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Giorno: 15 Novembre 2015

L’APPELLO
Manifesto per Ferrara Città della Conoscenza

Tutta la vita è apprendimento. Lo sviluppo della società dipende dalla nostra capacità di apprendere e di adattarci a nuove realtà e a nuove circostanze. Noi crediamo che questa consapevolezza debba diventare patrimonio dei cittadini del presente e del futuro.
Noi sosteniamo che non si possa più pensare ad un modello di vita caratterizzato da un’età della formazione, un’età del lavoro ed infine un’età della messa a riposo, vogliamo riconoscere, valorizzare ed integrare l’apprendimento formale, quello non formale e quello informale come parti inseparabili di un unico processo creativo che può e deve coinvolgere ogni persona.
Siamo convinti che l’apprendimento continuo migliori la qualità della vita, dotando i cittadini della capacità di anticipare e di affrontare nuove sfide per costruire una società migliore e più sostenibile.
Riteniamo che l’apprendimento permanente conferisca benefici sociali, economici e culturali ai singoli e all’intera comunità, che debba essere un obiettivo primario della nostra città, della regione, della nazione e della comunità internazionale: crediamo in un’economia della conoscenza diffusa.
L’apprendimento è condivisione, è cura, è evento quotidiano gestito dalle persone, anziché processo che avviene in modo quasi esclusivo all’interno delle istituzioni accademiche e scolastiche.
L’apertura all’apprendimento costante, la disponibilità a non chiudere mai il libro della conoscenza sono oggi fondamentali per affrontare la difesa del pianeta, uno sviluppo sostenibile, il diritto ad una vita lunga e felice.
Crediamo che la nostra città, per la sua tradizione e cultura, perché patrimonio dell’umanità, debba far parte della rete mondiale delle città che apprendono, essere una learning city che produce e scambia conoscenze, un luogo dove l’apprendimento è al servizio di tutta la comunità.
Desideriamo vivere in una città amica dell’apprendimento, una città riconoscente che celebra e festeggia quanti sono impegnati nello studio, nei saperi, nella ricerca. Una città che fa incontrare e dialogare la scuola, l’università, le istituzioni culturali, i piccoli e i grandi, gli studenti e gli adulti in una esperienza di condivisione e di interesse comune.
Una città capace di attrarre, trattenere, integrare talenti e individui creativi, per la sua vitalità culturale, per le opportunità di lavoro che offre a quanti nella conoscenza sono impegnati, per la presenza di strutture locali in grado di attrarli.
Una città che fonda la propria crescita sul sapere, per questo ne favorisce la ricerca, la creazione, la condivisione, la valutazione, il rinnovo e l’aggiornamento continuo.
Una città che sviluppa alleanze fra i suoi vari settori per un buon utilizzo delle risorse, che riconosce e valorizza come spazi di apprendimento biblioteche, musei, imprese, artigiani, associazioni, istituzioni religiose, sportive e centri culturali, centri comunitari, parchi, che motiva i cittadini a mettere in comune i propri talenti, promuove la creazione di ricchezza attraverso lo sviluppo delle capacità imprenditoriali.

Se anche tu credi in Ferrara Città che apprende, Città della conoscenza, abbiamo bisogno della tua firma per un futuro diverso e migliore.

Per firmare clicca qua


Hanno già aderito:

Giovanni Fioravanti, Andrea Cirelli, Barbara Arcari, Bruno Turra, Sergio Gessi, Loredana Bondi, Daniela Cappagli, Antonella Mori, Bruno Cesari, Giuseppe Sarti, Fabio Muzi, Massimo Malucelli, Andrea Vincenzi, Rossana Gallio, Silvia Cirelli, Niccolò Alessandri, Mario Sunseri, Riccardo Roversi, Renata Patrizi, Diego Trentini, Lia Bazzanini, Andrea Strocchi, Simonetta Sandri, Roberto Guerra, Francesca Pepe, Paola Brognara, Antonia Baraldi Sani, Antonio Meloni, Lorenzo Barbieri, Filippo Landini, Giuliano Fiorini, Sergio Rigolin, Ivana Cambi, Wally Panizzolo, Daniela Cantarello, Michele Arcari, Raimondo Galante, Marco Mari, Andrea Baravelli, Maria Calabrese, Anna Cirelli, Maurizio Tieghi, Franco Stefani, Cristiano Rocchio, Gaia Lembo, Annarita Fortini, Anna Maria Fioravanti, Giancarlo Carpi, Carla Collina, Maria Cavalieri, Elena Marescotti, Anna Rosa Fava, Roberto Bondoni, Giuseppe Sarti, Lucia Marchetti, Silvana Onofri, Raffaella Mantovani, Luca Vaccari, Simonetta Uberti, Massimo Maisto, Marcello Darbo, Davide Serrazanetti, Marisa Colombari, Daniela Chersoni, Anna Maria Gardinali, Mirta Tartarini, Bruna Evola, Elena Mainardi, Dario Favretti, Francesco Bernardi, Angelo Andreotti, Chiara Baratelli, Paola Bastianoni, Roberto Polastri, Francesco Baraldi, Paola Castagnotto, Franco Di Giangirolamo, Roberta Lazzarini, Daniele Civolani, Silvia Cavicchi, Annalisa Rabuiti, Francesco Borciani, Davide Grandi, Angelica Gamba, Annalisa Felletti, Federica Felisatti, Flavia Franceschini, Cora Herrendorf, Nicola Minelli, Fiorenzo Baratelli, Ilaria Baraldi, Marina Contarini, Carlo Alvisi, Linda Morini, Daniele Lugli, Paola Migliori, Maria Angela Marzola, Sandra Boccafogli, Roberto Cassoli, Dino Savini, Maria Grazia Lonzi, Maurizio Pesci, Barbara Dioli, Fabio De Luigi, Cinzia Bucchi, Sandro Cardinali, Andrea Antolini, Sergio Pugliese, Monica Riberti, Elia Fioravanti, Alessandro Gulinati, Cristina Fiorentini, Sandra Carli Ballola, Nino Zaccaria, Monica Indelli, Pier Luigi Rainieri, Biagia Cobianchi, Gianni Venturi, Maria Rosa Serafini, Alessandra Melloni, Gabriella Ursino, Pasquale Nappi, Nicola Alessandrini, Riccardo Mantovani, Cristina Venturi, Michele Scaringella, Anna Boccagli, Giulia Maiuolo, Carlo Tassi, Maria Elena Monteleone, Claudia Arallambi, Arianna Bagarini, Ines Cavicchioli, Giovanna Giusto, Zairo Ferrante, Maria Paola Forlani, Roberto Fusi, Monica Bertelli, Salvatore Galante, Luca Pasqualini, Mirco Micheli, Alessandro Fusetti, Roberto Piccioli, Alessandro Sbreghi, Ludovica Baraldi, Vitaldo Conte, Véronique Tognola, Anna Tambini, Valeria Ravagnani, Carlotta Maniezzo, Marco Bonora, Dalia Bighinati, Chiara Porretta, Massimo Bonazzi, Brunaldo Trambaioli, Gaetano Sateriale, Sandra Ferrighi, Lina Pavanelli, Ionut Ivan, Gabriella Cavalieri, Giuseppe Molinini, Ivan Mattioli, Sara Cambioli, Anna Maccotta, Paolo Manzelli.

