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Giorno: 15 Giugno 2018

Domenica 17 Giugno ore 10.30 Ciclopasseggaita Ferrara Ebraica ore 21.00 a piedi Sex in the City Live!

​Domenica 17 Giugno ore 10.30
Ciclopasseggiata nella Ferrara Ebraica
Omaggio a Giorgio Bassani

Dal cuore dell’ex Ghetto Ebraico al Cimitero Israelitico di via delle Vigne attraverso i luoghi del Romanzo di Ferrara di Giorgio Bassani. Un viaggio nell’arte, nella storia, nella cultura ebraica ferrarese a cura di Alessandro Gulinati.

Appuntamento e partenza alle ore 10.30 in bicicletta
dalla libreria Eccelibro in via Saraceno 32 (angolo via Cammello)

Non occorre prenotazione. Partecipazione adulti euro 7, studenti euro 5.

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Domenica 17 Giugno
appuntamento alle ore 21.00
presso la libreria Eccelibro in via Saraceno 32 (angolo via Cammello)
per Sex in the City live! Passeggiata Culturale nella storia della sessualità attraverso il centro storico medioevale e rinascimentale di Ferrara.

Un originale itinerario a cura di Alessandro gulinati che conduce i partecipanti alla scoperta di romantici amori, passioni letali, prostituzione, intrighi, grande letteratura e continue sorprese per le arrivare sudati e sodisfatti ad un “eccitante” finale.

Durata due ore, non occorre la prenotazione. Partecipazione adulti euro 7, studenti euro 5.

Fabbri e Lodi (Lega): “Arresti in Via delle bonifiche: il campo nomadi va chiuso immediatamente. Lunedi’ corteo della Lega”

“Il campo nomadi va chiuso, senza se e senza ma. Lunedì la Lega sarà in corteo insieme ai parlamentari del territorio in via delle Bonifiche per dire basta! Da trent’anni il campo funziona come un bancomat nel quale i ferraresi versano denaro in nome di una integrazione che non esiste. E mentre la sinistra ce la raccontava in quell’area nasceva e si consolidava una vera e propria banda criminale, capace di mettere a segno furti e rapine ai danni soprattutto dei nostri anziani. E la cosa tragica è che gli arrestati sono nati proprio lì: di fatto li hanno cresciuti i ferraresi. E questo è il risultato”.

Alan Fabbri, capogruppo in Regione e segretario provinciale Lega Nord Ferrara e Nicola Lodi, segretario comunale, annunciano il corteo della Lega che si terrà lunedì 18 giugno alle ore 19 in via delle Bonifiche, per chiedere la chiusura del campo dopo l’operazione dei carabinieri che ha portato alla luce una vera e propria organizzazione criminale in azione nell’area comunale finanziata da 30 anni dai ferraresi.

“Da anni denunciamo la situazione intollerabile di quel campo, con fiumi di denaro versati inutilmente per riparare questa o quella parte che viene poi poi puntualmente nuovamente distrutta. Per sostenere le famiglie che ci abitano sono stati usati persino fondi destinati ai terremotati (tema su cui è stato fatto un esposto) e nel frattempo all’interno si pianificavano furti e rapine”.

Quando, negli ultimi anni, abbiamo sottoposto ai vari esponenti Pd l’urgenza di un intervento serio sulla questione nomadi ci è stato risposto che erano in atto importanti progetti di integrazione dei Sinti con la città di Ferrara. Ebbene gli otto arresti sono la prova inconfutabile che quell’integrazione è decisamente fallita”.

Per questo “Chiediamo che il campo venga chiuso senza più scuse”.

Alla manifestazione saranno presenti anche i parlamentari della Lega Emanuele Cestari, Maura Tomasi e Gianluca Vinci.

Ufficio Stampa Lega Nord Emilia Romagna

Comunicato Regione: Salute

Il Ministero chiede alle Regioni la situazione liste di attesa: in Emilia-Romagna il 98% delle prestazioni entro i termini di legge. Bonaccini e Venturi: “Disponibili a spiegare come siamo riusciti a passare, in tre anni, dal 54 al 98%”

L’Emilia-Romagna ha investito sulla organizzazione dei servizi sanitari e sul capitale umano

Bologna – “Il Ministro della Salute Grillo chiede urgentemente alle Regioni la situazione relativa alle liste d’attesa in sanità nei rispettivi territori. Presto detto: l’Emilia-Romagna garantisce, nel 98% dei casi, le prestazioni di prima fascia entro i tempi previsti dalla normativa nazionale, entro i primi trenta o sessanta giorni dalla richiesta, a seconda dei casi”

E’ quanto affermano Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna, e Sergio Venturi, Assessore alle Politiche per la Salute, commentando la nota diramata oggi dal Ministero a tutte le Regioni e Province autonome.

“Il nostro è un risultato di grande rilevanza- spiegano Bonaccini e Venturi- tanto più se consideriamo che, solo 3 anni fa, partivamo da un valore che non superava il 54%”

“Naturalmente- continuano presidente e assessore- si tratta di un traguardo che abbiamo raggiunto lavorando con determinazione ed impegno. Se il Ministero lo chiederà, siamo certamente pronti ad offrire il nostro contributo, spiegando come sia stato possibile farlo in un tempo relativamente breve. Crediamo abbia pagato la scelta di investire fortemente, in Sanità, sul capitale umano: negli ultimi due anni (2016-2017), solo per fare un esempio, il Servizio sanitario dell’Emilia-Romagna ha visto 5.000 assunzioni a tempo indeterminato, di cui 1.450 stabilizzazioni di precari, con un costo complessivo per la Regione, di 24 milioni di euro”

“Certamente- concludono il presidente Bonaccini e l’assessore Venturi- si apre ora una fase di interlocuzione con il Governo per la definizione delle risorse necessarie a garantire, sul piano nazionale, un Servizio sanitario in grado di rispondere adeguatamente al diritto universale alla salute”

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Forza Italia e la voce dei cittadini in piazza: “Sproniamo il Governo a insistere sulla flat tax, no al reddito di cittadinanza”

Proseguono gli appuntamenti di piazza di Forza Italia: anche oggi, come i precedenti venerdì di giugno, il banchetto azzurro era presente al mercato del venerdì a Ferrara, sondando i cittadini su diversi temi legati all’attualità e ai servizi pubblici, come spiega la coordinatrice Paola Peruffo.
“Se da un lato i ferraresi, non solamente i simpatizzanti di Forza Italia – ha sottolineato Peruffo -, continuano a bocciare nettamente l’operato di Tagliani per questi anni di mandato, dall’altro forniscono i propri pareri in merito a scelte di valenza nazionale. C’è un invito esplicito verso il Governo per approvare una flat tax, con regimi di tassazione più equi per tutti, così come è stato espresso un quasi totale giudizio negativo sul reddito di cittadinanza. Persino diversi cittadini stranieri regolari, che lavorano a Ferrara, hanno manifestato la loro contrarietà al provvedimento. Tornando alle vicende locali, le persone hanno manifestato una gran voglia di cambiamento per quanto riguarda la guida amministrativa della città”.

100 anni d’artista: “Remo Brindisi, le inquietudini di un secolo”. Mostra a Palazzo Bellini nel centenario della nascita di Remo Brindisi

A cento anni dalla nascita, il Comune di Comacchio rende omaggio a Remo Brindisi, tra i massimi interpreti dell’arte contemporanea, che dal 1973, anno in cui fu inaugurata al Lido di Spina la casa-museo che prende il suo nome, ha richiamato artisti ed intellettuali e a giovani che cercavano di affermarsi, dando origine ad un grande fermento culturale sul territorio.

