Skip to main content

Giorno: 19 Luglio 2018

Comunicato Regione: Salute

Protesi d’anca, l’Emilia-Romagna prima Regione ad aver avviato, nel 2016, il programma di sorveglianza degli impianti a scopo preventivo. Un controllo precauzionale reso possibile grazie al sistema centralizzato e informatizzato di raccolta dati

I pazienti richiamati sono solo quelli con protesi di tipo “Mom” (metallo su metallo). Nessun problema relativo alla sicurezza degli impianti. I controlli, totalmente gratuiti, sono effettuati unicamente per verificare possibili reazioni infiammatorie o di tipo allergico. Finora i casi problematici ridotti a poche unità

Bologna – Un programma avviato già nel 2016, esclusivamente a scopo precauzionale, per prevenire eventuali problemi nei pazienti portatori di protesi d’anca di tipo ‘Mom’, metallo su metallo. Un’iniziativa virtuosa, attivata proprio a garanzia degli assistiti, che la Regione Emilia-Romagna, prima in Italia, ha potuto mettere in campo grazie al suo sistema centralizzato e informatizzato di raccolta dati: il Registro degli impianti di protesi ortopediche (Ripo).

A spiegarlo, in risposta a un’interrogazione del consigliere della Lega Nord Gabriele Delmonte, la direzione generale dell’assessorato alle Politiche per la salute, che sottolinea come i controlli finora svolti abbiano fatto emergere un numero di casi problematici ridotto a poche unità. La verifica delle protesi, dotate di marchio CE (Comunità Europea) e regolarmente messe in commercio, vendute e comprate in tutto il mondo, non riguarda in alcun modo la sicurezza, ma eventuali reazioni infiammatorie o allergiche che quello specifico tipo di impianto, in casi sporadici, può provocare. Nessun allarmismo, dunque, per i pazienti portatori di protesi d’anca, poiché quelli interessati vengono direttamente contattati dalle Aziende sanitarie.

Inoltre, la direzione dell’assessorato spiega che non si tratta solo di cittadini emiliano-romagnoli, perché proprio per l’alta specializzazione che contraddistingue il sistema sanitario regionale sono numerosi gli assistiti che giungono qui da tutta Italia per sottoporsi a questo tipo di intervento. I controlli preventivi, totalmente gratuiti, quindi proseguiranno, proprio per garantire la massima tutela e tranquillità ai pazienti.

Tutte le notizie su www.regione.emilia-romagna.it, i comunicati nella sezione ‘Agenzia di informazione e comunicazione’.
Seguici su Twitter (@RegioneER), Facebook (@RegioneEmiliaRomagna) e Telegram (@ERnotizie, @ERcomunicati, @PresidenteER)
Segreteria di redazione tel. 051 5275490

Ferrara-Mare. Dell’Orco: Lavori di ripristino guasto idraulico entro fine luglio e provvedimenti per limitare disagi

Anas riapre strada nel Week End già dal venerdì
“L’Anas su richiesta del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti velocizzerà i lavori di ripristino della strada Ferrara-Mare e attenuerà i disagi alla circolazione nei week-end quando il rischio di paralisi del traffico legato agli spostamenti verso le spiagge è altissimo” lo dichiara il Sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Michele Dell’Orco.
“Nei giorni scorso –racconta Dell’Orco – ho ricevuto la segnalazione del sottosegretario Vittorio Ferraresi, del consigliere comunale M5S Ilaria Morghen e della deputata della Lega Maura Tomasi in merito all’enorme voragine all’altezza di Comacchio in direzione Ferrara, causata dalla rottura di una grande tubazione idraulica e che ha costretto l’Anas a chiudere la circolazione deviando il traffico sulla provinciale. Mi sono quindi attivato per capire come si stesse provvedendo e come si potesse nell’immediato limitare il disagio per i cittadini”.
“L’Anas -conclude il sottosegretario- ha dato garanzie che i lavori saranno completati entro la fine del mese e, per arrecare meno disagi possibili all’utenza, ho chiesto di riaprire al transito la carreggiata in direzione Ferrara nei week end, già a partire dalle ore 14:00 del venerdì e fino alle ore 14 del lunedì. In questo modo fino al completamento dei lavori almeno nel week-end sarà garantita la circolazione in entrambi i sensi di marcia, seppure con restringimento di carreggiata. Proseguiranno poi i lavori di manutenzione già programmati ma sempre ponendo attenzione alla circolazione in particolare nei fine settimana”.

Da: M5S Ferrara

Nuove operazioni di contrasto dell’abusivismo commerciale effettuate dalla Polizia Municipale

Un nuovo colpo è stato inferto, dalla Polizia Municipale di Comacchio, all’annoso fenomeno del mercato illegale sul litorale. Al culmine di due distinte operazioni effettuate, l’una nella serata di mercoledì 18 luglio scorso e la seconda, nella mattinata di oggi, giovedì 19 luglio, è stata sequestrata merce contraffatta e merce priva di qualsiasi certificazione CEE. Nello specifico, durante il servizio di pattugliamento serale delle Zone a Traffico Limitato dei lidi e nei mercatini serali, ieri (18/07) al Lido delle Nazioni, sul Lungomare Italia, gli agenti hanno rinvenuto numerosi borselli e borse con marchio contraffatto delle più note griffe di moda. Nella mattinata odierna (19/07), invece, l’operazione compiuta sull’arenile del Lido di Spina, da 10 agenti della Polizia Municipale a bordo di quoad, supportati da autovettura di servizio, ha consentito di ottenere un altro significativo risultato. In quest’ultimo caso, l’azione di repressione dell’abusivismo commerciale è sfociata nel sequestro di accessori per l’abbigliamento, borse, occhiali, borselli, dotati di marchio contraffatto. Sono inoltre stati sequestrati prodotti privi delle certificazioni previste per legge e potenzialmente pericolose per gli eventuali acquirenti. Tutta la merce contraffatta è stata sequestrata e resta a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, mentre quella priva di certificazioni CEE, decorso il periodo previsto per legge, sarà avviata alla distruzione.

Comune di Comacchio
Ufficio Comunicazione Istituzionale e Trasparenza

Pettazzoni (LN): partecipanza agraria di cento, dare riposte urgenti a migliaia di capisti in attesa delle divisioni

Il 2019 sarà un anno cruciale per i 3000 capisti e le 1800 famiglie interessate all’assegnazione ventennale del “Capo”. Mancano pochi mesi alle divisioni e la situazione dell’Ente non si è ancora sbloccata.

“Da diversi mesi – riferisce l’esponente della Lega- La Regione Emilia Romagna ha nominato un Commissario, tra i cui compiti vi è l’approvazione del conto consuntivo 2016, del bilancio di previsione 2018 e l’indizione di nuove elezioni”.

