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Giorno: 7 Febbraio 2014

Riccarda-Dalbuoni

L’Accademia degli umili presenta ‘Il posto nell’armadio’ di Riccarda Dalbuoni alla libreria Sognalibro

da: Accademia degli umili

Quando le donne parlano di donne e quando a condurre la chiacchierata è il giornalista Gian Pietro Testa. Domenica 9 febbraio, alle 17,30, alla libreria Sognalibro di via Saraceno 43, Gian Pietro Testa e l’Accademia degli umili presentano il romanzo, pubblicato a luglio 2013, Il posto nell’armadio di Riccarda Dalbuoni.

Quattro donne si trovano a fare i conti con esperienze e coscienza, risultati professionali e fallimenti relazionali. Tra di loro una forte alleanza e l’appuntamento domestico delle ‘cene delle ragazze’ è il momento in cui ciascuna mette sul piatto poco cibo, un po’ di cuore e tanta voglia di capire. Le vite si incrociano, i destini sembrano cambiare, in realtà a mutare sono gli animi sempre più inclini a interrogarsi su amori e disillusioni. E l’illusione più grande di tutte sarà quella del posto nell’armadio, metafora di una conquista affannosamente inseguita che finisce per schiantarsi contro ciò che essa stessa è: un piccolo spazio vuoto. Un valzer di vite e di anime che sanno raccontarsi e sovrapporsi, una storia corale e di singole voci che va oltre il rosa.
Il posto nell’armadio è stato pubblicato tramite ilmiolibro.it, è disponibile su prenotazione nelle librerie Feltrinelli e in versione ebook.

Riccarda Dalbuoni 37 anni, laureata in lettere classiche (1999) all’università di Ferrara e in scienze della comunicazione (2012) sempre all’università di Ferrara. Nella vita lavora come addetto stampa nel comune di Occhiobello (Rovigo), dove vive. Collabora anche con il quotidiano on line Ferraraitalia per la rubrica Sestante: letture e narrazioni per orientarsi.

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Alluvione, dal Governo 11 milioni per i primi interventi

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna
Alluvione, stanziati dal Consiglio dei Ministri 11 milioni di euro per l’attuazione degli interventi urgenti. L’assessore regionale Gazzolo: “Abbiamo ottenuto un primo, importante riconoscimento. Adesso procede il dialogo con il Governo per il risarcimento di tutti i danni”

Bologna – 11 milioni di euro per l’attuazione dei primi interventi realizzati in seguito all’alluvione che ha colpito la provincia di Modena. Li ha stanziati il Consiglio dei Ministri con la stessa delibera con cui, il 31 gennaio scorso, su richiesta della Regione Emilia-Romagna aveva dichiarato lo stato d’emergenza per il territorio interessato dagli eventi alluvionali.
“Si tratta di un primo riconoscimento importante a favore di un territorio nuovamente messo alla prova da una grave emergenza – afferma l’assessore regionale alla Difesa del suolo Paola Gazzolo -. Ora prosegue il dialogo con il Governo, perché il nostro obiettivo resta immutato: il riconoscimento di tutti i danni causati dall’alluvione al patrimonio pubblico, ai privati, alle attività agricole e produttive”. A tal fine è in corso la ricognizione dei danni disposta dal Presidente Vasco Errani.
Le risorse assegnate – come specifica la stessa delibera che è ora in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale – verranno destinate all’attuazione delle opere urgenti per la tutela della pubblica incolumità, lo svolgimento delle operazioni di soccorso e l’assistenza alla popolazione, compresa l’ospitalità ai cittadini sfollati.
Lo stato di emergenza è riconosciuto per 180 giorni a partire dal 31 gennaio. Potrà essere eventualmente prorogato dal Governo, come previsto dalla normativa nazionale di Protezione civile. /EC

Comune di Ferrara, tutti i comunicati del 7 febbraio

da: ufficio stampa Comune di Ferrara

CIRCOSCRIZIONE 2 – Lunedì 10 febbraio alle 20.30
Si riunisce il Consiglio circoscrizionale in via Bologna
07-02-2014

Il Consiglio della Circoscrizione 2 si riunirà lunedì 10 febbraio alle 20.30 nella sede di via Bologna, 49. I consiglieri saranno chiamati ad esprimere un parere sul provvedimento relativo al “Nuovo Piano Urbanistico Comunale – Piano Operativo Comunale – approvazione accordi definitivi con i soggetti attuatori” e ad approvare impegni di spesa.

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CONFERENZA STAMPA – Lunedì 10 febbraio (11.30) al Museo di Storia Naturale in via De Pisis
Presentazione del programma “Darwin day Ferrara 2014”
07-02-2014

Per la presentazione del programma dell’ottava edizione del “Darwin day Ferrara 2014”, dedicato quest’anno al tema dell’evoluzione della socialità, lunedì 10 febbraio alle 11.30 si terrà una conferenza stampa nella sede del Museo di Storia Naturale di via De Pisis 24.

Interverranno all’incontro con la stampa il vicesindaco e assessore alla Cultura Massimo Maisto, il direttore del Museo Stefano Mazzotti, Giorgio Bertorelle e Leonida Fusari di Unife e Alice Bolognesi di Arci Ferrara.

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MOSTRA IN COMUNE – Inaugurazione venerdì 7 febbraio alle 10 nel Salone d’Onore (piazza Municipio 2 – FE). Visitabile fino al 21 febbraio (orario apertura Comune)
Contro le regole, lesbiche e gay nello sport
07-02-2014

[Nella foto un momento dell’inaugurazione di oggi, venerdì 7 febbraio 2014 – da sinistra gli assessori Luciano Masieri e Deanna Marescotti (Comune), Catrina Ferri (Provincia) e il presidente Uisp Ferrara Enrico Balestra]

Venerdì 7 febbraio alle 10 nel Salone d’Onore della Residenza comunale (piazza Municipio 2) inaugurazione della mostra internazionale “Contro le regole – lesbiche e gay nello sport”. Interverranno gli assessori Luciano Masieri e Deanna Marescotti (Comune), Catrina Ferri (Provincia) e il presidente Uisp Ferrara Enrico Balestra.

Giornalisti, fotografi e operatori video sono invitati

LA SCHEDA (A cura di Uisp Ferrara) – È in arrivata a Ferrara “Contro le regole – lesbiche e gay nello sport”, una mostra dal suono ribelle con radici internazionali molto forti. È stata, infatti, promossa da “European gay and lesbian federation” (EGLSF) e realizzata all’interno del progetto europeo “Football for Equality”, di cui Uisp è partner insieme ad altre organizzazioni sportive di Austria, Germania, Olanda, Slovenia e Slovacchia. Focus della mostra è la lotta “contro le regole” di una cattiva tradizione omofobica che attanaglia il mondo sportivo. La mostra si terrà a Ferrara dal 7 al 21 febbraio, in concomitanza – non casuale – con le olimpiadi di Sochi, al centro delle polemiche per la legge russa antigay, una linea intollerante riconfermata dalle recentissime dichiarazioni di Anatoly Pakhomov, sindaco della località sul Mar Nero: “Saremo ospitali con coloro che non cercheranno di imporre le proprie abitudini e la propria volontà”. A distanza di 3000 chilometri dal territorio olimpico, nell’atrio della Residenza municipale ferrarese saranno ospitate 37 vele con immagini e storie riprodotte dall’EGLSF (European Gay and Lesbian Sport Federation) e tradotte in 5 lingue. Un ricco itinerario artistico che, partendo dai temi connessi alle discriminazioni di genere nello sport – con svariate testimonianze biografiche di sportivi omosessuali -, si propone un approccio sociologico di più ampio respiro, rilanciando idee e proposte concrete per rendere lo spazio sportivo un luogo più tollerante e un’occasione di uguaglianza. L’evento, promosso da Uisp Ferrara, riconferma l’attenzione della città estense verso le problematiche di genere, una delle poche realtà in cui Uisp ha firmato un protocollo contro l’omofobia (il PICO – Protocollo Interistituzionale per il Contrasto all’Omofobia) che coinvolge associazioni ed istituzioni, impegnati nella lotta contro la discriminazione. “Contro le regole” ha già fatto tappa a Genova e, dopo la sosta ferrarese, percorrerà ancora molta strada, visitando altre province emiliano romagnole, dove sono in programma diverse iniziative satelliti, e resterà in Regione fino ai mondiali di calcio.

Mentre le olimpiadi di Sochi entreranno nel vivo, sabato 15 febbraio (ore 11) al bar Tiffany (piazza Municipio, Ferrara), sarà presentato il libro di Mauro Valeri “Stare ai giochi. Olimpiadi tra discriminazioni e inclusioni”; con il sociologo romano, che dal 2005 è responsabile dell’Osservatorio su razzismo e antirazzismo nel calcio, l’avvocatessa Stefania Guglielmi e Carlo Balestri responsabile dell’area UISP politiche internazionale, approfondiremo la storia dei diritti nel mondo dello sport, dalle battaglie femminili sino ai “nuovi” diritti di cittadinanza.

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BIBLIOTECA ARIOSTEA – Conferenza di Fabrizio Festa lunedì 10 febbraio alle 17
Le parole della musica: ‘Natura’
07-02-2014

Sarà dedicato al tema della ‘Natura’ l’appuntamento d’apertura del secondo ciclo di conferenze dedicato alle parole della musica in programma lunedì 10 febbraio alle 17 nella sala Agnelli della biblioteca Ariostea. L’appuntamento, aperto a tutti gli interessati, sarà curato dal compositore e musicologo Fabrizio Festa. La rassegna di quattro incontri è promossa dalla Fondazione Teatro Comunale di Ferrara e dal Servizio Biblioteche e Archivi del Comune di Ferrara.

LA SCHEDA a cura degli organizzatori
Il “Mito” – primo dei quattro termini/concetto del percorso dello scorso anno – viene ripreso nella sua dimensione di “disvelamento” della natura con il suo ritmo e la sua armonia, e nella quale la coppia di opposti silenzio/rumore gioca un ruolo fondamentale. Se però l’itinerario dello scorso anno seguiva, per così dire, una direttrice oggettiva, addentrandosi soprattutto nei contesti delle scienze e cercando di capire come la musica fosse stata parte integrante, costitutiva, di una complessa filosofia, questo secondo ciclo, pur muovendo dall’oggettività, almeno apparente, della natura, cercherà di penetrare nel mondo della percezione. E da qui affronterà l’uomo che percepisce, che trasforma la percezione in artificio e in arte, che deve fare i conti con la passione, con i sentimenti, con le emozioni. Non a caso il percorso si apre e ci chiude con due parole, “Natura” e “Genio”, che posseggono radici analoghe, ma hanno finito per assumere significati totalmente differenti, a volte persino antagonistici. “Forma” e “Sublime” sono i passaggi intermedi, quelli che permetteranno nel tempo di spostare l’accento dalla meraviglia, dallo stupore dinanzi al cosmo verso il baratro oscuro della psiche, dell’interiorità, dell’inconscio.
Fabrizio Festa, compositore, direttore d’orchestra, laureato in filosofia, si dedica da anni alla ricerca e alla divulgazione. Collaborando con diversi teatri realizza progetti di formazione del pubblico e cicli di conferenze mirati a indagare le relazioni tra la musica e le diverse discipline, in particolare quelle scientifiche. Ha pubblicato i saggi “Musica: usi e costumi”, e “Musica: suoni, segnali, emozioni”. Insegna Composizione Musicale Elettroacustica presso il Conservatorio di Matera, Composizione per la musica applicata alle immagini presso il Conservatorio G. Frescobaldi di Ferrara, e Ambienti esecutivi e di controllo per il live electronics presso il Conservatorio di Rovigo.