Misure di vigilanza e prevenzione a seguito degli attentati verificatosi a Parigi il 13 novembre

da: Franco Mioni

Si è riunito questa mattina, presieduto dal Prefetto Ennio Mario Sodano, il Comitato Provinciale per l’ordine e la Sicurezza Pubblica alla presenza del Sindaco di Bologna Virginio Merola e ai rappresentanti della Questura, dei Comandi Provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza e al Comandante del 121° Reggimento Artiglieria Contraerea dell’Esercito.
Nel corso della riunione, convocata in relazione al tragico attentato terroristico che ha colpito ieri sera Parigi, è stata effettuata una analisi della situazione che, pur nell’assenza di allarmi specifici per la provincia di Bologna, richiede la massima allerta.
Sono stati perciò confermati gli obiettivi sensibili già individuati ed è stato deciso di rafforzare fin da subito, con il concorso di tutte le Forze di Polizia e delle Forze Armate, le misure di vigilanza agli obiettivi francesi.
La riunione odierna è stata anche l’occasione per raccomandare il massimo coordinamento e lo scambio di informazioni costanti in maniera da incrementare il patrimonio informativo e l’attività di indagine e controllo delle Forze dell’ordine.
Proprio in questa ottica, come già accaduto in occasione dell’attentato terroristico alla redazione del giornale Charlie Hebdo del 7 gennaio scorso, anche i rappresentati di Enti e Associazioni verranno invitati a promuovere una costante collaborazione con le Forze dell’ordine oltre che ad adottare ogni utile difesa passiva.

Venerdì 20 novembre all’Osteria degli Ulivi a Ferrara ritornano gli anni ruggenti a base di Vintage cocktails

da: organizzatori

E’ tornata la moda di rivisitare i Vintage cocktails, potrete assaporare e vivere questa esperienza con una serata all’insegna degli anni ruggenti,con bicchieri old fashioned, trasformando il locale in un bar clandestino degli anni ’20 tutto questo il 20 novembre dalle ore 20,00 presso l’Osteria degli Ulivi. Potrete assaporare gli intramontabili Pears Garden abbinato con gambero marinato alla paprika e cuntney di pere, Red Snapper abbinato con una battuta di manzo su crema stracciatella e l’Hanky Panky abbinato con ricotta mantecata alle erbe con cipolla rosa di Tropea marinata, costo della serata. E’ gradito un Dress code anni ’20 e per chi lo desidera viene proposto un Total look in puro stile anni ’20 a cura di Maurizia Farinelli, completo di abito,accessori, acconciatura, bigiotteria e trucco. Se interessati al Total Look occorre prendere contatto direttamente al 348/2977422.
Per partecipare alla serata il cui costo è di € 20,00 è gradita la prenotazione direttamente all’Osteria degli Ulivi telef 0532 790446
Vi aspettiamo per partecipare a questa folle serata dei ruggenti anni ’20, il tutto accompagnato da musica e chi arriverà interpretando la serata anche con l’abbigliamento ( anche solo un’acconciatura) avrà uno sconto sul costo della serata. Inoltro il collegamento alla pagina Facebook https://www.facebook.com/cenealchiardiluna/timeline

Dichiarazione del Movimento Federalista Europeo sui recenti attentati a Parigi

da: Giancarlo Calzolari

“Fare presto! Contro il terrorismo e la paura, unione politica dell’Europa”

