Skip to main content

Giorno: 17 Agosto 2017

Un’edizione storica per il Ferrara Buskers Festival® che fa tappa a Comacchio

Da Organizzatori

 

Venerdì 18 agosto 2017, nella scenografica città sull’acqua c’è la tradizionale anteprima della Rassegna Internazionale del Musicista di Strada, che quest’anno celebra 30 anni. Concerti tra ponti e canali dalle 21.30.

La musica di strada risuona tra lo scenografico ponte dei Trepponti e gli scorci più suggestivi della splendida città sull’acqua di Comacchio, per la seconda tappa del Ferrara Buskers Festival® On Tour venerdì 18 agosto 2017. Dopo la serata inaugurale di Mantova, i musicisti invitati protagonisti della 30esima Rassegna Internazionale del Musicista di Strada, edizione storica quest’anno dedicata alla Città di New York, che è stata di ispirazione per la nascita del festival, coloreranno di magia, di canzoni e generi musicali di ogni angolo del pianeta i ponti e canali che rendono unica la città sul Delta del Po. Un’amicizia consolidata quella tra Comacchio e il Ferrara Buskers Festival®, che ogni anno regala grandi emozioni ai numerosi spettatori e turisti che giungono da tante località per non perdere l’originale festa della musica itinerante, lasciarsi coinvolgere e fotografare i musicisti che si esibiscono tra i riflessi sull’acqua, le barche e gli scenari unici del cuore antico della città. Dalle 21.30, girovagando tra gli eleganti spazi e i palazzi antichi del centro storico, dove i ponti incontrano suggestive strade e passaggi, i visitatori potranno ascoltare le espressioni musicali più insolite e travolgenti, che nascono da disparate culture del mondo. D’altronde, il Ferrara Buskers Festival è la manifestazione della musica di strada più grande del globo e la più antica d’Europa. Un evento storico, che può vantare quest’anno la celebrazione del suo 30esimo compleanno, che a partire da sabato 19 agosto sarà festeggiato tra le vie e le piazze rinascimentali e medievali di Ferrara con oltre 1000 artisti e musicisti, fino al 27 agosto. Tappa intermedia Lugo di Romagna (RA) lunedì 21 agosto.

Per scaricare immagini in alta risoluzione:
http://ellastudio.it/comunicato-stampa/unedizione-storica-per-il-ferrara-buskers-festival-che-fa-tappa-a-comacchio/
Password: ellastudio

Link Dropbox: http://bit.ly/FBFComacchio

Per informazioni: Associazione Ferrara Buskers Festival®

Via Mentessi, 4 – 44121 Ferrara

Tel. 0532249337

Fax. 0532207048

E-mail: russo@ferrarabuskers.com

r.bottoni@ferrarabuskers.com

Sito web: www.ferrarabuskers.com

Ufficio stampa -> http://www.elladigital.it

Alan Fabbri (Ln): “Bonaccini piu’ autonomista della lega? Allora dica la verita’ sulle tasse a fondo perduto”

Da Lega Nord

“Il presidente Bonaccini ormai all’angolo sulla questione autonomia cerca di metterci sopra il cappello… Ma voglio ricordargli che sta parlando con esponenti della Lega Nord, un movimento politico nato esattamente per ottenere l’autonomia dei territori. E, a noi, certo, non la può raccontare…”. Così Alan Fabbri, capogruppo in Regione Emilia Romagna, risponde al post, pubblicato su Fb dal presidente Stefano Bonaccini, relativo al tema autonomie. “Arrampicandosi sugli specchi Bonaccini cerca di dimostrare un primato nella volontà politica di avviare il percorso verso l’autonomia regionale, addirittura mettendosi a confronto con i governatori del Veneto e della Lombardia, Luca Zaia e Roberto Maroni, che hanno promosso il referendum del prossimo 22 ottobre pretendendo di passare lui per un ‘indipendentista’ della prima ora”, continua Fabbri. “Allora ci spieghi come mai il suo governo, lo scorso 4 dicembre, voleva togliere alle Regioni la poca autonomia di cui godono, con quel referendum farsa che è stato bocciato a furor di popolo”, oppure “visto che sostiene di aver trovato risposte positive da un governo disponibile alle trattative, perchè non si rivolge al consiglio dei ministri e suggerisce un decreto per dare a tutte le Regioni italiane le 22 competenze previste dagli articoli 116 e successivi della Costituzione? Allora sì che risparmieremmo, davvero, tutti quanti tempo e denaro su una battaglia giusta e condivisa dai cittadini…”.