“Abbiamo presentato un’interrogazione in regione – riferisce il consigliere regionale Marco Pettazzoni– in cui chiediamo chiarimenti urgenti alla Giunta di via Aldo Moro.

“Occorre, secondo noi, procedere speditamente alla definizione delle circa 840 aree cortilive, passaggio fondamentale e propedeutico alla divisione,” continua il consigliere leghista. “ma soprattutto occorre provvedere all’approvazione definitiva del bilancio di previsione del 2018 in tempi brevi.

La preoccupazione principale è proprio verso il rispetto delle tempistiche previste per la divisione dei capi, calendarizzata per il settembre 2019, che ulteriori possibili slittamenti potrebbero compromettere.

Non va meglio sul fronte dei rinnovi dei contratti tra l’ente Partecipanza Agraria e i conduttori di aree cortilive, scadute nel settembre 2017, che dovranno essere necessariamente riconfermate o ridefinite prima di procedere con le operazioni di riassegnazione. Queste ultime, spiega il consigliere “rappresentano inoltre una notevole fonte di entrata dell’ente”

“chiediamo infine alla regione” conclude Pettazzoni “se è già stata ipotizzata una data per l’indizione di nuove elezioni”.

Eventuali ritardi potrebbero generare ricadute negative sulla microeconomia locale, “le coltivazioni vanno programmate e per farlo occorrono le assegnazioni dei terreni, oltre al rischio legato alla mancata attribuzione dei contributi PAC in assenza di contratti in essere.

Da: Ufficio stampa Gruppo Lega Nord Emilia e Romagna

Comunicato Regione: Incendi boschivi

Arriva a Rimini un nuovo elicottero per interventi più rapidi ed efficaci in Emilia-Romagna. Sale a tre il numero di mezzi aerei disponibili ogni giorno. Dal 30 luglio volontari di protezione civile in servizio anche dal lunedì al venerdì, oltre che nei fine settimana

L’assessore Gazzolo: “Potenziati gli interventi di spegnimento per la maggiore sicurezza della popolazione e del patrimonio forestale”.

Bologna – Un elicottero in più per sorvegliare e intervenire in modo rapido, in caso di incendio, su tutto il territorio dell’Emilia-Romagna. Dal 14 luglio è schierato a Rimini per 30 giorni compresi nel periodo della campagna estiva antincendio boschivo e va ad aggiungersi agli altri due mezzi aerei, già operativi dal 30 giugno.

Un risultato frutto anche del Programma operativo, firmato lo scorso mese, con cui l’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile ha messo a disposizione della Direzione regionale dei Vigili del fuoco un contributo annuale di 2 milioni di euro, risorse che contribuiscono anche alla campagna antincendio boschivo, compreso l’arrivo nel riminese del nuovo velivolo.

In tutto, i mezzi aerei a disposizione per interventi sul territorio, da Piacenza alla Romagna, salgono quindi a tre: due elicotteri AB412 con relativo equipaggio dedicati allo spegnimento e, se necessario, un ulteriore elicottero AB206 per attività di ricognizione.

E da lunedì 30 luglio aumenterà anche il numero dei volontari di protezione civile impegnati in supporto ai Vigili del Fuoco. L’attività già in corso nei weekend si estenderà a tutta la settimana, con 9 squadre all’opera dal lunedì al venerdì: una per provincia. Il loro intervento riguarderà una sessantina di punti di avvistamento e percorsi controllati per il presidio del territorio regionale, nelle aree più esposte al rischio incendi.

“L’antincendio boschivo è una delle priorità della protezione civile regionale nel periodo estivo-afferma l’assessore regionale alla Protezione civile, Paola Gazzolo-. Il lavoro di squadra e la proficua collaborazione tra Regione e Corpo nazionale dei Vigili del fuoco rendono ancora più efficaci le attività programmate: la disponibilità del secondo elicottero a Rimini, insieme all’accresciuto e prezioso impegno del volontariato, permettono di potenziare il sistema, per la maggiore sicurezza della popolazione e del patrimonio forestale. E a queste azioni, affianchiamo un grande intervento in prevenzione attraverso le risorse rese disponibili dal Piano forestazione regionale- conclude l’assessore-. Nei giorni scorsi si è aperto il bando che finanzia con 2,4 milioni di euro per interventi di recupero, sviluppo e conservazione delle aree forestali colpite da calamità naturali, tra cui gli incendi: una risorsa preziosa, da tutelare e promuovere per un vero sviluppo sostenibile motore di crescita in particolare nelle zone dell’Appennino”.

Tutte le informazioni sulla campagna antincendio boschivo 2018 sono reperibili sul sito https://protezionecivile.regione.emilia-romagna.it/campagne/campagna-aib-2018/campagna-antincendio-boschivo-aib-2018

La superficie boschiva da Piacenza a Rimini

In Emilia-Romagna la superficie boschiva è cresciuta del 20% negli ultimi trent’anni e oggi copre 611 mila ettari, circa un terzo dell’intero territorio. Le foreste interessano quasi esclusivamente l’alta collina e la montagna, mentre solo il 3% è presente nella fascia territoriale della pianura: una delle priorità del Piano è proprio quella di incrementare i boschi nelle aree pianeggianti perché fungano da polmoni verdi intorno alle città e da corridoi naturali, a cominciare da quelli posti in prossimità dei corsi d’acqua. Il 20% dei boschi regionali è compreso nelle aree protette e il 30% si trova all’interno di aziende agricole.

In particolare, la superficie boscata è pari a quasi 93 mila ettari nel piacentino (36% della superficie provinciale), circa 154 mila ettari nel parmense (45 %), oltre 65 mila nel reggiano (26%), 65 mila nel modenese (24%), 94 mila 470 nel bolognese (26%), 4 mila 800 nel ferrarese (2%), più di 19mila 600 nel ravennate (11%), circa 98 mila nel forlivese-cesenate e 21 mila 584 nel riminese (25%).

Tutte le notizie su www.regione.emilia-romagna.it, i comunicati nella sezione ‘Agenzia di informazione e comunicazione’.
Seguici su Twitter (@RegioneER), Facebook (@RegioneEmiliaRomagna) e Telegram (@ERnotizie, @ERcomunicati, @PresidenteER)
Segreteria di redazione tel. 051 5275490

Calvano: “2,6 milioni per gli impianti sportivi del ferrarese”. Interventi a Ferrara, Portomaggiore, Comacchio, Cento e Terre del Reno. In attesa di sbloccare risorse anche per Copparo e Voghiera

L’Emilia-Romagna si prepara a una maxi operazione di rinnovamento e ristrutturazione del proprio patrimonio impiantistico sportivo, che riguarda anche Ferrara. La Regione ha deciso di finanziare per 2,6 milioni di euro 7 progetti di cui 5 con risorse già stanziate e 2 con fondi da stanziare nei prossimi mesi.