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AGENDA DEL SINDACO
Appuntamenti dell’8 e 10 febbraio 2014
07-02-2014

Sabato 8 febbraio

ore 9.30 – intervento di saluto al Congresso Provinciale Arci (sede Sala Boldini, via Previati 18 – FE)

Lunedì 10 febbraio

ore 15.30 – riunione del Consiglio comunale (residenza municipale)

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CONFERENZA STAMPA – Martedì 11 febbraio alle 11,30 nella sala Zanotti
Presentazione di cinque nuovi servizi comunali di pagamento on-line
07-02-2014

Martedì 11 febbraio alle 11,30 nella sala Zanotti della residenza municipale si terrà la presentazione alla stampa di cinque nuovi servizi comunali di pagamento on-line, relativi ai servizi scolastici e alle contravvenzioni al Codice della strada. Per illustrare l’iniziativa interverranno il sindaco Tiziano Tagliani, l’assessora ai Sistemi Informativi Chiara Sapigni, la comandante della Polizia Municipale Laura Trentini, il direttore dell’Istituzione scolastica comunale Mauro Vecchi e il responsabile del Servizio Sistemi Informativi del Comune Fabio De Luigi

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LAVORI PUBBLICI – I cantieri attivi dal 10 al 16 febbraio
In piazza Trento Trieste al via la posa della pavimentazione davanti palazzo San Crispino
07-02-2014

Questo l’elenco degli interventi e dei cantieri operativi o in fase di attivazione nel territorio comunale nel periodo dal 10 al 16 febbraio prossimi, condotti sotto la supervisione dei tecnici e degli operatori del Settore Opere pubbliche e Mobilità del Comune.

Maggiori informazioni e schede descrittive di alcuni di questi interventi sono disponibili sul sito http://mappaopere.comune.fe.it

VIABILITA’

Circolazione interrotta in un tratto di via Quaranta Staia

Per consentire l’esecuzione di interventi di consolidamento arginale a cura del Consorzio di Bonifica Pianura, dall’11 al 14 febbraio un tratto di via Quaranta Staia sarà chiuso al transito.

Sarà consentito il passaggio nelle aree non interessate dai lavori, ai veicoli con possibilità di ricovero al di fuori della sede stradale, ai veicoli al servizio di persone invalide, adibiti a pronto soccorso o emergenza o utilizzati per altre operazioni o interventi, per il tempo strettamente necessario al loro svolgimento.

AGGIORNAMENTO SUI CANTIERI IN CITTA’

CENTRO STORICO

Opera di riqualificazione di piazza Trento Trieste

Proseguono gli interventi per la riqualificazione di piazza Trento Trieste.

E’ stata ultimata in questi giorni la linea principale della fognatura e si sta procedendo con i lavori di sbancamento, collegamento degli scarichi e riempimento nella corsia davanti al Teatro Nuovo.
Proseguono inoltre le opere di demolizione e ripavimentazione dell’angolo, attualmente chiuso al transito, tra via Canonica, via Contrari e la piazza.

Nel corso della prossima settimana avranno inizio gli interventi di posa della nuova pavimentazione nell’area davanti il Palazzo di San Crispino e di rifacimento dei marciapiedi del fronte meridionale della piazza (lato Teatro Nuovo).

L’opera di riqualificazione, del costo complessivo di 1.650.000 euro, rientra nel Programma speciale d’area per il centro storico di Ferrara e sarà finanziato per metà dal Comune e per l’altra metà dalla Regione.

Tutte le opere saranno realizzate mantenendo sempre possibile il passaggio per i pedoni e le biciclette, con possibili variazioni e deviazioni per i veicoli autorizzati.

(Ulteriori dettagli su www.cronacacomune.fe.it)

Interventi di riqualificazione della Galleria Matteotti

Sono in corso, nell’ambito dei lavori di riqualificazione della Galleria Matteotti, le opere di rifacimento delle pavimentazioni e dei relativi sottofondi. Nel corso della prossima settimana gli interventi proseguiranno nella porzione di via Don Minzoni verso via San Romano, dove si procederà alla predisposizione dei nuovi sottoservizi, e prenderanno il via gli scavi nell’area interna alla galleria compresa tra il bar e la ‘Casa del guanto’.

Le successive fasi d’intervento riguarderanno poi la porzione di via Don Minzoni tra la banca e Mc Donald’s (pavimentata con cubetti di porfido), e infine la piccola porzione pavimentata in trachite su corso Porta Reno, dove si procederà alla sostituzione dell’attuale selciato con lastre in granito.

ILLUMINAZIONE PUBBLICA

Lavori di adeguamento impiantistico in via Porta Catena e via Marconi

Proseguono i lavori di adeguamento impiantistico della pubblica illuminazione in via Porta Catena e in via Marconi nel tratto da via Michelini a via Padova. Gli interventi prevedono la manutenzione straordinaria degli impianti esistenti, con il passaggio del tipo di alimentazione da quello in serie a quello in derivazione, la sostituzione di pali in cls con nuovi pali in acciaio, la sostituzione degli apparecchi illuminanti e delle linee elettriche, e la realizzazione di nuovo quadro elettrico con fornitura Enel dedicata. I lavori non dovrebbero comportare disagi al traffico.

A Monestirolo lavori di adeguamento impiantistico della pubblica illuminazione

Proseguono i lavori di adeguamento impiantistico della pubblica illuminazione su impianti alimentati in derivazione nel centro abitato di Monestirolo. Il progetto riguarda in particolare via G. Longhi, viale Rimembranza, via dei Prati nel tratto compreso tra via Argenta e via Longhi, via Pesca e via Argenta, nel tratto corrispondente al centro abitato di Monestirolo.

I lavori prevedono il totale rifacimento degli impianti di pubblica illuminazione esistenti, con esecuzione di plinti di fondazione, rifacimento delle linee in parte in esecuzione aerea ed in parte in esecuzione interrata, sostituzione di pali ed apparecchi, rimozioni dei vecchi impianti.

I lavori potranno comportare qualche rallentamento nei tratti interessati.

INTERVENTI STRADALI

Ripavimentazione di via Fossato dei buoi con chiusura al transito

Sono in corso in via Fossato dei buoi i lavori di rifacimento della pavimentazione in pietra naturale.

L’intervento si svilupperà in tre fasi: durante la prima (avviata il 27 gennaio per una durata presunta di 10 giorni lavorativi salvo avverse condizioni meteo) è prevista la rimozione del marciapiedi esistente e della pavimentazione della strada a cura del Comune di Ferrara; nella seconda, a cura di Hera Spa, è previsto il rifacimento della rete fognaria e della rete idrica; e infine nella terza, a cura del Comune, è in programma il rifacimento del marciapiedi e della pavimentazione della strada.

Per permettere l’esecuzione degli interventi, la via rimarrà chiusa al transito fino al termine dei lavori.

Ripristino dei marciapiedi di viale Cavour

Proseguono i lavori di manutenzione straordinaria dei marciapiedi di viale Cavour.

L’impresa è attualmente impegnata nella sostituzione dei cordoli e dei passi carrai nel tratto tra via Cittadella e largo Castello.

Nella prossima primavera l’intervento sarà poi completato con il rifacimento dell’intero manto d’asfalto degli stessi marciapiedi.

EDILIZIA SOCIALE, SCOLASTICA E SPORTIVA

Ripristino post-sisma della scuola Ercole Mosti

Sono in corso i lavori di ripristino e miglioramento strutturale anti-sismico della scuola elementare Ercole Mosti di via Bologna, gravemente danneggiata dal sisma del maggio 2012.

L’intervento prevede: inserimento a livello del solaio del sottotetto di tiranti metallici; miglioramento dei collegamenti dell’orditura lignea del tetto con piastre e barre metalliche; costruzione di nuove pareti interne per aumentare la resistenza al sisma del fabbricato; consolidamento dei solai lignei; consolidamento delle pareti dell’androne al piano terra tramite intonaco armato su entrambe le facce; riparazione dei danni causati dal sisma (lesioni su archi e architravi); sostituzione dei controsoffitti pesanti in arelle con controsoffitti in cartongesso.

Sono già stati eseguiti i lavori di demolizione, di rinforzo degli architravi delle finestre e delle fondazioni, di parziale ricostruzione delle pareti interne, di predisposizione dei solai per il rinforzo e di sostituzione dei solai di due corridoi.

EDILIZIA PUBBLICA

Ristrutturazione del centro sociale “La ruota” di Boara

Sono in corso i lavori per la ristrutturazione del centro sociale “La ruota” di Boara. In programma opere edili e impiantistiche per il ripristino di parte del fabbricato adiacente all’attuale sede del centro.

INTERVENTI A CURA DI HERA

Lavori alle reti gas, idrica, fognaria e del teleriscaldamento

Proseguono gli interventi, a cura di Hera, per la posa di nuove condotte del gas in via M. M. Boiardo (da corso Porta Po a via Arianuova). In corso anche la posa di condotte fognarie in via Pasetta, a Boara, nel tratto da via Santa Margherita a via Viazza, in via Virgili a Boara, in via Del Mandorlo, in via Canal Bianco e in via del Bosco a San Bartolomeo in Bosco.

EDIFICI E BENI CULTURALI E MONUMENTALI

Manutenzione straordinaria delle Mura estensi:

– Mura nord

Prosegue con i lavori alle Mura del tratto nord l’attuazione del Progetto di restauro conservativo e riqualificazione di tratti delle antiche Mura estensi. L’intervento riguarda la parte della cortina muraria “rossettiana” da cui è iniziata l’opera di restauro del primo Progetto Mura (FIO 1986), e in particolare il tratto compreso tra il quinto e l’ottavo torrione, con al centro l’antica Porta degli Angeli. In programma interventi di verifica, consolidamento strutturale e restauro conservativo del paramento murario verticale su entrambi i lati (lato vallo e lato terrapieno) e della muratura di sommità con interventi di stuccatura di protezione.

– Baluardo di San Giorgio

Sono in corso i lavori di manutenzione al barbacane di San Giorgio, che prevedono la pulizia della sommità del barbacane stesso, con l’abbattimento e la rimozione di tutti gli alberi ad alto fusto presenti e della vegetazione spontanea, e con lo sfalcio dell’erba.

