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Giorno: 15 Gennaio 2016

IL DIBATTITO
Rivoluzione culturale a Sinistra: sviluppo sostenibile, redistribuzione della ricchezza, nazionalizzazioni

da Davide Nani

I temi posti da Ferraraitalia al centro del dibattito sulla Sinistra sono tanti. Verrebbe da semplificare dicendo che la Sinistra nel nostro Paese non esiste più, plastica e rimodellata da contenitori dei quali pian piano ha preso la forma.

Cito per ridurre l’analisi: l’appartenenza al blocco occidentale, il sistema capitalistico, la deriva liberista, l’Italianità delle reti amico-clientelari e nepotistiche.
Una pianta delicata nell’orto sbagliato che negli ultimi tempi è cresciuta male e ha dato frutti amari, immangiabili.

Uscendo dalla brevissima analisi per parlare di una Sinistra possibile, che esca dalla logica di una mera e fiera testimonianza di sé, occorrerebbe una grande rivoluzione culturale, innescata da un progetto chiaro che comprenda le risposte possibili alle sfide del nostro tempo.

Elencherò con parole chiave gli elementi a mio parere imprescindibili per una ‘vision’ di sinistra.
Sviluppo sostenibile attraverso un Piano energetico nazionale (rottura con le lobby del petrolio e investimenti massicci in ricerca, progetti e opere).
Redistribuzione della ricchezza, (attraverso un piano per l’occupazione che preveda una netta inversione di tendenza tra privatizzazione e nazionalizzazione, precariato e stabilità).
Laicità dello Stato e di tutte le sue istituzioni ( idea da riscoprire dopo le furbizie e le piaggerie di molti leader dal Pci al Pd).
Un piano per l’immigrazione (che vada oltre la fase d’emergenza che va garantita. Chi entra sul suolo nazionale deve avere un nome e un cognome e diventare portatore di diritti e di doveri. La sinistra ha spesso abdicato al mettere nero su bianco delle regole certe in materia.).
Finanziamenti alla scuola pubblica, in edilizia, formazione dei docenti, inclusione, lotta alla dispersione.
Libertà di informazione (attualmente ai minimi storici).
Tenuta democratica (uscita dal dogma ricatto della governabilità).
Rete europea della sinistra (indispensabile per poter agevolare i progetti sopracitati).
Questione morale ( non osmosi affari e politici – non osmosi incarichi politici e sindacali – non parentele – una legge europea sul conflitto d’interessi – incarichi per meriti certificati e competenze).

 

dibattito-sinistraInvitiamo i lettori a sviluppare il confronto, incardinato su alcuni nodi politici:cos’è diventata oggi la Sinistra, quali valori esprime, quale personale politico la rappresenta, a quali aree sociali fa riferimento, per quali obiettivi sviluppa il proprio impegno, quali sono la visione e il progetto di società che intende realizzare.
Il tentativo è di andare oltre l’analisi, spingendosi sul terreno della proposta.
Attendiamo i vostri contributi. Scrivete a: direttore@ferraraitalia.it

LA STORIA
L’Iran delle donne, storia di Alaleh

Nahid Tabatabai
Nahid Tabatabai

“Era diventata una melagrana. Una melagrana rotolata dietro un mucchio di cianfrusaglie in un angolo della soffitta, così raggrinzita che se qualcuno l’avesse trovata e scossa avrebbe sentito il tintinnio dei chicchi secchi”. A quarant’anni, Nahid Tabatabai

