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Giorno: 21 Novembre 2016

“Noi pompieri del barcone dell’orrore”
L’inchiesta di Luca Cari sull’immigrazione vince il premio ‘Franco Giustolisi 2016’

La seconda edizione del premio “Franco Giustolisi- Giustizia e verità- ed. 2016” vede vincitore il giornalista Luca Cari e la sua inchiesta “Noi pompieri del barcone dell’orrore”.

di Diego Stellino

Roberto Montanari si presenta come un vecchio giornalista in cui non crede più in nulla, ma viene smentito dalla sua carica di presidente onorario di un premio dedicato a Franco Giustolisi.
il premio, dedicato alla ricerca e alla riconoscimento del lavoro di giornalisti “con la schiena dritta” e, come più volte ha citato lo stesso Presidente Pietro Grasso “senza padroni ne padrini”, è alla seconda edizione.
La prima si è svolta a Sant’Anna di Stazzema, la seconda, sabato 19 novembre, a Marzabotto, luogo simbolo dei crimini di guerra perpetrati sul territorio italiano durante la seconda guerra mondiale. Un tema caro a Franco Giustolisi che con il suo “L’armadio della Vergogna” portò alla luce tutti quelli fascicoli legati alle stragi del “dopo 8 settembre”, per decenni rimasti archiviati in un armadio con “le ante ben appoggiate al muro”

Il premio “Premio Franco Giustolisi ‘Giustizia e verità’ – edizione 2016” va ad un emozionato Luca Cari con l’inchiesta “Noi pompieri del barcone dell’orrore” che vuole condividere il premio con tutto lo staff dei Vigili del Fuoco che, insieme a lui, hanno partecipato a quegli eventi e hanno potuto raccontare ciò che era realmente accaduto a quei migranti in fondo al mare.

Gaetano Pecoraro, delle Iene, non si è lasciato sfuggire l’occasione di rinnovare la richiesta dell’impegno dello Stato al Presidente Grasso quando gli è stato conferito il premio speciale “Franco Giustolisi – Fuori dall’Armadio” per il suo “La strage di Militari che lo Stato non vuole vedere, in cui viene raccontato il dramma dei soldati ammalatisi a seguito del contatto con munizioni armate con uranio impoverito.

Ad Andrea Greco, di Repubblica, e Giuseppe Oddo, del Sole 24 Ore, il premio della sezione editoria “Lo Stato parallelo” per la loro imponente inchiesta sull’Eni.

Premiati anche Giacomo Galeazzi e Ilario Lombardo per l’impegno dedicato alla pubblicazione di un’inchiesta a settimana su argomenti di attualità e di cronaca ed in particolare per l’inchiesta sulle moschee italiane alla ricerca di fondi.

Angelo De Luca che, con il reportage “Nera la Notte”, ha regalato a tutti la concretezza della possibilità che anche da una piccola emittente in una area remota del nostro Paese, può emergere e concretizzarsi il lavoro di chi lo fa con passione, dedizione e capacità.

Grandi presenze sono state quelle di Lucia Goracci e Bernardo Valli che hanno contribuito con i loro interventi a dire che il mestiere di giornalista non è (e non deve) essere banale, non è per tutti, sicuramente faticoso per quanto illuminante e in qualche modo “missionario”.

Mani Tese cerca 100 volontari a Ferrara

Da: Mani Tese

Obiettivo: confezionare regali natalizi nel punto vendita La Feltrinelli per sostenere i progetti della campagna ‘I Exist’ a favore delle vittime di lavoro minorile, sfruttamento nelle filiere produttive e traffico di esseri umani.

Torna anche a Ferrara la campagna ‘Molto più di un pacchetto regalo!’ di Mani Tese. Obiettivo di quest’anno è sostenere i progetti di cooperazione internazionale realizzati da Mani Tese nell’ambito della campagna ‘I Exist’ contro le schiavitù moderne. I volontari avranno un compito molto semplice: confezionare i libri e gli oggetti acquistati per i clienti della libreria dal 3 al 24 dicembre 2016.

Ogni punto vendita avrà uno spazio dedicato a Mani Tese dove i volontari, armati di carta regalo, scotch e decorazioni natalizie, raccoglieranno le offerte di coloro che si faranno impacchettare i regali acquistati. Giovani e meno giovani, studenti, pensionati e professionisti: tutti possono partecipare, gli unici requisiti richiesti sono quelli di aver compiuto 16 anni e di poter offrire almeno 4 ore del proprio tempo.

Come aderire

Per diventare volontari della campagna ‘Molto più di un pacchetto regalo!’ è sufficiente cliccare sul sito www.manitese.it nella sezione ‘Molto più di un pacchetto regalo’ e iscriversi attraverso il form on line dando le proprie disponibilità di date e la città nella quale si preferisce fare volontariato.

10 anni di partnership, i nostri numeri

‘Molto più di un pacchetto regalo!’ è un’iniziativa di Mani Tese realizzata in partnership con le librerie La Feltrinelli. Nata nel 2007, la raccolta fondi è giunta quest’anno alla sua decima edizione. Aderiscono all’iniziativa oltre 70 librerie sparse su tutto il territorio nazionale. In dieci anni sono stati raccolti 2.600.000 euro che hanno permesso di finanziare 34 progetti di cooperazione internazionale. 31.170 sono stati i volontari coinvolti su tutto il territorio nazionale.

Per informazioni sulle città e sulla campagna: http://www.manitese.it/agisci/sostieni-mani-tese/le-nostre-campagne/natale-e-volontariato/

La pagina dedicata alla città di Ferrara: http://www.manitese.it/agisci/sostieni-mani-tese/le-nostre-campagne/natale-e-volontariato/molto-piu-di-un-pacchetto-regalo-story/ferrara/

NO agli slogan. Nel merito della Costituzione: in Cgil facciamo così

Da: Cgil Ferrara

“NO agli slogan. Nel merito della Costituzione: in Cgil facciamo così” è il titolo dell’ iniziativa che si terrà venerdì 25 novembre alle ore 10.30 presso il centro sociale ‘Il Quadrifoglio’ di Pontelagoscuro (Ferrara) in Via Savonuzzi 54, sui temi della riforma costituzionale proposti dal Governo verso il referendum del 4 dicembre prossimo.

Introduce e coordina Cristiano Zagatti segretario generale Cgil Ferrara, parlano sui contro e sui pro della riforma, i professori dell’Università di Bologna Giovanni Cimbalo Dipartimento giuridico e Alberto De Bernardi Dipartimento storia culture civiltà, con il punto di vista di Vincenzo Colla segretario generale Cgil Emilia Romagna.

Intrawork. Innovazione del modello formativo nell’ambito dell’Istruzione e Formazione Professionale

Da: Centro ricerche Documentazione e Studi

Giovedì 17 e venerdì 18 novembre si è svolto presso la sede del CDS (via Gulinelli 11 – Ferrara) il Meeting transnazionale di avvio del Progetto In.Tra-Work (INnovate the TRAnsition from Vocational Training to WORK for youth, Programma Erasmus+ KA2 Partenariati strategici settore Formazione Professionale) di cui il Centro ricerche Documentazione e Studi (CDS) è capofila in partnership con il Centro Studi Opera Don Calabria di Ferrara, il Centro di Formazione Kolping Akademie Ingolstadt (Germania), il Centro di Formazione Fondo Formacion Euskadi (Spagna) e il Sindacato sloveno OSO-KS90. Il Progetto ha come obiettivo la sperimentazione di un modello innovativo del percorso di transizione studio-lavoro nell’ambito dell’istruzione e formazione Professionale, al fine di prevenire il ‘fenomeno dei Neet’ (giovani che non studiano e non lavorano). Il modello parte dal forte coinvolgimento delle aziende, come luogo formativo e non solo di lavoro, aggiorna la formazione sulla base delle richieste del mercato del lavoro e delle imprese, in relazione ai nuovi fabbisogni, ai nuovi profili professionali, simula e visualizza il mercato del lavoro con veri colloqui di selezione e incrocio domanda/offerta di lavoro, promuove forme di apprendimento basate sul lavoro e mutua l’esperienza del modello duale tedesco ed altre buone pratiche esistenti nei paesi Partner.
Il modello a valenza europea sarà sperimentato in Germania, Spagna e in Italia a Ferrara. Il progetto realizzato da CDS, e selezionato dall’agenzia nazionale Erasmus+ ISFOL (Istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale dei Lavoratori) ha riscontrato interesse per il target individuato, considerato che la media europea dei Neet è del 15,9%, per l’Italia è il 26%, per la Spagna il 22,7%, mentre per la Germania e la Slovenia il 9% (dati Ocse 2015). Mentre dal punto di vista delle imprese, sono in aumento le aziende che non riescono ad assumere personale perché non trovano le figure strategiche, in virtù dei mutamenti organizzativi e tecnologici. Entrambi i temi saranno oggetto di analisi e di studio nel progetto In.Tra-Work la cui durata sarà di due anni.

