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Giorno: 4 Luglio 2016

Cronacacomune: la newsletter del 4 luglio 2016

da: Ufficio Stampa del Comune di Ferrara

CONFERENZA STAMPA – Mercoledì 6 luglio alle 11.30 alla libreria Ibs-Libraccio
Presentazione della rassegna “Autori a corte”
04-07-2016

Mercoledi 6 luglio 2016 alle 11,30 verrà presentata dagli organizzatori alla libreria Ibs-Libraccio di Ferrara – nel Palazzo San Crispino di piazza Trento Trieste – la rassegna di presentazioni letterarie “Autori a corte” patrocinata dal Comune. La terza edizione della manifestazione sarà illustrata alla stampa dal vicesindaco e assessore alla Cultura Massimo Maisto insieme con gli organizzatori Vincenzo Iannuzzo e Federico Felloni.

Sono previsti anche gli interventi di Giuseppe Sarti presidente centro studi opera Don Calabria-Città del Ragazzo, un rappresentante di banca Mediolanum, Claudio Benvenuti presidente Telethon Ferrara, Patrizia Ricci direttrice della libreria Ibs+Libraccio, lo scrittore Daniele Vecchi.

CONSIGLIO COMUNALE – Lunedì 4 luglio alle 15.30 nella residenza municipale – Diretta ConsiglioWeb – DOCUMENTAZIONE SCARICABILE
Seduta del Consiglio comunale dedicata a delibere, mozioni e ordini del giorno: dibattito e votazioni
04-07-2016

(Convocazione del 30-6-16) Il Consiglio comunale di Ferrara si riunisce lunedì 4 luglio alle 15.30 nella residenza municipale. La seduta – con modalità definite dalla Conferenza dei presidenti dei gruppi consiliari convocata dal presidente del Consiglio comunale Girolamo Calò – sarà dedicata alla trattazione di quattro delibere (assessori Luca Vaccari, Roberta Fusari, Aldo Modonesi e Chiara Sapigni) e al confronto su due Mozioni e un Ordine del giorno.

>> Come di consueto è prevista la diretta audio video dell’intera seduta di Consiglio comunale sulla pagina internet del servizio ConsiglioWeb all’indirizzo http://www.comune.fe.it/index.phtml?id=472.

(aggiornamento del 4 luglio 2016)

Questi gli argomenti posti all’ordine del giorno:

>> DOCUMENTAZIONE SCARICABILE nel testo e in fondo alla pagina

DELIBERE
PG 53093/16 – Approvazione delle modifiche e delle integrazioni al “Regolamento del sistema integrato dei controlli interni” con 3 emendamenti di Giunta PG 66512/16 (Assessore Luca Vaccari)
Dopo l’intervento di illustrazione dell’ass. Vaccari è intervenuto il consigliere Fochi (M5s).

La delibera è stata approvata (ast. Gruppo Gol)

PG 55548/16 – Variante alla classificazione acustica – approvazione (Assessora Roberta Fusari)

Dopo l’assessora Fusari sono intervenuti i consiglieri Anselmi (FI), Facchini (Pd) e Rendine (Gol). Dopo le risposte dell’ass. Fusari sono intervenuti per dichiarazione di voto Balboni (M5s), Anselmi (FI), Rendine (Gol), Facchini (Pd).

La delibera è stata approvata (a favore Pd, Si, Fc; contrari FI, Gol, Ln; ast M5s)

PG 56893/16 – Approvazione del “Regolamento comunale per la cura e riconversione partecipata delle aree verdi pubbliche” redatto nel contesto del Percorso Partecipativo Ferrara mia, insieme per la cura della città (Assessore Aldo Modonesi)

LA DOCUMENTAZIONE COMPLETA DELLA DELIBERA

Dopo l’illustrazione dell’ass. Modonesi sono intervenuti l’assessora Fusari e i consiglieri Fochi (M5s), Fornasini (FI), Fiorentini (Si), Morghen (M5s), Baraldi (Pd), Anselmi (FI), Vitellio (Pd). Dopo le risposte dell’ass. Modonesi sono intervenuti per dichiarazione di voto Fochi (M5s), Anselmi (FI), Baraldi (Pd), Fiorentini (Si).

La delibera è stata approvata (a favore Pd, Si, Fc, M5s; contrari FI e Ln; astenuto Gol)

PG 63330/16 – Modifica e integrazione della DCC 120451/2015 con cui sono stati approvati nuovi regolamenti per la gestione degli alloggi ERP (Assessora Chiara Sapigni)

Dopo l’illustrazione dell’ass. Sapigni sono intervenuti i consiglieri Bazzocchi (M5s), Facchini (Pd), Bova (Fc).

La delibera è stata approvata (a favore Pd, Si, Fc, M5s; astenuti FI e Ln)

ORDINI DEL GIORNO – MOZIONI
PG 55987 – 16/05/2016 – Gruppo GOL – Rendine – Mozione IVA terremoto (Assessore Luca Vaccari)

Dopo l’intervento di illustrazione del consigliere Rendine (Gol), sono intervenuti l’ass. Vaccari, Anselmi (FI), Simeone (M5s). Per dichiarazione di voto: Rendine (Gol), Simeone (M5s), Anselmi (FI), Cristofori (Pd), Bova (Fc)

La mozione è stata respinta (a favore Gol e M5s; contrari Pd e Si; astenuti FI, Ln, Fc)

PG 56904 – 18/05/2016 – Gruppo M5S – Morghen – OdG su istallazione di un impianto di allarme, di videosorveglianza e presenza di un custode nel canile e gattile comunale (Assessore Aldo Modonesi)

Dopo l’illustrazione della consigliera Morghen (M5s), è intervenuta l’ass. Sapigni.

L’Odg è stato approvato (ast. Fc)

PG 61050 – 27/05/2016 – Gruppo Ferrara Concreta – Bova – Mozione per dotazione impianti di videosorveglianza (Assessore Aldo Modonesi)

Dopo l’illustrazione del consigliere Bova (Fc), sono intervenuti l’ass. Modonesi, Balboni (M5s), Bova (Fc), Fornasini (FI), Cavicchi (Ln). Per dichiarazione di voto: Balboni (M5s), Bova (Fc).

La mozione è stata approvata all’unanimità

Moda. L’Emilia-Romagna lancia la fashion valley: dopo benessere, motori e cibo si punta su un comparto di 30mila imprese. Verso una nuova rete tra i marchi e le imprese, da Piacenza a Rimini

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia Romagna

Un confronto tra imprese, associazioni di categoria, Regione e Governo dove sono state approfondite le nuove leve di sviluppo del settore in particolare dell’innovazione, dell’internazionalizzazione e dell’organizzazione della produzione. Il fashion made in Emilia-Romagna raggiunge quasi 30 mila imprese e 142mila addetti

Bologna – E l’Emilia-Romagna lancia la Fashion Valley, il quarto pilastro del sistema economico emiliano-romagnolo insieme il food, il motor e wellness. Una strutturazione del comparto della moda in grado di connettere le eccellenze, una rete tra i marchi e le imprese che si distribuiscono in tutto il territorio regionale, da Piacenza a Rimini. Un comparto che in regione oggi conta più di 7.200 imprese per la parte manifatturiera (5,5% delle imprese regionali), circa 52 mila addetti (il 5,1% degli addetti regionali), un export di 4,6 miliardi di euro (12,7% delle esportazioni nazionali). E se alla parte industriale si aggiunge la componente terziaria legata alla filiera della moda – con quasi 23 mila imprese che impiegano circa 90 mila addetti – il fashion made in Emilia-Romagna raggiunge quasi 30 mila imprese e 142mila addetti.
Della nascitura Fashion Valley dell’Emilia-Romagna e delle strategie di valorizzazione del sistema moda regionale se ne è parlato oggi pomeriggio a Bologna, dove sono state approfondite le nuove leve di sviluppo del settore in particolare dell’innovazione, dell’internazionalizzazione e dell’organizzazione della produzione. Un dialogo aperto tra imprese, associazioni di categoria, Regione e Governo con l’assessore alle Attività produttive della Regione Emilia-Romagna Palma Costi e il sottosegretario del ministero dell’Economia e delle finanze Paola De Micheli.
«Abbiamo iniziato un percorso valorizzazione di un comparto produttivo fondamentale per l’economia regionale, riconosciuto a livello internazionale grazie sia alla presenza di marchi forti sia all’inestimabile qualità dei suoi prodotti garantita da una filiera estremamente competente. Lavoreremo sulle filiere, sull’internazionalizzazione di tutte le imprese a prescindere dalle dimensioni continuando il dialogo con il Governo per lo studio di strumenti adeguati alle specificità di questo comparto. A questo si aggiunge il progetto “Fashion valley”– ha sottolineato l’assessore Costi-, che vuole valorizzare il “Made in Italy” non solo attraverso il prodotto ma insieme alla conoscenza di tutto quello che sta dietro la sua produzione: la storia, l’esperienza, il know how, le competenze di tutta una filiera. In questo processo, un ruolo fondamentale è svolto dalle fondazioni che stanno nascendo sul nostro territorio come la “Fashion Research Italy” o dai prestigiosi archivi aziendali, con la loro preziosa attività di ricerca e archivio della storia del fashion in Emilia-Romagna. Come, ad esempio il Citer, la Modateca Deanna o Angelo Vintage Archive, conosciuti e riconosciuti in tutto il mondo».
In autunno è già previsto, in Regione, un altro confronto con il Governo sul tema dell’internazionalizazione.
Il sottosegretario del ministero dell’Economia e delle finanze Paola De Micheli ha evidenziato che «il Governo sta mettendo in campo azioni di politica economica ed industriale di grande sostegno alle imprese. Il riconoscimento della specificità della filiera del tessile ci spinge ad individuare, in un rapporto dialettico con gli imprenditori, specifiche misure di sostegno ad un comparto che, con i fatti, è punta di diamante della manifattura italiana».

I numeri della fashion Valley
Le imprese esportatrici nella filiera della moda – considerando sia la produzione sia la commercializzazione (tessile, abbigliamento, pelli, macchine per la lavorazione, agenti commerciali, ingrosso, dettaglio e ambulanti) – sono complessivamente 2.047 (8,8% del totale): il 77% delle produttive esporta e di queste il 53% è esportatore abituale mentre il 53% del commercio esporta e di queste il 28% è esportatore abituale. Ben 1.045 (51%) delle esportatrici ha meno di 5 addetti, 15,7% delle esportatrici è impresa artigiana e l’8,2% delle artigiane della filiera moda esporta: il 28,2% la quota media per impresa esportatrice del fatturato realizzato all’estero sul totale fatturato.
Il settore del fashion ha registrato una fase di rallentamento dovuta in parte alla crisi, alla forte contrazione della domanda interna nonché ad un necessario riposizionamento eristrutturazione generale delle imprese. Infatti dal 2003 al 2015 la produzione complessiva è calata del 41,9%, mentre con l’avvio della crisi, dal 2008 al 2015, il fashion ha perso complessivamente il 7,8% delle imprese e 10,4% degli addetti (sul versante produzione -14,8% le imprese e -18% gli addetti mentre per quanto riguarda la parte commerciale -4,4% le imprese e -0,2% gli addetti).

Golf: Mauro Marintelli vince 1° lordo nel First Nine, Filippo Maggi primo lordo al Pasticceria Naturale

da: Addetto Stampa Cus Ferrara

Un altro week-end di gare al CUS Ferrara Golf. Si è partiti venerdì 1 luglio con
la gara a 9 buche denominata “First Nine” (perché viene disputata nelle prime 9
buche del percorso estense). Questa tipologia di competizioni che non prevedono
il giro convenzionale di 18 buche, vengono effettuate con l’intento di
avvicinare alle gare i giocatori alle prime armi e rendere il gioco meno
difficoltoso e impegnativo. Premi simbolici palline per tutti i vincitori.
Classifica: 1° lordo Mauro Martinelli (14 punti), 1° netto 1° categoria Mauro
Magnanini (20 punti), 1° netto 2° categoria Enrico Mantovani (25 punti), 2°
netto 1° categoria Vinicio Menini (18 punti), 2° netto 2° categoria Marco
Verderosa (24 punti), 1° categoria 37-54 Renata Raimondi (13 punti).
Domenica 3 luglio è andato in scena il 1° Golf Tournament “Pasticceria Naturale”
dove circa 70 giocatori hanno sfidato il caldo torrido di questo inizio d’estate
per aggiudicarsi i premi-prodotti della premiata pasticceria ferrarese. La
premiazione dell’evento sarà effettuata in concomitanza con la tradizionale gara
di fine luglio del Ristorante Pizzeria “Le Querce” segno di una forte sinergia
tra i due sponsor. Classifica: 1° lordo Filippo Maggi (35 punti), 1° netto 1°
categoria Riccardo Felloni (40 punti), 1° netto 2° categoria Manuele Zoffoli (38
punti), 2° netto 1° categoria Sergio Priani (34 punti), 2° netto 2° categoria
Mauro Martinelli (37 punti), 2° netto 3° categoria Giancarlo Bascarin (32
punti), 1° senior Riccardo Galliera (35 punti).

Fusione Asl-Sant’Anna, Sensoli (M5S): “Troppe Criticità. Serve una verifica attenta sui benefici”

da: Ufficio Stampa M5S Emilia-Romagna

Raffaella Sensoli, consigliera regionale del M5S e vicepresidente della Commissione Sanità, ha presentato una interrogazione sul progetto di fusione. “Dimissioni Baradasi frutto anche dello scontro con il dg Carradori su questo tema. Puntare di più su integrazione dei servizi”.

“La fusione tanto decantata tra ASL e azienda ospedaliera a Ferrara potrebbe comportare più criticità che benefici. Si tratta di un passaggio delicato che andrebbe approfondito al meglio tenendo conto che forse sarebbe più efficace proseguire sulla strada di una integrazione dei servizi, sia amministrativi che sanitari”. È questa la proposta di Raffaella Sensoli, consigliera regionale del M5S e vicepresidente della Commissione Sanità, riguardo al progetto di fusione tra Asl di Ferrara e Azienda ospedaliera Sant’Anna, contenuta in una interrogazione rivolta alla Giunta. “In queste ultime settimane il dibattito sull’ipotesi di fusione si sta facendo sempre più pressante – spiega Raffaella Sensoli – tanto che qualcuno ha anche ipotizzato che dietro alle dimissioni improvvise del direttore dell’Asl di Ferrara, Paola Bardasi, ci siano proprio dei profondi contrasti con il direttore generale Carradori su questo tema. Dubbi che nutriamo anche noi visto che, come possono testimoniare diversi esempi, quando due realtà si fondono per creare una mega struttura le criticità superano di gran lunga i benefici, soprattutto quando si tratta di due strutture che non sono per niente simili”. Per la consigliera regionale del M5S per promuovere e disciplinare l’integrazione dell’attività di cura, assistenziale, formativa e di ricerca tra il servizio sanitario regionale e le Università emiliano-romagnole occorre definire le linee generali della partecipazione delle università alla programmazione sanitaria regionale, nonché impegnare la Regione e le Università alla programmazione concertata su un modello diverso da quello attuale che non è costruito in previsione di fusioni tra ASL e strutture sanitarie universitarie. “Se da un lato le fusioni comportano potenzialmente alcuni innegabili vantaggi, per altri versi la maggiore dimensione non è sempre un bene, sia per criticità gestionali che la crescita dimensionale genera, sia per gli incentivi impliciti che pone sull’attuazione di strategie di consolidamento orientate al breve termine, a danno dello sviluppo di più lungo periodo – aggiunge Raffaella Sensoli – Per questo chiediamo alla Giunta di fare chiarezza sia sul metodo che si sta portando avanti con il progetto di fusione e sia sul merito, elencando magari quali sono i risparmi previsti negli accorpamenti e nelle fusioni fino a questo momento realizzate. Ecco perché servirebbe una verifica puntuale delle reali opportunità praticabili, alla luce delle rispetto delle norme in essere che sembrano non prevedere la possibilità di unificare l’azienda territoriale con l’azienda ospedaliera dove è presente un terzo soggetto, come l’università”.

Trasporti. La soddisfazione dell’assessore Donini per il bilancio 2015 di Tper

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia Romagna

“Utile triplicato, tutte le voci in crescita. Continuiamo a lavorare insieme per garantire ai passeggeri un servizio sempre migliore”

Bologna – “Un ottimo bilancio, che chiude il primo anno di lavoro del consiglio di amministrazione con passeggeri, ricavi e margine operativo lordo in crescita, e soprattutto con un utile triplicato. Di fronte a dati così, non si può che essere soddisfatti”.

Con queste parole l’assessore regionale ai Trasporti, Raffaele Donini, commenta il bilancio consuntivo 2015 di Tper, approvato oggi all’unanimità dall’Assemblea dei soci.

“La riduzione dei costi, ottenuta attraverso una gestione oculata ed efficace, non è andata a discapito della qualità del servizio- aggiunge Donini-. E questo a beneficio dei passeggeri che, al di là di dati e numeri, sono sempre coloro ai quali occorre pensare quando si parla di trasporti. La Regione, assieme a Tper, sta investendo importanti risorse per l’acquisto di nuovi mezzi, sia su gomma che su ferro, più moderni ed ecocompatibili. L’obiettivo- conclude l’assessore- è quello di garantire a chi viaggia, a partire dai pendolari, condizioni realmente confortevoli e un servizio di qualità”.