Nell’unirsi al cordoglio e alla ferma condanna di tutta la comunità democratica per i barbari attentati di Parigi e l’uccisione di tanti cittadini innocenti, il Comitato centrale del Mfe, riunito a Roma il 14 novembre, sottolinea il momento di estremo pericolo che incombe sull’Europa e sui suoi valori democratici e civili. La guerra in Medio Oriente e il crescente caos in Nord Africa, le minacce e le emergenze che ne derivano e che raggiungono ormai direttamente il continente europeo, inclusa la sfida posta dall’entità dei flussi migratori, evidenziano l’impotenza e la fragilità degli Stati nazionali e fanno emergere il ritardo in cui si trova ancora bloccato il processo di unificazione europeo. A causa di questo ritardo non esistono a livello europeo le istituzioni, i poteri e le risorse per elaborare e mettere in atto una strategia unitaria di dimensioni adeguate alle sfide e ai pericoli che sovrastano il nostro continente. L’illusione di potersi estraniare, mettendo addirittura in discussione gli accordi di Schengen, e cercando di difendersi dalle sfide esterne attraverso un rafforzamento della sovranità nazionale, può decretare la fine della democrazia e la sconfitta del progetto di civiltà incarnato nell’idea di Europa.
Per questo il Comitato centrale del Mfe esorta i capi di Stato e di governo europei a reagire con un atto di coraggio che indichi chiaramente all’opinione pubblica e al resto del mondo la ferma volontà di contribuire come europei alla soluzione delle sfide in campo, superando le attuali condizioni di incertezza, contribuendo al processo di pacificazione mondiale.
Tocca in particolare a Francia, Germania, Italia e agli altri paesi che si vorranno aggiungere, farsi promotori di una iniziativa in questo senso.
È venuto il momento di agire concretamente per superare l’Europa intergovernativa, fissando un calendario per il completamento in tempi definiti e brevi dell’unione politica; e, sulla base di questo percorso, creare le strutture per la lotta comune al terrorismo, decidere una concreta politica europea di controllo delle frontiere esterne e di gestione sia della sicurezza interna che dei flussi migratori, e soprattutto avviare le misure necessarie per impostare una vera politica estera e di sicurezza europea.
Non è con la retorica, e ancor meno con la paura, che si possono sconfiggere il terrorismo e il disordine crescente. Servono azioni concrete, immediate e coraggiose. Servono azioni europee.

IL FATTO
E ora ‘Meet up Grilli Estensi’ è un marchio registrato. A nome Silvia Mantovani

Sono un iscritto al meetup Grilli Estensi anche se da tempo non partecipo più attivamente alle attività dei grillini ferraresi . Vi scrivo per informarVi di una notizia che mi è stata riferita e di cui ho avuto conferma su internet facendo una ricerca sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico – Direzione generale lotta alla Contraffazione – Ufficio italiano marchi brevetti (http://www.uibm.gov.it/uibm/dati/default.aspx ) cioè che in data 1° ottobre 2015 la sig.ra Silvia Mantovani ha depositato la richiesta di registrazione a suo nome del marchio del meetup Grilli Estensi .

Nel database dell’ufficio italiano brevetti e marchi risulta quanto segue:
Domanda n. 302015000057110 – Data Deposito 01 ottobre 2015
Descrizione: Meetup Grilli Estensi: il marchio è costituito da un cerchio contenente la silhouette nera su fondo bianco delle 4 torri del castello estense di Ferrara. al centro delle torri si trovano testa e mani di un grillo verde stilizzato che sorride. le antenne del grillo vanno a comporre le 2 ” i ” della scritta nera ” grilli ” , nella parte superiore del cerchio. nella parte inferiore appare la scritta bianca ” estensi ” . all’esterno del bordo nero del cerchio appare la scritta ” meetup ” nella parte superiore sinistra.
Colore: bianco, nero, verde Stato Domanda
Richiedente: MANTOVANI SILVIA | Ferrara (Fe) | Italia (It)
Domicilio elettivo: MANTOVANI SILVIA (omissis redazionale per privacy)
Codice Elenco prodotti o servizi: 45 fornitura di informazioni in ambito politico.

Tutto ciò premesso, mi chiedo: a che titolo la sig.ra Mantovani ha chiesto la registrazione a suo nome di un marchio che appartiene non a lei ma a uno storico gruppo politico? Da chi è stata autorizzata? Io, pur essendo iscritto al meetup, non sono stato messo al corrente di nulla. La cosa che più mi ha lasciato sbalordito è leggere quello che ha scritto il sig. Fabio V. nel sito del meetup Grilli Estensi: “…Ho visto depositare e registrare il marchio “Grilli estensi”, senza darne menzione alcuna all’interno del Meetup, né nelle assemblee, come a rivendicare la proprietà di un sogno…” e che “…Ho visto un consigliere comunale ‘buttare fuori’ dagli amministratori della pagina Fb due ‘attivisti’ rivendicando il diritto attribuitogli dalla lettera ai Meetup di gestire i rapporti con la stampa in modo autonomo, attribuendo di iniziativa e senza assemblee la proprietà della pagina ai consiglieri e non al Meetup, dando quantomeno l’impressione del connotato padronale che si vuol fare assumere alla cosa”… (http://www.meetup.com/it/Ferrara5StelleGrilliEstensi/messages/boards/thread/49358863/)

In attesa di chiarimenti, porgo distinti saluti.