Webranking 2016: Hera medaglia d’argento

Da: Hera

Assegnati gli ‘Oscar’ della comunicazione on-line. Il sito della multiutility si piazza secondo, preceduto solo da Snam. Il premio è frutto di una ricerca nazionale sui siti di 70 aziende condotta dagli esperti di Lundquist e Comprend

Il Gruppo Hera è sul podio del Webranking 2016, gli Oscar per la comunicazione sul web. La ‘medaglia d’argento’ alla multiutility è stata assegnata nell’ambito della ricerca condotta dalle società Lundquist e la svedese Comprend, esperti di comunicazione digitale. Ogni anno passano al setaccio i siti delle maggiori aziende italiane quotate in Borsa e le rispettive strategie di comunicazione sul web, per poi stilare una classifica nazionale che quest’anno ha coinvolto 70 imprese.
Hera si è piazzata al secondo posto in questa 15esima edizione del report con un punteggio di 91,8/100, recuperando ben due posizioni dallo scorso anno e davanti a grosse società come Eni, oggi terza. Al primo posto si è invece classificata Snam. Hera figura, inoltre, prima nel settore delle utility. Tutti i risultati sono consultabili a questo link.
Tra i punti di forza della multiutility figurano la pubblicazione on-line del Bilancio di Sostenibilità, rendiconto con informazioni non finanziarie che viene stilato solo dalla metà delle aziende osservate. E che invece Hera mette a disposizione degli stakeholder dal 2002 e on-line dal 2006.
Lundquist ha inoltre reso noto lo storico delle migliori società sul web in Italia, raccogliendo i risultati del Webranking dal 2011 a oggi. Un albo d’oro di 15 anni di classifiche, in cui Hera figura terza dopo Eni e Telecom.
La ricerca Webranking è anche uno sorta di ‘stress test’ sulla trasparenza delle società: valuta la loro comunicazione digitale sulla base delle esigenze degli stakeholder, che on-line cercano contenuti d’interesse ma anche modelli di navigazione semplici. Secondo il comunicato che accompagna la ricerca, solo poco più di una società su tre passa il test e quest’anno il trend osservato da Lundquist è che non contano grandi budget ma l’impegno alla trasparenza. Infatti a ottenere i risultati migliori sono proprio le ‘midcap’ come Hera, aziende di medie dimensioni che hanno una forte volontà di migliorare e distinguersi sul mercato.
La consegna dei premi avverrà il 30 novembre presso la sala Buzzati della sede del Corriere della Sera a Milano, all’interno di un evento organizzato da Lundquist che sarà l’occasione per parlare delle nuove frontiere della comunicazione digitale aziendale.

Laboratori gratuiti con Ambrogio Sparagna e Francesca Trenta per far rivivere il teatro popolare

Da: Comune di Comacchio

L’amministrazione Comunale, dopo il successo degli spettacoli portati in scena da Ambrogio Sparagna nella scorsa edizione del ‘Ravenna Festival’ e durante la Sagra dell’anguilla, ha deciso di proseguire la collaborazione con il Direttore dell’Orchestra Popolare Italiana, nonchè con il gruppo di danzatori diretti da Francesca Trenta e con i gruppi di teatro popolare locali. Stanno approssimandosi infatti nuovi appuntamenti con la tradizione comacchiese che, in questo avvincente percorso ritroverà le proprie radici, grazie al felice connubio tra ricerca linguistica, dialetto e musica popolare.
Proseguirà l’esperienza già avviata la scorsa estate con il recupero dei canti, delle poesie, delle filastrocche, testimonianze della memoria storica e di quella tradizione orale che, per essere custodite e tramandate, richiedono l’impegno di tutti. Ad Ambrogio Sparagna e a Francesca Trenta è stato affidato il compito di ridare nuovo vigore alla nostra identità, attraverso spettacoli e laboratori di canto e danza.
I primi due appuntamenti sono fissati per sabato 26 e domenica 27 novembre, a Palazzo Bellini, ma il calendario ripartirà a gennaio e culminerà in uno spettacolo che andrà in scena la prossima estate, durante l’edizione 2017 del Ravenna Festival.

Chiunque vorrà farsi coinvolgere in questo progetto, potrà partecipare ai laboratori programmati secondo il seguente calendario:

sabato 26 nov
18.00 / 20.00 Laboratorio di Canto con Ambrogio Sparagna
21.30 / 23.00 Laboratorio di Danza con Francesca Trenta

domenica 27 nov
9.30 / 11.00 Laboratorio di Canto con Ambrogio Sparagna
11.00 / 13.00 Laboratorio di Danza con Francesca Trenta
14.00 / 16.00 Laboratorio di Danza

I laboratori sono gratuiti, a numero chiuso, con obbligo di prenotazione.
Sarà riservata precedenza a coloro che risiedono nel territorio comunale.

Per iscrizioni:
IAT Comacchio (tel. 0533-314154 e comacchio.iat@comune.comacchio.fe.it)

movimento5stelle

Nuova raccolta rifiuti Hera, per ora, bocciata!

Da: Movimento 5 Stelle

VIDEO -> https://www.facebook.com/M5SFerraraGrilliEstensi/videos/1315913098482662/

Ecco come procede a Pontelagoscuro la sperimentazione delle nuove modalità di raccolta dei rifiuti indifferenziati basata sul principio ‘chi più produce più paga’…

Questo video denuncia in coppia Hera e Comune sia per non aver provveduto alla capillare e corretta distribuzione ai cittadini delle tessere magnetiche indispensabili per l’apertura dei nuovi cassonetti che per l’evidente disservizio nella raccolta dei rifiuti urbani conseguente le novità introdotte che, senza bisogno di sottolinearlo, può portare a rischi igienici e sanitari oltre all’evidente degrado cittadino. Si invitano tuttavia i cittadini a non abbandonare i rifiuti in strada ma a conferire nelle isole ecologiche per non aggravare il disservizio.

Movimento 5 Stelle Ferrara

Il ristorante ‘Il Don Giovanni’ di Ferrara premiato ad Enologica 2016

Da: Ascom Ferrara

Un importante riconoscimento per ‘Il Don Giovanni’ gestito dallo chef Pierluigi Di Diego: infatti oggi (21 novembre) nell’ambito di Enologica 2016 (promossa dall’Enoteca regionale ed in corso di svolgimento a Palazzo Re Enzo a Bologna), il ristorante estense (che ha i suoi spazi nei locali del Palazzo ex Borsa) è stato premiato tra gli altri nell’ambito della rassegna ‘Carta canta’ dedicato ai ristoranti che sappiano offrire una carta dei vini emiliani romagnoli con un assortimento di estrema qualità. “E’ l’ennesima dimostrazione – come conferma Matteo Musacci presidente regionale della Fipe Confcommercio e partner dell’evento – dell’impegno e della professionalità che i nostri operatori della ristorazione sono in grado di offrire e che vengono puntualmente riconosciute”

Look at the pictures. Le controverse fotografie di MappleThorpe in undocumentario

Da: Arci Ferrara

Mercoledì 23 novembre, alle 21, è in programmazione al Cinema Boldini, in versione originale (con sottotitoli in italiano), il documentario Mapplethorpe: Look at the pictures. Fenton Bailey e Randy Barbato sono i registi che hanno voluto indagare un universo al confine tra pornografia e arte: uomini nudi in tute di gomma, primi piani di erezioni, scatti provocatori e lascivi. Sono le fotografie scattate da Robert Mapplethorpe, conosciuto da molti come il fotografo più ambiguo del ventesimo secolo: apertamente gay, Mapplethorpe ha ritratto il sesso maschile nelle forme più estreme, portando il suo lavoro ad essere ancora etichettato da molti come ‘pornografia mascherata da arte’. La storia della vita e dell’opera di Robert Mapplethorpe esplora l’interazione tra la sfera personale e professionale rivelando un artista che è riuscito a trasformare la fotografia contemporanea in arte. Il documentario costruisce una visione complessiva dell’esistenza dell’artista attraverso interviste ai suoi più stretti collaboratori, da Fran Lebowitz e Debbie Harry. Da segnalare anche la speciale partecipazione di Patty Smith.

Il costo del biglietto di ingresso è di 5 euro.
Per la programmazione completa del Cinema Boldini, si può consultare il sito http://www.cinemaboldini.it/.

Prima della proiezione verrà presentato ‘Riaperture’, il primo festival della fotografia a Ferrara in programma dal 17 al 19 marzo 2017. Ideato dall’omonima associazione culturale, il progetto prevede l’installazione di mostre fotografiche all’interno di luoghi pubblici o privati della città attualmente non in uso. Verrà proiettato il trailer del festival per sostenere la campagna di raccolta fondi su Produzioni Dal Basso, e annunciate le altre iniziative previste, tra http://www.ferraraitalia.it/
cui il concorso fotografico aperto a tutti e che mette in palio la possibilità di esporre nei giorni del festival.

Il Meis di Ferrara diventa membro associato dell’Associazione dei principali musei ebraici europei

Da: Meis

Il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah – MEIS di Ferrara diventa membro associato dell’AEJM, l’Associazione che riunisce i principali musei ebraici europei.

In queste ore il MEIS sta partecipando alla Conferenza Annuale dell’AEJM, focalizzata sul tema “Restare importanti. I pubblici del futuro dei Musei Ebraici in un’Europa che cambia”, in corso di svolgimento presso il Danish Jewish Museum di Copenaghen fino a domani.

E proprio domani mattina, il Presidente del MEIS, Dario Disegni, e il Direttore Simonetta Della Seta presenteranno il Museo agli altri componenti dell’Associazione, illustrandone gli obiettivi, le fasi di realizzazione del progetto, le attività in calendario.

La Conferenza Annuale dell’AEJM punta a mettere in contatto i diversi musei aderenti all’Associazione, e a favorire, attraverso conferenze, workshop, tavole rotonde, presentazioni e visite guidate, lo scambio di informazioni e conoscenze circa le rispettive collezioni, mostre, best practice e percorsi educativi.

Tornando a Ferrara, nell’ambito delle celebrazioni per il centenario della nascita di Giorgio Bassani, il MEIS e l’Istituto di Storia Contemporanea promuovono le letture bassaniane che mercoledì 23, alle 18, vedranno protagonista Lino Capolicchio. Il celebre Giorgio della trasposizione cinematografica che De Sica fece de ‘Il Giardino dei Finzi Contini’ sarà a Casa dell’Ariosto per dare voce ad alcuni brani dello scrittore ferrarese. L’evento si terrà nelle sale che ospitano la mostra di Eric Finzi ‘Ritorno al Giardino’, organizzata sempre dal MEIS e dall’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara, in collaborazione con i Musei Civici di Arte Antica del Comune di Ferrara, e patrocinata dal Comune di Ferrara, dalla Regione Emilia-Romagna, dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane – UCEI e dal Comitato Nazionale per le celebrazioni della nascita di Giorgio Bassani. La rassegna, a ingresso gratuito, sarà aperta fino al 31 gennaio 2017.