«Tra i primi progetti che andremo a finanziare quello del comune di Ferrara che prevede la riqualificazione della cittadella dello sport, cofinanziata per 775mila euro – dice il consigliere regionale Paolo Calvano, relatore della Legge sullo Sport –. A seguire nel comune di Portomaggiore, la ristrutturazione della piscina comunale del centro sportivo “Zardi” per 500mila euro. Poi ancora il progetto del comune di Comacchio per l’impianto sportivo coperto per beach tennis e le palestre fitness sempre per 500mila euro e quello del comune di Cento relativo alla nuova tribuna e all’adeguamento sismico delle strutture del palazzetto dello sport per 500mila euro. Infine, per Terre Del Reno sarà finanziato l’intervento nell’impianto sportivo di calcio di Sant’Agostino per un totale di 60.865 euro».

Sono stati dichiarati ammissibili e quindi in attesa di finanziamento i progetti di adeguamento degli spogliatoi del campo di calcio Gualdo-Ducentola nel comune di Voghiera e la manutenzione straordinaria dello Stadio Comunale “D.Preziosa” e della pista di atletica di Copparo.
«Siamo in presenza del più importante investimento sulle infrastrutture sportive nella storia della nostra Regione – conclude Calvano -. Questo dimostra la centralità che la giunta Bonaccini ha dato al tema dello sport in questa legislatura. Sarà quindi in quest’ottica che l’Emilia Romagna continuerà ad investire, sia sulle infrastrutture sportive che su attività di promozione ed eventi».

Da: Ufficio Stampa Gruppo Partito Democratico – Assemblea Legislativa Emilia-Romagna

Il Prefetto di Ferrara in visita istituzionale al Comune di Poggio Renatico

Proseguono gli incontri con le municipalità da parte del Prefetto di Ferrara, Michele Campanaro, oggi in visita istituzionale al Comune di Poggio Renatico, dove è stato ricevuto dal Sindaco Daniele Garuti, dai componenti di Giunta e Consiglio e da tutto il personale dell’Ente locale. 
Vivo è stato l’interesse del Prefetto nel conoscere le specificità di un territorio pesantemente colpito dagli effetti del terremoto del 2012, ma che ha saputo ricostruire, grazie soprattutto alla operosità della popolazione locale, un tessuto produttivo dinamico, incentrato in particolare sulla piccola impresa e sull’agricoltura, con spiccata vocazione per la produzione ortofrutticola.
Non è mancato un approfondimento con gli amministratori sui temi della sicurezza pubblica e in tale contesto, è stato rimarcato l’impegno comune di Prefettura ed Amministrazione Locale volto, in un quadro di leale collaborazione, a favorire la risoluzione delle problematiche rappresentate.
Il Prefetto è stato successivamente accompagnato nei luoghi più significativi della cittadina: dal medioevale Castello Lambertini, già sede della Residenza Municipale prima del sisma alla Torre Civica di inizi ‘900, avendo modo di apprezzare l’avanzamento del cantiere per i lavori di messa in sicurezza e riqualificazione degli edifici post terremoto.
Le ultime tappe della visita a Poggio Renatico del Rappresentante del Governo sono stati il Polo Scolastico, oggetto di corposi interventi di rinforzo strutturale e rivisitazione degli impianti, ed il parco urbano realizzato da Snam s.p.a. come “compensazione ambientale” in relazione all’avvenuto potenziamento della vicina centrale di compressione del gas.
“Mi ha colpito la forte capacità di reazione della popolazione poggese alle profonde ferite lasciate in questo territorio dal terremoto di sei anni fa – ha sottolineato il Prefetto congedandosi dal Sindaco – reazione non scontata nei tempi e nei modi, emblematica di una comunità coesa, espressione di un grande senso civico e saldi valori morali”.

Ferrara, 19 luglio 2018

Da: PREFETTURA DI FERRARA
Ufficio di Gabinetto

movimento5stelle

Movimento 5 Stelle: Triste fine del Reddito di Inclusione targato PD in Regione Emilia Romagna