Il bilancio arriva, inevitabile. Per tutti, per tutte. Nel mezzo del cammin di nostra vita. E ora eccolo affacciarsi, imperterrito, implacabile e sicuro di sé, durante il nostro affascinante viaggio nella letteratura iraniana moderna che continua, con altre belle sorprese, come quella di A quarant’anni di Nahid Tabatabai, nata a Teheran, nel 1958, laureata in drammaturgia, ma con predilezione per la narrativa. Nahid, che ha pubblicato la sua prima raccolta di racconti nel 1991, oggi dirige, con impegno e determinazione, una piccola casa editrice che promuove le giovani promesse letterarie iraniane. Che sono tante, credeteci, molte della quali intendiamo presentarvi.
I libri di Nahid Tabatabai sono caratterizzati da una fitta e coinvolgente trama di dialoghi, da scene colorate e da svariate vicende quotidiane di persone comuni, per lo più donne, le cui esistenze sono spesso dominate dall’ansia, dall’incertezza, dai dubbi e dall’insicurezza e sfilano sulla scena come veri e propri micro-drammi. Dimensioni comuni a tutti gli esseri umani nel mondo. Fra l’altro, dal romanzo che presentiamo oggi, A quarant’anni (con tanto di splendida copertina illustrata da Iman Raad), edito dalla giovane ma innovativa casa editrice Ponte33 fondata da Felicetta Ferraro, è stato tratto il film di Alireza Raisian, Chehelsaleghi (titolo originale), interpretato da Leyla Hatami, Orso d’Oro a Berlino, nel 2011, come miglior attrice per il film La separazione. Motivo in più per non perderselo.
Protagonista principale la sempre bella quarantenne Alaleh, affiancata dalla giovane figlia Shaghaiegh, dal marito Farhad, dalla collega Shirazi, da Saghafi, violoncellista poco virtuosa, e soprattutto, dal talentuoso direttore d’orchestra, Hormoz Shadan, ormai lontano primo amore, improvvisamente, e quasi miracolosamente, ricomparso. Il tutto avvolto dalla magia di un delicato e leggero violoncello che, a lungo silenzioso, suona nuovamente sulle note dell’Adagio di Albinoni. Alaleh incarna tutte le quarantenni in crisi per un tempo che passa, un’inquietudine legata a una gioventù che non c’è più, ai rimpianti del primo amore sfumato, ai momenti di bilancio che si fanno inevitabilmente quando ci si ferma a pensare, fra una piccola ruga e l’altra, a cosa si è fatto e a quali erano i progetti iniziali, a cosa si è lasciato indietro, a dove si è, da dove si è partite, a dove si va, a cosa si voleva, a cosa si vuole, a cosa si vorrebbe ancora, a cosa non si vorrebbe più.