Per non dimenticare gli orrori della Shoah

da: Ufficio Stampa Ferrara Concreta

Farinelli – Ferrara Concreta- ricorda Elie Wiesel e lancia una proposta

La morte del premio Nobel Elie Wiesel è fonte di enorme dispiacere per tutti coloro che amano la cultura ebraica e che credono fermamente che l’attività informativa riguardo alla tragedia della Shoah debba essere perpetuata con ogni forza e con ogni mezzo. Con la sua attività intellettuale egli permise la conoscenza dell’orrore avvenuto, testimoniando la sua esperienza diretta nei campi di concentramento. Io personalmente ho potuto conoscere questa pagina buia della storia umana grazie sia allo studio, sia alla testimonianza diretta di chi ha vissuto in prima persona quell’orrore. Per motivi anagrafici, però, queste persone sono destinate a non riuscire più a testimoniare l’accaduto. Elie Wiesel ha lasciato questo mondo alla veneranda età di 87 anni e questo dato ci pone nella situazione di dover ricercare nuovi metodi per far conoscere il dramma della Shoah. Per questo è necessario, e lo sarà sempre di più in futuro, un centro come il MEIS.
Inoltre la cronaca degli ultimi mesi ci restituisce una crescente mancanza di tolleranza verso chi arriva nel nostro paese, scappando a volte da atroci sofferenze. È recente un intervento nella nostra città riguardo al fatto che queste persone non potrebbero, a detta di alcuni, usare le altalene. Le parole utilizzate spero vivamente segnino un punto di climax culturale, perché se questo non fosse vero ci sarebbe ancora più bisogno di un MEIS funzionante già da ora. Nei compiti del MEIS, infatti, si elenca anche la promozione di attività che promuovano la “fratellanza tra i popoli” e “l’incontro tra le diverse culture”. Non si può civilmente e politicamente confondere il perseguire, giustamente, chi arrivando da noi commette reati con la xenofobia, che, a mio avviso, sta silenziosamente sempre più prendendo piede nella nostra società.
Vorrei concludere anticipando che la nostra formazione politica, Ferrara Concreta, presenterà nei prossimi giorni un ordine del giorno in Consiglio Comunale per valutare se sia possibile intitolare il parco che sorgerà attorno al MEIS ad Elie Wiesel, o, in alternativa, l’intitolazione di una via di Ferrara, sperando che leggendo quel nome in quel parco o su un cartello ci si ricordi del suo impegno a creare un mondo in cui gli orrori del passato non siano più possibili.

Alluvioni in città: a Milano gli stati generali sulla gestione delle acque nelle metropoli

da: organizzatori

Oggi allo spazio BASE il convegno internazionale promosso da Gruppo CAP per affrontare il tema della gestione e presentare nuovi progetti sperimentali e casi di successo in Europa

Milano capitale europea dell’acqua. Perché quando si tratta di modelli all’avanguardia di gestione delle acque, la città metropolitana non ha nulla da invidiare alle migliori realtà urbane del continente. Insieme alle quali si è peraltro fatta promotrice attraverso il Gruppo CAP, il gestore del servizio integrato, di uno scambio di idee per condividere le esperienze più significative e migliorare ancora.

La cronaca degli ultimi mesi infatti, con l’esondazione della Senna a Parigi, gli allagamenti nel sud della Germania ma anche Seveso e Lambro costantemente sotto osservazione, conferma la necessità di individuare nuove ed efficaci soluzioni che garantiscano un approccio integrato tra la gestione del suolo e dell’acqua, per consentire uno sviluppo urbano sostenibile e prevenire il rischio idrogeologico che è sempre più dipendente da situazioni territoriali, climatici e ambientali in costante mutamento.

Per confrontarsi su queste sfide si è tenuta oggi presso lo spazio BASE di via Bergognone la giornata Acqua e resilienza territoriale: costruire il futuro delle aree metropolitane promossa da CAP e dedicata alla gestione delle acque piovane in ambito urbano, in cui sono stati presentati i progetti di sviluppo sostenibile più innovativi di alcune smart city europee.

Come evidenziato dalla Conferenza sui cambiamenti climatici di Parigi (COP21), è emerso il ruolo decisivo che il sistema idrico può svolgere nell’elaborare un modello all’avanguardia che coinvolga tutti coloro che intervengono nei processi di pianificazione territoriale, ambientale e idrica.

“Proprio la pianificazione dei sistemi idrico e idraulico rappresenta una delle sfide cruciali del nostro Paese, per sperimentare politiche di vasta scala in grado di superare la frammentarietà generata dai confini amministrativi. – ha commentato Alessandro Russo, Presidente di Gruppo CAP – L’Unione Europea, in diverse direttive, ha affrontato il tema auspicando l’elaborazione di un approccio che coordini gli strumenti di pianificazione urbanistica con le politiche per l’efficienza energetica, per l’agricoltura, per l’ambiente e per la gestione delle risorse idriche. Da questa esigenza impellente è nata la volontà di promuovere una giornata internazionale dedicata a questo tema così attuale e rilevante”.

Durante la giornata sono stati presentati alcuni progetti pilota, promossi dal Gruppo CAP, che affrontano in modo sperimentale il tema della gestione delle acque piovane sfruttando le potenzialità di interazione tra ambiente urbano e rurale attraverso un approccio complessivo di tutela ambientale.

E’ il caso del progetto Flood Hide, nato dal coinvolgimento della facoltà di Agraria dell’Università Statale di Milano e del Consorzio di Bonifica Est Ticino-Villoresi (ETVilloresi) per lo studio di fattibilità sull’utilizzo del reticolo idrico minore per la laminazione dei deflussi urbani. Alla base di esso l’idea che le zone rurali possano, anziché soffrire lo scarico delle acque reflue urbane, beneficiarne in termini di riutilizzo, limitando il tradizionale dualismo fra metropoli e agricoltura, storicamente ‘rivali’ nel contendersi la risorsa idrica del territorio. Oggi infatti il problema della qualità dell’acqua crea interdipendenze in termini di inquinamento da agricoltura e da deflussi urbani, con conseguenze su entrambe le aree. Da qui il progetto, illustrato nel corso della giornata e sul quale è stato già investito in fase di avvio un milione di euro.

Tra i relatori internazionali sono intervenuti esponenti delle amministrazioni di Malmö, Lione, Barcellona, Rotterdam, Essen, e gli esperti di De Urbanisten, UN-PPP for Cities, C40, e delle Università di Milano, Bologna, Pavia, Firenze accanto ai referenti delle istituzioni nazionali e locali che si sono confrontati su nuovi modelli di gestione e di sviluppo sostenibile che siano in grado di contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici sulle città.

Formazione. Istituti tecnici superiori, approvati i percorsi per il 2016-2017

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia Romagna

Da Bologna a Ravenna, sono le scuole di alta tecnologia della Rete Politecnica, che offrono una forte integrazione tra formazione in aula ed esperienze di stage in impresa. Importante l’efficacia occupazionale: quasi l’80% dei diplomati del 2014 ha trovato un’occupazione. Nell’offerta formativa delle 7 Fondazioni Its dell’Emilia-Romagna due nuovi percorsi, sull’Ict e sull’agroalimentare

Bologna – La Giunta regionale ha approvato l’offerta formativa 2016-2017 della rete degli Istituti tecnici superiori dell’Emilia-Romagna, cofinanziata da risorse del Fondo sociale europeo e del Ministero dell’Istruzione. Il prossimo anno formativo, le 7 Fondazioni Its avvieranno in regione 16 percorsi biennali per acquisire il diploma nazionale di Tecnico superiore, due in più di quelli avviati a ottobre 2015. Ai percorsi, che partiranno entro il 30 ottobre, potranno partecipare 330 allievi a cui si richiede come titolo di accesso il diploma di scuola secondaria superiore.
L’offerta formativa è stata selezionata dalla Regione tramite un invito alle Fondazioni Its, sulla base degli obiettivi previsti dal Piano triennale della Rete politecnica 2016-2018 e dal relativo piano di attuazione per il 2016: rendere disponibili in regione percorsi di formazione terziaria non universitaria, progettati per fornire alle persone competenze specialistiche funzionali a un inserimento qualificato nelle imprese, contribuendo nel contempo all’innovazione dei settori trainanti e di quelli emergenti dell’economia regionale, come indicato nella Strategia regionale di specializzazione intelligente.
“I percorsi degli Its sono caratterizzati da una forte integrazione tra formazione in aula, realizzata prevalentemente da esperti provenienti dal mondo del lavoro, ed esperienze di stage in impresa– spiega l’assessore regionale alla Formazione e al Lavoro Patrizio Bianchi–. Sono una parte fondamentale del nostro sistema formativo, un modello di apprendimento reso possibile dalla struttura stessa delle Fondazioni, costituite ciascuna da università, enti di ricerca, istituti scolastici, enti di formazione professionali, enti locali e imprese, parimenti impegnati nella progettazione e nella realizzazione dei percorsi”.
“Dobbiamo superare la fase della sperimentazione su piccoli numeri – aggiunge l’assessore Bianchi -. L’Emilia Romagna è pronta per il salto: gli Its della nostra regione debbono poter moltiplicare i loro iscritti per rispondere pienamente al bisogno di elevate competenze professionali delle imprese italiane”.
L’efficacia occupazionale di questo segmento dell’infrastruttura educativa dell’Emilia-Romagna è dimostrata dai dati sulla condizione dei diplomati negli scorsi anni. Quasi l’80% dei diplomati del 2014 ha trovato un’occupazione, nel 90% dei casi coerente col percorso formativo svolto. I risultati migliori sono stati registrati dai corsi del sistema meccanica di Modena (100%), Bologna (96%) e Reggio Emilia (85%), a fronte dei quali la Fondazione Its Maker ha ricevuto dal Ministero dell’Istruzione oltre 400 mila euro, che ridurranno il finanziamento a carico della Regione e permetteranno all’Its di qualificare ulteriormente le opportunità per gli iscritti, per esempio con esperienze di mobilità all’estero e nuove dotazioni strumentali per i laboratori. La premialità è stata assegnata dal Miur nell’ambito della valutazione degli Its su scala nazionale, nella quale tutti i percorsi in regione hanno ottenuto ottimi punteggi.

L’offerta formativa 2016-2017
La Regione conferma per il prossimo biennio l’offerta formativa del 2015-2016, con alcune novità e con l’aggiunta di due nuovi percorsi.
Inaugura quest’anno a Reggio Emilia il percorso per “Tecnico superiore per le tecnologie di commercializzazione e valorizzazione dei prodotti alimentari”, organizzato dalla Fondazione Its Tech&Food di Parma. A Parma riparte invece il corso per “Tecnico superiore per le tecnologie di progettazione e produzione alimentare”, già attivo da diverse edizioni.
L’altro nuovo percorso in programma da ottobre 2016 riguarda il settore dell’Ict e delle nuove tecnologie. Sarà proposto a Cesena dalla Fondazione Tecnologie industrie creative Fistic e consentirà di conseguire il diploma di “Tecnico superiore per lo sviluppo di sistemi software Ict”. Il corso per “Tecnico superiore per l’organizzazione e la fruizione dell’informazione e della conoscenza”, che fino allo scorso anno formativo era in programma a Cesena, nel 2016 si terrà a Bologna. Novità anche per il terzo percorso della Fondazione Its di Cesena, che forma tecnici superiori nel settore ceramico. Il corso per “Tecnico superiore per sostenibilità, sviluppo, design del prodotto ceramico”, oltre che nella sede di Faenza (Ra) sarà realizzato in parte a Sassuolo, in provincia di Modena, importante centro del distretto ceramico regionale.
Nel 2016-2017 saranno riproposte tutte le specializzazioni nei settori meccanica, meccatronica, motoristica e packaging proposte dalla Fondazione Its Maker: a Bologna il corso per “Tecnico superiore per l’automazione e il packaging”, a Reggio Emilia quello per “Tecnico superiore in sistemi meccatronici”, a Modena i due corsi per “Tecnico superiore in progettazione meccanica e materiali” e “Tecnico superiore in motori endotermici, ibridi ed elettrici” e a Fornovo, in provincia di Parma, il percorso inaugurato lo scorso anno per “Tecnico superiore per i materiali compositi e l’additive manufacturing”.
A Mirandola (Mo), centro di un importante distretto biomedicale, è in partenza anche quest’anno il corso della Fondazione Its Nuove tecnologie della vita per “Tecnico superiore per la produzione di apparecchi e dispositivi biomedicali”.
L’Its di Piacenza continua a formare tecnici per l’infomobilità e le infrastrutture logistiche, richiesti dal sistema di imprese di autotrasporto e servizi logistici fortemente radicati sul territorio.
L’Its Turismo e benessere di Rimini conferma i due percorsi a Rimini e a Bologna, il primo focalizzato sulla gestione delle strutture turistico ricettive, il secondo sulla promozione e sul marketing delle filiere turistiche e delle attività culturali.
Si confermano, infine, due percorsi della Fondazione Its Territorio, energia, costruire a Ravenna e Ferrara, il primo finalizzato a fornire competenze innovative in materia di impianti energetici, il secondo focalizzato sulla sostenibilità e sull’efficienza energetica delle costruzioni.

Turismo. Oltre 2,5 milioni di persone alla Notte Rosa. Corsini: “Una partecipazione straordinaria, una vittoria di tutto il sistema”

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia Romagna

Una gigantesca macchia rosa lunga 160 chilometri della costa adriatica, da Comacchio a Senigallia. L’assessore regionale al Turismo: “Anche questa undicesima edizione si conferma una kermesse di sistema che coinvolge tutta la macchina turistica, dagli enti locali ai comitati di quartiere”

Bologna – Una gigantesca macchia rosa festante, con oltre 2,5 milioni di partecipanti lungo 160 chilometri della costa adriatica, da Comacchio a Senigallia, ha animato l’undicesima edizione della Notte Rosa.

“Ogni anno sempre più grande, una partecipazione importante– ha commentato l’assessore regionale al Turismo, Andrea Corsini- i cui numeri, composti da chi ha voluto trascorrere un indimenticabile weekend di musica, cultura, convivialità e divertimento, parlano da soli”.
“Un bilancio- continua l’assessore- che rende evidente la grande cultura dell’accoglienza e dell’ospitalità in Emilia-Romagna: i grandi valori che contraddistinguono la nostra industria turistica. E per il secondo anno anche le vicine Marche sono state protagoniste, insieme a noi, di questo grande evento, una kermesse di sistema che coinvolge tutta la macchina del turismo, dagli enti locali ai comitati di quartiere che si prodigano nel realizzare coinvolgenti iniziative che ancora una volta hanno affiancato gli appuntamenti con i big dell’intrattenimento, della musica e della cultura”.

Roberto Guerra: Romantronica, il video & book trailer per David Bowie

da: organizzatori

Dal Festival del Nuovo Rinascimento (Milano, maggio 2016, a cura di Davide Foschi e il Centro Leonardo da Vinci) ecco il filmato “David Bowie Renaissance” live set di Roberto Guerra, poeta ferrarese, per Romantronica, tributo a David Bowie (NETTarg 2016, prefazione di M. Blindflowers), ora anche book trailer official del libro. Poesie live a memoria che segnalano la svolta postfuturista del ferrarese verso un certo neoromanticismo elettronico, forse atipico per la poesia italiana contemporanea, in sintonia con l’avanguardia rinascimentale metateista di Milano, fondata dallo stesso Foschi. Che ha presentato Guerra, segnalando anche esplicitamente Ferrara e il ruolo attivista del ferrarese per l’avanguardia italiana. Poi appunto i testi, azione performativa minimale e multimediale con Guerra, pur attivo fin daglii anni ’80, sempre giovane alieno, proprio come il maestro David Bowie, scomparso o meno: il Duca Bianco, secondo Guerra, il futurista più importante del nostro tempo. Ma Renaissance…. Space Oddity 2.0. “We can be heroes… from here to eternity”. IL LINK VIDEO *Canale Centro Leonardo da Vinci”
https://youtu.be/bgUI4i7h7uM

Un fiume di musica continua per tutto luglio proseguono gli aperitivi musicali con concerti in Darsena e la Festa delle luminarie sul Po

da: organizzatori

Come una canzone che ci prende in una notte di mezza estate, Un Fiume di Musica non si ferma e continua a risuonare anche a luglio, prolungando con altre cinque date l’iniziativa musicale estiva di Smart Dock a Ferrara. Anche per tutti i giovedì sera di luglio, a partire dalle 19, il tratto di darsena di fronte a palazzo Savonuzzi (via Darsena 57) si trasformerà in una piazza sul fiume grazie agli aperitivi musicali organizzati dalla Scuola di Musica Moderna-Associazione Musicisti di Ferrara, la motonave Nena e l’Osteria dal 1997 di via De Romei.