E’ inoltre previsto uno scavo di sbancamento, per portare la terra al livello della sommità muraria e la demolizione della muratura di sommità che risulta danneggiata. Si provvederà quindi al rifacimento della cordolatura di mattoni speciali pieni e della relativa copertina di sommità.

Sul paramento verticale sarà inoltre eseguita la sostituzione dei mattoni decoesi, la pulizia con idrolavaggio di tutta la superficie e infine il rifacimento della stuccatura del parapetto del barbacane. Sarà inoltre eseguita la pulizia delle superfici lapidee presenti negli angoli del barbacane e la relativa integrazione delle parti mancanti.

Recupero del Baluardo dell’Amore
I lavori di recupero e restauro del Baluardo dell’Amore sono attualmente sospesi in attesa della conclusione della revisione del progetto da parte dei tecnici comunali e delle competenti Soprintendenze.

Restauro di Casa Minerbi-Dal Sale

Prosegue l’opera di restauro di Casa Minerbi-Dal Sale mirata a recuperare le sale del pian terreno, da adibire a biblioteca dell’Istituto di Studi Rinascimentali, e il loggiato, destinato a sala conferenze e riunioni. Al piano superiore le sale di quella che fu la casa di Giuseppe Minerbi saranno sottoposte a un’attenta e capillare opera di revisione e manutenzione di quanto realizzato da Piero Bottoni nel restauro voluto, appunto, da Giuseppe Minerbi. L’intervento, coordinato da Carla Di Francesco, direttore regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia-Romagna con la collaborazione dell’arch. Keoma Ambrogio della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Ravenna, è progettato e diretto dagli architetti Costanza Cavicchi e Francesca Pozzi per la parte architettonica e dallo Studio Step per la parte relativa agli impianti.

(Ulteriori dettagli su www.cronacacomune.fe.it)

VERDE PUBBLICO

Nuove piante e alberi nelle aree verdi cittadine

Proseguono gli interventi di messa a dimora di circa 380 alberi di diverse specie nelle aree verdi cittadine, in sostituzione di esemplari abbattuti o a incremento del patrimonio arboreo comunale.

Le aree oggetto degli interventi di questi giorni sono la zona di Pontelagoscuro, via Don Dioli, via Aminta, viale Krasnodar, il Parco Urbano e via Carli.

Il progetto è stato predisposto dall’Ufficio Verde del Comune in considerazione dei numerosi abbattimenti che nel corso degli ultimi anni si sono resi necessari a causa di eventi meteorologici particolarmente violenti, a seguito dei quali solo una parte degli esemplari è stata sostituita nell’ambito della manutenzione ordinaria del verde pubblico curata da Amsefc per conto del Comune. Con l’intento quindi di ripristinare il capitale verde cittadino e le sue funzioni di carattere paesaggistico e ambientale, l’Ufficio Verde ha predisposto un elenco di piante di molteplici varietà da mettere a dimora nelle quattro Circoscrizioni cittadine (in numero più o meno equamente diviso), sulla base anche di segnalazioni e richieste giunte dai cittadini. La spesa complessivamente prevista per l’intervento è di 200mila euro.

Aree gioco rimesse a nuovo in dodici parchi cittadini

Sono in corso gli interventi di riqualificazione previsti dall’Ufficio Verde del Comune per una serie di spazi gioco all’interno di aree verdi e parchi scolastici del territorio comunale. I lavori consentiranno sia la fornitura di nuovi giochi sia la posa di nuovi prati sintetici ‘smorza cadute’ per ovviare all’inconveniente del continuo deterioramento del manto erboso attorno alle strutture di gioco.

Le aree interessate dagli interventi sono quelle dei parchi della scuola d’infanzia Casa del Bambino (lavoro già ultimato), della scuola primaria Poledrelli (lavori attualmente in corso), e della scuola d’infanzia Bianca Merletti nel territorio della Circoscrizione 1; dei parchi di via Bagni e di via Grillenzoni nella Circoscrizione 2; dei parchi delle scuole d’infanzia INA Barco, Pontelagoscuro e La Mongolfiera e del parco di via Manferdini nella Circoscrizione 3; e infine quelle dei parchi di via Giglioli-via Travagli, di via Ciclamini e di via Calzolari nella Circoscrizione 4.

OPERE DI PROTEZIONE DELL’AMBIENTE

A Boara un nuovo impianto fognario all’avanguardia

Sono in corso a Boara, per iniziativa di Comune ed Hera, i lavori di realizzazione del nuovo impianto fognario che entrerà in funzione dalla fine della prossima primavera. Si tratta di un investimento di 750mila euro per l’installazione di un innovativo sistema basato sul ‘funzionamento in depressione’ che, tramite la produzione del vuoto e il funzionamento di apposite valvole di regolazione, è in grado di aspirare i reflui raccolti dalle condotte. La scelta progettuale di adottare un sistema fognario in depressione consente di intercettare la fognatura esistente dal centro abitato e dall’area di recente espansione, nella parte sud della frazione, creando un sistema unico e centralizzato che aumenti l’efficienza di controllo da parte dei tecnici Hera e contribuisca a migliorare le condizioni ambientali. Altro obiettivo del progetto è quello di creare per tutta la frazione una soluzione di collettamento unica, elastica e durevole, che consenta di collegare in un prossimo futuro un numero assai maggiore di utenze rispetto a quello attuale. La conclusione dei lavori è prevista entro il mese di maggio 2014.

Opere di sistemazione idraulica in via Polina a San Martino

Sono ripresi in via Polina i lavori a cura del Consorzio di Bonifica Pianura per il risezionamento di una linea di vecchio scolo, tramite l’allargamento e la profilatura del canale. E’ previsto anche il tombinamento di alcuni tratti del canale stesso, oltre alla predisposizione dell’allaccio della fognatura di prossima realizzazione e alla posa dei pozzetti d’angolo e di una valvola di troppo pieno per evitare allagamenti.

VIABILITA’ (prosecuzione validità provvedimenti già in vigore)

Tratti di via della Concia e via Colomba chiusi al transito

Per permettere l’esecuzione di lavori di manutenzione stradale, nel periodo fino al 14 febbraio il tratto di via della Concia tra via Muzzina e via della Sacca e il tratto di via Colomba tra piazzetta San Nicolò e via Garibaldi saranno chiusi al transito.

Sarà consentito il passaggio nelle aree non interessate dai lavori, ai veicoli con possibilità di ricovero al di fuori della sede stradale, ai veicoli al servizio di persone invalide, adibiti a pronto soccorso o emergenza o utilizzati per altre operazioni o interventi, per il tempo strettamente necessario al loro svolgimento.

Circolazione interrotta in un tratto di via Pelosa

Per consentire l’esecuzione, a cura del Consorzio di Bonifica Pianura, di interventi di rinforzo delle sponde di un canale consorziale, fino al 21 febbraio il tratto di via Pelosa tra via Musico e via Imperiale sarà chiuso al transito.

Sarà consentito il passaggio nelle aree non interessate dai lavori, ai veicoli con possibilità di ricovero al di fuori della sede stradale, ai veicoli al servizio di persone invalide, adibiti a pronto soccorso o emergenza o utilizzati per altre operazioni o interventi, per il tempo strettamente necessario al loro svolgimento.

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Insediata oggi la Commissione scientifica istituita dalla Regione per indagare le cause della rottura del Secchia

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Bologna – Si è insediata oggi la Commissione scientifica istituita dalla Regione Emilia-Romagna per analizzare e valutare le cause della rottura arginale del fiume Secchia.
I nominativi sono stati forniti dai Rettori delle Università di Bologna, Ferrara, Modena-Reggio Emilia, Parma e Padova, alla quale è affidato il coordinamento dei lavori. A questi Atenei, che vantano Dipartimenti particolarmente qualificati in materia idraulica e geotecnica, la Regione aveva chiesto di indicare la disponibilità di esperti di elevato profilo tecnico-scientifico che potessero prendere parte alla Commissione, creata per acquisire valutazioni tecniche indipendenti e garantire la massima terzietà di giudizio.
“Ringrazio i Rettori delle Università e i docenti che si sono resi disponibili a svolgere questa attività così importante per ricercare le risposte che tutti noi attendiamo”, ha affermato il presidente della Regione Vasco Errani.
Questi i docenti universitari nominati:

Armando Brath professore ordinario di Costruzioni idrauliche e marittime e idrologia – Università di Bologna
Luigi D’Alpaos professore di Idrodinamica, Dipartimento di Ingegneria idraulica, marittima, ambiente e geotermia – Università di Padova
Vincenzo Fioravante professore ordinario di Geotecnica, Dipartimento di Ingegneria – Università di Ferrara
Guido Gottardi professore straordinario di Geotecnica – Università di Bologna
Paolo Mignosa direttore del Dipartimento di Ingegneria civile, dell’ambiente, del territorio e architettura – Università di Parma
Stefano Orlandini professore associato di Costruzioni idrauliche e marittime e idrologia, Dipartimento di Ingegneria – Università di Modena e Reggio Emilia

Presidente della Commissione scientifica è nominato il professor Luigi D’Alpaos. /EC

Convocato dall’assessore Rabboni un tavolo regionale sul tema concessioni in acquacoltura

da: ufficio stampa Provincia di Ferrara

L’assessore all’Agricoltura e pesca dell’Emilia-Romagna, Tiberio Rabboni, ha convocato in Castello Estense un tavolo regionale sul tema acquacoltura, al quale hanno preso parte la senatrice Maria Teresa Bertuzzi e, per la Provincia, la presidente Marcella Zappaterra e l’assessore Davide Nardini, oltre agli amministratori dei Comuni della costa e alle associazioni in rappresentanza del settore.
La ragione dell’incontro è stata la proroga delle concessioni per la produzione di cozze e vongole ottenuta fino al 2020 e inserita nella Legge di stabilità del governo.
“Il risultato positivo – ha detto Rabboni – è merito soprattutto delle pressioni esercitate da istituzioni e rappresentanze locali”.
Sul tappeto c’è il problema del sistema del rilascio e della gestione delle concessioni da qui al 2020, per evitare di incorrere nelle eventuali infrazioni comunitarie.
Due i temi al centro della riflessione, come rilevato dalla senatrice Bertuzzi: la gestione dei piani di utilizzo delle aree, secondo criteri di competitività e redditività, e i limiti strutturali delle imprese.
La situazione delle attuali 39 concessioni rilasciate in particolare per la Sacca di Goro, come è stato rilevato, non consentirebbe ulteriori sviluppi del quadro concessorio e la prospettiva indicata è quella di piani verso aggregazioni tra aziende, forme di consorzio e organizzazioni dei produttori, anche in prospettiva di una maggiore sostenibilità ambientale del comparto.
“Il gioco di squadra per la proroga delle concessioni – ha detto in chiusura l’assessore regionale – ha funzionato e ora si deve continuare per giungere all’approdo di una legge quadro per regolamentare il sistema per il dopo 2020”.
A questo proposito la Regione si impegna in una ricognizione sulle normative in materia vigenti nello spazio europeo.
Infine, lo stesso Rabboni si è speso per un utilizzo nel frattempo dei fondi comunitari della pesca prioritariamente alle realtà produttive più organizzate, in considerazione della dimensione europea dei mercati, e per la costituzione, a breve, di una Consulta regionale dell’economia ittica quale strumento di concertazione dei vari temi del settore.
“L’incontro di Ferrara – commenta la presidente della Provincia Marcella Zappaterra – è il riconoscimento dello sforzo compiuto innanzitutto dalle realtà di Goro e Comacchio nella partita del rinnovo delle concessioni. È positivo l’impegno della Regione – continua – nel mettere a punto gli strumenti più adeguati per una maggiore organizzazione del settore acquacoltura, affinché la politica del rilascio delle concessioni vada nella prospettiva della contingentazione e della salvaguardia dei prezzi dei prodotti sui mercati”.

