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Giorno: 26 Giugno 2018

Ad ottobre il referendum per Ro-Berra e Tresigallo-Formignana – Calvano e Zappaterra: “processi naturali che avvicinano comunità simili”

Fusioni | Calvano e Zappaterra: “processi naturali che avvicinano comunità simili”
Ad ottobre il referendum per Ro-Berra e Tresigallo-Formignana

Oggi al centro della commissione bilancio in Regione Emilia Romagna il tema delle fusioni dei comuni. Gli amministratori dei comuni di Berra, Ro, Formignana e Tresigallo hanno incontrato i consiglieri regionali Paolo Calvano e Marcella Zappaterra per fare il punto sui progetti di fusione.
«La fusione tra i comuni di Berra e Ro da un lato e quella tra Formignana e Tresigallo dall’altro è quasi fisiologica – dicono Calvano e Zappaterra –. Si tratta di comunità che già dal 2009 condividono i servizi in forma unificata all’interno dell’Unione Terre e Fiumi. Sono territori simili sia dal punto di vista delle esigenze della popolazione che delle attività produttive che li contraddistinguono. Il prossimo passo sarà quello di discutere i progetti di legge in consiglio regionale nella sessione di luglio, poi l’ultima parola certamente spetterà ai cittadini tramite il referendum, che presumibilmente si terrà il 7 ottobre».
Con queste fusioni delle municipalità i nuovi comuni riceveranno rispettivamente nell’arco di 10 anni, circa 12 milioni di euro per Formignana-Tresigallo e circa 15 milioni di euro per Berra-Ro.
«Non si tratta però solamente di ricevere risorse – aggiungono Calvano e Zappaterra –, ma di creare un volano di sviluppo in questi territori che sempre più faticano a garantire servizi singolarmente. La volontà degli amministratori è quella di dare risposte concrete alla cittadinanza, garantendo i servizi esistenti ed investendo per migliorarli, senza perdere però i tratti distintivi dei territori. Si tratta di comuni limitrofi con attività produttive e popolazioni simili. Formignana e Tresigallo erano già un comune unico e Ro e Berra rappresentano un punto strategico che collega la città di Ferrara al Parco del Delta. Per questo non si tratta di fusioni decise a tavolino politicamente ma di processi naturali che avvicinano le comunità e le rendono più competitive se unite».

In foto da sx: sindaco Antonio Giannini (Ro), sindaco Laura Perelli (Formignana), consigliere Marcella Zappaterra, assessore Stefano Giglioli (Tresigallo), vicesindaco Filippo Barbieri (Berra), consigliere Paolo Calvano

Ufficio Stampa Gruppo Partito Democratico – Assemblea Legislativa Emilia-Romagna

Il consuntivo delle attività dell’Osservatorio provinciale per la sicurezza stradale di Ferrara presentato dal Prefetto.

Il Prefetto di Ferrara, dr. Michele Campanaro, ha presentato stamane il consuntivo delle iniziative sviluppate nell’anno 2017-2018 dall’Osservatorio provinciale sulla sicurezza stradale.
All’incontro erano presenti l’Assessore alla Sicurezza del Comune di Ferrara. dr. Aldo Modonesi, il Comandante della Polizia Stradale di Ferrara, dr. Marco Coralli, il Direttore Sanitario dell’Azienda USL di Ferrara, dr.ssa Nicoletta Nicolini, il referente dell’ISTAT Emilia-Romagna, dr.ssa Anna Mosca, il referente dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Ferrara, dr.ssa Maria Grazia Marangoni ed i comandanti delle Polizie Municipali del ferrarese.
“Con l’ultima direttiva emanata dal Capo della Polizia lo scorso 25 giugno – ha introdotto il Prefetto – viene richiamta l’attenzione sulla necessità di un rafforzamento della vigilanza sulle strade, in uno con l’implementazione dell’attività di prevenzione e contrasto dei comportamenti di guida più pericolosi, anche alla luce dei dati sull’incidentalità con esito mortale di recente resi noti da ISTAT, che per l’anno 2017 danno una stima preliminare del numero dei morti, a livello nazionale, in aumento dell’1,7% rispetto al 2016”.
In provincia di Ferrara, i dati riferiti all’anno 2016 (non sono ancora validati da ISTAT i dati sul 2017) evidenziano, rispetto all’anno precedente, valori sostanzialmente immutati per numero di incidenti (+0,6%) e numero di vittime (0%), mentre un lieve calo si registra per il numero di feriti (-2,2%). Tuttavia, il ferrarese mantiene l’indice di mortalità (3,2%) più elevato nella regione Emilia Romagna, a fronte della media regionale dell’1,8% e di quella nazionale dell’1,9%.
“Di fronte a questi dati – ha evidenziato il Prefetto – strategica è l’attività dell’Osservatorio provinciale, quale organismo interistituzionale con il compito di promuovere e diffondere capillarmente l’attività di sensibilizzazione e promozione della cultura della sicurezza stradale”.
In questo contesto, tra le attività messe in campo dall’Osservatorio provinciale sono state illustrate quelle in particolare dedicate agli studenti, a cui, nel corso dell’anno scolastico appena concluso, si è rivolta un’articolata attività di formazione e sensibilizzazione curata dalla Polizia Stradale, in collaborazione con le Polizie Municipali, attraverso 256 incontri divulgativi con ragazzi delle scuole di ogni ordine e grado della provincia di Ferrara. Attività affiancata da iniziative di carattere teatrale, multimediale e di simulazione sul campo, che hanno fatto registrare un riscontro particolarmente positivo.
A chiusura di riunione, è stato presentato il contenuto del Protocollo operativo messo a punto, in ambito di Osservatorio provinciale, dall’Azienda Sanitaria Locale e dall’Università degli Studi di Ferrara, per gli accertamenti del tasso alcolemico e/o della presenza di sostanze stupefacenti/psicotrope su richiesta degli Organi di Polizia Stradale, per le sanzioni previste dagli articoli 186, 186 bis e 187 del Codice della Strada.