“Remo Brindisi: le inquietudini di un secolo”, la mostra che sarà inaugurata VENERDI’ 22 GIUGNO 2018, ALLE ORE 18, nella Galleria d’Arte di Palazzo Bellini , è il primo di una serie di grandi eventi, pianificati dall’Amministrazione Comunale per ricordare la figura del Maestro. La mostra, che sarà visitabile ad ingresso libero dal lunedì al sabato dalle ore 9 alle ore 12 e dalle ore 15 alle ore 18 pone l’accento su una vita intera, quella di Remo Brindisi, vocata e dedicata all’arte.

Collezionista illuminato, capace di cogliere con lungimiranza gli esempi delle più diverse tendenze artistiche del suo tempo, sino a realizzare un museo di concezione innovativa, Brindisi è stato prima di tutto un uomo del suo tempo, che ha saputo intercettare con il suo sguardo da intellettuale esistenzialista e di artista figurativo, le inquietudini e le contraddizioni del suo tempo.

L’artista ha trascorso parte della sua vita, dal 1973 al 1996, anno in cui è deceduto, nella villa museo del Lido di Spina, trasformata in fucina d’arte e di cultura di straordinaria importanza per il suo tempo. Ha pure ricoperto prestigiosi incarichi come operatore culturale e come uomo politico. Di straordinario pregio è la collezione custodita nel museo, con oltre 2mila opere, “in rappresentanza” delle principali correnti artistiche del secolo scorso. Da Medardo Rosso, Fontana, Modigliani, Boccioni a De Chirico, Dalì, Chagall, Matisse, Picasso, tantissimi sono gli artisti che hanno lasciato un segno indelebile nella casa museo Brindisi.

Con la mostra a Palazzo Bellini, il Comune di Comacchio intende approfondire e riscoprire, insieme al pubblico, la vita e la feconda attività artistica di un uomo profondamente legato al territorio che, nel proprio lascito testamentario ha disposto la donazione all’Amministrazione Comunale della casa museo che al Lido di Spina porta il suo nome. La mostra rappresenta altresì un’occasione speciale per rivedere i cicli della storia del fascismo e della Via Crucis, tappe fondamentali nell’evoluzione artistica di Brindisi, ritenuti tra i suoi capolavori.

I temi della mostra sono i seguenti:

Brindisi Una vita d’artista

formazione, poetica artistica, le mostre, l’attività con l’Accademia di Macerata , la Triennale, la creazione del museo.

Brindisi artista della storia

Il Realismo secondo Brindisi. La pittura di storia. Uomini muro, oppositori, progressisti, conservatori, totalitarismi.

Brindisi artista dello spirito

Via Crucis e storia della chiesa distrutta. Arcumeggia, Processione del Cristo morto dell’Aquila. Elegia dell’Abruzzo e del mondo contadino

Esperienze di vita: La famiglia, la guerra, i maestri, gli amici. Venezia, Milano, i viaggi a Parigi e New York, Lido di Spina. Persone: Il padre Fedele, Mastroianni, Cardazzo, Verdirame, Milena Milani, Gianni Dova, Philippe Artias, Leon Gischia, Giglio Zarattini, Nanda Vigo Corneille.

Comune di Comacchio
Ufficio Comunicazione Istituzionale e Trasparenza

Prefettura di Ferrara – Orari di apertura al pubblico – Sportello unico per l’immigrazione SUI.

Da lunedì 18 giugno p.v. l’apertura al pubblico dello Sportello unico per l’immigrazione SUI avverrà solo su appuntamento, sia nell’orario del mattino, sia nell’apertura pomeridiana del martedì.
Il quadro completo degli orari di apertura degli uffici della Prefettura è disponibile all’indirizzo http://www.prefettura.it/ferrara/contenuti/Tutti_gli_orari-11121.htm.

Ferrara, 15 giugno 2018

Da Ufficio stampa Prefettura di Ferrara

Poste Italiane: Siglato accordo con le organizzazioni sindacali per le politiche attive del lavoro

Nei prossimi tre anni saranno coinvolti circa 6000 lavoratori con stabilizzazione dei rapporti a tempo determinato, conversioni “part time” – “full time” e nuove assunzioni

Roma, 14 giugno 2018 – Poste Italiane ha siglato un accordo per le politiche attive del lavoro con le Organizzazioni Sindacali SLP- CISL, SLC- CGIL, UILPOSTE, FAILP-CISAL, CONFSAL COM, FNC – UGL Comunicazioni. L’intesa, in attuazione dei precedenti accordi in materia di politiche attive del lavoro sottoscritti in sede di rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro lo scorso 30 novembre 2017, prevede entro la fine di quest’anno:
• 1080 assunzioni a tempo indeterminato di persone che lavorano o hanno lavorato in Azienda con contratto a tempo determinato
• 1126 trasformazioni del rapporto di lavoro da “part time” a “full time”
• 500 assunzioni di giovani laureati da destinare alle sale consulenza degli uffici postali.
L’accordo prevede inoltre l’avvio di procedure di mobilità volontaria in ambito nazionale che riguarderanno 363 lavoratori.
Le parti hanno convenuto di incontrarsi di nuovo nei prossimi mesi per stabilire nel dettaglio le politiche attive del lavoro da realizzare nel 2019 e nel 2020. Nel triennio 2018-2020 saranno complessivamente coinvolti circa 6000 lavoratori attraverso la stabilizzazione di rapporti a tempo determinato, conversioni “part time” – “full time” e nuove assunzioni, come previsto dal piano industriale “Deliver 2022”.
L’intesa contribuisce in maniera significativa non solo alla creazione di nuove opportunità di lavoro nel nostro Paese ma anche alla possibilità di conciliare l’attività lavorativa con i progetti di vita dei dipendenti di Poste Italiane, confermando la tradizionale attenzione dell’Azienda ai temi dell’inclusione e della responsabilità sociale.
Le politiche attive concordate con le Organizzazioni Sindacali consentiranno inoltre di realizzare in modo efficace le strategie delineate nel piano industriale “Deliver 2022”, in particolare per quanto riguarda la nuova organizzazione del recapito, pensata per rispondere ai nuovi bisogni dei cittadini e per cogliere tutte le opportunità offerte dalla crescita dell’e-commerce grazie anche ad una maggiore flessibilità e ad un’estensione degli orari di consegna.

Comunicato Regione: Fondi europei

Trenta milioni dalla Regione a imprese e start up per sostenere investimenti verdi, innovazione e per favorire lo sbarco sui mercati esteri

L’assessore regionale Palma Costi: “Nuove misure per sostenere la crescita e agevolare le Pmi e le imprese che innovano, per generare nuova occupazione”.Previstequattro opportunità finanziate con il Por Fesr 2014-2020. Credito agevolato per gli investimenti sostenibili, contributi a fondo perduto per i progetti hi-tech delle nuove aziende e la promozione internazionale delle Pmi

Bologna – Green economy, innovazione hi-tech, promozione e sbarco sui mercati esteri. E’ questo i il cuore di quattro nuove opportunità che la Regione finanzierà, con quasi 30 milioni di euro, rivolte a piccole e medie imprese e start up emiliano romagnole con fondi europei Por Fesr 2014-2020.
La prima opportunità è uno strumento finanziario, il Fondo Energia: 20 milioni di euro di credito agevolato, a disposizione di imprese che puntino all’efficienza energetica. E’ possibile presentare domanda fino al prossimo 2 agosto.

La seconda opportunità messa a disposizione dalla Regione con il Bando start up innovative, riguarda le nuove imprese che vogliano avviare progetti imprenditoriali ad alto contenuto tecnologico. La dotazione del bandoè di oltre 2,3 milioni di euro, sotto forma di contributi a fondo perduto. Le domande vanno presentate dal 2 luglio al 15 novembre 2018.

Infine, per quanto riguarda la promozione sui mercati esteri, sono due le misure in fase di avvio, che mettono a disposizione oltre 7,1 milioni di euro. La prima è rivolta ai consorzi per l’internazionalizzazione dell’Emilia-Romagna, composti da Pmi industriali e artigiane. Le domande possono essere presentate fino al 23 luglio 2018. La seconda invece è mirata a incentivare la partecipazione a manifestazioni fieristiche all’estero delle singole imprese, che possono presentare domanda dal 20 giugno al 27 luglio 2018.