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Sisma, interventi per aumentare sicurezza nei capannoni: 30 giugno 2014 il termine per presentare documenti di spesa

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Bologna – Prorogato al 30 giugno 2014 il termine per la presentazione della documentazione di spesa nel caso di erogazione del contributo in due soluzioni per le imprese che, con risorse del fondo Inail, avendo carenze strutturali nei capannoni sono intervenute per aumentarne la sicurezza. Lo definisce l’ordinanza 8 del 6 febbraio 2014 varata dal presidente della Regione e Commissario delegato alla Ricostruzione, Vasco Errani.
L’ordinanza è consultabile sul sito www.regione.emilia-romagna.it/terremoto nella sezione “Atti per la ricostruzione”, e sarà pubblicata sul Bollettino ufficiale telematico della Regione Emilia-Romagna (Burert).

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Claudio Fava al liceo Ariosto parla di mafia e dittatura. E dell’antidoto del coraggio [audio]

La forza di lottare contro ogni forma di oppressione per una vita libera e dignitosa. Davanti a un pubblico di ragazzi attenti e curiosi, Claudio Fava è intervenuto questa mattina al liceo Ariosto di Ferrara per parlare del suo ultimo libro (“Mar del Plata”) che racconta in forma romanzata una vicenda vera ispirata alle gesta di una squadra di rugby negli anni della dittatura argentina. Il colloquio con gli studenti si è poi ampliato a riflessioni sulla mafia e la legalità.

Giornalista, scrittore, sceneggiatore del film “I cento passi”, deputato di Sinistra Ecologia e Libertà, vicepresidente della Commissione Parlamentare Antimafia, Claudio Fava è figlio di Giuseppe Fava, fondatore de “I Siciliani”, giornalista, scrittore, drammaturgo assassinato dalla mafia a Catania nel 1984.

In apertura, Fava ha raccontato il libro “galeotto” che gli ha fatto desiderare di diventare scrittore, “Uomini e topi” di Steinbeck e ha poi risposto alle domande degli studenti suo romanzo “Mar del Plata” (Add edizioni, 2013).
L’incontro è stato organizzato dalla scuola avvalendosi dell’apporto dei docenti referenti del progetto “Galeotto fu il libro”, in collaborazione con l’associazione Libera.

[Audio 1] I cento passi, il rifiuto di piegarsi, la forza di resistere (23 minuti)
[Audio 2] Borsellino, Rostagno e i rischi dell’indifferenza (20 minuti)


Questa la sinossi del libro che merita certamente la lettura.

Immaginate un giocatore di rugby.
Teso, attento, pronto allo scatto e a resistere alle cariche, ai placcaggi, a tutto. Solo che quest’uomo non è un giocatore di rugby come gli altri: lo si capisce quando comincia a raccontare quella partita, e le altre cento che l’hanno preceduta.
Si chiama Raul, è argentino e la squadra per cui sta giocando non esiste più. Morti, tutti, durante gli anni della dittatura. Lui è l’unico sopravvissuto. Una squadra di fantasmi. Che un tempo era la squadra più forte d’Argentina.
Un tempo funesto, il 1978. Qualcuno si illude che lo sport sia un terreno neutrale e che altrove, lontani dal campo di rugby, stiano anche i generali e la repressione di un regime che in pochi anni farà ventimila morti.
Che c’entriamo noi con la dittatura? Noi che diamo l’anima sul campo?
Poi uno di quei ragazzi, uno che di mestiere fa l’operaio e in fabbrica parla e pensa ad alta voce, scompare. La domenica successiva i suoi compagni chiedono un minuto di silenzio prima della partita.
Invece di minuti ne passano dieci. Dal giorno dopo cambia tutto. Mentre l’Argentina si prepara a trasformare i campionati del mondo di calcio del 1978 nella vetrina del regime, tra la giunta militare e quei ragazzi si accende una sfida che non prevede armistizi. Uno dopo l’altro i giocatori spariscono: ma per ogni giocatore ucciso, un ragazzino del vivaio viene promosso titolare. E così, mentre il mondo celebra l’Argentina campione del mondo di calcio fingendo di non sapere cosa stia accadendo, i ragazzi del Rugby La Plata continuano a giocare, a vincere, a parlare ad alta voce. E a morire. Dei titolari ne resta in vita solo uno: Raul. L’ultima di campionato si porta in campo una squadra di ragazzi. Giocano, e vincono. Per la giunta militare, che assiste con le divise tirate a lucido dal palco d’onore, sarà l’inizio della fine. Una storia vera, raccontata con la passione, l’amore e il rispetto che meritano i grandi eventi della Storia.
Alla fine di “Mar Del Plata”, Claudio Fava, avanza una tesi interessante: le dinamiche applicate dalla dittatura argentina sono le stesse messe in atto dalla mafia siciliana.

(Ha collaborato Mauro Presini)

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Il rugby, i desaparecidos e il bisogno di lottare. Libertà e dittatura in Argentina

Andrea De Rossi, terza linea della squadra italiana di rugby che partecipò da capitano alla Coppa del Mondo del 2003, una volta disse: “Nel rugby la fortuna non conta. Contano il fisico, il cuore, l’intelligenza e la voglia di lottare.”
Forse i dittatori militari, in Argentina a cavallo tra gli anni settanta e ottanta, hanno deciso di ammazzare diciassette giocatori della squadra di rugby de La Plata proprio perché quei ragazzi sapevano resistere lottando con il fisico, il cuore e l’intelligenza.
L’unico sopravvissuto, Raul Barandiaran Tombolini, capitano di quella squadra, racconta: “Mi chiedo da sempre come sia accaduto che siamo stati l’unica squadra a soffrire tutto questo in una percentuale così alta. Quando iniziammo a giocare a rugby, alla fine degli anni Sessanta, eravamo da poco usciti dal Collegio Nazionale, che dipende dall’Università di La Plata. Credo che quella formazione da scuola pubblica ci abbia segnati: eravamo tutti ragazzi attenti a quello che accadeva intorno a noi e fare politica fu una scelta naturale.»
O forse li hanno assassinati perché quei ragazzi sapevano osservare la realtà, dentro e fuori dal campo di rugby e, avendo frequentato la scuola e l’Università pubblica, non avevano imparato le lezioni di remissività incluse nel pacchetto degli istituti privati religiosi.
Oppure li hanno eliminati perché il regime pensava che, essendo Ernesto Che Guevara il rugbista argentino più famoso, quella squadra non potesse essere altro che un covo di rivoluzionari che si ispirava a lui.

Era il 24 marzo 1976 quando il controllo dell’Argentina fu assunto da una triade di comandanti: il tenente generale Jorge Rafael Videla, l’ammiraglio Emilio Eduardo Massera e il generale di brigata Orlando Agosti.
Controllo significò, tra le altre cose, lo scioglimento dei partiti politici e del Parlamento, l’annullamento di tutte le attività politiche e sindacali, il controllo della Corte di Giustizia, la censura, l’abolizione della libertà di stampa e di espressione.
La dittatura militare avviò il cosiddetto “Proceso de reorganización nacional” che prevedeva l’instaurazione di un sistema economico neoliberista e l’allontanamento della “minaccia comunista” anche attraverso il rapimento e l’uccisione di tutti gli oppositori politici.
Fu il maggior genocidio nella storia del Paese: 30 mila desaparecidos e 500 bambini rubati, secondo le madri di Plaza de Mayo, circa 8 mila morti ammazzati secondo lo stesso Videla.
Dopo il fallimento della dittatura e la rovinosa guerra delle Falkland, il 15 dicembre 1983 il nuovo presidente Raul Alfonsin istituì la Comisiòn Nacional sobre la Desapariciòn de Personas che aveva come obiettivo quello di chiarire i fatti successi durante il regime militare.

Le conclusioni a cui giunse la Commissione, presieduta dallo scrittore Ernesto Sabato, possono essere riassunte con queste parole riportate nel capitolo conclusioni del Nunca Mas: “È possibile affermare che – contrariamente a quanto sostenuto dagli esecutori di questo piano sinistro – non si perseguì solamente i membri di organizzazioni terroriste, ma si contano a migliaia le vittime che non ebbero mai alcun rapporto con tale attività e che tuttavia furono oggetto di orrendi supplizi per la loro ferma opposizione alla dittatura, per le loro lotte sindacali o studentesche, per essere intellettuali che criticavano il terrorismo di stato, o, semplicemente, per essere familiari o amici di qualcuno considerato sovversivo.“

Era un venerdì santo quando il gruppo paramilitare della Triple A (Alleanza Anticomunista Argentina) rapì Hernan Francisco Roca detto “Mono“, il mediano di mischia, mentre era a casa del padre.
Lo avevano confuso con Marcelo, suo fratello che era militante tra i Montoneros.
Dopo qualche giorno il corpo di Hernan fu trovato con le mani legate dietro alla schiena, gli occhi bendati e ventuno colpi di arma da fuoco nel corpo che gli avevano sbriciolato le ossa.
La domenica successiva al ritrovamento del cadavere di “Mono” era prevista una partita; i giocatori dello Champagnat, per solidarietà, proposero un rinvio ma i compagni del “Mono” vollero giocare ugualmente.
Il capitano del La Plata Rugby Club chiese ed ottenne un minuto di silenzio in memoria del mediano ucciso.
Scrive Claudio Fava nel suo libro “Mar del Plata“, in cui narra la storia della squadra “desaparecida“:
“… perché un minuto passa lento come la vita, come la morte è lento, avanza piano, segna il passo, canta strofe tutte uguali, un minuto è un rumore di secondi che non s’incontrano mai. Invece finiscono, l’arbitro fischia e allora succede quello che nessuno immagina, però succede che in campo nessuno si muove, in tribuna nessuno si siede, restano tutti immobili, rigidi, le braccia lungo i fianchi, la palla dimenticata a terra, tutti ad aspettare che il tempo cammini ancora un po’ perché un minuto è poco, poco per il Mono, poco per quella morte di merda, filo di ferro attorno ai polsi, la canna di una pistola che spinge sulla nuca […]
No, un minuto non basta, ne serve un altro, e un altro ancora, e intanto tutti fermi, incatenati, impegnati a dilatare quel tempo, a renderlo lungo come la vita che toccava al Mono e che invece gli hanno strappato, aveva 17 anni, figli di puttana, 17 anni, pensate che ci basti un minuto?
Ne passano cinque. Poi sei.
Tanto nessuno ha fretta di fare, nessuno ha fretta di dimenticare.
Otto minuti. Nove. Dieci. Dieci minuti durò quel silenzio”.
Ma dieci minuti di silenzio furono un affronto troppo grande per la dittatura e i militari non perdonarono quel gesto di sfida.
Lo cita alla lettera Ernesto Sabato, scrivendo che il fatto era stato definito dal regime: “di grave provocazione da tenere nella considerazione dovuta“.