Bonaccini, che cita a sproposito il governo del centrodestra, “come spiega il fatto che pur governando il Paese, dal 2011 ad oggi, sul fronte dei territori il Pd non ha mai messo in campo alcuna azione, se non il pasticcio della legge Delrio, che ha trasformato le provincie da enti obsoleti che erano, in realtà indefinite, senza chiarezza sulle competenze, nè sui trasferimenti, criticate addirittura dagli stessi presidenti del Pd che ne sono a capo e che le avevano promosse?”, chiede Fabbri.

E, infine, quando Bonaccini parla di numeri, “abbia il coraggio di ammettere che la Regione Emilia Romagna ad oggi versa più di 17 miliardi di euro all’anno a fondo perduto nelle casse dello Stato centrale per una inefficace redistribuzione sul territorio nazionale”, ma soprattutto “la smetta di attribuirsi il merito della crescita economica della nostra regione, merito, solo ed esclusivamente, delle fatiche, dei sacrifici e del sudore di imprenditori e lavoratori. E non certo delle parole dei politici della sinistra, che sulle capacità di questa regione si è, semplicemente, adagiata”.

Cena di quartiere con artisti di strada – via Pitteri

Da Organizzatori

Per il terzo anno consecutivo, la social street di via Pitteri organizza una cena di quartiere con artisti di strada. La cena si terrà lunedì 21 agosto. La partecipazione è aperta a tutti (residenti e non): è sufficiente presentarsi in fondo a via Pitteri verso le 20, portando una sedia (e magari un tavolo), piatto, posate e bicchiere, cibo e bevande da condividere. E qualche moneta per gli artisti!
Come nelle edizioni precedenti, cercheremo di abbinare due esperienze di strada: quella della social street, che ha l’obiettivo di riscoprire la solidarietà di chi vive nello stesso quartiere e di far rinascere rispetto ai quartieri un senso di appartenenza che si è spesso perso; e quella di chi ha scelto di usare la strada come palcoscenico per espriemere arte e creatività.
Alla cena parteciperanno la magiafuoco Fante e il gruppo musicale ‘Re cane e suo marito’.
Dopo l’esibizione, se il tempo lo permetterà, recupereremo l’osservazione astronomica che non ha avuto luogo durante l’iniziativa della notte di San Lorenzo.
Ogni aggiornamento sull’iniziativa ed eventuali cambiamenti di programma verranno comunicati nel gruppo Facebook ‘Residenti in via Pitteri e dintorni’.

Ferrara Buskers Festival: strade pulite grazie a Hera

Da Hera

Intensificate pulizia e raccolta differenziata

Otto giornate all’insegna della musica e delle buone pratiche per l’ambiente. Il Gruppo Hera, main sponsor dell’eco-festival dedicato ai Buskers, da sabato sarà a servizio degli artisti di strada e dei cittadini.
La multiutility contribuirà attivamente alla tradizionale rassegna ferrarese, curando lo spazzamento, l’igiene ambientale e la raccolta differenziata per garantire la massima pulizia della città.

Pulizia della città
Nei giorni scorsi, in vista del grande evento, Hera ha provveduto a una pulizia straordinaria di tutte le rotatorie e incroci stradali delle maggiori arterie di accesso alla città. L’intervento proseguirà la settimana prossima nelle zone maggiormente interessate dall’afflusso di turisti e spettatori. È stato anche attivato un servizio con idropulitrice per igienizzare punti particolarmente critici, come gallerie e porticati. Nell’area del sottomura, che dal 15 Agosto ospita il PUEDES SUMMER NIGHT, Hera ha avviato un’intensa pulizia degli spazi verdi, per consentire le migliori condizioni igieniche e ambientali.
Durante il Festival sarà allestito un presidio pomeridiano e serale, dalle 19 alle 24, con la presenza di un operatore pronto a intervenire in caso di necessità e che provvederà, tra lo spettacolo pomeridiano e quello serale, a svuotare contenitori delle raccolte differenziate e cestini. Prima e dopo gli spettacoli saranno intensificati i turni di spazzamento, non soltanto nell’area in cui si svolge la rassegna, ma anche in quelle limitrofe. Alla spazzatrice meccanica, Hera aggiungerà il prezioso lavoro dello spazzamento manuale, svolto da personale munito dei famosi tricicli a pedale, ecologici al 100%, che da alcuni anni hanno ricominciato a percorrere le strade del centro. In piazza Travaglio, in occasione dei mercati straordinari, Hera si farà carico di pulizie straordinarie, così da rendere il luogo perfettamente fruibile già dalle prime ore della mattina successiva.

