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Giorno: 31 Maggio 2017

Podio per il Comune di Voghiera nella competizione di risparmio energetico “SAVE@WORK”

Da Comune di Voghiera

Con la propria sede municipale il Comune di Voghiera conquista il podio nella gara di risparmio energetico conclusasi lo scorso 15 maggio con la cerimonia di premiazione dei vincitori presso la sede AESS di Modena. Una vera e propria competizione tra edifici pubblici adibiti ad uso ufficio che fa parte del progetto europeo save@work (programma H2020).
Complessivamente sono oltre 180 gli edifici che hanno partecipato alla gara di risparmio indetta in 9 Paesi Europei (oltre all’Italia, Germania, Austria, Francia, Belgio, Inghilterra, Svezia, Ungheria e Lettonia).
In Italia sono 22 gli edifici adibiti ad uso ufficio che hanno partecipato alla sfida energetica di conseguire un risparmio energetico a 2 cifre tra il 1 marzo 2016 e il 28 febbraio 2017.
15 gli Enti Pubblici (distribuiti in gran parte tra le province di Modena, Bologna e Ferrara) che hanno candidato uno o più dei propri edifici e quasi 1700 i dipendenti che sono stati coinvolti durante l’anno di gara nell’adozione di buone prassi comportamentali in grado di ottenere un risparmio energetico significativo, sia a livello di consumi elettrici che termici.
In ogni edificio le attività sono state coordinate da una Squadra Energetica, cuore del progetto, composta per il municipio di Voghiera da 6 dipendenti.
I vincitori di ciascuna categoria di premio, a livello nazionale, sono risultati i seguenti:
Maggior risparmio ottenuto – 1° classificato: Comune di Campogalliano, sede (-17%), 2° classificato: Comune di Voghiera (-15%), Comune di Castelnuovo Rangone (-10%)
Migliore campagna motivazionale – 1° classificato: Comune di Maranello, sede di Via Vittorio Veneto, 2° classificato: Comune di San Lazzaro di Savena, Mediateca, 3° classificato: Comune di Castelnuovo Rangone, edificio di via Turati
Migliore piano d‘azione (strategia di sostenibilità) per l’edificio – 1° classificato: Comune di San Lazzaro di Savena, sede centrale, 2° classificato: Comune di Maranello, 3 i classificati a pari merito: Comune di Voghiera e FIRE – Federazione Italiana Uso Razionale dell’energia.
Il progetto ha stanziato un premio del valore di 1.000 € per i primi classificati in ogni categoria scelto a discrezione delle Squadre purché in linea con la filosofia “green” del progetto (bici elettriche, lezioni sul risparmio energetico, corpi illuminanti a basso consumo).
Il Comune di Voghiera, assieme al Comune belga di OCMW Glabbeek, si è inoltre aggiudicato il premio internazionale per il più alto numero di feedback tra i suoi dipendenti all’indagine post-campagna realizzata nell’ambito del progetto.
Il Sindaco, Chiara Cavicchi, si congratula con i propri dipendenti per il risultato ottenuto e ringrazia in particolare i componenti della Squadra Energetica per il loro impegno.

Coldiretti:crescono le imprese agricole in emilia romagna

Da Coldiretti

L’occupazione giovanile nel settore agricolo, vede un incremento di imprese pari a più di due al giorno negli ultimi due anni. Nel 1° trimestre 2017 le aziende di giovani agricoltori segnano un +2,8%.

Negli ultimi due anni in Emilia Romagna hanno aperto i battenti più di due imprese agricole al giorno. È quanto emerso da una analisi di Coldiretti regionale presentata oggi a Bologna in un incontro sull’”Agricoltura 4.0” promosso da Coldiretti Giovani impresa Emilia Romagna e cofinanziato dalla Commissione Europea Agri 2016/0185, nell’ambito delle iniziative promosse per la realizzazione di attività di informazione in merito alla Politica Agricola Comune.
In base ai dati delle domande di primo insediamento del Piano regionale di Sviluppo rurale – rileva Coldiretti Emilia Romagna – da quando sono partiti i bandi (fine del 2015) ad oggi, si sono insediati nel settore agricolo emiliano romagnolo 745 giovani imprenditori, un numero destinato ad aumentare con i prossimi bandi.
Il crescente interesse delle nuove generazioni per il lavoro nei campi – informa Coldiretti Emilia Romagna – è confermato dai dati di Movimprese dell’Unione regionale delle Camere di Commercio: nel primo trimestre del 2017 nella nostra regione il settore agricolo è l’unico settore che ha fatto registrare un aumento delle imprese under 35, con una crescita del 2,8 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, contro un calo medio di tutte le imprese giovanili regionali del 4,7 per cento. Con questo incremento – sottolinea Coldiretti – le giovani imprese agricole si portano al 7,3 per cento del totale dell’imprenditoria giovanile regionale, raggiungendo la parità con le imprese industriali in senso stretto.
Sulla base dei dati dei due bandi finora conclusi in Emila Romagna e in previsione dei prossimi quattro bandi, Coldiretti regionale stima che ci siano opportunità di insediamento nell’agricoltura emiliano romagnola per oltre 2.000 giovani agricoltori. Secondo il delegato regionale di Coldiretti Giovani Impresa, Andrea Mingardi, “il ritorno dei giovani in agricoltura non è solo un interesse generico per la campagna e la vita bucolica, ma è soprattutto un scelta imprenditoriale determinata anche dalle forti innovazioni che corrono sui campi con l’applicazione di nuove tecnologie all’avanguardia che mettono alla prova i giovani della generazione digitale, sia sul fronte economico sia sul fronte di tutela ambientale”.
Proprio all’incontro di Coldiretti sono state presentate la App TerraInnova e le iniziative per lo sviluppo dell’Agricoltura di Precisione. TerraInnova – spiega Coldiretti Emilia Romagna – è una nuova applicazione creata da Coldiretti, rivolta ai giovani che intendono avvicinarsi al settore agricolo, alle imprese che già vi operano e a tutti gli altri imprenditori interessati. L’App è in grado di supportare le attività attraverso una serie di specifici servizi integrati online e a portata di smartphone che consentono di conoscere i bandi di sviluppo rurale, di monitorare l’andamento dei prezzi dei prodotti agricoli di proprio interesse e valutare, attraverso una “simulazione” di Business Plan, la validità della propria idea imprenditoriale.
L’Agricoltura di Precisione o Precision Farming – informa Coldiretti Emilia Romagna – è un sistema che rivoluzionerà i sistemi di coltivazione con l’applicazione di tecnologie digitali all’interno dei processi produttivi finalizzati ad una agricoltura di maggiore qualità e produttività, abbinati alla riduzione dei costi e all’aumento della sostenibilità ambientale. A tal proposito – è stato ricordato all’incontro dei giovani Coldiretti – l’innovazione arriva proprio dall’Emilia Romagna: le Bonifiche Ferraresi, la più grande aziende agricola italiana, ha stipulato una partnership con Ismea (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo e Alimentare), ente che fa capo al ministero delle Politiche Agricole, per sviluppare l’Agricoltura di Precisione in Italia e portarla dall’attuale 1% al 10% entro il 2021.
“Abbiamo di fronte una occasione forse irripetibile per sostenere il grande sforzo di rinnovamento dell’agricoltura italiana e la competitività delle impese – ha detto il presidente di Coldiretti Emilia Romagna, Mauro Tonello – sono infatti molti i giovani che hanno deciso di mettersi in gioco in un settore considerato troppo antiquato per immaginare prospettive future e ne hanno fatto un mondo di pionieri, innovatori e attivisti impegnati nel costruire un mondo migliore per se stessi e per gli altri”.
All’incontro il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, ha sottolineato che “c’è un ritorno dei giovani in agricoltura e come Regione noi li sosteniamo con i finanziamenti del Psr. Stiamo anche cercando risorse aggiuntive perché crediamo che il settore agricolo possa dare un contributo importante per dare lavoro. I numeri ci stanno dando ragione visto che l’Emilia Romagna è la Regione che più a ridotto la disoccupazione”.

