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Giorno: 20 Gennaio 2016

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Assemblea di discussione e confronto sulla legge di stabilità

da: ufficio stampa Partito Democratico Ferrara

Venerdì 22 gennaio a partire dalle 20.45 si svolgerà presso la sede del Circolo PD Centro Cittadino di Ferrara in via Frizzi 19 un’assemblea pubblica sul presente tema: “Legge di stabilità 2015: quali novità per i cittadini e gli enti locali?”

Interverranno e parteciperanno al dibattito:

Federico Frattini, dottore di ricerca in Economia applicata e Politiche Economiche presso l’Univeristà di Ferrara.

Luigi Marattini, consigliere economico del Governo e docente di Economia Politica presso l’Università di Bologna.

Luca Vaccari, assessore al Bilancio del Comune di Ferrara

Restiamo a disposizione per qualsiasi informazione o chiarimento via telefono al 3494505537 e via mail al presente indirizzo di posta elettronica: info@centrocittadino.pdferrara.it

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Misure anti-lupo, Caselli alla Lega Nord: le risorse erogate solo dopo collaudo tecnico. Una procedura che garantisce efficacia e correttezza

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia Romagna

Nel 2014 sono state 31 le aziende che non hanno ricevuto i contributi per la mancata realizzazione dell’intervento

Bologna – “I finanziamenti per i presidi di prevenzione degli attacchi dei lupi agli allevamenti vengono assegnati solo dopo un collaudo tecnico. Nessuna revoca di risorse dunque perché queste vengono assegnate solo dopo che l’intervento è stato correttamente realizzato.” E’ quanto precisa l’assessore regionale all’agricoltura, caccia e pesca Simona Caselli in risposta a un’interrogazione presentata dai consiglieri della Lega Nord. Nel 2014 sono stati stanziati 225 mila euro attraverso un bando regionale per l’installazione da parte delle aziende agricole di recinzioni, dissuasori acustici e acquisto di cani di guardiania per prevenire gli attacchi dei lupi. Per spiegare le modalità dell’intervento sono stati organizzati 13 incontro pubblici sul territorio. “Gli aiuti effettivamente assegnati hanno riguardato 79 aziende per una spesa di 224.581 euro perché 31 non hanno messo in atto gli interventi previsti. Ciò ha comportato per la Regione una mancata spesa di circa 100 mila euro”, spiega l’assessore Caselli. Per quanto riguarda il 2015 sono state stanziati ulteriori 200 mila euro per finanziare i presidi anti-lupo di altre 86 aziende e il 14 dicembre è stata approvata la graduatoria. “Anche in questo caso – sottolinea Caselli – seguiremo la stessa procedura che garantisce efficacia e correttezza dell’intervento. Un tecnico compirà sopralluoghi in azienda per valutare insieme all’allevatore quali tipi di presidio installare in base alle caratteristiche dell’azienda e dell’allevamento e il contributo verrà erogato solo dopo che l’opera sarà stata realizzata e collaudata”. Per quanto riguarda i contributi per i danni indiretti, l’assessore precisa che “si tratta di materia che rientra nella disciplina degli aiuti di Stato e come tale è regolata dalla Commissione europea, sia per quanto riguarda le tipologie di intervento finanziabili, che le condizioni, i beneficiari, l’intensità dell’aiuto”. In questo caso “vengono riconosciuti come contributi ai danni indiretti solo i costi relativi alla cura degli animali feriti e l’intervento sarà operativo solo dopo che la Regione lo avrà notificato alla Commissione e questa lo avrà approvato”.

Unife aderisce alla terza Giornata di Lavoro Agile

da: ufficio comunicazione ed eventi Unife

L’Università di Ferrara, nell’ambito del Piano di Azioni Positive elaborato dalla Delegata alle Pari Opportunità, dal CUG e dal Consiglio di Parità, aderisce alla terza Giornata di Lavoro Agile promossa dal Comune di Milano per il prossimo giovedì 18 febbraio.

Che cos’è il lavoro agile?

Risponde Cristiana Fioravanti, Prorettrice delegata alle Pari Opportunità, Benessere Organizzativo, Studenti e Disabilità di Unife: “ Il lavoro agile è una modalità lavorativa che non richiede una postazione fissa in ufficio; consente di svolgere i propri compiti ovunque, da casa, dal bar, dal parco, dalla palestra, da un ufficio decentrato o da una postazione in coworking”.

“Abbiamo accolto favorevolmente l’invito ad aderire alla terza Giornata del Lavoro Agile, facendo tesoro dei risultati del Comune di Milano, promotore dell’iniziativa, che ha riscontrato notevoli vantaggi da questa modalità di lavoro alternativa, sia in termini di benefici per i lavoratori e le lavoratrici (risparmio di tempo), sia per l’ambiente (riduzione delle emissioni di CO2 e Pm10, del traffico, dei consumi energetici)”.

“Il 18 gennaio prossimo – prosegue Fioravanti – accogliendo il dettato della legge 124/2015, art. 14 che promuove la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro nelle amministrazioni pubbliche, 60 dipendenti del nostro Ateneo potranno quindi sperimentare il telelavoro, modalità lavorativa già in funzione in Ateneo dal 2013, e svolgere in quella giornata la prestazione in luogo diverso dalla propria sede. L’attività verrà concordata con il proprio responsabile e verrà comunque garantita l’operatività di ogni ufficio e struttura”.

La Giornata del Lavoro Agile, un progetto del Piano Territoriale degli Orari, è promossa dal Comune di Milano con ABI, AIDP, Anci Lombardia, Assolombarda Confindustria Milano Monza e Brianza, CGIL Milano, CISL Milano Metropoli, UIL Milano e Lombardia, SDA Bocconi School of Management, Unione Confcommercio Milano Lodi Monza e Brianza, Valore D.
Le edizioni 2014 e 2015 hanno dimostrato che i dipendenti delle circa 150 tra aziende ed enti aderenti e site nel milanese hanno potuto risparmiare circa 2 ore in un giorno, sottratte agli spostamenti e utilizzate per sé, per la propria famiglia e per il tempo libero. Inoltre, sono stati evitati circa 150.000 km nel 2014 e circa 170.000 km nel 2015 percorsi con mezzi privati a motore. Vantaggi per l’ambiente e maggior tempo per sé sono evidenti, oltre al miglioramento della competitività delle imprese; tanto che è in discussione al Parlamento.

http://www.comune.milano.it/wps/portal/ist/it/servizi/impresa/piano_territoriale_orari/giornata_lavoro_agile

Info: gender.equality@unife.it
Maria Grazia Campantico, cmpmgr@unife.it, tel. 0532 293243, cell. 338 6195376

Grande successo per il concorso Disegna Porte Aperte

da: ufficio comunicazione ed eventi Unife

Ventisei i giovani premiati a palazzo Turchi di Bagno.

Sabato 16 gennaio si è tenuta la premiazione della seconda edizione del concorso Disegna Porte Aperte, organizzato in occasione dell’evento Porte Aperte al Polo Scientifico Tecnologico 2015, la manifestazione che ogni anno apre i laboratori di ricerca universitari di via Saragat a tutta la città.

Ventisei i premiati, fra i molti studenti delle scuole primarie del territorio che hanno partecipato all’iniziativa, all’interno della cornice espositiva di Palazzo Turchi di Bagno (c.so Ercole I D’Este, 32), che fino al 30 gennaio ospiterà la mostra Fisica e Metafisica? La Scienza ai tempi di de Chirico e di Carrà.

Hanno ricevuto il riconoscimento: i 7 vincitori nella categoria dei premi per le classi (Scuola primaria di Baura, Scuola primaria di Fondo Reno, Scuola primaria Ganzina Lorreggia, Scuola primaria di Malborghetto di Boara, Scuola primaria di Masi Torello, Scuola primaria Matteotti, Scuola primaria Poledrelli), gli 8 vincitori nella categoria dei lavori individuali a scuola (Angelica Bellettati, Davide Bellinelli, Valentina Brancalion, Francesco de Luigi, Flavio Liccardo, Gaia Sacchi, Giada Torre, Claudia Valrosso) e gli 11 vincitori nella categoria dei visitatori privati (Mia ed Anna Alberghini, Martina e Tommaso Camerani, Margherita e Pietro Castaldini, Valerio Leonardi, Mattia Mingozzi, Lucilla Parisini, Marco ed Emma Piacentini, Sara Pieragostini, Luca Procentese, Alessandro e Sofia Righetto, Giulio Vanara).

Dichiarano gli organizzatori: “Grazie all’adesione di scuole e di privati, abbiamo accolto le opere di più di 250 partecipanti, fra disegni individuali e lavori di classe. Ogni vincitore ha ricevuto un premio messo in palio dagli Sponsor Crayola, La Terra dell’Orso – e Natura, Fisici Senza Frontiere, un gadget della collezione di merchandising a marchio Unife ed un attestato di vincita.”

“Questa è stata per noi un’occasione speciale – aggiungono gli organizzatori – dove poter vedere e sentire quanto entusiasmo l’iniziativa abbia suscitato nei giovani premiati, nei genitori e negli insegnanti. Abbiamo ricevuto richieste e ringraziamenti, ma anche interessanti spunti per le edizioni future. E’ per tutti noi una gratificazione per il lavoro svolto ed un incentivo continuare in questa direzione, non senza un pizzico di novità”.

Concludono gli organizzatori: “Il concorso Disegna Porte Aperte è legato all’iniziativa Porte Aperte al Polo Scientifico Tecnologico della nostra Università, che nell’edizione 2015 ha visto un giorno di apertura extra grazie alle numerose prenotazioni anticipate, un afflusso in costante in crescita ed una sempre maggiore estensione sul territorio. Su un totale di 3.254 visitatori nei soli percorsi guidati, 2.215 sono stati i giovani partecipanti al percorso Junior, che comprende: la mostra guidata Il gioco e la scienza (realizzato da La Terra dell’Orso – e Natura), il planetario in full HD (in collaborazione con Cooperativa Camelot e Columbia Optics) ed incontri ludico-didattici nei laboratori di Fisica, Scienze della Terra, Matematica ed Ingegneria”.

L’iniziativa Porte Aperte al Polo Scientifico Tecnologico è organizzata dai Dipartimenti di Fisica e Scienze della Terra, Ingegneria, Matematica ed Informatica di Unife, in collaborazione con Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e con il sostegno di Mobyt, Associazione Meccanica, Crayola, Edi Elettronica, Formart, Futura Informatica, La Rotonda, La Terra dell’Orso – e Natura, Stileventi, Zenith Ingegneria.

Per approfondimenti:
http://www.fe.infn.it/fisicaemetafisica/disegnaporteaperte/
http://www.fe.infn.it/fisicisenzafrontiere/eventi/premiazione-del-concorso-disegna-porte-aperte/
Per informazioni: Maria Grazia Campantico, cmpmgr@unife.it, tel. 0532 293243, cell. 338 6195376

Cronacacomune: La newsletter del 20 gennaio 2016

da: Ufficio Stampa del Comune di Ferrara

POLIZIA MUNICIPALE – Sabato 23 gennaio 2016 dalle 9.30 nella Parrocchia della Sacra Famiglia, via Bologna 148
Celebrazioni di San Sebastiano, patrono della Polizia Municipale

In occasione della ricorrenza di S. Sebastiano, patrono della Polizia Municipale, sabato 23 gennaio 2016 alle 9.30, nella chiesa parrocchiale della Sacra Famiglia in via Bologna 148, Don Mauro Ansaloni celebrerà la Messa, che vedrà la partecipazione del personale della Polizia Municipale Terre Estensi insieme alle autorità cittadine.
Seguirà alle 10.15, nella Sala Conferenze del Centro Parrocchiale (sempre in via Bologna) un incontro nel corso del quale interverranno il sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani, l’assessore comunale alla Sicurezza Aldo Modonesi e la comandante della Polizia Municipale Laura Trentini, che presenterà la relazione sull’attività del Corpo nel 2015. Concluderà la mattinata di celebrazioni del Patrono (ore 10.45) la consegna dei riconoscimenti al personale del Corpo di Polizia Municipale che si è particolarmente distinto.
Giornalisti, fotografi e operatori video sono invitati

BIBLIOTECA RODARI – Giovedì 21 gennaio alle 17 in viale Krasnodar
Appuntamento con ‘Belle storie’ per bambini dai 3 ai 7 anni

Nuovo appuntamento, giovedì 21 gennaio alle 17 alla biblioteca Rodari di viale Krasnodar 102, con il ciclo ‘Belle storie’ per bambini dai 3 ai 7 anni. Ad animare il pomeriggio saranno le letture tratte da “Il principe di zucchero” (F. Moodie), “Senza orecchie” (L. Capuana), “Il lupo e l’agnello” (Esopo).