Ferrara, 26 giugno 2018

Turismo: approvato regolamento salva barche da pesca e pescatori

È stato finalmente approvato in Emilia Romagna il regolamento per il turismo nel settore della pesca e dell’allevamento dei pesci. Lo comunica Coldiretti regionale esprimendo soddisfazione per la decisione della Regione che la stessa Coldiretti aveva più volte sollecitato a partire dalla manifestazione svolta davanti al palazzo di via Aldo Moro già due anni fa. Anche se in ritardo di quattro anni rispetto alla legge del 2014 – afferma Coldiretti Emilia Romagna – l’approvazione del regolamento consente di applicare la multifunzionalità alle imprese che lavorano in mare, sui fiumi e sui laghi del territorio regionale. Si tratta – spiega Coldiretti regionale – di un provvedimento che può salvare l’attività della pesca evitandone la chiusura che ha assunto fenomeni preoccupanti visto che negli ultimi otto anni nel settore della pesca in mare hanno chiuso più di un’impresa su cinque (–22%), passando dalle 778 del 2009 alle 600 attuali. Secondo Coldiretti, il provvedimento consentirà alle imprese di integrare il loro reddito grazie alla possibilità di ospitare nelle proprie abitazioni o sulle imbarcazioni i turisti con ristorazione e vendita diretta dei prodotti tipici, offrendo anche nuovi opportunità di occupazione e di lavoro soprattutto ai giovani.
Diamo atto – afferma Coldiretti Emilia Romagna – al governatore Stefano Bonaccini di aver mantenuto gli impegni assunti nel 2016 arrivando alla definitiva approvazione di un provvedimento che sarà accolto con soddisfazione da tutti gli operatori della pesca e dell’allevamento dei pesci.

COLDIRETTI EMILIA ROMAGNA – ufficio stampa

Parte la nuova rassegna itinerante di lirica Comacchio all’Opera. Lidincanto

Giovedì 28 giugno si alzerà il sipario, in Piazzale Ballardini, al Lido di Pomposa, sulla nuova rassegna itinerante di lirica sotto le stelle, “Comacchio all’opera. LidiIncanto”. Il baritono Paolo Canteri, direttore artistico della rassegna, organizzata dall’Amministrazione Comunale con l’intento di diversificare l’offerta di intrattenimento turistico, condurrà gli spettatori in un percorso musicale che da Mozart alla musica contemporanea di P.T. Tosti attraverserà tre secoli, tra arie celebri, opera, operetta e bel canto. Andranno in scena sei serate sotto le stelle, in una cornice balneare, impreziosita dalle più belle arie di Rossini, Bellini, Donizetti, Verdi, Puccini, Lehàr, in alternazna a sinfonie al pianoforte, eseguite dal Maestro Alessandro Marini con l’intepretazione di Paolo Canteri. “Comacchio all’opera. LidiIncanto” è dunque un contenitore estivo ricco di iniziative musicali di qualità, di carattere classico, che prenderà il via giovedì, alle ore 21.15 dal lido di Pomposa. Tutti gli appuntamenti musicali sono ad ingresso gratuito. Tappa successiva, domenica 1° luglio, in Piazzale Caravaggio, al Lido di Spina, sempre con inizio, alle ore 21.15. Gli appuntamenti successivi di “Comacchio all’opera. LidiIncanto” avranno luogo, mercoledì 11 luglio, in viale Alpi Centrali al Lido degli Scacchi, domenica 22 luglio, in viale Jugoslavia, al Lido delle Nazioni, venerdì 10 agosto, in Piazzale Caravaggio al Lido di Spina ed, infine, domenica 19 agosto, in viale Ugo Bassi, a Porto Garibaldi.
Per informazioni si suggerisce di contattare gli uffici IAT dei lidi e del capoluogo.

Comune di Comacchio
Ufficio Comunicazione Istituzionale e Trasparenza

Comunicato Regione: Pesca e Turismo

Vacanze coi pescatori dell’Emilia-Romagna alla scoperta del mare, dei fiumi e dei laghi regionali

Dalla pesca sportiva, alla degustazione dei cibi, alle attività didattiche, approvato il regolamento regionale che velocizza e agevola le attività di pescaturismo, ittiturismo ed acquiturismo. L’assessore Caselli: “Un ulteriore strumento per valorizzare le tante imprese del territorio con ricadute positive sull’economia e l’occupazione del settore”

Bologna – Non solo pesca ma anche ospitalità, cibo e cultura. Con regole chiare e procedure più snelle prende il via la possibilità per pescatori, acquacoltori e imprese di ospitare nelle proprie abitazioni o direttamente sulle imbarcazioni fino a 12 turisti, avere attività di ristorazione e di vendita di prodotti tipici, realizzare iniziative ricreative per far conoscere tradizioni e mestieri, un insieme di attività extra che in Emilia-Romagna può interessare circa 2400 imprese, 600 di pesca e 1800 di acquacultura.

È di ieri l’approvazione da parte della Giunta del regolamento regionale che definisce criteri e requisiti per agevolare le attività di pescaturismo, ittiturismo ed acquiturismo in mare, sui fiumi e i laghi del territorio, così come previsto dalla legge (22/2014) che disciplina questo settore.

“Con l’approvazione del regolamento abbiamo aggiunto l’ultimo tassello per mettere in condizione le imprese di esercitare attività turistiche legate al mondo della pesca- ha spiegato l’assessore all’Agricoltura e Pesca, Simona Caselli-. E’ un documento che fa chiarezza e facilita le iniziative di ospitalità e ristorazione che possono avere ricadute significative sulle migliaia di imprese del territorio che vivono di attività legate alla pesca. È una grande opportunità per valorizzare le tante risorse di questo settore che sono di grande interesse dal punto di vista turistico e un’occasione di sviluppo economico per l’imprenditoria ittica e per la crescita dell’occupazione”.