Il Civ a Interpoma Bolzano 2016: saranno presentate le ultime novità di mele eco-sostenibili

Da: Media Civ

Incontri di aggiornamento coi propri partners internazionali

Fitto programma di presenze e incontri in calendario da parte dei soci del CIV-Consorzio Italiano Vivaisti alla prossima FIERA INTERPOMA di BOLZANO (24-26 Novembre 2016).
Mazzoni Vivai, Salvi Vivai e Tagliani Vivai saranno presenti con propri stand:

MAZZONI VIVAI Settore CD :: Nr. stand – D23/38
SALVI VIVAI Settore CD :: Nr. stand – D25/46
TAGLIANI VIVAI Settore CD :: Nr. stand – D25/18

A Interpoma 2016 saranno presentate le ultime novità di mele del Centro di Innovazione Varietale, frutto di molti anni di ricerca :

 Sweet Resistants®
Le varietà Gaia*, Gemini*, Renoir* e Smeralda* con ottime qualità organolettiche ed una naturale resistenza alla ticchiolatura.

 Fujion*
Varietà ticchiolatura resistente, si identifica grazie alla sua colorazione rossa intensa su buona parte della superficie con striature molto evidenti.

 Fuji SAN-CIV®
Nuovo clone Fuji dal frutto intensamente colorato di un rosso attraente sulla maggior parte della superficie, particolarmente adatto alle zone di difficile colorazione come nelle aree a bassa escursione termica.

Si tratta di varietà dalle caratteristiche innovative, in grado di soddisfare diverse esigenze quanto a caratteristiche del frutto ed epoche di maturazione; inoltre si adattano alla coltivazione in diversi ambienti e possono affiancarsi alle varietà tradizionali. Rispetto alle varietà standard, queste sono piante dalla produttività elevata e costante, molto più facili da gestire, proprio per le caratteristiche dell'albero: la ramificazione aperta, i rami corti o che si piegano naturalmente; la raccolta in pochi passaggi. Tutti elementi che, assieme alla resistenza alla ticchiolatura, si traducono in un minore impegno da parte del produttore, in un minor dispendio energetico e, in definitiva, in un minore impatto ambientale.
Queste varietà ‘eco-sostenibili’ hanno brillantemente superato con successo la fase di sperimentazione, con il pieno coinvolgimento del consumatore finale attraverso numerosi panel test, e sono oggi nella piena fase di diffusione presso i produttori sia per la produzione convenzionale e biologica.

Incontri di aggiornamento con partners CIV a livello Internazionale
Nel corso di Interpoma sono previsti incontri mirati di aggiornamento con i propri Licenziatari CIVG198*/MODI®, CIVNI*/RUBENS® e con potenziali nuovi Partners a livello Internazionale per altre progettualità attualmente in corso di sviluppo/implementazione.

Sostenibilità Ambientale
Il programma di Ricerca & Sviluppo del CIV si connota sempre più per la sua ispirazione ‘verde’:
“Puntiamo da sempre – spiega il Presidente, Pier Filippo Tagliani – sulla massima sostenibilità ambientale con varietà caratterizzate da naturale rusticità e vigoria delle piante; buona adattabilità alla produzione integrata nonché biologica, oltre ovviamente a quella convenzionale con produttività elevata; produzione a basso impatto ambientale grazie alla tolleranza alle malattie; frutti di ottima qualità dal sapore distintivo, con ottime caratteristiche di consistenza e shelf-life”.

Zappaterra: “Aumentano i fondi regionali per la non autosufficienza, per disabili e anziani”

Da: PD Emilia-Romagna

Zappaterra: “Aumentano i fondi regionali per la non autosufficienza, per disabili e anziani. Per il 2016 arrivano circa 37 milioni e mezzo”
La consigliera regionale del Pd Marcella Zappaterra esprime soddisfazione per la delibera approdata in seduta oggi per la richiesta di parere da parte della Commissione Politiche per la Salute

Aumentano le risorse regionali per disabili, anche gravissimi, e anziani nella regione e nel ferrarese. Esprime soddisfazione la consigliera regionale del Pd Marcella Zappaterra che commenta il voto favorevole espresso oggi in Commissione Politiche per la Salute e che assegnerà un totale di 436 milioni di euro per i residenti ultra 75enni, per le disabilità e le gravissime disabilità.

“L’Emilia Romagna è la regione che stanzia maggiori risorse sul fondo per la non autosufficienza (in passato addirittura compensando i tagli del fondo nazionale) dimostrando concretamente la sensibilità verso i problemi delle persone più deboli. Si tratta di un fondo importante per finanziare i servizi socio-sanitari rivolti alle persone in condizioni di non autosufficienza e a coloro che se ne prendono cura – spiega la consigliera del Pd Zappaterra – e probabilmente in pochi avrebbero scommesso sul fatto in questo contesto di difficoltà per i bilanci il fondo sarebbe addirittura aumentato. Per l’Usl di Ferrara infatti, rispetto all’anno precedente le risorse sono in aumento: sono previsti 27.710.044 euro per la popolazione anziana ultra 75enne, 1.056.515 euro per le disabilità gravissime, 8.012.346 euro per la Rete disabili e ulteriori quote aggiuntive per gestioni particolari, strutture di piccole dimensioni, ecc.. per circa 653.3778 euro”.

“Per Ferrara quindi arriveranno nel 2016 circa 37.432.286 euro – continua Zappaterra -. Il Fondo, per mole di risorse impiegate, rete di servizi messi in campo, professionalità coinvolte ed esperienze acquisite, costituisce probabilmente un caso unico in Italia. Quello che però rende l’esperienza dell’Emilia-Romagna un caso unico in Italia non è solo l’impegno economico che ha caratterizzato il Fondo negli anni passati, ma anche e soprattutto la rete dei servizi messa in campo per rispondere alle diverse tipologie dei bisogni con l’obiettivo prioritario, laddove possibile, di tenere l’anziano e la persona disabile, non autosufficienti o a rischio di non autosufficienza, al proprio domicilio”. “La rete, presente sul territorio ferrarese in modo capillare, su cui si sono basati gli interventi è composta per così dire da una rete classica di strutture residenziali e semiresidenziali per anziani e disabili sia dai servizi per l’assistenza domiciliare compreso l’assegno di cura per entrambe le tipologie di beneficiari. Una rete che possiamo definire ‘storica’ che si è andata consolidando negli anni ampliandone i beneficiari per rispondere alla necessità di interventi socio-sanitari complessi e continuativi. Su questa rete si è poi innestata una rete di servizi innovativi, a più bassa soglia di intervento, a supporto delle famiglie per ridurre il carico assistenziale a domicilio”.

“Intendiamo puntare a mettere al centro la persona e i suoi bisogni”, conclude Zappaterra.

Presentazione del libro di Lucia Annibali in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne

Da: Comune di Copparo

Copparo – Giornata internazionale contro la violenza sulle donne

Tra le iniziative in programma in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne, il Teatro Comunale De Micheli propone per sabato 26 novembre con inizio ore 20.30 ‘Bogotà 81’, ispirato a un gruppo di donne attiviste, riunitesi nell’Incontro Femminista tenutosi a Bogotà nel 1981.
La serata prevede due momenti: alle ore 20.30 un incontro intervista con Giusi Fasano, coautrice del libro ‘Io ci sono’ di Lucia Annibali. Giusi Fasano è una giornalista al Corriere della Sera, e coautrice del libro che narra, ripercorrendole, le tappe del calvario di Lucia Annibali (l’avvocata di Pesaro che nel 2013 venne intenzionalmente sfregiata con l’acido), Giusi Fasano sarà intervistata da Sara Bruno, avvocata di Ferrara.
Alle ore 21.30 lo spettacolo dedicato alla storia di Lucia Annibali; in scena Milena Medici, Giulia Giuggioloni, Sabrina Bordin, suoni e musica Sara Ardizzoni, regia Davide Pedriali.
Lo spettacolo nasce dalla necessità di utilizzare il medium teatrale per porre l’attenzione su un problema sempre attuale, la violenza contro le donne, al fine di accrescere la consapevolezza riguardo questo problema che affligge la società moderna. Per sottolineare il triste e diffuso fenomeno della violenza sulle donne si è scelto di raccontare la storia di Lucia Annibali.
«Una scelta ‘non facile’ ma immediata – dice il regista Davide Pedriali – il caso di Lucia Annibali, di fatto, oltre ad avere una eco mediatica fortissima ebbe (immediatamente dopo l’agguato) un’evoluzione anomala e sorprendente; la protagonista della vicenda mostrò una forza rara e una determinazione a ‘rinascere’ degna di grande attenzione e rispetto, ed è ancora oggi fonte di molteplici riflessioni.»
Ingresso a offerta libera, per informazioni biglietteria del teatro 0532 864580.

Accordo Poste-Confartigianato: le aziende associate del Ferrarese possono spedire in Italia e all’estero i prodotti della gamma ‘Crono’ a tariffe agevolate

Da: Poste Italiane

Poste Italiane e confartiginato Ferrara insieme per favorire lo sviluppo dell’e-commerce

Tariffe agevolate per gli artigiani che utilizzeranno le soluzioni di spedizione Crono Ferrara, 21 novembre 2016 – Poste Italiane e Confartigianato hanno siglato un importante accordo che consente alle aziende associate del Ferrarese che spediscono in Italia e all’estero di usufruire di servizi di spedizione Crono a tariffe agevolate.
L’accordo prevede sconti dal 5 al 12% sui cinque prodotti che fanno parte dell’offerta Crono: Crono, Crono Express, Crono Internazionale, Reverse ed Economy. Caratteristiche comuni a tutta la gamma proposta sono i prezzi chiari e vantaggiosi, il successo di consegna, la semplicità nella gestione dei resi, la completezza dei sistemi tecnologici a supporto, il monitoraggio e i sistemi di alerting, il servizio di assistenza multicanale al numero verde 800.160.000, o all’indirizzo e-mail assistenza.impresa@poste.it o ancora sul portale Crononline.

