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Giorno: 9 Dicembre 2016

Natale in Centro: gli appuntamenti di sabato pomeriggio

da: Organizzatori

Un pomeriggio tra i più attesi del periodo natalizio quello di sabato 10 dicembre, con il ritorno in città delle Fontane Danzanti, che quest’anno traslocano in Piazza Castello. Si tratta di un grande appuntamento che torna a Ferrara ormai da 6 anni, ma che ogni anno coinvolge con la sua magia di acqua e fuoco migliaia di persone. Anche questo evento fa parte del ricco calendario di appuntamenti del Natale e Capodanno a Ferrara, organizzati da Delphi International, Made Eventi e Sapori d’Amare.
Due gli spettacoli. Alle 17.30 e alle 19.30, Piazza Castello sarà invasa da un travolgente ed emozionante mix di giochi d’acqua, musica e fuoco, realizzato da Simone Fiaschi e sponsorizzato dal Gruppo Hera. Una vasca di ben 20 x 4 metri, la più grande d’Europa per gli spettacoli viaggianti di questo tipo, che regalerà quaranta minuti di pura emozione agli spettatori. Novità di quest’anno, delle scenografiche proiezioni su schermo d’acqua.

E sabato sarà anche l’occasione per partecipare al contest fotografico del momento, organizzato in collaborazione con ig_ferrara e igersferrara: fino al 10 gennaio, tramite l’hashtag #luciaferrara2016, si potranno condividere immagini che sappiano cogliere l’atmosfera magica che le luminarie di Natale sanno donare alla città.

Intanto prosegue l’avventura del Decathlon Ice Park all’Acquedotto. Giovedì 8 dicembre circa 200 persone, soprattutto giovani davvero entusiasti dell’iniziativa, hanno provato l’emozione della discesa sui gommoni da snow tubing. In questo weekend ci sarà inoltre una grande opportunità per avvicinarsi al mondo dello sci: dalle 15 alle 17 infatti, i maestri di Corno alle Scale daranno lezioni gratuite per bambini dai 5 ai 10 anni, comprensive di noleggio scarponi e sci. Ci saranno anche la pista di pattinaggio per bambini e ragazzi e un grande padiglione riscaldato adibito a zona ristoro, ma che servirà anche per pranzare e fare aperitivi. E poi una serie di espositori per completare il parco che diventa un vero e proprio luogo di intrattenimento per tutta la famiglia.

Continua la rassegna Autori a Corte Natale: sabato 10 dicembre appuntamento con Leonardo Veronesi

da: Organizzatori

Sabato 10 dicembre alle ore 20.30 presso l’hotel Carlton a Ferrara il cantautore Leonardo Veronesi sarà ospite della Rassegna “Autori a corte Natale 2016”. L’incontro moderato dagli organizzatori Vincenzo Iannuzzo e Federico Felloni sarà una conversazione sulla scrittura dal punto di vista di chi scrive testi per se e per altri interpreti.
Una panoramica quindi sull’uso della parola in contesti diversi e sulle modalità della composizione creativa in ambito musicale. Veronesi autore ironico e intelligente parte dalla visione di un quotidiano che ribalta con metafore e accostamenti inusuali dando una particolare interpretazione del suo vissuto e di ciò che lo ispira.
Parlerà del suo ultimo album NON HAI TENUTO CONTO DEGLI ZOMBIE che sta portando in tour con grande successo e presenterà in anteprima un suo nuovo videoclip (sempre girato in luoghi particolari della nostra città) come esempio di altro linguaggio artistico di grande presa ai giorni nostri.
Interverrà anche la cantante Silvia Boreale, reduce dallo spettacolo teatrale AMICI IN TEATRO tenutosi a Roma al Teatro Orione, per la quale Veronesi ha scritto il brano OGNI GIORNO CHE PASSA che proporrà anche il suo videoclip ufficiale girato proprio presso Hotel Carlton (uno degli sponsor della manifestazione) e Newton Store proseguendo il “videoclip tour di Ferrara” ideato da Veronesi al fine di valorizzare al meglio la nostra città anche attraverso le immagini musicali.

Ecologia e costellazioni: il mito a teatro per i bambini di tutte le età

da Associazione FerraraOff

Dal mito classico due spettacoli capaci di sorprendere e far riflettere piccoli e grandi. Sabato 10 dicembre Ferrara Off invita bambini e genitori ad un doppio appuntamento. Si comincerà alle 17 con “Piantine che salvano il mondo”, dedicato all’ecologia e alla cura della natura, e si continuerà alle 21 con “Sidera”, per scoprire le leggende nascoste dietro le stelle.
Protagonista di entrambi i lavori – il primo ideato per un pubblico di età compresa tra i 7 e gli 11 anni, il secondo rivolto a tutti – sarà il regista e attore Vittorio Continelli.

“Piantine che salvano il mondo” prende spunto dalla storia di Deucalione e Pirra per comprendere la contemporaneità e affrontare i temi della salvaguardia della biodiversità e dell’alimentazione. «Nella mitologia greca Deucalione e Pirra furono gli unici a salvarsi dal diluvio, a loro spettò il compito di rigenerare la specie umana – spiega Continelli -. La versione proposta in scena prende spunto dalla tradizione per agganciare tematiche attuali, ovvero i danni provocati all’ambiente dal suo eccessivo sfruttamento, l’impoverimento e la sterilità della Terra. Ai due protagonisti della storia gli dei dell’Olimpo concessero la possibilità di rigenerare la vita, ed è proprio questa possibilità che allaccerà il passato remoto, arcaico e mitico, al presente e alle sue esigenze».
Lo spettacolo è costruito per trasformarsi in un dialogo: l’obiettivo infatti è coinvolgere il pubblico nell’azione, aprire un confronto al contempo divertente e significativo sulla necessità di proteggere le sementi per far rinascere le culture, sul gesto di amore e speranza che permette poi alla comunità di gustare, a tavola, tante ricette semplici e buone.

“Sidera” racconta il cielo notturno attraverso le storie tramandate dall’antichità greca e romana, l’origine delle costellazioni, della Via Lattea e dello zodiaco, le avventure della bellissima Callisto, di Arturo e dell’Orsa maggiore, del gran cacciatore Orione, l’amore tra Helios e
Selene, il folle volo di Fetonte sul carro del Sole.
Entrambi gli spettacoli sono parte di un progetto più ampio intitolato “Discorso sul Mito”, che comprende dodici lavori e si fonda sull’idea che le leggende che accompagnano l’umanità da migliaia di anni custodiscano elementi esemplari e paradigmatici che vale la pena continuare a conoscere, approfondire ed esplorare perché capaci di parlare al vissuto intimo e personale di ognuno.

I biglietti per gli spettacoli si possono prenotare scrivendo a info@ferraraoff.it oppure telefonando al numero 3336282360. Ingresso euro 8 soci Ferrara Off, euro 5 under 20, euro 10 non soci (comprensivi di tessera associativa).

Al Torrione questa sera risuona la musica di Franco D’Andrea e del suo Piano Trio

Sabato 10 dicembre il Jazz Club Ferrara ospita Franco D’Andrea, pianista che testimonia l’eccellenza del jazz italiano degli ultimi cinquant’anni. Con il suo “Piano Trio”, completato da Aldo Mella al contrabbasso e Zeno De Rossi alla batteria, D’Andrea presenterà “Trio Music Vol. II”, nuovo album uscito lo scorso settembre per la Parco della Musica Records.