Cosa prevede il regolamento
Nel documento vengono definite le regole per praticare la pescaturismo, ovvero le attività di diffusione di conoscenze e saperi legati ai mestieri e alle tradizioni della pesca, attraverso l’imbarco di persone diverse dall’equipaggio per l’attività di pesca sportiva o l’osservazione della pesca professionale sia in mare aperto che nelle acque interne.
Per quanto riguarda l’ittiturismo e l’acquiturismo – attività che comprendono anche l’insieme di attività turistiche, ricreative, didattiche, culturali legate alle attività imprenditoriali di pesca e acquacultura – il regolamento disciplina nel dettaglio l’attività di ospitalità. Nelle abitazioni private, nei magazzini o in altri edifici di proprietà delle imprese, si possono ospitare fino ad un massimo di 12 persone. Per la ristorazione si possono preparare fino a 24 coperti al giorno utilizzando le materie prime delle aziende stesse.
Prevista anche la vendita di prodotti della pesca e dell’acquacultura e l’organizzazione di attività didattiche, culturali per valorizzarli e per la promuovere la tutela degli ecosistemi acquatici e della costa.
Per imprese e operatori, l’inizio dell’attività è subordinato alla presentazione della Segnalazione certificata di inizio di attività (Scia), da presentare allo Sportello unico per le attività produttive del Comune in cui si opera, iscrizione necessaria anche per fare parte dell’Elenco regionale delle imprese che svolgono questo tipo di attività.
Infine, per migliorare l’offerta, il regolamento prevede anche la costituzione di Club di eccellenza formati da almeno tre imprese ittiche. Tra le caratteristiche: un uso prevalente di prodotti propri, tipici o di nicchia per la preparazione dei pasti, servizi di accoglienza qualificati, possesso di certificazioni di qualità, comprese quelle di tipo ambientale, o recupero degli immobili di valore storico-architettonico come casoni di valle, capanni da pesca, magazzini di ricovero reti, ai fini della conservazione e valorizzazione delle loro peculiarità.

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Povertà: Save the Children, dati 2017 indicano una vera emergenza per i minori e le famiglie in povertà assoluta che devono essere priorità del Governo

Povertà: Save the Children, dati 2017 indicano una vera emergenza per i minori e le famiglie in povertà assoluta che devono essere priorità del Governo

“Il contrasto alla povertà minorile deve essere messo al primo posto nell’agenda del governo. I dati diffusi oggi da ISTAT indicano che la povertà minorile in Italia è una vera emergenza, la fascia d’età fino ai 17 anni è infatti in assoluto la più colpita. Più di un milione e duecentomila bambini e adolescenti non hanno l’indispensabile per una vita quotidiana dignitosa e più del 20% delle famiglie con tre o più figli minori si trova in questa condizione di grave povertà. Anche se c’è una lievissima diminuzione sul totale dei minori in povertà assoluta, che passa dal 12,5% del 2016 al 12,1% del 2017, è chiara la necessità di un cambio di passo per affrontare quella che è una vera piaga del nostro Paese,” ha dichiarato Raffaela Milano, Direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save the Children, l’Organizzazione internazionale che dal 1919 lotta per salvare la vita dei bambini e garantire loro un futuro.

“Come Save the Children incontriamo ogni giorno i bambini e gli adolescenti in condizione di povertà nell’ambito dei nostri progetti, come i Punti Luce, nelle zone più periferiche, e sappiamo come la povertà materiale spesso si associa alla “povertà educativa”, cioè l’impossibilità per i bambini di apprendere, far fiorire i propri talenti e le proprie capacità per costruire liberamente il loro futuro.”

“E’ indispensabile definire un piano di contrasto alla povertà minorile che affronti l’emergenza su più livelli come quello del sostegno al reddito delle famiglie – realizzando, in primis, il reddito di inclusione – e il potenziamento e la piena accessibilità della rete dei servizi socio educativi, dagli asili nido alle mense scolastiche, dai libri di testo alle attività sportive e culturali. Tutto questo a partire dai primi anni di vita che sappiamo essere decisivi per lo sviluppo dei bambini. Le famiglie non possono essere lasciate da sole ad affrontare queste condizioni di deprivazione. Auspichiamo dunque che questi nuovi dati Istat non cadano nell’indifferenza ma attivino un effettivo intervento organico e strutturato per rispondere ad un problema che rischia di minare dalle fondamenta il futuro del Paese.”

Ufficio Stampa Save the Children

Un fiume di Musica vedrà protagonisti Kalenda do sol e Camelot Combo

Giovedì 28 giugno dalle ore 19

Una finestra sul mediterraneo
per la rassegna un fiume di musica 2018

Contaminazioni, aperture, finestre sul Mediterraneo. La nuova puntata di Un fiume di Musica, prevista per giovedì 28 giugno sul piazzale di Wunderkammer (via Darsena 57) che si affaccia sulla darsena di Ferrara, vedrà protagonisti Kalenda do sol e Camelot Combo, due progetti uniti dal comune sguardo verso la musica afro, la musica etnica e alla “world music”.