Nei mesi scorsi ci siamo dedicati ad approfondire l’iter di rilascio delle misure varate dal PD a livello nazionale a sostegno del reddito dei cittadini meno abbienti e i suoi esiti a livello della provincia di Ferrara. In particolare abbiamo seguito e documentato le traversie subite da un cittadino del Comune di Ferrara, che pur avendo i requisiti di accesso, è incappato in un percorso accidentato di pessima informazione e gestione degli Enti interessati all’acquisizione delle domande, pro cessazione e infine vidimazione e rilascio del contributo economico. Sotto la lente di osservazione sono finiti l’ASP, l’INPS e la Regione Emilia Romagna. Ci sono voluti due interrogazioni, una Comunale e una Regionale e una mozione di censura della Presidente ASP , un esposto alla Guardia di Finanza, per scoperchiare il vaso di assurde inadempienze corredato da una vistosa dose di arroganza e presunzione dei dirigenti coinvolti nonché di una colossale criticità dei mezzi informatici degli enti citati:
Domande smarrite, informazioni errate o incomplete, dati sensibili diffusi ai quattro venti con l’ausilio di giornalisti poco attenti, software non funzionanti e ancora dati e carte acquisti mai inviate o inutilizzabili perché prive di PIN allegato.
La trafila inizia a fine 2017 e dal 1 dicembre fino al 4 luglio il nostro Cittadino campione viene rimbalzato tra ASP, INPS, Regione e Uffici Postali. In questa data, dopo essere stato insultato e intimidito pubblicamente per avere denunciato le inefficienze e i soprusi subiti, assiste all’esito del processo: “Sono stato contattato dagli uffici ASP il 4 luglio mattina per un incontro…La signorina, molto cortesemente mi ha fatto presente che: la mia domanda è stata accettata come RES, a cui avevo diritto e mi sarebbe stata erogata la apposita carta col contributo di 80 euro mensili. Che avrei dovuto sostenere in quella data la sottoscrizione del patto del lavoro come da legge sempre per il RES. Le ho fatto notare, avendo la documentazione, che io avevo chiesto il REI e non il RES (il primo nazionale, il secondo regionale, e con somme diverse…) e lei ha verificato questo tanto ma a computer, mi ha detto che non risulta la mia domanda al Rei ma è stata dirottata automaticamente al RES. Solito problema del programma, mi è stato detto …Ora, io ho avuto diritto al contributo del RES per due mesi (avendo presentato un ISEE di 2700, poiché l’ISEE successivamente pur rimanendo sotto i 6000 euro, presentava in ISRE sopra i 3000 ivi per cui ho perso i requisiti quando è stato elaborato il nuovo ISEE nell’aprile 2018. Però, al momento della domanda, ero nel pieno di quanto previsto. La carta non l’ho mai ricevuta così come la comunicazione che sarei dovuto andare ritirarla. Mi è stato detto che, anche questo disguido è abituale. Per cui sono andato allo sportello amico delle poste (sono solo 4 in tutta la città), dove hanno rintracciato la mia carta che ho ritirato con ben 160 euro dentro, che però non posso usare perché devo ricevere il PIN dalle poste: tempi previsti 20 giorni, cioè fine luglio ma se non ricevo niente devo ritornare in posta a chiedere che fine ha fatto la mia comunicazione.”
Nella risposta all’interrogazione M5S, la Regione Emilia Romagna (file:///C:/Users/studioria/Downloads/Rispregione.pdf) si sottrae alle responsabilità ed attribuisce in toto ad ASP e INPS il totale disservizio, salvo l’assessore Soliera chiedere di “collaborare” perché la situazione è complicata. Il sistema di trasmissione telematica delle domande a carico dell’INPS è entrato in funzione solo dal 19 marzo e di ciò era consapevole anche l’ASP unificando i procedimenti REI e RES in un unica procedura indistinta. L’INPS è stato l’unico ente deputato alla verifica dei requisiti di accesso ai sussidi ma ha potuto farlo solo dal 19 marzo 2018, quando ASP ha iniziato a inserire le domande. La Presidente ASP Alvisi ha rilasciato dichiarazioni pubbliche in merito ai requisiti di accesso del nostro cittadino campione già in data 11 marzo 2018, subito dopo l’esposto del M5S locale, ma stando a quanto asserisce l’Ente Regionale, non era l’ASP titolata a dare o verificare i requisiti di accesso dei cittadini al sussidio e in ogni caso il software destinato alle procedure ha avuto avvio ben 8 giorni dopo (sistema informatico costato comunque ben 190 mila euro di soldi pubblici). La Presidente Alvisi ha fatto quindi dichiarazioni contrastanti le affermazioni dell’Ente Regionale e a dimostrazione di questo il nostro cittadino campione ha ricevuto il sussidio.
Ma ora analizziamo il presidio a cui gli è stato consentito accedere. Negli ultimi giorni gli amministratori del PD hanno sbandierato ovunque a mezzo stampa il successo del RES: 500 famiglie beneficiarie nel 2018 a Ferrara. Ma se è vero quanto riportato dalla risposta della regione, le domande REI nazionale potrebbero essere state tutte convertite nel RES regionale. La ragione? Perché probabilmente il RES era più largo nei parametri ma più stretto nei contributi che si ricevevano. Più facile avere i soldi ma se ne ricevevano meno. La nostra ipotesi è che avendo abnormemente tardato il REI per i motivi che sappiamo fino al nostro esposto, onde fare una pessima figura e non erogare nulla, si sia valutato di derubricare al contributo regionale perché o erano terminati i fondi nazionali, (che per il 2017 erano qualche centinaio di milione e che saranno andati a quelle ASP che si sono attivate per tempo) o perché di più immediata misura riparatoria. Abbiamo avuto l’impressione che sia stata un’operazione di rattoppo ai disservizi erogati e quindi abbiano ripiegato su un contributo minimale pur di evitare di dire che non ha funzionato uno strumento nazionale sbandierato ai quattro venti sulla stampa nazionale per i ritardi a loro stessi imputabili. Comunque, dopo 8 mesi, la carta acquisti il nostro cittadino campione l’ha ottenuta. Riconosciuta e concessa perché i requisiti evidentemente erano soddisfatti, ma facciamo presente che come misura economica non è utilizzabile. Come per lui, ci saranno molte di quelle 500 famiglie che saranno state conteggiate come beneficiarie ma o non la possono usare o l’hanno ricevuta tardi, o semplicemente pur beneficiando della carta, non gli é arrivata la comunicazione di andare a ritirarla, per cui possono esserci tessere dormienti, o non hanno ricevuto il PIN per l’attivazione. E chiudiamo con ultima riflessione: il RES é presidio regionale, a guida PD e si vota tra qualche mese il cambio di governo. Possono dire che il sistema funziona. Il REI é nazionale, il governo attualmente è affidato a Lega e M5S e possono scaricare la responsabilità del fallimento ad un governo che non lo ha varato ma che si appresta ad approntare il reddito di cittadinanza.
Ilaria Morghen Portavoce M5S Ferrara
Paolo Pennini Laboratorio Civico

Comunicato Regione: Sport

Via alla maxi operazione di rinnovamento e ristrutturazione del patrimonio impiantistico e sportivo: dai nuovi palazzetti alle strutture polivalenti, interventi in 120 Comuni da Piacenza a Rimini. Dalla Regione investimento di 30 milioni, che saliranno a 35, per progetti da 100 milioni di euro. Bonaccini: “Intervento imponente che vede protagonista l’intero territorio dell’Emilia-Romagna”

Approvata dalla Giunta regionale la graduatoria del bando per migliorare l’offerta di strutture dedicate alla pratica motoria e sportiva: aumentati sia i fondi disponibili sia i progetti da sostenere vista la grande richiesta dalle amministrazioni comunali. Tutti gli interventi nelle singole province

Bologna – Nuovi palazzetti dello sport e strutture polivalenti rimesse a nuovo per le più diverse discipline, dal calcio al rugby passando per quelle paralimpiche, ciclismo, beach tennis, fitness e bocce, solo per fare alcuni esempi. Poi campi da gioco, spazi all’aperto, palestre, scolastiche e non, e piscine. L’Emilia-Romagna si prepara a una maxi operazione di rinnovamento e ristrutturazione del proprio patrimonio impiantistico sportivo che coinvolgerà 120 Comuni da Piacenza a Rimini, con un investimento della Regione di 30 milioni di euro, destinati a salire a 35, che ne genererà uno complessivo di almeno 100 milioni.
Nell’ultima seduta, la Giunta regionale ha approvato la graduatoria relativa al bando per la presentazione di progetti da parte dei Comuni, che ha visto un fortissimo interesse: 120 i progetti risultati ammissibili al finanziamento sulle 175 domande arrivate, con più di un Comune su due che ha presentato una proposta per migliorare l’offerta di strutture dedicate alla pratica motoria e sportiva.