Da quel momento l’accanimento sui “canarios” (i ragazzi di La Plata avevano la maglia gialla) fu minuzioso, anche per la fama con cui la squadra veniva chiamata: “Escuela de guerrilleros”.
Gli stessi giocatori di La Plata si presero beffa anche di quella definizione e la trasformarono in “Eserjito revolucionario del cisne”, cioè “Esercito rivoluzionario della burla”.
Dopo Hernan Roca detto “Mono” toccò al mediano d’apertura Otilio Pascua che venne trovato mesi dopo in un fiume, con i segni delle torture e mani e piedi legati.
La lista dei giocatori del La Plata Rugby Club ammazzati o scomparsi diventò via via tragicamente lunga: Santiago Sánchez Viamonte, Mariano Montequín, Pablo Balut, Jorge Moura, Rodolfo Axat,Alfredo Reboredo, Luis Munitis, Marcelo Bettini, Abel Vigo Comas, Eduardo Navajas, Mario Mercader, Pablo del Rivero, Enrique Sierra, Julio Álvarez, Hugo Lavalle.
A dispetto di tutto ciò, la squadra guidata dal burbero allenatore Hugo Passarella, continuava a vincere nonostante mettesse in campo i giocatori provenienti dalle squadre giovanili.
Continuava a vincere di fronte allo sguardo nero dei generali schierati in tribuna perché nel rugby, come nella vita, contano il fisico, il cuore, l’intelligenza e la voglia di resistere lottando.

Claudio Fava, in uno dei suoi viaggi in Argentina, ha letto gli articoli di Gustavo Veiga, giornalista del periodico Pagina 12, ed il capitolo del libro “Deporte, desaparecidos e dictatura” dedicato a quei giocatori di rugby che hanno pagato un prezzo altissimo,  rispetto a sportivi di altre discipline.
Così ha scelto di dare un’anima a quegli articoli e di scrivere “Mar Del Plata” in cui racconta, in maniera semplice ma appassionante, la storia di quella squadra di rugby “desaparecida”, riuscendo inoltre, anche attraverso scene epiche, a renderla poeticamente potente. Ne ha tratto un libro di cui consiglio calorosamente la lettura.

terracini

Utopisti

Senza nostalgie o sonnolente malinconie ripenso a ciò che ho lasciato alle mie spalle, il Paese canagliesco, le tante città nelle quali ho lavorato, gioito, anche sofferto, ma, soprattutto ai molti amici che, lungo la strada della mia vita mi hanno lasciato, piccoli preziosi uomini e donne, o grandi personaggi, che mi hanno accompagnato, mi hanno sorretto, mi hanno fatto piangere a volte, mi hanno dato tanto in termini di affetto e di stima.
Li ho perduti, la vita non attende niente e nessuno, va avanti, ci sputa addosso il suo tempo senza pietà, se ne infischia di amori, legami, impegni, la vita spazza via tutto.

Alcuni, di questi amici li ricordo con tenerezza, altri con grande rimpianto, tra noi, mi accorgo ora, in questo silenzio che mi avvolge teneramente, sono rimaste in sospeso tante parole, troppi ragionamenti non hanno avuto termine e ora, mi chiedo, come faccio a trovare le risposte che mi attendevo? Niente da fare, faccio perfino fatica a ricordare le cento voci lasciate nel vuoto, cerco di ricostruirle, o di immaginarle, quella di Umberto per esempio, Umberto Terracini, quando gli chiesi “Umberto, come hai fatto a resistere per oltre vent’anni in galera ed essere ancora qui a sperare che la società cambi?”. E lui, sereno, davanti a un piatto di tagliatelle in una trattoria di Ancona, tagliatelle che la padrona, vecchia comunista emozionata per aver ospite un personaggio tanto importante, aveva tirato col mattarello – tagliatelle squisite – lui sereno, con il suo sorriso dolce, rispose semplice semplice: “Facendo un riposino dopo mangiato, nevvero!”.

Faceva parte, Terracini, di quel gruppo di uomini che avevano veramente cambiato l’Italia senza mai chiedere qualcosa in cambio, senza ottenere nulla che non fosse galera ed esilio. Proprio come i potenti di oggi, penso. Potenti! Si fa per dire, meglio chiamarli venditori di pere cotte. Ma gli uomini che avevano sofferto la tortura, l’umiliazione, la disperazione della prigionia, la lontananza dai propri cari, vendevano, o meglio: ci regalavano, ideali sui quali costruire le nostre convinzioni, tutta gente che credeva nel confronto e mai si sarebbe abbassata a offendere gli avversari, quella era prassi fascista, pensavamo di averla sconfitta. Una volta di più avevamo sbagliato.

“Le Allegre Farse” a Palazzo Bellini nel 4° appuntamento di “Junior! Pomeriggi a teatro con mamma e papà”

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

con il quarto appuntamento in programma di “Junior! Pomeriggi a teatro con mamma e papà”
Prosegue a pieno ritmo la rassegna domenicale per ragazzi e famiglie con il quarto appuntamento in programma di “Junior! Pomeriggi a teatro con mamma e papà”, che domenica 9 febbraio, alle ore 16 vedrà impegnati sul palco della sala polivalente il burattini del Teatro dell’Aglio con lo spettacolo “LE ALLEGRE FARSE”.
Pulcinella, Arlecchino, Brighella e i personaggi della Commedia dell’Arte sono protagonisti dello spettacolo assieme a Fagiolino, Sganapino, Sandrone, il dottor Balanzone e alle altre maschere del teatro dei burattini di farse, che si innestano sul solco della tradizione, per riportarla a nuova vita. Partendo dal patrimonio drammaturgico del teatro dei burattini tradizionale e della Commedia dell’Arte, con riferimenti alla letteratura colta ed ai repertori popolari, rivivono in scena alcune delle più belle farse, debitamente rivisitate ed attualizzate ai ritmi ed ai gusti contemporanei. Uno spettacolo interpretato all’improvviso, diverso ad ogni replica, che opera un grande coinvolgimento del pubblico, per un divertimento assicurato per grandi e piccini. Appuntamento per tutti in Sala Polivalente a Palazzo Bellini, con inizio dello spettacolo alle ore 16.
“Comacchio a Teatro” ritornerà poi nel prossimo week-end, con un doppio appuntamento adatto al pubblico di tutte le età. Sabato 15 alle ore 21 andrà in scena il musical NON CI CREDERANNO MAI, mentre domenica 16 saranno nuovamente protagonisti i burattini, con lo spettacolo “AL CASTELLO DI VALLECUPA”.
Nei giorni di spettacolo la biglietteria è aperta a partire da un’ora prima dello spettacolo, presso la Sala Polivalente. La prevendita per tutti gli spettacoli in cartellone è attiva ogni martedì dalle ore 15 alle ore 18 in biblioteca a Palazzo Bellini (primo piano). Il programma completo e la prevendita on-line sono disponibili sul sito www.comacchioateatro.it. Per informazioni e prenotazioni, contattare il numero 349-0807587 ed email info@comacchioateatro.it.

Stefano Manfredini eletto Presidente della Scuola di Farmacia e prodotti della salute

da: ufficio Comunicazione ed Eventi Unife

Il Prof. Stefano Manfredini è stato eletto ieri Presidente della Scuola di Farmacia e prodotti della salute dell’Università di Ferrara. Guiderà il nuovo Istituto per i prossimi tre anni.
Il Prof. Pasquale Nappi, Rettore dell’Ateneo ha espresso le proprie congratulazioni al neo eletto, sottolineandone le caratteristiche di docente di indubbio valore e di grande spessore umano.
Sono onorato di questo incarico affidatomi dai colleghi del Consiglio della Scuola che ringrazio – ha affermato il neo eletto, ordinario di Chimica Farmaceutica del Dipartimento di Scienze della via e biotecnologie – e spero di poter ricambiare con qualche successo la fiducia accordata. L’istituzione della Scuola di Farmacia e dei Prodotti della Salute, rappresenta una importante acquisizione per le scienze farmaceutiche e della salute nell’ Ateneo ferrarese.
La Scuola coordina le iniziative didattiche Magistrali (Farmacia e CTF) e di Specializzazione (Dottorato e Master), nel settore dei farmaci e della salute, portate avanti dai Dipartimenti fondatori SVEB ed SCF.
In Italia – ha proseguito Manfredini – si contano sulle dita di una mano gli Atenei che hanno avuto i requisiti per poterla istituire, non dimentichiamo che i Corsi sulle Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute Ferraresi sono al 4° posto in Italia, nel documento della valutazione comparativa degli atenei stilato dall’ANVUR. Ringrazio, a nome di tutto il Consiglio della Scuola, l’Ateneo per la lungimiranza di questa scelta. Le azioni da intraprendere sono molteplici per ottimizzare e razionalizzare le importanti risorse didattiche che sono ora condivise tra i due dipartimenti e che offrono nuove possibilità di miglioramento nella qualità e diversificazione della offerta formativa.
La Scuola di Farmacia e Prodotti della Salute – ha ricordato il Prof. Manfredini – opera nell’ambito delle scienze della vita e delle scienze chimiche e biotecnologiche volte al servizio della salute, offre agli studenti interessati a questo ambito lavorativo e di studio, un ambiente ottimale per sviluppare competenze scientifiche e tecnologiche multidisciplinari e trasversali, in percorsi formativi e professionalizzanti focalizzati sulle discipline bio-farmaceutiche, biotecnologiche, chimico-farmaceutiche, farmacologiche, tecnologico-farmaceutiche, cosmetiche ed alimentari. Lo studente ha la possibilità di partecipare a programmi di Mobilità internazionale in Europa e in altri paesi del mondo per periodi di studio, tirocinio e ricerca. La Scuola offre allo studente una formazione culturale completa che coniuga saldamente didattica e ricerca e prepara figure professionali specifiche e nel contempo sufficientemente flessibili per entrare negli ambiti lavorativi più disparati. Operatori della salute a livello del prodotto, del suo consiglio, della sua produzione, dispensazione e distribuzione, della farmaco e cosmeto-vigilanza, del monitoraggio della terapia, della analisi, della ricerca e dei servizi al cittadino nell’ambito della salute. Uno strumento indispensabile per competere in un momento di forte transizione della professione del Farmacista, che da dispensatore di farmaci diventa anche un dispensatore di servizi al cittadino, e di un professionista della ricerca e industrializzazione dei farmaci e prodotti della salute, che sempre più soffrono la concorrenza internazionale. Non dimentichiamo che la produttività del settore Farmaceutico è seconda, in termini di fatturato, dopo l’alimentare in Italia. Non ultimo, alla Scuola spetterà il raccordo con il territorio sulle tematiche relative alla professione del Farmacista, ancor più vero in una città che è anche una Università, che ha visto i più insigni studiosi del farmaco (es. Paracelso) e ha dato alla luce splendide farmacopee e ricettari con una sequenza ininterrotta di riconoscimenti in campo Europeo dal medioevo alla fine dell’ottocento.
L’elezione del Prof. Manfredini segue di pochi giorni quella del prof. leonardo Trombelli a Presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia.