Kalenda do sol è un progetto nato molto tempo fa e che diede alla luce un lavoro discografico nel 1999 per l’etichetta Erga Italy Halidon, con brani originali di Flavio Piscopo. Kalenda viene ora rispolverato per la rassegna Un fiume di Musica, e proporrà una serie brani uniti dalla matrice mediterranea. Un percorso che parte da Napoli, con un brano dedicato all’isola di Procida, e viaggia alla volta di misconosciute etnie, abbracciando i Tablao di Siviglia, pulsante centro del flamenco. Restando in Spagna si passa all’Alma Latina, tango etnico e sanguigno, oppure ci si sposta nel sud Italia, facendo tappa nella garganica Peschici. La scaletta sarà arricchita infine da Muezzin, brano dal sapore medio orientale, e da una versione di ‘Carmela’, un brano classico della tradizione napoletana composto dal grande Sergio Bruni riveduto in chiave latina. Ad accompagnare lungo le differenti sonorità mediterranee saranno Lele Barbieri alla batteria, Andrea Taravelli al basso elettrico, Ambra Bianchi al flauto, Corrado Calessi alle tastiere, Ludovico Bignardi alla fisarmonica e Flavio Piscopo alle percussioni e alla voce. Con la canzone African Brother si conclude il concerto dei Kalenda, a evidenziare il simbolico passaggio di testimone ai Camelot Combo.

Camelot Combo è un gruppo composto da rifugiati africani richiedenti asilo, nato da più di un anno grazie alla sinergica collaborazione tra la cooperativa Camelot e Amf Associazione musicisti di Ferrara. Il loro repertorio è formato da brani originali, basati su ritmiche afro e a tratti tribali, canti tradizionali nigeriani, ma anche atmosfere ambient e Afro beat, con l’ausilio prezioso delle tastiere di Corrado Calessi e la direzione di Flavio Piscopo.
La serata è a ingresso libero. Ogni giovedì, anche per tutto il mese di luglio, continua il ciclo di aperitivi musicali di Un Fiume di Musica, organizzato dalla Scuola di Musica Moderna-Associazione Musicisti di Ferrara nel piazzale che si affaccia sulla darsena in collaborazione con il Consorzio Wunderkammer – di cui l’Associazione Musicisti di Ferrara fa parte -. Anche quest’anno il festival è all’interno del progetto Smart Dock, nell’ambito di ‘Giardino Creativo’ finanziato da Anci. Musica, cibo, socialità. Ogni giovedì, dunque, si potrà ascoltare la musica suonata dal vivo dagli insegnanti della Scuola di Musica Moderna, ogni sera ci sarà un repertorio differente cui appassionarsi, e si potranno di volta in volta degustare le offerte enogastronomiche coordinate da Ferrara Rooms.

Da: Consorzio “Wunderkammer”

La Notte Rosa a Comacchio e i suoi Lidi è magica

Il 6 luglio 2018 e per tutto il fine settimana spettacoli, eventi, escursioni, sul mare della provincia ferrarese.

Oltre 110 km di costa colorati di rosa per vivere una notte e un fine settimana magico tra spettacoli, musica, eventi e fuochi d’artificio, sul mare della Riviera Romagnola. Il 6 luglio 2018 da Comacchio a Riccione si anima l’evento cool dell’estate con un tripudio di coinvolgenti iniziative dal tramonto all’alba. La 12esima edizione della Notte Rosa è un appuntamento imperdibile sul lungomare della provincia di Ferrara, nella splendida città sull’acqua di Comacchio, che per tutto il weekend (fino all’8 luglio) illumina lo scenografico ponte dei Trepponti di rosa, e tra i suoi 7 Lidi. Un’occasione unica per divertirsi tra spiagge, ristoranti, musei, parchi, attendere a mezzanotte gli spettacolari fuochi d’artificio sul mare che illumineranno tutta la costa e poi i concerti, le performance, le mostre, l’enogastronomia fino al sorgere del sole. Una grande festa da vivere con Visit Ferrara e Visit Comacchio, che propongono iniziative per tutta la famiglia per immergersi nella notte più divertente dell’anno.
I musei di Comacchio sia il 6 che il 7 luglio resteranno aperti anche in notturna. Tra questi, il Museo del Delta Antico e la notte del 6 la Manifattura dei Marinati e la Casa Museo Remo Brindisi. Nel giorno della Notte Rosa si potrà partecipare ad escursioni in salina alle calde luci del tramonto e al concerto di “Musica di Corte”, tra ‘500 e ‘600. Il centro storico di Comacchio, dalle 21.15 si animerà di racconti, concerti, esposizioni ed esperienze, tour in batana lungo i canali, la musica dal vivo sul Ponte degli Sbirri, animazioni per bambini. Imperdibile, poi, l’escursione con partenza alle 19.30 dal Porto Canale di Porto Garibaldi, con cena a bordo e navigazione lungo la costa per vedere lo spettacolo pirotecnico dal mare.
In ogni Lido uno stile musicale diverso. Al Lido degli Scacchi ci sarà il concerto di Nina Zilli, al Lido delle Nazioni il lungomare diventerà una discoteca a cielo aperto con dj set e vocalist, al Lido degli Estensi tutti in pista per ballare con i video musicali dagli anni ’60 ad oggi. Il Lido di Spina è il luogo in cui prenderanno vita i balletti e parodie ispirati ai grandi musical, colonne sonore e film. A Porto Garibaldi, aperitivo con “il pescatore”, concerti al femminile lungo il Portocanale e degustazioni di prodotti tipici e mercatini. Al Lido di Volano, invece, si spanderanno i profumi della Sagra del Buongustaio, con la mostra-mercato dello street food, birre artigianali e piatti tipici (fino al 7 luglio). Da Porto Garibaldi si potrà partire a bordo delle navi del Delta del Po, per navigazioni al tramonto e cena di pesce a bordo. La Notte Rosa continuerà poi fino a domenica 8 luglio con tanti appuntamenti.
Con Visit Ferrara e Visit Comacchio opportunità di soggiorno, visite guidate, escursioni, esperienze turistiche in tutta la provincia ferrarese e la sua costa dipinta di rosa.