Franco D’Andrea è un musicista la cui storia artistica è talmente ricca, intensa e coerente, che enumerare tutte le sue collaborazioni, i suoi incontri e le opere più significative non avrebbe senso, se non in una pubblicazione allargata, che prendesse in esame con serietà e precisione questa formidabile carriera nella sua totalità. Un comune denominatore, in grado di sintetizzare il suo spessore artistico, lo potremmo individuare nell’insaziabile spirito di ricerca che emerge anche dal suo nuovo “Piano Trio” con cui si esibirà sabato 10 dicembre (ore 21.30) al Jazz Club Ferrara per presentare “Trio Music Vol. II”, nuovo album uscito lo scorso settembre per la Parco della Musica Records.
Con questa formazione Franco D’Andrea si avventura in un nuovo interplay proponendo composizioni originali. Cambiano gli equilibri, la timbrica e i dialoghi con un baricentro generale spostato verso il pianoforte al fine di creare sonorità non identificabili da semplice suono a tre. L’intento è proprio quello di allargare lo spettro sonoro facendo percepire all’ascoltatore una più ampia gamma timbrica. Per fare ciò, D’Andrea ha chiamato a sé musicisti straordinari e innovativi: Aldo Mella al contrabbasso e Zeno De Rossi alla batteria. Per la prima volta in trio con Franco, ma già presenti nel suo quartetto e sestetto, i due giocano un ruolo fondamentale. Dove De Rossi può lavorare maggiormente dal punto di vista timbrico e ritmico, Mella riesce con il contrabbasso e l’uso dell’archetto a concentrarsi maggiormente sull’effettistica. È nella natura di D’Andrea “scompigliare” gli elementi per mutare effetti e ruoli dei musicisti. L’assenza di strumenti a fiato, sempre presenti nelle altre formazioni, denota una volta di più la volontà di Franco D’Andrea di mettersi in gioco. Avventurandosi in un nuovo spazio bianco, con il suo “Piano Trio” D’Andrea disegna nuove linee e orizzonti sonori.
Con 18 premi Top Jazz vinti nella sua carriera, di cui 10 nella categoria “Musicista italiano dell’anno”, Franco D’Andrea è ormai considerato uno dei migliori pianisti contemporanei e rappresenta l’eccellenza che il jazz italiano ha saputo partorire negli ultimi 50 anni. Un’unicità la sua, testimoniata da più di duecento brani composti, autorevoli riconoscimenti accademici, centinaia di collaborazioni con musicisti di tutto il mondo, masterclass tenute in diverse scuole e accademie. Fino, ovviamente, alle tante formazioni che ha saputo incendiare con il suo sconfinato talento.

INFORMAZIONI
www.jazzclubferrara.com
jazzclub@jazzclubferrara.com
Infoline 339 7886261 (dalle 15:30)
Prenotazione cena 333 5077059 (dalle 15:30)

Il Jazz Club Ferrara è affiliato Endas, l’ingresso è riservato ai soci.

DOVE
Torrione San Giovanni via Rampari di Belfiore, 167 – 44121 Ferrara. Con dispositivi GPS è preferibile impostare l’indirizzo Corso Porta Mare, 112 Ferrara.

COSTI E ORARI
Intero: 20 euro
Ridotto: 15 euro (la riduzione è valida prenotando la cena al Wine Bar, accedendo al solo secondo set, fino ai 30 anni di età, per i possessori della Bologna Jazz Card, per i possessori di MyFe Card, per i possessori della tessera AccademiKa, per i possessori di un abbonamento annuale Tper, per gli alunni e docenti del Dipartimento Jazz del Conservatorio “G. Frescobaldi” di Ferrara)
Intero + Tessera Endas: 25 euro
Ridotto + Tessera Endas: 20 euro
Non si accettano pagamenti POS

Apertura biglietteria: 19.30
Cena a partire dalle ore 20.00
Primo set: 21.30
Secondo set: 23.00

DIREZIONE ARTISTICA
Francesco Bettini

Ti vogliamo come sei: nel week-end presso il centro commerciale Le Mura la campagna di Hera per la raccolta del vetro

Qual è la raccolta differenziata più facile da fare? Forse la maggioranza di noi risponderebbe “il vetro”, ma in realtà non è sempre così: dallo studio dei dati provenienti dalle raccolte differenziate è stata riscontrata una flessione nella raccolta pro capite di vetro in alcuni territori. Inoltre, dal punto di vista qualitativo, la raccolta del vetro è risultata alterata da altri tipi di materiali, come carta e plastica o metalli.

Per questo Hera ha pensato ad una specifica campagna di informazione che miri a sensibilizzare i cittadini. Valorizzare la raccolta del vetro, pilastro dell’economia circolare, è importante: se ne recupera il 99%, come sottolineano i dati del report di Hera “Sulle tracce dei rifiuti”.

La campagna pubblicitaria “Ti vogliamo così come sei” con le mascotte bottiglia
Hera ha deciso di fare un’apposita analisi sul tema e di lanciare la campagna di comunicazione ‘Ti vogliamo così come sei’, attraverso uno stand informativo che sarà presente nei giorni 10 e 11 dicembre presso il Centro Commerciale Le Mura.
Due simpatiche bottiglie mascotte, oltre ad essere disponibili a fare dei selfie, spiegheranno in modo vivace e spiritoso ai cittadini che non è necessario lavare a fondo gli imballaggi in vetro prima di differenziarli: basta svuotarli bene da tutti i residui di contenuto. É possibile lasciare le etichette che non si riescono a togliere, eliminando solo ciò che è facilmente asportabile. Il vetro verrà in ogni caso trattato e reso idoneo al riciclo negli impianti di trattamento e recupero. Separare il vetro è importante e semplice: si può conferire così com’è.

L’indagine sulla propensione al riciclo dei cittadini
Per avere ulteriori elementi conoscitivi dei territori serviti, nel 2015 è stata svolta un’analisi puntuale con l’obiettivo di rilevare, presso segmenti significativi di pubblico la propensione al riciclo delle famiglie presenti nelle province servite dal Gruppo. L’intento è stato quello di comprendere meglio le abitudini dei cittadini, indagare la chiarezza delle informazioni di raccolta fornite alle diverse utenze e comprendere i motivi di possibili errori o errate convinzioni nell’effettuare la raccolta differenziata.
Dall’indagine sono emersi interessanti punti di attenzione in base ai quali si è ragionato per la progettazione della nuova campagna di comunicazione, come ad esempio che il 45% delle famiglie non raccoglie correttamente il vetro soprattutto perché ritiene che sia necessario lavarlo

Sabato 10 dicembre riapre il MuViG: il museo virtuale dedicato a Garofalo

da: Organizzatori

Benvenuto Tisi da Garofalo, detto il Garofalo o Raffaello ferrarese, è il principale pittore rinascimentale della corte degli Estensi. La splendida Ferrara estense è oggi riconosciuta globalmente patrimonio dell’umanità UNESCO grazie a quel periodo storico denso di artisti di primaria rilevanza mondiale. Splendide mostre come quella dedicata al Garofalo nel 2008 al Castello Estense (Garofalo. Pittore della Ferrara Estense.) saranno in futuro irripetibili.
In questo contesto il MuViG (Museo Virtuale del Garofalo), ubicato a Garofolo, frazione di Canaro, facendo leva sulla migliore tecnologia del momento, costituisce realmente un’opportunità unica per ammirare le opere di Benvenuto Tisi.

Sabato 10 dicembre si svolgerà l’attesa cerimonia di apertura.
E’ attesa Martina Bagnoli, direttore della Galleria Estense di Modena e della pinacoteca nazionale di Ferrara, dove ad oggi sono visitabili la maggior parte delle opere del Garofalo provenienti dalle principali chiese di Ferrara.

A partire dalle 14.30 vi saranno visite guidate gratuite riservate alle principali associazioni del territorio e ai cittadini prenotatisi al 0425 21530 di Turismo & Cultura (i posti disponibili sono limitati).

In seguito, il museo sarà visitabile sabato e domenica con i seguenti orari:
dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18 (da novembre a marzo)
dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 19 (da aprile a ottobre orario)
Su prenotazione si effettueranno aperture infrasettimanali (0425 21530 Turismo & Cultura).