BIBLIOTECA ARIOSTEA – Cerimonia giovedì 21 gennaio alle 16,30
Premio Niccolini: a Palazzo Paradiso la consegna dei riconoscimenti per le opere letterarie

Sarà Palazzo Paradiso, sede della biblioteca Ariostea, a ospitare giovedì 21 gennaio alle 16,30, la cerimonia conclusiva della decima edizione del Premio Niccolini. L’appuntamento sarà riservato ai vincitori delle sezioni di narrativa, poesia e saggistica; mentre la premiazione delle opere d’arte visiva vincitrici è in programma per il 28 gennaio alle 16 a Palazzo Crema.

LA SCHEDA (a cura degli organizzatori)
Questo tradizionale, prestigioso appuntamento dedicato ad opere di autori ferraresi di narrativa, poesia, saggistica, storia, arte ferrarese, pittura, scultura e progettazione architettonica, che si rinnova ogni sei anni, trova le proprie origini nelle volontà del Senatore Pietro Niccolini, personaggio dell’ultima generazione dell’Ottocento che per più di cinquant’anni ebbe un ruolo determinante nelle maggiori iniziative sul territorio, non solo come Sindaco della città e presidente della Cassa di Risparmio, ma come economista, sociologo, uomo di cultura, amante dell’arte. L’Ente morale da lui fondato e sorretto da un lascito patrimoniale, chiamato appunto “Lascito Niccolini”, a partire dal 1947 eroga fondi per tre scopi precipui: beneficenza, decoro pubblico, incremento culturale.
Nella storia delle passate edizioni del Premio Niccolini hanno ottenuto l’alloro importanti personalità come Corrado Govoni, Lanfranco Caretti, Luciano Chiappini, Carlo Lega, Corrado Padovani, Teodosio Lombardi, Antonio Samaritani, Enrico Peverada, Paolo Ravenna, Ranieri Varese, ed artisti come Cattabriga, Orsatti, Virgili, Zucchini, Quilici Buzzacchi, Milani, Vallieri, Bonetti, Goberti, Guidi, Camerani, Zanni e Cattani.
La premiazione delle opere d’arte visiva vincitrici avrà luogo, invece, il 28 gennaio alle 16 nelle sale affrescate di Palazzo Crema. Seguirà, alle 17,30 circa, l’inaugurazione della mostra alla galleria d’arte del Liceo Artistico “Dosso Dossi” in via Bersaglieri del Po 25, in cui verranno esposte anche tutte le opere che hanno superato la selezione finale.
L’iniziativa ha il patrocinio del Comune di Ferrara.

Per informazioni: http://niccolini.fondazionecarife.it

MEIS – Inaugurazione domenica 24 gennaio alle 15 alla sala dell’Imbarcadero 1. A cura del Centro Internazionale di Studi Primo Levi
In Castello la mostra itinerante ‘I mondi di Primo Levi. Una strenua chiarezza’

(Comunicato a cura di Ufficio Stampa MEIS)

Dal 24 gennaio al 21 febbraio Ferrara e la Fondazione MEIS (Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah) rendono omaggio alla figura di Primo Levi con la mostra itinerante ‘I mondi di Primo Levi. Una strenua chiarezza’, promossa dal Centro Internazionale di Studi Primo Levi.
La prima tappa dell’esposizione, che potrà essere visitata in Castello Estense presso la Sala Imbarcadero 1, è stata Torino, città natale di Levi, a inizio 2015. Occasione dell’evento, il settantesimo anniversario della liberazione di Auschwitz, il lager in cui lo scrittore fu deportato e di cui contribuì a far conoscere la realtà grazie a testi come Se questo è un uomo e I sommersi e i salvati.
Al centro della mostra, gli svariati mondi esplorati dal poliedrico Levi: quello del campo di sterminio, cui riuscì a sopravvivere e che descrisse “con strenua chiarezza”; quello della scrittura, che frequentò cimentandosi nei più diversi generi letterari; quello della chimica, suo ambito professionale; quello delle altre scienze esatte, verso cui manifestò una curiosità inesauribile; quello del lavoro, cui dedicò un libro straordinario come La chiave a stella.
Curata da Fabio Levi (direttore del Centro Internazionale di Studi Primo Levi) e Peppino Ortoleva (docente di Storia della comunicazione all’Università di Torino), I mondi di Primo Levi si rivolge a tutti e in particolare ai più giovani, che lo stesso Levi considerò sempre suoi interlocutori privilegiati. Il percorso espositivo, tra immagini inedite, videoinstallazioni, sculture, audiovisivi e pannelli esplicativi, fa scoprire al visitatore i legami a volte imprevedibili che mettono in relazione avventure letterarie apparentemente distanti l’una dall’altra e aiuta a riflettere sulla Shoah, sui recessi più dolorosi e insondabili del XX secolo, e più in generale sull’animo umano, sulla parola e sulla vita.
Accanto alla mostra si svolgeranno alcuni eventi di grande interesse, tutti organizzati presso la Sala dei Comuni del Castello Estense. Martedì 26 gennaio, alle 10.30, sarà proiettato il film documentario L’interrogatorio. Quel giorno con Primo Levi, con la presenza degli autori Ivan Andreoli e Alessandro Levratti. Martedì 2 febbraio, alle 16.30, lo storico della scienza Francesco Cassata terrà una lezione sul tema Fantascienza? Due avventure narrative, dedicata ai racconti di fantascienza e fantatecnologia scritti dall’autore torinese. Giovedì 4 febbraio, alle 16.30, il saggista e scrittore Marco Belpoliti presenterà il proprio libro Primo Levi di fronte e di profilo, edito da Guanda, mentre martedì 9 febbraio, alle 11.30, nell’incontro Incrocio fra curatela e progettualità, l’architetto Gianfranco Cavaglià, progettista dell’allestimento, e il co-curatore Fabio Levi parleranno dello sforzo comune di ricercatori, archivisti, grafici, esperti di comunicazione, che ha dato luogo a un’esposizione destinata a incontrare pubblici ogni volta diversi in Italia e all’estero. A questo incontro, che coinvolgerà l’Ordine degli Architetti di Ferrara e il Dipartimento di Architettura dell’Università di Ferrara, seguirà alle 16.30 la presentazione, da parte di Fabio Levi, di ‘Così fu Auschwitz. Testimonianze 1945-1986’, un libro edito da Einaudi che raccoglie testi poco conosciuti e inediti scritti lungo un arco di oltre quarant’anni da Primo Levi e dal medico Leonardo De Benedetti: fra gli altri il Rapporto su Auschwitz, composto ancor prima del ritorno in Italia. Infine, martedì 16 febbraio, alle 16.30, Domenico Scarpa, italianista e traduttore, nonché consulente letterario del Centro Studi Primo Levi, interverrà sui Complete Works, la traduzione integrale dell’opera di Primo Levi, edita negli Stati Uniti lo scorso ottobre da Liveright di New York, che consacra il chimico torinese come unico autore italiano a essere stato tradotto integralmente in lingua inglese.
La mostra, aperta al pubblico dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 17, e realizzata sotto l’alto patronato della Presidenza della Repubblica, è patrocinata anche dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, dalla Regione Emilia-Romagna, dal Comune di Ferrara, dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e dalla Comunità Ebraica di Ferrara.
Sarà inaugurata domenica 24 gennaio alle 15.

Ufficio Stampa MEIS – Fondazione Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah Daniela Modonesi 333 2537218 • ufficio.stampa@meisweb.it 0532 769137 • info@meisweb.it • www.meisweb.it

MUSEO DI STORIA NATURALE – Due laboratori per ragazzi il 23 e 24 gennaio alle 15,30
Piccoli biologi alla ricerca del codice della vita: il Dna

Sarà un viaggio alla scoperta del segreto della vita nascosto nelle cellule quello che i ragazzi dagli 8 ai 12 anni potranno compiere partecipando a uno dei due laboratori per ‘Apprendisti scienziati’ in programma sabato 23 e domenica 24 gennaio, al Museo civico di Storia naturale di Ferrara.
I giovani partecipanti avranno l’opportunità, utilizzando strumenti semplici e sostanze comuni, di estrarre il Dna dalle cellule, rendendo così visibile il codice alla base della vita.
I laboratori avranno inizio alle 15,30, per una durata di circa due ore.
Per partecipare è necessaria la prenotazione, da effettuare contattando la sezione didattica del Museo (via de Pisis 24, Ferrara) al numero 0532 203381, dal lunedì al venerdì dalle 9,30 alle 12,30 o all’indirizzo dido.storianaturale@gmail.com (info su www.comune.fe.it/storianaturale).

MUSEI CIVICI – Domenica 24 gennaio alle 16 laboratorio didattico alla palazzina Marfisa
‘Giocando si impara’ a realizzare opere d’arte

E’ un percorso alla scoperta della mostra ‘Il manichino e i suoi paesaggi. Una storia (quasi) metafisica’ quello proposto ai bambini e ragazzi tra i 6 e i 12 anni d’età dal laboratorio didattico in programma domenica 24 gennaio alle 16 alla palazzina di Marfisa d’Este (corso Giovecca 170). L’appuntamento, dal titolo ‘Oltre la figura’, permetterà ai giovani partecipanti di conoscere la storia dell’impiego dei manichini nelle espressioni artistiche e di realizzare, a loro volta, una propria opera d’arte.
L’iniziativa rientra nel ciclo di laboratori didattici ‘Giocando si impara. Una domenica al museo’ proposto dai Musei civici d’Arte antica di Ferrara in collaborazione con l’associazione culturale Arte.na.
Per partecipare (al costo di 8 euro per un bambino assieme a un adulto) è necessario prenotare telefonando al numero 328 4909350 oppure scrivendo a alessandra@associazioneartena.it

ASSESSORATO LAVORI PUBBLICI E MOBILITA’ – Mezzi in azione nella notte tra martedì 19 e mercoledì 20 gennaio 2016
Effettuata nuova salatura della rete viaria principale del territorio comunale

Valutando l’abbassamento delle temperature avvenuto la scorsa notte e le previsioni meteo che indicano un aumento dell’umidità dell’aria, con probabile comparsa di banchi di nebbia, il Comune di Ferrara ha provveduto a salare, nel corso della notte appena trascorsa (tra il 19 e 20 gennaio), la viabilità principale e i punti critici come viadotti, sottopassi e rotatorie. Sono stati impegnati nelle operazioni sulle strade comunali 6 spargisale grandi appositamente predisposti.