Da: Ufficio stampa Ella

Cna chiede un chiarimento al Comune di Cento E’ ora di cambiare metodo, necessario il confronto su strategie di sviluppo locale e politiche a sostegno delle imprese

Dichiarazione della presidente dell’Area Alto Ferrarese, Raffaella Toselli
Dopo ripetute richieste di incontro andate a vuoto, la Cna sente ormai più che matura l’esigenza di un chiarimento e di un confronto vero tra la propria Associazione, che a Cento rappresenta centinaia di imprenditori e imprenditrici, e una Amministrazione comunale, sindaco Toselli in testa, che fino ad oggi si è mostrata sorda.
“La nostra è un’Associazione propositiva – puntualizza Raffaella Toselli, presidente dell’Area Cna dell’Alto Ferrarese – ci sforziamo da sempre di affrontare i problemi in modo collaborativo, ricercando soluzioni concrete che guardino all’interesse delle imprese ma, al tempo stesso, della comunità locale. Crediamo di poter offrire un contributo importante, proprio perché conosciamo profondamente la realtà e i fabbisogni delle nostre imprese e vogliamo rappresentarli fino in fondo. Ma finora questo non è stato possibile, perché tutte le nostre richieste di incontro sono andate a vuoto”.
Unica eccezione, fa presente Raffaella Toselli, la riunione tecnica di lunedì scorso sul nuovo sistema dei rifiuti, sollecitata da Cna, in occasione della quale l’Associazione ha potuto solo sollevare le proprie forti preoccupazioni per una tariffa Tari considerata troppo salata. “Ma questo non basta – spiega la presidente – e, comunque, non si possono affrontare così i problemi che interessano le nostre aziende. E’ ora di cambiare metodo. Diversamente, continueremo ad assistere al progressivo allontanamento tra attività produttive e amministrazione pubblica, con inevitabili ripercussioni su un territorio che, da tempo, sta soffrendo la mancanza di un rilancio dell’economia.”
Numerose sono le questioni che per Cna hanno un valore strategico per le prospettive dell’economia centese e delle imprese locali per i prossimi anni. “Parliamo – specifica Toselli – dell’adeguamento ai valori di mercato dei sevizi erogati dalle multiutility, della esigenza che gli appalti pubblici tengano conto, nell’ambito delle leggi vigenti, delle imprese del territorio; e, inoltre, di Cispadana e infrastrutture di collegamento stradale, di rilancio delle aree produttive, anche attraverso politiche di riqualificazione e di detassazione per favorire nuovi insediamenti. Vogliamo anche confrontarci sulle tariffe locali, su una maggiore semplificazione burocratica per le aziende, sulla pianificazione urbana. In sostanza, come Cna chiediamo che ci venga garantita la possibilità di essere attori delle scelte strategiche per Cento e l’Alto Ferrarese, di offrire il nostro contributo, a partire dalla definizione preliminare dei bilanci preventivi del Comune”.
Cna non pretende, tuttavia, di essere soggetto esclusivo di un confronto, comunque rispettoso dei ruoli reciproci, ma vuole puntare ad elevare la qualità del governo locale, dando risposta ad una parte determinante dell’economia e della comunità locali. “Proponiamo, da tempo, la costituzione di un tavolo unico tra le rappresentanze delle Associazioni e i Comuni dell’Alto Ferrarese, finalizzato allo sviluppo dell’economia e al rilancio del territorio. Un’idea condivisa da diverse Amministrazioni comunali, che consentirebbe alla nostra zona di avere una voce più forte. Ad oggi, non abbiamo avuto ancora risposta dal Comune di Cento”.

CNA Ferrara

Comunicato Regione: Scuola e formazione

Scende al 9,9% la dispersione scolastica in Emilia-Romagna, in Italia è al 16%. Raggiunto in anticipo l’obiettivo europeo del 10% fissato dalla ‘Strategia 2020’

L’assessore Patrizio Bianchi: “Un risultato che conferma la qualità del nostro sistema educativo e formativo. Su istruzione e formazione professionale investiamo ogni anno 50 milioni di euro”. Nel primo semestre 2018 approvati 25 percorsi formativi rivolti a 332 giovani per il conseguimento di una qualifica professionale

Bologna – Scende al 9,9% nel 2017 – dall’11,3% del 2016 – il tasso di dispersione scolastica in Emilia-Romagna, cioè la percentuale dei giovani tra i 18 e 24 anni in possesso al massimo della licenza media, che non lavorano e non frequentano corsi scolastici né svolgono attività formative. La regione raggiunge quindi in anticipo l’obiettivo europeo fissato al 10% dalla Strategia 2020, e fa meglio di Veneto (10,5%), Piemonte (11,5%) e Lombardia (12%), mentre l’Italia si è attesta complessivamente al 16% e l’Ue 28 al 10,7%.
“Un risultato che conferma la qualità del nostro sistema educativo e formativo- dichiara l’assessore regionale alla Scuola, Formazione e Lavoro, Patrizio Bianchi-. Per assicurare il successo scolastico e formativo e contrastare la dispersione scolastica, abbiamo deciso di agire su più fronti. Da un latola Regione ha strutturato un proprio sistema regionale di Istruzione e Formazione professionale sul quale investe ogni anno 50 milioni di euro per permettere a circa 4mila ragazzi di conseguire una qualifica professionale in uno dei 188 percorsi a qualifica realizzati da enti di formazione professionale accreditati. A questi corsi se ne affiancano altri 400 avviati ogni anno dagli Istituti professionali, con un contributo regionale di 4 milioni di euro. Dall’altro- aggiunge Patrizio Bianchi- rendiamo disponibile un’offerta che permetta ai giovani di rientrare nei percorsi formativi per conseguire una qualifica professionale coerente ai fabbisogni delle imprese”.
Si tratta, in questo caso, di percorsi che permettono di conseguire una qualifica professionale anche ai giovani che hanno assolto il diritto/dovere dell’istruzione obbligatoria con il compimento dei 18 anni, senza essere riusciti a completare il proprio percorso formativo. L’investimento regionale è di 2 milioni di euro per 25 percorsi, approvati nei primi sei mesi del 2018, rivolti a 332 giovani. Della durata di 600 ore, di cui 240 di stage, finanziati con risorse del Fondo sociale europeo, danno ai partecipanti la possibilità di acquisire le conoscenze e le competenze necessarie a inserirsi nel mondo del lavoro, all’interno di imprese che hanno necessità di nuove professionalità e che mettono a disposizione nuovi posti di lavoro.
I percorsi attivati hanno riguardato le seguenti qualifiche: Operatore meccatronico dell’autoriparazione (luogo di svolgimento Piacenza), Operatore della ristorazione (Bologna) e Operatore meccanico (Codigoro, Fe), Operatore agro-alimentare (Ravenna), Operatore del punto vendita (Bologna), Operatore del verde (Ravenna), Operatore di cura e pulizia di spazi e ambienti (Ferrara), Operatore di magazzino merci (Fidenza, Pr), Operatore di impianti elettrici solari e fotovoltaici (Bologna).
I fabbisogni formativi e professionali dei giovani e gli impegni delle imprese sono stati formalizzati in un Accordo di partenariato.