Ma c’è di più. Per unire simbolicamente i due porti fluviali di Ferrara, il 10 luglio i musicisti di Un Fiume di Musica si sposteranno da Wunderkammer al Circolo Canottieri di Pontelagoscuro, per la tradizionale Festa delle luminarie sul Po, a cura dell’Associazione Fiumana e Società Canottieri Ferrara. La partenza con il battello Nena è prevista per le 17.30 da palazzo Savonuzzi, con arrivo a Santa Maria Maddalena alle ore 19 per la benedizione delle acque del Po e trasferimento alla Società Canottieri Ferrara per il concerto jazz-blues dell’Organic 3 di Massimo Mantovani, Roberto Formignani e Roberto Poltroneri a partire dalle ore 20.45. Si salperà, quindi, alle 22 dal Circolo Canottieri e alle 22.15 da S.M. Maddalena per partecipare al suggestivo spettacolo delle luminarie sul Po. L’imbarco per il ritorno a Ferrara è previsto per le 23.30.
Il concerto a Pontelagoscuro, come tutte le serate di Un Fiume di Musica, sarà gratuito e aperto a tutti, mentre per partecipare alla benedizione delle acque e allo spettacolo delle luminarie sul Po sarà necessario riservare la propria partecipazione e versare un contributo. Per informazioni e prenotazioni è possibile contattare l’Associazione Fiumana, scrivendo a info@fiumana.org oppure telefonando al numero 347 7139988.

Questa rassegna, come le altre iniziative di Smart Dock, si inserisce in un percorso di riappropriazione civica del quartiere Giardino, che passa anche dalla riqualificazione del fiume cittadino. Dopo un lungo periodo di abbandono, gli ex magazzini fluviali di Ferrara rappresentano oggi grazie al Consorzio Wunderkammer un importante presidio culturale in una parte di città caratterizzata da una bassa identità del luogo e un diffuso senso di insicurezza. L’obiettivo è quello di avviare con i cittadini, le associazioni e l’amministrazione un percorso di sensibilizzazione alla gestione e riorganizzazione dello spazio pubblico del fronte fluviale come luogo d’incontro e socializzazione intergenerazionale.
Coordinato dall’associazione Basso Profilo, Smart Dock è cominciato a marzo 2015, con una serie di iniziative co-finanziate dalla Provincia di Ferrara, Basso Profilo, associazione Amf (Scuola di Musica Moderna), Consorzio Wunderkammer, associazione Fiumana, con il patrocinio del Comune di Ferrara e la collaborazione del Dipartimento di Architettura/CITER e una nutrita rete di partner. Da maggio 2016 è cominciata una nuova fase di Smart Dock che, grazie al co-finanziamento delle associazioni già citate e della Regione Emilia-Romagna-IBC (bando “Giovani per il Territorio”), sta trasformando gli ex magazzini fluviali gestiti dal Consorzio Wunderkammer in un punto di riferimento per il quartiere Giardino e la città.

GLI APPUNTAMENTI DI LUGLIO DI UN FIUME DI MUSICA
Aperitivi musicali in darsena tutti i giovedì dalle 19 e Festa delle luminarie il 10 luglio dalle 17.30

7 Luglio: GRAZIANI, MANTOVANI, PIERAGNOLI TRIO (Standard Jazz and more)
Rossella Graziani voce, Massimo Mantovani tastiere, Lorenzo Pieragnoli chitarra.
Il trio nasce dall’unione di tre insegnanti della Scuola di Musca Moderna di Ferrara che amalgamando le loro diverse esperienze musicali riescono a trasformare il repertorio di classici del jazz in una miscela di suoni e colori che si rinnovano di volta in volta creando un unico percorso musicale fra voce piano e chitarra, scambiandosi improvvisazioni temi e melodie.

10 Luglio: FESTA DELLE LUMINARIE
Benedizione delle acque del Po e festa delle luminarie sul Po
17.30 Partenza da Wunderkammer
19 Arrivo a S.M. Maddalena
19.45 Benedizione delle acque
20.15 Trasferimento alla Società Canottieri Ferrara
20.45 ORGANIC 3 (Jazz-Blues, Jimmy Smith sound)
Massimo Mantovani Hammond sound, Roberto Formignani chitarra, Roberto Poltronieri batteria
22 Imbarco dalla Società Canottieri Ferrara per le luminarie
22.15 Imbarco da S.M.Maddalena per le luminarie
22.30 Imbarco per il ritorno a Ferrara, Wunderkammer;
Costo intero percorso: € 15 adulti, € 10 bambini da 3 a 10 anni
Costo sola navigazione fra le luminarie (imbarco e sbarco alla Società Canottieri Ferrara): € 10 adulti e € 5 bambini.

14 Luglio: THE BLUESMEN ACUSTIC (Blues, Country, Swing)
Roberto Formignani chitarra e voce, Massimo Mantovani tastiere, Roberto Poltronieri basso, Lele Barbieri batteria;

21 Luglio: BLUETIME (Smooth Jazz-Fusion)
Ambra Bianchi flauto e voce, Roberto Poltronieri chitarra, Nicola Morali tastiere, Enrico Trevisani basso, Stefano Perretto batteria

28 Luglio: THAT’S TRIO (Pop Latin)
Viviana Corrieri voce e chitarra, Lele Barbieri batteria, Roberto Poltronieri contrabbasso.

Programmazione musicale a cura della Scuola di Musica Moderna. Aperitivi e prelibatezze a cura dell’Osteria dal 1997. La festa delle luminarie sul Po è a cura dell’Associazione Fiumana e Società Canottieri Ferrara

Fare cooperazione è uno stile di vita

da: ACI Alleanza delle Cooperative di Ferrara

L’Alleanza delle Cooperative di Ferrara ha festeggiato il 2 luglio, la “Giornata internazionale delle Cooperative” nella Laguna di Goro.

Sabato 2 luglio scorso, in occasione della Giornata Internazionale delle Cooperative, l’ACI (Alleanza delle Cooperative) di Ferrara ha promosso un tour nella Laguna di Goro. Hanno aderito cooperatori della nostra provincia e anche dal modenese in visita ad un territorio che esprime – per natura, arte, cibo, turismo – bellezza. Una scelta non casuale quella di festeggiare nella Sacca di Goro, un modo di avvicinarsi alla produttività cooperativa e, almeno per un giorno, conoscerne gli aspetti.

Questo lembo del Parco del Delta, dove la pesca è il motore trainante della economia e dove la cooperazione, il lavorare insieme, vuole cercare di rispondere alle esigenze delle imprese, dei soci, in sostanza delle famiglie, di quel territorio.

Sono 44 le cooperative di pesca che impiegano oltre 1400 addetti nelle attività di acquacoltura della Sacca, da cui proviene circa il 70% della produzione italiana di vongole e circa il 40% di quella europea.

Lo sviluppo sostenibile, l’attenzione ai cambiamenti climatici, l’uguaglianza e l’inclusione per tutti sono alcuni tra i diciassette obiettivi per il 2030 che sono stati fissati dalle Nazioni Unite e presenti del documento internazionale “Blueprint per una decade Cooperativa” una strategia globale delle coop per diventare portatrici riconosciute nel campo della sostenibilità economia, sociale, ambientale.

Il neo Presidente di ACI, Nicola Folletti, salutando il gruppo ha dichiarato “è fondamentale festeggiare e promuovere in questa giornata e con i nostri soci cooperatori un territorio e un distretto cooperativo tra i primi in Europa come quello della Sacca di Goro, che rappresenta alla perfezione i valori che l’ONU ha indicato alla base di questa giornata con la sua attenzione all’ambiente, il turismo sostenibile e la promozione dei prodotti tipici locali. Ci sono già su questo diverse idee progettuali in cantiere che svilupperemo e promuoveremo nei prossimi mesi”.

Nasce l'”Osservatorio Turistico Mare” del Gruppo Tecnocasa

da: Ufficio Stampa Gruppo Tecnocasa

Scenario Nazionale
• riduzione della contrazione dei prezzi: nella seconda parte del 2015 il mercato immobiliare della casa vacanza registra una diminuzione dei prezzi dell’1,9%, in miglioramento rispetto ai semestri precedenti

• gli italiani tornano a comprare la casa vacanza: i dati relativi alle compravendite effettuate tramite le agenzie Tecnocasa e Tecnorete indicano che negli ultimi anni la percentuale di coloro che comprano la casa vacanza è in aumento (dal 5,8% del 2013 al 7,4% del 2015)

• preferito il trilocale, meglio se con uno spazio esterno e con vista mare: il fronte mare è la caratteristica più richiesta, tuttavia la domanda si scontra con una bassa offerta e con la capacità di spesa.

• in media viene destinato all’acquisto un budget trai i 200 e 250 mila €

• acquirenti sono in buona parte famiglie ma anche investitori per mettere a reddito l’immobile o per realizzare un B&B

• la tassazione legata alla seconda casa ha generato un cambiamento di tendenza, ovvero si scelgono immobili in località più vicine al comune di residenza

• maggior interesse per la casa al mare da parte degli stranieri.