Grazie alla sottoscrizione della convenzione, gli artigiani associati della provincia di Ferrara potranno usufruire della vastissima rete logistica di Poste Italiane a prezzi ridotti.

Paolo Bianchi presenta il libro ‘L’intelligenza è un disturbo mentale’

Da: Ibs + Libraccio

Mercoledì 23 novembre ore 17:30
Presso la storica sala dell’Oratorio San Crispino
Libreria Ibs+Libraccio di Ferrara

Dialoga con l’autore
Gianni Fantoni
I giorni sono scanditi da crolli, riabilitazioni, ricadute e ancora risalite, euforia e abisso. Ogni mattino, al risveglio, la vita entra sotto la pelle, forte, intensa, scioccante. Ed ecco che forse il Male di Vivere alla fine è solo una maledetta forma di intelligenza.

Emilio Rivolta è un uomo affetto da un disturbo dell’umore. Per l’esattezza è un bipolare di tipo due. Consapevole del suo stato, da anni affida pensieri ed esperienze a psichiatri e psicologi, più o meno dialoganti, con o senza barba. Terapie lunghe e strampalate, spesso poco efficaci, sempre costose. I tentativi di guarigione andati a vuoto non si contano, come le diagnosi sbagliate. In una Stanza degli Aghi, nel reparto ospedaliero dove si muovono come angeli una squadra di neuropsichiatri, gli Alchimisti, Emilio trova gocce di sollievo e una persona che viene dal passato. Lasciata la Citta Piccola dell’infanzia per la Città Grande, dove lavora con scarso entusiasmo come giornalista freelance ed è stato abbandonato da una donna incapace di accettare il suo disturbo, Emilio si inserisce in un Gruppo di Autoaiuto. In mezzo a ‘fratelli di sangue’ si sente a suo agio, stringe legami e, stanco di specialisti inutili e costosi, si dà alla terapia della parola con donne di night club e prostitute. Convinto che il suo metodo possa far bene anche ad altri, lo diffonde, fa proseliti. I giorni di Emilio sono scanditi da crolli, riabilitazioni, ricadute e ancora risalite, euforia e abisso. Ogni mattino, al risveglio, la vita gli entra sotto la pelle, forte, intensa, scioccante. Ed ecco che forse il Male di Vivere alla fine è solo una maledetta forma di intelligenza, un orientamento per chi si sente sballottato fra spirito e materia, fra il desiderio della luce e l’oscura realtà del mondo.
Paolo Bianchi è nato a Biella nel 1964. Fa il giornalista da 25 anni, nella carta stampata.
Ha collaborato con innumerevoli testate, prima da redattore e poi, dal 2000, come free lance. Solo per il quotidiano Il Giornale ha firmato oltre 1.200 articoli. Alcuni suoi titoli sono più noti di lui, che paga un nome troppo comune, ad esempio il suo libro d’esordio: Avere trent’anni e vivere con la mamma (Bietti). Scattata nel 1997, è la fotografia di un’epoca che non accenna a sbiadirsi. Ha pubblicato i romanzi Uomini addosso (1999, ES) e Il mio principe azzurro (2001, ES, con Igor Sibaldi). Poi si è dedicato a un paio di battaglie donchisciottesche: la prima contro l’editoria a pagamento, che illude sempre nuove generazioni di gonzi, la seconda contro i giornalisti venduti (La repubblica delle marchette, 2004, Stampa Alternativa, con Sabrina Giannini).
Per consolarsi di essersi fatto un milione di nemici ha scritto un romanzo sentimentale, La cura dei sogni (Salani), e siccome è andato bene ha scritto Per sempre vostro (Salani). E’ anche un apprezzato traduttore letterario.
Coerentemente col suo gusto per le missioni impossibili è stato uno dei pochissimi scrittori italiani a prendere pubblica posizione sul Foglio in favore della lista anti-aborto di Giuliano Ferrara. Non essendo un intrigante, né uno sgomitatore e tantomeno un ipocrita (speriamo), non ha mai vinto alcun premio letterario. In compenso, i suoi libri hanno sempre incontrato il pubblico, in ogni parte d’Italia.
Da marzo 2010 collabora assiduamente al quotidiano Libero, il che lo farebbe rientrare, secondo alcuni detrattori, nella categoria degli ‘squadristi rancorosi’. Giudicate un po’ voi.

A Unife il seminario ‘L’accoglienza dei profughi a Ferrara: esperienze a confronto’

Da: Università di Ferrara

‘L’accoglienza dei profughi a Ferrara: esperienze a confronto’

Mercoledì 23 novembre alle ore 14 nell’Aula Magna Drigo del Dipartimento di Studi umanistici di Unife, (via Paradiso, 12), si terrà il seminario ‘L’accoglienza dei profughi a Ferrara: esperienze a confronto’, organizzato dalla Cattedra di Sociologia generale con la collaborazione del Comune di Ferrara.

Con il coordinamento di Marco Ingrosso, Professore ordinario di Sociologia generale di Unife, l’iniziativa vedrà i saluti di Matteo Galli, Direttore del Dipartimento di Studi umanistici. Ad intervenire saranno Chiara Sapigni, Assessore alle Politiche sociali del Comune di Ferrara, Federica Rolli, Direttrice ASP Ferrara, Cristiano Guagliata dell’Ufficio politiche Migratorie del Comune di Ferrara, Domenico Bedin dell’Associazione Viale K, Anna Rosa Fava, Portavoce del Sindaco di Ferrara, Giorgio Benini dell’Ufficio sicurezza urbana del Comune di Ferrara, Franck Kouen, Mediatore linguistico-culturale dell’ASP.

“L’insegnamento di Sociologia generale rivolto ai futuri educatori professionali e comunicatori – spiega il Prof. Ingrosso – presenta i più rilevanti fenomeni sociali che connotano il mondo contemporaneo. I problemi delle migrazioni, della fuga di intere popolazioni da terre in preda a guerre e conflitti endemici, costituiscono uno dei maggiori problemi globali odierni. Tuttavia, rispetto alla loro dimensione mediatica, questi grandi fenomeni sociali possono essere letti in modo più circostanziato, ossia come specifiche istituzioni e organizzazioni appartenenti alla comunità locale, lavorino per dare risposta ai problemi di specifici gruppi di persone e, al contempo, prestino attenzione ad eventuali focolai di pericolo. Il seminario illustrerà le principali iniziative in questo campo attive nel territorio ferrarese che, pur nelle difficoltà e contrasti, sembrano costituire un modello funzionante e di buone pratiche che merita di essere conosciuto dai futuri operatori sociali”.

Il seminario sarà anche trasmesso in diretta streaming dal Se@, Centro di tecnologie per la comunicazione, l’innovazione e la didattica a distanza all’indirizzo seatv.unife.it

Sicurezza in città
Pratiche di controllo all’interno dello spazio urbano
Lezione di Antropologia culturale – 22 novembre

In che modo il contesto urbano determina le espressioni più visibili e quelle meno facilmente individuabili di fenomeni quali criminalità, violenza, disordine e conflitto? Quali sono gli attori sociali che, all’interno delle città, influenzano maggiormente le pratiche di controllo per contrastare o diminuire tali fenomeni? Quali conflitti sociali emergono come conseguenza diretta delle pratiche di controllo dispiegate dentro le città?

Questi i contenuti della lezione di Antropologia culturale dal titolo Sicurezza in città: pratiche di controllo all’interno dello spazio urbano, in programma domani, martedì 22 novembre, dalle ore 14.15 alle ore 16 in Aula Magna Drigo del Dipartimento di Studi Umanistici di UniFE (via Paradiso, 12), a cura dei sociologi Sebastian Saborio e Giulia Fabini, che illustreranno ricerche urbane dialogando con Giuseppe Scandurra, co-direttore del Laboratorio Studi Urbani dell’Università di Ferrara.

Spiega Scadurra: “Si tratta della terza presentazione di ricerche etnografiche che hanno per oggetto le politiche di esclusione sociale che caratterizzano le nostre città contemporanee. In questo lungo viaggio etnografico siamo partiti da Goro, passati per Milano, Roma e Barcellona. Il 22 novembre tappa a Ferrara, poi arriveremo a Rio de Jainero e concluderemo il nostro viaggio a Bologna”.

Sebastian Saborio è dottore di ricerca in Sociologia dei Fenomeni Culturali e dei Processi Normativi presso l’Università degli Studi di Urbino ‘Carlo Bo’ e in Sociologia presso l’Università Federale di Rio de Janeiro. Inoltre, è stato ricercatore associato presso l’Università di Città del Capo in Sudafrica e presso l’Università Nazionale in Costa Rica. In questi contesti ha analizzato tematiche relative alla violenza, sicurezza e controllo di polizia in aree urbane.
Giulia Fabini è dottore di ricerca in ‘Law and Society’ presso l’Università degli Studi di Milano ed è stata visiting student researcher al Center for the Study of Law and Society alla UC Berkeley (2014). Collabora con la cattedra di criminologia dell’Università di Bologna e con il master interateneo in ‘Criminologia critica e sicurezza sociale. Devianza, città e prevenzione’ dell’Università di Padova. Si occupa di meccanismi di controllo dei confini, con un interesse particolare per la sociologia della polizia e la giurisprudenza dei giudici di pace. Dal 2014 è osservatrice dell’associazione Antigone per l’Emilia-Romagna.