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Alan Fabbri (Lega): “Campo nomadi, dopo gli arresti dal PD arriva il premio: 27.000 euro all’anno per progetti inutili”

“I carabinieri scoprono una base criminale nel campo nomadi di Ferrara e il Pd che fa? Lo premia regalando altri 27.000 euro all’anno. Completamente illogica, ingiustificata e anche irrispettosa dei ferraresi, la decisione della maggioranza in consiglio comunale di versare altri soldi a favore di progetti di integrazione culturale per il campo di via delle Bonifiche. La prova di quanto sia stato inutile ogni sforzo di integrazione, pagato con denaro pubblico, è stata la retata di qualche giorno fa che ha scoperto proprio in quel campo un vero e proprio centro di organizzazione criminale. E, nonostante questo, il Pd continua a regalare denaro pagando una cooperativa che dovrebbe rendere integrati magari proprio amici e parenti di quelli accusati di aver organizzato rapine in casa di anziani”.

Alan Fabbri, capogruppo Lega Nord in Regione interviene sulla decisione del consiglio di stanziare denaro, in parte comunale in parte regionale, per finanziare programmi di mediazione culturale nel campo nomadi di via della Bonifiche con un progetto da 27.000 euro all’anno per tre anni.

“Sono soldi destinati ad una cooperativa che li dovrebbe andare ad integrare i nomadi”, spiega Fabbri “ma è una spesa insensata e assolutamente sbagliata. Sono anni che progetti di questo tipo vengono pagati dai ferraresi e il risultato è sotto gli occhi di tutti. In quel campo è stata fatta la retata più grande della storia dei campi nomadi, prova tangibile del fallimento totale di qualsiasi progetto di integrazione portato avanti dal Pd negli ultimi decenni”, continua il capogruppo. “Non vediamo la necessità di continuare ad investire su idee fallimentari”, aggiunge “specialmente ora che erogare altri soldi per favorire chi entrava nelle case degli anziani per rubare diventa l’ennesima offesa ai cittadini onesti”, tanto che sul tema il capogruppo depositerà nei prossimi giorni un’interrogazione in Regione.

In consiglio comunale il centrodestra ha chiesto “di destinare quei fondi a progetti di recupero della tossicodipendenza giovanile”, aggiunge Nicola Lodi, segretario comunale Lega Nord Ferrara “ma il Pd non ha voluto sentire ragioni e anzi il sindaco ci ha addirittura accusati di strumentalizzare la questione”. Per Lodi “è l’ennesima dimostrazione dell’incapacità totale della sinistra di rendersi conto di quello che accade”, e mentre “la Lega chiede la chiusura dei campi il Pd continua a finanziarli con i soldi dei cittadini e continua ad investire su un luogo che sforna criminalità”. Dare 27.000 euro all’anno per tre anni dopo quello che è accaduto “è come premiare quelle azioni criminali”, conclude Lodi “se questo è il trend del Pd vorrà dire che dovremo aspettare che la Lega sia alla guida della città per chiudere il campo definitivamente”.

Ufficio Stampa Lega Nord Emilia Romagna

Intimidazioni? Ma cosa succede a Ferrara?

Oggi a Ferrara si percepisce un’atmosfera cupa e come un po’ gonfia, dove agiscono persone che determinano ostilità e contrapposizioni frontali inducendo un clima teso che non ricordo di aver mai osservato prima nel corso di decenni.
Uno. Lunedì ero in cima allo scalone monumentale del Municipio mentre si svolgeva l’adunanza del Consiglio comunale, in attesa di parlare con un assessore. Mi passa accanto il signor Nicola Lodi, che ama farsi chiamare Naomo, in compagnia di tre ragazzoni che nella mia memoria erano tutti con teste rasate e ricchi di muscoli; tronfi e molto sicuri di sé, come del tutto assenti di dubbi. Apparivano frequentatori di palestre e volti a esercizi di forza piuttosto che adusi a biblioteche e lettori di libri. Uno mi ha detto: “Lei stia attento a quello che scrive perché qualcuno potrebbe arrabbiarsi.”; ho risposto che non lo conoscevo e mi sono girato dall’altra parte. In passato avevo pubblicamente definito il signor Lodi in questione “una maschera grottesca” e più recentemente avevo avvicinato il noto storico ferrarese Andrea Rossi a Pendenza, nota figura della nostra città di un passato recente, originale e consapevolmente un po’ balzana ma, avevo sottolineato, simpatica. Il premuroso avviso di un amico sconosciuto o un maldestro tentativo di intimidazione? Ognuno valuti come crede. Fatto sta che l’episodio mi ha fatto pensare in parte a filmati d’epoca con gerarchi in camicia nera che passano su quello scalone (e la storia spesso si ripete con modalità ridicole o grottesche) ma ancora di più a narrazioni e testimonianze del nostro concittadino Balbo con le sue squadre specializzate in spedizioni punitive.
Due. Nelle stesse ore ho saputo del ritrovamento di alcuni proiettili in città a ridosso di un edificio comunale, fatto di poche ore prima e segnalato alla Digos.
Tre. Nelle stesse ore da una telefonata ho saputo di fatti agiti da varie parti e volti a creare problemi ad una associazione della nostra città che si occupa dei diritti di una minoranza fortemente contrastata dalla destra più intollerante.
Quattro. Nelle stesse ore ho saputo di parole uscite da una persona che dovrebbe essere fra quanti garantiscono lo stato di diritto e che invece erano un insulto alle fondamenta dello stesso.
Tutto nel giro di pochi minuti.
Un clima che Ferrara non conosceva da decenni. Cosa succede? Serve una reazione pacata, un’agenda politica, una risposta/proposta nonviolenta e non retorica.