Liguria
Nella seconda parte del 2015 c’è stato un calo del -1,3% delle quotazioni immobiliari nelle località turistiche della Liguria. La provincia di Genova segnala una contrazione del -3,4%, seguita da quella di Imperia con -1,0% e di Savona con -0,2%.
Provincia di Genova
Il secondo semestre 2015 ha evidenziato stabilità dei prezzi nel Centro Storico di Chiavari e nella zona del lungomare e un leggero calo nella parte centrale. Il mercato sta riprendendo dinamismo, la fiducia è in aumento e c’è più voglia di comprare. La maggioranza delle transazioni riguarda la prima casa, ma la domanda di seconde case è in ripresa e proviene soprattutto da residenti in Emilia, Lombardia e Piemonte che ricercano appartamenti termoautonomi con due camere su cui impiegare non oltre 200 mila €. Altre caratteristiche molto apprezzate sono il terrazzo abitabile e l’ubicazione fronte mare, ma non sempre il budget riesce a coprire tali richieste. Una delle zone più richieste è sempre il Centro Storico, dove sono presenti le tipiche case liguri d’epoca: si tratta di soluzioni caratteristiche, spesso ristrutturate e dotate di riscaldamento autonomo e ascensore, che hanno prezzi medi di 3000-3500 € al mq e top prices di 4000 € al mq se ristrutturate. Edilizia di tipo civile è presente nell’area del lungomare, dove i condomini e i palazzi, in gran parte degli anni ’60-’70, piacciono perché sono inserite in un contesto comodo ai servizi e al mare: per una soluzione fronte mare i valori arrivano a 5000 € al mq, per scendere a 3000-3500 € al mq per quelle non fronte mare. Sta soffrendo un po’ la parte centrale subito a ridosso del centro storico, in quanto l’offerta edilizia è molto elevata e consiste in palazzi sempre degli anni ’60-’70 che spesso necessitano di lavori di ristrutturazione, pertanto le quotazioni sono più basse e oscillano tra 2000 e 3000 € al mq. Da segnalare il recupero e il rifacimento della parte finale della passeggiata lungomare che dovrebbe concludersi nei prossimi anni.
Scendono ancora i prezzi a Lavagna nella seconda metà del 2015. Grazie ai ribassi dei semestri precedenti e alla tendenza a disimpiegare le proprie rendite finanziare per investire nel mattone, si assiste a un aumento della domanda, che adesso si sta focalizzando soprattutto sui tagli medio-piccoli. A ricercare la casa vacanza sono persone provenienti da Lombardia ed Emilia-Romagna, che si orientano su bilocali o trilocali, possibilmente termoautonomi e dotati di spazio esterno vivibile su cui impiegare 150-170 mila €. Negli ultimi mesi sono attivi investitori, che ricercano appartamenti di piccolo taglio da concedere in locazione.
La maggioranza degli immobili presenti sul mercato risale agli anni ’60-’70, pertanto spesso necessitano di lavori di ristrutturazione. La parte più richiesta è quella di Levante, le cui strade principali sono via Matteotti, via Mazzini, e a ponente corso Buenos Aires e corso Genova. Nelle prime due zone i prezzi toccano 3400-3500 € al mq se gli immobili hanno la vista sul mare, ma scendono a 2000-2500 € al mq se sono ubicati nelle strade più interne. I valori sono leggermente più bassi lungo i corsi Buenos Aires e C.so Genova: 2300 € al mq per appartamenti da ristrutturare e 3000 € al mq per quelli già interessati da tali lavori e piani alti. Piace anche la zona del Porto Turistico, dove sono presenti condomini con vista mare che si valutano 3000 € al mq se da ristrutturare. L’offerta edilizia è più recente nel Parco del Tigullio, dove negli anni ’90 sono stati costruiti comprensori residenziali dotati di campi da tennis,aree verdi e club house in cui le singole unità immobiliari sono termoautonome, hanno ampi terrazzi o giardini privati e hanno una buona suddivisione degli spazi interni: per questi motivi le quotazioni sono tra le più alte e oscillano tra 3000 e 3500 € al mq.
Il mercato immobiliare di Cavi di Lavagna è caratterizzato da prezzi in ribasso e da un ritorno degli acquirenti di prima casa, settore che sta aumentando sempre di più. Per tale finalità ci si orienta su appartamenti di almeno 80 mq su cui impiegare fino a 220 mila €; la domanda proviene da chi abitava nell’entroterra ligure e desidera spostarsi in una zona più vicina al mare. Gli acquisti di tipo turistico, invece, provengono da residenti di Piacenza, Parma e Milano, che hanno un budget di 160-180 mila € e si focalizzano su soluzioni di 50-60 mq dotate di sfogo esterno vivibile. Cavi di Lavagna si divide in quattro quartieri: Ripa mare, Arenelle, Lungo Aurelia e Cavi Borgo. Quest’ultimo è un borgo storico caratterizzato da case di pescatori costruite nei primi anni del 1900, alternate a costruzioni degli anni ’60-’70, a cui si rivolgono gli amanti del genere. Per un buon usato si possono spendere 2000-3000 € al mq, ma i top prices possono raggiungere anche 4000 € al mq per le soluzioni ristrutturate e posizionate fronte mare. Tra Ripa mare, Arenelle e lungo Aurelia non ci sono molte differenze a livello di prezzi: si va da un minimo di 1800 € al mq ad un massimo di 2500-2600 € al mq che si possono raggiungere per le soluzioni fronte mare. Chi desiderasse delle soluzioni indipendenti, invece, può orientarsi sulle zone collinari (Santa Giulia) dove ci sono ville singole, con piscina, terreno e naturalmente affaccio sul mare. Le soluzioni in buono stato partono da 450 mila €.
La seconda parte del 2015 ha visto prezzi in leggero calo nelle zone centrali di Rapallo e sostanzialmente stabili in quelle periferiche. La motivazione è da ricercarsi nella maggiore offerta immobiliare presente in centro, mentre nella parte collinare sono presenti soluzioni anche prestigiose che hanno mantenuto invariate le proprie quotazioni. Si sta ravvivando il mercato residenziale, ma le compravendite sono sempre trainate dalle seconde case: la domanda proviene da residenti nelle province di Pavia, Milano, Monza-Brianza e da piemontesi e genovesi, il budget oscilla tra 50 e 100 mila € e viene impiegato per appartamenti di piccolo taglio, preferibilmente già a posto, con terrazzo abitabile e il più possibile vicino al mare. Le zone più ambite sono quelle fronte mare di via Gramsci e del lungomare Vittorio Veneto, dove sono presenti unità abitative nel tipico stile ligure, i cui valori possono superare 6000 € al mq. Un’altra zona che piace è quella che si sviluppa tra il Porto e via Macera, dove prevalgono ville liberty, a volte dotate di piscina, che si valutano spesso oltre il milione di euro. Allontanandosi dalla zona mare, e spostandosi su via Mameli, le quotazioni si abbassano fino a 2000 € al mq. L’area dove si realizza il maggior numero di compravendite, invece, è quella che si sviluppa nelle vicinanze del campo di golf: si tratta di una zona residenziale sorta negli anni ’70, dove gli appartamenti costano tra 1500 e 1700 € al mq a seconda dello stato della ristrutturazione. I prezzi sono molto simili nella zona collinare, impreziosita dalla vista panoramica ma più scomoda a causa della difficoltà di parcheggio e della salita che può scoraggiare i potenziali acquirenti.
Il mercato della seconda casa a Sestri Levante si sta rivelando più dinamico, soprattutto negli ultimi sei mesi. L’interesse sta aumentando e la domanda arriva prevalentemente da residenti in Lombardia, accanto a cui ci sono emiliani e piemontesi: l’appartamento-tipo è di dimensione medio-piccola (65-70 mq), dotato di spazio esterno e preferibilmente ubicato fronte mare o almeno con la vista sul mare, per il quale il budget non supera 250-300 mila €. Si stanno riaffacciando gli stranieri, ma per il momento puntano sulla locazione. Le abitazioni più ricercate sono quelle che si estendono nella zona centrale, tra la spiaggia e la ferrovia. Viale delle Rimembranze, viale Vittorio Veneto e il lungomare Descalzo offrono piccoli condomini realizzati tra gli anni ’50 e gli anni ’80, case di pescatori ristrutturate e anche ville singole in stile Liberty: una soluzione fronte mare costa 5000 € al mq se da ristrutturare e 6000 € al mq se già interessata da tali lavori, ma nella fascia più interna i prezzi scendono a 4000 € al mq. La parte oltre la ferrovia interessa prevalentemente un mercato di prime case, dove le abitazioni si valutano tra 3500 e 3600 € al mq. Sono stati completati i lavori di costruzione di un complesso commerciale-residenziale nell’ex area Fit di via della Chiusa e via Fascie: il nuovo si valuta 5000 € al mq e ne rimane in vendita ancora una piccola parte.
Provincia di Savona
Sono in leggero calo le quotazioni immobiliari di Celle Ligure. La domanda è in aumento e il mercato della seconda casa è alimentato da residenti nella provincia di Genova, nel Basso Piemonte e nella Lombardia, e in misura minore da stranieri. Si ricercano prevalentemente appartamenti di 2 o 3 locali che non costino più di 250 mila € (ma non mancano compravendite per un budget di 350-400 mila € e oltre), che siano ubicati nel raggio dei 500 metri dal lungomare e in una zona il più possibile pianeggiante; altre caratteristiche importanti sono la presenza del posto auto, di sfoghi esterni vivibili e dell’ascensore. Non manca l’interesse per gli appartamenti da ristrutturare ad uso investimento. Le richieste si focalizzano prevalentemente nelle aree di Celle paese e Celle Piani, dove si possono acquistare abitazioni realizzate tra gli anni ’50 e gli anni ’70: un bilocale usato di 45-50 mq costa mediamente tra 180 e 220 mila €, mentre per un trilocale usato di 55-70 mq il valore è compreso tra 220 e 260 mila €. Prezzi più alti, talvolta superiori a 7000-8000 € al mq, si toccano sulla prima fila del centro storico (fronte mare), dove ci sono abitazioni signorili spesso dotate di soffitti a volta, a cassettoni ed affreschi. Nella zona della Pineta Bottini è stato completato l’ascensore che la collega con il centro, permettendo così un più agevole spostamento a piedi ed evitando la salita. Qui ci sono sia ville liberty sia appartamenti in piccoli contesti condominiali: per queste ultime tipologie, qualora avessero pertinenze esterne vivibili e vista mare i prezzi sono molto simili a quelli rilevati nelle zone centrali. Soluzioni indipendenti e semindipendenti sono presenti nelle frazioni collinari: le località più richieste sono Pecorile, Cassisi e Natta, dove la domanda è consistente solo nelle aree più distanti dal tracciato autostradale.
Valori stabili e domanda in aumento a Varazze. A ricercare le seconde case ci sono soprattutto residenti in Lombardia e nel basso Piemonte, accanto a cui ci sono sporadici stranieri, ma si sta muovendo il mercato della prima casa, attualmente da parte di genovesi che desiderano abitare fuori città. Per la casa vacanza si destina un budget compreso tra 250 e 300 mila €, che viene impiegato per trilocali inseriti in palazzine già a posto, necessariamente dotati di vista mare e di ascensore se ai piani alti. Non mancano comunque le richieste di bilocali e anche di quadrilocali, quasi sempre da ristrutturare in modo da rientrare nel budget.
Il fronte mare di Varazze è quello più ambito e su immobili particolarmente prestigiosi e ristrutturati si possono anche toccare i 10 mila € al mq, mentre i valori medi per una soluzione civile dotata di vista mare sono di 6500-7000 € al mq se già ristrutturata e 5000-5500 € al mq se da ammodernare. Piace anche il centro storico, dove le abitazioni posizionate fronte mare si valutano tra 5000 e 6000 € al mq. Tra le zone preferite ci sono il lungomare Europa, strada pedonale e tranquilla con ville singole e condomini prestigiosi: l’offerta immobiliare è bassa, pertanto le quotazioni possono arrivare a 8000-10000 € al mq. Piacciono anche le zone Mala e Santa Caterina che sorgono alle spalle dell’Aurelia, in collina e dove un buon usato ha prezzi medi di 4000-4500 € al mq. Valori intorno a 2500-3000 € al mq si incontrano nelle frazioni Cantalupo, Castagna Buona, che il Comune ha provveduto recentemente a riqualificare.
Provincia di Imperia
Il mercato immobiliare di Bordighera è caratterizzato da stabilità dei prezzi, compravendite in aumento e un maggiore dinamismo rispetto agli anni scorsi. A ricercare la casa vacanza sono piemontesi e lombardi, che optano soprattutto per bilocali situati il più possibile vicino al mare e con vista mare, su cui spendere non oltre 150-170 mila €. Al secondo posto tra le preferenze ci sono i trilocali, mentre i pochi stranieri presenti (tedeschi, inglesi e francesi) preferiscono soluzioni indipendenti a cui destinare 50-70 mila €, tipicamente rustici anche da ristrutturare e ubicati nei borghi medievali circostanti. La zona più ambita è quella fronte mare, l’offerta è tuttavia esigua e per un bilocale di 40-45 mq a un piano alto con ascensore e in buone condizioni interne si possono spendere fino a 200 mila €. La parte centrale di Bordighera si estende appena dietro la ferrovia tra l’Aurelia e la via Romana, entro i 500 metri dal mare, ed è più appetibile perché permette di raggiungere comodamente a piedi il Lungomare, i negozi e tutti i servizi: qui un’abitazione di 80 mq costa dai 180.000 euro a salire, man mano che dal confine con Vallecrosia ed Ospedaletti ci si avvicina alla zona della Stazione, che rappresenta il cuore della città.
La seconda parte del 2015 ha visto prezzi stabili a Diano Marina e un leggero calo in zona Oneglia Mare a Imperia. Il mercato si muove bene sulle tipologie che non costano più di 250 mila € e i potenziali acquirenti stanno mostrando un maggior interesse per il settore immobiliare, in parte perché le banche concedono i mutui più facilmente, in parte perché spesso preferiscono impiegare i propri risparmi nel mattone, percepito come un investimento più sicuro. Chi cerca la prima casa propende per trilocali o quadrilocali nelle zone centrali oppure per soluzioni indipendenti situate nell’entroterra; sulla casa vacanza, invece, si muovono piemontesi e lombardi che optano per bilocali e trilocali preferibilmente situati ai piani bassi perché generalmente sono più freschi, comodi e talvolta sono dotati di un piccolo giardino privato. L’offerta immobiliare di Diano Marina consiste in piccole palazzine che non superano i due piani: accanto al centro storico dei primi del ‘900, le altre abitazioni sono più recenti e risalgono agli anni ’60-’70. La zona più richiesta si sviluppa entro un chilometro dal mare, dove le quotazioni medie sono di 4000 € al mq con punte di 5000 € al mq per le abitazioni situate sul fronte mare. Nel centro di Diano Marina si sta procedendo al restyling di corso Roma e di via Cairoli, con l’eliminazione delle barriere architettoniche e il rifacimento delle tubazioni dell’acqua e degli altri servizi sotto strada: i lavori sono quasi terminati e probabilmente verranno estesi anche ad altre strade. Da segnalare che tra Oneglia e Diano Marina sono in corso i lavori di raccordo del sistema fognario, al termine dei quali è molto probabile che queste zone riceveranno la Bandiera Blu. Una delle zone più apprezzate di Oneglia Mare è Calata Cuneo, quartiere composto da abitazioni storiche situate a ridosso del porto vecchio le cui quotazioni sono molto elevate, che raggiungono 6000 € al mq se ubicate ai piani bassi e scendono 5000 € ai piani più alti perché gli immobili non sono dotati di ascensore. Piace sempre la zona delle Ferriere grazie alla vicinanza al porto turistico: i prezzi sono dell’usato in buone condizioni si attestano intorno a 3000 € al mq. Molto richiesto anche il Centro Storico, sviluppatosi a ridosso del mare e del Porto Vecchio a partire dai primi anni del ‘900: i prezzi di tipologie da ristrutturare sui attestano tra 1300 e 1500 € al mq, mentre per soluzioni già ristrutturate la spesa sale a 2000-2300 € al mq. Valori simili si incontrano nella parte che si espande in direzione Diano Marina, caratterizzata da palazzine sorte tra gli anni ’70 ed ’80 dove gli appartamenti sono spesso di grandi dimensioni. Da segnalare che nella zona dietro allo stabilimento dell’Agnesi si sta procedendo alla ristrutturazione di un palazzo realizzato nel 1990 e mai abitato.
A Santo Stefano al Mare e Riva Ligure il mercato immobiliare ha visto prezzi in leggero ribasso e maggior interesse verso l’acquisto, che hanno portato così a un maggior numero di compravendite. La seconda casa è ricercata da residenti nelle province di Torino, Cuneo e Milano, che optano per monolocali o bilocali di 40-50 mq su cui impiegare rispettivamente 90-110 mila € e 150-160 mila €. SI preferiscono le abitazioni ubicate nelle vicinanze del mare e in una zona pianeggiante, in secondo luogo tra le preferenze c’è la vista mare e lo spazio esterno vivibile. Discorso leggermente diverso per gli stranieri che, seppur in numero molto esiguo, si muovono per soluzioni di grandi dimensioni nelle zone centrali o per ville con giardino nelle aree più periferiche.
La maggioranza degli immobili risale agli anni ’70-’80, anche se a Riva Ligure sono sorte nuove abitazioni nella zona sotto la via Aurelia. Sia a Santo Stefano al Mare sia a Riva Ligure le zone più richieste sono quelle comprese l’Aurelia ed il mare, dove una soluzione fronte mare in buono stato può raggiungere 8000-9000 € al mq. Spostandosi in un’area più interna le quotazioni si dimezzano e scendono a 2500-3000 € al mq nella fascia collinare perché più scomoda per raggiungere il mare e muoversi a piedi.
Mercato in fermento nella zona di San Lorenzo al Mare grazie anche alla pista ciclabile e passeggiata pedonale che la collega ad Ospedaletti e su cui la Provincia di Imperia sta puntando molto per rilanciare la zona. Infatti molti stranieri arrivano in primavera ed in autunno per percorrerla. Si stanno riaffacciando sul mercato della zona i francesi, benestanti, che acquistano appartamenti o case singole prediligendo i borghi storici. Presenti anche Svedesi e Norvegesi. Oltre a San Lorenzo al mare riscontra grande interesse anche la zona della prima collina di Costarainera, Civezza, Lingueglietta e Cipressa, quest’ultime in particolare sono molto amate dagli stranieri. Gli italiani investono cifre sotto i 150 mila € per acquistare bilocali da utilizzare per se ma anche da affittare in parte del periodo estivo per recuperare le spese (sulla zona mare un bilocale di 4 posti letto si può affittare anche a 1000 € a settimana). Chi acquista nei Borghi può affittare anche in un periodo diverso da quello estivo dal momento che nei borghi c’è una domanda di affitto anche al di là del periodo estivo, grazie alla presenza degli stranieri. Nei borghi acquistano per lo più italiani e stranieri che amano gli immobili in pietra, con pavimenti in cotto, con terrazzo o giardino. Mirano soprattutto alla tranquillità lontano dal mare. Nei borghi si possono raggiungere i 3500-4000 € al mq. Meno costose le abitazioni della zona marina dei borghi dove un appartamento di 30 mq degli anni ’70-’80 si può acquistare a 140 mila €. Nel centro di San Lorenzo al Mare parliamo di prezzi intorno a 4000 € al mq che possono arrivare anche a 8000-9000 € al mq se l’immobile dispone di terrazzo ed è fronte mare. Chi ha budget più bassi si orienta oltre l’Aurelia dove i valori scendono notevolmente e si attestano intorno a 2000-2500 € al mq. Un mercato che sembra in ripresa grazie al ribasso dei prezzi è quello delle ville singole nelle colline di Cipressa e dintorni, dove una soluzione di 100-120 mq con terreno e con vista si può acquistare a 400-500 mila €. Altra tendenza che si evidenzia è l’utilizzo delle agevolazioni fiscali per ristrutturare l’immobile ed il ricorso al mutuo per l’acquisto della seconda casa.
Nella seconda parte del 2015 le quotazioni delle abitazioni di Sanremo sono stabili. Si riscontra un aumento dell’interesse sia per la seconda casa sia per la prima casa grazie ai prezzi ora molto convenienti e ai mutui più accessibili. Numerose, infatti, sono le famiglie provenienti dal Piemonte e dalla Lombardia interessate ad acquistare prevalentemente bilocali con cifre che possono variare notevolmente in base alla posizione, all’esposizione e alla vista. Il budget medio si aggira intorno a 100mila €. Chi compra casa a Sanremo, grazie ad un clima favorevole tutto l’anno e alla presenza di ottimi servizi, ha la possibilità di utilizzarla in tutte le stagioni, nei weekend, nei periodi di vacanza sia estivi sia invernali. Diversi sono i casi di persone che dopo la pensione decidono di trasferirsi definitivamente in città, potendo così fare delle passeggiate, anche in pieno inverno, sulla nuova pista ciclopedonale che costeggia il mare.
Una delle zone più apprezzate è l’area centrale che da via Matteotti e corso Garibaldi scende verso il mare. Via Matteotti, sede dei più prestigiosi negozi e del Teatro Ariston, parte da Piazza Colombo e arriva fino al Casinò e da un po’ di tempo è stata interamente pedonalizzata. Qui si possono trovare anche delle soluzioni di prestigio con quotazioni che possono arrivare fino a 4500-4800 € al mq, a fronte di una media di 3000-3500 € al mq. Altre zone apprezzate sono San Martino e La Foce, entrambe nella parte bassa più vicino al mare. La Foce piace perché ci sono le spiagge, gli stabilimenti balneari e gli alberghi, San Martino perché facilmente raggiungibile e per la vicinanza alla stazione ferroviaria. Per chi volesse una soluzione singola o indipendente sarebbe consigliabile la zona collinare di Sanremo, dove si può trovare dalla casa indipendente da ristrutturare alla soluzione di prestigio.
Veneto
Nella seconda parte del 2015 i valori immobiliari delle località del Veneto hanno registrato un calo del -5,3%. A Chioggia il ribasso dei prezzi è stato del -6,4% mentre a Jesolo i valori sono diminuiti del -3,8%.
Provincia di Venezia
Il mercato immobiliare a Jesolo è caratterizzato da quotazioni in ribasso, domanda consistente, in particolare dall’inizio del 2016, e tempistiche medie di compravendite ancora elevate. Questo accade perché spesso i proprietari hanno richieste ancora superiori al reale valore di mercato e i potenziali acquirenti hanno una capacità di spesa minore, di conseguenza le trattative si allungano. Si pone molta attenzione all’importo delle spese condominiali e delle tasse, pertanto non di rado le seconde case vengono concesse in locazione durante i periodi in cui non vengono utilizzate. La domanda turistica proviene da residenti nelle province di Vicenza, Verona e Padova, dal Trentino-Alto Adige e dalla Lombardia, che ricercano appartamenti di 40-50 mq su cui spendere al massimo 150-200 mila €. Tra le caratteristiche fondamentali c’è la presenza di un terrazzo abitabile e del posto auto; è tenuta in considerazione anche l’ubicazione dalla spiaggia (preferibilmente entro 300-400 metri) e si preferiscono le abitazioni già a posto o con pochi lavori di ristrutturazione da effettuare. Nonostante il rallentamento della presenza dei russi, non mancano gli stranieri (francesi, tedeschi e austriaci in particolare), i quali dispongono di un budget più elevato, nell’ordine di 250-300 mila €, che impiegano per soluzioni di dimensione medio-grande, anche indipendenti, ubicate nelle zone più interne. Attualmente sta riscontrando un buon interesse la zona della Pineta, situata nell’estremo est del litorale di Jesolo. Questa è un’area tranquilla e verde, dove sono ci sono stati diversi interventi edilizi e urbanistici che l’hanno abbellita con parchi, strade e verde pubblico e riqualificata con la nuova Torre Merville e un centro benessere. Nella fascia immediatamente vicino al mare i trilocali di 65-70 mq hanno valori compresi tra 250 e 280 mila €, ma scendono a 160-210 mila € spostandosi qualche fila indietro e toccano 120-160 mila € nella parte retrostante via Bafile. La domanda è sempre buona nel Centro Storico della città, soprattutto nella fascia tra piazza Marconi e piazza Aurora, perché tutti i servizi sono pienamente funzionanti anche nei periodi non turistici. Qui si trovano appartamenti realizzati negli anni ’50-’60, che si valutano 4500-5000 € al mq fronte mare e scendono a 2200-2300 € al mq allontanandosi fino a 300-400 metri dal mare. Via Bafile è la via principale e commerciale del centro di Jesolo, qui si acquista con una spesa media di 2600-2800 € al mq, essendo leggermente più distante dal mare. Discorso diverso, invece, per le soluzioni di nuova costruzione, che possono toccare punte di 10 mila € al mq fronte mare. Da segnalare che tutta la fascia retrostante via Bafile, cioè la fascia compresa tra 300 e 400 metri dal mare, è interessata da numerosi interventi residenziali: si costruiscono soprattutto villaggi con piscina, composti in genere da soluzioni bifamiliari, una al piano terra ed una al primo piano: a titolo di esempio, un trilocale di 70-80 mq si valuta 220 mila €, mentre un duplex di 90 mq costa fino a 280 mila €.