Comacchio si tinge di verde per la Festa dell’ANP

Da Cia

Grande partecipazione per la “Festa regionale dell’ANP”, l’evento organizzato dai pensionati di
Cia – Emilia Romagna

Ferrara – Bandiere verdi sui Trepponti, il canto delle mondine e naturalmente le voci e le richieste dei pensionati del settore agricolo. È stata una vera festa di socializzazione e confronto l’incontro annuale dei pensionati aderenti a Cia – Anp, che si è svolta la scorsa settimana a Comacchio. Alla “Festa regionale dell’ANP”, hanno partecipato oltre cinquecento pensionati, provenienti da tutta la
regione, per discutere dei temi caldi del settore e visitare i luoghi più significativi del territorio.
Evento clou della giornata il raduno dei partecipanti nella piazzetta dei Trepponti, con gli interventi
di Marco Fabbri, sindaco di Comacchio e Valter Manfredi, presidente regionale dell’ANP e l’esibizione
del Coro delle Mondine di Porporana. E sono state proprio le “Cante” della mondine a introdurre
tematiche sempre attuali, come la lotta sindacale e soprattutto i diritti, come quello alla salute, molto sentito dall’associazione, come ha ribadito anche il suo presidente regionale, Valter Manfredi, durante il suo intervento.
«Ringrazio tutti i pensionati Cia che sono qui per la nostra “Festa”, un momento importante di
confronto e socializzazione – ha detto Manfredi. Un ringraziamento particolare va al sindaco di
Comacchio Marco Fabbri e l’amministrazione che ci ha concesso di utilizzare una location così suggestiva e naturalmente al meraviglioso Coro delle Mondine. Colgo l’occasione per ribadire che sono necessari alcuni importanti interventi economici e sociali, per migliorare la condizione di vita degli anziani:l’aumento delle pensioni minime – in Italia sono 8 milioni di anziani che percepiscono assegni sotto i mille euro e più di due milioni sotto i cinquecento euro – e la garanzia del diritto alla salute e alle cure. I pensionati – conclude il presidente Anp, non possono limitarsi a sopravvivere, ma devono avere un’esistenza dignitosa e piena, anche a livello di inclusione sociale.».

Case popolari. Cambiano i requisiti e le modalità di calcolo dei canoni d’affitto per gli alloggi di edilizia residenziale pubblica

Da Regione Emilia Romagna

Via libera dalla Giunta regionale alle nuove regole, che entreranno in vigore dal 1° ottobre. Per i Comuni sarà più semplice determinare il canone “oggettivo”, basato, oltre che sul reddito, su semplici indicatori, omogenei per tutto il territorio regionale: metratura, caratteristiche qualitative, comune e zone in cui l’appartamento è ubicato

Bologna- Le case di Edilizia residenziale pubblica dell’Emilia-Romagna hanno, da oggi, nuove regole che definiscono i requisiti d’accesso e i canoni di affitto. Regole che saranno applicate dai Comuni dal 1° ottobre 2017, data in cui le Amministrazioni avranno a disposizione le dichiarazioni Isee necessarie per il calcolo dei canoni. A stabilirlo, una delibera della Giunta regionale, che conclude il percorso di modifica del sistema avviato un anno fa.
Il canone d’affitto, ribattezzato ”oggettivo”, sarà basato, oltre che sulle fasce di reddito degli inquilini, su una serie di indicatori come la metratura, le caratteristiche qualitative dell’appartamento, il comune e la zona in cui è ubicato. E gli stessi criteri saranno applicati uniformemente su tutto il territorio regionale. Queste alcune delle principali modifiche introdotte.
“Finalmente un altro tassello si aggiunge alla riforma delle case popolari- commenta la vicepresidente della Regione e assessore al Welfare, Elisabetta Gualmini-. L’approvazione di un nuovo sistema di calcolo dei canoni, che fa leva su parametri oggettivi e non solo sulle condizioni reddituali delle persone, è un elemento che da tempo veniva richiesto alla Regione dai Comuni e dalle Acer, per avere standard e criteri più uniformi per tutto il territorio regionale. Il patrimonio di alloggi pubblici- aggiunge Gualmini- è sostenuto e finanziato da tutti i cittadini, con risorse pubbliche. È dunque fondamentale preservarlo il più possibile, destinarlo a chi ne ha effettivamente bisogno e riconoscere che ha un valore in sé nei confronti del quale occorre essere responsabili. Sono soddisfatta- conclude la vicepresidente- perché il lavoro tecnico è stato molto complesso e dettagliato e ha visto la partecipazione di tutti i tavoli provinciali sulle politiche abitative”.
Il provvedimento, infatti, apporta alcuni correttivi che recepiscono le richieste dei Comuni, con l’obiettivo di rendere più efficace l’applicazione delle regole.
Il calcolo dei canoni di affitto
Gli aggiustamenti introdotti dalla delibera riguardano le modalità di calcolo del canone di affitto, stabilito sulla base di due requisiti: il reddito dei nuclei familiari, classificati secondo le dichiarazioni Isee, e il valore oggettivo degli alloggi.
Il provvedimento distingue tre fasce: di accesso agli immobili, per cui è necessario avere un Isee compreso tra i 7.500 e 17.100 euro; di permanenza negli stessi (Isee da 17.100 a 24.000 euro); infine, la fascia di protezione: una sorta di canone sociale riservato alle famiglie più povere, cioè quelle con un Isee massimo di 7.500 euro.
Gli inquilini che si collocano nella fascia di accesso potranno godere di uno «sconto» del 50% sul canone oggettivo (prima era del 35%) in proporzione al proprio reddito Isee. Coloro, invece, che si trovano nella fascia di permanenza potranno vederselo incrementare in modo graduale da parte dei Comuni fino ad una percentuale massima del 45%, sempre in relazione al reddito Isee. Una modifica, quest’ultima, introdotta con l’obiettivo di adeguare, per gli inquilini che già abitano in alloggi popolari, il canone d’affitto all’effettiva condizione economica, che può nel tempo può migliorare. Infine, per le famiglie a bassissimo reddito, che rientrano nella fascia di protezione, è confermato il criterio di non applicare il canone oggettivo ma solo quello del reddito.
Già lo scorso anno, con una delibera approvata il 24 giugno 2016, la Regione aveva introdotto il canone oggettivo, che corrisponde ad un sistema di calcolo più semplice, obiettivo e omogeneo per l’intero territorio regionale. Gli indicatori, che determinano tre distinte fasce di canone (bassa, medio, alta), sono: superficie netta dell’alloggio, alcune delle sue caratteristiche qualitative (livello del piano, dotazione di ascensore, cortile, giardino, terrazzo e anno di costruzione), ampiezza demografica del comune di ubicazione (fino a 10.000 abitanti, oltre 10.000, capoluogo di Provincia) e zona di ubicazione. Relativamente a quest’ultimo aspetto, gli alloggi saranno suddivisi in zone urbane e periurbane.
Gli aggiustamenti contenuti nel nuovo provvedimento consentono ai Comuni di dare rilevanza alla posizione dell’alloggio: ad esempio, se è ben servito dai trasporti pubblici o vicino a strutture di servizio come asili nido, scuole, Aziende sanitarie, farmacie, uffici postali. Elementi che incidono positivamente sulla qualità di vita delle persone./ Ti.Ga

Vento Bici Tour 2017

Da Consorzio Visit Ferrara

Sabato 3 giugno a Ferrara la tappa della pedalata collettiva che segue la dorsale cicloturistica più lunga d’Italia, da Venezia a Torino. Sconti speciali con il Consorzio Visit Ferrara.