Cordiali saluti.

Ferrara, 26 giugno 2018

Mario Zamorani
presidente di Radicali Ferrara

28/6 al MEIS: Giulio Busi racconta Beniamino da Tudela

Giovedì 28 giugno, alle ore 18.00, nell’ambito del ciclo di incontri “Gallery Talk. Alla scoperta del percorso espositivo del MEIS”, il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah (Via Piangipane 81, Ferrara) ospita il Direttore dell’Istituto di Giudaistica della Freie Universität di Berlino, Giulio Busi, che interviene sul tema “Il viaggio di Beniamino da Tudela e la cultura ebraica nel medioevo italiano”.

L’appuntamento, a ingresso gratuito, prende spunto dalla mostra “Ebrei, una storia italiana. I primi mille anni”, che si conclude proprio con il “Libro di viaggi” (Sefer massa‘ot) dell’ebreo navarrese Beniamino da Tudela, vissuto nel XII secolo. Il suo testo offre una preziosa fotografia delle comunità ebraiche italiane del tempo, in un percorso che si snoda dal Mediterraneo al Medio Oriente. Emergono così anche la presenza ebraica nell’Italia centro-settentrionale e la migrazione dal Meridione verso il nord, fino alla Valle del Reno, di alcune famiglie e di tradizioni culturali che getteranno le basi dell’ebraismo ashkenazita.

Introduce il Direttore del MEIS, Simonetta Della Seta, con un saluto del Presidente, Dario Disegni.

Nella giornata di giovedì, il percorso espositivo del Museo, insieme allo spettacolo multimediale “Con gli occhi degli ebrei italiani”, è aperto dalle 10.00 alle 23.00 (la biglietteria chiude alle 22.00). Biglietto intero € 10, ridotto € 8 (dai 6 ai 18 anni, studenti universitari, possessori di MyFE Card, categorie convenzionate); gruppi da 8 a 15 persone € 6 (un accompagnatore gratuito ogni 15 paganti); scuole € 5 (due accompagnatori gratuiti per ogni classe). Entrano gratuitamente i bambini sotto i 6 anni, i diversamente abili al 100% con un accompagnatore, i giornalisti e le guide turistiche con tesserino, i membri ICOM e i militari in divisa.

Ufficio Stampa
Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah – MEIS

Comunicato Regione: Politiche per la Legalità

Dal Testo Unico alla gestione dei beni confiscati: un valore per le comunità. Convegno in Regione giovedì 28 giugno

In programma, fra gli altri, gli interventi degli assessori regionali Massimo Mezzetti e Paola Gazzolo. Focus tematici anche su ecorifiuti e appalti

Bologna. Contro la criminalità organizzata, per la trasparenza e le regole affrontando tematiche importanti per la comunità come gli ecorifiuti e la gestione dei beni sequestrati. E per l’appunto “Legalità, valore di comunità” è il tema del convegno, in programma in Regione giovedì 28 giugno nella Sala polivalente di viale Aldo Moro 50, a Bologna, con inizio alle ore 9.30. L’introduzione sarà dell’assessore regionale Massimo Mezzetti che farà il punto su come il Testo Unico della Regione Emilia-Romagna per la promozione della legalità, varato nel 2016, sia stato recepito dai territori. Previsto anche l’intervento di Fabio Fecci, vice presidente Anci Emilia-Romagna, che traccerà un quadro dell’impegno dei Comuni, a partire dall’esperienza dei Piani integrati locali.

Tre i focus tematici coordinati da Antonino Marino (Anci Emilia-Romagna): ecorifiuticon l’assessore alle politiche ambientali Paola Gazzolo, gestione dei beni confiscati con la partecipazione del prefetto Ennio Mario Sodano, direttore Agenzia Nazionale Beni Sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata e, infine, edilizia e appalti che vedrà la partecipazione di Andrea Orlando, capo di Gabinetto della Presidenza della Giunta dell’Emilia-Romagna.

“Siamo impegnati ogni giorno a respingere dalla vita e dal lavoro della nostra comunità tentativi di infiltrazione mafiosa nel settore degli appalti e concessioni di lavori pubblici, servizi e forniture e nell’attività urbanistica ed edilizia- ha detto Mezzetti-. È fondamentale che il sequestro di beni e imprese alla criminalità diventi occasione di crescita per le comunità, senza perdere di vista il valore della continuità del lavoro e la necessità di introdurre modalità più ampie di gestione di quelle aziende che vengono sequestrate e poi confiscate. È una lotta che va condotta senza soste e che ci coinvolge tutti, dalle istituzioni all’ultimo cittadino. La nostra determinazione sarà sempre maggiore, con provvedimenti che agiscono a 360 gradi e semplificano la burocrazia proprio per non lasciare spazi irrituali di manovra”.