Emilia Romagna
Le quotazioni della casa vacanza in Emilia Romagna sono diminuite, nella seconda parte del 2015, del 3,8%. La provincia di Rimini è quella che ha perso di più con -5,8% seguita dalle località della provincia di Ravenna (-4,0%).
Provincia di Rimini
Sul mercato immobiliare della seconda casa a Bellaria si registra una buona domanda alimentata sia da famiglie che arrivano da Milano, Bologna e Modena e che la utilizzano come casa vacanza e sia da investitori che acquistano l’immobile per metterlo a reddito durante il periodo estivo. Si acquistano prevalentemente bilocali da 50-60 mq. Tra gli elementi più richiesti ci sono la vicinanza al mare, la presenza di box e posto auto e se possibile la vista mare. Poche le nuove costruzioni sul mercato della zona dove le quotazioni in questo momento sono di 2300-2500 € al mq. Si possono individuare tre zone in cui il mercato immobiliare è suddiviso: la zona porto, la zona Centro e la zona Cagnona. La zona Porto si sviluppa intorno a via Cristoforo Colombo è posizionata nei pressi del maree offre prevalentemente casette di pescatori, indipendenti che in buono stato hanno valori 1800-2000 € al mq con punte di 2200 € al mq per le soluzioni che sono posizionate fronte mare. Apprezzata anche la zona centrale che si sviluppa intorno a via dei Platani e alla Ferrovia, ben servita dal punto di vista commerciale e con un’offerta immobiliare che spazia dalle case indipendenti ai piccoli contesti condominiali. Anche in questo caso i valori medi si aggirano intorno a 2000 € al mq. Meno quotata la zona della Cagnona perché più lontana dal centro e dal mare e dove ci sono meno attività commerciali. Qui una soluzione in buono stato si compravende a prezzi medi di 1700 € al mq. Nella zona che si sviluppa oltre la ferrovia si registrano principalmente compravendite di prima casa e i valori medi oscillano da 1800 a 2000 € al mq. Poche le nuove costruzioni presenti in zona. Hanno prezzi medi di 2300-2500 € al mq.
Provincia di Forlì-Cesena
Nella seconda parte del 2015 sono stabili i valori immobiliari della zona centrale di Cesenatico.
Si segnala una maggiore richiesta di casa vacanza da poter utilizzare durante l’anno e durante il periodo estivo. A volerla acquistare sono persone residenti a Forlì, Bologna, Modena che preferiscono il trilocale. Anche il mercato della prima casa vede un recupero di richieste grazie ai prezzi più contenuti e al più facile accesso al credito. Coloro che cercano la casa vacanza prediligono o il lungomare (viale Carducci) oppure le strade più interne, ma comunque con facile accesso al mare (viale dei Mille, via De Amicis). Sul lungomare le tipologie più prestigiose raggiungono valori di 4000 € al mq, a fronte di una media di 3300-3500 € al mq. Altre strade importanti sono viale Roma e via Trento, dove si trovano numerosi negozi e le quotazioni del nuovo sono comprese tra 3800 e 4000 € al mq. Più residenziali le zone Boschetto e Madonnina. La prima a 500-600 mt dal mare registra per l’usato valori di 2700-2800 € al mq, per il nuovo di 3200-3300 € al mq. La zona Madonnina, residenziale e ricercata quasi esclusivamente per la prima casa, ha valori di 2200-2300 € al mq per il nuovo; l’usato recente si valuta non oltre i 1800-1900 € al mq e quello più vetusto circa 1500-1600 € al mq. Più decentrate Sala, Villalta e Bagnarola, dove i prezzi si sono ribassati notevolmente: il nuovo non supera i 1800-1900 € al mq, l’usato oscilla tra 1400-1500 € al mq.
Nella seconda parte del 2015 il mercato immobiliare di San Mauro Mare ha registrato una ripresa a livello di richieste e di transazioni. E’ ritornata al fiducia tra gli acquirenti e grazie ai prezzi più bassi tanti si sono orientati all’acquisto della casa vacanza da utilizzare durante i week end e durante il periodo estivo. Arrivano dall’Emilia Romagna e dalla Lombardia. Cercano bilocali a cui destinare da 80 a 100 mila € e trilocali su cui investire da 100 a 120 mila €. Si prediligono le soluzioni vicino al mare possibilmente dotate di posto auto e di box. Il mercato immobiliare cambia a seconda che ci si trovi al di la della ferrovia, verso il mare o verso la montagna. Nella zona compresa tra la ferrovia ed il mare si concentrano soprattutto le compravendite di seconda casa, il cui valore può oscillare da 1800 a 2000 € al mq, a seconda della vetustà. In caso di posizionamento fronte mare, dove l’offerta è molto bassa, il valore si può incrementare del 10-15%. Da segnalare che nella zona mare ci sono anche degli appartamenti risalenti agli anni 2000 e dotati di ingresso indipendente e che hanno valori medi di 1800-1900 € al mq. Nella zona compresa tra la ferrovia e l’entroterra i prezzi scendono di 100-200 € al mq e, per questo motivo, acquistano coloro che hanno un budget più contenuto.
Provincia di Ravenna
Quotazioni sostanzialmente stabili a Cervia e a Milano Marittima nella seconda parte del 2015. Il semestre ha evidenziato un mercato vivace, con un aumento del numero di compravendite, grazie alla crescente fiducia da parte degli acquirenti, alla maggiore propensione ad erogare da parte degli istituti bancari e ai prezzi competitivi. A soffrire maggiormente sono le zone dell’entroterra dove si registra una domanda in calo, infatti attualmente si preferisce acquistare in zone centrali viste le quotazioni più accessibili rispetto al passato. Il mercato immobiliare di Cervia e di Milano Marittima si divide equamente tra acquisti di prima casa e compravendite di case vacanza. A cercare al mare sono spesso turisti in arrivo da Forlì, Bologna, Modena, Reggio Emilia ed in generale dall’Alta Emilia. L’appartamento ideale è il trilocale con due camere da letto, preferibilmente con terrazzo abitabile o piccolo giardino, ma necessariamente con posto auto e ubicato in zone tranquille. Da segnalare anche qualche acquisto per investimento che in genere si focalizza su bilocali dal valore medio di 200 mila €. Milano Marittima è una delle zone più richieste sia nell’area centrale (intorno alla rotonda 1° Maggio) sia sul lungomare a ridosso del centro, dove si concentrano anche numerosi alberghi e l’offerta abitativa è quindi molto contenuta. In prima fila ci sono appartamenti e ville in stile liberty con prezzi superiori alla media, mentre le abitazioni più recenti costano circa 4500 € al mq. In zona Amati, residenziale e più distante dal mare, si trovano appartamenti di recente costruzione, villette a schiera e soluzioni indipendenti che, in buono stato, si scambiano a circa 2500 € al mq. Di stampo esclusivamente turistico è la zona dei Lidi (Lido di Savio, Lido di Classe), dove i prezzi sono contenuti in quanto più lontani dal centro e quindi poco serviti nel periodo invernale: qui un bilocale in buone condizioni si vende a cifre comprese tra 90 e 130 mila €, mentre per i trilocali i valori possono variare tra 130 e 180 mila €. Piace zona Pinarella perché ben servita e a ridosso della Pineta, inoltre è dotata di stabilimenti balneari molto curati. Sulla prima fila prevalgono le strutture alberghiere, dalla seconda fila ci sono appartamenti in piccoli contesti ed in palazzi degli anni ’70, dove un buon usato costa mediamente 2200 € al mq. Tagliata è una piccola località che si anima solo durante l’estate, che piace perché le quotazioni sono più contenute e si attestano in media su 1500 € al mq.
Il mercato immobiliare di Cervia si divide in due zone: quella che va verso la collina, lato monte rispetto alla ferrovia denominata “Malva”, e quella che va verso il mare e cioè “Cervia Centro”. In zona Malva I trilocali nuovi (non oltre i 10-12 anni di età) si vendono a 200 mila €, mentre le tipologie usate valgono tra 160 e 180 mila €. In Centro i valori salgono a 300 mila € di media per un trilocale nuovo e a 250 mila € per LA stessa tipologia usata. Prezzi intorno a 1500 € al mq si incontrano nella zona dell’Entroterra, dove acquistano prevalentemente persone residenti a Cervia che ricercano la prima casa.

L’Assemblea dei Soci approva il bilancio 2015: utile triplicato e sanzioni in calo

da: ufficio stampa Tpe

In crescita anche margine operativo lordo, ricavi e passeggeri. Tper è la prima realtà del settore in regione per volume d’affari e di servizi. Previsti 290 milioni di investimenti nel prossimo triennio. Presentato anche il Bilancio di Sostenibilità

L’Assemblea dei Soci di Tper, tenutasi in data odierna, ha approvato all’unanimità il bilancio consuntivo 2015 della società. Si conclude così, con risultati di grande rilievo, il primo esercizio del mandato del Consiglio d’Amministrazione nominato lo scorso anno, composto dalla Presidente e Amministratore Delegato Giuseppina Gualtieri e dai consiglieri Giovanni Neri e Francesco Badia.

Al consolidamento dell’equilibrio economico raggiunto negli ultimi anni si è dato ulteriore seguito con la conferma di un trend di continua crescita delle performance in ogni ambito. Il risultato di bilancio, un utile netto di 7,4 milioni di euro dopo imposte per 9,7 milioni (era stato di 2,6 milioni nel 2014) rappresenta un esito rilevante dato il contesto congiunturale globale e del settore, che sconta minori disponibilità finanziarie solo parzialmente attutiti dallo sforzo di istituzioni locali e Regioni.

Al raggiungimento di questo obiettivo hanno contribuito fattori diversi. I ricavi tariffari continuano, innanzitutto, a segnare un incremento (+1,2% sul 2014) proseguendo la crescita degli ultimi anni: un dato importante, anche tenuto conto dei cantieri che nelle vie centrali della città hanno determinato deviazioni delle linee di trasporto pubblico a Bologna per oltre 10 mesi del 2015.

Tper ha prestato particolare attenzione alla revisione della spesa, per garantire sempre migliore efficienza, senza tuttavia comprimere costi essenziali alla qualità del servizio, tra cui quelli destinati alla manutenzione. Sempre sul fronte della spesa, nel 2015 ha beneficiato del favorevole andamento del mercato dei carburanti (1,9 milioni di euro il risparmio sul costo del gasolio per i bus).

Il 2015 ha registrato alcuni ricavi non ripetibili e una positiva contribuzione della gestione straordinaria (+10,7 milioni di euro), che insieme alla positiva gestione societaria hanno contribuito a determinare i risultati finali, in un quadro di massima oculatezza previsionale che Tper ha sempre seguito: un approccio che ha portato ad effettuare, per il 2015, prudenziali accantonamenti e svalutazioni per 14,2 milioni di euro.

Tra i dati economici di rilievo si segnala un margine operativo lordo, indicativo di un’efficace gestione caratteristica, che – segnando un ulteriore aumento – raggiunge i 34 milioni di euro. Il valore della produzione è via via passato dai 218 milioni di euro del 2012, ai 236 del 2013, ai 253 del 2014, fino ai 259 milioni del 2015. Al 31 dicembre scorso la posizione finanziaria netta di Tper era di 43,1 milioni; il patrimonio netto ammonta a 112,7 milioni di euro.

Sul fronte dei servizi, l’esito di anni di lotta all’evasione ha portato nel 2015 a risultati importanti. Il tasso di evasione è stato contenuto al 6,75%, oltre un punto e mezzo in meno rispetto all’anno precedente. I controlli sono aumentati ancora, passando dai 2,9 milioni del 2014 a 3,3 milioni, ma per la prima volta si sono ridotti gli introiti da sanzioni, pari a 3,6 milioni con un calo del 16%.

I passeggeri paganti complessivamente trasportati sono passati dai 129,4 milioni del 2012, ai 134,4 del 2013, ai 141,9 milioni del 2014, fino ad arrivare ai 143,7 del 2015 (di cui 125,2 nel bacino di Bologna, 12,9 nel bacino di Ferrara e 5,6 nel servizio ferroviario su rete regionale): una crescita dell’11% in quattro anni, risultato frutto dell’attenzione al servizio e del gradimento del servizio offerto.

Nella seduta odierna sono state presentate anche le relazioni del collegio sindacale e della società di revisione e il bilancio consolidato di gruppo dell’Azienda, che comprende anche le società sulle quali esercita il controllo. Il bilancio di gruppo – il cui valore della produzione supera i 307 milioni di euro e il cui patrimonio netto è pari a 116 milioni – registra anch’esso un risultato positivo d’esercizio (utile netto di 7,5 milioni di euro). Tper, attraverso la controllata Herm, è primo azionista di Seta; è anche azionista della Società Start Romagna, controlla lo scalo ferroviario merci di Dinazzano Po e gestisce i servizi acquisiti in gara attraverso consorzi di partnership anche con aziende private.
Durante l’assemblea, il presidente ed Amministratore Delegato Giuseppina Gualtieri, oltre alla presentazione del bilancio, ha illustrato i principali step di un anno di lavoro improntato non solo a portare risultati economici, ma anche a dare evidenza di un gruppo industriale che a quattro anni dalla sua costituzione ha dimostrato con i fatti di poter operare con competenza manageriale, efficienza ed efficacia dando attuazione alle linee di indirizzo dei soci.
Tra i principali fatti salienti dell’anno:
– la definitiva aggiudicazione della gara del trasporto ferroviario regionale in partnership con Trenitalia;
– la gestione e completamento dei cantieri in via Rizzoli e Ugo Bassi nei tempi programmati, gestendo in parallelo anche le importanti deviazioni del trasporto pubblico;
– l’entrata in servizio dei primi treni acquistati nel 2014 e dei nuovi autobus ibridi che a regime saranno destinati ai collegamenti con Fico Eataly World;
– implementazione delle nuove tecnologie per migliorare l’informazione sui servizi all’utenza.

Tper è un gruppo sempre orientato al miglioramento in termini di efficienza, ma anche nei servizi svolti. Un primo obiettivo dell’azienda Tper è, infatti, quello di fornire un servizio pubblico qualificato e sempre più orientato al rispetto delle regole e alle esigenze dell’utenza.
L’assemblea è stata anche occasione per ringraziare di fronte agli azionisti il management ed il personale che con il proprio lavoro, competenza e impegno ha consentito di raggiungere i risultati presentati; un ringraziamento esteso anche agli Enti ed alle Agenzie per la Mobilità, ferroviaria e di bacino, per la piena collaborazione nell’ambito dei rispettivi ruoli.

La Presidente Gualtieri ha dichiarato: “E’ stato un altro anno di grande fatica per tutti. Ho comunque l’orgoglio ed il privilegio di governare una azienda sana, un‘impresa pubblica che ha saputo creare valore per i propri azionisti non perdendo di vista la finalità di qualità del servizio pubblico. Sono comunque consapevole che un gruppo di oltre 2.700 persone e con 142 milioni di utenti all’anno ha sempre qualcosa da migliorare e certamente l’impegno è rivolto in quella direzione. Si guarda, infatti, avanti, contando anche sulla fiducia degli azionisti e di un team coeso e molto determinato”.

Tper, che con 2.508 dipendenti diretti (2.766 considerando il gruppo) è la prima realtà del settore in regione per volume d’affari e di servizi, ha presentato oggi anche il suo secondo Bilancio di Sostenibilità. Consapevole della propria responsabilità sociale, Tper è oggi un’azienda integrata della mobilità che si occupa di trasporto pubblico locale automobilistico e ferroviario, sia direttamente sia attraverso società controllate e partecipate, ed ha inoltre articolato a livello di gruppo le diverse attività che comprendono manutenzione ferroviaria, trasporto ferroviario di merci, partecipazione anche in qualità di soggetto gestore in attività di attuazione ed implementazione di importanti progetti di mobilità territoriale, fino alla gestione di servizi complementari, tra cui l’accertamento delle infrazioni, il rilascio dei contrassegni e la gestione del bike sharing e del car sharing del Comune di Bologna.
Tper svolge tutti questi servizi a seguito dell’aggiudicazione di procedure ad evidenza pubblica europee: è quindi una società di capitali che opera in sistemi di mercato concorrenziale. Per perseguire gli obiettivi di sostenibilità e qualità, Tper ha improntato il proprio posizionamento strategico in ottica industriale, strutturandosi a tal fine dal punto di vista degli asset, delle risorse e dell’organizzazione, puntando all’efficacia gestionale e alla qualità dei servizi per i viaggiatori, con l’obiettivo di continuare a crescere ancora.

In Assemblea dei soci e’ stato, inoltre, presentato il piano industriale 2016-2018 approvato dal CdA, un piano che conferma il percorso di sviluppo societario che concentrerà le risorse per ulteriori importanti investimenti. La stima nel triennio e di gestire oltre 290 milioni di investimenti complessivi, di cui oltre 100 a carico dell’azienda. Una sfida importante che presuppone comunque che la complessa macchina burocratica istituzionale e nazionale consenta di procedere come da programma; Tper è pronta a fare la propria parte.