Raccolta differenziata
Nell’area interessata dagli spettacoli saranno a disposizione di tutti circa 50 stazioni ecologiche di base (10 in più del 2016) in cui gettare separatamente carta, plastica, vetro e lattine. Alcuni punti di raccolta saranno presidiati da eco-assistant, assistenti ecologici che forniranno consigli utili al corretto conferimento. Per fronteggiare il flusso di pubblico che si riverserà in città, Hera ha inoltre predisposto il potenziamento dei giri di raccolta dei rifiuti prodotti da bar e ristoranti, con particolare attenzione a organico, vetro e plastica.

Andrea Liverani (Ln): “tirocini gratis per i profughi: gravissimo danno ai giovani italiani in cerca di lavoro”

Da Lega Nord

“Tirocinanti gratis per chi assume i richiedenti asilo: è l’ennesima, gravissima beffa per i lavoratori italiani che rischiano di essere sostituiti da immigrati arrivati clandestinamente nel nostro Paese, addirittura già nel periodo della formazione”. E’ Andrea Liverani, consigliere regionale Lega Nord Emilia Romagna, a segnalare il fenomeno in aumento, a quanto pare nei mesi del lavoro stagionale: “Su tutto il territorio regionale abbiamo ricevuto segnalazioni del fatto che alcune cooperative sociali, operanti nel settore dell’accoglienza, propongono, con una sorta di porta a porta, questa possibilità di inserimento lavorativo per i richiedenti asilo, alle aziende, anche del settore agricolo, in cerca di stagionali”, spiega Liverani.

“La proposta che viene fatta alle aziende è di assumere, come tirocinante, un sedicente profugo per tre mesi, pagando 450 euro per il primo mese (comprensivi degli oneri previdenziali) e nulla più, perché poi a remunerare il soggetto, per i mesi successivi, ci pensa l’ente pubblico”.

Si tratta di una sperequazione inaccettabile che danneggia gravemente i giovani italiani in cerca della prima occupazione: “E’ evidente che gli imprenditori, a loro volta in difficoltà per la crisi economica, possano preferire un bracciante a costo ridotto, rispetto ad uno da pagare a costo pieno” e in questo modo “si compie l’ennesimo raggiro, dato che i soldi pubblici utilizzati per coprire i costi del tirocinio dei profughi, arrivano comunque dalle tasche dei cittadini, che li hanno versati sotto forma di tasse”, aggiunge il consigliere.

La cosa ancor più inaccettabile, per Liverani, è che “questa possibilità di lavorare a spese della comunità, coinvolge anche i richiedenti asilo che non hanno ancora ottenuto risposta alla domanda di protezione internazionale e che, dunque, potrebbero essere dichiarati irregolari da un giorno all’altro”.

A quanto risulta, esistono svariati progetti a sostegno dei tirocini sovvenzionati destinati ai profughi e, sul tema, Liverani ha presentato una interrogazione alla giunta regionale, per conoscere, nel dettaglio, quali e quanti siano i percorsi di questo genere avviati sul territorio e con che fondi siano stati finanziati. “Il danno potenziale ai giovani italiani è gravissimo, considerando che per molti di loro il tirocinio è uno dei pochi canali di inserimento ancora aperti nel mondo del lavoro”, conclude il consigliere.

Alla Presidente
dell’Assemblea Legislativa
della Regione Emilia-Romagna

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Il sottoscritto Consigliere del gruppo Lega Nord Emilia e Romagna
Andrea Liverani

Premesso che:

L’Italia e l’Emilia-Romagna, nonostante le ultime crescite del PIL nazionale, stanno vivendo uno stato di forte crisi economica;
Nel nostro paese vi è un grande numero di disoccupati, pari all’11,1% mentre nella nostra regione la percentuale si aggira al 6,9% (dati riferiti al mese di aprile);
Uno dei metodi per avvicinare i giovani e gli inoccupati al lavoro e cercare conseguentemente di aumentare il numero di occupati, è il ricorso al tirocinio presso aziende ed enti;

Considerato che:

Nell’ambito dei tirocini, è attivo dal 2013 il progetto LIFT – Lavoro Immigrazione Formazione Tirocini – che intende promuovere la realizzazione di misure e servizi per l’inserimento lavorativo di immigrati extracomunitari, in particolare titolari e richiedenti protezione internazionale, presenti sul territorio nazionale, per migliorare la loro condizione sociale ed occupazionale e contrastare fenomeni di sfruttamento, lavoro nero ed esclusione sociale.
Questo progetto è stato promosso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ed è finanziato con contributi derivanti dal Fondo Sociale Europeo;
Il suddetto tirocinio ha una durata di 3 mesi, e permette ai datori di lavoro di assumere fino a 4 richiedenti, ai quali spetterebbe di conseguenza un rimborso spese di 450 Euro mensili, due mensilità pagate direttamente dallo Stato nel contesto del Progetto LIFT, mentre al datore di lavoro spetta il pagamento di una sola mensilità;
Sul territorio regionale, abbiamo ricevuto segnalazioni da imprenditori privati, del fatto che alcune cooperative sociali operanti nel settore dell’accoglienza, avessero loro proposto questa possibilità di inserimento lavorativo;

Preso atto che:

L’attivazione del progetto LIFT creerà una grande problema a livello di occupazione giovanile, in quanto i datori di lavoro saranno incentivati ad assumere persone tramite LIFT per via del basso costo di personale, a discapito dei tanti cittadini italiani ed emiliano-romagnoli in attesa di un lavoro;

Chiede di conoscere:

Se è a conoscenza di quanto riportato;
Quanti sono ad oggi, sul territorio regionale, i programmi di tirocinio avviati all’interno del progetto LIFT e quanti sono contestualmente i richiedenti attualmente occupati.
Se esistono altri progetti attivi su territorio che si rifanno alle modalità del già citato Progetto Lift.
Bologna, 17 agosto 2017
Andrea Liverani

Artigiani artisti itineranti a Ferrara per il Buskers Festival

Da CNA Ferrara

Sono 26 le attività provenienti da tutta Italia, rappresentative delle più diverse vocazioni artigianali artigiani artisti itineranti al Buskers festival la mostra mercato organizzata da Cna in largo Castello

Ferrara – Da sabato 19 fino a domenica 27 agosto, in Largo Castello a Ferrara, in occasione del Buskers Festival 2017, appuntamento con la Mostra mercato degli Artigiani artisti itineranti organizzata dalla Cna. Anche questa VIII edizione la manifestazione si presenta con i caratteri distintivi di eccellenza del migliore artigianato artistico, capace di combinare tradizione e creatività con una precisa impronta di qualità, sapienza manuale, attenzione ai materiali, che contraddistinguono da sempre la produzione made in Italy.

Ventisei le attività protagoniste della mostra mercato al Giardino delle Duchesse. Eccone i nomi: Alessandro Angeli (Epan), Davide Angeli (Dasca), Associazione Onlus Papa Giovanni, Associazione Onlus Matteo 25, Franco Antolini, Silvia Baldocchi, Emanuele Barbugian, Ilaria Bencivenni, Roberta Briatico, Katiuscia Cavajano (Kekam ), Giovanni Cavalleri, Barbara Fanti, Giulia Favaro (Gigi Gioielli), Simona Foglia, Patrizia Gabbanelli, Stefania Gallina, Andrea Giovanelli (Yanez Design), Filippo Longhi, Laura Lunardi, Mattia Menegetti, Maddalena Papagna, Davide Perruccio, Raffaele Scaldarella, Rita Schiavi, Massimo Travagli, Carlotta Visconti. Si va dalla lavorazione della pelle all’oggettistica in ceramica, dalla lavorazione del vetro alla rilegatura dei libri, dall’abbigliamento alla bigiotteria.

La Mostra Mercato è aperta tutti i giorni dalle16,30, i sabati e le domeniche a partire dalle 10,30 del mattino.

Via Saraceno si riaccende con i Buskers – dal 19/08 a Ferrara in Centro Storico

Da AscomFe

E’ un gradito ritorno per l’edizione dei 30 anni del famoso Buskers Festival: si tratta del rientro della manifestazione dei musicisti di strada – nata nel 1988 e dedicata nel 2017 alle atmosfere di New York – nella rinnovata via Saraceno in pieno cuore di Ferrara: infatti nella strada – interessata da un recente e profondo restyling – si esibiranno i musicisti in una suggestiva atmosfera serale impreziosita da un impianto aggiuntivo di illuminazione con sette fari appositamente installati e al quale hanno contribuito diciannove attività commerciali e pubblici esercizi della via in questione (che riportiamo in allegato)
“Intendo ringraziare – commenta Roberto Marzola che ha lì la sua attività ed anche presidente provinciale e regionale della FIMAA Confcommercio – innanzitutto Stefano Bottoni anima e fondatore del Buskers Festival per la disponibilità logistica alla realizzazione di questa importante allargamento lungo via Saraceno che valorizza ovviamente e giustamente il concetto di centro storico; ringrazio Ascom Confcommercio Ferrara per l’assistenza e la collaborazione logistica ed ovviamente intendo segnalare lo spirito di collaborazione dei colleghi delle attività che hanno voluto contribuire concretamente alla realizzazione di questo impianto d’illuminazione specifico” che prenderà il via in occasione della prima serata dei Buskers a Ferrara per il 19 agosto e che vedrà in Saraceno due postazioni musicali (una nella piazzetta davanti alla chiesa di Sant’Antonio e l’altra all’altezza di Banca Mediolanum)
“E’ un momento importante di riqualificazione della nostra via che ha bisogno di essere resa visibile e promossa ai ferraresi (e non solo) perché è un vero e proprio patrimonio di tutta la città. E l’occasione dei Buskers può creare un importante primo appuntamento” conclude Marzola.