“Con queste nuove opportunità intendiamo sostenere le imprese che puntano al green e ai mercati esteri, per uno sviluppo sostenibile e internazionale del nostro sistema produttivo- commenta l’assessore regionale alle Attività produttive Palma Costi–. Diamo al contempo sostegno alle nuove imprese nello sviluppare progetti ad alto contenuto tecnologico e innovativo e nel generare nuova occupazione, una componente essenziale in questo percorso di crescita”.

Le nuove opportunità Por Fesr

Il Fondo Energia fa parte di uno strumento finanziario multiscopo avviato lo scorso anno con due obiettivi: sostenere la nascita di nuove imprese e incentivare gli investimenti nella green economy. Domande online aperte fino al 2 agosto 2018, salvo chiusura anticipata qualora le risorse fossero già interamente utilizzate.

Il bando Start up innovative 2018 replica la misura dello scorso anno, grazie alla quale sono state ammesse a finanziamento 41 nuove imprese, di cui la metà guidata da donne e giovani. Invariate le modalità di partecipazione a questo bando, che punta a promuovere e far crescere start up in grado di generare nuove nicchie di mercato attraverso prodotti, servizi e sistemi di produzione innovativi, creando al contempo opportunità occupazionali. Domande online dal 2 luglio al 15 novembre 2018.

Il bando per i progetti di promozione internazionale dei Consorzi è rivolto unicamente ai consorzi per l’internazionalizzazione già accreditati dalla Regione e finanzia attività promozionali e di cooperazione produttiva, commerciale e tecnologica, come ad esempio partecipazione a fiere, revisione del sito web o del marchio consortile. Domande online dall’11 giugno al 23 luglio 2018.

Il bando per i progetti di promozione dell’export e partecipazione a eventi fieristici finanzia i progetti delle singole imprese di micro, piccola e media dimensione relativi alla partecipazione ad almeno tre fiere all’estero e ai servizi di consulenza per ottenere certificazioni per l’export, registrazioni di marchi sui mercati internazionali indicati dal progetto e favorire gli incontri commerciali durante le fiere. Domande online dal 20 giugno al 27 luglio 2018.

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Comunicato Regione: Agricoltura

L’Emilia-Romagna scommette sugli agricoltori per produzioni più sane, senza sprechi di risorse e a basso impatto ambientale. Dal biologico, alla biodiversità vegetale e animale, alla riduzione dei gas serra: oltre 3250 domande finanziate dal Programma di sviluppo rurale con 16,7 milioni di euro. E in arrivo altri 6 milioni per completare tutte le richieste

L’assessore Caselli: “Interventi in grado di incidere sulla sostanza della nostra agricoltura. Un altro passo avanti verso un modello produttivo che offre enormi garanzie di sostenibilità”. Conclusa nei tempi previsti la procedura di selezione dei bandi “Pagamenti agro-climatico-ambientali” (Misura 10) e “Agricoltura biologica” (Misura 11)

Bologna – Cibi e prodotti sani a basso impatto ambientale per contrastare il cambiamento climatico e ridurre sempre più gli effetti dei gas serra. L’Emilia-Romagna investe 16,7 milioni di euro per finanziare, con due bandi, le produzioni biologiche per ulteriori 71.000 ettari di territorio e per sostenere la biodiversità e un’agricoltura capace di consumare sempre meno risorse come aria, acqua e suolo su una superficie di quasi 10mila ettari.

Ottima l’adesione degli agricoltori che con 3269 richieste, di cui 3256 ammesse, hanno risposto ai bandi “Agro-clima-ambiente” (Misura 10) e “Agricoltura biologica” (Misura 11) del Programma di sviluppo rurale rivolti alle imprese emiliano-romagnole.
Al primo bando, che ha attivato otto tipi di operazione diverse, sono arrivate 643 richieste di sostegno (ammesse 542), e saranno finanziati interventi per un totale di oltre 5,4 milioni di euro sulla prima annualità, mentre per il secondo bando (Misura 11) sono state 2626 le domande (2613 quelle ammesse), per una richiesta complessiva annuale di oltre 17,2 milioni di euro.
I finanziamenti complessivi, che daranno il via agli interventi in tutta l’Emilia-Romagna, ammontano a 16,7 milioni di euro per il 2018 cui andranno ad aggiungersi, dopo una modifica del Psr in corso di approvazione, circa 6 milioni per arrivare alla totale copertura di tutte le domande ammissibili.

“Con questi bandi sosteniamo interventi di lungo periodo che vanno ad incidere sulla sostanza della nostra agricoltura- ha spiegato l’assessore all’Agricoltura, Simona Caselli- e che ci fanno fare un altro passo avanti verso un modello produttivo che offre enormi garanzie di sostenibilità. Oltre alla crescita del biologico, che è molto vicino al raddoppio della sua superficie entro il 2020, sono previsti importanti interventi che per ridurre le emissioni inquinanti e contribuire a contrastare i cambiamenti del clima. Le nostre aziende agricole sono pronte come dimostra l’elevato numero di domande- ha aggiunto l’assessore-. A fronte di una risposta così positiva è stata presentata al Comitato di sorveglianza del Psr una modifica alla tabella finanziaria che, non appena approvata dalla Commissione europea, consentirà di recuperare le risorse per soddisfare tutte le domande risultate ammissibili”.

Il bando “Agro-clima-ambiente” (misura 10)
Per quanto riguarda le 643 domande, hanno superato “quota 100”, quelle per le operazioni “Gestione degli effluenti (10.1.02), quest’ultima per la prima volta a disposizione degli agricoltori interessati ad un uso razionale dei reflui per la riduzione delle emissioni di gas serra; “Incremento sostanza organica” (10.1.3); “Ritiro dei seminativi dalla produzione per venti anni per scopi ambientali” (10.1.10) che riguardano sia nuovi impegni che, limitatamente alle aree di pianura, superfici già interessate da misure agro-ambientali ancora in corso.

Le maggiori risorse finanziarie sono incentrate sulle operazioni “Incremento sostanza organica”, a cui vanno ogni anno 1,2 milioni di euro a fronte di 172 domande ammesse, e sulla misura 10.1.10 che vede uno stanziamento di con 3,2 milioni per 85 domande.
All’operazione “Gestione degli effluenti” vanno oltre 517 mila euro. In questo caso poiché non tutte le domande giudicate idonee al finanziamento sarebbero risultate coperte (38 domande), è stata presentata al Comitato di sorveglianza del Psr una modifica alla tabella finanziaria del programma che, non appena approvata dalla Commissione europea, consentirà di finanziare le 138 domande ammissibili.

Alle altre operazioni vanno: 137mila euro per la tutela della biodiversità animale (10.1.05); 99mila euro all’agricoltura conservativa e incremento sostanza organica (10.1.04); 97mila euro per la tutela della biodiversità vegetale (10.1.06); 54mila euro per la praticoltura estensiva (10.1.07) e circa 40mila euro alle aree Natura 2000 e per la conservazione di spazi naturali e seminaturali e del paesaggio agrario (10.1.09). Per queste misure tutte le domande ammissibili saranno finanziate.

Il bando “Agricoltura biologica”
Per le operazioni “Conversione ai metodi e pratiche dell’agricoltura biologica” (11.1.01) e “Mantenimento metodi e pratiche dell’agricoltura biologica” (11.2.01) sono complessivamente 2626 le domande presentate.
In questo caso vengono finanziate 1265 domande (su 1275) per la prima operazione per un totale di 7,6 milioni di euro, mentre per la seconda sono risultate ammissibili 1348 domande (su 1351) per un importo di circa 9,4 milioni di euro. Alle domande per il mantenimento sono stati concessi finanziamenti per un importo complessivo di poco meno di 3,7 milioni annui per 586 domande: in seguito alla citata modifica finanziaria del Psr verranno ammesse al finanziamento le restanti 762 domande, per un importo di ulteriori 5,7 milioni l’anno.