(A cura del Servizio Infrastrutture e Mobilità)

La “Fondazione vittime dei reati” parla della donna aggredita a Voghiera

da: Fondazione emiliano-romagnola per le vittime dei reati

Nel marzo scorso era stata brutalmente aggredita dal marito. Salvata per miracolo dai soccorsi ha subito due interventi: per evitare il coma e per la ricostruzione del viso. Le conseguenze del fatto non si sono limitate ai danni fisici. Come spesso succede, gli episodi di vittimizzazione portano con loro una spirale di difficoltà dalla quale non è facile uscire. La donna infatti ha dovuto fare i conti non solo con la metabolizzazione del proprio vissuto emotivo e psicologico, ma anche con il trauma subito dalla figlia piccola, molto legata ad entrambi i genitori. A questo si aggiungano le difficoltà economiche nell’affrontare le spese sia legali che sanitarie. In loro aiuto è intervenuta la Fondazione emiliano-romagnola per le vittime dei reati destinando un contributo per aiutare la donna e la piccola ad affrontare le gravi conseguenze del reato subito. La situazione era stata sottoposta all’attenzione della Fondazione dal Sindaco di Voghiera il quale aveva presentato una circostanziata istanza richiedendo un intervento. E’ utile ricordare infatti che la Fondazione, nata nell’ottobre 2004 per volontà di Sergio Zavoli, ha respiro regionale ed è uno strumento in mano ai sindaci. L’intervento infatti, pensato solo per reati dolosi molto gravi, è attivato a seguito dell’approvazione della richiesta formulata dai sindaci. Concretezza e tempestività sono i due punti attorno ai quali ruota l’intervento della Fondazione. Infatti, se da un lato le modalità di supporto si traducono spesso in aiuti materiali, nella copertura parziale delle spese necessarie per rialzarsi dopo un grave episodio di vittimizzazione, dall’altro la rapidità dell’intervento è garantita dalla mancanza dei vincoli burocratici tipicamente associati alla pubblica amministrazione. Le peculiari caratteristiche della Fondazione ne fanno una delle poche realtà italiane in linea non solo con le linee guida della direttiva europea 29/2012 in materia di vittime di reato ma anche con il suo spirito: la necessità di pensare interventi personalizzati, caratterizzati da grande sensibilità, in cui il sostegno sia costante nel percorso di uscita dalle conseguenze del reato subito e la centralità della vittima sia il punto di riferimento invariabile.
La Fondazione, come molte realtà virtuose in questo campo, si scontra con la necessità di far fronte a risorse limitate. In questo senso è molto utile sottolineare l’importanza del territorio e dei suoi cittadini che sostenendo la Fondazione tramite donazioni possono aiutarla a garantire l’efficacia dei suoi interventi. E’ inoltre possibile iscriversi alla newsletter della Fondazione, per rimanere aggiornati sulle sue attività e iniziative che spesso coinvolgono anche la cittadinanza in progetti di sensibilizzazione.

Al via i Seminari interdipartimentali di Unife “Pluralismo, diversità e identità: un approccio multidisciplinare alla conoscenza”

da: ufficio comunicazione ed eventi Unife

Al via la seconda edizione dei Seminari interdipartimentali “Pluralismo, diversità e identità: un approccio multidisciplinare alla conoscenza”, organizzata in Ateneo dalla Prorettrice delegata alle Pari Opportunità, Benessere Organizzativo, Studenti e Disabilità, dal CUG e dal Consiglio di Parità, nell’ambito delle azioni positive 2015-2016.
Il ciclo, rivolto a tutta la comunità studentesca Unife interessata ad approfondire gli argomenti con un approccio trasversale, indipendentemente dalla tipologia del proprio percorso universitario, prevede quattro giornate tematiche: la prima dedicata al Genere (venerdì 12 febbraio al Dipartimento di Studi Umanistici); la seconda alla Disabilità (venerdì 19 febbraio al Polo Chimico Biomedico); la terza all’Orientamento sessuale (venerdì 26 febbraio, alla Scuola di Medicina) e l’ultima sull’Origine etnica (venerdì 4 marzo al Dipartimento di Giurisprudenza).
Spiegano le promotrici Cristiana Fioravanti, Cinzia Mancini e Silvia Borelli: “ I Seminari, momenti di arricchimento didattico e personale, permetteranno di scoprire come il pluralismo possa essere declinato nelle differenti discipline e di acquisire gli strumenti per approcciare le diversità in molteplici ambiti scientifici e sociali. Sono infatti strutturati in 3 moduli distinti ma interconnessi, di 2 crediti formativi universitari ciascuno per un totale di 6: lo studente/la studentessa potrà scegliere se seguire l’intero percorso o singoli moduli”.
Aggiungono Federica Danesi, Omar Paolucci e Beatrice Zucchi del coordinamento organizzativo: “ A tutti i frequentanti verrà rilasciato un attestato di partecipazione. Coloro che sosterranno invece la prova finale, prevista per singolo modulo, otterranno una valutazione in trentesimi che, tramite apposita dichiarazione da consegnare in Segreteria studenti, potrà essere riconosciuta nel proprio percorso formativo, sulla base di quanto stabilito dal corso di studio”.
Per partecipare ai Seminari – tutti gratuiti – è necessario iscriversi a uno o più moduli, entro il 31 gennaio, attraverso il form on-line all’indirizzo:
http://www.unife.it/progetto/equality-and-diversity/iscrizione-seminari

Per informazioni: Maria Grazia Campantico, cmpmgr@unife.it, tel. 0532 293243, cell. 338 6195376.

Nuovo servizio di newsletter del Comune di Comacchio

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Da oggi è attivo il nuovo servizio di newsletter istituzionale al quale potranno iscriversi residenti, turisti e più in generale tutti coloro che desiderano ricevere aggiornamenti sulle iniziative organizzate dall’Amministrazione Comunale. Accanto alla Newsletter trasmessa periodicamente dall’Ufficio Informazioni ed Accoglienza Turistica di Comacchio e a quella curata dall’Informagiovani di Porto Garibaldi, prende il via dunque un nuovo servizio di informazione aperto a tutti. Per iscriversi alla newsletter istituzionale del Comune di Comacchio e ricevere così informazioni su incontri tematici, appuntamenti letterari, cerimonie istituzionali, iniziative e servizi erogati dagli uffici comunali è molto semplice: occorre spedire una mail all’indirizzo stampa@comune.comacchio.fe.it fornendo il proprio nome, cognome ed un recapito telefonico di riferimento.
Si ricorda infine che le attività e le molteplici iniziative promosse dall’Amministrazione Comunale sono consultabili anche sul sito comunale all’indirizzo www.comune.comacchio.fe.it.
Infine, con l’intento di potenziare la ben già rodata esperienza di comunicazione diretta ed interattiva, avviata con il profilo Facebook (https://www.facebook.com/Comune-di-Comacchio-395317850532246/), il Comune di Comacchio da qualche mese a questa parte è ancora più social. Sia su Twitter(@comunecomacchio) che su Instagram (comunedicomacchio) è possibile raggiungere il profilo dell’Ente digitando Comune di Comacchio, per restare costantemente aggiornati sulle notizie di carattere istituzionale.

Martedì 26 gennaio “Rhapsody” e “The two pigeons” presso l’Uci Cinemas Ferrara e la Multisala Apollo

da: orgsnizzatori

Una serata tra virtuosismi e romanticismo con il doppio spettacolo “Rhapsody” e “The two pigeons” in diretta dalla Royal Opera House di Londra. In 120 sale cinematografiche in tutta Italia e distribuito da Qmi. In scena per Rhapsody l’étoile Natalia Osipova con Steven McRae su musiche di Paganini

Dopo la pausa natalizia, riprende la stagione cinematografica dal prestigioso teatro di Covent Garden in diretta in tutta Italia martedì 26 gennaio, alle 20.15 con un doppio spettacolo di Frederick Ashton, coreografo fondatore del Royal Ballet. In programma il virtuoso Rhapsody di Rachmaninoff su un tema di Paganini, fiore all’occhiello della tradizione ballettistica, e l’incantevole The Two Pigeons, su musica di André Messager con arrangiamento di John Lanchbery.

Il delizioso doppio spettacolo di Frederick Ashton apre con il celebrativo Rhapsody. In scena, ancora una volta insieme, l’étolie Natalia Osipova e Steven McRae, già interpreti nella scorsa stagione del Royal Ballet di un altro classico del repertorio di Ashton, La fille mal gardée. La musica cupa, conturbante e geniale è in grado di ispirare alcune fra le coreografie più appassionanti di Ashton per un balletto coinvolgente e sublime all’apice del suo stile romantico. L’entusiasmante pas de deux e i concitati assoli rappresentano ancora oggi una sfida emozionante per la nuova generazione di stelle.

La seconda metà dello spettacolo è costituita dal sublime balletto in due atti The Two Pigeons. Affascinante, civettuolo e pieno di umorismo, questo delicato lavoro è interpretato da Lauren Cuthbertson e Vadim Muntagirov. La storia segue un artista a Parigi, che abbandona il suo amore fedele per un esotica e misteriosa gitana, per poi rendersi conto dello sbaglio. Un racconto tenero e commovente. In scena anche due piccioni vivi!

Il doppio spettacolo Rhapsody/The Two Pigeons sarà una delizia per gli appassionati di Ashton e I neofiti che potranno assistere in diretta dal prestigioso teatro di Covent Garden al lavoro di quello che il New York Time ha definito “uno dei più grandi coreografi classici del XX secolo”. Frederick Ashton, durante la sua vita (1904–88), ha realizzato più di 100 opere.
Per maggiori informazioni www.frederickashton.org.uk

La ROH Live Cinema Season permette al pubblico di tutto il mondo di assistere nella sala cinematografica più vicina a casa ai prestigiosi spettacoli in scena al Covent Garden.
In Italia, la distribuzione della stagione live al cinema è a cura di QMi.
Le proiezioni nei cinema sono arricchite da interviste e filmati dietro le quinte dei protagonisti della Royal Opera House e l’interazione con gli spettatori continua grazie al live twitting sul grande schermo.

Costo biglietto: 15 -10 euro

Per l’elenco completo dei titoli e delle sale coinvolte:
http://www.rohalcinema.it

Pagina facebook:
https://www.facebook.com/royaloperahousealcinema

Venerdì 22 gennaio Leonardo Veronesi live presso la Pizzeria Pub “Bierfilz” a Boara

