre) alle ore 21,00 presso il Pala De Andrè (viale Europa 1, a Ravenna) un importante momento di approfondimento sullo stato dell’arte del settore e sulle prospettive future non solo nazionali dal titolo “L’Europa e noi: dalla Bolkestein ai fondi europei”. Interverrà per il Governo Sandro Gozi (Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri), e per la Regione Emilia-Romagna Andrea Corsini, assessore al Turismo e Commercio.

All’appuntamento in programma parteciperà tra gli operatori locali anche Giuseppe Carli, referente Sib (Sindacato Italiano Balneari) di Confcommercio a Porto Garibaldi che auspica: “Mi auguro davvero che finisca questa fase di stallo sul tema della concessioni che dura da troppo tempo. È tempo che il Governo difenda l’industria nazionale turistica, che significa anche stabilimenti balneari, lavoro e famiglie” perché proprio le imprese a conduzione famigliare sono l’asse portante della nostra economia. Gianfranco Vitali, presidente di Ascom Comacchio, augurandosi una partecipazione massiccia all’iniziativa, sottolinea con forza: “I gestori degli stabilimenti balneari hanno bisogno di certezze altrimenti il rischio è il blocco egli investimenti. L’industria del Turismo deve vedere semmai un sempre maggiore mole di fondi a sostegno”.

Note di settembre: Ginevra Di Marco

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Continua la rassegna “Note di Settembre”, promossa ed organizzata dall’Assessorato al Turismo e alla Cultura del Comune di Comacchio, in collaborazione con il Comitato “Bio&Food”.
Il weekend tutto al femminile prevede per sabato 5 settembre l’esibizione musicale di Ginevra Di Marco in compagnia delle Stazioni Lunari.
Il loro di preannuncia come un viaggio “interstellare” nella canzone popolare italiana, che parte dal sud Italia e dalla Toscana, per passare poi dai Balcani a Cuba, dal Cile alla Spagna, dalla Grecia alla Francia.
Il repertorio proposto coinvolgerà lo spettatore in un vero e proprio viaggio musicale, ma dai contorni
multietnici, nonchè profondamente culturali e politici. I brani approfondiscono, infatti, temi importanti, quali ad esempio l’emigrazione e la condizione femminile.
D’altronde alcuni dei capisaldi che caratterizzano la cifra stilistica della cantante fiorentina sono, tra gli altri, artisti del calibro di Battiato, CSI, De Andrè, Leo Ferrè e Modugno.
In ogni caso più che un concerto, “Donna Ginevra e le Stazioni Lunari” sarà sicuramente una festa. Un’esplosione di canti, suoni e balli, nella quale il timbro dolce e carnale di Ginevra Di Marco sarà accompagnato dalla performance di due musicisti eccezionali: Andrea Salvatori (Chitarra, Tzouras, Kazoo, Voce) e Francesco Magnelli (Piano e Magnellophoni).
Appuntamento, quindi, sabato 5 settembre ore 21:30 presso l’Arena di Palazzo Bellini a Comacchio. Lo spettacolo è ad ingresso gratuito e si svolgerà regolarmente anche in caso di maltempo, spostandosi nella Sala Polivalente sempre di Palazzo Bellini. Posti limitati.

Per info: Ufficio Informazione e Accoglienza Turistica di Comacchio – Via Agatopisto, 3 (Comacchio) 0533 314154
comacchio.iat@comune.comacchio.fe.it – http://www.turismocomacchio.it