Lettera firmata
(Per motivi di privacy il mittente ha chiesto di omettere la pubblicazione delle sue generalità)

Martedi 17 novembre al Centro Sociale “La resistenza” di Ferrara presentazione di progetti umanitari nelle zone di guerra

da: organizzatori

“Dal Medio Oriente all’Europa: i Balcani, la strada più lunga”

Martedì 17 novembre alle 17,30 il Centro Sociale “La Resistenza” (Ferrara, via della Resistenza 32/b) ospiterà la presentazione dell’Associazione “Speranza – Hope for Children onlus”, nata nell’aprile 2014 per intervenire con progetti di carattere umanitario in zone di guerra, in Siria in particolare. Nel corso del 2015 l’iniziativa dell’associazione si è inoltre concentrata nelle missioni di aiuto ai rifugiati, non solo siriani, in transito nei Balcani.
L’incontro è organizzato in collaborazione con il Gruppo di Ferrara de“L’Altra Europa/L’Altra Emilia Romagna” che nei giorni scorsi ha raccolto le generose donazioni di tante cittadine e cittadini: 20 scatoloni pieni di scarpe, cappotti, giacconi, sciarpe, berretti, coperte verranno consegnati martedì ai volontari di “Hope for Children” che nel successivo fine settimana provvederanno a portarli ai rifugiati nei Campi allestiti nei Balcani.
L’incontro di martedì 17 novembre sarà l’occasione per ricostruire la drammatica vicenda della guerra in Siria con Feras Garabawy, responsabile dei progetti in Medio Oriente, mentre dei progetti umanitari dell’associazione e dell’accoglienza nei Balcani parlerà il Presidente di “Hope for Children” Gaetano Turrini. Interverranno inoltre un rappresentante dell’Associazione ferrarese “Cittadini del mondo” e uno della “Coalizione sociale”.
Nel corso del 2014 “Hope for Children” ha avviato progetti, ancora in corso nel nord della Siria, relativi all’istruzione e alla sanità: le “Scuole della Speranza”, in collaborazione con Syrian Team of Progress and Prosperity (completo sostegno finanziario per 5 scuole, con 20 classi, per circa 650 alunni a Hurtain, a pochi chilometri a nord di Aleppo; il “Pane della Speranza”, sostegno finanziario per la fornitura completa del pane alle famiglie composte da 20 vedove con bambini per circa 100 persone; la Clinica specializzata per la Leishmaniosi con un medico, un infermiere ed un operatore amministrativo per la cura di circa 600 casi al mese, garantendo anche tutti i medicinali; la gestione della Clinica Pediatrica all’interno del campo profughi siriano di Bab al Salam, che accoglie 25 mila persone metà delle quali bambini.

Tper

Domani a Bologna e Ferrara un minuto di sosta in ricordo delle vittime di Parigi

da: ufficio stampa Tper

A Bologna e Ferrara, alle ore 12 di domani, in segno di lutto per le vittime degli attentati terroristici di Parigi, sosta simbolica dei bus e bandiere a lutto

In segno di lutto e a ricordo delle vittime degli attentati terroristici di Parigi, domani, lunedì 16 novembre, i lavoratori di Tper, per iniziativa delle Organizzazioni Sindacali e dell’Azienda, effettueranno una fermata simbolica dei bus di un minuto.
Alle ore 12 gli autobus sosteranno, quindi, per un minuto alle fermate o comunque in coincidenza di uno spazio che consenta di evitare l’intralcio al traffico.
Sempre in segno di cordoglio, Tper esporrà la bandiera a mezz’asta nella propria sede; gli autobus usciranno dai depositi con le bandiere listate a lutto.
Tper SpA

Ed eccola qui la guerra: ora, nonviolenza o barbarie!

da: Movimento Nonviolento

Ed eccola qui, la guerra. E’ arrivata anche alla porta accanto. Con il suo orrore, il terrore, il sangue, i corpi morti. Quando la vedi con i tuoi occhi capisci davvero perché è “il più grande crimine contro l’umanità”.
E’ un’unica guerra che si mimetizza in varie forme, che si ciba dello stesso odio e defeca la stessa violenza. E’ sempre la stessa cosa, compiuta da eserciti addestrati, ben armati, finanziati, le cui vittime sono soprattutto i civili innocenti.
Ormai è una matassa ingarbugliata. Il bandolo non lo si trova più. Non serve sapere chi ha iniziato per primo, le ragioni sono scomparse e rimangono solo i torti. E’ una spirale perversa che si autoalimenta: guerra-terrorismo-violenza-odio-vendetta-terrorismo-guerra …

Ieri a Parigi abbiamo assistito in diretta ad un’operazione militare: un gruppo di soldati in armi che ha agito come un plotone di esecuzione, attaccando civili inermi, sequestrandoli, decimandoli, come facevano i nazisti nella Francia del 1940, violando ogni convenzione internazionale, fuori da ogni regola… d’altronde la guerra, non ha regole, se non quella di eliminare fisicamente il nemico.
Ed è proprio questo che i mercenari dell’odio vogliono: che ognuno di noi si senta nemico all’altro, per innalzare il livello dello scontro, dove alla fine rimarrà solo chi è più spietato, chi spara l’ultimo colpo.
Già troppe volte abbiamo detto “mai più!”. Dopo la guerra del Golfo, dopo le Torri Gemelle, dopo l’attacco in Iraq, dopo gli attentati di Londra e di Madrid, dopo la strage di Charlie Hebdo, dopo quella del Bardo, dopo i bombardamenti su Libia e Siria, dopo il raid sull’ospedale di Kunduz in Afganistan, dopo il massacro all’Università di Garissa in Kenya, dopo le bombe sul corteo pacifista di Ankara … ed oggi dopo gli attentati suicidi di Beirut e di Parigi.
Piangere i morti ed esprimere solidarietà è importante, ma non basta se poi tutto continua come prima. Dobbiamo reagire. Non farci piegare dal dolore e dalla paura. Non accettare lo stato delle cose. Reagire. Reagire per spezzare la spirale, ed aprire una strada nuova. La violenza ha fallito e se perpetuata peggiorerà ulteriormente una situazione già tragica.