Alaleh è il mondo di queste donne, ma soprattutto di quello delle forti e belle donne iraniane, in un paese che cambia, una nazione che per la sua storia non ha magari permesso, in un preciso momento, di fare quello che davvero si voleva (storia complessa, quella dell’Iran, la stessa Nahid Tabatabai ha vissuto gli ultimi eventi storici che hanno segnato il suo Paese: dalla rivoluzione islamica del 1979, alla guerra con l’Iraq, all’era Khatami). Ma qui l’Iran, in realtà, fa un po’ da contorno, in fondo Nahid parla dell’universale, di quella fase complessa e difficile della vita di ogni donna nel mondo, ovunque essa si trovi, ovunque essa viva, che è la cosiddetta mezza età (parola che, peraltro, non amiamo). Alaleh è una donna che lavora, come tante altre, e ha un’unica figlia, che adora, con la quale sta scoprendo un nuovo rapporto e dove i ruoli poco alla volta sembrano quasi capovolgersi. Tutte abbiamo attraversato questo momento, quando la madre diventa un po’ figlia e la figlia un po’ madre. Si tratta del ciclo naturale della vita, difficile da accettare, talora, ma inevitabile. In tutto questo, molto bella e coinvolgente è la figura del marito della protagonista Alaleh, il dolce e attento Farhad, un uomo teneramente e perdutamente innamorato della moglie, comprensivo fino al punto di far sorgere il dubbio se possa esistere veramente, da qualche parte, un uomo così perfetto. E che tutte vorremo trovare.
Questa Alaleh ci piace molto, per il suo essere portavoce di un pensiero femminile universale, per il suo riscoprirsi bella grazie al fascino maturo che emana mentre suona il suo violoncello, ripreso dopo anni di silenzio, scartato quasi come fosse un’antica, preziosa e dolce caramella a lungo conservata per momenti migliori, e grazie all’incoraggiamento di un primo amore romantico che ritorna solo per ricordare la speranza, la luce e i sogni di un tempo. Una rinascita che tutti sembrano comprendere e applaudire, nella bellezza immensa, unica e impagabile della riscoperta di sé stesse. Un romanzo da leggere, anche per (ri)conoscere una quotidiana vita iraniana libera da preconcetti, da veli, capi coperti e luoghi comuni da smantellare. Anche qui ci sono uomini dolci e non violenti, comprensivi e vicini, attenti e disponibili, presenti e amorevoli. Anche qui ci sono donne che lavorano e percorrono la loro vita a ritroso, facendo bilanci esistenziali positivi o dolorosi, in città moderne, dinamiche, laboriose e caotiche come Teheran, dove la letteratura cerca e trova spazio e respiro.
Anche qui c’è il mondo globale, con le sue opportunità di crescita, di consumo e di realizzazione, anche qui ci sono donne istruite, lavoratrici, combattive, volenterose, ferme, decise, eleganti, affascinanti, che vivono lo spinoso dilemma tra un modello di femminilità, caratterizzato dai ruoli tradizionali di madri e di mogli, e la voglia di emanciparsi per essere qualcos’altro, che soffrono anche dell’altro grande dilemma tra l’importanza attribuita alla bellezza femminile (destinata a sfiorire con la fine della giovinezza) e la ricerca di nuovi valori estetici, come il fascino maturo, che rappresenta una bellezza conquistata, riscoperta e ritrovata, svincolata dall’età anagrafica. Ci sono i dubbi e le paure di tutte, la voglia di emergere e riemergere, di farsi sentire e ascoltare, di vivere e non di sopravvivere, ma qui, soprattutto, c’è l’Iran delle donne.

IMG_5081Nahid Tabatabai, A quarant’anni, Ponte33, 2011, 91 p.

 

Domenica 17 gennaio a Este giornata di serie B, impegnati Afternuts e Wildnuts

da: ufficio stampa Ferrara Tchoukball

Domenica 17 gennaio inizia il ritorno nel Girone Est della Serie B di Tchoukball.
Gli Afternuts e Wildnuts, le due squadre del Ferrara Tchoukball, si presentano alla ripresa del torneo forti della seconda e terza posizione nella classifica generale frutto di una prima fase al di sopra delle più ottimistiche previsioni.
La giornata in programma ripropone la sfida fra squadre emiliano romagnole e venete e si svolge, per la prima volta, ad Este la nuova realtà che da quest’anno si è affacciata nel panorama del Tchoukball italiano. Da una parte, quindi, in casa gli Este Knights insieme alle due squadre di Lendinara e in trasferta i due team ferraresi accompagnati anche dalla squadra di Ravenna.
Le partite più importanti in chiave play off promozione sono quelle in cui le squadre ferraresi incontreranno i Lendinara Dragons.
La squadra più esperta del girone è imbattuta in testa la campionato con 21 punti frutto di 10 vittorie ed un pareggio: gli Afternuts li affronteranno con due punti in meno, effetto della sconfitta nel girone di andata e i Wildnuts con quattro a causa della battuta d’arresto nell’ultima giornata con Forlì. Il pronostico è decisamente dalla parte dei più quotati Dragons ma l’indubbia crescita delle giovanissime compagini ferraresi lascia aperta la strada a possibili sorprese. Comunque vada, il percorso verso i play off del 16 e 17 aprile è ancora lunga.
I progresi delle squadre ferraresi saranno comunque misurati sui risultati della stagione ma soprattutto sugli obiettivi futuri, come è giusto che sia per formazioni composte tutte di ragazzi e ragazze tra i 15 e i 18 anni
Il programma della giornata:
9.00 Este Knights – Ferrara Afternuts
9.50 Lendinara Wolves – Ravenna Redentore
10.40 Lendinara Dragons – Ferrara Wildnuts
11.30 Este Knights – Ravenna Redentore
12.20 Lendinara Dragons – Ferrara Afternuts
13.10 Lendinara Wolves – Ferrara Wildnuts
14.00 Lendinara Dragons – Ravenna Redentore
14.50 Lendinara Wolves – Ferrara Afternuts
15.40 Este Knights – Ferrara Wildnuts