da: organizzatori

Ritorna la musica per Leonardo Veronesi che sarà ancora protagonista venerdì 22 gennaio 2016 alle ore 21.30 presso la Pizzeria Pub “Bierfilz” in Via Tumaini 2, Boara. Il Bierfilz grazie al titolare Lucio Tumaini grande appassionato di musica e molto attento a captare i gusti dei frequentatori del locale sta proponendo alcuni appuntamenti con la musica live: un altro importante spazio quindi in cui poter abbinare il piacere della buona tavola all’ascolto di musica di qualità. Veronesi proporrà brani tratti dal suo ultimo album “NON HAI TENUTO CONTO DEGLI ZOMBIE ” e dai suoi precedenti unitamente alla rivisitazione di cover selezionate che rappresentano epoche, autori o momenti particolari nel panorama musicale legati alla dimensione artistica del cantautore. Tutti brani composti da Veronesi spaziano dal pop al rock e alle ballade con testi molto curati che cercano di essere non banali e trattano vari aspetti della vita quotidiana e tematiche universali sempre partendo da analisi introspettive effettuate con grande ironia. Leonardo Veronesi proporrà un viaggio tra i suoi nuovi brani in un live elettro-acustico molto particolare e innovativo e sarà accompagnato dalla chitarra e dalla voce di Silvia Zaniboni. Fonico: Davide Viviani. Le canzoni proposte in maniera essenziale con arrangiamenti particolari dato che nascono quasi tutte da chitarra e voce, fanno emergere il vero significato dei brani e tentano di coinvolgere gli spettatori in modo più partecipe.
Leonardo Veronesi ha iniziato la sua carriera come cantante di cover band nel 1997 fino al 2000, anno in cui si stacca dai gruppi per proseguire come solista e autore. Dopo aver pubblicato alcuni singoli e scritto alcune sigle televisive, nel 2008 esce il suo primo album UNO prodotto con Paolo Martorana. Nel 2011 è ritornato con DOMANDARIO prodotto con Paolo Valli. Nel 2013 è stato presentato il suo terzo album L’ANARCHIA DELLA RAGIONE prodotto con Nicola Scarpante. E’ uscito il 6 novembre 2015 invece il suo quarto album NON HAI TENUTO CONTO DEGLI ZOMBIE (etichetta Jaywork) che sta dando molte soddisfazioni all’autore sia di pubblico che di critica. Ha partecipato al 53° Zecchino d’Oro come autore con il brano I suoni delle cose ed è arrivato al terzo posto del 55° Zecchino d’Oro come autore del brano Il blues del manichino (di questo brano è stata registrata una versione spagnola interpretata da Carmen Gonzalez Aranda. Nel 2014 ha scritto e realizzato 3 brani nel nuovo album di Frenk Nelli e per War- k “Quel che non c’era” (lo stesso brano è stato tradotto in spagnolo e cantato al Festival Armonia in Spagna). Nell’estate 2014 viene pubblicato contemporaneamente in Italia ed in Spagna un suo brano intitolato Acqua (Agua) cantato da Carmen Gonzalez Aranda. A dicembre 2014 è uscito Il colore Giallo, brano scritto da Leonardo Veronesi ed interpretato da Enrica Bee, inserito nella colonna sonora dell’ultimo film di Marco Lui John, il segreto per conquistare una ragazza. Sempre a dicembre 2014 esce il videoclip ufficiale Segreti tratto dal brano omonimo contenuto nell’album L’anarchia della ragione (l’ottavo videoclip ufficiale tratto dagli ultimi due album). Nel Settembre 2015 e’ uscito il suo nuovo singolo “Non hai tenuto conto degli zombie” insieme al videoclip ufficiale del brano. Nel novembre 2015 esce il secondo videoclip ufficiale del brano “Precario” insieme all’album. Cantautore originale e mai banale Leonardo Veronesi in modo ironico canta un quotidiano che per quanto rientri in uno schema di normalità ha sempre un margine di imprevedibilità, qualcosa che non si riesce a valutare, qualcosa che sfugge al nostro controllo… in questo ultimo album appunto l’arrivo degli zombie
Appuntamento da non perdere quindi per trascorrere qualche ora serena in compagnia di buona musica!
Info e prenotazioni: 0532/706179

provincia-ferrara

La Provincia provvede ad una nuova salatura delle strade per motivi di sicurezza

da: ufficio stampa Provincia di Ferrara

La Provincia provvede ad una nuova salatura della rete viaria di competenza.
La decisione è stata presa dopo che i bollettini meteo hanno previsto diminuzioni delle temperature un po’ sotto lo zero, specie nelle ore serali e notturne, accompagnate dal ritorno della nebbia. Condizioni che, insieme, possono portare alla formazione di cristalli di ghiaccio sulle carreggiate.
Quattro i mezzi per il caricamento del sale più 16 autocarri dotati di spargisale, sono impiegati per provvedere alla messa in sicurezza di tutti i quasi 900 chilometri di strade provinciali.
L’uscita dei mezzi è prevista attorno alle venti e ci vorranno circa cinque ore per concludere le operazioni, che comportano l’impiego in media di 320 tonnellate di sale per un costo che solitamente si aggira sui 30mila euro.
L’inizio dell’operazione è stato deciso nella fascia oraria serale, per il minore traffico veicolare sulle strade e perché il calare dell’umidità permette al sale di agire con maggiore velocità ed efficacia, evitando la formazione di ghiaccio sulle carreggiate.

A Villa Bighi terzo appuntamento con la rassegna “La stagione dell’amore”

da: centro studi Dante Bighi

Sabato 23 gennaio a Villa Bighi, in via M. Carletti 110 a Copparo, terzo appuntamento con la rassegna “La stagione dell’amore”. Alle 21 si aprono le porte e si spengono le luci per accogliere grandi e bambini e fare tutti insieme “la nanna al museo”.

Famiglie con bambini di tutte le età sono invitate a presentarsi con sacco a pelo, pigiama, torcia elettrica e una buona dose di coraggio, fino a mezzanotte ci si accomoderà nel grande salone per trascorrere qualche ora in compagnia di storie romantiche e racconti del terrore, giocando con le paure (dei mostri, del buio, dei fantasmi…) e sorseggiando tisane, mentre tutto intorno sarà regno del buio e dei rumori del bosco.

L’iniziativa, realizzata in collaborazione con la Biblioteca Comunale Copparo prevede una quota di partecipazione di 5,00 euro a persona. È gradita la prenotazione via email a: didattica.dantebighi@gmail.com o via telefono a 0532 864633 (Biblioteca Comunale).

“La stagione dell’amore” è il titolo del programma culturale 2015/2016 pensato per avvicinare a Villa Bighi il pubblico di tutte le età, stimolando nei visitatori nuove emozioni, senso di appartenenza e affetto per un bene comune.

La rassegna si chiuderà domenica 14 febbraio con “La festa degli innamorati… del museo!”

Clicca qua per consultare la locandina

Un evento per la Giornata della memoria a Tresigallo

giornata-memoria (1)da: Biblioteca del Comune di Tresigallo

Si riparte con le iniziative della biblioteca di Tresigallo, venerdì 29 gennaio, in occasione della Giornata della memoria, alle ore 21,00 alla Casa della Cultura proiezione del documentario “Sonderkommando: l’inferno di Mauthausen”, video-testimonianza di Gigino Cortelli, nato a nella provincia di Ferrara nel 1926, denunciato a 18 anni da un fascista e condannato a morte per diserzione. Sopravissuto ai lager di sterminio nazisti di Mauthausen, Gusen e Reichenau.
Presenta la serata la regista del documentario Serena Piovaccari.

Ingresso libero

Alimentare: frodi da 15,4 miliardi, in Emilia Romagna interessati soprattutto latticini e pomodoro

da: ufficio stampa Coldiretti Emilia-Romagna

Dalle cagliate straniere per produrre mozzarelle alle conserve di pomodoro cinesi. Sono queste alcune delle frodi nel settore alimentare che riguardano settori in cui l’Emilia Romagna è leader, come la produzione di pomodoro (la nostra regione produce il 35% del pomodoro italiano) e i derivati del latte. È quanto afferma Coldiretti Emilia Romagna nel commentare positivamente il bilancio degli ultimi tre anni di attività dei Carabinieri dei Nas presentato in Commissione Agricoltura del Senato dal Generale Claudio Vincelli, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulle frodi nel settore alimentare.
Gli ottimi risultati dell’attività di contrasto – afferma Coldiretti regionale – confermano la necessità di tenere alta la guardia e di stringere le maglie ancora larghe della legislazione con la riforma dei reati in materia agroalimentare per combattere un crimine che genera un business da 15,4 miliardi.
Dal finto extravergine alla mozzarella con cagliate straniere, dal pane al carbone vegetale dalle conserve di pomodoro cinesi fino al pesce avariato sono alcune delle frodi smascherate nei circa 120.000 controlli su prodotti alimentari effettuati dai Nas in tre anni dai quali sono emerse annualmente tra il 33% e 34% di non conformità. L’innovazione tecnologica e i nuovi sistemi di produzione e distribuzione globali rendono ancora più pericolose le frodi agroalimentari che per questo – sottolinea Coldiretti Emilia Romagna – vanno perseguite con un sistema punitivo più adeguato come opportunamente previsto dalla proposta di riforma delle norme a tutela dei prodotti alimentari presentata al Ministro della Giustizia Andrea Orlando dalla Commissione per l’elaborazione di proposte di intervento sulla riforma dei reati in materia agroalimentare presieduta da Giancarlo Caselli. E’ importante – continua Coldiretti regionale – la volontà di procedere ad un aggiornamento delle norme attuali, risalenti anche agli inizi del 1900, attraverso un’articolata operazione di riordino degli strumenti esistenti e di adeguamento degli stessi ad un contesto caratterizzato da forme diffuse di criminalità organizzata che alterano la leale concorrenza tra le imprese ed espongono a continui pericoli la salute delle persone.
Per chiudere le porte alle frodi – continua Coldiretti – è necessario anche lavorare sulla tracciabilità e sulla trasparenza dal campo alla tavola con l’indicazione obbligatoria della provenienza degli alimenti come ha chiesto il 96,5 per cento degli italiani sulla base della consultazione pubblica on line sull’etichettatura dei prodotti agroalimentari condotta dal ministero delle Politiche Agricole (Mipaaf) che ha coinvolto 26.547 partecipanti sul sito del Mipaaf dal novembre 2014 a marzo 2015. Quasi la metà della spesa – continua la Coldiretti – è anonima per colpa della contraddittoria normativa comunitaria che obbliga a indicare la provenienza nelle etichette per la carne bovina, ma non per i prosciutti, per l’ortofrutta fresca, ma non per quella trasformata, per le uova, ma non per i formaggi, per il miele, ma non per il latte. Il risultato è che – conclude la Coldiretti – gli inganni del finto Made in Italy sugli scaffali riguardano due prosciutti su tre venduti come italiani, ma provenienti da maiali allevati all’estero, ma anche tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro che sono stranieri senza indicazione in etichetta come pure la metà delle mozzarelle.

Coldiretti: irregolare un terzo del cibo in commercio, servono etichette e più controlli. Bene attività Nas

da: ufficio stampa Coldiretti Ferrara

Il business dei reati in campo agroalimentare fattura oltre 15 mld di euro, bene i controlli delle forze dell’ordine ma servono norme più chiare, un sistema di etichettatura adeguato e sanzioni certe contro frodi ed irregolarità che danneggiano tutto il sistema del vero made in Italy e la qualità delle nostre produzioni.

Gli ottimi risultati dell’attività di contrasto confermano la necessità di tenere alta la guardia e di stringere le maglie ancora larghe della legislazione con la riforma dei reati in materia agroalimentare per combattere un crimine che genera un business da 15,4 miliardi. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare positivamente il bilancio degli ultimi tre anni di attività dei Carabinieri dei Nas presentato in Commissione Agricoltura del Senato dal Generale Claudio Vincelli, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulle frodi nel settore alimentare.
Dal finto extravergine alla mozzarella con cagliate straniere, dal pane al carbone vegetale dalle conserve di pomodoro cinesi fino al pesce avariato sono alcune delle frodi smascherate nei circa 120.000 controlli su prodotti alimentari effettuati dai Nas in tre anni dai quali sono emerse annualmente tra il 33% e 34% di non conformità. L’innovazione tecnologica e i nuovi sistemi di produzione e distribuzione globali rendono ancora più pericolose le frodi agroalimentari che per questo vanno perseguite con un sistema punitivo più adeguato come opportunamente previsto dalla proposta di riforma delle norme a tutela dei prodotti alimentari presentata al Ministro della Giustizia Andrea Orlando dalla Commissione per l’elaborazione di proposte di intervento sulla riforma dei reati in materia agroalimentare presieduta da Giancarlo Caselli.
E’ importante la volontà di procedere ad un aggiornamento delle norme attuali, risalenti anche agli inizi del 1900, attraverso un’articolata operazione di riordino degli strumenti esistenti e di adeguamento degli stessi ad un contesto caratterizzato da forme diffuse di criminalità organizzata che alterano la leale concorrenza tra le imprese ed espongono a continui pericoli la salute delle persone.
Per chiudere le porte alle frodi è necessario anche lavorare sulla tracciabilità e sulla trasparenza dal campo alla tavola con l’indicazione obbligatoria della provenienza degli alimenti come ha chiesto il 96,5 per cento degli italiani sulla base della consultazione pubblica on line sull’etichettatura dei prodotti agroalimentari condotta dal ministero delle Politiche Agricole (Mipaaf) che ha coinvolto 26.547 partecipanti sul sito del Mipaaf dal novembre 2014 a marzo 2015.
Quasi la metà della spesa è anonima per colpa della contraddittoria normativa comunitaria che obbliga a indicare la provenienza nelle etichette per la carne bovina, ma non per i prosciutti, per l’ortofrutta fresca, ma non per quella trasformata, per le uova, ma non per i formaggi, per il miele, ma non per il latte. Il risultato è che gli inganni del finto Made in Italy sugli scaffali riguardano due prosciutti su tre venduti come italiani, ma provenienti da maiali allevati all’estero, ma anche tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro che sono stranieri senza indicazione in etichetta come pure la metà delle mozzarelle.