La via da seguire è quella della nonviolenza. Sul piano personale e su quello politico. La via del diritto, della cooperazione, del dialogo, delle alleanze con chi in ogni luogo cerca la pace, della riduzione drastica della produzione e del traffico di armi, dei Corpi civili di pace per affrontare i conflitti prima che diventino guerre, della polizia internazionale per fermare chi si pone fuori dal contesto legale dell’Onu.
Il terrorismo e la guerra (che è una forma di terrorismo su vasta scala) si contrastano con strumenti altrettanto forti, ma con spinta contraria. Siamo anche noi dentro il conflitto, e lo dobbiamo affrontare con soluzioni opposte a quelle perseguite finora. L’alternativa oggi è secca: nonviolenza o barbarie.

Movimento Nonviolento
www.nonviolenti.org
www.azionenonviolenta.it

RITRATTI
Vicende, passioni e turbamenti giovanili di Giorgio de Chirico nella pettegola Ferrara

“Io ripresi a dipingere. L’aspetto di Ferrara, una delle città più belle d’Italia, mi aveva colpito; ma quello che mi colpì sopratutto e m’ispirò nel lato metafisico nel quale lavoravo allora, erano certi aspetti d’interni ferraresi, certe vetrine, certe botteghe, certe abitazioni, certi quartieri, come l’antico ghetto, ove si trovavano dei dolci e dei biscotti dalle forme oltremodo metafisiche e strane.”
Oggi come nel 1915 le parole con cui Giorgio de Chirico descrisse la città di Ferrara risultano evocative, tanto che leggendole la mente vaga tra le vie, soffermandosi nei luoghi che tanto ispirarono l’artista. La guerra è un ricordo vivo ma lontano, anche se questi cent’anni non hanno lasciato mutare troppo la città, le cui specialità culinarie e i monumenti caratterizzanti furono studiati e dipinti da de Chirico, destinato insieme al fratello Alberto Savinio al 27° reggimento di fanteria, Brigata Pavia. Non ancora celebre, la sua fama iniziava a diffondersi a Parigi, ma non gli garantiva un reddito. Dopo un primo periodo d’adattamento alla vita militare e l’arrivo della madre, riprese a dipingere, ma cambiò il suo stile, seguendo una corrente parigina. La funzione del disegno mutò, facendolo diventare più definito e lavorato, non più un appunto poco curato o confuso, anche perché i ritmi della vita militare non permettevano, almeno inizialmente, troppo tempo per la pittura. “I progetti della fanciulla” fa parte delle opere del primo periodo ferrarese e della poetica degli oggetti, non legata a una tradizione plastica, ma all’idea che si dovessero compiere delle libere associazioni intuitive. In altri quadri, come “Composizione metafisica”, vengono disegnati in modo iperrealistico i tipici dolci e i pani ferraresi, come la coppia, descritti anche dal fratello Alberto in un capito della sua opera, “Hermaphrodito”: “…dolci metallici non destinati ai mortali ma offerti alle divinità infernali”. Si narrava, infatti, che la tradizione volesse che, alla morte di un ferrarese, venissero adagiati vicino al corpo del defunto del panpepato e del pan di cedro, come dazio da pagare per accedere al regno dei morti.

Assunto come scritturale, ebbe più tempo per dedicarsi alla vita artistica e per conoscere le personalità che circolavano intorno a Ferrara, distanti da quell’ambiente militare che trovava “lontano dalla sua psiche”. Tra i primi, frequentò il poeta Corrado Govoni, ma per poco, infatti lo considerò poco accogliente e riservato.
Non fu facile instaurare un rapporto con i ferraresi, in cui notava una latente pazzia,la mania per il pettegolezzo e per l’indiscrezione. Nelle sue Memorie, parlando di loro, affermava:
“Inoltre i ferraresi sono anche terribilmente libidinosi; ci sono giorni, specialmente nell’alta primavera, in cui la libidine che incombe su Ferrara diventa una forza tale, che se ne sente quasi il rumore, come di acqua scrosciante o di fuoco divampante”.

Incuriosito da questo fenomeno, ne discusse con il professor Tambroni, frenologo del manicomio ferrarese e apprese che la causa di quest’atteggiamento era da ricercare nel sottosuolo e nell’aria: una strana combinazione di umidità e di esalazioni della canapa influenzava l’organismo umano, portando la malizia dell’agire quotidiano dei cittadini. Da viaggiatore, ogni esperienza e ogni luogo erano fondamentali per i suoi lavori, da ogni cosa che osservava e da ogni persona che incontrava de Chirico traeva qualcosa che potesse essere d’ispirazione per i suoi lavori. Tra i personaggi ferraresi che conobbe e stimò, definendoli scherzosamente come “non campioni di normalità”, ricorda il caporale Carlo Cirelli, a cui donò un ritratto, e un giovane Filippo De Pisis, studioso e non ancora pittore. Conobbe anche una donna di cui si innamorò, Antonia Bolognesi, una giovane impiegata comunale ritratta nel dipinto “Alceste”, futura promessa sposa che invece lasciò dopo i trasferimento a Roma, causandole un enorme dolore che traspare dalle sue lettere.