La città in cui il mezzo di trasporto preferito è la bicicletta è una delle tappe di “Vento Bici Tour”, la grande pedalata collettiva lungo i luoghi del fiume Po che collega Venezia con Torino. È la 5a edizione della manifestazione che percorre su 2 ruote la futura ciclovia VENTO, la più lunga dorsale cicloturistica d’Italia e che con partenza da Venezia il 2 giugno 2017 raggiungerà Torino l’11 giugno. La tappa ferrarese sarà sabato 3 giugno, quando da Rosolina (RO), nel Parco del Delta del Po, seguendo le rive del Grande Fiume, i cicloturisti arriveranno nel centro dal Castello Estense, con sosta al bicigrill “ll Mulino”, in cui li attenderà una degustazione di prodotti tipici curata da Slow Food. Domenica 4 giugno la carovana su pedali ripartirà da Ferrara per raggiungere Bondeno (FE) e la Rocca di Stellata e proseguire fino a San Benedetto Po. Le pedalate collettive si svolgono nei 2 weekend della manifestazione, che sarà animata da tanti eventi culturali ed enogastronomici. Con il Consorzio Visit Ferrara, prenotando sul sito www.visitferrara.eu si può soggiornare a Ferrara a tariffe speciali, utilizzando il codice sconto: vento2017. Per partecipare al tour in bici, ci si può iscrivere su: www.progetto.vento.polimi.it

Proposte della presidenza di Cna Ferrara per lo sviluppo locale

Da Cna Ferrara

Il presidente Davide Bellotti presenta le linee di impegno dell’Associazione per i prossimi mesi. Il direttore Benatti: segnali positivi, ma occorre aprire una nuova fase
più favorevole alla crescita delle imprese

Ferrara – Una precisa assunzione di responsabilità verso lo sviluppo dell’economia del territorio: questo il preciso intento di Cna, espresso dal suo nuovo presidente provinciale Davide Bellotti che, nell’incontro stampa che si è tenuto presso la sede dell’Associazione, ha tracciato le linee di iniziativa dei prossimi mesi, gettando sul tappeto, in primo luogo, l’impegno delle imprese e dell’Associazione a fare fino in fondo la propria parte per ricominciare a crescere.
Progetti e reti d’impresa, volontà di investire nell’economia locale, cogliendo le opportunità del mercato, disponibilità al dialogo, capacità di predisporre strumenti tecnici e finanziari atti a supportare lo sforzo innovativo loro richiesto. “Questo – ha precisato Bellotti – spetta alle imprese e alla Cna, che ne rappresenta le domande di sviluppo e di crescita della propria capacità competitiva”. “Ma – ha subito aggiunto – occorre un salto nei processi decisionali che le coinvolgono”.
Il messaggio di Cna alle istituzioni locali è netto: vogliamo essere presenti preliminarmente nelle scelte strategiche – questa la sostanza – e poter dire la nostra, perché è esclusivamente delle imprese la competenza sui propri fabbisogni e sul loro rapporto con il mercato. Qualsiasi politica di sviluppo deve, quindi, averle come protagoniste.
L’incontro stampa è stato occasione per presentare la nuova presidenza, eletta dall’Assemblea Quadriennale dello scorso 11 maggio, composta, oltre che dal presidente, dai vice – presidenti Roberto Bonora, Federica Bordin, Matteo Fabbri, Claudio Marzola e Alberto Minarelli, con la conferma del direttore provinciale Diego Benatti.
“A Ferrara abbiamo una classe imprenditoriale all’altezza delle sfide dello sviluppo del territorio nel suo complesso, dall’Alto Ferrarese al Delta”, ha sottolineato quest’ultimo, osservando come, qualora le proposte di Cna andassero in porto, si creerebbero le condizioni di un ambiente più favorevole allo sviluppo delle imprese. “Non mancano nuovi segnali – ha puntualizzato Benatti – come quello dell’aumento dell’occupazione tra le piccole e medie imprese (+ 3,1%, nell’ultimo anno, rispetto al campione di quasi 900 imprese amministrate da Cna). Ma le condizioni dell’economia rimangono ugualmente complesse, e le imprese artigiane e pmi continuano ancora a calare”.
Dalla presidenza di Cna, non un elencazione di obiettivi, ma precise priorità e strategie di azione: dalla attuazione univoca e omogenea su tutto il territorio di normative di rilevanza essenziale per l’economia locale, come il Codice appalti, all’applicazione di comuni e più snelle procedure burocratiche previste dai regolamenti pubblici (parola d’ordine: alleggerire il peso della burocrazia sulle imprese). Indispensabile, inoltre, la diminuzione del carico fiscale sulle attività imprenditoriali e una tassazione agevolata – come più volte richiesto – per le neo imprese. Ancora, si sollecitano maggiori condizioni di sicurezza e legalità nelle aree e insediamenti produttivi del territorio provinciale, come condizione, tra l’altro, per assicurarne l’ulteriore crescita, oltre che le condizioni di operatività.
Ma, qui sta il passaggio tentato attualmente da Cna, il rapporto tra imprese e istituzioni locali deve cambiare: è richiesta una collaborazione più forte e stringente, rispettosa dei ruoli, ma anche rivolta all’integrazione e alla costruzione concreta di piattaforme condivise, progetti a cui ciascun soggetto contribuisca tangibilmente per la propria parte. Dalla cultura al turismo, dall’applicazione dei processi di digitalizzazione a quelli di accesso a Industria 4.0: le imprese possono occupare validamente spazi nei quali è interdetto il ruolo del pubblico. Ad esempio, nelle iniziative rivolte alla commercializzazione dell’offerta culturale e turistica locale, nella creazione di reti imprenditoriali atte a supportare progetti di carattere pubblico – privato, o nello sviluppo di una economia a ridosso di nuove aree di mercato. Ma per fare ciò servono investimenti, risorse da destinare a obiettivi comuni, ma soprattutto integrazione e una nuova e diversa disponibilità a lavorare insieme.

Dalla nevrosi allo stress post-traumatico

Da Istituto di Storia Contemporanea

Storie di uomini e soldati

La storia si è messa al servizio dell’attualità. È successo ieri, a Roma, nella Biblioteca della Camera dei Deputati, durante il convegno “Dalla nevrosi allo stress post-traumatico. Storie di uomini e soldati”. Spesso le patologie psichiche patite dai militari italiani sono causate da eventi traumatici, ma non vengono riconosciute prontamente, aggravandosi con il passare del tempo sino a stadi irreversibili. La Commissione parlamentare d’inchiesta sull’uranio impoverito, per la quale lavora l’onorevole Paola Boldini, sta elaborando una proposta di legge che migliori la situazione.
«Dalle guerre nel mondo alle missioni di pace – ha esordito il Ministro Dario Franceschini – oggi viviamo quotidianamente il terrorismo, attraverso uno stato di allerta diffuso; senza dimenticare fino a che punto i nostri militari si mettono in gioco anche per soccorrere le vittime delle catastrofi naturali. Basti pensare ai recenti terremoti. Gli esempi concreti non si contano, così i carabinieri che hanno atteso anni per essere assistiti. Il progetto sviluppato dall’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara insieme alla Città del Ragazzo è da sostenere e da condividere, perché è utile alla ricostruzione della memoria collettiva, delle nostre radici, e ci aiuta a sostenere il presente. A riguardo è importante sensibilizzare l’opinione pubblica, raccontando i fatti nel modo più oggettivo possibile».  L’originalità e la fortuna di Ferrara stavano nella personalità di Gaetano Boschi e nelle sue ricerche neurologiche. Tra il 1915 e il 1918, il medico notò le conseguenze psichiche che lo stato di guerra provocava nei soldati dopo mesi trascorsi in trincea in condizioni precarie. «La Villa del Seminario – ha approfondito Anna Quarzi – godeva di superfici luminose e soffitti alti sei metri. Era immersa nella campagna ferrarese, lontano dai rumori delle strade: era l’ideale per recuperare queste persone con step progressivi di rilassamento. Non c’erano recinzioni all’esterno, se non piccole siepi, e una sorveglianza discreta, tutt’altro che intrusiva. Non c’erano inferiate, ma solo zanzariere alle finestre, né cartelle cliniche appese ai letti, ma solo i cartellini con i nomi dei pazienti. Boschi, inoltre, introdusse l’ergoterapia, cioè il recupero della qualità morale dell’individuo per mezzo della creatività. La Villa vantava una scuola e un teatro, dei campi sportivi, degli orti, una chiesetta e persino una barca per veleggiare sul Po di Volano». D’altronde, il lavoro è da sempre una pratica adeguata per restituire dignità all’essere umano.
«Le intuizioni di Boschi – ha concluso Giuseppe Sarti, direttore dell’Istituto “Don Calabria” – si basano su principi che condividiamo. Il lavoro e i laboratori hanno una funzione educativa e terapeutica, oltre a essere strumenti di realizzazione personale. Adesso alla Città del Ragazzo curiamo “traumi” di altra natura: dagli insuccessi scolastici dei più giovani alla perdita del posto di lavoro dei più maturi. Fronteggiamo i traumi fisici, come le lesioni cerebrali acquisite, cercando di migliorare la qualità della vita di chi ha subito un grave incidente».