Queste le dieci sale hitech che compongono il museo:
Le opere di Garofalo. Mappa. (Biglietteria, guardaroba e bookshop)
Ferrara estense e gli esordi di Garofalo (1496-1506)
“Amico di Giorgione” (1506-1512)
Dosso Dossi e il polittico Costabili (1513)
Ferrara, tra Roma e Venezia (1513-1519)
Il Raffaello di Ferrara (1519-1525)
Sacro e profano (1525-1534)
La casa originale del Garofalo. (Sala multifunzionale)
“Gratis pinxit”, i dipinti di San Bernardino tra Ferrara e la Russia (1531-1550)
Gli ultimi anni (1534-1550).
Al termine del percorso museale virtuale vi è un dipinto del Garofalo dal titolo Orazione nell’orto, in prestito da una collezione privata.

Come nei musei statali è possibile fare foto e video amatoriali. Invia i tuoi scatti/video! #MUVIG

Prorogata fino al 17 dicembre la mostra Volano a Palazzo Savonuzzi

da: Consorzio Wunderkammer

Una mostra che racchiude in fotografia la vita e le attività che si svolgevano sul corso d’acqua del Volano e in alcuni tratti dell’Idrovia Ferrarese, in un arco di tempo che va dalla seconda metà dell’Ottocento alla seconda metà del Novecento. È l’esposizione Volano, bene comune, curata da Maria Bonora, Mauro Borghi, Paola Chiorboli e Leopoldo Santini per l’ultimo appuntamento del progetto 2016 di ‘Smart Dock: tattiche di riuso intelligente della Darsena San Paolo’.

Con apertura posticipata fino al 17 dicembre a Palazzo Savonuzzi, sede del Consorzio Wunderkammer, la mostra racconta la vita sul fiume, le attività economiche, artigianali e industriali. Dalla costruzione del Canale Boicelli per favorire il polo industriale allo sviluppo della Darsena di San Paolo negli anni Trenta, senza dimenticare il trasporto di merci e persone fino agli anni Settanta. Un insieme di fotografie che diventano degli spunti con cui rileggere questo bene comune, dal quale ripartire.

Il contributo di enti, istituzioni, associazioni e privati, ha permesso ai curatori di raccogliere fonti scritte, iconografiche e orali riguardanti il territorio ferrarese ed in particolare la navigazione interna sull’asse del Po di Volano. Sulla base di questa ricca e significativa documentazione, Volano bene comune ha voluto dare un’immagine inconsueta del corso d’acqua che scorre a pochi passi dal centro di Ferrara. La mostra, le cui foto sono raggruppate secondo un criterio cronologico, è stata allestita a Palazzo Savonuzzi, così chiamato dal nome dell’ingegnere Carlo Savonuzzi che, nell’aprile del 1940, lo progettò con la funzione di magazzini fluviali del Po di Volano. Per l’occasione saranno esposti, come parte integrante della mostra, anche gli elaborati prodotti durante il laboratorio partecipato ‘Darsena bene comune’ del 26 novembre curato da Basso Profilo e CITER-Dipartimento di Architettura. Si tratta di una mappa memoriale della Darsena e un manifesto per una gestione condivisa della stessa costruite attorno a 5 temi: sport, mobilità e ambiente, lavoro, cultura e turismo, abitare. È presente anche il video ‘Fiume in classe’, che racconta il percorso che ha coinvolto la 3E della scuola Boiardo e la 3U del liceo Roiti in una riflessione sulla rigenerazione urbana della darsena di San Paolo.

La mostra è visitabile gratuitamente su appuntamento fino al 17 dicembre. Per prenotazioni volanobenecomune@gmail.com.

Cna esamina le novità fiscali della prossima legge di bilancio

“Auspichiamo una soluzione rapida della crisi politica e di governo, le imprese hanno bisogno di stabilità”. Così il direttore provinciale della Cna, Diego Benatti, ha esordito in apertura dell’incontro sul tema fisco, con la presenza del responsabile nazionale Cna del settore, Claudio Carpentieri, che si è tenuto lunedì presso la sede provinciale dell’Associazione. Non è casuale la premessa riferita al quadro politico generale, perché, anche su questo versante, sono numerosi i cambiamenti attesi con la prossima Legge di Bilancio, per la prima volta portatori di novità positive per le piccole e medie imprese che, anche secondo le ultime indagini condotte dall’Associazione, con l’Osservatorio nazionale sulla tassazione, continuano comunque ad essere tra le categorie più tartassate nel paese.

Istituzione dell’Iri (attenuazione della progressività dell’imposizione e incentivo alla patrimonializzazione delle piccole imprese), tassazione per cassa del reddito d’impresa in contabilità semplificata, deducibilità dell’Imu dal reddito d’impresa, riforma degli studi di settore, rottamazione dei ruoli Equitalia, sono alcune tra le voci principali di questo cambiamento che sta investendo il fisco dall’angolo visuale delle pmi. Su una buona parte di queste novità l’Associazione esprime un giudizio positivo, ritenendole frutto anche delle proprie battaglie, su altre sono all’esame proposte di miglioramento. Come ad esempio, la richiesta di trasformare le detrazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie in credito anticipato, attraverso intermediari finanziari (banche), così da elevare al massimo potenzialità di investimento dei privati e le risorse accessibili, in modo tale da costituire un effettivo volano per la ripresa di un settore, quello delle costruzioni, tutt’ora in crisi.

Il marchio Igp sul pampapato-pampepato di Ferrara: chiarimento del Ministero

Ferrara – La Camera di Commercio di Ferrara ha chiesto, il 3 novembre scorso, chiarimenti al Ministero delle Politiche Agricole, alimentari e forestali, in relazione alla possibilità, da parte degli operatori non inseriti nei sistemi di controllo della Igp «Pampapato di Ferrara – Pampepato di Ferrara» di utilizzare, per la commercializzazione dei loro prodotti, i termini «pampapato», «pampepato», «pampepato artigianale», ecc.

Ora il Ministero dà ragione a quanti, come Cna Ferrara, sostenevano tale tesi, fermo restando l’uso esclusivo della denominazione «Pampapato di Ferrara – Pampepato di Ferrara» per i produttori che facciano uso del disciplinare collegato al marchio Igp. In sostanza, la questione, tutt’altro che ininfluente, atteneva alla possibilità di fare riferimento al nome del tradizionale dolce ferrarese per una folta platea di produttori artigianali, che comprende imprese dolciarie, ma anche pasticcerie, forni alimentari ed altro ancora. A sostegno di questi produttori che, dal pampepato (o pampapato) traggono ricavi importanti per la propria attività, specie nel periodo natalizio, come l’attuale, Cna si è schierata con determinazione, mobilitando i propri organi di rappresentanza di categoria, sia a livello nazionale che regionale.
Il chiarimento del Ministero competente, che porta la data del 5 dicembre scorso, riconosce di fatto la perfetta legittimità di un doppio binario di mercato, tra coloro che fanno riferimento al marchio e al disciplinare Igp e i produttori che commercializzano il tradizionale dolce, purchè non facciano ricorso alla denominazione letterale consentita solo ai primi.
Piena soddisfazione viene espressa, dunque, da Luca Grandini, responsabile provinciale di Cna Alimentare, che intravvede nel chiarimento formulato dal Ministero, “una importante opportunità di mercato per le imprese produttrici della nostra provincia, da noi sostenuta con convinzione, in rappresentanza degli interessi di tante aziende ferraresi del settore che, altrimenti, sarebbero state private di un loro diritto, senza con ciò ledere i requisiti di mercato riconosciuti dalla denominazione Igp”.