Il rapporto scuola-impresa: alleanza per il futuro

Da: Camera di Commercio Ferrara

Govoni: “E’ necessario sviluppare nei giovani, quando sono ancora a scuola, una maggiore coscienza dei fabbisogni del mercato del lavoro perché possano prendere le decisioni più giuste e utili per il futuro personale e professionale, compresa quella del mettersi in proprio”

Lunedì 28 Novembre il convegno promosso dalla Camera di Commercio insieme al Ministro dell’Istruzione, Unioncamere, Infocamere
Tra i relatori, Oscar Pasquali, capo Segreteria Tecnica del Ministro Giannini

L’inserimento organico di percorsi obbligatori di alternanza nelle scuole superiori ed il riconoscimento del valore dell’imparare lavorando. Questo uno dei tasselli più importanti per la piena riuscita della riforma introdotta dal Governo Renzi con ‘La buona scuola’ e che sarà al centro del convegno ‘Il rapporto scuola-impresa: alleanza per il futuro’, in programma lunedì 28 novembre, alle ore 9.00, presso la sala Conferenze della Camera di commercio di Ferrara.

Il convegno, promosso dall’Ente di Largo Castello insieme al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Unioncamere e Infocamere, sarà anche l’occasione per presentare il Registro nazionale per l’alternanza scuola-lavoro, prezioso punto di incontro (virtuale) tra i ragazzi che frequentano il triennio conclusivo di un istituto tecnico, di un liceo o di un istituto professionale e le imprese italiane disponibili ad offrire loro un periodo di apprendimento on the job. Per ciascuna impresa, ente o professionista, il Registro riporta il numero massimo degli studenti ospitabili, i periodi dell’anno in cui è possibile svolgere l’attività di alternanza e i percorsi di alternanza offerti.

Il nuovo portale si occuperà anche dell’alternanza scuola-lavoro da svolgere in regime di apprendistato. D’intesa con il Ministero del Lavoro e con il Ministero dell’Istruzione, infatti, nell’area aperta e consultabile del Registro nazionale per l’alternanza scuola-lavoro, le imprese potranno segnalare anche la propria disponibilità ad ospitare gli studenti in apprendistato (di primo livello), destinato ai giovani dai 15 ai 25 anni che intendano acquisire una qualifica o un diploma professionale, un diploma di istruzione secondaria superiore o il certificato di specializzazione tecnica superiore. Sempre online, gli istituti scolastici – cui spetta per legge provvedere alla copertura assicurativa degli allievi in alternanza – potranno trovare tutte le informazioni necessarie per stipulare le apposite convenzioni con le imprese e gli enti pubblici e privati disponibili ad ospitare i giovani.

“Aiutare i giovani a comprendere le proprie reali vocazioni – ha sottolineato Paolo Govoni, presidente della Camera di commercio di Ferrara – dando loro l’opportunità di un primo serio contatto con il mondo dell’impresa, è un passaggio fondamentale per consentire ai ragazzi stessi e alle loro famiglie di fare scelte consapevoli che possano effettivamente e realisticamente rispecchiare le loro predisposizioni, motivazioni e aspettative. E’ necessario sviluppare nei giovani, quando sono ancora a scuola, una maggiore coscienza dei fabbisogni del mercato del lavoro perché, anche con l’aiuto degli insegnanti e delle famiglie, possano prendere le decisioni più giuste e utili per il futuro personale e professionale, compresa quella del mettersi in proprio”.

Dopo i saluti del presidente Govoni e di Giovanni Desco, direttore Ambito territoriale di Ferrara dell’Ufficio Scolastico regionale, toccherà ad Oscar Pasquali, capo Segreteria Tecnica del Ministro Giannini, a Claudio Gagliardi, vice Segretario generale di Unioncamere, e a Paolo Ghezzi, direttore generale di InfoCamere, illustrare, anche attraverso le testimonianze di imprese, Istituti scolastici e studenti ferraresi, tutte le opportunità correlate all’alternanza scuola-lavoro.

Per ulteriori informazioni: ufficio Marketing del territorio della Camera di commercio (0532/783820-821- 813; promozione@fe.camcom.it).

Internazionalizzazione, un processo da governare

Da: Federmanager

Il 23 novembre secondo appuntamento di ‘Aperitivo con il manager’, ciclo di incontri promosso da Federmanager Ferrara

Mercoledì 23 novembre Federmanager Ferrara, Associazione dei manager, dirigenti, quadri e alte professionalità di Ferrara e Provincia, promuove un’occasione di confronto sul tema ‘Il manager e la sfida dell’internazionalizzazione’, secondo appuntamento di “Aperitivo con il manager”, ciclo di incontri dedicati alla creazione e conduzione d’impresa che si svolgono presso l’Hotel Carlton in via Garibaldi 93 a Ferrara, dalle 18 alle 20.

“L’internazionalizzazione è una grande opportunità per le aziende italiane ma è anche un processo da governare. Al centro di questo nuovo meeting abbiamo voluto inserire la discussione sulla gestione delle varie fasi e il delicato ruolo del manager – commenta Giorgio Merlante, presidente di Federmanager – in un percorso complesso che parte con la definizione dell’area geografica e degli obiettivi, passando attraverso la scelta della modalità di ingresso per arrivare all’assestamento della presenza nel mercato estero, con tutto quello che questo implica: dalla maturazione di routine e competenze all’evoluzione della struttura organizzativa e commerciale. Senza trascurare le possibilità di dislocazione della produzione al di fuori del mercato nazionale.”

“Le figure manageriali che hanno accettato il nostro invito a introdurre la loro esperienza alla platea – prosegue Merlante – rappresentano realtà presenti in città collegate al mondo della chimica e che quindi per la loro stessa natura pongono al centro innovazione, ricerca e sviluppo in un’ottica di globalizzazione economica e produttiva”.

Intervengono Dario Cervellati, responsabile vendite GFC Chimica e Luca Lussetich, direttore dello stabilimento ferrarese di Benvic Europe. Aziende che esprimono da un lato un’eccellenza italiana legata al mondo delle Pmi e dall’altro il mondo della grande impresa internazionale.

Dopo l’intervento dei relatori, il pubblico può intervenire con domande e riflessioni sul tema della serata, che si chiude in modo conviviale con un aperitivo.

A breve il calendario degli incontri previsti nel corso del 2017 con cadenza mensile. Si parlerà di ‘Industry 4.0: quali sfide e quali cambiamenti nel ruolo del management’ ma anche dei ‘Processi di headhunting e di selezione dei manager per ruoli chiave’. Altra tematica calda che verrà trattata, ‘Il manager dell’innovazione’.

Obiettivi del ciclo di incontri, che ha il patrocinio di CDi Manager, società di scopo di Federmanager leader del temporary management e della ricerca e selezione di figure direzionali: dare la possibilità ai manager di raccontarsi e portare esperienze proprie su temi e stili di managerialità; conoscere le imprese del territorio attraverso spunti di discussione degli amministratori/imprenditori; valutare insieme come la figura del manager si evolve nel contesto dell’economia globale e territoriale.

“L’esordio di Aperitivo con il manager, al quale hanno preso parte oltre cinquanta persone, ci ha convinti a consolidare l’iniziativa – commenta Merlante – in quanto le nostre aziende sono un’espressione fondamentale del territorio e come tali importanti sia per chi desidera informarsi, sia per aprire nuovi orizzonti di collaborazione”.

La partecipazione è gratuita e aperta al pubblico. E’ gradita la prenotazione: scrivere a ferrara@federmanager.it oppure telefonare dalle 9 alle 12 al numero 0532 202756

FEDERMANAGER Ferrara, fondata nel 1946 e con all’attivo circa 300 iscritti, tutela e promuove l’immagine e il ruolo della categoria dei manager, dirigenti, quadri e alte professionalità di Ferrara e Provincia e fa capo a FEDERMANAGER nazionale. Si propone quale punto di riferimento per manager in attività, temporaneamente inoccupati, in pensione o dirigenti che svolgono attività professionale. Info: http://www.ferrara.federmanager.it

Finanziato il progetto europeo Co-evolve sulle aree costiere

Da: Organizzatori

E’ stato recentemente finanziato il progetto europeo Co-Evolve, di cui l’ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità Delta del Po è uno dei partner.

Il progetto – finanziato nell’ambito del programma MED 2014-2020 – mira ad analizzare e promuovere la co-evoluzione delle attività umane e dei sistemi naturali nelle aree costiere con elevata pressione turistica o elevato potenziale turistico, che affrontano effetti dovuti al cambiamento climatico e che permettano lo sviluppo sostenibile delle attività turistiche, in coesistenza e sinergia con altri usi dello spazio e delle risorse costiere e marittime.

Le minacce e le opportunità per tale co-evoluzione saranno analizzate e indirizzate su scala mediterranea (grazie a studi esistenti e nuove analisi), e su scala locale, producendo piani integrati, azioni di gestione e dimostrazioni su Aree Pilota rappresentative.

In particolare, al Parco del Delta spetterà realizzare un’azione pilota sul tema “La rinaturalizzazione dei sistemi dunosi di Comacchio e loro valorizzazione turistica”: un’azione che avrà una durata di 20 mesi e avrà come obiettivo l’elaborazione di un modello replicabile di valorizzazione delle dune costiere, coniugando accessibilità e necessità di fruizione turistica con la tutela dell’ambiente.

Le iniziative per la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne

Da: Comune di Copparo

Il Comune di Copparo organizza e promuove una serie di iniziative di sensibilizzazione e conoscenza in occasione del 25 novembre – Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne. In particolare, giovedì 24 novembre, alle ore 17, presso l’Atrio Comunale (via Roma 26), promosso dalla Commissione Consiliare alle Pari Opportunità e dalla Biblioteca Comunale, in collaborazione con il Centro Donna Giustizia di Ferrara, avrà luogo la presentazione del libro di Francesca Boari ‘Un dentro tanto grande’, edizioni Cicorivolta. Paola Castagnotto, del Centro Donna Giustizia, converserà con l’Autrice. All’incontro parteciperà un rappresentante del CAM – Centro Uomini Maltrattanti, di Ferrara. Al termine, aperitivo offerto dall’Amministrazione Comunale. Sabato 26 novembre, alle ore 21.30, presso il Teatro Comunale De Micheli, Bogotà 81 presenta ‘Luci – frammenti di una storia recente’, produzione del Teatro Comunale De Micheli, per la regia di Davide Pedriali. Lo spettacolo sarà preceduto, alle 20.30, dall’incontro con la giornalista del Corriere della Sera Giusi Fasano, coautrice con Lucia Annibali di ‘Io ci sono: la mia storia di non amore’, BUR edizioni, alla cui drammatica vicenda lo spettacolo si ispira. L’ingresso è gratuito.
Lunedì 28 novembre, nel corso della seduta di Consiglio Comunale alle ore 21, sarà proposto un ordine del giorno contro la violenza sulle donne.
La Biblioteca Comunale propone ai suoi lettori un’ampia selezione di titoli riguardanti i pregiudizi, gli stereotipi e la violenza, fisica e morale nei confronti delle donne. La bibliografia è scaricabile dal sito della Biblioteca: http://biblioteca.comune.copparo.fe.it
Per ulteriori informazioni, Biblioteca Comunale 0532 864633.