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Megaschermo e altri servizi al Comacchio Beach Festival

Da Organizzatori

Il Comacchio Beach Festival saluta l’arrivo di Antonello Venditti in vista dell’atteso concerto aperto a tutti, di venerdì 2 giugno, sulla spiaggia di Porto Garibaldi a Comacchio e annuncia i servizi proposti al pubblico, affinché le due serate di musica, natura e sostenibilità, siano all’insegna di un sereno divertimento condiviso.
L’organizzazione infatti, conferma la presenza di 3 megaschermi a led , di cui uno della notevole grandezza di 12mt x 7mt e due di circa 5mt x 3mt, che, nella serata di sabato 3 giugno, alle 20.45, trasmetteranno per tutti la Finale di Champions League Juventus – Real Madrid.
Di seguito, presentato da Paolo Ruffini e dalle performer Giulia Sola e Beatrice Baldaccini, lo straordinario concerto gratuito con Paola Turci, Mario Venuti, Sergio Sylvestre, Giovanni Caccamo, Deborah Iurato e alcuni interessanti giovani talenti della musica italiana come Mattew Lee, Eva, Andrea D’Alessio,Bouchra, Lelio Morra.
Un evento nell’evento, un’entusiasmante partita da vivere tutti assieme nello straordinario contesto della spiaggia.
Per quanto riguarda i trasporti, l’arrivo e la partenza da Porto Garibaldi, il Comacchio Beach Festival annuncia che il traghetto “Giorgia e Paola”, che collega Porto Garibaldi a Lido degli Estensi, rimarrà aperto il 2 giugno fino all’ 1 di notte e il 3 giugno fino alle 2 di notte, per rendere più agevole il ritorno dai due concerti.
Vista la grande affluenza prevista, il Comacchio Beach Festival segnala inoltre il capiente parcheggio Ex-Cercom, situato nella vasta area illuminata, sulla strada provinciale n.27 a Porto Garibaldi di Comacchio.
Il Parcheggio dista 2 km dal luogo del concerto, percorribili a piedi, perchè protetti dalla lunga e continua pista ciclabile.
E’ stato comunque previsto, venerdì 2 e sabato 3 giugno, un servizio navetta per il pubblico, dal parcheggio Ex-Cercom al luogo dell’evento.
Il Comacchio Beach Festival 2017 annuncia, festeggia ed è portavoce dei valori del MAB UNESCO, che per la prima volta, a settembre 2017, in  occasione dello Youth Forum,  richiamerà nel Delta del Po migliaia di  giovani da tutto il mondo. Per l’occasione, infatti, si terrà domani presso la Manifattura dei Marinati a Comacchio una cerimonia ufficiale per il conferimento del titolo di Ambasciatore della Riserva della Biosfera Delta del Po al cantautore Antonello Venditti, che poi si esibirà il 2 giugno nella spiaggia di Porto Garibaldi aprendo ufficialmente la due giorni all’insegna della musica.

Mobilità, ecco la legge delle due ruote. Approvato all’unanimità in Assemblea il primo testo sulla ciclabilità in Emilia-Romagna

Da Regione Emilia Romagna

Donini: “È un giorno importante per chi lavora quotidianamente per rendere la regione Emilia-Romagna sempre più sostenibile e sempre meno inquinata”. Progetti per realizzare la rete delle ciclovie regionali, nuove piste ciclabili. Percorsi e servizi da Piacenza a Rimini, interventi per 25 milioni di euro entro la fine della legislatura

Bologna – Nasce la prima legge sulla ciclabilità dell’Emilia-Romagna. L’Assemblea legislativa ha approvato questa mattina all’unanimità il progetto presentato dalla Giunta regionale.
“Un bellissimo risultato”, sottolinea l’assessore regionale alla Mobilità e trasporti, Raffaele Donini. “Un percorso partito oltre due anni fa con il protocollo firmato con tutte le associazioni ciclistiche e ambientaliste (dalla Fiab al Wwf, a Legambiente e UISP) con i quali nei mesi successivi abbiamo collaborato per la redazione di legge. Un testo di legge partecipato e condiviso, per rendere le nostre città più a misura di ciclista e pedoni, incentivando l’utilizzo quotidiano della bicicletta per cittadini e turisti”.
Tante le innovazioni inserite nella legge, sottolinea Donini: “la creazione della rete delle ciclovie regionali, un piano economico e di manutenzione per le piste ciclabili, misure per il contrasto ai furti e la creazione di nuove velostazioni che permettano una reale e conveniente intermodalitá con il trasporto pubblico. Una legge che prevederà un finanziamento di 10 milioni di euro per il prossimo triennio per nuove piste ciclabili e ciclovie turistiche. È un giorno importante per chi lavora quotidianamente per rendere la regione Emilia-Romagna sempre più sostenibile e sempre meno inquinata”.
Questi gli obiettivi della legge: raddoppio della percentuale di spostamenti in bici e a piedi sul territorio; dimezzamento entro il 2020 delle vittime su strada, come indicato dall’Unione europea; nuovi collegamenti tra le piste esistenti, una maggiore integrazione treno-bici e più servizi per i ciclisti, dalla riparazione alla vigilanza. E per ogni nuova strada realizzata, una nuova pista ciclabile, anche non adiacente (come invece prevedeva la vecchia normativa). Il nuovo testo prevede, inoltre, che gli enti e i soggetti inadempienti sulle misure per la ciclabilità non potranno beneficiare di contributi regionali.
Quanto ai finanziamenti, complessivamente saranno 25 i milioni di euro destinati alla mobilità ciclistica entro la fine della legislatura. La Giunta regionale investirà da subito i 10 milioni di euro (dal Fondo europeo di sviluppo e coesione) per realizzare un bando rivolto a Enti locali, agenzie per la mobilità e società di gestione nel campo dei trasporti per promuovere progetti per la mobilità ciclabile. A questi si aggiungono 8 milioni dal Por Fser per i progetti dei Comuni con più di 50mila abitanti (Carpi, Cesena, Faenza, Ferrara, Forlì, Modena, Parma, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia e Rimini) e la Città metropolitana di Bologna; 1,3 milioni assegnati all’Emilia-Romagna dal riparto nazionale del Piano per la progettazione di itinerari e piste ciclopedonali e 5 milioni, dalla legge sulla Green economy, per la realizzazione del tratto della Ciclovia del Sole che attraverserà otto Comuni fra Bologna e Modena (Mirandola, San Felice sul Panaro, Camposanto, Crevalcore, San Giovanni in Persiceto, Sant’Agata Bolognese, Anzola dell’Emilia, Sala Bolognese), lungo il tracciato ferroviario dismesso della Bologna-Verona.
Nel pomeriggio, in occasione dell’approvazione della legge, alle ore 18 si svolgerà una biciclettata che dalla sede della Regione raggiungerà la Velostazione di Bologna. Parteciperanno le principali associazioni e realtà delle due ruote dell’Emilia-Romagna.