La farmacoeconomia e le politiche farmaceutiche al centro di un Corso di perfezionamento del Dipartimento di Economia e Management di Unife

da: ufficio comunicazione ed eventi Unife

Al via venerdì 22 gennaio a Palazzo Bevilacqua Costabili, (via Voltapaletto, 11), il Corso di Perfezionamento in Valutazioni Farmacoeconomiche e Sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale (SSN), organizzato dal Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Ferrara con la collaborazione della Società Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici delle Aziende Sanitarie (SIFO).
Il corso, che nasce con l’obiettivo di creare un percorso di apprendimento sull’utilizzo delle tecniche di valutazione farmacoeconomica per le decisioni aziendali, è rivolto a tutti coloro che operano nei servizi farmaceutici a vario livello e tratterà argomenti quali le politiche farmaceutiche, l’economia del farmaco e la farmacoeconomia.
Al percorso formativo, della durata di 42 ore, interverranno docenti dell’Università di Ferrara ed esperti del settore, professionisti dell’area programmazione dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), dirigenti dell’area farmaceutica della Regione Emilia Romagna e di altre, che illustreranno le loro esperienze. Sono venti i partecipanti da tutta Italia che si cimenteranno con i temi di economia sanitaria in programma nelle sei giornate del Corso.
“L’iniziativa ha da subito riscosso successo – afferma la Prof.ssa Emidia Vagnoni, Direttrice del Corso – complice l’esigenza del Servizio Sanitario Nazionale di dotarsi di strumenti che permettano di fornire prestazioni che contemperino costo ed efficacia, o anche costo e benefici. Nelle aziende del SSN i professionisti dell’area del farmaco sono sottoposti continuamente alle pressioni dettate dalla necessità di contenimento della spesa farmaceutica, anche per effetto dell’introduzione di nuovi prodotti ad alto costo. Ad essi è richiesto di interpretare di volta in volta i diversi scenari proposti dal sistema sanitario e di partecipare all’attuazione delle politiche farmaceutiche nazionali e regionali, nel rispetto delle esigenze dei pazienti e della qualità del servizio sanitario. In tal senso, gli strumenti di lavoro della farmacoeconomia possono contribuire a supportare la sostenibilità del SSN attraverso l’attività dei farmacisti ospedalieri, mitigando il trade-off tra costi dei farmaci e benefici generati”.

La memoria, strumento per resistere all’indifferenza

da: ufficio stampa Ordine degli Psicologi dell’Emilia Romagna

In occasione del Giorno della Memoria l’Ordine degli Psicologi ER mette in guardia dai meccanismi psicologici della negazione che possono offuscare la capacità di comprendere la sofferenza altrui.

Mercoledì 27 gennaio ricorre il Giorno della Memoria in ricordo dello sterminio di milioni di ebrei, espressione estrema della distruttività umana. “Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre”, Primo Levi.
È importante riflettere, oltre che sul male assurdo ed estremo che è stato fatto, anche sulle cause e sui meccanismi psicologici individuali e collettivi che hanno permesso fenomeni di tale portata. La memoria, dunque, intesa come strumento di conoscenza per non dimenticare e svelare quei processi che condussero, e rischiano di condurre, a drammatiche rappresentazioni e azioni di odio xenofobo.
È stata l’indifferenza, dice Liliana Segre, che ha permesso la Shoah. L’indifferenza è uno stato psichico che consente di non accorgersi della sofferenza altrui, soprattutto perché traccia un confine impermeabile tra se stessi e gli altri, perché si attribuisce meno valore a chi è considerato, con pregiudizio, diverso, se non addirittura socialmente pericoloso. Esiste un meccanismo psicologico inconscio, chiamato negazione, che consente di occultare alla coscienza ciò che va in conflitto con i propri valori o che causa dolore e fa spavento. Una situazione può essere vissuta in modo così sgradevole da essere negata: non è riconosciuta oppure è ignorata; talvolta può addirittura essere distorta con razionalizzazioni che la rendono “normale” con un aggiustamento forzato. Questo fenomeno può coinvolgere gruppi di individui e assumere anche dimensioni di massa in ambito sociale. Esemplare è stata la negazione che hanno operato tante persone, “normali, gente per bene”, che furono testimoni della Shoah, negazione che per la sensibilità comune è inaccettabile.
“Chiudere gli occhi, abbassare lo sguardo, far finta di niente, voltarsi dall’altra parte, alzare le spalle, mettere la testa sotto la sabbia: sono numerosi i comportamenti più comuni che indicano l’incapacità o il rifiuto di guardare in faccia la realtà della sofferenza, nostra e altrui”, scriveva Stanley Cohen. La negazione è un meccanismo psicologico di protezione e difesa che però può sfociare nella malafede. Si tende a negare infatti anche tutte quelle condizioni che disturbano o fanno temere per la propria incolumità, che richiederebbero non solo un cambiamento interiore, ma anche un’azione esteriore. La negazione porta all’indifferenza, all’incapacità di comprendere la condizione umana altrui, rendendo così impercettibile la sofferenza che ci circonda.
È fondamentale insistere sul rinnovare la memoria come impegno contro l’indifferenza e la desensibilizzazione, per evitare il ripetersi di una tragedia disumana e spietata come la Shoah. Non ricordare gli eventi di allora può facilitare la giustificazione degli atteggiamenti odierni di rifiuto dell’accoglienza di persone in fuga da persecuzioni, conflitti e, più in generale, condizioni di vita insostenibili. E bisogna evidenziare che, quando tali atteggiamenti di rifiuto sono assunti anche dalla classe dirigente, è possibile che ne siano influenzati anche i cittadini, incrementando così la cultura negativa dell’indifferenza. Al contrario, è necessario favorire la capacità empatica, aiutando le persone a entrare nel mondo dell’altro e nel suo vissuto. Quello dell’empatia è un percorso psicologico progressivo che inizia dall’ascolto, dalla consapevolezza del dolore e dalla comprensione dei bisogni altrui per arrivare a compiere azioni che diano risposte nel rispetto dei diritti fondamentali di ogni essere umano.

Dal 24 gennaio al 21 febbraio, presso la Sala Imbarcadero 1 del Castello Estense, la mostra “I mondi di Primo Levi. Una strenua chiarezza”

da: Ufficio Stampa Meis – Fondazione Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah

Dal 24 gennaio al 21 febbraio 2016, Ferrara e la Fondazione MEIS (Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah) rendono omaggio alla figura di Primo Levi con la mostra itinerante I mondi di Primo Levi. Una strenua chiarezza, promossa dal Centro Internazionale di Studi Primo Levi.
La prima tappa dell’esposizione, che potrà essere visitata in Castello Estense presso la Sala Imbarcadero 1, è stata Torino, città natale di Levi, a inizio 2015. Occasione dell’evento, il settantesimo anniversario della liberazione di Auschwitz, il lager in cui lo scrittore fu deportato e di cui contribuì a far conoscere la realtà grazie a testi come Se questo è un uomo e I sommersi e i salvati.
Al centro della mostra, gli svariati mondi esplorati dal poliedrico Levi: quello del campo di sterminio, cui riuscì a sopravvivere e che descrisse “con strenua chiarezza”; quello della scrittura, che frequentò cimentandosi nei più diversi generi letterari; quello della chimica, suo ambito professionale; quello delle altre scienze esatte, verso cui manifestò una curiosità inesauribile; quello del lavoro, cui dedicò un libro straordinario come La chiave a stella.
Curata da Fabio Levi (direttore del Centro Internazionale di Studi Primo Levi) e Peppino Ortoleva (docente di Storia della comunicazione all’Università di Torino), I mondi di Primo Levi si rivolge a tutti e in particolare ai più giovani, che lo stesso Levi considerò sempre suoi interlocutori privilegiati. Il percorso espositivo, tra immagini inedite, videoinstallazioni, sculture, audiovisivi e pannelli esplicativi, fa scoprire al visitatore i legami a volte imprevedibili che mettono in relazione avventure letterarie apparentemente distanti l’una dall’altra e aiuta a riflettere sulla Shoah, sui recessi più dolorosi e insondabili del XX secolo, e più in generale sull’animo umano, sulla parola e sulla vita.
Accanto alla mostra si svolgeranno alcuni eventi di grande interesse, tutti organizzati presso la Sala dei Comuni del Castello Estense. Martedì 26 gennaio, alle 10.30, sarà proiettato il film documentario L’interrogatorio. Quel giorno con Primo Levi, con la presenza degli autori Ivan Andreoli e Alessandro Levratti. Martedì 2 febbraio, alle 16.30, lo storico della scienza Francesco Cassata terrà una lezione sul tema Fantascienza? Due avventure narrative, dedicata ai racconti di fantascienza e fantatecnologia scritti dall’autore torinese. Giovedì 4 febbraio, alle 16.30, il saggista e scrittore Marco Belpoliti presenterà il proprio libro Primo Levi di fronte e di profilo, edito da Guanda, mentre martedì 9 febbraio, alle 11.30, nell’incontro Incrocio fra curatela e progettualità, l’architetto Gianfranco Cavaglià, progettista dell’allestimento, e il co-curatore Fabio Levi parleranno dello sforzo comune di ricercatori, archivisti, grafici, esperti di comunicazione, che ha dato luogo a un’esposizione destinata a incontrare pubblici ogni volta diversi in Italia e all’estero. A questo incontro, che coinvolgerà l’Ordine degli Architetti di Ferrara e il Dipartimento di Architettura dell’Università di Ferrara, seguirà alle 16.30 la presentazione, da parte di Fabio Levi, di Così fu Auschwitz. Testimonianze 1945-1986, un libro edito da Einaudi che raccoglie testi poco conosciuti e inediti scritti lungo un arco di oltre quarant’anni da Primo Levi e dal medico Leonardo De Benedetti: fra gli altri il Rapporto su Auschwitz, composto ancor prima del ritorno in Italia. Infine, martedì 16 febbraio, alle 16.30, Domenico Scarpa, italianista e traduttore, nonché consulente letterario del Centro Studi Primo Levi, interverrà sui Complete Works, la traduzione integrale dell’opera di Primo Levi, edita negli Stati Uniti lo scorso ottobre da Liveright di New York, che consacra il chimico torinese come unico autore italiano a essere stato tradotto integralmente in lingua inglese.
La mostra, aperta al pubblico dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 17, e realizzata sotto l’alto patronato della Presidenza della Repubblica, è patrocinata anche dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, dalla Regione Emilia-Romagna, dal Comune di Ferrara, dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e dalla Comunità Ebraica di Ferrara.