Parco del Delta del Po: il Centro di Educazione Ambientale alla Sostenibilità (Ceas) del Parco è stato accreditato dalla Regione

da: organizzatori

Il Centro di educazione ambientale alla sostenibilità (CEAS) del Parco del Delta del Po è stato accreditato nell’elenco dei CEAS della Regione Emilia-Romagna, a seguito dei risultati del Bando apertosi i mesi scorsi per la verifica dei requisiti del Centri di educazione alla sostenibilità esistenti e l’accreditamento di nuove strutture.

Il CEAS del Parco è formato dalla rete dei sette centri visita esistenti: il Museo del Bosco e del Cervo di Mesola, la Manifattura dei Marinati di Comacchio, le Vallette di Ostellato il Museo delle Valli di Argenta, il Museo NatuRa di Sant’Alberto, Il Cubo magico “La Bevanella” di Lido di Classe e le Saline di Cervia.

Va sottolineato che il CEAS non si sostituisce operativamente ai centri visita; al contrario, li mette ulteriormente a rete, sulla base di un progetto condiviso che ha appunto ottenuto l’accreditamento.

In seguito all’istruttoria del Servizio regionale competente sono oggi 35 i CEAS istituiti da enti locali e associazioni che confermano i requisiti di qualità e la volontà di proseguire il percorso avviato di supporto culturale e partecipativo alle politiche si sostenibilità del territorio. Fra questi 35, tre sono le “new entry”, che proporranno servizi educativi e partecipativi a territori non ancora serviti: uno di questi è appunto il CEAS del Parco regionale del Delta del Po.

La nuova Rete regionale si articola in quattro tipologie di Centri: 16 CEAS Intercomunali (che aggregano oltre cento Comuni), 9 Multicentri per l’Educazione alla Sostenibilità urbana (i Comuni capoluogo), 8 CEAS delle Aree protette e 5 strutture di eccellenza del Sistema regionale.

Incontro informativo sul rimborso con gli avvocati

da: No Salvabanche

Il decreto sul rimborso è stato definitivamente approvato dal parlamento. È un risultato che abbiamo strappato con i denti, grazie alla lotta. Per mesi, dalla notte del 22 novembre 2015, nessuno dall’interno delle istituzioni si è posto il problema del risarcimento al contrario hanno continuato ad accusarci di essere degli speculatori a cui niente era dovuto.

Solo grazie alla nostra mobilitazione siamo riusciti a smentire la narrazione tossica che i nostri governanti hanno messo in circolazione sfruttando i loro potenti mezzi di comunicazione. Solo grazie alla nostra mobilitazione siamo riusciti ad ottenere questo rimborso.

Senza entrare nel dettaglio tecnico del decreto dobbiamo dire però che è un risultato che non ci soddisfa semplicemente perché non ripristina la situazione ex ante: i rimborsi saranno solo parziali e limitati e per molti risparmiatori si aprirà una vera e propria lotteria. Ancora una volta il governo dimostra tutto il suo disprezzo, appena mascherato da un filantropismo paternalista, per chi lavora, per chi i risparmi li ha guadagnati con il sudore della fronte.

Ma c’è di più. Nemmeno un rimborso totale e generalizzato avrebbe potuto soddisfarci pienamente, perché niente potrà risarcire i mesi di angoscia e di paura, la perdita di futuro e la precarietà a cui siamo stati costretti. Niente potrà risarcire la morte di Antonio Bedin e di Luigi D’Angelo. Continueremo a mobilitarci perché i responsabili di questa drammatica situazione devono pagare un prezzo politico, perché c’è un intero sistema che ci espropria vita, ricchezza e futuro che va messo in discussione.

Intanto, per affrontare la complicata partita che si è aperta con il decreto sul rimborso abbiamo organizzato un incontro pubblico con gli avvocati Stefano Di Brindisi e Giovanni Franchi (studio BdF) del Foro di Ferrara, l’avvocato Letizia Vescovini dello studio Vescovini di Modena che ci informeranno sugli aspetti tecnici e legali e ci aiuteranno a capire, a partire dalle nostre diverse posizioni, come muoverci per riuscire ad ottenere il risarcimento offerto dall’ultimo decreto.
Parteciperà Letizia Giorgianni, presidente dell’associazione Vittime del Salva banche.

L’incontro si terrà l’8 luglio alle ore 20:00 presso la “Sala della musica” in via Boccaleone, 19 a Ferrara.

Confagricoltura Ferrara: sarebbe un grave errore vietare l’utilizzo del glifosate in agricoltura

da: Ufficio Stampa Confagricoltura Ferrara

Riteniamo l’iniziativa del Circolo Legambiente Delta del Po un grave errore ed auspichiamo che il Comune di Comacchio valuti con attenzione le conseguenze di un eventuale divieto di utilizzo del glifosate in agricoltura”. Così il Presidente di Confagricoltura Ferrara Pier Carlo Scaramagli, dopo avere appreso dell’iniziativa del Circolo Legambiente Delta del Po, che ha raccolto 250 firme durante la Fiera Internazionale del Birdwatching per chiedere al Comune di Comacchio di sospendere l’impiego di prodotti contenenti glifosate. “Come abbiamo già avuto modo di spiegare – afferma il Presidente di Confagricoltura Ferrara – il glifosate può essere considerato il principale alleato dell’agricoltura conservativa, che ha tra i propri dogmi quello della minima lavorazione del terreno e della semina su sodo, che consentono di alterare il minimo possibile la struttura del suolo, preservando la sostanza organica, la struttura, fertilità e biodiversità del terreno. Ebbene senza questo importante erbicida queste pratiche non potranno più essere effettuate, perdendo i conseguenti vantaggi agronomici ed ambientali”. “Non esiste attualmente alternativa all’utilizzo del glifosate – interviene Cristiano Salvagnin, Presidente della delegazione di Comacchio di Confagricoltura – unico diserbante sistemico autorizzato in pre-semina: ogni altra soluzione è meno efficace, perché ha costi troppo elevati per la competitività del nostro sistema produttivo, o perché si tratta di palliativi la cui efficacia è tutta da verificare. Gli agricoltori sarebbero costretti ad utilizzare principi attivi ben più invasivi per l’ambiente. Senza contare che quando le erbe infestanti sono particolarmente sviluppate e l’aratura non è sufficiente per debellarle, se non si potesse utilizzare il glifosate, occorrerebbe adoperare prodotti chimici alternativi che presupporrebbero diversi passaggi sul campo e determinerebbero gravi problemi di residualità”. Secondo Confagricoltura Ferrara quindi, il divieto di utilizzare il glifosate sarebbe un controsenso, un clamoroso autogol per chi tiene alla preservazione dell’ambiente e della biodiversità. “L’Organizzazione Mondiale della Sanità e la FAO hanno recentemente dichiarato che dagli studi scientifici eseguiti, risulta improbabile che l’assunzione di glifosate attraverso gli alimenti sia genotossico, confermando quanto già dichiarato dall’EFSA (l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, che ha sede a Parma) e smentendo quindi lo IARC, che lo ha classificato probabile cancerogeno per l’uomo – riprende il Presidente provinciale di Confagricoltura Scaramagli – inserendolo nella categoria 2A insieme alle carni rosse, al mate, ai fumi dell’olio della frittura, alle patatine fritte. Auspichiamo che l’amministrazione del Comune di Comacchio tenga conto delle conseguenze che deriverebbero da un’eventuale divieto d’impiego dell’erbicida più utilizzato al mondo, che tra l’altro metterebbe in estrema difficoltà le aziende agricole del territorio, e siamo pronti ad incontrare sia l’Amministrazione Comunale di Comacchio, sia i vertici del Circolo di Legambiente Delta del Po per spiegare le nostre ragioni. Nel frattempo, accogliamo con moderata soddisfazione la decisione della Commissione Europea di estendere l’autorizzazione all’utilizzo del glifosate per 18 mesi, nell’attesa anche dello studio in corso da parte dell’Agenzia Europea per i Prodotti Chimici, e che venga quindi trovata una soluzione a lungo termine che valga per tutti i Paesi della UE”. Il Presidente Scaramagli conclude esortando “a non lanciare proclami senza un’appropriata valutazione degli effettivi rischi; si sta ripetendo ciò che è accaduto qualche mese fa con le carni rosse; è, insomma, un film già visto”.

Scacco Matto continua a fare scuola. Una delegazione dal Brasile per studiare il modello della cooperativa sociale ferrarese

da: Ufficio Comunicazione Legacoop

Scacco Matto, la cooperativa sociale che ha come scopo l’inserimento lavorativo di pazienti psichiatrici, continua ad essere modello di impresa studiato in tutto il mondo. Dopo la visita di alcuni ricercatori della California dello scorso maggio, sabato 2 luglio è stata la volta della delegazione di Unisol Brasil, l’associazione brasiliana di rappresentanza delle cooperative e imprese sociali, che conta 850 imprese in tutto il Brasile. Il presidente Leonardo Pinho e il tesoriere Isadora dos Santos, accompagnati da Sandra Pareschi di Nexus Cgil, dopo una tappa a Trieste – culla della riforma Basaglia – e a Modena per visitare Legacoop Estense e la cooperativa Chico Mendes, sono stati accolti dai soci di Scacco Matto, che hanno presentato le strutture e i servizi messi in campo nel territorio ferrarese. «Unisol Brasil – ha affermato Leonardo Pinho – lavora per sostenere un processo di trasformazione della società brasiliana basato sui valori della democrazia e della giustizia sociale, che possono realizzarsi solo passando per l’inclusione delle fasce sociali più fragili». Leonardo Pinho, Laureato in Tecniche della Riabilitazione Psichiatrica, è anche direttore di Saude Ecosol, una rete di associazioni brasiliane che operano nel campo della salute mentale: «il modello messo in campo da Scacco Matto è di grande ispirazione, perchè mostra come sia concretamente possibile un percorso di inserimento che non sia solo assistenziale ma abbia valenza imprenditoriale». Dopo la visita allo studio di progettazione di Scacco Matto in via Ravenna a Ferrara e al Club dell’amicizia di Portomaggiore, la Dott.ssa Paola Turilli, psichiatra presso il Servizio Psichiatrico Territoriale di Via Ghiara, ha illustrato il sistema pubblico nell’ambito della salute mentale, sottolineando come «a Ferrara il Dipartimento di Salute Mentale eroga ai propri operatori una continua formazione professionale, che consente di intervenire sulle nuove patologie psichiatriche utilizzando modelli innovativi». «Ringrazio i colleghi brasiliani per aver voluto conoscere la nostra realtà – ha concluso la neopresidente di Scacco Matto, Federica Marchesini -. I risultati dei percorsi che attiviamo nel reinserimento sociale di molti pazienti sono sorprendenti, per cui ci auguriamo che questo modello abbia sempre maggior diffusione». La giornata si è conclusa con un pranzo al bar Sorsi&Morsi, gestito da lavoratori della cooperativa.

“Imprese Femminili tra capitali e oppurtunità di Insediamento”: giovedì, alle ore 14.45, l’evento del comitato per l’impreditoria femminile della Camera di Commercio

da: ufficio stampa Camera di Commercio di Ferrara


Gisella Ferri: “Occorre supportare le piccole imprese, in particolare quelle femminili, attraverso un’offerta integrata e specialistica di servizi e prodotti per la comprensione dei fabbisogni e la ricerca delle risorse finanziarie, del capitale, delle opportunità di insediamento, in un’ottica multicanale, anche al di fuori del credito bancario tradizionale”

Ferrara prima in regione per imprese femminili attive (7.746, pari al 22,8% del totale)

Le imprese italiane reperiscono il 70% dei finanziamenti allo sportello bancario. Invece, in Francia, le aziende finanziano solo il 39% delle loro esigenze in banca e in Germania il 45%. Bastano questi pochi numeri per centrare uno dei tanti dei problemi italiani: le imprese dipendono in maniera eccessiva dalle banche. E ora che la “fonte” bancaria si è in parte seccata, il made in Italy rischia un balzo all’indietro. Ma le alternative esistono, e sono molte! Sarà questa una delle considerazioni del convegno “Imprese femminili tra capitali e opportunità di insediamento”, promosso dal Comitato provinciale per l’imprenditoria femminile della Camera di commercio in collaborazione con Sipro Ferrara, Regione Emilia-Romagna, l’Istituto Centrale delle Banche Popolari Italiane, tanto per intenderci i gestori della sezione speciale del Fondo centrale di garanzia del Ministero dello Sviluppo economico riservata alle imprese femminili, e AIFI, l’associazione italiana del Private Equity Venture Capital Private Debtl, ed in programma giovedì 7 luglio, a cominciare dalle ore 14.45, presso la sala Conferenze dell’Ente di Largo Castello.

“Lo sentiamo ogni giorno nei telegiornali: la contrazione del credito bancario che oggi strozza l’economia italiana non è un fenomeno transitorio. Esso è destinato a durare per anni, perché le banche devono ricostruire il capitale, ridurre la leva finanziaria e ristrutturare per far salire la redditività. Così Gisella Ferri, presidente del Comitato provinciale per l’imprenditoria femminile e componente la Giunta della Camera di commercio di Ferrara nella conferenza stampa di ieri mattina (lunedì 6 luglio), che ha aggiunto: “Per tutti questi motivi è essenziale sviluppare, anche in un paese bancocentrico come il nostro, canali di finanziamento alternativi, favorendo la creazione di un «migliore ecosistema» per favorire forme di finanziamento alternativo di lungo periodo alle imprese”.

Dopo i saluti e l’introduzione ai lavori del presidente della Camera di commercio, Paolo Govoni, e di Gisella Ferri, interverranno al convegno (oltre 70 le persone già accreditatesi) Silvia Pulvirenti, Direttore Tecnico di Sipro Ferrara, Sabrina Fausta Aloise, sezione speciale del Fondo centrale di garanzia del Ministero dello Sviluppo economico, Morena Diazzi, Direttore Generale Economia della conoscenza, del lavoro e dell’impresa della Regione Emilia-Romagna, e Valentina Lanfranchi, Ufficio tax & legal dell’Associazione italiana del Private Equity Venture Capital Private Debt, che si soffermeranno, dunque, sulle opportunità per le imprenditrici e le aspiranti imprenditrici ferraresi che derivano da un’offerta sempre più integrata e specialistica di servizi e di prodotti per la comprensione dei fabbisogni, nonché dal reperimento delle risorse finanziarie, del capitale e delle opportunità di insediamento in un’ottica multicanale, anche al di fuori del credito bancario tradizionale.

Intanto, Ferrara ha superato Piacenza ed è prima in regione per imprese femminili: 7.746 le imprese “rosa” attive nella provincia estense nel 2015, pari al 22,8% del totale. Circa 7 su 10 di esse sono imprese individuali. In continua crescita risultano le donne che scelgono come forma giuridica la società di capitale, mentre la forma giuridica società di persone risulta praticamente stabile.

Ferrara: partita la campagna di informazione sui nuovi servizi di money tranfer per i “nuovi italiani” all’ufficio postale centrale

da: Ufficio Stampa Servizio Comunicazione Territoriale

Partita la campagna di informazione in collaborazione con MoneyGram nell’ufficio postale di viale Cavour

È in corso all’interno dell’ufficio postale di viale Cavour a Ferrara, la campagna informativa sul potenziamento dei servizi di trasferimento fondi per l’estero, ribadendo l’impegno di Poste Italiane sull’inclusione sociale dei “nuovi italiani” tra le priorità della missione aziendale.
Grazie alla partnership con MoneyGram e alla capillarità della sua rete di uffici postali, Poste Italiane assicura agli stranieri di recente immigrazione un sistema semplice e sempre più sicuro per trasferire fondi in tempo reale verso il Paese di origine, per le esigenze dei propri cari. Il servizio permette infatti di spedire rimesse in 201 Stati in tutti i Continenti. Non è necessario essere titolare di conto corrente e si può compiere l’operazione anche via internet dal proprio pc. In questo modo Poste avvicina centinaia di migliaia di “nuovi italiani” all’uso di servizi finanziari evoluti, interpretando ancora una volta il ruolo di motore di sviluppo inclusivo e innovativo.
Poste Italiane ha sviluppato da tempo una gamma di servizi per i cittadini stranieri immigrati creando una rete di uffici multietnici in cui lo straniero può dialogare allo sportello con operatori di madre lingua per svolgere tutte le operazioni postali, finanziarie e di pagamento. Gli uffici multietnici già attivi sono 20 in diverse regioni d’Italia e la rete sarà progressivamente estesa nei mesi prossimi.