Domenica 11 dicembre si salpa da Wunderkammer alla ricerca dei Babbi Natale

da: Consorzio Wunderkammer

Dove sono scappati tutti i Babbi Natale? Incredibile a dirlo: nei Mari del Sud. Domenica 11 dicembre, al Wunderkammer di via Darsena 57 ci sarà il ritrovo per salpare alla ricerca dei Babbi Natale, di colpo misteriosamente scomparsi.

Nella sala grande del Wunderkammer, allestita per l’occasione come un vero teatrino, ben quindici soci dell’associazione Fiumana interpreteranno i personaggi della storia e daranno vita a una narrazione-spettacolo, liberamente tratta dal libro ‘Il complotto dei Babbi Natale’ di Ute Krause.

I bambini verranno poi coinvolti in un’insolita e affascinante avventura con il battello Nena, che salperà con tutta la ciurma per navigare alla ricerca dei Babbi Natale scappati per protestare contro chi non crede nella loro esistenza. Durante la navigazione, verranno create originali letterine natalizie e regali artigianali del Mare del Sud. Quante volte un compagno di classe ha detto che Babbo Natale non esiste? Ora sarà il momento di salpare a bordo della motonave Nena, per scoprire che di Santa Claus non ne esiste solo uno, ma… almeno uno per continente. O c’è ancora qualcuno che crede ancora che un solo uomo possa consegnare tutti quei regali nell’arco di una notte?

L’appuntamento ha inizio alle 15 nella sala del Consorzio Wunderkammer, in via Darsena 57 a Ferrara. Si concluderà entro le 17, con the, biscotti e vin brulé. Per informazioni, prenotazioni e costi: 347.7139988 o info@fiumana.org.

A Wunderkammer il 10 dicembre creatività e torta al cioccolato

da: Consorzio Wunderkammer

Prendere un pizzico di soddisfazione e aggiungere abbondante creatività. Sono le basi fondamentali per far lievitare bene la torta che fa crescere bambini felici. Sabato 10 dicembre, alle 16.30 al Wunderkammer di via Darsena 57, l’associazione Encanto organizza Cake Design Lab!, il laboratorio di pasticceria pensato appositamente per i bambini. Con l’aiuto della cake artist Beatriz Molina, madrelingua di spagnolo, potranno mettere in pratica gustose ricette, assaggiarne i risultati, e al contempo imparare anche qualche parola di questa meravigliosa lingua.

Il laboratorio è pensato per bambini da 5 a 12 anni. L’obiettivo è quello di creare un’atmosfera accogliente ed allegra dove possano sentirsi a loro agio. Durante l’incontro i bambini potranno infatti esprimere la loro creatività e manualità come dei piccoli cake designer. Poi, soddisfatti del proprio lavoro, assaggeranno tutti insieme una fetta di torta al cioccolato decorata da loro stessi. Non solo, durante il Cake Design Lab! impareranno anche una ricetta pasticcera natalizia, da portare a casa e far assaggiare a tutta la famiglia. A fine incontro otterranno il diploma di partecipazione personalizzato e un cappellino da piccolo chef.

Per informazioni, costi e prenotazioni: 366.4803237 o associazione.encanto@gmail.com.

Iniziati i lavori di ristrutturazione del sistema fognario di Gualdo

Hera ha iniziato i lavori di ristrutturazione del sistema fognario a Gualdo, in comune di Voghiera; impianto che raccoglie le acque piovane e le acque nere della zona.

Il progetto, redatto da Hera, prevede la posa di nuove condotte nelle vie Sant’Eurosia, Villani, Don Dioli e Navarra per una lunghezza complessiva di 420 metri. La posa delle nuove condotte permetterà di alleggerire il carico idraulico dell’impianto esistente.

Questo intervento, progettato da Hera in accordo con l’Amministrazione Comunale, consentirà un migliore deflusso delle acque nere e una riduzione del rischio di allagamenti in occasione di intense precipitazioni, soprattutto nel quartiere che sorge attorno all’incrocio delle vie Sant’Eurosia, Villani, Don Dioli e Navarra.

Inoltre, con la posa delle nuove condotte verranno posizionati 10 pozzetti d’ispezione e 7 nuove caditoie. La fine dei lavori è prevista entro il prossimo mese di marzo. La Direzione Lavori e il controllo del cantiere sono affidati a tecnici Hera.

Nel tratto di via di presenza del cantiere, sarà previsto il senso unico alternato; sarà, inoltre, garantito l’accesso dei residenti ai passi carrai.

“E’ una notizia che aspettavamo da molti anni – ha affermato il Sindaco di Voghiera Chiara Cavicchi – che finalmente si concretizza grazie al lavoro congiunto del Comune di Voghiera e dell’azienda Hera, che ringrazio per la disponibilità e la professionalità. Siamo fiduciosi del buon esito dell’intervento, che ha visto una intensa fase di analisi e rilievi per comprendere le problematiche della rete in questa zona di Gualdo ”.

Il voto alle donne: una conquista emozionante e intramontabile

da: Organizzatori

Importante conferenza mercoledì 7 dicembre al polo scolastico di Argenta-Portomaggiore sul diritto di voto alle donne: una conquista del 2 giugno 1946, in seguito a lunghi anni di lotte e di tentativi di ottenerlo da parte dell’elettorato femminile.
Presenti il Dirigente scolastico prof. Francesco Borciani, Giulia Cillani assessore alla cultura del Comune di Argenta, Biagia Cobianchi, responsabile del coordinamento donne SPI-CGIL Ferrara e Anna Quarzi direttrice dell’Istituto di storia contemporanea di Ferrara.

Le relatrici raccontano, dopo una approfondita ricerca avvenuta tramite interviste somministrate alle ‘ragazze’ ferraresi del 1946, che le donne dell’epoca votavano con la propria testa secondo la propria volontà, senza farsi influenzare dalle ‘pressioni’ di mariti, padri, suoceri, fratelli ecc..
Per l’occasione si facevano cucire abiti su misura, ricavati spesso dai paracaduti degli alleati, si truccavano e agghindavano per l’occasione e si recavano alle urne conscie di aver contribuito ad indirizzare il Paese verso una ‘giusta’ direzione.
Simpatica ed emozionante testimonianza della sig.ra Livilla di ‘borgo confina’, che racconta di come abbia vissuto e sentito il diritto di voto, una possibilità in più, una speranza per le donne dopo anni di guerre e di sofferenze.
La mattina del voto partì a piedi per andare a votare ad Argenta, molto presto, con la madre, il padre e le sorelle, indossando l’unico vestito ‘buono’, felice e sorridente. Al seggio trovó una lunga fila che arrivava fino alla strada. Attese tutta la mattina per votare, scherzando e chiaccerando con ilarità, timorosa di sbagliare, ma felice del neodiritto acquisito.
Altra testimonianza di un alunna dell’IPSIA indirizzo socio-sanitario Valentina, che nel 2016 ha votato per la prima volta, percependo il diritto di voto con soggezione, timore di sbagliare in una sede di seggio praticamente vuota.
Tante differenze dal 1946 al 2016, ma con la consapevolezza da parte di tutte le ‘ragazze’, che il diritto di voto è una conquista, un diritto, un dovere civico da non sottovalutare, ma da esercitare con cura.

Un sabato in libreria

Libraio per un giorno
Il Libraio per un giorno è un’iniziativa originale per avvicinare più persone possibili al mondo dei libri attraverso chi ci sta intorno tutti i giorni.
Il prossimo ospite della rassegna sarà Sergio Fortini sabato 10 dicembre alle ore 11:00, che racconterà ai presenti il suo bagaglio di letture con auto-ironia e spontaneità: i classici che lo hanno formato, ma di più, i titoli che non abbandonano il suo comodino la notte, dai quali non si separa mai.

I libri non hanno età e, come affermò giustamente Umberto Eco, chi legge vive innumerevoli altre esistenze oltre la sua, con cui mettersi a confronto e crescere interiormente.