A Comacchio quattro incontri sul tema “Educare al rispetto dei generi, ruoli ed identità”

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Locandina educare al rispetto dei genitori 2016 (1)L’Assessorato alle Pari Opportunità promuove un ciclo di incontri rivolti a genitori, nonne/i e aperto agli insegnati ed educatori/trici sul tema “Educare al rispetto di generi, ruoli, identità”, che si svolgeranno a Palazzo Bellini. Il primo dei citati incontri avrà luogo venerdì 29 gennaio 2016, alle ore 16, mentre i successivi si svolgeranno giovedì 4 febbraio, giovedì 11 febbraio e venerdì 26 febbraio, sempre alle ore 16 in una saletta del piano terra di Palazzo Bellini. L’intero ciclo di incontri sarà curato da MANUELA GALLERANI, docente di Pedagogia Generale e Sociale presso il Dipartimento di Scienze dell’Educazione e saranno di aiuto e supporto ai genitori, per agevolarli ad educare in modo corretto al rispetto e alla parità dei generi. Femminile e maschile sono ancora oggetto di stereotipi e pregiudizi, che inconsapevolmente influenzano l’educazione e il dialogo. Avvalendosi di filmati, ma anche dell’esperienza laboratoriale, della comunicazione interattiva con i partecipanti, la Dott.ssa Gallerani cercherà di promuovere una maggiore consapevolezza sui ruoli di genere. Lo scopo è quello di educare genitori e nonni ad aiutare i piccoli a crescere liberi, nel rispetto delle differenze e con la piena consapevolezza del valore della vita.
Educare i bambini e le bambine al rispetto della vita e delle differenze significa promuovere una reale cultura della prevenzione nei confronti della violenza contro le donne (e gli uomini). Sarà garantito il servizio di animazione per bimbe e bimbi nella sala di “Nati per leggere.”

Centro per l’impiego, trasferimento sede di Copparo

da: ufficio comunicazione Comune di Copparo

Da venerdì 22 gennaio prossimo e fino a data da destinarsi, il Centro per l’impiego del Medio Ferrarese-sede di Copparo, si trasferirà presso i locali dell’Unione Terre e Fiumi in via Mazzini 47, primo piano. Gli orari di apertura e i recapiti telefonici restano invariati: martedì ore 9 – 13 e ore 14.30 – 16.30 e venerdì ore 9 – 13 / telefono 0532 860023 – fax 0532 863233.
Il trasferimento si è reso necessario al fine di effettuare lavori di manutenzione all’attuale sede di via Togliatti.

Venerdì 22 gennaio Maria Roveran & La Notte Delle Streghe live al Circolo Arci Zone K

da: Associazione Zone K

Venerdì 22 gennaio al Circolo Arci Zone K di Malborghetto Di Boara, una serata di grande interesse, sarà infatti di scena Maria Roveran & La Notte Delle Streghe.
Dopo l’uscita del suo primo disco “Alle Profonde Origini Delle Rughe Profonde” Maria Roveran, attrice, cantante e performer, presenta in acustico brani inediti e canzoni già apprezzate nel suo lavoro d’esordio.
Ad accompagnarla sul palco alle chitarre Marco Degli Esposti alias La Notte Delle Streghe, che a sua volta presenterà “Storie di Via Togliatti”, primo disco uscito ad Ottobre 2015.
Uniche protagoniste la voce di Maria e la chitarra di Marco che danno vita alla vera essenza della performance stessa, ossia il viscerale rapporto comunicativo fra musicisti e pubblico, un equilibrismo fragile e perpetuo fra musica e parole, fra suoni evocativi e silenzi.
Recitazione e interpretazione catturano l’ascoltatore all’interno della performance conferendone un’estemporaneità mai casuale, che si ripropone ogni volta sotto una luce nuova, diventando così un tutt’uno con la location che l’accoglie.
Maria nasce a Venezia nel 1988. Dopo aver frequentato per due anni le Facoltà di Fisica delle Università di Padova e Trieste, si trasferisce a Roma per frequentare il corso di recitazione del Centro Sperimentale di Cinematografia, e alterna esperienze teatrali e cinematografiche, cortometraggi e videoarte.
Nel 2011 riceve una borsa di studio per la Shanghai Theatre Academy. Tornata in Italia, nel 2012 è scelta come protagonista del film Piccola Patria di Alessandro Rossetto, nel ruolo di Luisa, per la cui colonna sonora compone e interpreta le canzoni Piccola Patria e Va (Assime star). Il film viene selezionato alla 70° edizione della Mostra del Cinema di Venezia, categoria “Orizzonti”, al International Film Festival di Rotterdam, al New Talent Gran Prix del Copenaghen International Film, al Munich Film Festival, viene inserito nella prestigiosa rassegna “Open Roads” di New York, e riceve la nomina per il Globo d’oro 2014 per sceneggiatura e colonna sonora. Menzione speciale al Premio Kineo 2013, miglior attrice 2014 a Bimbi Belli, la rassegna sui migliori esordi curata da Nanni Moretti, è uno dei cinque volti premiati come “Visioni Future” da Marie Claire, nel corso della 71° edizione della Mostra del Cinema di Venezia ed ottiene il premio rivelazione alla XVIII Tertio Millennio Film Fest.
Ne La foresta di Ghiaccio di Claudio Noce con Emir Kusturica, selezionato al Festival Internazionale di Roma, in concorso a ottobre 2014, e in selezione anche al Tokio Film Fest, interpreta Sandra. Anche per questa produzione Maria ha composto una canzone, presente nella colonna sonora del film, dal titolo “Putea dela luna”.
Ha partecipato al Festival di Todi con l’opera teatrale “Le Tate” scritta e diretta da Alessandra Panelli. E’ stata una delle protagoniste nella passata stagione di “Cinqueragazzi morti-il musical lo-fi”, tratto dall’omonimo romanzo di Davide Toffolo, leader dei Tre allegri ragazzi morti, spettacolo di Eleonora Pippo, in tour lungo tutto il 2014.
Da settembre a novembre 2015 è stata impegnata sul set del nuovo film di Giuseppe Piccioni “Questi giorni”, che uscirà in sala nel 2016, in cui sarà una delle protagoniste, insieme a Marta Gastini, Laura Adriani, Caterina Le Caselle, e, tra gli interpreti principali, di quello Filippo Timi, Margherita Buy, Sergio Rubini.
Ancora una performance che si prospetta magica ed evocativa, da gustare fin dall’aperitivo con la grande selezione musicale di Vostok 1 ORG. fino all’inizio del concerto previsto intorno alle ore 22. L’ingresso sarà Up To You e riservato ai Soci Arci. Per informazioni e prenotazioni tavoli e posti a sedere (vista la limitata disponibilità) il numero è 3460876998.

Dal 4 febbraio al 16 aprile “Limbo”, la seconda personale dedicata a Gohar Dashti

da: Officine dell’Immagine, Contemporary art

A cura di Silvia Cirelli.
Inaugurazione giovedì 4 febbraio ore 19.

Officine dell’Immagine di Milano è lieta di presentare dal 4 febbraio al 16 aprile 2016 la seconda personale dedicata a Gohar Dashti (Ahvaz, Iran – 1980), fotografa iraniana già ospitata nello spazio milanese nel 2013, in esclusiva italiana.
Curata da Silvia Cirelli, la mostra propone i recenti lavori di questa giovane e talentuosa interprete, un’artista che negli ultimi anni si è chiaramente distinta per una sempre maggiore attenzione internazionale. Protagonista in prestigiosi Musei come il Victoria and Albert Museum di Londra, il Mori Art Museum di Tokyo, il Museum of Fine Arts di Boston o la National Gallery of Arts di Washington, Gohar Dashti è diventata uno dei punti di riferimento del panorama artistico del Medio Oriente. In occasione della mostra milanese, il Florida Museum of Photographic Arts le dedica poi un’importante personale, nella quale saranno presentati proprio i suoi ultimi progetti.

Da sempre testimone del complesso tessuto sociale e culturale iraniano, Dashti si contraddistingue per una cifra stilistica di rara suggestione, capace di proiettare nella dimensione metaforica dell’arte la collisione di tratti distintivi apparentemente opposti: ironia e amarezza, incanto e sofferenza, severità ed evasione. La raffinatezza del suo lessico, strettamente connesso a un’implicita connotazione autobiografica, si traduce in una simmetria creativa audace e incisiva, dove l’estetica dell’allegoria si scopre come costante elemento focale.

Il titolo dell’esposizione, LIMBO, prende spunto dall’ultimo progetto dell’artista, l’emblematica serie Stateless (2014-2015), presentata a Milano come nucleo centrale della mostra. Realizzata in un remoto paesaggio desertico nell’isola di Qeshm, territorio iraniano che si affaccia sul Golfo Persico, la serie regala panorami incontaminati, dove una natura quasi prepotente incornicia scenari dal malinconico richiamo. Nonostante l’innegabile sublimazione del paesaggio circostante, i protagonisti degli scatti sembrano chiaramente abitare un luogo che non appartiene loro. Si riscoprono vulnerabili, davanti ad una strada che non riconoscono. È questo silenzioso senso di abbandono, e il dolore della separazione dalla propria terra, la propria storia e quindi la propria cultura, che hanno ispirato Gohar Dashti nella realizzazione di una delle sue serie più poetiche, un progetto che assorbe la sofferenza della difficile condizione di profugo ed esiliato, restituendo l’identità di una memoria a chi purtroppo – a causa di guerre, malattie o soprusi – è stato costretto ad abbandonarla.

L’evocazione di un paesaggio surreale in perfetto equilibrio – o volontario squilibrio – con la componente umana, è riconoscibile anche nella serie Iran, Untitled (2013) in cui l’artista si concentra sulla morfologia emozionale dell’individuo. Come gli evocativi haiku giapponesi, noti per la capacità di catturare un sentimento con l’utilizzo di un linguaggio sensoriale, così Gohar Dashti, con la potenza delle proprie fotografie, riesce a denudare la vulnerabilità umana, traducendo l’autentica essenzialità emotiva.
Di simile lirismo sono anche i trittici del progetto Me, she and the others (2009), nei quali, seppur si abbandoni il dialogo con la natura, rimane comunque il magnetismo di una confessione tanto privata quanto collettiva. Questa volta domina la questione femminile e il conseguente ruolo della donna nella cultura iraniana in tre differenti contesti sociali: al lavoro, nella propria casa e nella sfera pubblica.

NOTE BIOGRAFICHE
Gohar Dashti è nata ad Ahvaz (Iran) nel 1980, attualmente vive e lavora fra Tehran (Iran) e Boston (USA). Laureata nel 2003 alla Fine Art University di Tehran, nel 2005 si è poi specializzata con un Master in Fotografia. Ha partecipato a numerose residenze d’artista e scholarship come DAAD award (2009-2011), Visiting Arts (1mile2 project), Bradford/London, UK (2009), International Arts & Artists (Art Bridge), Washington DC, USA (2008).
Al suo attivo ha numerose mostre sia in importanti Musei stranieri, come il Victoria and Albert Museum di Londra (2015), il Mart di Rovereto (2015), l’Australian Center for Photography di Sydney (2015), the Institut des Cultures d’Islam di Parigi (2015), il Sharjah Art Museum (2014), l’Hong Kong Art Center (2014), il Mori Art Museum di Tokyo (2013), il Fine Art Museum di Boston (2013), il National Taiwan Museum of Fine Art, o il Grimmuseum di Berlino; che partecipazioni a Festival e Biennali, come la recente Beijing Photo Biennial, Foto Istanbul (2014), l’Asian Art Biennial (2013), il Fotofestival di Oslo (2013), Le Printemps de Septembre Festival di Tolosa (2012) e il Photoquai di Parigi (2009).
Le sue opere fanno parte d’importanti collezioni pubbliche, come quelle del Victoria and Albert Museum, London; il Mori Art Museum, Tokyo; il Museum of Fine Art di Boston; la National Gallery of Art, Washington; il Getty Research Center, Los Angeles; l’Abu Dhabi Tourism & Culture Authority di Dubai e la Devi Art Foundation, Gurgaon (India).

Officine dell’immagine, via Atto Vannucci 13 Milano
info: tel. +39 02 91638758 – www.officinedellimmagine.it – info@officinedellimmagine.it
Ingresso libero
Orari: martedì – venerdì: 15 – 19, sabato 1 1 – 19; lunedì e giorni festivi su appuntamento.