Giornata Internazionale di studi Unife

Da: Organizzatori

Giornata di studio su Luciano

Sarà dedicata a ‘Luciano e la satira antica’ la Giornata Internazionale di studi in programma mercoledì 23 novembre e organizzata dal Dipartimento di Studi Umanistici Unife e dallo Iuss-Ferrara 1391. Il convegno, incentrato sulla figura dell’autore e retore di Samosata di scuola sofista, si terrà proprio nella sede dell’Istituto Universitario di Studi Superiori, nell’Aula I di via delle Scienze 41/b, Aula I, dalle ore 9 alle ore 14.
La prima sessione, presieduta Angela Maria Andrisano, ordinario del nostro Ateneo, vedrà Francesca Mestre dell’Università di Barcelona trattare il tema ‘Il potere politico in Luciano: sovrani, governatori e potenti’ e, a seguire, Alberto Camerotto dell’Università di Venezia approfondire ‘L’utopia dell’aldilà in Luciano di Samosata’.
La seconda sessione, presieduta da Alessandro Iannucci, professore dell’Alma Mater di Bologna, avrà come relatori Paola Dolcetti dell’Università di Torino, che discuterà di ‘Eroi nell’aldilà: ispirazione omerica e divergenze strutturali nei Dialoghi dei morti 23 e 26’, e Martina Tosello dell’Università di Ferrara, che analizzerà l’argomento ‘Aristofane, poeta comico per antonomasia nei testi di Luciano?’.
Sono invitati a partecipare docenti, studenti, dottorandi. Il convegno vale come corso di formazione per gli insegnanti delle scuole superiori, cui verrà rilasciato un attestato di presenza.

Dal 17 al 19 marzo 2017 arriva Riaperture Il primo festival di fotografia a Ferrara

Da: Organizzatori

C’è un nuovo festival di fotografia in Italia: a Ferrara dal 17 al 19 marzo 2017 si terrà la prima edizione di Riaperture Photofestival Ferrara, la rassegna fotografica che con la forza delle immagini riapre spazi chiusi della città.

Il festival porta la fotografia in luoghi pubblici o privati attualmente non in uso, per riaccendere l’attenzione su di loro: la rigenerazione urbana fatta attraverso le mostre fotografiche di Barbara Baiocchi, Giovanni Cocco, Cristina Coral, Danilo Garcia Di Meo, Simone D’Angelo, Francesca Iovene, Luis Leite, Sara Munari e Giovanni Troilo. Il tema della prima edizione di Riaperture è dedicato ai ‘luoghi comuni’: cosa succede se guardiamo alla realtà con occhi nuovi? Giudizi, valori, situazioni: tutto prende una luce diversa, più autentica e laterale, e la macchina fotografica diventa lo strumento per smuovere la terra sotto ai nostri piedi, vedere cosa c’è sopra, sotto, fuori, dentro.
Ferrara nel corso degli anni si è caratterizzata non soltanto per l’offerta del grande patrimonio artistico ma anche per l’organizzazione di eventi culturali su scala nazionale: dal ‘Ferrara Buskers Festival’ a ‘Internazionale a Ferrara’, passando per i concerti di ‘Ferrara Sotto le Stelle’, la città che fu degli Estensi sa rendersi riconoscibile per una proposta culturale che copre diversi mesi dell’anno. Ora l’offerta si arricchisce anche dell’esperienza di Riaperture, che porterà a marzo nove fotografi, spaziando da autori affermati a giovani interpreti della fotografia che stanno costruendo un consistente percorso di qualità. Il programma del festival prevede anche letture portfolio, visite guidate dei fotografi nelle loro esposizioni, talk e conferenze, laboratori per bambini e altro ancora.
Riaperture però è anche un concorso fotografico: il tema sarà sempre ‘i luoghi comuni’, e chiederemo a tutti gli appassionati di fotografia di provare a raccontare la loro realtà riaprendo gli occhi, offrendo un punto di vista genuino e autentico. Realizzato in collaborazione con RCE Foto, il concorso prevede oltre ai premi per i vincitori nella categoria foto singola e progetto fotografico, la possibilità di esporre in uno dei luoghi del festival a marzo. La giuria, composta da fotografi professionisti, sarà presieduta da Mustafa Sabbagh.
Riaperture è organizzato dall’associazione culturale omonima, fondata nel maggio 2016 da un gruppo di fotografi, professionisti e non, che si sono riuniti per cercare di portare a Ferrara qualcosa che prima non c’era: un festival di fotografia, innanzitutto, ma anche la spinta a riaprire attività commerciali abbandonate, spazi pubblici chiusi, chiese o teatri rimasti inaccessibili alla città da decenni. ‘Riaperture’, un nome che sottolinea la volontà di riaprire una città e riaprire anche i nostri occhi sulla realtà circostante, grazie a una fotografia di qualità. Dopo la serata di lancio nel giugno scorso, e la mostra di Claudia Gori organizzata in concomitanza con il festival di Internazionale lo scorso ottobre, nelle prossime settimane Riaperture presenterà il progetto del festival a Ferrara con un’altra serie di incontri pubblici.

Per raggiungere gli obiettivi di budget per l’organizzazione del festival, l’associazione ha lanciato anche un crowdfunding sulla piattaforma Produzioni dal Basso: in palio, per chi sceglie di donare e contribuire così a realizzare il primo festival di fotografia a Ferrara, la maglia e la shop ufficiale di Riaperture, con l’illustrazione realizzata per l’occasione dall’emergente Florian Contegreco, ma non solo. Sono previsti come ‘ricompense’ per chi dona anche aperitivi e cene esclusive con i fotografi del festival, per incontrare davanti a uno spritz o a tavola coloro che esporranno a marzo. Un’occasione unica e informale per parlare di fotografia.

Dal 17 al 19 marzo 2017 la fotografia riaccende la luce su quella Ferrara che non vedrete in cartolina o sui libri di storia: la Ferrara dell’ex caserme dei pompieri, delle ex case popolari, dei negozi chiusi, dietro saracinesche abbassate. Quella Ferrara brulicante vita (passata o futura) che, fosse anche solo per tre giorni, tornerà a illuminarsi proprio grazie alla fotografia, con il festival di chi non vuole lasciarsi stare, dietro o davanti alla macchina fotografica.

Organizzazione, sponsor e partner del progetto
Riaperture Photofestival Ferrara è organizzato dall’associazione culturale Riaperture.
Ha il patrocinio del Comune di Ferrara.
Il festival si svolge in collaborazione con Consorzio Factory Grisù, che metterà a disposizione alcuni dei suoi spazi per ospitare mostre ed eventi di Riaperture.
Il concorso fotografico è sponsorizzato da RCE Foto.

Contatti
Giacomo Brini 3200152974
Fabio Zecchi 34892115311
email stampa@riaperture.com
web www.riaperture.com
facebook facebook.com/riaperture
#riaperture

Perdersi nello spazio

Era il 1969 e avevo cinque anni.
Ero troppo piccolo per capire cosa volesse dire vivere in quell’anno, probabilmente nemmeno mio padre lo sapeva, probabilmente nessuno. Ma dopo lo capimmo tutti quanti, io compreso.
Quell’anno la contestazione giovanile iniziata nel gennaio del ‘68 si allargò a macchia d’olio in tutto l’Occidente. Quell’anno fu l’anno di Woodstock e della rivoluzione non violenta della cultura hippie. Quell’anno un uomo posò piede sulla Luna, e quell’anno David Bowie scrisse una canzone che parlava proprio di quello: di un uomo nello spazio!
La cosa curiosa fu che il disco uscì appena qualche giorno prima dell’allunaggio di Armstrong e soci…

Cosa c’è di più sublime di perdersi nello spazio? Le note della canzone mi accompagnano oggi, come sempre, nei miei viaggi interstellari. E non occorrono complicate e costose astronavi, basta chiudere gli occhi e si apre il sipario del buio cosmico, infinitamente grande come può essere un desiderio, un sogno ricorrente. Il mio è sempre stato questo: partire!
Partire per andare dove? No… nello spazio l’importante non è arrivare. L’importante è perdersi per poi farne parte, una minuscola parte d’infinito. E voltarsi indietro e vedere la Terra rimpicciolire: una splendida sfera azzurra nel nero più assoluto, sempre più piccola e sempre più bella.
Finché il puntino blu scomparirà per sempre dalla vista… un’ultima scintilla di luce persa nelle lacrime.

Space Oddity (David Bowie, 1969)

L’INTERVISTA
Il Console italiano a Parigi: “Per le feste, sicurezza ai massimi livelli”
“Elezioni? Il nazionalismo cresce: ecco perché”

Sono passati solo pochi giorni dall’anniversario delle stragi terroristiche che, lo scorso novembre, hanno insanguinato le notti parigine. L’eco di quella notte di terrore, a cui sono seguite poi le stragi di Bruxelles e Nizza, non si spegne. Al contrario, con l’avvicinarsi delle festività natalizie, lo spettro del terrorismo islamico sembra materializzarsi con maggior forza in tutti i Paesi europei.

Della Parigi di ieri e di oggi, e di quella che potrebbe essere in futuro dopo le imminenti elezioni presidenziali, ne abbiamo parlato con il Console Generale d’Italia a Parigi Andrea Cavallari.