1. Alimentari Montebello

2. Massarenti Stefano, rivendita riviste e giornali

3. Pasta Fresca Patrizia

4. Libreria Sognalibro

5. Eliotecnica

6. Pizzeria Ristorante Il Ciclone

7. Agapimu

8. Farmacia Tomaini

9. Pizzeria Ristorante Pippo

10. La tana della tartaruga turchina

11. Farina del mio sacco

12. BioCosmo

13. Eccelibro

14. Consorzio Mediolanum (Banca Mediolanum)

15. Ghiselli Byke

16. Progetto Casa

17. Digita

18. Street Bourger Gourmet

19. New Dimension

Favole sotto gli alberi sabato 19 agosto

Da Organizzatori

Il nuovo spettacolo del Baule Volante protagonista di una serata fra musica e fiaba

La tredicesima edizione della rassegna estiva di Teatro per Bambini e Famiglie Favole sotto gli Alberi prosegue, sabato 19 agosto alle ore 21,15 presso la nuova location Factory Grisù (Ferrara, via Poledrelli, 21 – ex caserma dei vigili del fuoco), con “L’Acciarino Magico”, l’ultimo successo de Il Baule Volante: uno spettacolo in cui la maestria narrativa di Andrea Lugli si fonde con le sonorità realizzate dal vivo dal musicista Stefano Sardi.

“L’Acciarino Magico”, fra le tante, magnifiche fiabe lasciateci da Hans Christian Andersen, si distingue per un ottimismo e una positività tipiche della sua opera giovanile che non si riscontrano nelle opere della maturità dell’artista.
La storia, ampiamente ispirata ai racconti delle mille e una notte, racconta di un soldato che ritorna dalla guerra: il suo zaino era quasi vuoto e la sua pancia pure, ma nel cuore aveva grandi speranze e sentiva il mondo sorridergli. Cammina cammina, incontra una strega che, in cambio del suo coraggio, gli offre monete d’oro, d’argento, rubini e diamanti. E’ solo la prima di una serie di avventure mirabolanti dove trovano posto un cane fatato, ricchezze, fortuna ma anche pericoli, vicoli oscuri, speranze, profezie, incontri misteriosi, l’amore di una bella principessa e persino un immancabile lieto fine.
La fiaba è, da sempre, cara all’immaginario collettivo per i significati reconditi che racchiude: la speranza verso il futuro, l’indomita forza della gioventù, l’importanza del coraggio ma anche della prudenza e ancora, saper andare nel profondo, superare la paura, domare l’ “animale misterioso e potente” nascosto laggiù, farselo amico e poi, nei momenti di pericolo, saperlo evocare e persino cavalcare.
La voce e il corpo narrante di Andrea Lugli si arricchiscono, in questa avventura, della voce di Stefano Sardi con i suoi virtuosismi e con le sue sorprese: canto, suono, evoluzioni multimediali con la pedaliera multieffetto alla ricerca di suggestioni metamelodiche che prendono per mano e portano dentro la storia.
Ma è proprio la narrazione la tecnica prediletta da Andrea Lugli, storico fondatore della compagnia cittadina di Teatro Ragazzi che, con i suoi oltre vent’anni di esperienza e le oltre 3000 repliche realizzata fino a oggi in Italia e in Europa, ancora non è pago di regalare ai bambini le storie più avvincenti ed emozionanti. Ecco la sua testimonianza diretta in merito alla creazione di questo spettacolo: “Il mio desiderio è stato quello di restare fedele alla tradizione della narrazione orale. Nessun effetto speciale, nessun trucco scenico, desideravo cercare un contatto diretto e sincero con il pubblico.
Per me la narrazione è la quintessenza del teatro: tutto viene creato dal nulla, o meglio, dalla parola che prende corpo. Non ci sono filtri e le immagini giungono pure alle orecchie e al cuore del pubblico, materializzandosi sulla scena come per incanto.
Come quando nella notte dei tempi si tramandavano oralmente le storie che costituiscono ancora le radici delle nostre culture.
Ed è dunque la narrazione tra le prime forme di teatro, o almeno così mi viene da immaginare. Immagino il rito dell’ascolto, del gruppo, della comunità che si incontra e rivive le esperienze attraverso il racconto, esperienze che si fanno mito. Questa bellezza dell’incontro, dell’ascolto di un gruppo di persone, è un bisogno dunque che ha origini antiche, profonde. Può darsi che la solitudine imposta dalla fruizione dei moderni mezzi di comunicazione, dai social, dal web, modifichino la nostra struttura dall’interno e ci rendano diversi dai nostri avi, non più inclini ai tempi lunghi che richiedono l’ascolto e l’attenzione. Ma questo mi sembra un lato negativo del progresso. Il rito collettivo va perpetuato.”