Le domande finanziate complessivamente con questo bando per l’agricoltura biologica (oltre 71.000 ettari) insieme a quelle delle precedenti programmazioni, permetteranno di coprire tutte le superfici per le quali sono state presentate domande ammissibili cioè circa 135.000 ettari degli oltre 155.000 ettari biologici presenti in Regione. Sul portale regionale Agricoltura tutti i dettagli sui bandi.

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Lega: “Incidenti ai passaggi a livello? Il PD boccia la nostra risoluzione che chiedeva la loro messa in sicurezza”

Il documento del Carroccio, primo firmatario il consigliere Rancan, impegnava la Giunta regionale “a stanziare risorse per l’eliminazione dei PL sostituendoli con sottopassaggi o sopraelevate”

“Evidentemente alla maggioranza Pd in Regione non interessano tutte le morti conseguenti a incidenti stradali avvenuti in prossimità dei passaggi a livello emiliano-romagnoli. Perché se è vero che l’ente di Viale Aldo Moro si è attivato per l’arrivo di fondi (il costo previsto dell’operazione è di 5,1 milioni di euro, di cui 3 milioni a carico del Fondo sviluppo e coesione e 2,1 a carico di Rete ferroviaria italiana. Coordinerà e attuerà i lavori la Provincia di Piacenza) per la messa in sicurezza di alcuni passaggi a livello, per lo più nel piacentino, è anche vero che la maggioranza Pd ha bocciato la nostra Risoluzione che chiedeva la messa in sicurezza di tutti gli impianti della regione. Una richiesta, la nostra, fondata sul presupposto che qualsiasi morte evitabile in ragione della moderna tecnologia rappresenta una tragedia ingiustificabile. Poca importa il fatto che secondo il Pd “gli incidenti mortali ai passaggi a livelli rappresentino una quota frazionale del totale dei sinistri stradali” poiché per la Lega ogni singola vita umana è sacra e va tutelata”.

Questo il commento del consigliere regionale Matteo Rancan,primo firmatario della Risoluzione con cui il Carroccio intendeva impegnare la Giunta e la Regione Emilia Romagna “a intraprendere tutte le azioni possibili al fine di elevare i livelli di sicurezza dei passaggi a livello, predisponendo sistemi di allerta automatici e/o manuali in prossimità dei passaggi a livello ferroviari atti ad avvisare i convogli in arrivo di possibili ostacoli sul tragitto” e che, quindi, impegnava l’Ente di Viale Aldo Moro “a stanziare fondi e risorse per l’eliminazione dei PL sostituendoli con sottopassaggi o sopraelevate”.

“Una Risoluzione che trova la propria ragion d’essere nei numerosi incidenti avvenuti proprio in prossimità dei passaggi a livello, che si trovano sulle arterie stradali regionali, e che presentano sempre la medesima dinamica: il veicolo che rimane bloccato sui binari, le sbarre del passaggio a livello scendono, e il treno che sopraggiunge lo travolge” spiegano nel documento firmato anche dai consiglieri Alan Fabbri, Fabio Rainieri, Gabriele Delmonte, Stefano Bargi, Marco Pettazzoni, Daniele Marchetti, Andrea Liverani e Massimiliano Pompignoli.

“Una dinamica di incidente che ha messo in luce tutte criticità delle attuali linee ferroviarie e che potrebbe essere scongiurata dall’installazione di sistemi di allerta che avvisano il macchinista in caso di presenza di veicoli e/o mezzi bloccati sui binari” sottolineano i consiglieri leghisti.

“Del resto, in materia di trasporto ferroviario regionale e locale, competono alla Regione tutte le funzioni programmatorie, amministrative e di finanziamento dei servizi di trasporto pubblico, fra cui, ovviamente, quella relativa alla loro messa in sicurezza” conclude il gruppo del Carroccio in Regione.

Comunicato Regione: Scuola

Libri di testo, arrivano i contributi della Regione. Oltre 4milioni e 600mila euro disponibili per l’anno scolastico 2018/2019. L’assessore Patrizio Bianchi: “Continuiamo ad investire per un sistema educativo e formativo di qualità, inclusivo e accessibile a tutti”

Risorse riservate agli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado (medie e superiori) con un Isee famigliare fino a 15.748 euro. Domande esclusivamente on line dal 3 settembre al 23 ottobre

Bologna – Arrivano i contributi della Regione per acquistare i libri di testo per il prossimo anno scolastico (2018-2019): a disposizione ci sono oltre 4 milioni e 600mila euro, destinati agli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado (medie e superiori). Le domande dovranno essere presentate esclusivamente on line dal 3 settembre al 23 ottobre, attraverso il sito https://scuola.er-go.it/
La Giunta regionale ha approvato criteri e modalità di accesso ai contributi: destinatari sono gli studenti con un indicatore famigliare Isee fino a 15.748,78 euro, frequentanti le scuole secondarie di I e II grado della regione: statali, private paritarie, paritarie degli enti locali e scuole non statali autorizzate a rilasciare titoli di studio con valore legale. Gli alunni devono essere residenti in Emilia-Romagna o frequentare qui la scuola, anche se residenti in altre regioni che erogano il beneficio secondo il criterio “della scuola frequentata”: in quest’ultimo caso competente alla concessione del beneficio è il Comune sul cui territorio si trova la scuola. Negli altri casi è competente il Comune di residenza.
“Continuiamo ad investire per un sistema educativo e formativo di qualità, inclusivo e accessibile a tutti- spiega l’assessore regionale alla Scuola, Patrizio Bianchi-. Oltre ai 4,6 milioni per i libri di testo, abbiamo impegnato oltre 2 milioni, sempre per il prossimo anno scolastico, a sostegno delle spese di trasporto scolastico sostenute dai Comuni, con priorità alla copertura del trasporto degli studenti disabili. Sono invece 3,2 milioni le risorse assegnate per le borse di studio relative all’anno in corso rivolte gli studenti meritevoli e in disagiate condizioni economiche delle scuole secondarie di secondo grado e dell’istruzione e formazione professionale”.

Destinatari dei contributi
Le risorse saranno prioritariamente destinate alla copertura totale delle domande rientranti nella prima fascia di reddito (Isee fino a 10.632,94 euro),utilizzando gli eventuali residui alla copertura della seconda fascia (da 10.632,95 euro a 15.748,78 euro).
Nella domanda occorre indicare la spesa effettivamente sostenuta per l’acquisto dei libri di testo per l’anno scolastico 2018/2019, della quale è necessario conservare la documentazione da esibire in caso di richiesta da parte del Comune.

Informazioni e assistenza
Per informazioni, oltre agli uffici comunali, è disponibile il numero verde dell’Ufficio relazioni con il pubblico della Regione 800 955 157 (dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e lunedì e giovedì dalle 14,30 alle 16,30) e l’indirizzo mail: formaz@regione.emilia-romagna.it
Per ricevere assistenza nella compilazione della domanda on line è possibile contattare l’help desk tecnico di ER.GO (Azienda Regionale per il Diritto agli studi superiori) 051.0510168 (lunedì, martedì, mercoledì dalle ore 10 alle 13 e il giovedì dalle 14,30 alle 16,30), contattabile via mail all’indirizzo: dirittostudioscuole@er-go.it

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Cia Ferrara: tensione nei campi per il problema nutrie

L’associazione stima che siano state distrutte almeno quattrocento gabbie per il contenimento mentre la popolazione cresce e continua a mettere a rischio l’equilibrio idrogeologico del territorio. Pronto un esposto contro ignoti alla Procura

FERRARA – Secondo le stime di Cia – Agricoltori Italiani Ferrara sono più di quattrocento le gabbie utilizzate per la cattura delle nutrie distrutte e abbandonate in pezzi nei campi negli ultimi mesi. Veri e propri atti vandalici che danneggiano materiali acquistati, peraltro, con il contributo di Provincia di Ferrara prima e Regione Emilia Romagna poi per contenere il fenomeno di proliferazione di quello che da anni è un flagello per l’agricoltura e l’intero ecosistema del territorio. Una situazione che sta provocando tensione nel mondo agricolo non solo per i danni subiti, ma anche per un sistema di contenimento inefficace e non risolutivo, che continua a salvaguardare una specie non autoctona.