Vorrei gettare con lei uno sguardo al passato, al presente ed al futuro della Francia e degli italiani in Francia. La prima domanda riguarda i tragici avvenimenti dello scorso anno:  un suo ricordo della sera del 13 novembre, a livello umano e come Console? Che procedura attiva il consolato in casi del genere?
Alle prime notizie degli attentati, insieme ai miei collaboratori, abbiamo immediatamente attivato un presidio di crisi in Consolato in raccordo con l’Ambasciata e l’Unità di Crisi del Ministero degli Affari Esteri. A partire da quel momento abbiamo lavorato senza sosta notte e giorno per venire in aiuto ai nostri connazionali in qualsiasi modo implicati negli attentati e fornire loro la massima assistenza. Abbiamo inoltre cercato di rassicurare tutti coloro che si rivolgevano al Consolato in cerca di informazioni sulla situazione a Parigi.

Che atmosfera si vive ora a Parigi con l’approssimarsi delle feste natalizie? Verranno adottate delle misure particolari in vista dei festeggiamenti del Natale e del Capodanno o la volontà è quella di non far vedere ai cittadini una città “militarizzata”?
Parigi non ha mai smesso di vivere come ha sempre fatto e la città si sta preparando a questo Natale come una grande festa. Certo a seguito degli attentati, le misure di sicurezza sono state moltiplicate e dal novembre 2015 è stato instaurato lo stato di emergenza proprio per assicurare una maggiore sicurezza di tutti, residenti e turisti. Parigi ha saputo adattarsi alla nuova situazione e i suoi abitanti continuano a riempire cinema e teatri e ad affollare ristoranti e caffè.

Si avvicinano le elezioni presidenziali: gli attentati terroristici hanno dato un contributo notevole al nazionalismo? In che clima si svolgerà la campagna elettorale? Quali sono i sentimenti e le speranze degli italiani in Francia?
È innegabile che il nazionalismo in Francia si sia rafforzato negli ultimi anni, ma tale tendenza non è attribuibile solo agli attentati terroristici. Come in altri Paesi europei, altri fattori vi hanno contribuito, come ad esempio la crisi economica e la questione dell’immigrazione. Questa situazione non ha però diminuito l’attrazione che la Francia continua ad avere sugli italiani, sempre di più numerosi a stabilirvisi. È quindi probabile che, insieme ai cittadini francesi, anche gli italiani seguiranno con grande interesse e curiosità la prossima campagna elettorale, anche per gli effetti che l’elezione presidenziale francese potrà produrre a livello europeo.

Il bacio immortale

di Lorenzo Bissi

15 agosto 1945. L’imperatore giapponese Hirohito annuncia via radio al suo popolo di accettare i termini della dichiarazione di Potsdam, e, dunque, di arrendersi alle potenze Alleate.
Dall’altra parte del Pacifico, in cui gli orologi ancora segnano il 14 agosto, il popolo americano può definitivamente festeggiare la fine della guerra: la gente scende nelle strade, grida motti di vittoria e canta inni di pace, lancia fiori e berretti e si scambia gesti di irrefrenabile affetto.
Fra tutti i presenti a Time Square, New York City, ci sono un ragazzo piuttosto robusto, divisa nera e cappellino bianco, che ha tutta l’aria di essere un cadetto della marina militare americana, e una giovane infermiera avvolta da un camice bianco candido. Lui la prende fra le braccia possenti, la spinge leggermente indietro e la rapisce in uno dei Baci più famosi della storia.
È un Bacio di festa, un Bacio di speranza; la Guerra è finita e d’ora in poi si può tornare a fare la propria vita di tutti i giorni, senza che gli uomini rischino di morire ad ogni ora e le donne attendano in ansia i propri mariti mentre passano inesorabili i giorni, le settimane, i mesi.
È un Bacio di fine e di inizio allo stesso tempo, poiché la distruzione della Guerra ha fatto pulizia e ha spianato la strada a nuove entusiasmanti idee, attività, vite.
È un Bacio passionale, dove tutta la forza del gesto si sprigiona e viene catturata in uno scatto fotografico immortale, dove Il nero e il bianco, l’uomo e la donna, la pace e la guerra si allacciano in un abbraccio eterno, che alla vista suscita un senso di interezza, integrità, purezza, difficilmente raggiungibile.
C’è da dire, però, che il Bacio, in base a ciò che le “indagini” del caso hanno fatto emergere, sia avvenuto fra due persone che non si conoscevano, ma che, prese dall’estasi del momento, si sono baciate e hanno prodotto un capolavoro.
E dunque la domanda sorge spontanea: l’immagine è anche un Bacio d’amore?
Se la risposta è sì, allora quei due sono stati molto fortunati, e lo saranno in eterno agli occhi dei posteri. Se invece è no, quelli fortunati allora siamo tutti noi appartenenti alla razza umana: grazie ad un così piccolo gesto possiamo creare opere d’arte di incommensurabile grandezza.

Il coraggio di lottare… il coraggio di vivere

di Lorenzo Bissi

A che serve essere vivi se non si ha il coraggio di lottare?
Giuseppe Fava

Questa è la frase del giornalista siciliano ucciso da cosa nostra nel 1984, che di certo il coraggio di lottare e di vivere lo possedeva. Ci rassicura ritenere eroi, e non persone normali, uomini come Giovanni Falcone o Lea Garofalo, perché così ci creiamo una giustificazione per non metterci in gioco in prima persona tutti. Eppure, alle volte, basterebbe solo un po’ più di coraggio…

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la settimana…

L’EVENTO
“Cinque Pagine Bianche”: cultura, passione ed economia in musical

Talvolta possono stare assieme anche cose tra loro lontane come la cultura, la passione e l’economia, soprattutto se legate tra loro da uno spirito di volontariato sociale. E’ successo per una bella iniziativa che vorrei raccontare. Per semplificare potrei dire che si tratta di un musical dal titolo “Cinque pagine bianche” che verrà proposto al Teatro Nuovo giovedì 24 alle 21, se non fosse che il regista è Demetrio Pedace (direttore di banca) e che le persone che hanno collaborato con lui sono tutti volontari di grande professionalità e che l’incasso verrà interamente destinato al miglioramento della sede dell’associazione Ferrara Off.

La storia è attuale e toccante. L’iniziativa di grande valore umano. Preferisco incuriosirvi utilizzando le parole di Demetrio e ci vediamo a teatro: “Mattia….che tutti chiamano “Gelo” è un tipo alla “Brad Pitt, Jude Law, Cesare Cremonini, Stefano Accorsi…” non è tanto una questione di bellezza (certo che è bello, e lo sa…), quanto di faccia “da sberle”. Se una ragazza va con uno del genere, sa fin da subito (o dovrebbe sapere…) che i guai presto o tardi arriveranno… Lalla…. è una straordinaria ballerina: dolce, solare, bella, brillante. E intelligente: in condizioni normali uno come Gelo nemmeno lo prende in considerazione. In condizioni normali però…. Ma siccome non sempre siamo “normali”, può benissimo accadere anche ad una “sveglia” come lei di aver voglia di avventura, e di lasciarsi avvicinare da un “poco di buono” come Gelo.

E può succedere allora che una sera, in un locale, i due si conoscano, si attraggano e lascino “correre” la passione, con tutto ciò che – inevitabilmente – ne deriverà… Eh si, perché Gelo è e resta uno da cui era meglio stare alla larga, e Lalla dovrà affrontare le conseguenze dell’aver conosciuto un poco di buono… “Cinque Pagine Bianche” si è dovuto anche confrontare con il tema dei soprusi, degli amori sbagliati, complicati, ed allora ci siamo chiesti: cose ce ne facciamo di un tipo come Gelo? Facciamo come ad Hollywood, in cui l’eroina lo “attende” finchè lui si “redime”? Tempo proprio di no… Forse perché abbiamo figlie piccole che crescono, ci piaceva di più un altro messaggio: Lalla è abbastanza forte da superare tutto, Lalla “Non ha paura”. Lalla ha una sorella maggiore, Michela, ballerina come lei che la aiuta (altro messaggio che ci piaceva: occorre una rete di affetti “forti”: sorelle, madri, amiche, non importa, per affrontare questo genere di guai, perché da sole forse diventa troppo difficile) Ci piaceva che, piano piano, Lalla (anche grazie a sua sorella) capisse che in realtà un grande amore non può mai nascere sulla prevaricazione. E se il desiderio di riprovare, di perdonare, di ricominciare insidia i pensieri di Lalla, è perché il cuore ci inganna e spesso altera i ricordi, facendoci ricordare solo ciò che più gli pare e piace. Dopo di che basta. E’ e resta un musical, e quindi lo spazio e l’attenzione del pubblico dovranno andare ai ballerini, alle scenografie e – in sintesi – alla magia che vorremmo creare.

Se tutto andrà come speriamo, il pubblico uscirà dal teatro con gli occhi ancora pieni di balletti e di immagini, le orecchie piene di buona musica, il tutto tenuto insieme da una trama d’amore che ha sì un lieto fine, ma un po’ meno scontato del solito.”

LA RIFLESSIONE
Bassani cala il sipario.
Il ‘Convegnone’ tra grandi nomi e ingombranti assenze

Allora. Si chiude il sipario o lo si alza? Alla fine del tunnel cosa troveremo? Che senso hanno avuto queste celebrazioni?
Domande legittime e forse banali. Scontri e incontri. Il superfluo additus al necessario o viceversa?
Il cosiddetto ‘Convegnone’: “Giorgio Bassani 1916-2016” si è svolto dall’11 al 19 novembre tra Roma e Ferrara e ha rappresentato il più concreto ed esaustivo contributo alle celebrazioni indette dal Mibact per il centenario della nascita dell’illustre scrittore. E basterebbe vedere i loghi che appaiono nella locandina e nel programma: del Comitato Nazionale per le celebrazioni; del Ministero; della Fondazione Giorgio Bassani; del Centro Studi Bassaniani, del Comune di Ferrara, dell’Università La Sapienza di Roma e di Ferrara; di Italia Nostra; del Centro sperimentale di cinematografia; di RAI cultura. Si è voluto cioè intervenire con contributi scientifici, didattici e sociali alla ri-costruzione e alla rivisitazione della poliedrica personalità di Giorgio Bassani scrittore, docente, sceneggiatore, saggista, e non ultimo, fondatore di Italia Nostra.