“Si tratta davvero di un intervento imponente, collettivo, che vede protagonista l’intero territorio regionale- afferma il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, che ha la delega allo Sport- grazie al quale, iniziando ora e nei prossimi mesi, in tantissimi Comuni e in ogni provincia, da Piacenza a Rimini, l’Emilia-Romagna vedrà nascere nuovi impianti sportivi e ristrutturare quelli esistenti, per spazi migliori, più belli e sicuri dove fare sport e attività motorie. Dove tutti, giovani, adulti e anziani, potranno praticare discipline sportive o frequentare corsi e iniziative che vedono ogni giorno centinaia e centinaia di società, associazioni e volontari portare avanti un lavoro prezioso. Abbiamo creduto nello sport fin dal primo giorno della legislatura, approvando la prima legge regionale, che parte dalla collaborazione con le scuole fino ai grandi eventi sportivi, strumento di attrazione turistica e valorizzazione dei territori, moltiplicando i fondi per il settore, collaborando con federazioni, società, operatori ed enti locali. E proprio per rispondere ai territori in maniera massiccia- chiude Bonaccini- portiamo i fondi per l’edilizia sportiva da 20 a 30 milioni, con già la decisione presa di stanziarne altri 5 in autunno con il bilancio di previsione 2019 proprio per garantire il sostegno a tutti i progetti ammessi al finanziamento. Senza dimenticare l’impatto che un investimento che muoverà 100 milioni di euro avrà su un settore come quello dell’edilizia, fra i più colpiti dalla crisi negli anni scorsi”.

La richiesta così ampia arrivata dai territori è stata infatti raccolta dalla Giunta, che ha aumentato sia il numero di interventi che sosterrà sia i fondi disponibili. Sulla base delle valutazioni effettuate da un apposito Nucleo tecnico, l’esecutivo regionale ha preso atto che anche progetti che non avevano raggiunto la soglia minima di 60 punti prevista dal bando contenevano elementi significativi di qualità per i quali avrebbero meritato di essere sostenuti e valorizzati, rendendo ammissibili anche i progetti che avevano raggiunto un punteggio minimo di 50. In questo modo, agli 88 subito ammessi se ne sono aggiunti altri 32. Attraverso i 10 milioni inseriti dalla Giunta nella proposta di assestamento di bilancio, che hanno portato le risorse disponibili a 30 milioni di euro, verrà garantito il sostegno finanziario a circa 95 progetti, ma l’obiettivo della Giunta è quello di reperire altri 5 milioni a fine anno, quando verrà messo a punto il bilancio di previsione 2019, arrivando al budget dei 35 milioni di euro col quale finanziare tutti i 120 progetti ammissibili a contributo.

I 120 progetti ammissibili sono distribuiti in tutti i territori: 12 nella provincia di Piacenza, con un contributo massimo complessivo della Regione che sarà di 2,8 milioni; 18 in quella di Parma, per un investimento regionale fino a 4,4 milioni; 19 in quella di Reggio Emilia per 4,9 milioni; 14 in quella di Modena per 4,7 milioni; 21 in quella di Bologna per 5,6 milioni; 7 sia in quella di Ferrara per 2,6 milioni, sia in quella di Ravenna, per 2,4 milioni; 10 in quella di Forlì-Cesena per 3,2 milioni e 12 in quella di Rimini per 3,5 milioni.

La scheda con i principali progetti nei Comuni delle singole province

SCHEDA PROGETTI SPORT SINGOLI TERRITORI

Tutte le notizie su www.regione.emilia-romagna.it, i comunicati nella sezione ‘Agenzia di informazione e comunicazione’.
Seguici su Twitter (@RegioneER), Facebook (@RegioneEmiliaRomagna) e Telegram (@ERnotizie, @ERcomunicati, @PresidenteER)
Segreteria di redazione tel. 051 5275490

Bambini: i nuovi ostaggi della comunicazione

di Roberta Trucco

 

Il 10 luglio su Repubblica è apparso un articolo di Vittorio Zucconi dal titolo ‘L’estate Terribile dei Bambini’. In quell’articolo Zucconi tracciava un filo rosso che unisce vicende apparentemente lontane che hanno come comune denominatore la sofferenza, la vulnerabilità e a volte la morte dei bambini e cita fatti che sono assurti alla cronaca proprio per la loro drammaticità: i bambini annegati nel mediterraneo con le magliette rosse, unico segno visibile per i soccorritori, i bambini messicani strappati violentemente dai loro genitori a causa delle scellerate politiche estere dell’amministrazione Trump, i bambini thailandesi, guidati incautamente da un allenatore, un irresponsabile, a suo dire, “salvati come piccoli Lazzari dalla spelonca”. La tesi di fondo del suo articolo era che quando i bambini diventano protagonisti della cronaca è un brutto segno, segno che invece di correre felici e spensierati durante le vacanze estive, in modo anonimo, sono invece ostaggi di scelte scellerate di chi ha potere su di loro. E in parte ha ragione, ma solo in parte perché il punto è che i bambini sono, in realtà, ostaggi di una cultura che li ha confinati ovunque nel mondo, in particolare e grazie alle “illuminate” democrazie occidentali, in recinti dove correre felici e spensierati non è più lecito, a meno di non fargli correre qualche rischio come nel caso, un po’ estremo, ma del tutto naturale (nel senso che li abbiamo sfiorati tutti quei rischi) dell’allenatore di calcio thailandese. In quel correre felici, nelle avventure, ci sta tutta la palestra che fa dei bambini dei futuri adulti abili a rispondere alle difficoltà. Ma questo non si può più fare, nelle città, nelle stazioni balneari, nelle campagne. Per noi adulti oggi, ogni spazio libero, ogni prato, ogni marciapiede è popolato di mostri dai quali difenderli (i mostri li abbiamo creati noi e sono i nostri privilegi) e non li mandiamo in giro in modo autonomo a meno di non avere altra scelta, come nel caso delle madri/donne disperate che per sfuggire alla morte li imbarcano su bagnarole vestiti di rosso. Io, al contrario di Zucconi invece, credo che sia un bene se i bambini tornano ad essere i protagonisti delle cronache, se occupano spazio nelle prime pagine, anche se alcune loro storie sono drammatiche, perché abbiamo l’occasione di tornare a ripensare le nostre attitudini nei loro confronti, a ripensarci come loro guide. E credo che i buoni giornalisti dovrebbero interessarsi di più alle loro storie, raccontarle, approfondire le straordinarie risposte abili (etimologicamente responsabili) di cui sono capaci (penso al ragazzino thailandese che per primo ha risposto in inglese al soccorritore) se sono bene guidati ma non controllati. Sarebbe bene renderli dei veri protagonisti invece che riservare pagine e pagine a “semidei” (così lo definiscono per lo più i maschi) a un campione di calcio che oltre a far rotolare bene una palla in un recinto sicuro e a guadagnare una cifra spropositata e non eticamente accettabile, non sembra sappia fare molto di più. Penso alle scelte redazionali della maggior parte dei giornali in cui la figura di Ronaldo, che compare sempre in prima pagina, diventa, grazie e solo al dissertare degli adulti su di lui, una figura da emulare quando in realtà è uno sciagurato, molto di più del giovane allenatore thailandese. Perché Ronaldo non ha molto da insegnare ai nostri figli anche perché dei bambini non ha alcuna considerazione se non quella di acquistarli come fossero oggetti: li ha infatti commissionati a una madre surrogata, contribuendo ad arricchire il mondo d’affari che gira intorno a questa pratica aberrante (la surrogazione di maternità fa delle donne e dei bambini merce di scambio ed è un business in continua crescita). O alle prime/seconde pagine, di questi giorni in cui campeggia un Salvini sorridente con un fucile in mano, e che di certo è tutto tranne che educativa. Credo che i giornalisti in primis dovrebbero promuovere nuovi modelli, non piegarsi al potere della propaganda e del soldo, mettersi stampato sulla scrivania quanto diceva Maria Montessori “il bambino non è debole e povero; il bambino è il padre dell’umanità e della civilizzazione, è il nostro maestro anche nei riguardi della sua educazione. Questa non è un’esaltazione fuori misura dell’infanzia, è una grande verità” e coraggiosamente provare a ripartire da lì per costruire nuovi immaginari e nuovi simboli.