Il rinfresco è offerto da NaturaSì, Via Bologna 296 e Via Copparo 3/A – Ferrara

Laboratorio per bambini
“Creiamo il Natale!”
sabato 10 dicembre alle ore 15
Partecipazione gratuita con prenotazione obbligatoria. Max 15 bambini
Durata dell’incontro: 1 ora circa
Per informazioni e prenotazioni: 0532241604;
eventife@libraccio.it
Età consigliata: dai 7 anni
Iniziativa aderente al format BookPlay
Scopri di più su www.netsity.it

Stanziati fondi regionali per le fasce più deboli

Welfare. Contrasto alla povertà e all’esclusione sociale, abbattimento delle barriere architettoniche e aiuti per pagare l’affitto: dalla Regione oltre 30 milioni di euro per sostenere le fasce più deboli

Tre i provvedimenti approvati dalla Giunta. Accolte tutte le richieste arrivate da 516 famiglie per l’eliminazione delle barriere architettoniche in edifici privati; fino a 12mila euro pro capite per gli inquilini morosi incolpevoli. I fondi assegnati ai Comuni. Gualmini: “Misure di valore civile, il nostro obiettivo è consolidare una strategia protezione sociale certa e priva di interruzioni”

Bologna – Fondi per abbattere le barriere architettoniche presenti in abitazioni e condomini, con l’accoglimento di tutte le richieste arrivate; aiuti alle famiglie – fino a un massimo di 12 mila euro pro capite – per saldare le rate scadute dell’affitto e, ancora, il sostegno ai servizi sociali e sociosanitari sul territorio, a partire da quelli per l’infanzia e i nuclei famigliari, per contrastare la povertà e l’emarginazione. Il tutto grazie allo stanziamento di oltre 30 milioni di euro destinati a misure per le fasce sociali più deboli.
Nella seduta di ieri, infatti, la Giunta regionale ha approvato tre atti che per il 2016 assegnano ai Comuni e alle loro forme associate rispettivamente 1,6 milioni di euro del Fondo regionale per la concessione di contributi a fondo perduto destinati all’eliminazione di barriere architettoniche in edifici privati, 23 milioni del Fondo sociale regionale per evitare l’esclusione sociale e i quasi 6 milioni di euro del Fondo nazionale per la morosità incolpevole stanziati dallo Stato e messi a disposizione dell’Emilia-Romagna per quest’anno.

“Liberiamo oltre 30 milioni di risorse per interventi nel sociale. Risorse fresche che rispondono ad esigenze concrete- afferma la vicepresidente della Regione Emilia-Romagna con delega al Welfare, Elisabetta Gualmini-. In primo luogo, per il secondo anno consecutivo finanziamo tutte le richieste di interventi sulle barriere architettoniche raccolte dai Comuni dell’Emilia-Romagna, con 1,6 milioni, visto che questa Giunta ha deciso di ripristinare dopo anni di silenzio il fondo regionale per un obiettivo così importante a favore di categorie disagiate. Poi- prosegue- trasferiamo ai Comuni la seconda parte dei finanziamenti legati al fondo sociale per tutte le politiche e i servizi sociali dei territori e, infine, licenziamo le risorse per la morosità incolpevole, cioè per le famiglie che rischiano uno sfratto, purtroppo ancora molto numerose in regione. In questo modo- sottolinea Gualmini- speriamo, in un momento in cui i bisogni sociali delle nostre comunità continuano ad essere tanti, di dare continuità agli interventi dei Comuni e di consolidare una strategia di welfare e protezione sociale certa e priva di interruzioni, cosi come l’Emilia-Romagna da sempre ha fatto”.

Fondo regionale per l’eliminazione e il superamento delle barriere architettoniche

Un milione e seicento euro in più che va ad aggiungersi a quelli già previsti dal Piano casa (2 milioni di euro). Aumentano in questo modo le risorse contenute nel Fondo regionale, che dispone la concessione di contributi a fondo perduto per abbattere le barriere architettoniche in edifici privati.

L’intervento consente di far fronte alla totalità dei contributi richiesti dalle 516 famiglie che hanno diritto a un contributo in base al fondo regionale istituito con la legge regionale del 2013. Tra le richieste, 394 riguardano persone totalmente invalide, 122 si riferiscono a forme di invalidità parziale.

In Emilia-Romagna, su un totale di 334 Comuni sono 167 a concorrere a determinare il fabbisogno per gli interventi. Rispetto alle singole province, le richieste di contributo arrivano: 19 da Piacenza, 52 da Parma, 65 da Reggio Emilia, 63 da Modena, 127 da Bologna, 27 da Ferrara, 60 da Ravenna, 58 da Forlì-Cesena e 45 da Rimini.

Fondo nazionale per la morosità incolpevole

Quasi 6 milioni di euro stanziati dallo Stato (59,7 milioni di euro ripartiti per il 70% tra le Regioni in proporzione al numero dei provvedimenti di sfratto emessi dell’autorità giudiziaria al 31 dicembre 2015) e messi a disposizione dell’Emilia-Romagna per il 2016 per aiutare i cosiddetti inquilini morosi incolpevoli, ovvero persone non più in grado di pagare l’affitto di casa. Le ragioni possono essere diverse: perché hanno perso il lavoro, perché colpite da una grave malattia oppure perché vittime di un infortunio.

L’aiuto consiste in un contributo pro capite, fino a un massimo di 12 mila euro, che può essere utilizzato sia per saldare le rate scadute dell’affitto sia per far fronte ad alcune mensilità future, in modo da non mettere la famiglia nelle condizioni di ricadere nella morosità. Con il provvedimento approvato dalla Giunta, le risorse vengono distribuite tra 100 Comuni emiliano-romagnoli, 39 dei quali (compresi i capoluoghi di provincia) definiti ad alta tensione abitativa e i restanti 61 ad alto disagio abitativo con più di 10 mila cittadini residenti. Ai Comuni ad alta tensione abitativa, dove nel 2015 sono stati decretati 4.377 sfratti, andranno 4,445 milioni di euro (75% delle risorse previste per il 2016). L’altro 25%, pari a 1,5 milioni di euro, andrà invece assegnato ai Comuni ad alto disagio abitativo con popolazione superiore ai 10 mila residenti dove sono stati emessi 1.168 provvedimenti di sfratto.

Fondo sociale regionale

È di 23 milioni di euro la somma stanziata dalla Regione a favore dei Comuni e loro unioni per i servizi sociali del territorio. Di questi, 7,5 milioni integrano la programmazione 2016 e i rimanenti 15,5 faranno parte della programmazione 2017. L’obiettivo è sostenere in particolare i progetti di contrasto alla povertà estrema e all’impoverimento generato dalla crisi economica, contrastare l’esclusione sociale, favorire l’integrazione sociale degli immigrati, offrire sostegno alle famiglie./Ti.Ga

Le avventure di Arlecchino e Fagiolino in scena a Comacchio

da: Comune di Comacchio

Domenica 11 dicembre la rassegna I COLORI DEL NATALE approda come oramai da tradizione a Volania, per realizzare uno spettacolo ospitato da Volanialand presso le ex scuole elementari. Protagonisti saranno i Burattini di Massimiliano Venturi, con lo spettacolo GROSSO GUAIO A MARCABO’. Arlecchino, Brighella e i personaggi della Commedia dell’Arte sono protagonisti assieme a Fagiolino, Sganapino, Sandrone, il dottor Balanzone e alle altre maschere del Teatro dei burattini, di uno spettacolo che si innesta sul solco della tradizione, per riportarla a nuova vita nella contemporaneità. Partendo dal patrimonio drammaturgico del teatro dei burattini tradizionale e della Commedia dell’Arte, con riferimenti alla letteratura colta ed ai repertori popolari, Massimiliano Venturi porta in scena alcune delle più belle farse, debitamente rivisitate ed attualizzate ai ritmi ed ai gusti contemporanei. Un’ora di intrecci, di risate e lazzi in cui i protagonisti vengono trascinati in vicende al limite dell’impossibile, uscendone sempre vincitori grazie agli strafalcioni dialettali, alla loro ingenuità popolare ed alle sonore bastonate che impartiscono agli avversari.