Colui che influì maggiormente sulla sua arte, però, fu Carlo Carrà, incontrato durante un periodo a Villa del Seminario (oggi Città del ragazzo), l’ospedale militare per malati nervosi a pochi chilometri da Ferrara. Qui i due artisti ebbero il permesso di lavorare alle loro opere e, da questo confronto, incoraggiato dall’amico scrittore e pittore Ardengo Soffici nacque quella che viene definita pittura metafisica. Passarono un paio di mesi insieme nella struttura, tempo in cui, secondo de Chirico, Carrà copiò i suoi lavori, cercando di riprodurre i suoi soggetti. Celebre per la sua opera del 1911, “I funerali dell’anarchico Galli”, icona della città contemporanea in perpetuo movimento, Carlo Carrà fu fortemente autocritico, tanto da distruggere la maggior parte delle sue opere futuriste. Terminato il suo periodo a Ferrara e tornato a Milano, inaugurò una mostra con l’intento, sempre secondo de Chirico, di elevarsi come unico creatore della pittura metafisica, cosa che comportò incomprensioni tra i due.

Manifesto della pittura metafisica fu l’opera realizzata tra il 1916 e il 1917, “Le muse inquietanti”, in cui due manichini da sartoria sono posizionati in primo piano come strutture di marmo, circondate da oggetti, sullo sfondo del Castello degli Estensi, che rende riconoscibile il luogo vuoto e misterioso, posizionato in un tempo non definito.
Sono infatti i monumenti a rendere i luoghi deserti riconoscibili, rappresentati proporzionati e mai deformati, sfondo di scene senza tempo, misteriose e silenziose, la cui unica presenza è quella dei manichini, forme vuote e immobili.
Ritornato a Ferrara “[…] con l’euforia d’un giovane che parte in villeggiatura per incontrare una ragazza bellissima”, de Chirico ricominciò a lavorare alle sue opere, dipingendo misteriose e romantiche piazze e interni metafisici, in quello che fu il periodo più produttivo del suo soggiorno nella città estense. Dovette fermarsi nel 1918, quando colpito dalla febbre spagnola fece ritorno alla Villa del Seminario, in attesa della venuta della madre. Giunse così l’ottobre del 1918, la Germania chiese l’armistizio e i soldati scesero in strada a festeggiare. Tra i tanti, anche un ancora debole de Chirico lasciò i pennelli con cui stava terminando un interno metafisico e scese in piazza, unendosi alla folla che sembrava impazzita, godendo degli ultimi giorni nella città che l’aveva ammaliato, trasformando per sempre la sua arte.

A un secolo dalla sua permanenza a Ferrara, il Palazzo Diamanti ha inaugurato l’esposizione “De Chirico a Ferrara. Metafisica e Avanguardie”, in mostra dal 14 novembre al 28 febbraio.

Lettera di un iscritto al meetup Grilli Estensi: un dubbio caso di registrazione del marchio

da: grillino ferrarese

Sono un iscritto al meetup Grilli Estensi anche se da tempo non partecipo più attivamente alle attività dei grillini ferraresi . Vi scrivo per informarVi di una notizia che mi è stata riferita e di cui ho avuto conferma su internet facendo una ricerca sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico – Direzione generale lotta alla Contraffazione – Ufficio italiano marchi brevetti (http://www.uibm.gov.it/uibm/dati/default.aspx ) cioè che in data 1° ottobre 2015 la sig.ra Silvia Mantovani ha depositato la richiesta di registrazione a suo nome del marchio del meetup Grilli Estensi. Nel database dell’ufficio italiano brevetti e marchi risulta quanto segue:
Inserisci questa scheda nell’elenco personalizzato; Inserisci questa scheda – relativa alla domanda n. 302015000057110 – nell’elenco personalizzato
Data Deposito: 01 ottobre 2015; N. Registrazione – ; Data Registrazione – ; Immagine non disponibile; Titolo – ; Descrizione: meetup grilli estensi il marchio è costituito da un cerchio contenente la silhouette nera su fondo bianco delle 4 torri del castello estense di ferrara. al centro delle torri si trovano testa e mani di un grillo verde stilizzato che sorride. le antenne del grillo vanno a comporre le 2 ” i ” della scritta nera ” grilli ” , nella parte superiore del cerchio. nella parte inferiore appare la scritta bianca ” estensi ” . all’esterno del bordo nero del cerchio appare la scritta ” meetup ” nella parte superiore sinistra. Colore: bianco, nero, verde; Stato Domanda: presentata; Tipo Domanda Presentata: primo deposito; Nota dell’ufficiale rogante – ; Richiedente: Mantovani Silvia – Ferrara (Fe) – Italia (It); Domicilio elettivo: Mantovani Silvia; Indirizzo: via Ariosto 11 – 44121 Ferrara (Fe); Email: silviamail3@gmail.com; Codice Elenco prodotti o servizi: 45 – fornitura di informazioni in ambito politico.
N.B. Le Classi e i Prodotti o Servizi sono riferiti all’edizione della Classificazione di Nizza vigente al momento della presentazione della domanda di primo deposito
Tutto ciò premesso, mi chiedo: a che titolo la sig.ra Mantovani ha chiesto la registrazione a suo nome di un marchio che appartiene non a lei ma a uno storico gruppo politico? da chi è stata autorizzata? io, pur essendo iscritto al meetup, non sono stato messo al corrente di nulla. La cosa che più mi ha lasciato sbalordito è leggere quello che ha scritto il sig. Fabio V. nel sito del meetup Grilli Estensi: “…Ho visto depositare e registrare il marchio “grilli estensi”, senza darne menzione alcuna all’interno del Meetup, ne nelle assemblee, come a rivendicare la proprietà di un sogno…” e che “…Ho visto un consigliere comunale “buttare fuori” dagli amministratori della pagina Fb due “attivisti” rivendicando il diritto attribuitogli dalla lettera ai Meetup di gestire i rapporti con la stampa in modo autonomo, attribuendo di iniziativa e senza assemblee la proprietà della pagina ai consiglieri e non al Meetup, dando quantomeno l’impressione del connotato padronale che si vuol fare assumere alla cosa”…
http://www.meetup.com/it/Ferrara5StelleGrilliEstensi/messages/boards/thread/49358863/
In attesa di chiarimenti, porgo distinti saluti.
Per motivi di privacy chiedo cortesemente di omettere la pubblicazione del mio nome e cognome.