Hera: a Malborghetto continua l’ampliamento e la riorganizzazione delle stazioni ecologiche di base

da: ufficio stampa Hera
Obiettivi: conferimento dei rifiuti più agevole, razionalizzazione degli spazi, maggiori sicurezza e decoro urbano

Dopo le zone del Doro, Barco e Pontelagoscuro, la frazione di Malborghetto, da lunedì 10 febbraio sarà coinvolta nell’ampliamento e riorganizzazione delle stazioni ecologiche di base. Ogni isola ecologica sarà composta da una dotazione completa di cassonetti per plastica, carta, vetro, organico e indifferenziato. Gli attuali cassonetti per rifiuti indifferenziati saranno in gran parte sostituiti da Hera con nuovi contenitori di maggiore capacità e più funzionali, poiché il conferimento dei rifiuti sarà possibile anche dal lato marciapiede.

Il potenziamento di capienza e l’aumento del numero delle isole ecologiche consentiranno la riduzione dei contenitori per rifiuti indifferenziati e la riorganizzazione della loro dislocazione prevalentemente in isole ecologiche, seguendo criteri di razionalizzazione del servizio e nel rispetto delle distanze prescritte dal Regolamento ATERSIR.

Inoltre il nuovo progetto consentirà un conferimento più agevole dei rifiuti, una razionalizzazione degli spazi, migliore decoro urbano e maggiore sostenibilità per i minori tempi di permanenza dei mezzi di raccolta sulle strade.

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A Mesola primarie per la scelta del candidato Sindaco

da: ufficio stampa Partito Democratico Ferrara

Il centrosinistra di Mesola ha imboccato la strada delle primarie per la scelta del candidato sindaco per le prossime elezioni amministrative. A giorni si riunirà la Commissione per le primarie che definirà la data (presumibilmente il 2 marzo) e tutte le modalità di partecipazione, ricalcando già quanto fatto a Bondeno e quanto in programma a Lagosanto.
La partecipazione sarà aperta a candidati dei partiti che afferiscono al centrosinistra e a figure della società civile che, in base al regolamento, siano in grado di raccogliere le firme necessarie alla propria candidatura.
La decisione è maturata al fine di intercettare il desiderio di partecipazione che i cittadini hanno dimostrato più volte soprattutto per decisioni importanti come quella della candidatura a sindaco della propria comunità.
In questo modo il centrosinistra mesolano intende praticare una concreta e non virtuale forma di partecipazione della cittadinanza alle scelte e punta a caratterizzarsi nella prossima competizione elettorale, già a partire dalle modalità di selezione del candidato a sindaco, come schieramento aperto all’ascolto della comunità e impegnato concretamente per la crescita del territorio.

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In arrivo nuovi finanziamenti per la pesca: a Goro e Comacchio la presentazione dei bandi pubblicati dal Gac

da: ufficio stampa Provincia di Ferrara

Giovedì 13 febbraio alle 16 nella sala del Consiglio comunale di Goro (Piazza Dante Alighieri 19) e lunedì 17 febbraio alla stessa ora in Comune a Comacchio, sempre in sala consiliare (Piazza Folegatti 15).
Sono le due date messe in calendario per enti, associazioni ed operatori della pesca, del turismo e dell’artigianato e altri settori, per presentare bandi pubblicati lo scorso 4 febbraio dal Gruppo di azione costiera distretto mare Adriatico (Gac).
Cinque in totale i bandi che hanno come scadenza, per la presentazione della domanda di finanziamento, il 4 aprile e 4 maggio, solo per l’ultimo bando rivolto agli enti pubblici.
In palio ci sono 285mila euro, per una spesa progettuale di oltre 462mila, finanziati dall’asse IV del Fondo europeo per la pesca (Fep), mediante il Piano di sviluppo locale.
Il primo bando da 102.500 euro, di cui 41mila di contributo, mira a valorizzare e qualificare i sistemi di commercializzazione nei mercati ittici con l’attivazione di canali di vendita on-line o la riqualificazione dei mercati ittici delle marinerie.
Il secondo prevede una ricaduta economica di 120mila euro, di cui 48mila di contributo, per progetti che incidano sulle fasi di lavorazione del pescato per migliorarne commercializzazione e promozione.
Il terzo, 20mila euro con contributo di 12mila, intende favorire la diversificazione delle attività dei pescatori e la creazione di nuovi posti di lavoro.
Integrare il reddito dei pescatori con nuove attività legate alla ristorazione ed al turismo, è poi l’obiettivo del quarto bando, che mette a disposizione 60mila euro di cui 24mila di contributo.
Infine, l’ultimo bando si rivolge agli enti pubblici e offre la possibilità di investire sulla qualificazione e rivitalizzazione delle aree di sbarco delle marinerie.
Sono160mila gli euro a disposizione per attività di adeguamento e realizzazione di strutture di ricovero per gli attrezzi dei pescatori, o per l’accoglienza dei visitatori, oltre che per eventi finalizzati a rivitalizzare l’area delle marinerie.
Il Gac distretto mare Adriatico, che ha come capofila la Provincia di Ferrara, vede la partecipazione in qualità di soci della Provincia di Ravenna, dei Comuni di Goro, Comacchio, Ravenna, Cervia, delle principali associazioni e rappresentanti del settore della pesca, nonché di altri operatori economici sociali del territorio, oltre al Gruppo di azione locale (Gal) Delta 2000. Proprio quest’ultimo è stato incaricato delle attività di animazione e attuazione del Piano di sviluppo locale, oltre ad avere attivato sportelli informativi nella sede di Ostellato e nella Provincia di Ravenna dove operatori e interessati possono rivolgersi per informazioni sui bandi.
Altri due incontri si svolgeranno nelle marinerie ravennati coinvolte il 19 il 20 febbraio, rispettivamente a Marina di Ravenna e Cervia.
Bandi e modulistica possono essere reperite sul sito della Provincia: www.provincia.fe.it.
Info a Delta 2000 (Strada Mezzano 10 Ostellato tel. 0533.57693 fax. 0533.57674 mail: deltaduemila@tin.it).

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Sochi e le sue mascotte

Da MOSCA – Arrivano i Giochi Olimpici Invernali di Sochi, la XXII edizione, si parla di Russia un po’ ovunque, dei suoi atleti, degli investimenti faraonici (sono stati spesi oltre 50 miliardi di dollari, i giochi invernali più costosi della storia), delle imponenti misure di sicurezza, del rischio terrorismo e di tanti altri argomenti a corollario di questo evento importante per il Paese, la sua economia e, soprattutto, la sua immagine. E’ la prima volta che il Paese fa da padrone di casa a tale tipo di evento, anche se nel 1980, quando ancora esisteva l’Unione Sovietica, aveva ospitato le Olimpiadi estive (curioso ma, anche in quel caso, si trattava della XXII edizione).

Fin da subito, ha stupito la scelta del posto, ma, si sa, i russi ultimamente sono fatti per stupire. Sochi non è un luogo di villeggiatura sciistica, non è luogo di neve e piste, la città, infatti, si affaccia sul tiepido Mar Nero. Gli impianti saranno, quindi, nella vicina Krasnaya Polyana e lo stesso villaggio olimpico è situato a circa 20 chilometri dalla città. Oltre 30.000 uomini, tra soldati, poliziotti e membri delle forze speciali, sorveglieranno città e luoghi sensibili.
Si starà, quindi, a guardare, tutto si fermerà almeno un po’, cosi come avveniva nell’antichità, quando i Giochi Olimpici erano un evento sacro e perfino le guerre venivano sospese per permettere ai più grandi atleti di parteciparvi per lodare gli Dei. Gli appassionati seguiranno il Cigno Biondo, Evgeni Plushenko, e la squadra di hockey sul ghiaccio di Aleksandr Ovečkin.
I bambini saranno incuriositi e attirati dalle mascotte dei Giochi. Come sempre.
Ci sono voluti sei anni per sceglierle, ma ora le si vedono sorridenti in tutti i grandi magazzini di Mosca, nei negozi di sport e di souvenir, all’aeroporto, nei centri commerciali, negli stand degli ambulanti leggermente ricoperti di ghiaccio. Gli abitanti di Sochi avevano votato, nel 2008, per i primi schizzi preparati per i giochi. Allora aveva vinto il delfino sugli sci ma il comitato organizzatore delle Olimpiadi aveva deciso di rimandare la scelta del simbolo, indicendo, nel 2010, un concorso nazionale, aperto a tutti e al quale hanno partecipato professionisti e dilettanti. Erano arrivati in finale Ded Moroz (Babbo Natale), un orso bruno e uno bianco, un leopardo, una lepre, il sole, il ragazzo di fuoco, la ragazza di neve, una matrioska e un delfino. Prima della votazione la giuria aveva eliminato dalla competizione Ded Moroz, simbolo principale del capodanno russo, i cui diritti non potevano certo essere ceduti al Comitato Internazionale Olimpico. Babbo Natale, o Nonno Gelo, vive nel piccolo villaggio di Veliky Ustyug, a oltre 1000 chilometri a Nordest di Mosca, in mezzo a foreste di abeti, su un’altura che si affaccia sul fiume Sukhona. Yuri Luzkhov, ex-sindaco di Mosca, dichiarò, 12 anni fa, che la piccola cittadina era la dimora ufficiale russa di Babbo Natale. Impensabile, dunque, farlo diventare il simbolo di un’Olimpiade, visto il suo ruolo fondamentale nella tradizione russa.mascotte-sochi
Nel febbraio 2011, con una votazione televisiva, sono state scelte le mascotte. Al primo posto si era piazzato il Leopardo, che godeva dell’appoggio del Presidente Vladimir Putin; al secondo, l’orso polare, favorito dal premier Dmitri Medvedev; e al terzo il leprotto. Per i giochi paralimpici le prescelte sono stati i due omini Lučik (raggio di sole) e Snežinka (fiocco di neve).
Si è trattato del primo caso nella storia delle Olimpiadi in cui le mascotte sono state scelte attraverso una votazione popolare. Prima d’ora, la confermare delle scelte ufficiali era sempre stata prerogativa dei comitati organizzativi.
Già nel 1980, un orsetto era stato il simbolo portafortuna delle Olimpiadi estive, il tenero Mishka, considerato ancora oggi uno dei migliori della storia dei Giochi, alla luce dell’impatto emotivo e dei ricordi positivi che aveva impresso nelle persone. Se prima di allora l’orso russo era associato a qualcosa di negativo, Mishka aveva cambiato questa percezione. D’altra parte, per noi, l’orsetto è sinonimo di tenerezza e gioco. Quanti ne abbiamo ricevuti da bambini.
Per ciascuna mascotte è stata creata una piccola favola, che evidenzia le loro caratteristiche migliori. L’orso polare proviene dal Grande Nord, ama la neve e rappresenta lo sci, il bob, lo slittino, il pattinaggio e il curling; il leopardo vive tra le vallate del Caucaso e con le sue doti di arrampicatore aiuta chi si trova in difficoltà in montagna, personificando il soccorritore, l’alpinista montano e l’amante dello snowboard; la lepre, durante l’inverno, è la creatura più operosa del bosco ed è esuberante, giocosa e ama ciò che fa. Tutti amano gli sport invernali.
I tre animaletti entreranno presto nella storia delle Olimpiadi, nel frattempo sono già diventati oggetti da collezione: classici peluche, portachiavi, cuscini, tazze, felpe, magneti. Alcuni mesi fa la Banca di Russia ha persino emesso una moneta commemorativa da 25 rubli che le ritrae.
Al termine dei Giochi, l’orso polare, il leopardo e la lepre lasceranno il posto ad altre due mascotte. Durante la Paralimpiade, in programma a Sochi da oggi al 16 marzo, toccherà, infatti, a un raggio di sole e a un fiocco di neve illuminare le scene. Secondo il comitato organizzatore sono la personificazione dell’armonia nel contrasto e insieme mostrano che tutto è possibile.
Il bello della scelta dei tre simboli di Sochi sta senza dubbio nel fatto che si tratta di animali con tratti emozionali, quasi con espressioni umane e sentimenti. Anche se qualcuno li ha considerati troppo fiabeschi e patinati e privi di autoironia. Vedremo dove ci porteranno.