Un ‘No’ alto e forte ad una pessima riforma Costituzionale

da: Partito Repubblicano Italiano di Ferrara

Storicamente i Repubblicani hanno offerto un lodevole contributo alla stesura della Carta
Costituzionale. La stessa forma di governo ‘repubblicana’ è nel DNA del partito.
Il PRI ha sempre difeso i diritti delle minoranze ed ha sempre abbracciato il più ampio pluralismo
politico.
Ciò che fa sospettare di eccessivo leaderismo la riforma approvata dal Parlamento è soprattutto
l’«esplosiva miscela» creata dalla maligna congiunzione di un sistema elettorale maggioritario ed un
nuova forma di governo sostanzialmente monocamerale.
Il cosiddetto «Italicum» garantisce, infatti, al partito – nemmeno alla coalizione, proprio al «partito»
politico – di maggioranza relativa, il 60% dei seggi.
Si aggiunga che la selezione degli eletti alla Camera dei Deputati avverrà, in larga parte, attraverso le
Segreterie dei partiti: non v’è chi non scorga come la deriva leaderistica, già in essere, possa
ulteriormente sterzare verso un’oligarchia politica, quale che ne sia il colore.
I capi delle formazioni politiche decideranno i rappresentanti in Parlamento, con l’evidente effetto di
invertire il corretto rapporto di fiducia: non sarà più, infatti, il leader al Governo a ricevere la fiducia dagli
eletti alla Camera, ma saranno gli eletti – dal leader accuratamente selezionati prima del voto – a
garantirgli preventivamente lealtà e fiducia incondizionate.
Un pericolo, questo, di «dittatura democratica» che i Repubblicani non possono non evidenziare,
ricordando il timore di Alexis de Tocqueville di una democrazia che si trasformi in una «tirannide di una
maggioranza su una minoranza».
Se si voleva abolire il Senato della Repubblica lo si sarebbe dovuto fare in maniera coraggiosa e netta.
Invece, i «nuovi» senatori, così cervelloticamente selezionati (e con un’investitura popolare solo di
secondo grado), acquisirebbero «sulla via di Roma» addirittura il beneficio dell’immunità parlamentare,
rimasto intatto per tutti i componenti del Parlamento.
Partito Repubblicano Italiano
Federazione provinciale di Ferrara
Via del pergolato 4D – 44123 Ferrara
Email: partito.repubblicano.ferrara@gmail.com
Web: www.pri-ferrara.it
Si dirà, tuttavia: vi sono nella riforma renziana, accanto alle criticità, anche novità apprezzabili. Come
l’abolizione definitiva delle Province. Novità da salutare con interesse. Ma che non bastano certo a
superare le disarmonie e le forzature istituzionali.
La legge costituzionale, per sua natura, deve essere chiara e semplice. Siamo, invece, di fronte, sul
piano tecnico-giuridico, in molteplici passaggi del nuovo testo, ad un «semi-lavorato» costituzionale.
In definitiva, le ragioni del ‘NO’ appaiono enormemente più forti di quelle del ‘SI’’.
E questo a prescindere da convenienze politiche o di bottega elettorale.
Quando si affronta la materia costituzionale, la materia più delicata di tutte, perché attinente alle regole
supreme della convivenza civile e politica di un popolo, non vi possono essere ricatti legati al rispetto di
alleanze locali o nazionali.
La riforma costituzionale è cosa talmente seria che non può bastare una simpatia o un’antipatia nei
confronti di un leader politico a determinare una scelta.
La stessa pervicace volontà dell’attuale Presidente del Consiglio di mettere sul tavolo la propria sorte
politica, costringendo il popolo italiano ad voto di «fiducia», quasi ad un’elezione diretta del Capo del
Governo, contestualmente all’espressione di un giudizio sulle nuove regole istituzionali destinate a
valere per tutti (quindi anche per chi non approva l’operato del premier) e a valere per un futuro anche
lontano, è una forzatura inaccettabile.
Infine, anche i risultati delle ultime tornate amministrative dovrebbero aprire gli occhi agli increduli.
Un 30% (o meno) dei voti potrebbe bastare, infatti – ad un partito, nemmeno ad una coalizione – per
conquistare una maggioranza di quasi i due terzi (il 60%) all’unica Camera con voce in capitolo sulla
formazione del Governo ed, in larga parte, delle leggi, dopo il voto al secondo turno.
Ciò rappresenta uno strappo democratico. Non parliamo di un Comune, pur grande che sia, parliamo
del Governo della Repubblica!
Solo la famigerata legge «Acerbo», voluta da Mussolini – e che gli consentì un ventennio di
permanenza a Palazzo Venezia – prevedeva una cosa simile.
I Repubblicani sono da sempre custodi delle Istituzioni democratiche, tutori della laicità e delle
minoranze, del pluralismo delle voci, di una Costituzione fatta di controlli e bilanciamenti tra gli organi
supremi della Repubblica, e di un regionalismo forte e responsabile.

Il chirurgo plastico Adriana Pozzi per la prima volta in missione umanitaria in Africa con AicpeOnlus: «Casi clinici mai visti prima»

da: Ufficio stampa Aicpe: Eo Ipso

Cicatrici, esiti da ustioni, ma anche malformazioni che nei villaggi sono interpretate come segni di stregoneria: l’esperienza di Adriana che è stata in Togo con la figlia Marialuisa, studentessa di Medicina

C’è Martine, una bambina di 3 anni con le manine chiuse da cicatrici retraenti alle mani, mai curate; c’è Nestor, un altro bimbo di 6 anni che ne dimostra la metà e ha il naso strappato dal morso di un cane: lo ricostruiranno utilizzando un lembo cutaneo ruotato dalla fronte. Molti hanno sul corpo esiti da ustioni curati solo da sciamani, causati dal fatto che spesso i piccoli sono lasciati soli davanti ai fuochi. E poi ci sono neonati nati con malformazioni come labbri leporini o sindattilie (la fusione di due o più dita delle mani): tutte patologie risolvibili con la chirurgia, ma che in Africa rischiano di diventare un vero problema, perché nei villaggi chi ha delle anomalie fisiche è considerato vittima di un maleficio. Sono solo alcuni dei casi che AicpeOnlus, sodalizio no profit che si dedica alla chirurgia plastica umanitaria, ha trattato durante l’ultima missione all’ospedale Saint Jean de Dieu di Afagnan in Togo.
L’equipe era composta dai chirurghi plastici Claudio Bernardi fondatore di AicpeOnlus, Adriana Pozzi, vice presidente della Onlus, Nicola Monni, da due studentesse al quarto anno di medicina, Greta e Marialuisa, quest’ultima figlia della dottoressa Pozzi, e Marie Cristine Laporte, che lavora per la Fao e per The Alliance Against Hunger and Malnutrition (AAHM) .

A parte Claudio Bernardi, alla sedicesima missione umanitaria, per gli altri medici era la prima esperienza di volontariato di questo tipo. «Abbiamo visto casi clinici disperati, mai visti – afferma Adriana Pozzi, che lavora come chirurgo plastico in Emilia Romagna -. Per noi è stato tutto una scoperta, un’esperienza incredibile in un mondo molto lontano dal nostro. A cominciare dalla strada che dall’aeroporto ci porta ad Afagnan: una mezz’ora di strada “normale”, che loro chiamano “autoroute”, due ore di sentiero di terra rossa battuta, pieno di buche, ma sempre da preferire alla strada asfaltata che corre parallela e che è in condizioni ancora peggiori».
Una volta arrivati, l’ospedale, sembra un paradiso in mezzo al nulla. «L’aria è calda e umida, dalle cinque e mezza del pomeriggio si sente un canto di pipistrelli che dura per tutta la notte. I pazienti arrivano da villaggi lontani, percorrendo ore a piedi in occasione del nostro arrivo: ci salutano con un sorriso e con il rispetto di chi ha la fiducia assoluta nei dottori. Operiamo tutto il giorno, dall’alba al tramonto, con la collaborazione delle infermiere di sala, Felicienne e Agnese, e con la supervisione di suor Simona, responsabile dell’ospedale. La sala operatoria è un ambiente di lavoro spartano, ma famigliare ed accogliente. Ed è anche l’ambiente dell’ospedale in cui si sta meglio, grazie all’aria condizionata che aiuta a sopportare il caldo soffocante. Quando passiamo per le medicazioni, nelle stanze della pediatria le mamme dormono con i loro bambini, sdraiate sul pavimento, sui loro drappi colorati. Al nostro passaggio molte sorridono e altre continuano a riposare, con i più piccoli avvolti nei manti di cotone. Nel reparto pediatrico esiste anche una piccola aula scolastica, dove Marie Christine insegna il francese ai bambini».

L’ospedale Saint Jean de Dieu di Afagnan è stato costruito 50 anni fa dall’Ordine religioso dei Fatebenefratelli, conta quasi trecento posti letto ed ha degli ottimi standard per il luogo.
Nei 9 giorni di missione, i chirurghi italiani visitano anche i villaggi dei dintorni, dove si distribuiscono alle mamme i farmaci per curare le infezioni intestinali. Le famiglie vivono in capanne con tetti di paglia dove non ci sono latrine, ci sono moltissimi bambini. Il gruppo visita anche la Casa della Felicità, istituto che la Suora ha fatto costruire, grazie anche agli aiuti della nostra Onlus, per accogliere bambini con situazioni familiari difficili.
Durante la missione, l’èquipe incontra anche il consigliere del presidente del Benin, attraversando il nuovo ponte costruito sul confine fra Togo e Benin, e gettando le basi per una futura collaborazione tra AicpeOnlus e questo paese. Il Benin potrebbe diventare il quarto paese del mondo in cui AicpeOnlus effettua missioni dopo Togo, Guatemala e Paraguay.

AICPE onlus: è la branca di Aicpe (Associazione Italiana di Chirurgia Plastica Estetica) dedicata alla beneficenza ed al volontariato. Nata nel 2013 con l’intento di sostenere in modo concreto i soci che sono impegnati in prima persona in progetti no profit in giro per il mondo, AICPE onlus raccoglie e gestisce i fondi in rapporto ad esigenze specifiche, ma in particolare organizzando missioni periodiche di chirurgia plastica umanitaria. Attualmente è presente in Paraguay, Guatemala e Togo.

Dall’11 al 13 luglio i cinema dell’Emilia Romagna celebrano il Duca Bianco con “David Bowie Is”

da: organizzatori

Omaggio a David Bowie

Una settimana di iniziative ed eventi dedicati all’arte del Duca Bianco

A luglio, l’Italia celebra David Bowie con una settimana di iniziative ed appuntamenti speciali: al cinema torna il film “David Bowie is” e a Bologna inaugura l’unica tappa nel nostro paese della mostra evento che ha conquistato i fan di tutto il mondo

Dal 10 gennaio 2016 il mondo non è più stato uguale a prima. La notizia della morte di David Bowie ci ha lasciati senza fiato e da subito un’ondata di lutto collettivo ha invaso la rete e gli organi di stampa, dando voce a un cordoglio globale che andava ben oltre i confini dell’arte musicale.

Eccentrico, provocatore, infaticabile esploratore di nuove frontiere, Bowie è stato un artista totale e ha ridefinito i confini della performance musicale e stravolto la forma della canzone. Dal Major Tom di “Space oddity” a “Ziggy Stardust”, dal Thin White Duke di “Station to Station” al diafano post-rocker di “Heroes”, dai trionfi di “Let’s dance” e di “The next day” fino a “Lazarus”, ultimo singolo del suo straordinario testamento musicale “Blackstar”, Bowie (nome d’arte di David Robert Jones) in 50 anni di carriera ha abbattuto barriere e rivoluzionato la storia della musica, della moda, dell’arte, trasformando se stesso e le sue mille incarnazioni in altrettante icone dell’immaginario collettivo e della cultura di massa.

Per celebrare genio e talento di uno degli artisti più amati e sfuggenti di tutti i tempi, dall’11 al 17 luglio arriva “Omaggio a David Bowie”: una settimana di iniziative ed eventi dedicati a Bowie che permetterà a tutti i fan italiani di ritrovarsi per rendere il proprio tributo al Duca Bianco.

Si parte con il ritorno al cinema dall’11 al 13 luglio (elenco delle sale su www.nexodigital.it) di “David Bowie is”, il documentario sulla mostra evento del Victoria & Albert Museum che rivedremo finalmente sul grande schermo. Si prosegue poi il 14 luglio, quando la mostra “David Bowie is” del V&A inaugurerà al MAMbo di Bologna la sua unica tappa italiana e l’ultima tappa europea. Intanto sui social prende il via l’iniziativa #OmaggioABowie che invita tutti i fan del Duca Bianco a raccontare il proprio legame con l’artista attraverso un’immagine o un testo di omaggio. I pensieri più originali saranno pubblicati e condivisi sulle pagine social ufficiali dell’evento.

L’esposizione David Bowie is – che potremo visitare fino al 13 novembre 2016 nelle sale del MAMbo di Bologna – insieme al catalogo edito in Italia da Rizzoli – celebrano la prodigiosa carriera di David Bowie e la sua inesauribile capacità di reinventarsi senza mai tradire se stesso e il suo pubblico. Il percorso si articola attorno a una serie di contenuti “multimediali” che permettono al visitatore di rivivere il processo creativo di Bowie e di capire con quale cura e studio il suo lavoro fosse capace di rielaborare la lezione dei protagonisti del teatro, della danza, dell’arte figurativa del Novecento, facendo confluire nelle sue canzoni ed esibizioni correnti e tendenze di discipline confinanti – come l’arte orientale, la fantascienza, la cabala, la danza, la moda. Il ritratto che ne emerge è quello di un artista che ha condizionato l’estetica e il gusto di varie decadi del secolo scorso, anticipando visioni della società contemporanea con uno sguardo originale e indelebile, che influenza la nostra cultura visiva e pop.

“David Bowie Is” al cinema: 11-13 luglio

Nel 2013 il Victoria and Albert Museum di Londra inaugurò la più incredibile mostra mai allestita un tributo multimediale all’artista, una vera e propria “Bowie Experience”, il pubblico la prese d’assalto e il Museo registrò ingressi da record. Visitare David Bowie Is è un’esperienza unica: un viaggio nel tempo e nello spazio, fra trasformazioni e personaggi, eccentrici costumi di scena indossati da manichini con le sue sembianze e una colonna sonora di canzoni leggendarie: 300 pezzi che includono filmati, fotografie, manoscritti e lettere, storyboard per i video, bozzetti di costumi e scenografie. Grazie alla disponibilità di Bowie, che ha reso possibile l’accesso ai suoi archivi: tutti possono esplorare l’universo dell’uomo che ha esteso i confini e la bellezza della musica. Descritta da The Times come “elegante e oltraggiosa” e da The Guardian come “un trionfo”, la mostra su Bowie è stata un successo clamoroso e un primato nella storia del V & A Museum.

Nel film documentario con lo stesso titolo veniamo accompagnati nell’allestimento del V&A da guide molto speciali, tra cui il leggendario stilista giapponese Kansai Yamamoto e il front-man dei Pulp Jarvis Cocker, che ci fanno scoprire le storie dietro ad alcuni dei migliori pezzi esposti. I curatori Victoria Broackes e Geoffrey Marsh del Dipartimento di Teatro & Performance V & A hanno dichiarato: “Siamo felici che questa mostra straordinaria viaggi per il mondo, che le persone possano immergersi nel tour cinematografico dell’esposizione di Londra. Il film offre affascinanti dettagli sugli oggetti chiave del David Bowie Archive, commenti di ospiti speciali e naturalmente… una fantastica colonna sonora! “.

Conservando il biglietto del cinema e presentandolo alla biglietteria del MAMbo o in uno dei punti vendita Vivaticket gli spettatori avranno la possibilità di acquistare un biglietto di ingresso alla mostra al costo ridotto di 13€ ed il giovedì con apertura serale a 10 €. Allo stesso modo, presentando la prenotazione della mostra alle biglietterie delle sale cinematografiche che aderiranno alla promozione, si potrà acquistare il biglietto del film a prezzo ridotto.

“David Bowie Is”: la mostra a Bologna

David Bowie Is, una delle mostre di maggior successo degli ultimi anni realizzata dal Victoria and Albert Museum di Londra è la prima retrospettiva dedicata alla straordinaria carriera di David Bowie. La tappa di Bologna rappresenta l’unico appuntamento italiano e l’ultima occasione per visitare la mostra in Europa. La mostra, che nella sola Londra è stata vista da oltre 300.000 visitatori, è tematicamente suddivisa in tre principali sezioni:

la prima introduce il pubblico ai primi anni di vita e della carriera di David Bowie nella Londra del 1960, risalendo man mano fino al punto di svolta del singolo “Space Oddity” nel 1966.

La seconda parte accompagna il visitatore all’interno del processo creativo di David Bowie e rivela le differenti fonti d’ispirazione che hanno dato forma alla sua musica e allo stile delle sue performance.

La terza, delle stesse dimensioni delle precedenti, immerge il pubblico nello spettacolare mondo dei grandi concerti live di Bowie. In quest’ultima sezione, le presentazioni audio e video di grandi dimensioni sono accoppiate all’esposizione di diversi costumi di scena e materiali originali dell’artista.

Questo format espositivo consente al visitatore di apprezzare tutta l’energia teatrale e performativa di Bowie in una modalità aperta e senza alcuna limitazione.

Per tutte le informazioni relative alle possibilità di visita, convenzioni, acquisto biglietti e alle attività collaterali alla mostra si prega di visitare il sito ufficiale: www.davidbowieis.it.