L’anno bassaniano si è svolto nei luoghi disparati e ha attraversato l’oceano e l’emisfero: dall’Australia, alle Americhe, dai luoghi consacrati della cultura europea fino a raggiungere isole culturali dove il nome dello scrittore è diventato il simbolo di un incontro con una cultura italiana non sempre conosciuta o mal interpretata.
Il Convegnone ha avuto una splendida anticipazione nell’appuntamento a Firenze diretto da Anna Dolfi, emerita studiosa di Bassani, sul ruolo degli scrittori/intellettuali ebrei e il dovere della testimonianza di cui abbiamo riferito in un articolo apparso in questo giornale il 15 novembre (leggi qui). La figura di Bassani si presentava dunque non solo nel suo ruolo di testimone-interprete, ma preludeva nella sua indubbia poliedricità alle sezioni che si sarebbero svolte tra Roma e Ferrara. Così quella dedicata alla letteratura che ha occupato l’intera giornata romana di apertura doverosamente affrontava la prima e insostituibile sostanza dell’opera bassaniana, specie per indagare il primo degli interrogativi, quello che riguardava la riscrittura di ciò che è stata chiamata ‘l’opera-mondo’ di Bassani, “Il romanzo di Ferrara”. Raffaele Manica ne ha dato una convincente e complessa spiegazione. Si è proseguiti il giorno dopo con l’analisi del rapporto di Bassani con il cinema e il teatro: una complessa operazione affidata all’esperta mano di Emiliano Monreale che ha saputo cogliere gli snodi più difficili dell’attività bassaniana legata al cinema. Torna al proposito alla mente l’omaggio che il circolo del tennis Marfisa di Ferrara rese allo scrittore con l’installazione di bacheche intorno ai campi di terra rossa da cui, nella storia, fu allontanato lo scrittore-tennista in cui si citano i luoghi più importanti in cui Bassani scrisse del tennis nelle sue opere e la magica notte di giugno in cui sulle pareti dei palazzi che circondano il complesso della palazzina di Marfisa furono proiettati in contemporanea “Il giardino dei Finzi-Contini”, “La lunga notte del ’43”, “Gli occhiali d’oro”.

La parte romana del Convegnone si conclude con la sezione “Bassani in redazione”, in cui si passano in rassegna i rapporti con gli scrittori che più furono vicini allo scrittore: Sereni, Bertolucci, Gadda, Soldati, Fortini e coloro che vennero descritti nella prima opera pubblicata da Bassani, “Una città di pianura”, pubblicata a causa delle leggi razziali con lo pseudonimo di Giacomo Marchi: Claudio Varese e Giuseppe Dessì, due sardi diventati ferraresi.
L’arrivo del Convegnone a Ferrara infittisce le attività di contorno: una mostra a Casa Ariosto di Eric Finzi sul tema del “Ritorno al Giardino”; l’esposizione finalmente resa pubblica del manoscritto del “Giardino dei Finzi-Contini” alla Biblioteca Ariostea nei giorni del Convegno e presentata dunque alla cittadinanza legittima ‘proprietaria’ delle preziose carte, dopo che furono esibite pochi giorni fa per la visita del presidente Mattarella in Israele, quando fu presentato il progetto del Meis ferrarese. Una mostra a palazzo Turchi di Bagno su “I libri di Giorgio Bassani” e infine l’apertura straordinaria del Centro Studi Bassaniani in attesa della prossima, e si spera, imminente apertura definitiva della Casa Minerbi Dal Sale con le sue importantissime istituzioni.
Il Convegnone prosegue poi con la sezione “I libri di Giorgio Bassani” al termine della quale sono stati proclamati i due vincitori del Premio Roberto Nissim Haggiag, l’uno studioso di filologia, l’altro di problemi ambientali.

Il giovedì 17 finalmente la presentazione ufficiale alla città della donazione del manoscritto del romanzo. Tra comprensibili ritardi dovuti all’apertura degli ascensori (non tutti son giovinetti, compreso chi scrive, per affrontare a passo di carica lo scalone elicoidale dove gli Estensi salivano naturalmente a cavallo), tra alcuni incontri-scontri e finalmente l’apertura fatta dal sindaco che doveva ben presto lasciarci per salire su Italo, il treno veloce che fermerà a Ferrara e i cui dirigenti l’aspettavano in Camera di Commercio. Notevoli le belle parole del presidente del Meis, Dario Disegni, quindi Ferigo Foscari racconta della donazione del manoscritto, di come la nonna Teresa l’aveva a lui affidato per farne poi l’uso che credeva meglio dopo la sua morte e la decisione presa con i famigliari di donarlo al Comune di Ferrara. Ricordavo poi al padre, l’architetto Tonci Foscari, come i legami con Ferrara fossero già da tempo attivi con la sua famiglia, possedendo lui il bellissimo quadro di Hayez della ferrarese famiglia di Leopoldo Cicognara, l’amico di Canova, e il busto sempre di Canova. Le relazioni della mattinata sono state di altissimo livello critico e tutte ruotanti sui problemi filologici storici e cinematografici che il romanzo esige e che ora potranno essere in parte risolti con la possibilità di consultazione del manoscritto.
Al pomeriggio, la sezione è dedicata ai problemi di traduzione e di edizione dei testi bassaniani in altre lingue e paesi.
Il giorno successivo la complessità dei temi ha reso la giornata indimenticabile. Nella prima parte è stata affrontato il difficile problema dei rapporti tra “Bassani e l’arte” (nume tutelare il mai dimenticato rapporto con un ‘vero Maestro’ come suona un celebre saggio di Bassani dedicato a Roberto Longhi). In apertura una testimonianza della figlia Paola Bassani, poi gli interventi che hanno avuto il vertice nella splendida testimonianza-riflessione di Andrea Emiliani; degni di nota anche gli interventi di Riccardo Donati, Stefano Marson, Andrea Baravelli e immodestamente anche di chi scrive queste note.
Mentre per uno strano fenomeno che ancora non mi riesco a spiegare la sala stentava a riempirsi per l’avvenimento clou della giornata, quella che avrebbe visto la partecipazione di alcuni famosissimi esponenti del Gruppo ’63 e quella dello scrittore ferrarese per eccellenza e molto amato dalla città, Roberto Pazzi, dialogante con il presidente del Comitato celebrativo, il professor Giulio Ferroni, mi accorgevo che né un fotografo né un rappresentante della tv locale erano presenti. Solo alcuni eroici giornalisti delle testate locali. Naturalmente nessun rappresentante delle istituzioni o dei giovani che studiano queste cose. Ai miei tempi forse sarei corso per vedere che faccia avevano e che cosa avrebbero detto monumenti culturali quali Fausto Curi o Renato Barilli.
Ma Ferrara come si sa è città dalle cento meraviglie anche in negativo e spesso sa diventare ‘Ferara, stazione di Ferara’. Comunque i numerosi presenti hanno reso il dovuto riconoscimento ai relatori.

Tutto questo può essere ripetuto per il momento forse più atteso del Convegnone “Bassani e l’impegno civile” organizzato dalla sezione ferrarese di Italia Nostra. Due straordinarie conferenze: quella di Piero Craveri, nipote di Benedetto Croce, che ha illustrato le ragioni e il contesto da cui nascerà Italia Nostra e il rapporto d’amicizia che legava sua madre Elena Croce Craveri allo scrittore Bassani; e quella di Andrea Emiliani sulla funzione e il senso della difesa del paesaggio e del ruolo delle istituzioni premesse alla difesa e alla cultura dell’ambiente. Entrambe sono state intervallate dagli scritti di Bassani sull’impegno civile letti in maniera egregia da Alberto Rossatti.
Un raggiungimento dei fini che ci eravamo proposti veramente alto. Peccato per le assenze. Ma anche queste testimoniano i segni del tempo.

Nella mattinata di sabato anche la proclamazione del Premio Bassani, già alla sua quarta edizione, che ha laureato illustri e ora famosi giornalisti, vinto dal bravissimo Paolo Conti del Corriere della Sera e con i due premi della Giuria dati a Roberto Saviano e a Radio Radicale.

Premio della Giuria a Roberto Saviano
Nell’anno in cui si celebra il centenario della nascita di Giorgio Bassani, che tra i primi, come fondatore e presidente di Italia Nostra, ha posto come scopo essenziale dell’Associazione quello di difendere il valore culturale e etico del paesaggio, la Giuria  riconosce all’unanimità una analoga finalità di intenti a Roberto Saviano, eroe moderno capace di battersi, in una situazione difficilissima, per i valori e i diritti della legalità, a cui è  indissolubilmente connessa la protezione dell’ambiente e del paesaggio.

Menzione Speciale alla trasmissione “Fatto in Italia”, di Radio Radicale
La Giuria intende all’unanimità sottolineare la costante presenza e attività di Radio Radicale a sostegno delle battaglie di Italia Nostra per la difesa del patrimonio culturale e del paesaggio, in particolare l’azione incisiva di divulgazione del programmma radiofonico “Fatto in Italia”.

Premio nazionale “Giorgio Bassani” di Italia Nostra
La Giuria riconosce all’unanimità all’editorialista del “Corriere della Sera” Paolo Conti una attenzione costante e puntuale alle battaglie di Italia Nostra. Seguendo l’insegnamento di Cederna, Paolo Conti è diventato nei decenni un cronista attento, “un inviato speciale nei Beni Culturali”, e un acuto commentatore militante dell’impegno mai troppo perseguito del salvataggio del nostro patrimonio culturale e paesaggistico.

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