L’inizio è previsto alle ore 17:00 (Ex Scuole Elementari, Piazza XXV Aprile, Volania).

La prossima settimana la rassegna approderà a Comacchio: come da alcuni anni a questa parte i burattini animeranno nel periodo natalizio l’Antica Pescheria presso i Trepponti, mentre in piazza Folegatti e per le vie del centro ci sarà spazio anche per musica ed arti di strada. Si comincia sabato 17/12 alle 16:00 con lo spettacolo di burattini a tema natalizio in Pescheria, ed a seguire con la giocoleria ed arti di strada di Skizzo & JF.
La rassegna è realizzata per il Comune di Comacchio da Teatro dell’Aglio e Briciole di Teatro, con il contributo della Regione Emilia Romagna, in collaborazione con Bialystok Produzioni e sotto la direzione artistica di Massimiliano Venturi. L’ingresso agli spettacoli è sempre gratuito.

Il programma completo è scaricabile sul sito www.comacchioateatro.it.
Infoline 349/0807587.

Sabato Open Day all’Alda Costa

da: Organizzatori

Riprendono sabato 10 dicembre gli Open Day del Comprensivo Alda Costa.
Anche quest’anno l’Istituto di via Previati 31 ha organizzato un articolato programma di aperture straordinarie e tematiche dei plessi scolastici, caratterizzato da incontri con i docenti e gli alunni, da momenti di illustrazione delle attività didattiche e progettuali da parte della dirigente scolastica, da saggi, concerti e laboratori.

Sabato 10 le scuole primarie Costa, Guarini e Manzoni e la Scuola d’Infanzia Guarini saranno aperte alle visite delle famiglie interessate alle future iscrizioni dalle 10.30 alle 12.30. Sempre alle 10.30 la dirigente scolastica incontrerà le famiglie alla Scuola Primaria Manzoni in Via Don Zanardi 92.

Domenica 11 dicembre, dalle 10.30 alle 12.30, sarà aperta al pubblico la Scuola Secondaria a Indirizzo Musicale Boiardo, in via Benvenuto Tisi da Garofalo.

Natale con Emergency

da: Emergency Ferrara

Festeggia il Natale con Emergency in 20 città italiane. Negli Spazi di Natale di Milano, Roma, Bari, Torino, Bologna, Livorno, Napoli, Padova, Trento, Genova, Firenze, L’Aquila, Brescia e nei Punti di Catanzaro, Ferrara, Forlì, Cagliari, Palermo, Prato e Pescara, saranno disponibili tutte le informazioni sui progetti in corso, i gadget di Emergency, le magliette per grandi e piccini e uno speciale calendario con le tante ricette dei Paesi dove lavora l’associazione.

I Punti di Natale di Emergency ospiteranno anche tante iniziative aperte al pubblico: laboratori per bambini, concerti, presentazioni libri, aperitivi, giochi e tanti ospiti.

Tutti i fondi raccolti con le iniziative natalizie saranno destinati al Programma Italia di Emergency, presente con i suoi ambulatori fissi e mobili in 6 regioni italiane, dove ha offerto oltre 250 mila prestazioni gratuite, perché tutti devono avere accesso alle cure mediche, nessuno escluso.

A Ferrara il Punto di Natale si trova in Piazza Trento e Trieste 52, all’interno della Galleria del Teatro Nuovo. Aprirà domani 8 dicembre alle 10:00 e resterà aperto fino al 24, con i seguenti orari: dalle 10:00 alle 20:00 dal venerdì alla domenica, solo pomeriggio dalle 15:00 alle 20:00 nei restanti giorni. Il negozio resterà chiuso dal 12 al 14 dicembre.

Di seguito le iniziative in programma nei primi giorni di apertura:

giovedì 8 dicembre alle 17:30 inaugurazione con momento musicale delle Fisarmoniche del Baluardo, dirette dal M° Elio Pugliese – Scuola di Musica MusiJam Ferrara, e a seguire aperitivo a cura del Bar Nuovo.

sabato 10 dicembre alle 16.30 prenderà il via il concerto itinerante Banda Filarmonica Comunale Ludovico Ariosto

domenica 11 dicembre ore 16:00 laboratorio/presentazione del libro Scrivila, la guerra con l’autore Luigi Dal Cin. Per bambini dagli 8 anni in su. Al termine una piccola merenda offerta dai volontari del gruppo.

Per informazioni: ferrara@volontari.emergency.it tel. 333 9940136 o sulla pagina Facebook https://www.facebook.com/Spazio-Natale-Emergency-a-Ferrara-1717131398517631/

http://natale.emergency.it

LA RECENSIONE
La lotta per non essere ultimi

gli-ultimi-saranno-ultimi-21-1000x600“L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro” (articolo 1 della Costituzione). “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali” (articolo 3 della Costituzione).

La dignità, questa sconosciuta, quella lotta contro la precarietà che non lascia scampo e che toglie ogni speranza, quella voglia di vivere con poco che molti non hanno il diritto di avere. Spesso non ci si guarda intorno abbastanza per comprendere che una quotidianità tagliente e sorprendentemente dolorosa attanaglia i pensieri di chi lavoro non ha o di chi l’aveva e che, perdendolo, non ha più spazio per camminare a testa alta.

In Gli ultimi saranno ultimi, Massimiliano Bruno disegna, a tratti netti e pungenti, la vita di Luciana Colacci (Paola Cortellesi), una moglie che ha una vita semplice e di poche pretese, che si vede sconvolgere il futuro d una gravidanza tanto attesa e desiderata: perché certe volte, in certe circostanze che sembrano ancora medievali, ma che purtroppo persistono, si perde ancora il lavoro se si è incinta. Un’Italia dei vinti, quella che viene presentata, quella di chi non ha diritti, di chi non ha potere negoziale e decisionale, di chi cerca spazio e voglia di famiglia che non sempre si ha il diritto di avere. Intorno a Luciana, la provincia romana (Anguillara), un marito scansafatiche, giocherellone e un po’ cialtrone, Stefano (Alessandro Gassman) che vive di piccoli espedienti e molte idee inconcludenti. E poi il solitario e pacato Antonio (Fabrizio Bentivoglio), il goffo e mammone poliziotto dal forte accento veneto su cui pesa un’onta lontana mai lavata, un piccolo uomo in cerca di verità e di grigio riscatto. In tutto questo, se si è la sola a lavorare, perdere il proprio piccolo e normale impiego da precari, in una grigia, polverosa e monotona fabbrica di parrucche, significa perdere tutto, non avere più il proprio posto nella società e nel mondo, il proprio angolino tranquillo…

“Era la vita che c’era capitata e ci piaceva così”, dice Luciana, una piccola ambizione che però viene tolta. Anche quella. La buona volontà e l’impegno non bastano, l’ingiustizia sociale prende il sopravvento. E una donna mite e responsabile cambia volto. Una donna che si ritrova, disperata e ferita, con una pistola in mano. Rabbia e un dramma nel dramma, con un finale inatteso. Per resistere. Sempre. Sulle note di Infinito di Raf, di Quello che non c’è degli Afterhours, con la chiusura affidata a Gli ultimi di Paola Turci.

Gli Ultimi saranno ultimi, di Massimiliano Bruno, con Alessandro Gassmann, Fabrizio Bentivoglio, Ilaria Spada, Paola Cortellesi, Stefano Fresi, Italia, 2015, 103 mn.