Informanumeri 31.5.2017

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INFORMANUMERI 31 maggio 2017

Le notizie di oggi:

Banner prezzi piccoloANTICIPAZIONE DEI PREZZI – Maggio 2017
A Ferrara, nel mese di maggio 2017, l’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC) con tabacchi diminuisce dello 0,2% rispetto al mese precedente ed aumenta dell’ 1,3% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente…..
anticipazione_maggio_2017.pdf

genteBILANCIO MENSILE DELLA POPOLAZIONE
Pubblichiamo l’ammontare dei flussi registrati nell’Anagrafe Comunale (nati, deceduti, iscrizioni confermate e cancellazioni), rilevati mensilmente con il modello Istat D7B, e il numero degli atti stato civile registrati a Ferrara nel mese, nati, deceduti e matrimoni nella popolazione presente, cioè il modello Istat D7A. Secondo i dati rilevati con il modello Istat D7B, la popolazione residente al 30 aprile 2017 ammonta a 132.499 abitanti. La popolazione residente al 31/03/2017 è stata rettificata.
res2017aprile.xls
pres2017aprile.xls

Al fine di favorire la diffusione e l’utilizzazione dei dati e delle informazioni è consentita la riproduzione parziale o totale del contenuto delle presenti pubblicazioni, con citazione della fonte: Sistan, Comune di Ferrara, Statistica

REDAZIONE
Statistica
email: statistica@comune.fe.it

Ambiente e turismo. Nuovo marchio “Biosfera Delta Po”

Da Pd

Zappaterra: “Nuovo brand per comunicare il valore e la qualità dell’area del Delta che a settembre ospiterà il MaB Youth Forum 2017”

“Il Gruppo di coordinamento MaB Unesco Delta del Po, al quale partecipo come delegata dalla Regione Emilia-Romagna, ha approvato il nuovo brand “Biosfera Delta Po” e le linee guida per il suo utilizzo” riporta Marcella Zappaterra, consigliera regionale PD.
“L’intento dichiarato è quello di comunicare il concetto di tutela come valorizzazione e potenziamento di tutta un’area naturalistica e delle attività che l’uomo, nei secoli, vi ha sviluppato. A partire – sottolinea la consigliera – dalle iniziative legate alla pesca e all’acquacoltura, all’agricoltura e alla produzione di eccellenze agroalimentari e gastronomiche. Tutto questo concorre a creare una vera e propria cultura del territorio. La realtà del Delta del Po rappresenta a livello mondiale un unicum dai tratti distintivi, tanto da essere stato inserito tra i siti della Riserva della Biosfera MaB-Unesco”.
Con il nuovo simbolo si intendono richiamare tutti i valori chiave del programma Unesco Man and Biosphere: la figura dell’uomo, i concetti di sviluppo, economia circolare, interazione, ma anche tutela e condivisione, evocati dal tratto circolare con terminale a freccia. Gli elementi fondamentali del Delta, ovvero la terra, l’acqua e la natura, che sono esemplificati dai colori scelti. Il claim è “uomo e natura insieme”, ovvero ciò che serve per produrre uno sviluppo sostenibile.
Online, sul sito web www.biosferadeltapo.org sono rintracciabili le regole di concessione e di utilizzazione del brand per tutte le attività e le imprese che saranno interessate ad utilizzarlo.
“Dal 18 al 22 settembre ricordo l’importante appuntamento con il MaB Youth Forum 2017, il primo forum mondiale dedicato ai giovani tra i 18 e 35 anni che vivono o lavorano nelle riserve di biosfera o che siano impegnati in progetti di ricerca ad esse collegate. – conclude Marcella Zappaterra – Sarà una vetrina di assoluto rilievo per il nostro Delta e una valida occasione di scambio tra esperienze e idee per proseguire nell’opera di valorizzazione dei siti tutelati dall’Unesco. Sono aperte le candidature per coloro che risiedono o operano nei Comuni emiliani della Riserva per costituire la delegazione italiana. Tutte le informazioni per presentare la propria domanda sono disponibili sul portale online all’indirizzo http://www.parcodeltapo.it/pages/it/home.php “.

La pera protagonista del “FuoriFiera”

Da Organizzatori

Sancita la collaborazione con le associazioni di categoria per l’organizzazione degli appuntamenti enogastronomici e culturali nei luoghi più suggestivi di Ferrara

Ferrara– Condividere l’importanza della produzione pericola e promuovere il consumo del prodotto, attraverso una serie di eventi enogastronomici e culturali. È questo il principale obiettivo della rassegna “FuoriFiera”, un cartellone di appuntamenti che avrà come location la città di Ferrara e il territorio, accompagnando la tre giorni di FuturPera 2017.
Gli eventi saranno organizzati grazie a un vero e proprio patto di collaborazione tra Futurpera, – la società che unisce Oi Pera e Ferrara Fiere e Congressi – e tutte le associazioni di categoria ferraresi, rappresentative dei diversi settori produttivi: Ascom, Confesercenti, Confcommercio, Cna, Confartigianato e naturalmente Cia – Agricoltori Italiani, Confagricoltura e Coldiretti. Queste ultime, che rappresentano i produttori pericoli del territorio, avranno un ruolo molto attivo di supporto e sostegno nel corso dell’intera manifestazione fieristica.
«L’idea di creare un evento “diffuso”, che coinvolge l’intero territorio, è nel Dna di FuturPera, sin dalla prima edizione – spiega Stefano Calderoni, presidente di Futurpera srl. Certamente il cuore del Salone rimane la parte tecnica e commerciale che ha come location la sede espositiva, ma vogliamo che l’importanza e il valore della produzione pericola esca dai padiglioni della fiera, e sia percepito a 360 gradi. La pera fa parte della cultura agricola e produttiva del territorio, è un bene di tutti ed è giusto che tutti, cittadini e turisti, possano conoscerla meglio o scoprirla».
Il cartellone “FuoriFiera” sta già prendendo forma, grazie alla disponibilità e all’impegno organizzato di tutto il tessuto produttivo della città. «Stiamo mettendo a punto – continua Calderoni – insieme alle associazioni di categoria, un calendario di appuntamenti di altissima qualità, dedicati a promuovere il consumo della pera e a valorizzarla dal punto di vista enogastronomico. Non mancheranno eventi artistici e culturali aperti a tutta la cittadinanza che avranno la pera come protagonista assoluta. La location privilegiata sarà la città di Ferrara – conclude il presidente di Futurpera – con la sua rete di ristoranti di altissima qualità, esercizi commerciali e palazzi dal grande valore artistico, ma anche il territorio rurale, con le sue aziende agricole e agrituristiche, sarà certamente coinvolto».

Copparo – Il Sabato di San Venanzio

Da Comune di Copparo

Nuovo appuntamento con “Il Sabato di San Venanzio – incroci d’arte”, sabato 3 giugno alle ore 17.00 presso la chiesa romanica di San Venanzio.
Protagoniste dell’evento le “Vocalità dal mondo” con l’Ensemble Vocale Jazz del Conservatorio di Ferrara, diretto dal maestro Roberto Manuzzi.
Il suggestivo programma musicale prevede: Amazing Grace (trad.), Gaudete (trad.), Circle song six (Bobby Mc Ferrin), What a friend we have in Jesus (J.Scrivens), Air on G string (J.S. Bach – arr. SwingleSingers), Di poi che Dio sapeva (Dario Fo- Fiorenzo Carpi), Lullabye / Goodnight my angel (Billy Joel), Joyful (L.Van Beethoven -H.J.VanDyke), Don’t get around much anymore (Duke Ellington).
I brani saranno eseguiti dall’Ensemble Vocale Jazz del Conservatorio di Ferrara composto dalle voci femminili: Tiziana Andreoli, Elena Carlini, Sabrina Bisanti, Stefania Bisanti, Marta Guidoboni, Yindi O’Connell, Laura Venturini; e dalle voci maschili: Andrea Bonetti, Giuseppe Ferro, Federico Marchetti, Giovanni Pagliarini, Stefano Raimondi, Riccardo Sindona, Elia Vecchioni, Pietro Vicentini; al pianoforte Stefano Raimondi.
Seguirà, come di consueto, aperitivo finale nel parco. La partecipazione è libera.
Per informazioni: Biblioteca di Copparo 0532 864633; Mirca Mantovani 339 7832799.