Per i bambini dai 5 ai 10 anni.

In caso di maltempo lo spettacolo sarà rappresentato presso la Sala Boldini di Ferrara (e NON presso la Sala Estense, come comunicato sul materiale pubblicitario).

La rappresentazione si svolgerà alle ore 21,15.
L’ingresso è di € 5,00 per i bambini e di € 6,00 per gli adulti.

Informazioni: Il Baule Volante – Andrea Lugli – Paola Storari 0532/770458 – 347/9386676.
ilbaulevolante@libero.it www.ilbaulevolante.it

Sabato 19/8 il gipsy jazz del Minor Swing 5ET chiude la settima edizione di Cueva Summer Jazz

Da Organizzatori

Sabato 19 agosto, ore 21.30
MINOR SWING 5ET
Paolo Prosperini, chitarra solista;
Alessandro Cosentino, violino;
Laura Masi, chitarra ritmica;
Francesco Angelini, tastiera;
Tommy Ruggero, percussioni

Sabato 19 agosto, il gipsy jazz dello scatenato Minor Swing Quintet chiude la settima edizione di Cueva Summer Jazz. I virtuosi Paolo Prosperini alla chitarra solista, Alessandro Cosentino al violino, Laura Masi alla chitarra ritmica, Francesco Angelini alla tastiera e Tommy Ruggero alle percussioni alterneranno brani tratti da “Mapo Salato”, album d’esordio della band, e da “Minormali”, otto tracce freschissime di stampa che vedono la partecipazione di Fabrizio Bosso e Mbar Ndiaye.

Sabato 19 agosto (ore 21.30), il gipsy jazz dello scatenato Minor Swing Quintet chiude la settima edizione di Cueva Summer Jazz. Compongono il gruppo i virtuosi Paolo Prosperini alla chitarra solista, Alessandro Cosentino al violino, Laura Masi alla chitarra ritmica, Francesco Angelini alla tastiera e Tommy Ruggero alle percussioni.
L’ispirazione di questi cinque musicisti di Bologna, Castelmaggiore e San Lazzaro di Savena nasce da uno dei brani più celebri di Django Reinhardt, “Minor Swing”.
Tra loro c’è chi proviene dalla musica classica, chi ha un piede in Africa, chi fa le fiamme con l’ukulele e chi “grooveggia” col Fender Rhodes, ma spinti dall’amore comune per il gipsy jazz e altrettanto desiderosi di creare un loro proprio sound, hanno deciso di riprendere i brani della tradizione per provare a farli propri, contestualizzandoli nella “loro” Bologna degli anni 2000.
L’eterogeneità della band, che accomuna percorsi musicali differenti, è quindi la chiave di volta del processo di modernizzazione del genere. Il risultato è una miscela esplosiva che condisce la tradizione manouche con idee e arrangiamenti freschi e coraggiosi.
Il repertorio alternerà brani tratti da “Mapo Salato”, album d’esordio della band, e da “Minormali”, otto tracce freschissime di stampa, alcune delle quali vedono la partecipazione di Fabrizio Bosso e Mbar Ndiaye.
L’appuntamento realizzato in collaborazione con Jazz Club Ferrara vede il patrocinio della Regione Emilia-Romagna e dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Codigoro. Concerto ad ingresso libero. In caso di maltempo si svolgerà all’interno del ristorante. Per informazioni www.lacuevapomposta.it , tel. 0533 719121 – 347 8742694.