Nightswimming

di Alessandra Dessì

Nightswimming deserves a quiet night.
I’m not sure all these people understand

(R.E.M., Nightswimming, 1992)

Quel tale … Come si chiama? Il pianista … Quello che ha i capelli arruffati, la barba, le maniche arrotolate? Oh! Non mi ricordo! Va be’, comunque: domani suona Ravel al Duomo.
Me lo ricordo, Ravel, perché avevo un gatto che si chiamava Stravinskij. Sì, è una battuta! Non sono ancora così rincoglionita! Era un bell’animale, ma infido, mamma mia! Stronzo proprio, come Stravinskij. Siamo anche nati lo stesso giorno, il 17 giugno, io e lo stronzo. Non il gatto, quell’altro. Sì, io però sono incantevole, me l’hanno detto spesso. Mi pare.
Chissà se faccio in tempo a prepararmi! Vorrei mettermi quel vestito a quadretti che mi sta tanto bene, anche se è un po’ corto per la mia età. Ma cosa me ne frega?! Speriamo che la ragazza si spicci e me lo prenda dall’armadio senza stare a frugare come fa sempre. E’ carina, ha i boccoli, a volte mi chiama “zia”. Non so chi le abbia dato il permesso, ma non ho più voglia di educare la gente. Non ho educato manco più il gatto, a parte che era stronzo, perché voglio avere verità attorno, cose autentiche. Pazienza! Che mi chiami pure “zia”.
Mi ricordo di quel pianista che ero già ragazza, ma come mai lui non sia invecchiato è un mistero. Forse ha fatto qualche intervento strano. Oggigiorno trapiantano pure le teste! E però lui è sempre uguale. A me piace molto. La ragazza che si crede mia nipote, ma io glielo lascio fare, ha modi gentili e una risata rumorosa. A volte mi dice “Zia, ridiamo uguali!”. Poi ciancia di cose che s’inventa al momento, è molto fantasiosa. Dice che quand’era piccola la portavo al mare -figurati, io al mare? Io odio il mare!- e lei diceva “Acquaaaa!” e non voleva mai andare via. Dice che io ho dei momenti in cui non ricordo le cose. Ma come vedi mi ricordo benissimo di tutto. Be’, non tutto-tutto. Forse lo fa per impressionarmi.
Non credevo sarei diventata vecchia. Ho sempre pensato di suicidarmi prima. Eh lo so che non si dice, ma perché non dovrei dirlo se è una cosa che ho pensato? A volte si usa delicatezza per tutti, immeritata, e si mortifica se stessi. Non volevo arrivare a quest’età e dover dipendere da qualcuno perché la mia mente mi tradisce. Cattiverie della vita.
A volte mi stupisco di avere un uomo che gira per casa, mi dimentico che c’è. Tu/pensavo di conoscerti. Lui, invece, non mi dimentica mai. Mi lascia la colazione sul tavolo della cucina e mi guarda dalla veranda mentre bevo il tè da sola. Sono abituata a fare colazione da sola, senza parlare con nessuno. Chissà cosa dico mentre sono “aliena”, come dice mia nipote. Tu/pensavo mi conoscessi.
Lui mi porta al mare quando la luna è bassa, ancora presto, ma è già buio. Io metto i piedi nell’acqua e mi ricordo tutto, tutta la mia vita. Ho sempre amato il mare, e a causa della bronchite asmatica fino ai due anni i miei genitori mi portavano nella pineta vicina, mai in spiaggia, per farmi respirare lo iodio. Ma io lo sentivo il richiamo del mare. Forse è questo che ha lasciato in me quella qualità particolare di struggimento verso ogni cosa bella che non riuscivo a raggiungere.
Queste cose passano/e vengono rimpiazzate dalla vita di tutti i giorni.
Mi piace nuotare, mi piace sedermi sott’acqua e guardare davanti a me, come se ci fosse un abisso orizzontale pronto a risucchiarmi e liberarmi. *Nuotare di notte/richiede una notte serena. Di notte immagino che l’acqua scura mi avvolga e mi porti in un posto dove non mi senta più in colpa di esistere in doppia versione.
Quando sono lucida, come ora, cerco di dire cose sensate e prive di sentimentalismi, perché poi chissà che cagate dico quando mi alieno, come dice mia nipote prendendomi in giro. Meno male che lo fa, perché altrimenti non sopporterei l’occhio commosso da “Mischina!”, la compassione. Ficcarsela in culo, la compassione. A me serve che la vita vada avanti, e se a volte mi alieno tanto non me ne accorgo. Tanto lo so che quando metto i piedi in acqua al mare, la notte, so parlare in modo preciso e mi appare sempre in mente in modo nitido la prima volta che ho fatto l’amore con lui. C’è da dire che posso vantare il grande privilegio che adesso mi sembra sempre la prima volta, eh! A volte dice che gli do del lei o che cerco di fare la gattamorta. E si diverte. Dovrebbero introdurre le amnesie come terapia di coppia, solo per persone intelligenti oltre la media come noi, ovviamente.
Dicono che quando dimentichi è perché non sopporti più di ricordare e fuggi in un mondo finalmente tutto tuo, a tua misura, senza dispiaceri e rimpianti. Sartoriale, potrebbe definirsi.

A me dispiace che mia nipote abbia una zia malata e che il mio compagno abbia una compagna malata, ma cosa ci posso fare? Si arrangino, sono adulti e non hanno black-out come me.
Ho saputo poi che il pianista che ti dicevo quel concerto al Duomo l’ha fatto trent’anni fa, ma suonava proprio Ravel, come quello stronzo del mio gatto.

Non sono sicura che tutte queste persone capiscano.

“Salvo per miracolo: ora voglio cambiare vita”. Parla il venticinquenne ferrarese uscito di strada dopo l’impatto con un tir

“Vivevo alla grande,forse mi sentivo di poter fare tutto. Mi è venuto sonno ma non mi sono fermato. Quando ho aperto gli occhi avevo un tir di fronte”. Sono passati più di 180 giorni, ma il ricordo di quella notte a cavallo tra il 5 e il 6 giugno difficilmente si potrà cancellare nella testa di Daniele Silandri, studente ferrarese di 25 anni che si è incidentato con la sua Audi A1 contro un tir lungo la statale 16, a pochi chilometri da casa. Le prime pagine dei giornali locali hanno riportato la notizia. Quella notte ha cambiato per sempre la sua vita: “Mi sento fortunato, miracolato. Ora voglio cambiare”, dice convinto.

Vorrei mettere le carte in tavola. Ci può raccontare realmente ciò che è accaduto? Di chi è la responsabilità?
Sono il primo a dirlo, la colpa è senz’altro mia. Era un periodo intenso della mia vita, avevo lasciato Rimini, dopo essermi trasferito lì per lavoro, per andare a Milano e seguire un master. Sia a Rimini che a Ferrara, città dove sono nato e cresciuto, ho amici e famiglia. Cercavo di fare la vita di sempre, ogni week end.

Come stava andando la sua vita?
Lavoravo come personal trainer in una palestra di Milano, studiavo e facevo avanti e indietro con la macchina. Ero stato catturato da un vortice di onnipotenza, credevo di poter fare tutto. All’inizio di giugno stavo lavorando al Rimini Wellness e alloggiavo in un hotel in città. Quale miglior occasione per rivedere i miei amici? Era stata una settimana bella intensa, legata già a un periodo frenetico anche se molto bello. Finito di lavorare, dopo il solito turno dalle otto del mattino alle diciannove della sera, mi lavavo e uscivo a mangiare e poi discoteca con amici e non tornavo a casa prima delle cinque del mattino.