FOCUS
Il riscatto dall’ingiustizia: Margherita e Filippo storie parallele di vittime di mafia

“Abbiamo il dovere di conoscere quello che accade dentro l’aula del processo Aemilia” perché soltanto così “possiamo far sì che quello che è accaduto in Emilia Romagna non accada più, possiamo scegliere da che parte stare rifiutando di scendere a compromessi con queste persone”: “dobbiamo essere antenne sul nostro territorio”.
A chiedere questo impegno contro il sistema criminale mafioso sono Margherita Asta e Filippo Palmeri sabato pomeriggio a Bondeno durante l’incontro “La mafia uccide, il silenzio pure: la voce di tutti per una cultura della legalità”. Tanti sono gli elementi comuni nelle loro storie: entrambi sono originari di Castellamare del Golfo in provincia di Trapani, entrambi vivono ora in Emilia Romagna, Margherita a Parma dal 2010 e Filippo a Bologna dal 1987, infine entrambi sono famigliari di vittime di mafia e in entrambi i casi a causa di un destino crudele che ha voluto che i loro cari si trovassero al momento sbagliato nel posto sbagliato.

margherita asta-filippo palmeti
Margherita Asta e Filippo Palmeri

La storia di Margherita forse è la più conosciuta delle due: la mattina del 2 aprile del 1985, poco dopo le 8:35 l’auto con a bordo sua madre Barbara e i suoi fratellini, Giuseppe e Salvatore, fa da scudo a quella del sostituto procuratore Carlo Palermo, che si sta recando al palazzo di Giustizia di Trapani. È a lui che è destinata l’autobomba che, come ripete Margherita, “ha ridotto a brandelli” sua madre e i suoi fratelli. Lei non c’è perché quella mattina per andare a scuola ha chiesto un passaggio a una vicina; la zia le racconta che la mamma e i fratellini “sono volati in cielo per un incidente”. Solo tornando a casa dai funerali, quando passa dal luogo dell’attentato, si rende conto che a portarle via i suoi cari non è stato un incidente, ma la violenza della mafia: “ho visto il profilo di una casa con la macchia rossa del loro sangue; anche oggi quando vado a Pizzolungo per le commemorazioni e passo per di lì per me è come se quella macchia fosse ancora su quel muro”. Dopo 31 anni “non so ancora, o so solo in parte, chi e perché voleva la morte di Carlo Palermo, perché non c’è ancora una verità giudiziaria”, afferma Margherita. Gli esecutori materiali, arrestati nel 1987, sono stati prima condannati e poi assolti in appello e in Cassazione, mentre nel 2002 Salvatore Riina, e Vincenzo Virga sono stati condannati come mandanti, ma “nella sentenza c’è anche scritto che la mafia pensava di fare un favore a qualcun altro”, denuncia Margherita chiedendo il coraggio di una maggiore chiarezza.

Filippo fa l’imprenditore, è il figlio di Gaspare Palmeri, guardia forestale, “assassinato dalla mafia il 18 giugno 1991”, scandisce. Filippo vive a Bologna dal 1987, ma non ha ancora perso il suo accento siciliano, forse il segno più tangibile del fatto che lasciare la propria terra è stata una scelta obbligata: “avevo una piccola impresa edile e avevo subito intimidazioni, mi sono trasferito perché dovevo decidere da che parte stare e non ho voluto cedere, ho fatto la valigia e sono partito”. Quel giorno di giugno Gaspare era andato a vedere una partita di calcetto con dei colleghi, fra i quali anche uno che non conosceva, mentre tornavano sulla strada per Alcamo hanno visto del fumo e la macchina ha rallentato, poi “cinque minuti di inferno”: un vero e proprio agguato mafioso. Filippo, per sapere la verità sul perché suo padre sia morto quella notte, ha dovuto aspettare il 2003 quando la corte d’assise di Palermo, dopo le rivelazioni del pentito Gianni Brusca, ha stabilito l’innocenza di tre dei presenti quella notte, vittime nella guerra dei Corleonesi: l’unico obiettivo era l’unico collega che Gaspare non conosceva, Domenico Parisi, cognato del latitante Lorenzo Greco. In quei dodici anni però lui e la sua famiglia sono stati additati a Castellamare come collusi con i mafiosi, come gente che se l’era andata a cercare. Ecco perché non è mai riuscito a raccontare la sua storia e quella di suo padre: solo dopo aver conosciuto Margherita e l’associazione Libera “mi sono aperto” e “dopo 21 anni ad alcuni studenti di Cento per la prima volta ho raccontato, prima non avevo la forza perché per me è come rivivere ogni volta quella maledetta sera”.