“La misura è colma – afferma Massimo Piva, vicepresidente di Cia Ferrara – e un intervento deciso per il problema nutrie non è solo urgente, ma è diventato una seria questione di sicurezza, un atto di protezione civile. Innanzitutto, come sappiamo, nel ferrarese scorrono 4.200 km di canali, circondati da tre fiumi, un sistema idrogeologico vulnerabile che l’erosione costante degli argini provocato dalle nutrie mette a rischio. A questo si aggiunge il pericolo delle gabbie distrutte e lasciate in pezzi nelle campagne che non solo impediscono il contenimento del fenomeno, ma hanno già provocato danni a mezzi agricoli e autovetture, mettendo in pericolo le persone.

In questo contesto la tensione tra agricoltori e coadiutori da un lato, gli unici a continuare nel costante monitoraggio e difesa del territorio dal fenomeno, e i presunti “animalisti” che vorrebbero impedire l’abbattimento delle nutrie è giunta a livelli molto alti.

“Distruggere le gabbie – continua Piva – non è un atto dettato da ideologie “animaliste”, solo un reato che non riguarda l’impegno vero e onesto degli attivisti che lavorano per salvaguardare le specie protette. Si tratta poi di un triplice reato: contro la proprietà, contro la persona perché va a incidere sull’incolumità dei cittadini e contro l’ambiente perché così facendo viene danneggiato il fragile ecosistema del territorio. Come associazione – continua Piva – pensiamo che serva un’azione decisa e stiamo supportando gli agricoltori che nei prossimi giorni faranno un esposto alla Procura per denunciare gli ignoti colpevoli della distruzione delle gabbie. Un atto che speriamo possa aprire un’indagine seria per individuare i responsabili. Naturalmente occorre lavorare anche a livello normativo, ripristinando innanzitutto la legge che consentiva agli agricoltori di chiedere il risarcimento per i danni da nutria subiti alle colture per salvaguardare il reddito delle aziende agricole – adesso sono preclusi perché la nutria non è più considerata fauna selvatica ma un roditore.
Inoltre stiamo lavorando insieme a Cia Nazionale per chiedere al nuovo Governo una legge nazionale chiara che accolga le indicazioni dell’Europa, per arginare definitivamente il fenomeno.
Attualmente nelle premesse del Piano Regionale per il contenimento, il 115 del 2016, c’è già l’indicazione di accogliere le norme dell’Ue che prevedono l’eradicazione delle specie aliene, quelle sostanzialmente non autoctone. Speriamo – conclude il vicepresidente Cia – che vengano adottate totalmente a livello nazionale perché ormai non si tratta più solo di contenere il fenomeno, ma di eliminarlo definitivamente per il bene dell’agricoltura e dei cittadini”.

StoriaNaturaleNews n. 218, giugno 2018

Mostra Fotografica “attimi” di Milko Marchetti

Il Museo Civico di Storia Naturale di Ferrara ospita una mostra fotografica che celebra le immagini di vita della Natura, tramite l’esposizione di scatti, frutto di anni di attese e appostamenti.

DURATA DELLA MOSTRA: Da Giovedì 21 Giugno a Domenica 16 Settembre 2018.
INAUGURAZIONE: Giovedì 21 Giugno Ore 18.00- Ingresso gratuito

Al termine dell’inaugurazione si terrà un aperitivo gentilmente offerto da BioPastoreria

Orari di visita: 9.00-18.00.
Giorno di chiusura: Lunedì.
Ingresso €4 Intero, €2 Ridotto.
Per informazioni: Tel. 0532 203381 – Fax 0532 210508
E-mail: museo.storianaturale@comune.fe.it
Facebook: https://www.facebook.com/storianaturale.ferrara?ref=hl

“…il vero fotografo naturalista deve essere prima Naturalista, poi fotografo.
Ha il dovere di mettere l’incolumità del soggetto davanti alla buona riuscita della fotografia, …sempre”.

Milko Marchetti è fotografo naturalista di origine ferrarese che si dedica alla fotografia da oltre 25 anni. Collabora con enti locali e regionali ed ha ricevuto numerosi riconoscimenti.
Organizza corsi di fotografia e post-elaborazione, viaggi fotografici di reportage e Fotografia Naturalistica in Italia e nel Mondo.

Per ulteriori informazioni su Milko Marchetti e le sue attività è possibile collegarsi al sito web http://www.milkomarchetti.com/

Primo appuntamento con l’Arena estiva Le Pagine a Parco Pareschi

Parco Pareschi (c.so Giovecca, 148)
16 giugno ore 21.30
DOGMAN, regia di Matteo Garrone
Incontro con lo sceneggiatore Massimo Gaudioso

L’Arena estiva torna al Parco Pareschi con un programma ricco di proposte per chi resta in città nel periodo estivo. Il primo film in programma il 16 giugno alle 21.30 è DOGMAN di Matteo Garrone. Dogman si staglia all’interno della rassegna ACCADDE DOMANI – Un Anno di Cinema Italiano, realizzata grazie al contributo e al sostegno della Regione Emilia Romagna, Fice (Federazione Italiana Cinema d’Essai), Agis e Rete degli spettatori e racconta i mestieri del cinema. Infatti il 16 giugno a introdurre la visione di Dogman ci sarà lo sceneggiatore Massimo Gaudioso, già noto per altri capolavori del cinema quali L’imbalsamatore, Estate romana, Il passato è una terra straniera, Gomorra, Benveuti al Sud, Tatanka, È stato il figlio, Il racconto dei racconti.

Dogman ha vinto la Palma d’Oro per il miglior attore protagonista Marcello Fonte.
Il film è ispirato al cosiddetto delitto del Canaro, l’omicidio del pugile e criminale Giancarlo Ricci avvenuto a Roma nel 1988 per mano di Pietro De Negri, detto appunto er canaro.
In una periferia sospesa tra metropoli e natura selvaggia, dove l’unica legge sembra essere quella del più forte, Marcello è un uomo piccolo e mite che divide le sue giornate tra il lavoro nel suo modesto salone di toelettatura per cani, l’amore per la figlia Sofia, e un ambiguo rapporto di sudditanza con Simoncino, un ex pugile che terrorizza l’intero quartiere. Dopo l’ennesima sopraffazione, deciso a riaffermare la propria dignità, Marcello immaginerà una vendetta dall’esito inaspettato.

Il regista Matteo Garrone nel corso di un’intervista ha dichiarato: “Ho imparato quanto sia facile cadere, senza volerlo, dentro all’incubo di qualcun altro, dentro dei meccanismi di violenza che possono farti commettere degli errori”.

L’Arena cinematografica estiva Le Pagine è resa possibile dalla collaborazione tra l’Associazione Ferrara Sotto Le Stelle e Arci Ferrara, la manifestazione ha il Patrocinio del Comune di Ferrara e dell’Università di Ferrara.
INGRESSO Intero 6 € / Ridotto 4,50 € (Soci Arci, studenti Università di Ferrara).

Anche quest’anno al Parco sarà possibile acquistare abbonamenti da 10 ingressi che avranno validità per tutta la durata della manifestazione:
ABBONAMENTO 10 INGRESSI – 50 €
ABBONAMENTO 10 INGRESSI, SOCI ARCI – 35 € (A partire dal 1° luglio la tessera Arci costa 7.50€)
Inizio proiezioni ore 21.30. Apertura Parco ore 21.00
Per ulteriori informazioni Arci: 0532.241419 Arena Estiva: 320.3570689 – Per il programma completo della manifestazione: www.cinemaboldini.it.