Catalogo in galleria

Risparmi a rischio, ecco perché

Oltre alle banche, che come si è visto falliscono, a creare preoccupazioni al risparmiatore – come qualcuno comincia a segnalare e come vedremo – ci sono anche le cooperative. E’ il caso di chiedersi perché questo succede, perché sta diventando così difficile trovare un posto sicuro dove depositare i propri soldi e al contempo così facile vederli sparire. La prima cosa da fare è risalire alle cause senza soffermarsi sugli effetti, in modo da capire come si dovrebbe agire. E’ ormai evidente a tutti che il fallimento di una banca è frutto di comportamenti sbagliati o poco corretti dei suoi amministratori e di inadeguati controlli della Banca d’Italia. Ma ciò accade a causa di una legislazione che ha allentato vincoli e divieti che in precedenza garantivano maggiore tutela al risparmio nel rispetto dei risparmiatori. Per comprendere come siamo arrivati a questo punto dobbiamo individuare il vero nocciolo – il risparmio – e ricordare che esso è davvero una cosa importante, al punto che per la sua tutela si impegna parte dell’articolo 47 della nostra Costituzione che recita testualmente “La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l’esercizio del credito.”

Nel passaggio dalla sovranità nazionale a quella europea, dunque dalla tutela della Costituzione della Repubblica italiana alla vigilanza operata dall’Unione Bancaria, non solo il risparmio è meno garantito, ma assistiamo anche ad altre trasformazioni che cancellanno le vecchie leggi ‘sociali’, cioè quelle leggi che prestavano attenzione alla crescita e alla tutela dei suoi cittadini e che ci hanno dato ad esempio la scala mobile, lo statuto dei lavoratori e l’articolo 18. Un lungo periodo in cui tutto cambia; un tempo durante il quale – per capirci – la forbice di diseguaglianza tra capitalista e prestatore di lavoro inizialmente accettabile arriva sino a Marchionne e alla riduzione dei minuti di pausa degli operai della Fiat! Un processo lento in cui le differenze si sono talmente amplificate da non vederle nemmeno più.

E anche le leggi bancarie erano diverse da quelle attuali. La banca:
– aveva un’alta specializzazione (cioè esisteva una diversificazione nell’erogazione del credito a ben precisate categorie di lavoratori e imprenditori);
– era sottoposta al diritto comune e al ferreo controllo della Banca d’Italia, resa pubblica fin dal 1936;
– aveva una vocazione territoriale;
– doveva rispettare dei limiti nella creazione del denaro poiché le era imposta una elevata riserva obbligatoria;
– la banca commerciale era distinta e separata dalla banca d’investimento.

Il concetto di base cui si ispirava tutta la legislazione era quello di una “istituzione-funzione”, con rilevanti risvolti di carattere sociale. La banca insomma aveva una funzione specifica nel fare credito a determinate categorie economiche ed in determinati territori. Secondo il professor Renzo Costi, questo sistema di lacci e lacciuoli frena crescita e sviluppo ed è contrario al principio della libera concorrenza. Come dire, ‘troppo Stato’, Senza considerare, evidentemente, che quello che definisce “immobilismo degli anni che vanno dal dopoguerra ai ’70” ci aveva in realtà portato al boom economico, e che forse la concorrenza aiuta interessi diversi da quelli dei risparmiatori.

Si arriva al 1985, quando lo Stato italiano, recependo col Dpr del 27/06/1985 n° 350 la Direttiva Ue del 1977 nr. 80, da una svolta a tutto questo, e si noti, non ultimo, che cominciamo a fare le cose nel nome dell’Europa. A questo punto, per esempio, per aprire una banca sono richiesti tre requisiti fondamentali: fedina penale limpida, esperienza economico-finanziaria, fondi necessari. Un po’ vago, direi, ma i cambiamenti avvengono in nome di principi che invece ad enunciarli sembrano molto seri, ovvero: sana e prudente gestione, concorrenza, efficienza e stabilità complessiva. Parte insomma anche in campo bancario la cultura dello slogan da far diventare luogo comune ed accettare come cosa ovvia.

Il buon senso del risparmiatore comune ci dice invece che:
– l’alta specializzazione assicurava ad esempio all’agricoltore di trovare soddisfatti i suoi bisogni perché trovava un istituto bancario specializzato nel suo settore;
– che una banca sottoposta al diritto comune piuttosto che ad un diritto speciale diverso da quello dei mortali assicurava vicinanza al comune cittadino;
– che il passaggio da banca funzionale e territoriale a banca multifunzione e senza limiti territoriali ha fatto sì che non più l’imprenditore locale ma la speculazione sui mercati finanziari sia diventata il centro dell’interesse della banca;
– l’eliminazione della differenza tra banche commerciali e banche d’investimento ha permesso che il risparmio della famiglia depositato in una banca popolare potesse andare in finanza, ed infine;
– il sapere che al di sopra di tutto c’era la banca delle banche, sottoposta solo allo Stato e non ad altre banche private, che ha il dovere di controllare il risparmio così come dettato dall’art. 47 della Costituzione assicurava… sicurezza, almeno fino a quando non è stata di fatto privatizzata.

Certo il tutto era da migliorare e migliorabile ma quanto meno non sarebbe stato il caso di buttare via il bambino con l’acqua sporca, invece in nome dell’Europa e degli interessi avulsi dai piccoli risparmiatori abbiamo sacrificato buone leggi, controlli e radicamento sul territorio e permesso che il risparmio diventasse una preda alla mercé del libero mercato, dovunque esso venga depositato, non più un bene da difendere.

E cosa dire poi del ‘prestito sociale’ della coop? Il risparmio è forse l’unica cosa che banche e coop hanno in comune, per un errore diffuso, perché le famiglie che lasciano soldi alla coop scambiano in buona fede quel libretto che gli viene consegnato con una specie di deposito bancario. Si tratta di famiglie e pensionati che lasciano somme contenute, non di investitori. Di sicuro i ‘prestiti sociali’ non ha niente a che fare con i prodotti bancari, sono tutt’altra cosa. Chi dà i soldi ad una cooperativa lo fa perché condivide i suoi scopi e il modo in cui saranno impiegati i suoi fondi, e quindi, sono a rischio i risparmi depositati alle cooperative o sono più sicuri dei depositi bancari? Una coop può fallire, come qualsiasi altra attività, non è costretta a fallire come una banca. Tutte le banche, infatti, grazie agli sforzi legislativi di cui abbiamo un po’ tracciato le linee, sono diventate un luogo davvero poco sicuro, è solo questione di tempo.

La cooperativa dà le sue belle garanzie e un po’ di interesse sulla cifra depositata, assicura una liquidità del 30% (le banche dal 1947 hanno avuto un obbligo di riserva medio del 20%, oggi praticamente 0%) e non possono ricevere più di 36.500 euro da ogni socio. Ma chi garantisce? Non certo “aiuti di Stato”, vietatissimi. E sopratutto non è previsto un Fitd (Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi) come per le banche. La garanzia è il patrimonio delle coop stesse e si tratta di un credito chirografario. Dunque in caso di fallimento dovrebbero essere soddisfatti prima dipendenti e altre tipologie di creditori.
Quindi la garanzia del deposito in una coopeerativa è collegato alla “solidità” della particolare coop a cui stiamo prestando il nostro denaro, perché esse non sono tutte uguali e non possono certamente essere assimilate ad una banca.

Per quanto riguarda le banche, dal 2016 si ufficializza il bail in e l’Unione Bancaria, di cui abbiamo cominciato a vederne gli effetti anche con la Carife, ed in merito al Fitd, costituito dalle stesse banche e tutelato dallo Stato, comincerei ad avere qualche dubbio perché:
– il fondo può essere utilizzato solo per garantire i depositi fino a 100mila euro;
– non ha però portata sufficiente a coprire l’ammontare complessivo dei depositi nelle banche “a rischio”, cosa succederebbe allora se fallissero più banche contemporaneamente? O se la banca fosse troppo grande?;
– altri aiuti sarebbero “aiuti di Stato” e quindi vietati.

Per concludere: se fossi in uno Stato rispettoso della sua Costituzione, potrei anche scegliere di avere i risparmi nella mia coop di prossimità e sentirmi tranquillo, perché si sto finanziando una cooperativa ma pur sempre di risparmio si tratta e quindi degno di tutela statale. In questo Stato non ci sarebbe l’Europa dei banchieri, concorrenza o libero mercato da considerare e temere, ma solo il risparmio, il sudore e la fatica dei cittadini da tutelare: in tutte le sue forme.
Ma se invece vivo nel mondo in cui vivo adesso, senza garanzie né tutele statali per il risparmio, forse per sentirmi più sicuro i soldi dovrei lasciarli sotto il materasso.

Giovedì 21 gennaio Fulvia Signani e Elisa Roncarati parlano di medicina di genere e medicina delle donne

da: Centro Documentazione Donna

Nell’incontro di giovedì 21 gennaio, che fa parte del ciclo Tesi al CDD, alla tesi di Elisa Roncarati in Scienze dell’Educazione WHO’S WHO IN ITALIAN GENDER MEDICINE. Indagine sui protagonisti della Medicina di Genere in Italia verrà affiancata la presentazione del volume, pubblicato dalla sua relatrice Fulvia Signani, La salute su misura. La medicina di genere non è medicina delle donne ( Este Edition).
La tesi di Elisa Roncarati si divide in una prima parte in cui è approfondito il concetto di genere come determinante di salute teorica ed è spiegato il suo rapporto con la medicina, successivamente vengono descritte la storia e le tappe principali che hanno portato alla definizione di “Medicina di Genere”. Nella seconda parte, invece, è sviluppata la ricerca e mappatura delle/dei protagoniste/i della Medicina di genere in Italia.
Il volume di Fulvia Signani si presenta come un compendio dei temi rappresentati dal nuovo orientamento che vede la medicina orientarsi a considerare le differenze sessuali e il peso del genere nelle varie fasi della prevenzione, diagnosi e cura. Partendo dalla nota distinzione tra sesso e genere, tratta i dettagli di applicazione per la salute, con esempi pratici e divulgativi, alla portata di chiunque.
Fulvia Signani è psicologa e psicoterapeuta, presidente del Comitato Unico di Garanzia delle pari opportunità e del benessere organizzativo dell’ Azienda USL di Ferrara. È docente di psicologia presso le università di Ferrara e Bologna e ha collaborato a diversi progetti nazionali e internazionali.

L’APPUNTAMENTO
N€uro, lo schizofrenico dibattito sulla moneta e le banche

Dentro o fuori dall’euro? L’interrogativo ricorre quotidianamente nei dibattiti politici ma anche nelle chiacchierate che si fanno al bar o al mercato rionale. Il tema divide partiti e cittadini. E non è l’unico dilemma insoluto. Oggi più che mai è forte la preoccupazione relativa alla tutela del risparmio e alle garanzie offerte dalle banche. La crisi ha diminuito la ricchezza e aumentato i dubbi, dilatando i margini di insicurezza su molti fronti, anche perché economia e finanza sono temi ostici, difficili da maneggiare.
‘Chiavi di lettura’, il ciclo di incontri organizzato da FerraraItalia, ritorna in bliblioteca Ariostea lunedì prossimo, 25 gennaio, alle 17, con un appuntamento dedicato proprio all’euro e alle banche. A dipanare la matassa saranno un docente universitario, il professor Lucio Poma, del dipartimento di Economia dell’ateneo di Ferrara, e due storici esponenti del Gruppo Cittadini Economia, Claudio Pisapia con l’ausilio di Fabio Conditi.
Il tema della moneta unica e il ruolo degli istituti di credito sono elementi centrali nella riflessione relativa alle cause della crisi che ci attanaglia: quanto ha inciso l’euro, quanto pesa il ruolo della Bce e l’assenza in Italia di un banca centrale dello Stato? Da più parti si richiama l’esigenza di ricostituire una banca pubblica e qualcuno invoca il ritorno alla lira… Altri osservatori ritengono invece dannosa un’eventuale fuoriuscita dall’euro e non considerano sostanziale il ruolo che potrebbe svolgere la Banca d’Italia, neppure se fosse ricondotta sotto il controllo statale. Insomma su questi argomenti si dice tutto e il suo contrario.
Lunedì il confronto sarà estremamente lineare: i due interlocutori esporranno con chiarezza i loro punti di vista. In principio ciascuno puntualizzerà in maniera facilmente comprensibile il quadro di riferimento e illustrerà la proprie opinioni. Seguirà un breve dibattito fra Poma e Pisapia. E poi il pubblico potrà porre le proprie domande. Obiettivo di questi incontri, come sempre, è favorire una maggiore conoscenza e comprensione delle variabili in gioco, affinché ciascuno possa maturare un’edotta e autonoma opinione in proposito.