Benvenuto a monsignor Perego!

Da Mario Zamorani

Mi rendo conto che quanto sto per dire può sembrare supponente o anche solo irrilevante. Può essere. Ma anche i semplici cittadini hanno il diritto di esprimere le loro opinioni e un vescovo è anche un’autorità civile; per questo come laico e agnostico (e un po’ anche come discendente di ebrei spagnoli migranti cacciati dalla Spagna da Isabella e Torquemada) mi fa piacere dire: benvenuto monsignor Perego! Con lei Ferrara sarà migliore!
Con il passaggio di testimone da Negri a Perego, a mio avviso, ci troviamo di fronte al passaggio da un vescovo che sta con le Crociate ad un vescovo che sta con il Vangelo. Lo so, è una semplificazione, ma, credo, non così errata.
Anche mi piace commentare l’ultimo intervento di monsignor Negri in merito alla recente tragedia di Manchester, intervento non distonico rispetto a tanti altri precedenti, e che quindi individua una definita cifra dell’uscente, e cito S. Paolo della Prima Lettera ai Corinzi: “Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sarei un bronzo risonante o un cembalo che tintinna. Se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza e avessi tutta la fede in modo da spostare le montagne, ma non avessi la carità, non sarei nulla… Queste dunque le tre cose che rimangono: la fede, la speranza e la carità; ma di tutte la più grande è la carità!”. Così Pasolini interpretava questo scritto: la fede e la speranza sono impensabili senza la carità:e non solo impensabili, ma rischiano persino di essere mostruose (cito a memoria).
Perego si batte a favore dei più deboli, chiunque essi siano, e fra questi, io credo, malgrado i danni che provocano, è giusto considerare anche quanti – come rosi da un tarlo interiore – scambiano il diverso, o ritenuto tale, per perverso o comunque per nemico. Forse fra costoro è da annoverare anche monsignor Negri.

Nuova raccolta rifiuti: dimenticati i disabili

Da M5s

Tutto è partito dalla segnalazione ricevuta da un cittadino disabile su sedia a rotelle che lamentava
difficoltà nel conferimento dei rifiuti con l’introduzione del nuovo sistema di raccolta con cassonetti a calotta elettronica, che l’Amministrazione di Ferrara, insieme ad HERA, si sta apprestando ad introdurre su tutto il territorio comunale.
Abbiamo quindi potuto constatare di persona che questo nuovo sistema non contempla minimamente le
esigenze di chi, non per un futile vezzo, ha più difficoltà nell’eseguire lo smaltimento.
Apparentemente un’occasione persa. Queste perplessità le abbiamo rivolte, con una interrogazione, all’Assessorato competente e la risposta dell’assessore Ferri è stata: “…si fa presente che nell’ambito dell’attività degli Eco sportelli si raccoglieranno le esigenze specifiche delle varie utenze tra cui anche quelle indicate in precedenza per le quali verranno studiati dei servizi dedicati o adattamento del servizio di conferimento ad hoc.…” A questo punto, alquanto basiti, ci chiediamo se questa risposta denoti o meno un atteggiamento serio e responsabile nei confronti delle persone portatrici di disabilità. Vorremmo sperare che il vero significato della risposta non si riduca per le persone disabili al dover “elemosinare” favori al Comune per quello che invece dovrebbe essere un diritto inviolabile. Speriamo anche di non dover assistere a comportamenti poco nobili da parte dell’Amministrazione, come il mobilitarsi per una persona specifica solo quando le richieste
legittime dovessero diventare troppo insistenti o si dovessero accendere i riflettori mediatici sul caso.
Nel merito del sistema di raccolta poi, ci domandiamo se anche gli altri elementi del complesso e costoso studio di fattibilità condotto dal Comune, con l’aiuto di società di esperti, siano stati affrontati con la stessa leggerezza riservata all’aspetto “persone disabili”. Vedremo.
È inutile dire che le perplessità sul nuovo sistema di raccolta rifiuti rimangono molte.

Ferrara Buskers Festival 17-27 agosto 2017

Da Consorzio Visit Ferrara

Celebrano 30 anni le due grandi manifestazioni che hanno dato origine al settore dell’arte di strada in Italia.

Trenta anni fa nascevano, all’insaputa l’una dell’altra, due importanti manifestazioni: il Ferrara Buskers Festival®, Rassegna Internazionale del Musicista di Strada e Mercantia®, Festival Internazionale del Teatro di Strada, che si tiene a Certaldo (FI), il paese di Giovanni Boccaccio. I due festival, diversi l’uno dall’altro, hanno condiviso un comune destino: dare l’impulso decisivo, grazie al successo ottenuto e ad un fortissimo effetto di imitazione, alla nascita in Italia del settore dell’arte di strada, che offre opportunità di lavoro a tantissimi giovani. Se oggi ci sono oltre 200 manifestazioni, scuole e percorsi formativi, centri di creazione, competenze sempre più alte e specializzate rivolte esclusivamente a chi vuole avvicinarsi alle discipline della strada, lo si deve in maniera rilevante allo sviluppo di un percorso che parte nel 1988 proprio da Ferrara e da Certaldo, portando a risultati eclatanti. Una ricerca di Stage Up – Ipsos ha infatti evidenziato, nel 2013, che oltre 26 milioni di italiani hanno preso parte ad un evento dedicato all’arte di strada nell’anno di riferimento.
Il Ferrara Buskers Festival® nasce con l’ambizione di valorizzare la figura dell’artista di strada che troppo spesso, in passato, è stato oggetto di considerazioni poco benevole, e di far conoscere una città ricca di fascino e di patrimonio artistico, che proprio 30 anni fa scopriva la propria vocazione al turismo culturale. Obiettivi perfettamente raggiunti, se si pensa che oggi decine di migliaia di persone si muovono da tutta Italia e dall’estero per vivere il festival di Ferrara ed apprezzare non spettacoli di famosissime pop star, ma le esibizioni e il grande appeal di musicisti di strada provenienti da tutto il mondo, nella fantastica cornice del centro storico ferrarese, Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Allo stesso modo Mercantia®, oltre ad aver dato un impulso fondamentale alla promozione dell’immagine di Certaldo nel mondo, ha cambiato il teatro di strada in Italia. Grazie a Mercantia ed ai suoi strumenti, come il catalogo ufficiale ad esempio, il teatro di strada ha conquistato diritto di cittadinanza nelle rassegne teatrali. Mercantia si è distinta a livello nazionale non solo in quanto significativa proposta culturale, ma anche come luogo di incontro e di confronto tra artisti ed organizzatori di eventi. Non a caso proprio a Certaldo è nata la Federazione Nazionale Artisti di Strada (FNAS).
DAL 12 AL 16 LUGLIO 2017 – MERCANTIA® “LA GRANDE FESTA”
FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL TEATRO DI STRADA
I 2 importanti eventi costituiscono soprattutto un grande happening, ritrovo tra artisti, persone e culture di tutto il mondo. Si comincia, dal 12 al 16 luglio 2017, a Certaldo con Mercantia, il Festival Internazionale del Teatro di Strada il cui tema quest’anno è “La grande festa”. Memoria e avanguardia, compagnie storiche e ricerca di nuove tendenze, sono i due poli opposti e complementari che caratterizzeranno questa edizione. Protagoniste, 60 compagnie italiane e straniere, per un totale di 400 artisti, insieme ad oltre 40 maestri artigiani (tra cui intagliatori, orafi, scalpellini, vetrai, incisori) che dal vivo realizzeranno i loro manufatti, mostre di arte contemporanea, street food e tanto altro ancora. Sono attese oltre 50mila persone tra il borgo medievale (a pagamento) e la parte bassa del paese (gratuita). Verrà assegnato il “Chiodo d’oro” premio alla carriera al teatro di strada.
Per maggiori informazioni:www.mercantiacertaldo.it
DAL 17 AL 27 AGOSTO 2017 – FERRARA BUSKERS FESTIVAL®
FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL MUSICISTA DI STRADA
Il Ferrara Buskers Festival®, Rassegna Internazionale del Musicista di Strada, dal 17 al 27 agosto 2017, si conferma come la più grande manifestazione della musica di strada in Europa con oltre 250 gruppi e circa 1000 artisti provenienti da più di 30 nazioni. Dopo aver dedicato ogni edizione ad un Paese del mondo, quest’anno il festival rende omaggio, per la prima volta, ad una grande capitale dell’arte di strada. La Città Ospite d’Onore sarà infatti New York, con gruppi di musicisti provenienti dalla Grande Mela. Molte saranno anche le iniziative collaterali (mostre fotografiche e documentarie, incontri con gli artisti, artigianato, street food, attività con le scuole, tango e altre proposte di carattere sociale). Con il pluripremiato Progetto EcoFestival si conferma, inoltre, la vocazione green del festival. E prima di approdare a Ferrara (19 e 20 agosto e poi dal 22 al 27 agosto), la carovana dei musicisti di strada toccherà le città di Mantova (17 agosto), Comacchio (18 agosto) e Lugo (21 agosto) per il Ferrara Buskers Festival On Tour. Per maggiori informazioni: www.ferrarabuskers.com