Hera: martedì 19 disagi idrici a Poggio Renatico e altre località

Martedì 19 giugno, dalle 8 alle 18, causa lavori di riparazione a una importante condotta idrica in via Altedo a San Pietro in Casale, si verificheranno cali di pressione e torbidità dell’acqua nel territorio di Poggio Renatico e nelle località di San Martino, Montalbano e San Bartolomeo in Bosco.

A ultimazione dei lavori sarà opportuno lasciare scorrere l’acqua per alcuni minuti prima dell’utilizzo.

C’è un strada sul mare: lettera aperta al Ministro dell’Interno Salvini

Respingere, chiudere i porti, accelerare i rimpatri: la linea dura di Matteo Salvini e del governo giallo-verde, non è solo razzista e antiumanitaria. E’ anche sbagliata e fallimentare. Proprio come quella dei precedenti governi, a guida Forza Italia e Partito Democratico. Per affrontare davvero e seriamente la grande migrazione occorre percorrere una strada completamente diversa, quella della legalità. Occorre prima di tutto riscrivere i regolamenti per il rilascio dei visti nei paesi africani. Introdurre il visto per ricerca di lavoro, il meccanismo dello sponsor, il ricongiungimento familiare. E negoziare in Europa affinché siano visti validi per circolare e cercarsi un lavoro in tutta la zona Ue.
Sono queste le ‘proposte ragionevoli’ che da molte parti si levano, ma che non trovano ascolto da parte della nostra classe politica, sia nelle forze politiche che stanno ora al governo, sia in quelle che al governo ci sono state fino a ieri l’altro.
Lo spiega molto bene, nella lettera aperta che pubblichiamo, Gabriele Del Grande, blogger molto noto, regista, ‘contabilizzatore’ di stragi di migranti, autore di reportage nei paesi nordafricani e non solo.

Francesco Monini

Confesso che su una cosa sono d’accordo con Salvini: la rotta libica va chiusa. Basta tragedie in mare, basta dare soldi alle mafie libiche del contrabbando. Sogno anch’io un Mediterraneo a sbarchi zero. Il problema però è capire come ci si arriva. E su questo, avendo alle spalle dieci anni di inchieste sul tema, mi permetto di dare un consiglio al ministro perché mi pare che stia ripetendo gli stessi errori dei suoi predecessori.
Blocco navale, respingimenti in mare, centri di detenzione in Libia. La ricetta è la stessa da almeno quindici anni. Pisanu, Amato, Maroni, Cancellieri, Alfano, Minniti. Ci hanno provato tutti. E ogni volta è stato un fallimento: miliardi di euro persi e migliaia di morti in mare.
Questa volta non sarà diverso. Per il semplice fatto che alla base di tutto ci sono due leggi di mercato che invece continuano a essere ignorate. La prima è che la domanda genera l’offerta. La seconda è che il proibizionismo sostiene le mafie. In altre parole, finché qualcuno sarà disposto a pagare per viaggiare dall’Africa all’Europa, qualcuno gli offrirà la possibilità di farlo. E se non saranno le compagnie aeree a farlo, lo farà il contrabbando.

Viviamo in un mondo globalizzato, dove i lavoratori si spostano da un paese all’altro in cerca di un salario migliore. L’Europa, che da decenni importa manodopera a basso costo in grande quantità, in questi anni ha firmato accordi di libera circolazione con decine di paesi extraeuropei. Che poi sono i paesi da dove provengono la maggior parte dei nostri lavoratori emigrati: Romania, Albania, Ucraina, Polonia, i Balcani, tutto il Sud America. La stessa Europa però, continua a proibire ai lavoratori africani la possibilità di emigrare legalmente sul suo territorio. In altre parole, le ambasciate europee in Africa hanno smesso di rilasciare visti o hanno reso quasi impossibile ottenerne uno.
Siamo arrivati al punto che l’ultima e unica via praticabile per l’emigrazione dall’Africa all’Europa è quella del contrabbando libico. Le mafie libiche hanno ormai il monopolio della mobilità sud-nord del Mediterraneo centrale. Riescono a spostare fino a centomila passeggeri ogni anno con un fatturato di centinaia di milioni di dollari ma anche con migliaia di morti.
Eppure non è sempre stato così. Davvero ci siamo dimenticati che gli sbarchi non esistevano prima degli anni Novanta? Vi siete mai chiesti perché? E vi siete mai chiesti perché nel 2018 anziché comprarsi un biglietto aereo una famiglia debba pagare il prezzo della propria morte su una barca sfasciata in mezzo al mare? Il motivo è molto semplice: fino agli anni Novanta era relativamente semplice ottenere un visto nelle ambasciate europee in Africa. In seguito, man mano che l’Europa ha smesso di rilasciare visti, le mafie del contrabbando hanno preso il sopravvento.
Allora, se davvero Salvini vuole porre fine, come dice, al business delle mafie libiche del contrabbando, riformi i regolamenti dei visti anziché percorrere la strada del suo predecessore. Non invii i nostri servizi segreti in Libia con le valigette di contante per pagare le mafie del contrabbando affinché cambino mestiere e ci facciano da cane da guardia. Non costruisca altre prigioni oltremare con i soldi dei contribuenti italiani. Perché sono i nostri soldi e non vogliamo darli né alle mafie né alle polizie di paesi come la Libia o la Turchia.

Noi quelle tasse le abbiamo pagate per veder finanziato il welfare! Per aprire gli asili nido che non ci sono. Per costruire le case popolari che non ci sono. Per finanziare la scuola e la sanità che stanno smantellando. Per creare lavoro. E allora sì smetteremo di farci la guerra fra poveri. E allora sì avremo un obiettivo comune per il quale lottare. Perché anche quella è una balla. Che non ci sono soldi per i servizi. I soldi ci sono, ma come vengono spesi? Quanti miliardi abbiamo pagato sottobanco alle milizie libiche colluse con le mafie del contrabbando negli anni passati? Quanti asili nido ci potevamo aprire con quegli stessi denari?
Salvini non perda tempo. Faccia sbarcare i seicento naufraghi della Aquarius e anziché prendersela con le ong, chiami la Farnesina e riscrivano insieme i regolamenti per il rilascio dei visti nei paesi africani. Introduca il visto per ricerca di lavoro, il meccanismo dello sponsor, il ricongiungimento familiare. E con l’occasione vada a negoziare in Europa affinché siano visti validi per circolare in tutta la zona Ue e cercarsi un lavoro in tutta la Ue, anziché pesare su un sistema d’accoglienza che fa acqua da tutte le parti.