INFORMAZIONI
Infoline e prenotazione cena 0533 719121 – 347 8742694
www.lacuevapomposa.it

DOVE
Ristorante La Cueva via Centro, 26 Abbazia di Pomposa – Codigoro (FE)
In caso di maltempo il concerto si svolgerà all’interno.

COSTI E ORARI
Ingresso libero
Cena a partire dalle ore 20.00
Concerto ore 21.30

UFFICIO STAMPA
Eleonora Sole Travagli
solejazzclubferrara@gmail.com, press@jazzclubferrara.com
cell. 339 6116217

L’uomo e l’orso: una storia millenaria

L’abbattimento in Trentino dell’orsa Kj2 è diventato un caso nazionale se non addirittura, grazie (o a causa) di qualche testata estera, internazionale. Questo significa che i riflettori dell’attenzione pubblica sono quotidianamente attivi nell’individuare ‘colpe’ e ‘colpevoli’, sviscerando vicende, attribuendo mancanze e negligenze, muovendo accuse dagli effetti piuttosto pesanti e, talvolta, spezzando qualche lancia a favore. Una vastissima opinione pubblica spaccata in due, correnti di pensiero divergenti che si contendono ragioni e pareri autorevoli o meno, ben suffragati dai fatti o farciti di populismo e si stanno battendo sul parterre di stampa e studi televisivi con grande veemenza, attraverso associazioni, illustri testimoni, opinionisti improvvisati, rappresentanti politici agganciati a partiti storici e di nuova generazione, per dimostrare che l’intervento umano del caso è stato né più né meno che un delitto vergognoso o, viceversa, una necessaria anche se non proprio saggia decisione.

La storia dell’orso ha sempre grande impatto sui meccanismi emotivi, perché l’immagine del plantigrado che vaga solenne per i boschi, con l’andatura un po’ oscillante, il possente incredibile scatto nella corsa e l’arrampicata inspiegabilmente agile popola storie, fiabe e leggende non solo del Mittel-Nordeuropa, che evocano il mondo fantastico del bambino che c’è in noi. L’imponente mammifero suscita ammirazione, stupore, terrore, rispetto; se poi l’animale è una femmina con prole, allora raddoppia la propensione alla tenerezza che l’esemplare merita sicuramente. L’orso è il simbolo che compare sullo stemma di Berlino (Bärlein, piccolo orso) fin dal 1280, data della fondazione della città in un territorio dove la presenza di orsi era significativa. L’animale campeggia anche nel vessillo di Madrid già dal XIII secolo, raffigurato aggrappato a un albero di corbezzolo, le cui bacche servirono a curare le febbri malariche che colpirono la popolazione nel Cinquecento. Berna, in Svizzera, scelse l’orso come simbolo rappresentativo nel XVI secolo, quando Berthold V di Zähringen, fondatore della città, uccise un orso su un’ansa del fiume Aare dove sorse il primo agglomerato urbano. Nello stesso secolo gli orsi venivano allevati come portafortuna durante le guerre e venivano alloggiati in un luogo protetto chiamato ‘Bärengraben’.

Città italiane come Pistoia, Biella e altre hanno adottato l’orso nella loro araldica civica, seguendo storie e significati legati alla loro stessa storia: Pistoia, citando un esempio, vanta ben due orsi che reggono uno scudo, simboli dell’indipendenza dai fiorentini che contavano invece sull’immagine del leone. Nei bestiari medievali, infatti, orso e leone erano in lotta per il potere e si contendevano quel primato cui solo figure animalesche di grande forza fisica potevano aspirare. Anche diversi comuni di provincia come Vallarsa, Dorsino, Orsara, Orsogna e molti altri, da Nord a Sud, hanno mantenuto nel tempo l’immagine dell’animale nei vessilli cittadini. Perfino la Groenlandia esibisce orgogliosa il proprio simbolo di rappresentanza attraverso un enorme Orso polare che campeggia sullo sfondo azzurro. Che l’orso sia un animale da temere è un dato di fatto e lo dimostrano anche gli ultimi fatti che vedono coinvolti frequentatori di boschi, contadini, allevatori, chiunque si sia venuto a trovare in incresciose situazioni di incontro ravvicinato con conseguente aggressione o evidente danno a mandrie e greggi.