Azioni congiunte come nelle Marche e nel Riminese

Da Lega Nord

Comacchio(Ferrara), 31-05-’17.
«Blitz nelle case degli abusivi, dove spesso bengalesi e africani vivono stipati in condizioni igienico-sanitarie che, definire precarie, è poco.» E’ questa una delle soluzioni suggerite dalla candidata a sindaco del centro-destra, Maura Tomasi, supportata dal capogruppo regionale della Lega Nord, Alan Fabbri. Convinti che soltanto da un’azione sinergica e dall’esportazione di buone pratiche possano sortire risultati. «Da tempo proponiamo controlli a tappeto da parte degli agenti della polizia municipale, ed anche il pieno sostegno ad iniziative private (come i “vigilantes”; ndr) finanziate dai commercianti, per le quali ci potrebbe essere anche un contributo economico del Comune – spiega Maura Tomasi – ma ci sono anche mezzi più articolati, per contrastare anche chi sfugge ai controlli.» Il fuggi, fuggi di abusivi nelle spiagge, alla vista delle uniformi degli agenti, si può risolvere anche in altro modo: «In altre zone del Paese – illustra Alan Fabbri – abbiamo visto muoversi all’unisono e senza preavvisi agenti della polizia municipale, carabinieri e ispettori sanitari dell’Ausl. Perché – continua – di solito questi abusivi vivono stipati in stamberghe prive delle condizioni minime igienico-sanitarie.» Per fare un esempio, soltanto nello scorso anno, nel Riminese, si sono effettuati 67 controlli in abitazioni, con 8 proprietari denunciati (che ospitavano irregolari ammassati come animali; ndr) e 205 sanzioni comminate per sovraffollamento. «Il giro di vite – concludono Tomasi e Fabbri – deve agire su tutti i fronti, dalle spiagge ai mercati, fino alle abitazioni, punendo anche chi favorisce indirettamente il traffico di merci contraffatte, danneggiando gli operatori onesti comacchiesi.»

“Banda Rulli Frulli” Al Totem arti Festival 2017

Da Arci Ferrara

Dall’1 al 4 Giugno si svolgerà la quinta edizione di Totem Arti Festival, un festival di teatro, danza contemporanea, musica e community art nato nel 2013 per riattivare un’area di Pontelagoscuro che affaccia direttamente sul Po.
Un programma articolato e pieno di sorprese. Il veliero di Totem arti porta con sé a Ferrara artisti e gruppi di caratura internazionale accanto a esperienze nate o coltivate in Emilia Romagna, non solo a Ferrara. Un festival che propone un mix tra linguaggi contemporanei, teatro e laboratori per bambini e ragazzi, indie rock, arte “popolare”, buon cibo, sempre in un’ottica di rispetto dell’ambiente e di sensibilizzazione rispetto a tematiche sociali .
Ad inaugurare la prima serata del Festival giovedì 1 giugno sarà il concerto della Banda Rulli Frulli alle 21.00. Già conosciuti nel territorio ferrarese, il loro è un progetto sperimentale di musica, integrazione e riutilizzo creativo dei materiali di recupero, nato da un’idea di Federico Alberghini all’interno della Fondazione Scuola di musica C. e G. Andreoli di Mirandola.
Rulli Frulli è un percorso di crescita nei confronti dell’altro, nel rispetto delle diverse capacità. “La banda è la banda”: non ci sono solisti, nè elementi che spiccano rispetto ad altri, si è tutti uguali e ognuno dà il proprio contributo col massimo dell’ impegno. Il numero dei suoi musicisti è sempre in costante crescita, arrivando oggi a contare ben 70 membri tra bambine, bambini, adolescenti e giovani, abili e diversamente abili. A dirigere questo gruppo eterogeneo è Federico Alberghini insieme a tre collaboratori: Marco Golinelli, Sara Setti e Federico Bocchi.
Nato come progetto sperimentale legato all’integrazione e al riutilizzo, la Banda Rulli Frulli si è definita come realtà capace di superare le differenze facendo musica d’insieme. Suonando e costruendo insieme i propri strumenti diventa possibile esaltare l’unicità di ciascuno e andare oltre qualsiasi distinzione.
La manifestazione è promossa dal Festival dei Diritti e I.T.A.C.A. migranti e viaggiatori: Festival del turismo responsabile, in collaborazione con Regione Emilia Romagna, Provincia e Comune di Ferrara.

Altra morte da sospetta legionella all’ospedale di Cona

Da Organizzatori

Vittima del batterio un 87enne di Vigarano Mainarda: la Procura di Ferrara ha aperto un procedimento penale contro ignoti e ha disposto l’autopsia