Coldiretti: in pubblicazione il nuovo numero del notiziario “L’Aratro”

da: ufficio stampa Coldiretti
Dedicato in larga parte alle novità introdotte dalla legge di stabilità, è in corso di recapito il nuovo numero del notiziario di Coldiretti Ferrara, già visibile sul sito dell’associazione.

IMU, TARES, TASI, TARI, e molto di più nelle pagine dedicate alle novità introdotte dalla “legge di stabilità” anche per le imprese agricole al centro delle informazioni contenute nel primo numero del 2014 de L’Aratro, il notiziario pubblicato da Coldiretti Ferrara.
Altre notizie interessanti sull’EXPO di Milano, dove Coldiretti sarà presente nel padiglione Italia, un’analisi della scorsa annata agraria in regione, l’accordo per il pomodoro da industria, il nuovo regolamento sull’etichettatura delle carni, l’adeguamento degli impianti fotovoltaici, i contributi regionali sui prestiti di conduzione, le nuove offerte per la telefonia di AGRITEL, le notizie del patronato EPACA e della associazione pensionati, che ha recentemente festeggiato a Roma i 45 anni di attività.
Completano le pagine le notizie dell’ufficio paghe con le nuove sanzioni per il lavoro irregolare e le nuove procedure per i voucher, l’avviso dell’assemblea provinciale dei pensionati di venerdì 21 febbraio, il consueto mercatino dei soci, la pagina dedicata alla salute ed alla medicina a cura di LILT Ferrara, la raccolta delle candidature per gli “oscar green” 2014, la rubrica delle ricette a cura di Donne Impresa, le notizie tecniche del C.A.A, e naturalmente le riflessioni sindacali a firma del presidente e del direttore provinciale, che rimarcano il ruolo di Coldiretti nel gestire e proporre progetti di riferimento per le imprese agricole e per il loro futuro, motivando la scelta del tesseramento e del sostegno concreto alle attività dell’associazione.
Ultima comunicazione, quella relativa alla riorganizzazione dell’ufficio sindacale alla cui guida è approdato Stefano Menegatti, già segretario della zona di Argenta e Portomaggiore, ruolo nel quale è subentrata Sara Landuzzi. Infine in allegato, come inserto staccabile ed utilizzabile da parte dei soci, il registro delle concimazioni per l’anno 2014.
In attesa del recapito postale, L’Aratro può già essere letto sul sito di Coldiretti Ferrara all’indirizzo www.ferrara.coldiretti.it

Sabato 8 febbraio Diana Torto, John Taylor e Julian Siegel al Jazz Club in “Three Sides of a View”

da: ufficio stampa Jazz Club Ferrara

Sabato 08 febbraio (ore 21.30) i riflettori del Jazz Club saranno puntati su Diana Torto, una delle voci più espressive dell’attuale scena jazzistica europea, accompagnata dal lirismo e dalla poesia di un grande maestro come John Taylor al pianoforte e da un ospite speciale, Julian Siegel ai sassofoni.
Reduce da Conversazioni con Noam Chomsky, la talk-opera su e con Noam Chomsky (regia di Fabio Cherstich, musiche di Emanuele Casale) andata in scena all’Auditorium Parco della Musica di Roma lo scorso gennaio, Diana Torto torna a fianco di John Taylor per calcare il palcoscenico del Torrione San Giovanni e presentare Three Sides of a View.
L’inossidabile collaborazione quasi decennale tra la cantante pescarese ed il pianista di Manchester, definito da The Guardian “Uno dei più grandi esecutori del jazz contemporaneo”, ha raggiunto un equilibrio tale per cui l’identità musicale e umana dei due artisti ha trovato ideale compiutezza. Peculiare è infatti lo straordinario interplay che sorprende ogni volta laddove da ogni singola sfumatura, sia essa nota di pianoforte o canto, si dipanano nuovi racconti frutto di un vibrante caleidoscopio musicale.
Il percorso di Diana Torto è costellato da molteplici successi, basti menzionare che si tratta dell’unica cantante al mondo ad essere stata invitata per otto volte consecutive dalla prestigiosa WDR Big Band nell’arco di soli cinque anni. Da segnalare poi, oltre al già citato sodalizio con John Taylor, la collaborazione stabile con Kenny Wheeler con cui si è esibita in diverse formazioni partecipando altresì al tour inglese per l’ottantesimo compleanno del celebre trombettista e compositore canadese.
Docente di canto e improvvisazione presso i Conservatori di Bologna, Verona e la Siena Jazz University, la Torto ha collaborato anche con Mike Stern, Uri Caine, Paolo Fresu, Enrico Rava, Gino Paoli e molti altri, esibendosi in svariati paesi e calcando i palcoscenici dei più prestigiosi festival e teatri.
Nel presentare Three Sides of a View, Diana Torto e John Taylor daranno vita ad un repertorio che vedrà l’alternanza di composizioni originali a brani di altri autori contemporanei come Kenny Wheeler e Anders Jormin. Con l’intento di amplificare ulteriormente il magico dialogo musicale che li contraddistingue si avvarranno per l’occasione di un’altra perla del jazz europeo, Julian Siegel (sassofoni, clarinetto basso) già con Hermeto Pascoal, Kenny Wheeler, Django Bates, Bill Frisell, Steve Swallow, Steve Lacy, ecc.

SABATO 08 FEBBRAIO 2014 – TORRIONE SAN GIOVANNI – ORE 21.30
Torto – Siegel – Taylor Three Sides of a View
Diana Torto, voce;
Julian Siegel, sassofoni e clarinetto basso;
John Taylor, pianoforte;

INFORMAZIONI
Infoline: 339 7886261 (dalle 15:30)
Prenotazione cena: 333 5077059 (dalle 15:30)
www.jazzclubferrara.com
jazzclub@jazzclubferrara.com

Il Jazz Club Ferrara è affiliato Endas, l’ingresso è riservato ai soci.
Non si accettano pagamenti POS

DOVE
Tutti i concerti si svolgono presso il Torrione San Giovanni via Rampari di Belfiore, 167 – 44121 Ferrara. Se si riscontrano difficoltà con dispositivi GPS impostare l’indirizzo Corso Porta Mare, 112 Ferrara.

ORARI
Apertura biglietteria: 19.30
Cena a partire dalle ore 20.00
Primo set: 21.30
Secondo set: 23.00

centro-sociale-resistenza

Tempi moderni: la guerra di Resistenza al centro sociale è per la musica alta

C’è un angolo del centro storico, che a dispetto della sua aria tranquilla, ultimamente è animato da alcune tensioni.
C’è un signore che è molto arrabbiato perché la casa dove si è da poco trasferito è vicina ad un centro sociale in cui ci sono dei ragazzi che fanno rumore. E siccome non gli danno pace, ha deciso di far loro la guerra, mandando ogni tipo di controllo, dalle forze dell’ordine all’Asl. Una sera che per l’ennesima volta gli hanno rovinato la cena con le prove dei loro concerti, si è anche presentato là dentro, tirando fuori tutta la sua disperazione, urlando “zecche di merda, vi mando Forza Nuova”. Visto che là dentro sono tutti “rossi”, gli è sembrata la minaccia più appropriata. Loro poi hanno annullato il concerto, e ora lui sta meditando le prossime mosse, perché non è finita qui.
Poco distante da lui vive Mariella, una signora che trent’anni fa ha preso casa in questa che è una delle zone più belle di Ferrara, via della Resistenza, abbracciata dalle storiche via Mortara e via Montebello. Un quartiere tranquillo di gente rispettosa e perbene. Di fianco a casa sua c’è sempre stato un centro anziani, di cui si percepiva la presenza solo quando qualcuno esultava per una tombola.