Censimento dei passi carrabili attualmente in atto presso il Comune di Comacchio

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

C’è tempo fino al 31 di ottobre 2015 per rispondere al questionario relativo al censimento dei passi carrabili presenti sul territorio comunale avviato dall’Ufficio tributi del Comune di Comacchio. L’Amministrazione ha ritenuto assolutamente necessario un aggiornamento in ragione del fatto che l’ultimo censimento risalga ormai al 1996. Nel frattempo si presume che ci siano state delle variazioni ed è quindi importante una nuova raccolta dati per garantire equità e parità di trattamento.
Il questionario, nel quale vanno indicati il numero, il tipo di uso e le relative autorizzazioni riguardanti i passi carrabili, può essere compilato direttamente sul sito internet del Comune di Comacchio oppure scaricato in formato cartaceo, consegnato a mano presso l’Ufficio Tributi sito in via Edgardo Fogli n. 17 a Comacchio o inviato a mezzo posta all’indirizzo: Comune di Comacchio – Ufficio Tributi piazza Folegatti, 26 – 44022 Comacchio (FE).
Come previsto dal regolamento comunale, per passo carrabile si intende ogni accesso, anche a raso, ad un’area laterale idonea allo stazionamento di uno o più veicoli. Specificano, inoltre, il Codice della Strada e il relativo Regolamento di Attuazione che “per passo carrabile si intende l’insieme delle opere e degli apprestamenti atti a collegare un’area privata ed idonea allo stazionamento o alla circolazione dei veicoli, ad un’area aperta all’uso pubblico”. Tale disciplina si applica anche agli accessi presenti su strade private aperte al pubblico.
I passi carrabili sono soggetti al pagamento del canone per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche, il cui versamento è effettuato ad anno solare e il cui mancato pagamento comporta la riscossione coattiva mediante ruolo o mediante l’emissione di ingiunzioni di pagamento.
L’autorizzazione all’accesso è contenuta nell’autorizzazione edilizia, mentre per l’apertura di un nuovo passo carraio con opere edilizie, deve essere presentata apposita richiesta (SCIA o Permesso di costruire). Sempre ai sensi del Codice della Strada, infatti, tutti i passi carrabili devono essere autorizzati ed individuati dall’apposito segnale concesso dal Comune. La mancata apposizione o l’apposizione di segnali stradali difformi dalle prescrizioni regolamentari sono, quindi, sanzionabili in termini pecuniari. Per ottenere il rilascio del cartello di passo carrabile deve essere presentata domanda (disponibile sempre sul sito internet del Comune) all’Ufficio Tributi ed il costo del cartello è pari ad € 16,94.
Nel caso in cui il titolare della concessione o il proprietario dell’immobile non abbia più interesse ad utilizzare l’accesso carrabile, può richiedere la cancellazione del canone procedendo alla presentazione di SCIA o DIA al settore urbanistica del Comune ed effettuando a propria cura e a proprie spese l’eliminazione dello stesso.

Per chiarimenti e/o informazioni contattare l’ufficio tributi dal lunedì al sabato dalle ore 9.00 alle ore 13.00 ai seguenti numeri: 0533/318541 (sig.ra Milena Tomasi) 0533/318542 (sig.ra Annasara Cavallari) 0533/318543 (sig. Paolo Gardini) 0533/318544 (sig.ra Maura Chendi) e 0533/318548 (sig. Matteo Schincaglia. Oppure consultare il sito internet http://www.comune.comacchio.fe.it/index.php/Notizie/Censimento-generale-dei-passi-carrabili.

IMMAGINARIO
Teatri a cielo aperto.
La foto di oggi…

Un momento di spettacolo nella cornice del Giardino delle Duchesse, una delle diverse location a cielo aperto della ventiduesima edizione di Estate Bambini. Quest’anno infatti, la festa dedicata alle famiglie e ai bambini sperimenta nuove formule e nuove collaborazioni, perché la diversità è ricchezza.

Clicca qui per consultare il programma di oggi sabato 5 settembre (all’acquedotto di piazza XXIV Maggio).

Foto: Le Immagini, agenzia di comunicazione e ufficio stampa di Estate Bambini.

OGGI – IMMAGINARIO INFANZIA

Ogni giorno immagini rappresentative di Ferrara in tutti i suoi molteplici aspetti, in tutte le sue varie sfaccettature. Foto o video di vita quotidiana, di ordinaria e straordinaria umanità, che raccontano la città, i suoi abitanti, le sue vicende, il paesaggio, la natura…

[clic sulla foto per ingrandirla]

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Foto: Le Immagini.

GERMOGLI
Quale coalizione.
L’aforisma di oggi…

“Non ci sarà intervento militare della Russia contro l’Isis. Serve coalizione internazionale.” Questa la posizione del presidente russo Vladimir Putin, citato dall’emittente Russia Today. Ma secondo alcuni media britannici, immagini diffuse dalla tv di Stato siriana confermerebbero che truppe russe starebbero combattendo in Siria per il regime di Bashar al Assad. Media israeliani parlano dell’imminente apertura nei pressi di Damasco di una base russa per contrastare l’avanzata dell’Isis. Il Cremlino ha confermato l’assistenza militare fornita dalla Russia alla Siria, senza però precisarne l’obiettivo.

Difficile capire quale strada si deciderà per fermare la guerra in Siria…

john-fitzgerald-kennedyL’umanità deve mettere fine alla guerra, o la guerra metterà fine all’umanità“. (John Fitzgerald Kennedy)

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la giornata…

ACCORDI
Freddy la leggenda.
Il brano di oggi…

Album: “Innuendo" del 1991
Album: “Innuendo” del 1991

Ogni giorno un brano intonato a ciò che la giornata prospetta…

(per ascoltarlo cliccare sul titolo)

Queen – The show must go on

Avrebbe compiuto 68 anni proprio oggi la voce per eccellenza del rock mondiale: Freddy Mercury, il leader dei Queen, uno dei musicisti più amati di sempre. Morì di AIDS nel 1991, concludendo la sua incredibile carriera con quella che è a tutti la sua canzone-testamento, The show must go on, contenuto nell’album Innuendo.