Pagamenti digitali: Caricento incontra gli esercenti Ascom Ferrara

Cassa di Risparmio di Cento e Ascom Ferrara organizzano un seminario a tema digitalizzazione

Cento, 19 luglio 2018 – Ascom Confcommercio Ferrara e Cassa di Risparmio di Cento hanno organizzato un seminario per condividere tutti i vantaggi di cui è possibile approfittare grazie ai pagamenti digitali.

Il seminario, destinato a tutti gli esercenti Ascom Ferrara, si terrà lunedì 23 luglio alle ore 16 presso la sede di Ascom a Ferrara in Via Baruffaldi 18.

Dopo i saluti del Direttore Generale di Ascom Davide Urban e del Direttore Commerciale di Caricento Carlo Malaguti, il programma dell’incontro prevede un approfondimento sulle soluzioni proposte da Caricento in merito ai pagamenti tramite smartphone, le agevolazioni per micropagamenti con le carte e tutte le novità per gestire l’e-commerce della propria attività.

Ufficio Relazioni Esterne – Cassa di Risparmio di Cento

Comunicato Regione: Sanità

La Regione continua a investire: pacchetto da 56 milioni di euro per costruire nuovi ospedali, riqualificare strutture e acquistare macchinari all’avanguardia nel trattamento delle patologie tumorali. Bonaccini-Venturi: “Spazi, tecnologie e personale per servizi di qualità che guardino al futuro”

I finanziamenti sono destinati alla ristrutturazione del Pronto soccorso dell’Ospedale del Delta (Fe), alla riqualificazione di quattro padiglioni del Policlinico Sant’Orsola-Malpighi di Bologna e alla progettazione del Nuovo Ospedale di Cesena. Poi fondi alle Aziende sanitarie per l’acquisto di acceleratori lineari e per il sostegno ai piani di investimento

Bologna – Con un pacchetto di interventi da 56 milioni di euro, la Regione continua a investire nella sanità dell’Emilia-Romagna per rafforzare e innovare un sistema, pubblico e universalistico, con l’obiettivo di migliorare sempre di più i servizi a beneficio di cittadini e territori. Cioè per costruire nuovi ospedali, riqualificare le sedi esistenti, acquistare macchinari che sono all’avanguardia nel trattamento delle patologie tumorali.

Risorse stanziate nell’ultima seduta dalla Giunta regionale attingendo da quelle accantonate sulla cosiddetta “Gestione sanitaria accentrata”: 46 milioni sono destinati alla ristrutturazione del Pronto soccorso dell’Ospedale del Delta (Fe), alla riqualificazione di quattro padiglioni del Policlinico Sant’Orsola-Malpighi di Bologna, alla progettazione del nuovo Ospedale di Cesena e all’acquisto degli “acceleratori lineari” da parte di due aziende ospedaliero-universitarie, Parma e Bologna, e quattro Ausl, Piacenza, Reggio Emilia, Bologna, Romagna. Altri 10,5 milioni vanno a sostenere i piani di investimento delle Aziende Usl di Piacenza, Reggio Emilia, Imola, Ferrara, Bologna e delle Aziende ospedaliero-universitarie di Modena e Bologna.

“Continuiamo ad investire per una sanità all’avanguardia, fatta di strutture e servizi che siano in grado di rispondere ai bisogni dei cittadini- commentano il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore alle Politiche per la salute, Sergio Venturi-. E lo facciamo destinando consistenti risorse alla realizzazione di nuovi ospedali, all’ammodernamento di quelli esistenti, all’acquisto di apparecchiature molto utili per il trattamento di patologie anche gravi. Grazie all’uso appropriato e razionale delle risorse, che ci ha permesso di risparmiare nell’ultimo triennio 445 milioni attraverso la centrale unica per gli acquisti nella pubblica amministrazione, abbiamo potuto assumere nuovo personale, che rappresenta la forza principale del nostro sistema sanitario, e decidere di eliminare, dal prossimo anno, il superticket su farmaci e prestazioni specialistiche, che rimarranno solo per i redditi alti, superiori ai 100mila euro annui, per finanziare anche l’abolizione del ticket base da 23 euro per le famiglie numerose. Razionalizzare la spesa- aggiungono Bonaccini e Venturi- significa anche questo: poter utilizzare le risorse liberate a vantaggio dei cittadini, destinandole a nuovi investimenti; oggi provvediamo dunque ad assegnare queste risorse, rispettando gli impegni assunti con le Aziende”.

Gli interventi. Pronto soccorso dell’Ospedale del Delta
Con 2 milioni di euro viene finanziata la ristrutturazione del Pronto soccorso della struttura ospedaliera del Delta (Azienda Usl di Ferrara), situata in località Lagosanto. Nel corso degli anni questo Pronto soccorso ha assunto un ruolo sempre più rilevante nella gestione dell’emergenza nel territorio del Distretto sud est; inoltre, a causa della sua collocazione, svolge un’attività stagionale rilevante, con un numero di accessi nei mesi estivi superiore del 30% rispetto agli altri periodi dell’anno. La ristrutturazione interesserà i 900 metri quadrati di superficie del Pronto soccorso, con la razionalizzazione dei percorsi e l’ammodernamento degli ambienti.

Padiglioni Policlinico Sant’Orsola-Malpighi (Bo)
Riqualificazione funzionale e messa a norma di alcuni piani dei padiglioni 5, 25, 27 e 28 del Policlinico Sant’Orsola-Malpighi di Bologna. Gli interventi, finanziati per 16,9 milioni, sono propedeutici a ulteriori lavori che verranno realizzati successivamente, per un importo complessivo di 80 milioni di euro (che si aggiungono agli oltre 41 già stanziati per finanziare la riqualificazione del Polo Materno-infantile).