AUDIOCONFERENZA
Diamanti: Europa senza europei, “ma ci ha garantito 70 anni di pace”

“Il problema dell’Europa è che non ha un’identità specifica e condivisa; starci è una scelta che si fa per paura” e questa adesione poco convinta determina la fragilità delle istituzioni comunitarie. A sostenerlo è Ilvo Diamanti, analista politico noto al grande pubblico anche per le sue frequenti apparizioni televisive: “Esiste un Parlamento europeo, ma è periferico dal punto di vista politico – spiega – mentre il governo dell’Unione continua a essere ostaggio delle mediazioni fra i vari governi nazionali”. Per questo “i nemici della costruzione dell’Europa non sono solo i nazionalismi”, ma l’interferenza reciproca fra istituzioni nazionali e istituzioni europee.
Proprio lunedì, nelle sue ‘mappe’ su Repubblica, aveva definito Matteo Renzi “il premier euro-tattico”, in riferimento alla recente querelle che ha opposto presidente del Consiglio italiano al presidente della Commissione europea Juncker: la strategia comunicativa di Renzi seguirebbe “una precisa logica di marketing politico” volta a “sottrarre il tema (anti)europeo ai principali avversari” e nello stesso tempo, ad “allargare i confini del proprio ‘mercato elettorale’.
E al “premier euro-tattico” è ritornato, allargando il ragionamento: perché il problema – a suo dire – è che le forze politiche e soprattutto i governi nazionali hanno bisogno del consenso e l’antieuropeismo viene usato “come strumento per creare consenso nell’opinione pubblica” in una continua rincorsa al peggio. “Non ci fidiamo più dei progetti che noi stessi abbiamo creato” e quindi “ci affidiamo ad ‘anti-progetti’, come l’anti-politica” che “utilizzano come bersaglio polemico tutte i riferimenti della nostra vita e delle nostre istituzioni democratiche”. Ma quale futuro possiamo immaginare? “Fino a che l’Europa è un progetto immaginario, un’ipotesi utilizzata sempre di più in senso negativo, non abbiamo molto da sperare”.

Ilvo-Diamanti
Ilvo Diamanti

L’intervento di Diamanti è stato propiziato dalla conferenza “L’Europa e la sindrome anti-europea”, incontro organizzato dal Comitato provinciale “Ferrara per la Costituzione” in collaborazione con la sezione locale del Movimento Federalista Europeo lunedì al Ridotto del Teatro Comunale di Ferrara. Nel corso della sua esposizione ha cercato di rispondere a due domande di fondo: “perché esiste una questione europea” e se “gli europei vogliono l’Europa”.
“Fino alla moneta comune”, ha sostenuto il professore, “il 71% della popolazione italiana era a favore dell’Europa, significa quasi tre persone su quattro. Poi si è passati al 60% nel 2002, al 57% nel 2007”, fino a scendere “al 36% nel 2011 e al 28-30% di oggi, meno di un terzo degli italiani: meno della metà rispetto al dato iniziale” (vedi le tabelle dell’indagine Demos sulla fiducia nell’Unione Europea). Siamo così divenuti “i meno europeisti nella vecchia Europa”, cioè fra i Paesi che fin dall’inizio hanno creduto e costruito il progetto e il sogno di un’Europa unita. Ciò però non significa che gli italiani siano contrari all’Europa perché, specifica Diamanti, “solo il 10%” pensa che bisognerebbe uscirne: Il resto? Il resto dice ‘Non ci piace, ma uscirne è rischioso’”. E gli italiani ‘prudenti’ sono in buona compagnia: anche in Francia, Germania e Spagna la metà circa della popolazione, pur non avendo fiducia nell’Unione, pensa che abbandonare l’Europa sia rischioso.
Ecco perché secondo Ilvo Diamanti siamo “una sorta di ‘europei nonostante’: ci stiamo malgrado tutto”. “Ma si può costruire un’identità sul ‘non si sa mai’?”, si chiede il professore. Il male italiano è un riflesso del ‘peccato originale’ dell’Europa così come si è venuta strutturando dal secondo dopoguerra: la mancanza di un demos europeo, un’identità condivisa, perché “per sessant’anni si è affidato il compito di costruire l’Europa all’economia e al mercato”.
Nel frattempo la geopolitica mondiale è cambiata: il Muro è caduto e abbiamo “riscoperto la divisione Nord-Sud”, all’interno dell’Europa, ma anche e ora soprattutto nel mondo: “dobbiamo fare i conti con il Sud e dobbiamo decidere come”, afferma Diamanti evocando il tema migranti e rifugiati, sul quale certo le istituzioni europee non hanno dato e non stanno dando il meglio di loro, che si sia a favore o contro l’accoglienza. Proprio su questo terreno un’identità europea condivisa potrebbe e dovrebbe fare la differenza, perché costituirebbe un “noi plurale” che ci costringerebbe, ma allo stesso tempo ci permetterebbe di negoziare con un mondo più ampio. In ogni caso “l’Europa – afferma con convinzione Diamanti – ci ha garantito 70 anni di pace. E già questo è un motivo sufficiente per sostenerla”.

Ascolta l’audio dell’intervento di Ilvo Diamanti

Prima parte

 
Seconda parte

ECOLOGICAMENTE
Il Rapporto sul Benessere Equo e Sostenibile

Tempo di consuntivi, tempo di rapporti. L’Istat ha appena presentato il Bes (Rapporto sul Benessere Equo e Sostenibile) e credo che la rubrica “Ecologicamente” lo debba citare. È stata, infatti, pubblicata la terza edizione di questo documento in cui vengono analizzati i principali fenomeni sociali, economici e ambientali che hanno caratterizzato l’evoluzione del nostro Paese negli anni recenti. Le informazioni e il testo integrale del Rapporto sono disponibili su http://www.rifiutilab.it/, ne approfitto per riproporre la loro apprezzata sintesi di riferimento. Buona lettura.

“Tra i temi trattati la qualità dell’ambiente e dei servizi. In grande sintesi si evidenzia come:

  • pur diminuendo costantemente il ricorso allo smaltimento in discarica dei rifiuti urbani (- 2,2 punti percentuali tra il 2012 e il 2013 e ulteriori 5,4 punti in meno rispetto al 2013) la quota rimanga ancora troppo elevata (31,5% nel 2014), penalizzando fortemente la possibilità di avviare i rifiuti a riciclo.
  • Per quanto riguarda le energie rinnovabili, nel 2014, in Italia, la quota del consumo interno lordo di energia elettrica (cioè della produzione lorda di energia elettrica più il saldo degli scambi con l’estero) coperta da fonti rinnovabili è pari al 37,3% del totale ed è in aumento, ma ancora molto distante da paesi che superano il 50% dei consumi di energia elettrica generata da fonti rinnovabili, quali la Svezia con il 62% e l’Austria con il 68%.
  • Per quanto riguarda la qualità dell’ambiente il rapporto evidenzia come sia elevata ancora la criticità relativa ai Siti contaminati di interesse nazionale (Sin), individuati e perimetrati con Decreto del Ministro dell’ambiente e diffusi soprattutto al Sud.
  • Anche l’utilizzo di risorse naturali rinnovabili come l’acqua potabile mostra gravi lacune. A riguardo la dispersione di acqua potabile dalle reti di distribuzione comunali risulta in molte zone ancora molto elevata. Nel 2012 nelle Isole si ha il più elevato livello (48,3%), ossia poco meno della metà dei volumi immessi in rete non raggiunge gli utenti finali. Di contro, il Nord-ovest è la ripartizione con il livello di dispersione più basso (30%). Le maggiori criticità rispetto al 2008 si rilevano nelle regioni insulari e del Centro-Sud, con le eccezioni di Abruzzo e Puglia che negli ultimi anni hanno sanato alcune situazioni di forte dispersione.
  • Un altro aspetto rilevante analizzato è quello dell’offerta pubblica di servizi ed in particolare dei servizi di pubblica utilità: raccolta dei rifiuti distribuzione di acqua, gas ed energia elettrica. Per tutti questi ambiti gli indicatori di qualità considerati con riferimento all’ultimo anno disponibile mettono in luce un netto miglioramento della situazione complessiva nazionale ma non sufficiente per raggiungere gli obiettivi nazionale.
  • Notevoli passi avanti sono stati fatti per quanto riguarda la raccolta differenziata dei rifiuti, aumentata di 22,5 punti percentuali dal 2004 al 2014, con incrementi quasi costanti ma lontani dall’obiettivo nazionale del 65%.
  • Il rapporto sottolinea particolarmente le forti differenze presenti tra il Nord ed il sud Italia. Se al Nord la qualità dell’ambiente e dei servizi risulta buona al sud la situazione è opposta salvo alcune eccezioni (come ad esempio nel settore idrico Abruzzo e Puglia sono state all’avanguardia nel superare i problemi delle perdite idriche).”

A questo link il testo del capitolo Ambiente qui sintetizzato.
Per leggere o scaricare l’intero rapporto (i capitoli su Salute, Istruzione e formazione, Lavoro e conciliazione dei tempi di vita, Benessere economico, Relazioni sociali, Sicurezza, Benessere soggettivo, Paesaggio e patrimonio culturale, Ambiente, Ricerca e innovazione, Qualità dei servizi) potete consultare http://www.istat.it/it/archivio/175169

Oggi al Ridotto due proiezioni in onore di Abbado

Oggi mercoledì 20 gennaio, nel secondo anniversario della scomparsa di Claudio Abbado [leggi], Teatro Comunale e Ferrara Musica propongono al Ridotto un’iniziativa in suo onore “Al cinema col Maestro“: due proiezioni legate all’attività del grande maestro milanese, che per 25 anni è stato punto di riferimento dell’attività musicale della città estense.

ore 10 – Ridotto del Teatro
“La casa dei suoni”
Un film di Daniele Abbado
(Sony Classical, Italia 1992)

Basato sull’omonimo libro di Claudio Abbado, il film racconta ai ragazzi la passione per la musica del Maestro milanese e spiega con semplicità e chiarezza l’organizzazione  e la composizione dell’orchestra, i diversi strumenti, le esigenze della direzione, il tutto accompagnato dalle animazioni di Giulio Giannini e Emanuele Luzzati.

ore 17 – Ridotto del Teatro
“Abbado in Berlin: the first year”
Un film di Peter Gelb e Susan Froemke
(Cami Video/DG, New York 1992)

Un documentario basato sul primo anno di Claudio Abbado (1989/1990) come direttore della Filarmonica di Berlino, successore di Herbert von Karajan dopo trentacinque anni. Comprende conversazioni, interviste, prove, il lavoro con la giovane pianista Siiri Schütz e scorci in diretta della caduta del muro di Berlino.

Entrambe le proiezioni saranno introdotte dalla giornalista tedesca Corina Kolbe: laureata in Lettere e Storia, collabora con giornali e riviste dedicate alla musica classica in Germania, Italia e Svizzera, con orchestre e festival nonchè con l’Istituto Italiano di Cultura a Berlino. Le sue ricerche sono incentrate su Claudio Abbado, le sue orchestre e i suoi progetti educational in ambito musicale.

L’iniziativa è realizzata in collaborazione con Ferrara Film Commission.

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