Torna l’incubo legionella all’arcispedale Sant’Anna di Ferrara: la Procura della Repubblica del capoluogo emiliano, su segnalazione dello stesso nosocomio, ha aperto un procedimento penale, per ora contro ignoti, per omicidio colposo per la morte di un 87enne di Vigarano Mainarda avvenuta il 25 maggio scorso.
Mendes Bergamini, questo il nome della vittima, che lascia la moglie e due figlie, era già stato ricoverato nel polo ospedaliero di Cona dal 20 al 31 marzo per scompensi cardiaci, artrosi e gotta, e, dopo essere uscito, era passato nel Reparto di Lungodegenza dell’ospedale di Cento con diagnosi di trombosi polmonare e disfunzione renale. Una volta tornato a casa, l’11 aprile, tuttavia, l’anziano accusava difficoltà di deambulazione, al punto che i familiari richiedevano gli ausili, e soprattutto problemi intestinali sempre più gravi, con continue scariche di diarrea.
Non avendo prodotto alcun miglioramento la cura a base di antibiotici e fermenti lattici prescritta dal medico di base, e anzi palesandosi un sempre più importante crollo fisico, i congiunti dell’87enne hanno deciso di ricoverarlo nuovamente all’ospedale di Cona, dove la dott.ssa Elisa Misurati, del Dipartimento di Clinica Medica, gli ha diagnosticato una polmonite causata dal batterio della legionella, che colpisce l’apparato respiratorio e il cui habitat preferito è l’acqua calda. Purtroppo, le condizioni del paziente sono precipitate rapidamente e il 25 maggio è spirato.
A fronte della diagnosi, è stata la stessa direttrice del servizio provinciale di Medicina Legale del Sant’Anna, dott.ssa Rosa Maria Gaudio, a segnalare il fatto alla Procura di Ferrara, che ha aperto un fascicolo contro ignoti per il tramite del Sostituto Procuratore, dott.ssa Ombretta Volta. Il Pm ha disposto l’acquisizione di tutta la documentazione medica e delle cartelle cliniche e l’esame autoptico sulla salma, incaricando quale consulente tecnico medico legale il dott. Matteo Tudini, della Medicina Legale di Bologna, che ha ricevuto l’incarico ed effettuato l’autopsia martedì 30 maggio.
La famiglia di Bergamini chiede con forza di sapere com’è morto il proprio congiunto e, per fare piena luce sui fatti e ottenere giustizia, attraverso il consulente personale Luigi Peron, si è affidata a Studio 3A, società di patrocinatori stragiudiziali specializzata a livello nazionale nella valutazione delle responsabilità in ogni tipologia di sinistro, a tutela de diritti dei cittadini, che ha subito messo a disposizione del legale penalista nominato dai familiari i propri tecnici e consulenti medico legali.
La perizia dovrà appurare se il decesso sia stato determinato o meno dalla legionella e, in caso affermativo, andrà chiarita l’origine dell’infezione: i batteri, oltre che in natura, possono penetrare nelle condotte degli impianti idrici e dei condizionatori. Certo è che se fosse confermato che si tratta di legionella, e se il batterio fosse stato contratto all’ospedale di Cona, sarebbe un fatto alquanto inquietante, visti i precedenti del nosocomio ferrarese. Per la morte per legionella di una 71enne avvenuta nel 2011 al Sant’Anna, poco prima del trasloco nel polo di Cona, quando la struttura si trovava ancora in corso Giovecca, nel gennaio del 2016 sono stati condannati in primo grado a otto mesi due medici della direzione sanitaria dell’azienda ospedaliera, che in sede civile è stata condannata a risarcire i familiari della vittima. Ma anche dopo il 2011, quando l’ospedale ha traslocato a Cona, si sono verificati altri casi sospetti, ed in particolare le indagini avviate dalla magistratura per un decesso avvenuto nell’agosto del 2015 portarono alla luce valori oltre i limiti di legionella in una doccia del Sant’Anna, scatenando anche una dura polemica politica in consiglio regionale.
Ora bisognerà attendere gli esiti degli esami chimici, tossicologici, istologici e citologici sui frammenti organici e i liquidi biologici prelevati dal cadavere.

Né con Renzi né con D’Alema: a sinistra riparte Campo progressista e dice no a inciuci e opportunismi

A sinistra qualcosa si muove. E la direzione intrapresa, finalmente, sembra quella giusta. Campo progressista accelera il passo, conferma il suo fermo impegno per la rinascita di una forza politica che tenga ben saldi i valori fondanti della malconcia sinistra e sappia, sulla base di questi ideali, confrontarsi con le altre componenti interessate alla definizione di un progetto politico che propugna uno sviluppo concepito in senso civico e sociale e non economicista, che pone al centro della propria azione i temi del lavoro, dell’ambiente, della pace, dell’accoglienza e che si tiene al riparo da alleanze con chi difende gli interessi del capitale e innalza le bandiere del nazionalismo. No annunciato, in sostanza, a qualunque ipotesi di alleanza post-elettorale con Berlusconi (esito assai probabile in caso di affermazione del Pd di Renzi, intenzionato ‘obtorto collo’ a rinverdire la stagione delle larghe intese), e un fermo no pure alle piroette opportunistiche di D’Alema (e compagnucci) che dopo avere contribuito in maniera decisiva ad affossare la sinistra in Italia si propone ora come improbabile alfiere del suo riscatto. Insomma, il vuoto attuale a sinistra potrebbe essere colmato da una convergenza di soggetti attorno al progetto di Campo progressista che vede personalmente impegnati fra gli altri, accanto al’ex sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, che ne è promotore, anche Laura Boldrini, ora Luigi Manconi, Claudio Fava, Miguel Gotor, forse Piero Grasso, Gad Lerner e magari domani pure Pippo Civati… (s.g.)

Ecco il documento-appello di Campo progressista:
No alle larghe intese, lavoreremo per una nuova casa del centrosinistra
Di fronte ai tentennamenti del G7 su clima e migranti, alla crisi sociale che devasta l’Europa e al ritorno dei nazionalismi, alla deprimente fotografia che ci ha consegnato l’Istat pochi giorni fa, le forze del centrosinistra avrebbero il dovere di costruire un programma comune, rinnovato e competitivo.
Purtroppo, il Partito Democratico sembra abbia abbandonato l’idea di ricostruire il campo dei progressisti, aperto al civismo, con valori condivisi e leadership scelta dal popolo del centrosinistra, per costruire, ancora una volta, le larghe intese con la destra.
Quello che si va costruendo in queste ore è l’ennesimo forzoso tentativo di porre fine alla legislatura per iniziarne un’altra nello stesso modo in cui è finita la precedente: governando con la destra, accordandosi con Berlusconi. Con Pd, destra e Grillo, tutti uniti dal calcolo di interessi particolari, incuranti del superiore interesse generale.
Questo Paese merita di più. Il popolo del centrosinistra ha diritto a scegliere un’offerta che lo rappresenti, non a dividersi tra la sinistra che vuole governare con la destra E la sinistra che punta solo alla residualità, alla testimonianza fine a se stessa, buona solo per riportare qualche esponente politico in Parlamento.
Per questo, lavoreremo a una proposta elettorale e, soprattutto, a un progetto politico che punti a ricostruire un nuovo centrosinistra. Non la sinistra del rancore o ancora peggio della restaurazione, non un’alchimia elettorale, non la somma di piccoli o grandi partiti, ma una nuova e diversa prospettiva politica, concreta e contemporanea, che dia spazio a una nuova classe dirigente, alle tante competenze che impreziosiscono il Paese, che faccia tornare ad appassionare alla politica. Che non si arrenda alle larghe intese, che guardi al domani, non alla sopravvivenza dell’oggi.
Chiediamo alle forze sociali, civiche, associative di lavorare insieme per un nuovo progetto che poggi i suoi piedi su due punti fondamentali: l’unità e la discontinuità. L’unità con un popolo: quello del centrosinistra, quello del civismo progressista, dell’ambientalismo, del cattolicesimo sociale, quello che da nord a sud sta già cambiando l’Italia ma che a livello nazionale sono anni che trova frustrati i suoi sogni.
La discontinuità. Nel metodo di governo, nel decidere insieme anziché da soli, nel confronto con le parti sociali, nell’apertura al civismo. E nel merito: la lotta alla diseguaglianza e alla corruzione, la redistribuzione del reddito, la riconversione ecologica e solidale della nostra economia, la valorizzazione della dignità del lavoro.
Unità e discontinuità nell’orizzonte di un saldo e maturo europeismo, che si discosti sia da chi coltiva l’insensato proposito di abbandonare l’ancoraggio alle istituzioni e alla moneta unica – certo da adeguare – sia da chi fa dell’Ue il capro espiatorio di tutti problemi, praticando a metà quel sentimento antieuropeista. Un progetto che si batta per un’Europa che sappia essere punto di riferimento nel mondo contro i cambiamenti climatici, le povertà sociali, l’accesso all’istruzione e contro le guerre e per la pace.
Un nuovo progetto per mettere in campo la nuova casa del centrosinistra e per una politica che torni a dare speranza.

Il documento è sottoscritto da parlamentari appartenenti a vari gruppi (Partito Democratico, Articolo1-Mdp, Centro Democratico, Campo Progressista, Misto): Franco Bordo, Luisa Bossa, Roberto Capelli, Mario Catania, Eleonora Cimbro, Paolo Corsini, Donatella Duranti, Claudio Fava, Francesco Ferrara, Nello Formisano, Filippo Fossati, Miguel Gotor, Florian Kronblicher, Luigi Manconi, Giovanna Martelli, Toni Matarrelli, Gianni Melilla, Massimo Mucchetti, Franco Monaco, Marisa Nicchi, Giorgio Piccolo, Gaetano Piepoli, Michele Piras, Luis Alberto Orellana, Michele Ragosta, Lara Ricciatti, Michela Rostan, Arcangelo Sannicandro, Bruno Tabacci, Filiberto Zaratti, Davide Zoggia