I lavori del primo stralcio funzionale riguardano la riqualificazione degli ambulatori (padiglione 5, Ala E, piano primo) per la creazione del nuovo centro di riferimento regionale per le Malattie infiammatorie croniche intestinali (Mici) e delle degenze (Ala B, piani P2, P3 e P4); la riqualificazione funzionale-architettonica, strutturale e impiantistico-prestazionale afferente ai padiglioni 25-27-28 (Ala B e Ala H) e al padiglione 5 (seconda fase).

Nuovo Ospedale di Cesena
Viene finanziata tutta la progettazione (progetto di fattibilità tecnico-economica II fase, progetto definitivo e progetto esecutivo) del nuovo ospedale, per 12 milioni. Verrà fatta la gara per l’aggiudicazione dell’incarico complessivo. Il costo previsto per l’opera, in base al quadro economico di massima, è di circa 156 milioni di euro, al netto delle tecnologie e degli arredi. La concezione del Nuovo Ospedale di Cesena, progettato per garantire ai cittadini un’assistenza sanitaria sempre più qualificata, è improntata alla flessibilità, a partire dall’aspetto strutturale per arrivare a quello gestionale.

Acquisto di acceleratori lineari
Strumenti di ultima generazione, che superano la classica radioterapia, consentendo di attuare trattamenti complessi e precisi nel caso di neoplasie, per un investimento complessivo da 15 milioni. A ciascuna delle Aziende ospedaliero-universitarie di Parma e Bologna, alle Aziende Usl di Piacenza, Reggio Emilia, Bologna e all’Ausl della Romagna vengono assegnati infatti 2,5 milioni per acquistare, tramite convenzione con Intercenter, nuovi acceleratori lineari per sostituire tecnologie analoghe più vecchie di oltre 10 anni.

Piani di investimento delle Aziende sanitarie
Con i rimanenti 10,5 milioni di euro la Giunta regionale contribuisce per il 2018 alla copertura finanziaria dei piani di investimento delle Aziende Usl di Piacenza, Reggio Emilia, Imola, Ferrara, Bologna e delle Aziende ospedaliero-universitarie di Modena e Bologna. Tra gli interventi già definiti, figurano quelli dell’Ausl di Piacenza, che destinerà 500mila euro al completamento del blocco B dell’Ospedale di Fiorenzuola Val d’Arda, mentre l’Azienda Usl di Reggio Emilia utilizzerà le risorse (1,5 milioni di euro) per il completamento del primo e del secondo lotto del nuovo padiglione Materno Infantile di Reggio Emilia (Mire).

Tutte le notizie su www.regione.emilia-romagna.it, i comunicati nella sezione ‘Agenzia di informazione e comunicazione’.
Seguici su Twitter (@RegioneER), Facebook (@RegioneEmiliaRomagna) e Telegram (@ERnotizie, @ERcomunicati, @PresidenteER)
Segreteria di redazione tel. 051 5275490

Eletti i vicepresidenti nazionali dei Giovani Imprenditori di Confcommercio

Doppia importante affermazione per il sistema Ascom Confcommercio Ferrara in ambito Confederale: Matteo Musacci e Simona Salustro sono stati eletti vicepresidenti nazionali del gruppo Giovani Imprenditori di Confcommercio.
In particolare nell’ambito di questi incarichi Matteo Musacci si occuperà di Made in Italy e Ristorazione mentre Simona Salustro avrà la delega al Coordinamento Associativo
“Si tratta di un lavoro che proseguirà negli anni e frutto di un’azione che abbiamo condotto come Ascom Confcommercio Ferrara a fianco delle imprese ed in particolare dei giovani imprenditori” commenta Simona Salustro. Dal canto suo Musacci ribadisce: “E’ un impegno importante attraverso il quale porteremo le istanze dei giovani alla giusta attenzione e visibilità. Oggi più che mai è giusto anzi necessario fare sistema”.
Una soddisfazione espressa a chiare lettere dal presidente provinciale Ascom Confcommercio Ferrara, Giulio Felloni che considera: “Un bellissimo risultato che incoraggia i Giovani imprenditori a guardare al presente ed al futuro con determinazione e coraggio; Giovani Imprenditori che andranno sostenuti ed incoraggiati con strumenti concreti ed innovativi. Ci congratuliamo con Matteo e Simona”. Rallegramenti ai quali si unisce con entusiasmo il direttore generale Davide Urban per “l’ottimo risultato conseguito da Musacci e Salustro”.

Matteo Musacci (imprenditore del settore ristorazione – presidente provinciale e regionale Fipe Confcommercio) e Simona Salustro (imprenditrice settore cinema multisala – presidente provinciale Giovani Imprenditori Confcommercio) sono componenti entrambi della giunta provinciale di Ascom Confcommercio Ferrara.

Ufficio Stampa – Ascom Ferrara

Camminando sotto la Luna 25/07/2018

Numerosissimi anche quest’anno gli iscritti a “Camminando sotto la Luna”, la passeggiata della solidarietà, organizzata da “Feshion Eventi” per l’associazione “Ageop” e l’ Associazione Giulia, che si terrà, per la sua terza edizione, mercoledì 25 Luglio, sotto la splendida Luna Piena di mezza estate.

Il ricavato della serata sarà devoluto all’ “AGEOP RICERCA ONLUS” (Associazione Genitori Ematologia Oncologica Pediatrica) e all'”Associazione Giulia Onlus” che da anni si occupano dei bambini malati di tumore e delle loro famiglie.

Ecco, nel dettaglio, il programma della serata:
– Ritrovo davanti al Duomo alle 21,15 mercoledì 25 luglio
– Partenza alle 21.30
– Giro Podistico (non competitivo) di 6 km, passando per via Ercole d’Este per poi raggiungere il Parco Urbano, girovagarlo e rientrare in centro
– Rientro alle 22.30 circa
– Pausa Gelato presso la gelateria “Era Glaciale” (corso Martiri della Libertà)
 
Costo:
– 10€ con gelato, braccialetto luminoso e t-shirt

Si ringraziano gli sponsor che hanno supportato l’evento:

– Studio Tecnico Fabio Altieri
– Punto Wind Piazza Trento e Trieste
 
Per info e iscrizioni collegarsi al sito www.feshioncoupon.it

Da: FEshion Coupon

Cinema Castellina

Piazzale Castellina, Ferrara
Venerdì 20 luglio ore 21.30
SING STREET, regia di John Carney
Ingresso gratuito
(Regno Unito, Irlanda,USA/2016, 106’)

Dal 6 luglio e fino al 24 agosto tutti i venerdì sera Piazzale Castellina si trasformerà in
un’arena cinematografica estiva con 200 posti a sedere. Verranno proposti 8 titoli della
passata stagione cinematografica ad ingresso libero. La rassegna si propone come
un’occasione di convivialità e socialità per gli abitanti del quartiere ma anche per i ferraresi
che rimangono in città nel periodo estivo.