Da oggi il ciclo di incontri dell’Istituto Gramsci
“Le parole della democrazia”

E’ per oggi alle 16,30 nella sala Agnelli della biblioteca Ariostea l’appuntamento d’apertura del nuovo ciclo di incontri “Le parole della democrazia” promosso dall’Istituto Gramsci e dall’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara. L’appuntamento prevede la presentazione del programma da parte del presidente del Gramsci di Ferrara Fiorenzo Baratelli e proseguirà con la rappresentazione de “Il teatro della democrazia“, con letture di Piero Stefani (curatore dei testi), Magda Iazzetta e Maria Luisa Sgargetta. Coordina l’incontro la direttrice dell’Istituto di Storia Contemporanea Anna Quarzi.

Il programma prevede la presenza di studiosi ed esperti di fama non solo ferrarese per approfondire i concetti alla base della democrazia. Seguiranno quattordici incontri dedicati ad altrettante parole: legami, beni comuni, fiscalità, legalità, speranza, burocrazia, pazienza, solidarietà, dignità, informazione, civismo, politica e responsabilità.

Tutti gli incontri sono a ingresso libero, hanno valore di corso di formazione e aggiornamento per gli insegnanti e consentono l’ottenimento di crediti per gli studenti. Tutti gli incontri avranno inizio alle 17, tranne il primo.

IL PROGRAMMA:

1. Apertura e presentazione del programma (15 gennaio, ore 16,30)

2. Elogio della democrazia: ragioni e passioni – Remo Bodei (29 gennaio)

3. Legami – Maura Franchi (19 febbraio)

4. Beni comuni – Laura Pennacchi (26 febbraio)

5. Fiscalità – Leonzio Rizzo (18 marzo)

6. Legalità – Paolo Veronesi (8 aprile)

7. Speranza – Nicola Alessandrini (29 aprile)

8. Burocrazia – Giuseppe De Rita (19 maggio)

9. Pazienza – Piero Stefani (27 maggio)

10. Solidarietà – Gaetano Sateriale (16 settembre)

11. Dignità – Giuliano Sansonetti, Paolo Veronesi (30 settembre)

12. Informazione – Sergio Gessi (4 ottobre)

13. Civismo – Fiorenzo Baratelli, Gianni Venturi (21 ottobre)

14. Politica – Gianfranco Pasquino (3 novembre)

15. Responsabilità – Vittoria Franco (2 dicembre)

Dal comunicato stampa

Buona Scuola

italo-calvino
Italo Calvino

Un paese che distrugge la sua scuola non lo fa mai solo per i soldi, perché le risorse mancano, o i costi sono eccessivi. Un paese che demolisce l’istruzione è già governato da quelli che dalla diffusione del sapere hanno solo da perdere. (Italo Calvino)

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la giornata…

Happy birthday, King

Il 15 gennaio 1929 nasceva, ad Atlanta, Martin Luther King. Celebriamo questo grande uomo con “Happy birthday” di Stevie Wonder del 1980, brano attraverso il quale il musicista statunitense sostenne la causa per rendere questa giornata festa nazionale in tutti gli Usa.

Ogni giorno un brano intonato a ciò che la giornata prospetta…

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