In Emilia Romagna aderiscono i seguenti cinema:

EMILIA ROMAGNA Bologna Odeon
EMILIA ROMAGNA Bologna The Space
EMILIA ROMAGNA Casalecchio di Reno Uci
EMILIA ROMAGNA Cento Cine Park
EMILIA ROMAGNA Cesena Eliseo
EMILIA ROMAGNA Comacchio Cineplus
EMILIA ROMAGNA Faenza Cinedream
EMILIA ROMAGNA Ferrara Uci
EMILIA ROMAGNA Forlì Astoria
EMILIA ROMAGNA Modena Victoria
EMILIA ROMAGNA Parma The Space Cinecity Campus
EMILIA ROMAGNA Piacenza Uci solo 12 e 13 luglio
EMILIA ROMAGNA Ravenna Cinemacity
EMILIA ROMAGNA Reggio Emilia Uci
EMILIA ROMAGNA Riccione Cinepalace
EMILIA ROMAGNA Rimini Giometti le Befane
EMILIA ROMAGNA Rimini Savignano

BlogVille, nuovi bloggers in visita a Ferrara

da: Ufficio Stampa Provincia di Ferrara

Non si ferma l’arrivo di blogger internazionali sul nostro territorio, nell’ambito del progetto di APT Servizi “Blogville” Emilia Romagna
Martedì 5 luglio, saranno a Ferrara la brasiliana Sarah Galvao (www.almostlocals.com) e la tedesca Angelika Schwaff (http://reiseblogger-kollektiv.com/), che visiteranno la città estense e parteciperanno ad una “cooking class” sui piatti tipici della tradizione ferrarese in Piazza Trento Trieste, nell’ambito della manifestazione gastronomica “MangiaFe

Il 5 luglio a Comacchio un incontro per salvaguardare la costa con la presenza dell’ass. reg. Gazzolo

da: Ufficio Stampa Ascom Ferrara

Un punto di partenza importante e non certo di arrivo. Le richieste istituzionali che Ascom Confcommercio e i Consorzi Balneari dei Lidi Nord avevano presentato lo scorso maggio nella sede della Regione agli assessori Andrea Corsini (Turismo) e Paola Gazzolo (Difesa del Suolo e della Costa) sul tema – complesso e delicato dell’erosione della costa di Comacchio e dei suoi sette lidi – avrà un suo momento di confronto domani (martedì 5 luglio a partire dalle ore 10,30) nella sede del Comune di Comacchio nella sala del Consiglio comunale.
Un ampio tavolo di lavoro – convocato dallo stesso comune di Comacchio con la presenza di tutte le associazioni di categoria, dei consorzi balneari e del mondo della pesca – che incontrerà l’assessore regionale Gazzolo ed i massimi dirigenti regionali proprio per capire quali provvedimenti – strutturali ed urgenti – possano essere messi in.. spiaggia per difendere e salvaguardare le coste da erosione e subsidenza andando ben oltre gli interventi di ripascimento.
“Chiediamo – anticipa in sintesi Gianfranco Vitali come presidente di Ascom Comacchio – piani, tempi e modi concreti e ragionevoli per un sistema strutturale di difesa della nostra costa. E diamo la disponibilità ad un’azione continua di controllo e sollecitazione affinché il percorso degli interventi sia il più lineare e snello possibile”
Un emergenza resa ancora più pressante dalle recenti pesanti mareggiate che il mese scorso si sono ripetute, divorando per l’ennesima volta le spiagge dei nostri Lidi. Una situazione che non solo mette a rischio l’ambiente ma l’intero comparto economico perché è in gioco l’esistenza stessa di un fattore centrale del turismo balneare….la spiaggia.

The Last Shadow Puppets live a Ferrara sotto le Stelle 2016

da: Ferrara Sotto Le Stelle

Per la prima volta in Italia il supergruppo formato da Alex Turner, leader degli Arctic Monkeys, e dal cantautore inglese Miles Kane. Con appena due album in otto anni, hanno letteralmente forgiato un genere, un baroque pop inventivo e zeppo di riferimenti colti, eseguito con una freschezza e una sfrontatezza tipicamente british. In apertura il lanciatissimo trio garage-punk londinese Yak.

Sono stati tra gli headliner di alcuni tra i più importanti festival internazionali (da Coachella al Primavera) e faranno i loro esordio assoluto nel nostro paese martedì 4 luglio a Ferrara THE LAST SHADOW PUPPETS, uno dei progetti più originali ed inventivi concepiti nel Regno Unito negli ultimi anni.
Una band frutto del connubio tra il frontman degli Arctic Monkeys, Alex Turner, l’amico e collega Miles Kane, leader dei Rascals, il re delle produzioni indie James Ford, titolare dei Simian Mobile Disco, ben presto coinvolto in veste di produttore e autore di tutte le parti di batteria e Zack Dawes dei Mini Mansion.
Appare subito evidente che l’elemento di maggiore interesse di questo ambiziosissimo combo è l’impiego in tutte le composizioni di un sfarzosa orchestra (la London Metropolitan Orchestra), coordinata da Owen Pallett (titolare in proprio dei Final Fantasy e collaboratore di Arcade Fire e Beirut, tra gli altri), che si occupa di tutti gli arrangiamenti. Occorre infine aggiungere che il grosso delle registrazioni si svolge in Francia, lontano dai clamori e dalla dolce vita londinese.
Il primo frutto della collaborazione, “The Age of the Understatement”, vede la luce nell’aprile del 2008 e rappresenta un vero e proprio cambio di rotta per il percorso musicale di Turner. I ritmi frenetici ed elettrici dei Monkeys lasciano spazio a orchestrazioni e ad arrangiamenti baroque che rimandano al cinema degli anni Sessanta. I nomi di riferimento che vengono scomodati non appartengono all’area rock, ma ad a un ambiente musicale più classico e patinato: Burt Bacharach, Scott Walker, Elvis Costello e Serge Gainsbourg, oltre al venerato maestro Paul Weller ai tempi degli Style Council.
Il disco mostra una particolare predilezione per le situazioni malinconiche e per la qualità del vestito sonoro, assemblando reminiscenze morriconiane, passaggi dal tono barocco e un vago sentore di colonna sonora.
L’album si assesta ai piani alti delle classifiche mondiali e si guadagna l’etichetta di instant classic, portando addetti ai lavori e non a decretare Turner e Kane come il futuro della musica pop inglese.
Che non si tratti di un semplice side-project degli Arctic Monkeys diventa chiaro quando i due musicisti, negli anni seguenti, continuano a collaborare e ad intrecciare le proprie vie, professionali e personali, sempre più spesso, anche se Turner e le sue scimmie artiche hanno fatto armi e bagagli per spostare, sotto l’egida di Josh Homme, il proprio baricentro (stilistico e artistico) dalla grigia Sheffield all’arida California (conquistando anche il pubblico americano) e Miles Kane è riuscito nell’intento di riportare in vita la fiamma del britrock più sferragliante.
Bisogna così aspettare otto anni per l’uscita di “Everything You’ve Come to Expect”, registrato nell’esotica Malibu tra le storiche mura degli Shangri La Recording Studios ora nelle mani di Rick Rubin.
L’album non fa che confermare e ribadire quanto di buono era custodito nel predecessore. Ma anziché partire da esso per poi arricchirlo e spingersi oltre, questo secondo capitolo sembra essere il risultato di un lavoro di sottrazione e alleggerimento. Le suite orchestrali (dirette dal solito Pallett) perdono infatti in “epicità” per intrecciarsi con maggior naturalezza a chitarre oscillanti tra il garage-psych-rock e dense ballate dal solito retrogusto baroque, ora arricchite dal nuovo taglio vocale, versione crooner, di Alex Turner. Romanticismo, sensualità e immagini tra l’onirico e il cinematografico completano un album che sprigiona la classe e lo stile compositivo del duo.
Per riprodurre fedelmente il mood dei due dischi, THE LAST SHADOW PUPPETS, nella data ferrarese, saranno accompagnati da un quartetto d’archi.

Ma è assolutamente da non perdere anche la band d’apertura della serata, YAK, autrice di un album d’esordio tra i più esplosivi dell’anno.
Già in circolo nel Regno Unito da almeno un annetto a questa parte, il trio londinese, capitanato dal carismatico ed esuberante frontman Oliver Burslem, ha dato alle stampe nella primavera del 2016 “Alas Salvation”, successore dell’EP No – uscito per l’etichetta Third Man Records di Jack White.
Se dal rock si è spesso attinto con il risultato di gruppi fotocopie del passato travestiti da novità, in questo caso qualcuno (giovane e praticamente alle prime armi) è stato in grado di mettere in piedi un vero e proprio tributo sincero agli esponenti degli anni Sessanta e Settanta del garage e del proto-punk, ma con una ventata di freschezza e personalità non trascurabile. La carica al tritolo mostrata dagli Yak sui palchi si è riversata e fissata con efficacia sul supporto del disco, dando vita a tredici brani sul filo del rasoio dove il basso aggressivo e la chitarra ansiogena rispecchiano appieno il senso di precarietà impersonato a sua volta a testa alta da Burlsem. Alas Salvation è il debutto di una band che sa fare il proprio mestiere bene, senza briglie o forzature, sia in studio che sul palcoscenico, nonostante l’ancora breve esperienza.

THE LAST SHADOW PUPPETS + YAK
Piazza Castello – Ferrara – Martedì 5 luglio

Orari:
Apertura casse: ore 18:00
Apertura porte: ore 19:00
YAK on stage: ore 20:45
THE LAST SHADOW PUPPETS on stage: ore 21:45

Ingresso: 25 euro
Info: 348-6117254

Serie A: Vicino a canestro arriva Sofija Aleksandravicius

da: Ufficio Stampa Pallacanestro Vigarano

Ricoprirà lo slot comunitario in virtù del proprio passaporto lituano

Pallacanestro Vigarano è lieta di annunciare l’arrivo in squadra per la stagione 2016/2017 di Sofija Aleksandravicius.

Nata a New York il 13 Luglio 1991, doppia cittadinanza americana-lituana è una lunga di 196cm che può ricoprire con efficacia entrambi i ruoli vicino a canestro, grazie a un buon tiro dalla media distanza che abilità spalle a canestro.

La sua carriera parte nella stagione 2009/10 al Davidson College in Carolina del Nord, dove inizia il suo quadriennio accademico. Anno dopo anno migliora le proprie cifre, restando sempre in doppia cifra di media. La stagione da senior, 2012/2013 è chiusa con 16,5pt + 9,9reb con il 47% al tiro e un buon 78% ai liberi.

Diventa quindi professionista ed inizia a giocare in Europa. Il 2013/14 è in Lituania, al Kibirkstis-Vici Vilnius con cui disputa anche 12 gare di Eurolega (6,3pt + 3,8r con il 53%). L’anno seguente passa al Belfius Namur Capitale squadra del campionato Belga ed Eurocup (12,4pt + 8,3r con il 43,5%).

Arriviamo così all’ultima stagione, il 2015/16 che la vede protagonista in Serie A1 francese all’UFAB 49 (Union Feminine Angers Basket) anche qui con il doppio impegno europeo di EuroCup (10,2pt + 6,9r con il 44% e l’84,2% dalla lunetta e 1,2 stoppate). Con il team transalpino gioca 35 gare (26 di massima serie e 9 di Eurocup). Season high 21pt + 13r con Nizza il 12 marzo scorso.

Sofija ricoprirà lo slot di atleta con passaporto UE nella stagione 2016/17 andando a dare sostanza e concretezza in area alla nuova Meccanica Nova di coach Massimo Solaroli. Mancina, dotata di un buon tiro dalla media e di ottime di doti di corsa in rapporto alla propria stazza, sarà un’importante riferimento sia in attacco che difesa.

Rappresenta un arrivo di assoluto rilievo per il club biancorosso che occupa lo spot comunitario con un elemento di grande prestigio e spessore internazionale; la società ha lavorato senza sosta nelle ultime settimane, raggiungendo un accordo con grande caparbietà e determinazione.

Per lei pronta la maglia n° 21. L’area sportiva ora è al lavoro per definire l’ultima atleta straniera che raggiungerà in quintetto Aleksandravicius e Orrange, utilizzando il secondo ed ultimo visto a disposizione per la corrente annata sportiva. Novità sono attese già nel corso dei prossimi giorni.

Ultima Stagione
10,4pt in 29,7min (46,0% 2pt, 0,0% 3pt, 80,0% 1pt) – 6,7reb + 1,0ast + 1,2blk
Carriera
2016/17 Pallacanestro Vigarano (A1)
2015/16 UFAB (A1-FRA) + EuroCup
2014/15 Belfius Namur Capitale (A1-BEL) + EuroCup
2013/14 Kibirkstis-Vici Vilnius (A1-LIT) + Euroleague
2012/13 Davidson College (NCAA)
2011/12 Davidson College (NCAA)
2010/11 Davidson College (NCAA)
2009/10 Davidson College (NCAA)
Bio
Nata a New York, il 13 Lug 1991
Ruolo: Ala/Pivot
Alt: 196cm

IL CONCERTO. I Cani e la scoperta di una “niente affatto fotogenica felicità”

La maggior parte degli over 40 cade dalle nuvole quando sente nominare I Cani; anzi, a essere precisi ne ignora proprio l’esistenza e di solito dice “non li conosco, chi sono?”. Ma visto che Niccolò Contessa non è mai andato a Sanremo e nemmeno da Amici, si fa anche un po’ fatica a dare riferimenti che possano sembrare credibili. Un vuoto di conoscenza che – a dire il vero – non danneggia più di tanto il progetto musicale del cantautore romano, visto che il concerto di giovedì sera all’interno della rassegna “Ferrara sotto le stelle” ha fatto il tutto esaurito dei biglietti già diversi giorni prima della data, con un migliaio di ventenni a riempire il cortile del castello estense. La scocciatura per chi non ha più tra i venti e i trent’anni è un po’ questa: il pubblico appartiene tutto a una fascia d’età ben precisa e però condivide pensieri e stati d’animo più che mai vicini a chi vive adesso anche se non ha più vent’anni, perché mica è facile trovare canzoni che abbiano questa stessa attualità, mancanza di retorica, franchezza, ricerca di “cose difficili” e scoperta di piccole pieghe di felicità. Come per i classici cantautori, i testi di Contessa sono determinanti per chi va a un suo concerto e l’altra scocciatura della serata ferrarese è che non sarebbe stato male che le parole potessero uscire più chiare dalla macchina sonora allestita per l’occasione, che fa invece prevalere il suono sui contenuti.

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I Cani in scena sul palco di “Ferrara sotto le stelle” 2016 (foto Giorgia Mazzotti)
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Il cortile del castello alla del concerto dei Cani, Ferrara 30 giugno 2016 (foto Giorgia Mazzotti)
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Pubblico alla fine del concerto dei Cani, Ferrara 30 giugno 2016 (foto Giorgia Mazzotti)

A riscattare ogni perplessità c’è comunque Niccolò Contessa (cantante e anima del progetto musicale dei Cani), il suo bassista, la sua band e l’entusiasmo del pubblico che non smette mai di ballare al ritmo delle canzoni, che partono da quelle dell’ultimo album “Aurora” (2016) con “Questo nostro grande amore” e poi vanno a ripescare il primissimo “Sorprendente album d’esordio de I Cani” (2011) tra il desiderio di vivere nelle perfette inquadrature simmetriche di un film di “Wes Anderson” e la catalogazione generazionale di “Velleità”. Dopo un finale annunciato con “Non finirà” e poi ancora con “Finirà”, Contessa resta in scena a saltare e cantare instancabilmente. La serata la chiude come meglio non potrebbe, andando a pescare dal suo secondo album (“Glamour”, 2013) quel brano così poetico e azzeccato che si intitola “Lexotan” come un farmaco e che dopo tante tribolazioni ti sbatte in faccia la sorprendente scoperta di una “sciocca, ridicola, patetica, mediocre, inadeguata felicità”. Una “niente affatto fotogenica felicità”, raggiunta dopo avere “sempre cercato un sacco di cose difficili/ per poi scoprire che non stavo meglio per niente, niente niente niente niente niente” e ritrovarsi a godere di roba piccola, condivisione, affetto, normalità, alla faccia “delle medicine/ degli psicofarmaci, del lexotan/ dei rimedi in casa, della valeriana/ della psicanalista junghiana”.

Ci vuole un giovane asciutto ed essenziale come Niccolò per rivelare il senso della vita a una generazione di eterni peter-pan che non lo ascolta ma che, se gli capita di farlo, non può che restare conquistata da tanta sapienza e capacità di analisi. E forse non è un caso rimanere così colpiti dalla voce di un ragazzo, una volta che hai modo di conoscerla e ascoltarla. Perché le nuove generazioni hanno il talento di vedere le cose con la lucidità che manca a noi, genitori un po’ strambi, cresciuti di ideali e grandi proclami, che poi vengono contraddetti dalla realtà quotidiana. Ed è questo che Niccolò Contessa descrive così bene in uno dei brani d’esordio, “I pariolini di diciott’anni”, fotografia di giovani cresciuti in famiglie con idee di sinistra più o meno estreme e uno stile di vita borghese; gente radical-chic che non sempre vive in sintonia coi problemi reali, che i ragazzi vedono invece a tinte più che mai nitide. Grazie, allora, a questi Cani che si tuffano nel mondo vero con ironica caparbietà e lucida disillusione; fino a farlo, materialmente, in chiusura di concerto. Mentre canta il conclusivo “Lexotan” Contessa si butta infatti a testa in giù in mezzo al suo pubblico con scarpe Vans all’aria e il fisico smilzo pronto a ritornare in scena con coraggiosa e pragmatica agilità.