Così è andata anche quella sera, prima dell’incidente?
Dopo il solito turno di lavoro, avevo deciso che sarei tornato a Ferrara dalla mia famiglia, per rimanere a dormire due tre ore e ripartire per Milano, perché alle otto avrei avuto lezione. Era l’ultimo giorno del Rimini Wellness e c’era molto traffico, decisi di andare a mangiare una pizza e poi partire qualche ora più tardi. Ero veramente stanco. Ma credevo di potercela fare. “Tanto -pensavo – è successo già altre volte che mi sentissi così stanco, ma non è mai successo niente ed è sempre andato tutto bene”.

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Daniele Silandri, ferrarese di 25 anni

Quindi a che ora è partito?
“Sono partito da Rimini intorno alle 23 già molto stanco. Sono rimasto in autostrada fino ad Imola al telefono con un mio amico. Ad imola ho imboccato le vie interne fino ad arrivare a Ferrara, ma non ci sono arrivato”.

Se non se la sente di continuare possiamo fermarci.
“No no ci sono. Dunque, ci ho messo circa due ore e mezza ad arrivare sulla via Ravenna, quando sono partito c’era ancora molto traffico. A dieci minuti da Ferrara, verso le 2, è successo tutto. Sapevo di essere molto stanco, mi è successo altre volte di esserlo così, ma mancavano pochi chilometri. “Ce la faccio!”,mi ripetevo. Ma la palpebra calava e mi sono addormentato. Mi sono svegliato al momento dell’impatto. Chiedo scusa, è un po difficile: ricordare fa male.

E’comprensibile. Le ripeto che possiamo fermarci.
“No no, grazie. Avrei potuto chiedere a chiunque un appoggio per dormire a Rimini, ma non sono capace di natura; non sono uno che chiede favori a qualcuno. Credevo davvero di essere immortale. Mi sono reso conto solo in seguito di essermi portato allo stremo delle forze, con il mio stile di vita, diciamo ‘fastlife’.

Cosa intende per ‘fastlife’?
Vita veloce, niente riposo, avevo annebbiato i miei principi. Mi sentivo grande, credevo di poter fare tutto. Con gli amici ero sempre in festa, poco sonno, poco tempo per me stesso e non avevo mai pensato di staccare.

Se la sente di tornare al momento dell’incidente?
Sì, non c’è problema. Quando ho aperto gli occhi, la macchina si era già scontrata contro il tir ed era in movimento, la prima cosa che ho pensato è stata: “Sono uno stupido”. Quando la macchina ha smesso di girare e si è fermata, la prima cosa che ho fatto d’istinto è stata toccarmi le gambe. Quella a destra era a posto, la sinistra aveva una sporgenza, ma con i pantaloni lunghi non la vedevo. Sapevo di avere una frattura esposta ma avevo troppa adrenalina per sentire il ben che minimo dolore. Avevo graffi ovunque, ematomi e abrasioni sulle braccia, sul collo e sul viso, ho scoperto ma solo in ospedale di avere due costole rotte. Ma sono vivo! Sono miracolato!.

Quando sono arrivati i soccorsi? Com’è andata?
Non so chi li abbia chiamati, ma sono stati velocissimi, anche se in quel momento per me il tempo era molto relativo. Ci avranno messo massimo cinque minuti ad arrivare. Sono arrivati ambulanza e vigili del fuoco. Hanno tagliato la portiera della macchina e mi hanno estratto prendendomi dal torace, mi hanno messo sulla barella e intanto che mi portavano via mi hanno chiesto dati e informazioni personali. Poi mi hanno addormentato. Ma negli attimi dell’incidente ero lucido, ho detto ai medici che mi ero addormentato. Cavolo, ero vestito ancora da lavoro, ero scioccato. Quella stessa sera sono stato operato d’urgenza all’ospedale di Cona e ricoverato in sala rianimazione per una settimana, per poi essere spostato in ortopedia. Avevo subito un’operazione transitoria con fissaggi esterni alla gamba sinistra. Sono tornato a casa due settimane, per poi tornare il sette luglio per una seconda operazione. Sono stato un mese con la gamba che non comprendeva le articolazioni del ginocchio, alcuni pezzi dell’osso si sono sbriciolati. Ma sono vivo, ancora non mi rendo bene conto.

Ed ora?
Ora sto facendo fisioterapia una volta al giorno e vediamo passo dopo passo di migliorare. Riesco un po’ a camminare, ma con le stampelle.

Com’è andata per l’autista del tir?
Non ha avuto nessun danno fisico, ma ancora non so chi sia, sicuramente ha avuto un grande choc. Da quello che mi hanno detto i carabinieri, è rimasto dieci giorni a casa dal lavoro e mi ha denunciato. Il 12 novembre sono andato in caserma per chiedere di conoscerlo di persona. Ma non è stato possibile.

Se potesse incontrarlo cosa gli direbbe?
Sicuramente mi scuserei. Ma poi chiederei i motivi della sua denuncia che aggrava una situazione per me già non leggera.

Grazie per il suo racconto. Prima di congedarci vorrebbe aggiungere qualcosa?
Ho tanti sensi di colpa, la prima cosa che ho detto a mia madre quando mi sono svegliato in ospedale è stata “Non l’ho fatto apposta!”. Avevo le lacrime agli occhi. Tutto quello che è successo mi ha fatto tornare bruscamente alla realtà. Non siamo i re del mondo, come credevo. Siamo padroni di noi stessi certo, ma fino ad un certo punto. La vita è una sola e va vissuta, è un dono. Ho fatto molti errori che molti ragazzi della mia età fanno, ora è tutto cambiato. Sto vivendo una vita che non ho scelto in un corpo che non si riconosce. Secondo me non è un caso che l’incidente mi abbia preso le gambe. Quando penso alle gambe penso al movimento, il mio è stato frenato. La mia fastlife è stato frenata. Ringrazio tutti quelli che mi hanno sostenuto e mi sono stati vicini, la mia famiglia e i miei amici. Grazie di cuore.

La prima pagina de Il Resto del Carlino Ferrara che riporta la notizia
La prima pagina de “Il Resto del Carlino Ferrara” che riporta la notizia
L'articolo e le fotografie riportate da Il Resto del Carlino
L’articolo e le fotografie riportate da “Il Resto del Carlino”

I DIALOGHI DELLA VAGINA
Dove lo metto?

Avevo compiuto gli anni da pochi giorni. F., un’amica, era in arrivo a casa mia per portarmi il regalo e fare due chiacchiere davanti a un caffè. Dalla finestra, la vidi parcheggiare e scendere dalla macchina, in auto rimase M., il compagno, solo e imbronciato.
“E’ timido e non vuole venire”, mi disse F. un po’ imbarazzata sulla porta. Non commentai, ma la mia faccia evidentemente tradiva ciò che pensavo. F. capì e tornò in macchina per convincerlo. Li vidi discutere, forse litigare. M. finalmente entrò in casa, ci presentammo con una stretta di mano rapida e un mezzo sorriso di circostanza. La moka era pronta, ma M. non volle accomodarsi e non disse una parola costringendo F. alla fretta.
Non ricordo di cosa parlammo in quei pochi minuti, una leggera tensione dominava la nostra conversazione e fui presa da un altro pensiero, capire dov’era finito M.
Mi sembrò, a un certo punto, di non vederlo più, spostai lo sguardo e lo trovai già tra la soglia e l’uscita, posizionato due passi dietro di lei. Se ne andarono quasi subito, niente caffè.
Mi chiesi allora quale posto, nella coppia, vorremmo che un uomo occupasse: dietro seminascosto con il rischio di dimenticarlo? Due passi avanti che poi ci tocca correre? Laterale spalla a spalla? Di fronte in cui possiamo specchiarci? Voi dove lo vorreste? Ma poi, deve essere per forza un posto fisso?

Potete inviare le vostre lettere a: parliamone.rddv@gmail.com