Potremmo anche convincerci che un atteggiamento di tranquillità e un sensata e saggia distanza dall’animale ci può preservare da conseguenze pericolose, come potremmo anche ammettere che mamma orsa attacca per difendere i suoi piccoli e gli esemplari maschi se ne vanno per la loro strada se non avvertono imminente pericolo. Potremmo prendere in considerazione queste e tante altre visioni ottimistiche e bucoliche sull’incontro con il plantigrado, ricordando però, se si vuole essere obiettivi fino in fondo, che nulla è chiaramente prevedibile e certo, men che meno davanti ad un essere di cui non conosciamo abitudini, inclinazioni, reazioni e bisogni in un dato momento e in quella circostanza. Sarebbe semplicemente un atavico istinto di conservazione, tanto quanto quello dell’animale. E’ anche lecito avanzare delle riserve sulla soppressione di esemplari che in qualche modo hanno arrecato danni fisici agli umani perché si può presupporre che debbano esistere alternative a questo, mentre diventa disonesto e stigmatizzabile l’utilizzo pressapochista, pretestuale e strumentale del fatto in questione, per tuonare contro, arrogarsi meriti e spazi, spesso a sfondo meramente politico, crearsi una vetrina di comoda visibilità, attendersi onori e meriti per scopi di chissà che spendibilità.

Che la soppressione dell’orsa Kj2 (non un nome, solo una triste sigla…) in seguito all’aggressione a un uomo, sia diventata in questi giorni oggetto di contenzioso per dibattiti che raccolgono urla e strilli, insulti e minacce, sembra davvero fuori da ogni logica del buonsenso e della gestione ragionevole delle questioni di pubblico interesse. E lo dimostrano anche gli ultimi episodi che vedono coinvolti l’uomo e l’orso: nel febbraio 2013 viene abbattuto in Svizzera l’esemplare M13 nel Canton Grigioni, un orso appena svegliato dal letargo, in cerca di cibo, ritenuto pericolo pubblico dopo aver avvicinato una ragazzina. Un secondo animale subisce la stessa sorte per opera dei forestali, con autorizzazione ufficiale, dopo essersi pericolosamente avvicinato a un gruppo di turisti. Il 18 settembre 2014 a Pettorano sul Gizio, un paese alle porte del Parco Nazionale d’Abruzzo e del Molise, viene trovato un orso, ucciso a pallettoni. Autore: un contadino della zona che confessa il fatto motivandolo con il timore per gli allevamenti della zona. E poi ancora, vogliamo ricordare la soppressione di cinghiali e lupi secondo piani di abbattimento controllato, all’attenzione in questi tempi di governo e Regioni, che sta infervorando gli animi, esacerbando rapporti e degenerando in sterili prese di posizione che non aiutano sicuramente alla risoluzione? Tutto sembra ricondurre a un panorama di grande confusione in cui tutti si scagliano contro tutti nel nome di una ragione che ognuno chiede venga riconosciuta.

Un tema vasto e sempre aperto. Enpa, Lac, Lav, Lipu, Wwf sono pronti a dare battaglia e intervenire in qualunque modo a difendere, salvaguardare, chiedere l’osservanza o l’istituzione di normative garantiste. E fin qua è tutto fin troppo chiaro e ragionevole, salvo quelle generalizzazioni che fanno di tutte le erbe un fascio, il cosiddetto ‘sparare nel mucchio’. E sotto tiro è finito pesantemente e ingiustificatamente il Trentino in tutta la componente di cittadinanza, nei confronti della quale l’Enpa lancia anatemi e sollecitazioni a dir poco assurde. “Disertate quelle montagne e non acquistate i loro prodotti!”, “Se non li tocchi nel portafoglio, quelli non capiscono”. Boicottaggi, embargo, sobillazioni, che nulla hanno a che vedere con un sano dibattito nelle giuste sedi, alla presenza dei giusti interlocutori, nel rispetto di modalità, toni e atteggiamenti che rispettino coloro che, pur trentini (non è senz’altro una colpa…), hanno sempre pensato, scelto e agito da persone perbene, continuando a farlo. Le montagne del Trentino sono Patrimonio Unesco; i prodotti di questa regione rappresentano qualità ed eccellenza; la popolazione viene dalla fatica del vivere in un territorio difficile, orgogliosa di avere dato e continuare a dare il proprio validissimo contributo a un Paese in cui il turismo è una delle principali fonti economiche. E’ una popolazione che ama gli animali perché selvaggina, boschi, cime, acqua, fanno parte integrale della sua storia e non ne saprebbe fare a meno.

Non può essere la morte dell’orsa KJ2 a cambiare l’immagine di tutto quello che il Trentino sa offrire con autenticità e generosità. Non saranno nemmeno gli anatemi e i paventati scenari irosi e incattiviti di qualcuno che impediranno alla gente trentina di continuare ad accogliere con grande empatia, competenza ed estrema disponibilità gli ospiti che vorranno trascorrere le vacanze negli spettacolari territori che questa Regione offre.