“Dire che la mafia è dappertutto non significa rassegnarci”, anzi secondo Margherita “significa che ognuno deve fare la propria parte perché la mafia colpisce tutti”: la memoria dei loro cari non deve essere un nome scritto su una lapide, ma deve avere gambe per camminare, “deve servire per farci indignare e dall’indignazione bisogna passare all’impegno per combattere l’indifferenza e la rassegnazione”.
Sul monumento dedicato a Barbara, Giuseppe e Salvatore sta scritto che “rassegnati alla morte non all’ingiustizia” attendono “il riscatto dei siciliani dal servaggio della mafia”. Quel riscatto in realtà deve essere compiuto da tutti noi cittadini: “abbiamo bisogno di conoscere la vera storia del nostro Paese e dobbiamo pretendere una giustizia con la G maiuscola” conclude Margherita.

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IMMAGINARIO
Fortitudo. La virtù della Mura.
La foto di oggi…

Le Mura rossettiane edificate a partire dal 1492 circondano e proteggono la “Terranova”, un’area a settentrione del più antico abitato, nella quale ha preso forma la Città ideale del Rinascimento voluta dal duca Ercole I° d’Este.

E’ in programma per oggi il percorso proposto da Alessandro Gulinati dal titolo “Fortitudo. Itinerario in bicicletta alla ricerca della virtù della Forza tra torri e castelli medioevali e la storia delle Mura di Ferrara“, che parte dalle più antiche fortificazioni medioevali di età bizantina, longobarda e canossiana per arrivare attraverso i castelli e le mura estensi, alla conoscenza diretta di ciò che rimane della grande Fortezza pontificia demolita dopo l’Unità d’Italia.

Informazioni: Appuntamento e partenza in bicicletta ore 15.15 dal Mercatino del libro, via Saraceno, 32. Le visite guidate sono a cura di Alessandro Gulinati (ale.gulinati@gmail.com, 340-6494998).
La quota di partecipazione alle singole visite guidate è di euro 7- ridotto studenti e soci Pro Loco Ferrara euro 5. Ragazzi fino a 14 anni partecipazione gratuita.

Foto di Monica Negrini

ACCORDI
Scusate il francesismo.
Il brano di oggi…

Album: “Le Bataclan” del 1972 di Lou Reed, John Cale & Nico
Album: “Le Bataclan” del 1972 di Lou Reed, John Cale & Nico

In questi ultimi due giorni la notizia è decisamente una sola.
E come direbbe quel mio amico “c’è molto poco da dire”.
Aprendo internet però sembra di stare dentro un canile.
C’è anche un po’ di puzza, se posso permettermi di esprimere un’opinione personale.
Così per oggi ero quasi tentato di scegliere una di quelle cover dei Beatles abbaiate dai cani in cui ogni tanto si sentono anche due porci.
Ma forse la scelta più adatta è davvero questo classico dei Velvet Underground registrato proprio al Bataclan nel 1972.
Giusto per toglierci dalle orecchie tutto questo bau bau ininterrotto abbaiato a caso.
Francamente io non ho le idee molto chiare sulle varie eventualità che si sventagliano davanti al futuro della palla su cui camminiamo.
Sono cose più grandi di noi, proprio come la palla di cui sopra.
Quindi se posso esprimere di nuovo un punto di vista personale dico che cercare di ricordarci di questa cosa almeno una volta al giorno non è un’idea così bislacca.
Lo possiamo fare tutti, così come quelli che fanno yoga.
Non c’è neanche bisogno di comprare un tappetino specifico, è gratis e alla portata di qualunque utilizzatore di qualunque social network e di tutte quelle cose lì.

Ogni giorno un brano intonato alla cronaca selezionato e commentato dalla redazione di Radio Strike.

Selezione e commento di Andrea Pavanello, ex DoAs TheBirds, musicista, dj, pasticcione, capo della Seitan! Records e autore di “Carta Bianca” in onda su Radio Strike a orari reperibili in giorni reperibili SOLO consultando il calendario patafisico. xoxo <3

Radio Strike è un progetto per una radio web libera, aperta ed autogestita che dia voce a chi ne ha meno. La web radio, nel nostro mondo sempre più mediatizzato, diventa uno strumento di grande potenza espressiva, raggiungendo immediatamente chiunque abbia una connessione internet.
Un ulteriore punto di forza, forse meno evidente ma non meno importante, è la capacità di far convergere e partecipare ad un progetto le eterogenee singolarità che compongono il tessuto cittadino di Ferrara: lavoratori e precari, studenti universitari e medi, migranti, potranno trovare nella radio uno spazio vivo dove portare le proprie istanze e farsi contaminare da quelle degli altri. Non un contenitore da riempire, ma uno spazio sociale che prende vita a partire dalle energie che si autorganizzano attorno ad esso.

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