Venerdì 20 luglio alle 21.30 in programma c’è SING STREET di John Carney, una commedia sentimentale musicale che sottolinea l’importanza di seguire i propri sogni.

Dublino, anni ’80. Cosmo è costretto, per motivi economici, ad abbandonare la scuola privata che frequentava per iscriversi in un istituto pubblico. Per sfuggire ai problemi famigliari e alle difficoltà nel nuovo ambiente scolastico, il ragazzo forma una band, con la speranza, inoltre, di impressionare la ragazza che gli piace. Lei è una ragazza un poco più grande di lui, molto bella e con l’aspirazione di trasferirsi a Londra al fine di divenire una fotomodella e diventa la sua migliore fonte d’ ispirazione.
Imitando, all’inizio, un poco, sia musicalmente che nel look, le band musicali di successo del momento, dai Duran Duran agli Spandau Ballet, ai Cure, la band inizia piano piano, su consiglio anche del fratello maggiore del protagonista, a comporre della musica e dei testi per canzoni del tutto personali.

“’Sing Street’ fa della musica un personaggio altrettanto importante di quelli in carne e ossa: le scene musicali, in altre parole, non costituiscono intermezzi ma parti dell’azione. Non solo la colonna musicale è magistrale; il film si distingue anche per l’ambientazione dublinese e fa affiorare poco a poco, sotto lo strato del racconto di formazione per teenager, una generosa dose di poesia.”

Yemen, la guerra dimenticata

Non c’è un sentire comune, una sensibilità condivisa davanti alla parola guerra: esistono invece guerre attuali e del passato su cui concentrare estrema attenzione e conflitti dimenticati, che non hanno nessuna incisività nei meandri della nostra memoria, del nostro pensiero e della nostra emotività. Guerre eccellenti e guerre di ultima serie, in una gerarchia spietata e ingiusta, malgrado ognuna lasci indistintamente una scia di vittime, macerie e desolazione. Ci sono le guerre da celebrare e rievocare, ripercorrendone le fasi e gli esiti con maniacale competenza e passione, e quelle da rimuovere, ignorare, occultandone ogni aspetto nel silenzio. E intanto ogni giorno sono 24 ore di vita regalata in più per molti, combattenti e soprattutto civili, impegnati a sopravvivere in condizioni limite.

Come succede nello Yemen, un paese “oltre i confini del mondo” – come lo definì Pier Paolo Pasolini che in quei territori e nella capitale Sana’a girò molte scene del suo Decameron (1971) – sospeso tra retaggi legati a miti originari e alla storia biblica e una guerra civile in corso di cui si parla troppo poco. La guerra è cominciata nel 2015 come scontro tra fazioni e reciproci alleati, che rivendicavano il legittimo governo del Paese: da un lato l’ampia tribù sciita del Nord, gli Houthi, aiutati dall’Iran, fedeli all’ex presidente Ali Abdullah Saleh, dall’altro lato le forze leali al governo di Abd Rabbuh Mansur Hadi, costretto nel 2014 a fuggire in Arabia Saudita, il Paese amico che aveva appoggiato la sua elezione. In questa guerra dimenticata, l’aviazione militare dell’Egitto, Marocco, Giordania, Sudan, Kuwait, Emirati Arabi Uniti, Qatar e Bahrain hanno preso parte alle operazioni di bombardamento dello Yemen, mentre il Pakistan, chiamato dall’Arabia Saudita ad intervenire, si dichiara neutrale e preferisce collaborare ad un embargo sulle armi contro gli Houthi.

Nell’aprile di quest’anno, un missile lanciato verso Riyadh, la capitale araba, colpisce un civile e subito il conflitto raggiunge toni ancora più esacerbati nei confronti dell’Iran, presunto autore della fabbricazione dell’arma, poiché i ribelli vengono ritenuti incapaci e troppo impreparati per fabbricare un ordigno tecnologico di tale portata, anche se Jane’s Information Group, un’agenzia accreditata che si occupa di intelligence e analisi su questioni militari, afferma il contrario. Tendenziosità, informazioni distorte, faziosità, propaganda, mezze verità: un velo scuro copre questa guerra di cui giungono solo echi remoti. Nel frattempo si incomincia a fare il conto delle vittime,10.000 morti e decine di migliaia di feriti, numeri destinati a crescere inesorabilmente. A nulla è servita una fragile tregua. Proseguono i combattimenti per il controllo dei territori, le città, le basi aeree, i porti e ogni punto strategico che possa confermare una conquista. E poi ancora: campi bruciati, pozzi avvelenati, sistemi igienico sanitari distrutti, infine il colera, definito dalle organizzazioni umanitarie “la peggiore epidemia al mondo”. La Croce Rossa Internazionale e Medici Senza Frontiere parlano apertamente di catastrofe: migliaia di vittime, soprattutto bambini, e 750.000 casi sospetti. Aumentano i casi di malnutrizione, si espande la carestia.15 milioni di persone non hanno accesso a fonti di acqua sicura. Il costo del riso, uno degli alimenti di uso più comune, è  aumentato del 131% e mezzo sacco di grano deve bastare un mese e si devono percorrere 2 o 3 km più volte al giorno in cerca di acqua nei pochi pozzi disponibili. Gli sfollati hanno ormai raggiunto i 2 milioni, costretti ad abbandonare una terra trasformata in un inferno, mentre gli aiuti umanitari si rivelano insufficienti a rispondere ai bisogni di 22 milioni di persone in condizioni di pesante precarietà, mentre imperversa un conflitto combattuto con armi che provengono dagli USA, UK, Francia, Spagna. Anche dall’Italia, come a Domusnovas, un paese di circa 6.000 abitanti in provincia di Carbonia-Iglesias in Sardegna, dove la RWM del gruppo tedesco Rheinmetall Defense – utile di fatturato 15mln di euro – produce armi. Bombe tra gli ulivi secolari, siti nuragici, grotte, castelli e oasi naturalistiche, da esportare in tutto il mondo.

La guerra nello Yemen continuerà senza occupare le prime pagine della cronaca, con i suoi morti dimenticati, i suoi importanti siti archeologici, testimoni dell’origine di quel Paese, distrutti per sempre, le fantastiche architetture di Sana’a simili a preziosi pizzi e lavori a traforo che nessuno ora ammira, perché il Paese, nella lista nera, è diventato uno dei più pericolosi al mondo. Le donne continueranno a girare nelle viuzze della città, come neri fantasmi sfuggenti e timorosi, avvolte nei loro burqa, a ricordarci la cultura di quel posto, dichiarato nel 1986 Patrimonio dell’umanità. Chissà se l’Oman, possibile mediatore, riuscirà a mettere fine a tutto questo!