Perché io continuo a non capire come mai un ventenne di Lagos o Bamako, debba spendere cinquemila euro per passare il deserto e il mare, essere arrestato in Libia, torturato, venduto, vedere morire i compagni di viaggio e arrivare in Italia magari dopo un anno, traumatizzato e senza più un soldo, quando con un visto sul passaporto avrebbe potuto comprarsi un biglietto aereo da cinquecento euro e spendere il resto dei propri soldi per affittarsi una stanza e cercarsi un lavoro. Esattamente come hanno fatto cinque milioni di lavoratori immigrati in Italia, che guardate bene non sono passati per gli sbarchi e tantomeno per l’accoglienza. Sono arrivati dalla Romania, dall’Albania, dalla Cina, dal Marocco e si sono rimboccati le maniche. Esattamente come hanno fatto cinque milioni di italiani, me compreso, emigrati all’estero in questi decenni. Esattamente come vorrebbero fare i centomila parcheggiati nel limbo dell’accoglienza.
Centomila persone costrette ad anni di attesa per avere un permesso di soggiorno che già sappiamo non arriverà in almeno un caso su due. Perché almeno in un caso su due abbiamo davanti dei lavoratori e non dei profughi di guerra. Per loro non è previsto l’asilo politico. Ma non è previsto nemmeno il rimpatrio, perché sono troppo numerosi e perché non c’è la collaborazione dei loro paesi di origine. Significa che di qui a un anno almeno cinquantamila persone andranno ad allungare le file dei senza documenti e del mercato nero del lavoro.
Salvini dia a tutti loro un permesso di soggiorno per motivi umanitari e un titolo di viaggio con cui possano uscire dal limbo dell’accoglienza e andare a firmare un contratto di lavoro, che sia in Italia o in Germania. E dare così un senso ai progetti che hanno seguito finora. Perché l’integrazione la fa il lavoro. E se il lavoro è in Germania, in Danimarca o in Norvegia, non ha senso costringere le persone dentro una mappa per motivi burocratici. Altro che riforma Dublino, noi dobbiamo chiedere la libera circolazione dentro l’Europa dei lavoratori immigrati. Perché non possiamo permetterci di avere cittadini di serie A e di serie B. E guardate che lo dobbiamo soprattutto a noi stessi.
Perché chiunque di noi abbia dei bambini, sa che cresceranno in una società cosmopolita. Già adesso i loro migliori amici all’asilo sono arabi, cinesi, africani. Sdoganare un discorso razzista è una bomba a orologeria per la società del domani. Perché forse non ce ne siamo accorti, ma siamo già un noi. Il noi e loro è un discorso antiquato. Un discorso che forse suona ancora logico alle orecchie di qualche vecchio nazionalista. Ma che i miei figli non capirebbero mai. Perché io non riuscirei mai a spiegare ai miei bambini che ci sono dei bimbi come loro ripescati in mare dalla nave di una ong e da due giorni sono bloccati al largo perché nessuno li vuole sbarcare a terra.

Chissà, forse dovremmo ripartire da lì. Da quel noi e da quelle battaglie comuni. Dopotutto, siamo o non siamo una generazione a cui il mercato ha rubato il futuro e la dignità? Siamo o non siamo una generazione che ha ripreso a emigrare? E allora basta con le guerre tra poveri. Basta con le politiche forti coi deboli e deboli coi forti.
Legalizzate l’emigrazione Africa –Europa, rilasciate visti validi per la ricerca di lavoro in tutta l’Europa, togliete alle mafie libiche il monopolio della mobilità sud-nord e facciamo tornare il Mediterraneo a essere un mare di pace anziché una fossa comune.
O forse trentamila morti non sono abbastanza?
Gabriele Del Grande

Coldiretti: Bene il no a ratifica accordo UE-Canada (CETA)

Soddisfazione dell’organizzazione per l’orientamento del Governo a chiedere al Parlamento il blocco della ratifica del trattato tra Unione Europea e Canada.

“Quanto si è appreso dalle dichiarazioni del neo ministro all’Agricoltura, Centinaio, ci soddisfa in merito allo stop alla ratifica del trattato CETA. Bisogna ora continuare con serie politiche di difesa del vero made in Italy senza aprire le porte ai falsi agroalimentari, sostenendo viceversa le esportazioni dei nostri prodotti autentici.”
E’ il primo commento dei vertici di Coldiretti Ferrara di fronte alle intenzioni espresse dal ministro leghista all’Agricoltura, che premiano l’intenso lavoro di sensibilizzazione svolto nell’ultimo anno anche nella nostra provincia, oltre che nel resto del Paese.

“La decisione di non ratificare il trattato di libero scambio con il Canada (CETA) è una scelta giusta di fronte ad un accordo sbagliato e pericoloso per l’Italia contro il quale si è sollevata una vera rivolta popolare che ci ha visti protagonisti su tutto il territorio nazionale dove hanno già espresso contrarietà 15 regioni, 18 province 2500 comuni e 90 Consorzi di tutela delle produzioni a denominazioni di origine”. E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nell’esprimere soddisfazione per le dichiarazioni del Ministro delle Politiche Agricole Gian Marco Centinaio che ha annunciato l’intenzione del Governo di chiedere al Parlamento di non ratificare il trattato CETA e gli altri accordi simili, come del resto previsto nel contratto di governo. Nel Parlamento uscito dalle urne c’è peraltro una ampia maggioranza assoluta trasversale contraria al trattato, afferma la Coldiretti che è stata protagonista della mobilitazione NO CETA sul territorio nazionale insieme ad una inedita alleanza tra diverse organizzazioni Coldiretti, Cgil, Arci, Adusbef, Movimento Consumatori, Legambiente, Greenpeace, Slow Food International, Federconsumatori, Acli Terra e Fair Watch. L’accordo – spiega la Coldiretti – è entrato in vigore in via provvisoria il 21 settembre 2017 in attesa di essere ratificato da tutti i Parlamenti degli Stati membri dell’Ue ma al momento, per le forti opposizioni, si sono espressi solo 11 Paesi su 28 ossia Danimarca, Lettonia, Estonia, Lituania, Malta, Spagna, Portogallo, Croazia, Repubblica Ceca, Austria e Finlandia. Per l’Italia l’opposizione è giustificata dal fatto che con il CETA per la prima volta nella storia l’Unione Europea legittima in un trattato internazionale – denuncia la Coldiretti – la pirateria alimentare a danno dei prodotti Made in Italy piu’ prestigiosi, accordando esplicitamente il via libera alle imitazioni che sfruttano i nomi delle tipicità nazionali, dall’Asiago alla Fontina dal Gorgonzola ai Prosciutti di Parma e San Daniele, ma sarà anche liberamente prodotto e commercializzato dal Canada il Parmigiano Reggiano con la traduzione di Parmesan. La svendita dei marchi storici del Made in Italy agroalimentare non è solo un danno sul mercato canadese ma – sottolinea la Coldiretti – si è dimostrata essere soprattutto un pericoloso precedente nei negoziati con altri Paesi, dal Giappone al Messico, dall’Australia alla Nuova Zelanda fino ai Paesi del Sudamerica (Mercorsur) che sono stati così autorizzati a chiedere lo stesso tipo di concessioni. Secondo la Coldiretti su un totale di 292 denominazioni italiane riconosciute, ben 250 non godono di alcuna tutela nel trattato. Il Ceta – continua la Coldiretti –prevede l’azzeramento strutturale dei dazi per l’importazione dal Canada del grano dove peraltro viene fatto un uso intensivo di glifosato nella fase di pre-raccolta, vietato in Italia. E pesa anche – conclude la Coldiretti – l’impatto di circa 50.000 tonnellate di carne di manzo e 75.000 tonnellate di carni suine a dazio zero da un Paese dove si utilizzano ormoni della crescita vietati in Italia. “E’ inaccettabile che il settore agroalimentare sia trattato dall’Unione Europea come merce di scambio negli accordi internazionali senza alcuna considerazione del pesante impatto che ciò comporta sul piano economico, occupazionale e ambientale” conclude il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “all’estero, sono falsi più di due prodotti alimentari di tipo italiano su tre e le esportazioni di prodotti agroalimentari tricolori potrebbero più che triplicare se venisse uno stop alla contraffazione alimentare internazionale, con l’Italia che ha raggiunto nel 2017 il record dell’export agroalimentare con un valore di 41,03 miliardi”.