Poi tre anni fa la musica è cambiata. “Da quando al centro sono arrivati quei ragazzi che fanno i concerti, d’estate i miei amici non mi vengono più a trovare perché tanto in casa non si riesce a parlare per il rumore. E poi finito quello, quando vorremmo dormire, non possiamo perché la gente rimane sotto le nostre finestre a parlare. Non ne faccio un discorso politico, ma di regole civili”.
E mentre Mariella è sul pianerottolo che parla, esce anche Roberta. L’ha sentita e vuole dire la sua. “Io sono giovane come quei ragazzi, e capisco le loro necessità, sono contenta che facciano dei concerti, anche io suono, e non ho mai chiamato la polizia, né sono mai scesa a litigare, ma certe volte esagerano con il rumore, e poi una volta ero in salotto con le coinquiline e ci hanno lanciato un uovo, proprio a noi che li avevamo sempre difesi! Un episodio isolato, però ci siamo rimaste male”. Intanto dal portone entra Sandra, che sorride sconsolata perché ha già capito di cosa si sta parlando. “Si può essere d’accordo con le iniziative – dice – ma non con il rumore, d’inverno con le finestre chiuse non ci sono problemi, ma d’estate vien voglia di andare via. Io non voglio che questo diventi un quartiere morto, ma ormai l’unica che resiste è mia madre che è sorda!”.
L’argomento nel condominio è molto sentito e Stefania interviene dal citofono. “A noi non danno fastidio – afferma cercando di quietare gli animi – hanno abbassato la musica e i concerti finiscono prima, non ho lamentele da fare!”. Ma poco dopo un signore apre la finestra. “Non se ne può più di quelli là! Se sono mai andato a parlare con loro? Non ci penso neanche! Gli mando i carabinieri e basta”. E richiude la finestra.
C’è questo signore esasperato, c’è l’altro molto arrabbiato, ci sono Mariella, Roberta, Sandra, Stefania, e probabilmente ci sono altri vicini che avrebbero da dire la loro.

E poi c’è il centro sociale la Resistenza, al numero 34 dell’omonima via.
E’ ormai sera e sul viale d’ingresso gli anziani che hanno trascorso lì il pomeriggio se ne vanno incerti sulle loro biciclette mentre un gruppo di ragazzi arriva per l’aperitivo.
Lo stesso ricambio generazionale è avvenuto anche nel centro sociale tre anni fa, quando un gruppo di giovani volontari è subentrato nella gestione del posto, che rischiava di rimanere deserto.
Pur mantenendo l’affiliazione Ancescao e garantendo le aperture mattutine e pomeridiane del bar e delle sale ricreative per gli storici frequentatori, i nuovi arrivati hanno affiancato alle partite a trionfo e biliardo, anche altre attività.

Al piano di sotto si stanno radunando i primi arrivati per l’assemblea pubblica sulla gestione del centro che si tiene ogni mercoledì alle 20. Intanto al piano di sopra è in corso una diretta radiofonica nella sede di Radio Strike, emittente indipendente on line nata proprio nel centro. I conduttori, due insegnanti, stanno parlando dei problemi della scuola in un programma settimanale che si chiama Conflitti di Classe. Nella stanza accanto un gruppo di ambientalisti sta discutendo di come contrastare la realizzazione della Orte-Mestre. Attorno ci sono ancora i giochi utilizzati nel laboratorio teatrale per bambini che l’associazione Camaleonte ha tenuto nel pomeriggio.
In ogni angolo accade qualcosa.

“Sono ancora tante le attività che vorremmo avviare – dice Maria Lodi, presidentessa del centro – per esempio un corso per dj che si terrà il lunedì pomeriggio, o la biblioteca di quartiere intitolata a Stefano Tassinari, che inaugurerà sabato 15 febbraio dopo la manifestazione Via la Divisa, con la presentazione dell’Associazione contro gli abusi in divisa. Chiunque voglia venire per partecipare e darci una mano è bene accetto”.

Nessuno percepisce una ricompensa per il lavoro, ma tutto viene reinvestito nel centro.
“La gestione della Resistenza è un modello che viene studiato da diverse città italiane, perché non esiste una cosa del genere da altre parti” afferma Federico, una delle anime del posto.
“E poi – prosegue Maria – ci sono la ciclofficina dove si può imparare a riparare la bicicletta, il mercato contadino che si tiene due sabati al mese, le riunioni dell’Unione degli studenti, quelle dei migranti, i corsi di giocoleria e hip-hop. Questo posto è diventato un punto di riferimento per centinaia di persone, come ha dimostrato la partecipazione all’assemblea convocata d’urgenza dopo le minacce del nostro vicino”.

E poi ci sono anche i concerti del lunedì e del giovedì, che tanto fanno arrabbiare gli abitanti del quartiere.
Gli stessi organizzatori riconoscono che ci sono momenti, soprattutto d’estate, in cui la musica è alta, e diverse decine di persone si raccolgono all’esterno del locale.
“Siamo consapevoli di stare in mezzo alle case – dice Maria – quindi abbiamo abbassato i volumi e anticipato gli orari di chiusura a mezzanotte, abbiamo chiuso uno degli ingressi per non far sostare le persone sotto le case, ci stiamo dotando di materiali insonorizzanti per l’interno.
Ci hanno mandato un controllo dell’Asl e abbiamo chiuso la cucina perché non era conforme e per noi è stato grave perché era un’attività a cui tenevamo molto. Però ci stiamo adeguando a tutto quel che ci chiedono”.

Allora probabilmente la sfida più grande della Resistenza, accanto ai tanti temi di cui si occupa, è risolvere la questione più prossima a sé, ovvero quella della convivenza col vicinato, dell’integrazione col quartiere. Il rischio è la chiusura, e l’obiettivo di un centro che si definisca sociale diventa allora mediare tra le proprie necessità e il luogo in cui si trova ad operare.
La mediazione però, è un punto di incontro, al quale non si arriva né con le minacce né arroccandosi in difesa, ma con un’unica strategia: il dialogo.
Forse varrebbe la pena immaginare una riunione di quartiere con i ragazzi del centro e i vicini, o meglio ancora un pranzo, dove iniziare a condividere altro che non sia la tensione. I ragazzi ci avevano già provato, ma la riunione era andata deserta. E’ probabile che prossimamente sarà la stessa circoscrizione a proporre un’assemblea per cercare di far incontrare le due parti, in modo da garantire la tranquillità dei residenti, ma anche l’apertura del centro.

(La foto che correda l’articolo è di Luca D’Andria)

idrovia

L’idrovia, un’autostrada d’acqua per il territorio ferrarese

di Stefano Capatti

2.CONTINUA – A livello provinciale, si ha un crescita della rete infrastrutturale tra metà degli anni ’50 e i primi anni ’60: tra il ’55 e il 1960 le strade provinciali avevano quasi raddoppiato i chilometri, mentre quelle comunali sono aumentate di 200 chilometri. Le statali cominceranno ad aumentare a partire dal 1960 mentre; dal 1966 al 1970 verrà realizzato un tratto autostradale di 31 Km. Dal 1971 al 1977, anche in corrispondenza della crisi petrolifera ed economica (1973), gli investimenti di Provincia e Comuni sembrano congelarsi, mentre aumenta, di poco, il chilometraggio delle statali. Dal 1982 al 1987, invece, tornano ad aumentare le strade provinciali. Tuttavia la Provincia di Ferrara sconta una deficit infrastrutturale che la isola dal contesto regionale e delle province limitrofe (si pensi alla dismissione dell’idrovia ferrarese che dal 1955 al 1967 si avvicinerà ai valori di Mantova e ai suoi scali che detengono il primato del tonnellaggio a livello padano).

Un piano di sviluppo e di rilancio economico provinciale non può non integrare collegamenti veloci e multimodali (treno, idrovia, nave, aeroporto) ai principali assi viari europei e in stretta connessione ad azioni di insediamento di medio periodo (un programma chiaro per la prossima legislatura con verifiche, monitoraggi e correzioni per la Cispadana e l’Idrovia).

Per quanto riguarda l’Idrovia vi sono due aspetti che, a mio avviso vanno in particolare sottolineati. Trattandosi di un grosso progetto di valenza nazionale, deve poter dare due tipologie risposte: di facile accesso e immediata utilità alle imprese, con attracchi per i trasporti pensati sui fabbisogni delle aree produttive; l’altra risposta riguarda la gestione complessiva dell’infrastruttura (la gestione delle interconnessioni tra strade, ferrovie, idrovia e la gestione economica). In merito al primo aspetto, essendo noto cosa producono (e quanto) le imprese ferraresi (indicatori della Camera di Commercio), si tratterebbe di conoscere e ricostruire:
le materie prime utilizzate (da dove arrivano? Come sono trasportate?);
il processo di lavoro (c’è esternalizzazione? Se si, a chi e dove?);
come esce il prodotto o il manufatto (Container? Quale tipologia trasporto? Dove deve essere consegnato?)
i tempi (quali sono i tempi di approvvigionamento delle materie prime? E i tempi di consegna dei prodotti? Quali sono le vie ed i sistemi più usati?);
quali sono i principali fabbisogni logistici?
Quali sono i fattori infrastrutturali e logistici che renderebbero maggiormente competitiva l’azienda?
Solamente dopo aver ricostruito questo quadro qualitativo complessivo sarà possibile implementare gli attracchi (di arrivo e partenza) lungo l’asta navigabile.

Il seconda aspetto riguarda invece la gestione economica dell’Idrovia e, soprattutto, la continua manutenzione per mantenerla efficiente. La sostenibilità di un’opera così imponente richiede una gestione efficiente ed efficace nel connettere l’asta navigabile a porti, ferrovie, strade. I criteri di scelta del porto da scalare per una nave sono molti e, a loro volta, i soggetti che a diverso titolo ne determinano le priorità, sono una moltitudine, non solo armatori o personale di bordo. Nell’ottica auspicata dall’Unione europea (partecipazione dei privati) si può ipotizzare il coinvolgimento anche finanziario di una società logistica (o di un gruppo di privati) che offra un Global Service, compresa la gestione dell’idrovia per quanto concernono i trasporti interni (e i rapporti con le altre idrovie) e la localizzazione e gestione dei nodi integrati (fiume-ferrovia-aereo-mare), per rilanciare il trasporto via mare locale. Si tratterebbe del primo e più moderno servizio presente in Italia, dove semplificazione e fluidità garantirebbero alle nostre imprese un servizio innovativo. Nei paesi dell’Europa del Nord esistono grandi imprese che hanno intrapreso la gestione del trasporto global service merci secondo l’approccio “web-oriented”: il percorso della merce dal punto di origine a quello di destinazione si smaterializza e scompare non solo dalla vista, ma anche dalla percezione del cliente, il quale può seguire tramite sistemi georeferenziati sul proprio computer l’avanzamento della spedizione fino al destino finale della sua merce. Tutto sarà controllato da chi riceve l’ordine via internet prendendo in consegna il container. L’obiettivo principale di queste imprese è quello di controllare l’efficienza (costi) e l’efficacia (qualità) del complesso del percorso logistico integrato per assicurare ai propri clienti un servizio affidabile (performance migliori), a costi competitivi (tariffe più economiche) rispetto a quello offerto dai competitors nelle singole componenti del percorso (intermediari, spedizionieri, compagnie di navigazione e terminalisti portuali). A tale scopo si può pensare ad una concessione ad una di queste aziende per 10-15 anni, vincolandola anche alla manutenzione ordinaria dell’opera…

2. FINE

Stefano Capatti è ricercatore del Centro documentazione e studi di Ferrara