Marta Arzarello di Unife vince il prestigioso premio ‘Prince Rainier III de Monaco’

Non è certo cosa da tutti i giorni ricevere un prestigioso premio dalle mani di un principe. E’ quello che invece è capitato alla prof.ssa Marta Arzarello della Sezione di Scienze preistoriche e antropologiche del Dipartimento di Studi Umanistici di Unife che ha vinto il premio ‘Prince Rainier III de Monaco’, per le sue ricerche nell’ambito della preistoria. Il premio le è stato consegnato nei giorni scorsi a Parigi da Sua Altezza Serenissima Principe Alberto II nel corso di una cerimonia che si è tenuta all’Istituto di Paleontologia Umana – Fondazione Principe Alberto I di Monaco.
Il riconoscimento viene attribuito ai ricercatori che lavorano nei campi della preistoria, della paleoantropologia, della paleontologia e della geologia del Quaternario. Premiato insieme alla Prof.ssa Arzarello il Dott. Thibaut Bienvenu. Alla cerimonia hanno partecipato Ségolène Royal, ambasciatrice francese per i poli artico e antartico, Jérôme Coumet, sindaco del 13 ° arrondissement di Parigi, Claude Cottalorda, ambasciatore di Monaco in Francia, Robert Calcagno, direttore generale del Istituto Oceanografico e Patrice Cellario, Consigliere del Ministro dell’Interno.
Ampia eco ha avuto questo riconoscimento anche sui media francesi, in primis nice-matin e monaco-matin


Università degli Studi di Ferrara
Ripartizione Marketing e Comunicazione

Comunicato Regione: Cultura

Quanto pesa l’industria della creatività in Emilia-Romagna? Presentazione del rapporto “Economia Arancione”, lunedì 18 giugno alle ore 11 in Regione

L’assessore Massimo Mezzetti illustrerà i risultati della ricerca sull’economia della cultura, le politiche di sostegno e le previsioni di crescita nella regione

Bologna – Sempre di più la cultura e la filiera produttiva che la sostiene sono un fattore importante per la crescita economica dell’Emilia-Romagna. Il rapporto “Economia Arancione”, indagine condotta da Ervet per l’Assessorato regionale alla Cultura, verrà presentato lunedì 18 giugno alle ore 11, nella sala stampa della Giunta regionale (viale Aldo Moro, 52 -13° piano) a Bologna.

Interverranno l’assessore regionale alla Cultura Massimo Mezzetti, il direttore operativo di Ervet Roberto Righetti, il coordinatore scientifico ed economista della cultura Michele Trimarchi e la ricercatrice Ervet Daniela Boldarino.

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Sottoscritti dal Prefetto di Ferrara e dal Direttore Regionale dell’Agenzia del Demanio di Bologna gli atti per l’avvio della procedura di gara di individuazione del “custode-acquirente”

Il Prefetto di Ferrara, dr. Michele Campanaro e il Direttore Regionale dell’Agenzia del Demanio, Ing. Giuseppe Tancredi, hanno firmato oggi in Prefettura la determina a contrarre relativa alla procedura di gara relativa all’affidamento, in ambito provinciale, del servizio di recupero, custodia e acquisto dei veicoli oggetto del provvedimento di sequestro amministrativo, fermo o confisca ai sensi dell’art. 214 bis del D. Lgs. n. 285/92.

La sottoscrizione dell’atto consente, quindi, di avviare la gara – che si svilupperà con procedura aperta e con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa – per la stipula di apposita convenzione tra Ministero dell’Interno e Agenzia del Demanio, da una parte, ed il c.d. “custode-acquirente” ex art. 214 bis del Codice della Strada, dall’altra, con significative economie di gestione.

L’esecuzione del servizio affidato al “custode-acquirente” avrà una durata complessiva di 36 mesi, per un importo a base d’asta di euro 198.520,00, oltre IVA.

Maggiori dettagli sul sito web istituzionale www.prefettura.it/ferrara, nella sezione Gare e Contratti.

Ferrara, 14 giugno 2018

Restiamo umani e solidali: IBO Italia presenta il bilancio sociale 2017

I progetti, l’umanità, l’impegno e i sogni di IBO Italia e dei suoi volontari.
Foto, racconti e numeri per capire, conoscere, emozionarsi. Un prezioso strumento di trasparenza verso sostenitori ed opinione pubblica.

“La pubblicazione del Bilancio Sociale è sempre occasione di riflessione, un momento per interrogarsi su ciò che abbiamo fatto e sulla direzione verso cui intendiamo andare”. Con queste parole, Alberto Osti, riconfermato alla guida di IBO Italia nella recente assemblea dei soci del 31 maggio, apre l’introduzione alla nuova edizione del Bilancio Sociale che presenta numeri, foto e racconti del 2017 con alcuni focus anche sui primi mesi del 2018.

Veste grafica ormai consolidata e alcune novità per una pubblicazione arrivata alla decima edizione. Più spazio per i racconti dei volontari e dei beneficiari, due pagine che ripercorrono le celebrazioni dei 60 anni e altre due per i neonati Corpi Civili di Pace, una sezione per l’impegno verso i ragazzi delle zone colpite dal Terremoto in Centro Italia. Poi le certezze di sempre: tantissime foto da luoghi vicini e lontani, le citazioni ed i grafici che approfondiscono le diverse attività, le entrate e le uscite (e la loro suddivisione e composizione), i finanziatori e gli stakeholder, le aziende amiche, i donatori privati e la trasparenza nell’utilizzo delle donazioni.

Alcuni numeri in evidenza: 926 i volontari coinvolti, 96.127 le ore che hanno donato; 242 i giovani coinvolti in Campi di Volontariato, 49 in progetti di Servizio Civile, 15 in programmi dell’Unione Europea; più di 2.000 gli studenti incontrati in 55 laboratori nelle scuole fra Parma e Ferrara, 49 gli adolescenti delle zone colpite dal sisma ospitati nella scorsa estate. Quasi 20.000 beneficiari diretti e indiretti dei progetti in Perù, Ecuador, Romania, Tanzania e Ucraina sostenuti anche dalle tante iniziative di Fund Raising partecipato.

“Vi abbiamo soddisfatto? Siamo stati all’altezza degli inviti alla solidarietà di Papa Francesco? – prosegue nella sua introduzione il presidente Osti – La solidarietà, certo. Un dono di cui tutti abbiamo bisogno e che, fino a poco tempo fa, sostituiva pienamente la ricchezza. Perché a dare speranza e protezione non era solo il denaro: erano soprattutto i legami e la fiducia che avevamo l’uno verso l’altro. Al loro posto, oggi, regnano sospetto e paura: paura di essere raggirati, frodati, ingannati. Un fardello che le ONG stanno portando come una croce, conseguenza anche dei nostri limiti e della nostra autoreferenzialità, ma che nasce, ed è triste constatarlo, da precisi intenti e ambizioni di potere. Eppure, tante persone e tante comunità che incontrerete leggendo queste pagine, si aspettano un aiuto da noi. Ed allora ecco il messaggio che ci piacerebbe far passare: ricordiamoci della speranza”.

Una speranza che passa anche da una nuova struttura per sede nazionale di Ferrara, alla quale sono dedicate le due pagine conclusive della pubblicazione che si aprono così:

“Da tempo, infatti, lo stabile di Via Montebello, a Ferrara, iniziava a starci stretto e non ci dava la possibilità di poter offrire alcune opportunità che ci stanno sempre più a cuore: la partecipazione attiva dei cittadini ferraresi e non solo, l’ospitalità di volontari da fuori città e da fuori Italia, l’aiuto concreto ai bisogni del territorio specialmente legati al disagio giovanile. Tenere quell’incredibile ricchezza che deriva dalla cooperazione e dal volontariato internazionale relegata dietro ad una scrivania di un ufficio non ci bastava più: avevamo bisogno di condividerla, farla diventare scoperta, meraviglia, speranza e soprattutto renderla accessibile, concreta, comprensibile e vicina alle vite di ognuno di noi”.

E proprio per far arrivare la pubblicazione alle tante persone interessate alla nuova sede presso la ex Scuola Banzi, IBO Italia metterà a disposizione copie del Bilancio Sociale in alcuni luoghi del quartiere di Via Boschetto e sarà presente con uno stand in occasione della manifestazione Lady Burger Fest a Cocomaro di Cona.

Link utili

Bilancio Sociale 2017: restiamo umani e solidali

IBO Italia