Per l’assessore alle Politiche ambientali Paola Gazzolo “sostenibilità ambientale e legalità sono due facce della stessa medaglia. Il rispetto delle regole, in particolare in campo ambientale, è la condizione per la crescita green a cui puntano le politiche regionali e, al tempo stesso, un dovere etico inderogabile nei confronti delle generazioni future. Per questo la Regione Emilia-Romagna, per prima in Italia, si è dotata di un Testo unico regionale sulla Legalità che contiene disposizioni specifiche relative a settori chiave come quello delle attività estrattive e della sicurezza territoriale. L’obiettivo è un sistema di controlli più efficaci– continua l’assessore Gazzolo-, anche attraverso accordi con le autorità e i nuclei specializzati in vigilanza, prevenzione e repressione delle violazioni e nella tutela del patrimonio naturale e forestale”.

Molte le iniziative della Regione Emilia-Romagna sul tema della legalità assunte negli ultimi mesi. Oltre alTesto unico, è stato siglato un protocollo con le Prefetture per la prevenzione e la repressione dei tentativi di infiltrazione mafiosa nel settore degli appalti ed è stata costituita la Rete per l’integrità e la trasparenza, a cui collaborano i responsabili della prevenzione, corruzione e trasparenza delle amministrazioni pubbliche in regione.

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Ferrara Iconografia Dantesca

Mercoledì 27 giugno al Giro Bio di via Terranuova

Dante aveva davvero il volto con cui sempre lo si raffigura? In che rapporti era con l’arte del suo tempo? Come si chiamava la veste rossa lunga sino ai piedi con cui sempre viene dipinto? E tutta la gran ridda della sua immensa fantasia, come si trasmutò nell’altrettanto fervida fantasia di generazioni di artisti dal Trecento a oggi?
Dopo il successo delle Letture Dantesche Ferraresi, a gran richiesta di pubblico una serata extra – ordinaria dedicata a un tema noto ma non troppo: quello dell’ “Iconografia Dantesca”, ovverossia un breve viaggio nell’immaginario pittorico dai tempi Dante a oggi, chiuderà il ciclo degli incontri danteschi estensi.
Sin dall’apparire dei primi canti della Commedia, una folla di artisti si cimentò con la straordinaria fantasmagoria visiva partorita dall’anima eccelsa del Grande Fiorentino, al punto che molte delle sue visioni -si pensi solo agli affreschi di Luca Signorelli – sono divenute punti fermi dell’immaginario visivo dell’Occidente.
Con leggerezza e ironia Ruben Garbellini, ci condurrà alla scoperta della straordinaria avventura parallela alla Commedia: quella della raffigurazione pittorica del grande capolavoro della Letteratura Italiana.
Le Letture Dantesche Ferraresi riprenderanno in autunno.

Presso “Giro Bio”, via Terranuova 13, Ferrara, mercoledì 7 giugno 2018, ore 20.30
Per informazioni 0532 240345 o 348 89 16 975 o per mail: girobioferrara@gmail.com

Mostra Diari urbani – Teatro ‘900 Tresigallo

“Diari Urbani”, progetto unico in Provincia di Ferrara ispirato all’outdoor education, nato da un’idea di Elisa Soffritti in collaborazione con Il Comune di Tresigallo e l’Associazione Torri di Marmo nell’anno 2017, è stato ideato per le scuole elementari del plesso didattico del Comune con l’obiettivo di creare laboratori interattivi utilizzando materiale a chilometro zero, che potessero sia migliorare le competenze cognitive e manuali degli studenti che raccontare la storia del paese. Durante tutte le serate della fiera di Tresigallo, presso il Teatro ‘900 verrà organizzata la mostra interattiva del progetto, nella quale sarà possibile sia interagire con i lavoretti dei bambini, che rivivere parte della storia del paese.
Per ulteriori informazioni sul progetto consigliamo di visitare la pagina: https://www.tresigallolacittametafisica.it/diari-urbani-grandi-soddisfazioni

Biblioteca Comunale di Tresigallo

Concerto degli allievi della Scuola di Musica Moderna – Associazione Musicisti di Ferrara

Mercoledì 27 giugno alle ore 20,30 sul palco di Ferrara Sotto le Stelle in piazza Castello, si svolgerà il concerto degli allievi della Scuola di Musica Moderna – Associazione Musicisti di Ferrara

I saggi di classe che si sono svolti dal 25 maggio al 12 giugno nell’ aula magna Stefano Tassinari della Scuola di Musica Moderna e l’ 11, 12 e 13 giugno presso il fronte Darsena di Palazzo Savonuzzi in via Darsena 57, sono stati un buon motivo di studio e di aggregazione per i nostri allievi; durante le prove di preparazione hanno infatti potuto capire l’importanza dell’ interazione fra i vari strumenti e le persone che li suonano nella costruzione di un brano musicale, vedendo quindi il saggio come un modo per apprendere sempre qualcosa in più.
Le esibizioni sul lungo fiume, hanno visto anche la partecipazione di Avis, in partenariato con l’Associazione Musicisti di Ferrara, al fine di sensibilizzare alla donazione i giovani attraverso la campagna “Avis Ama la Musica”.
In queste occasioni si sono esibiti circa 400 allievi in ogni fascia di età dai 5 anni in su, mentre gli allievi coinvolti nella serata del 27 giugno saranno un centinaio, più il coro polifonico a quattro voci curato dall’insegnante Viviana Corrieri formato da 57 elementi e l’AMF Brass Band costituita da 26 componenti, per un totale di quasi 200 allievi; novità di quest’anno sarà l’esibizione dell’AMF Barbershop a seguito del nuovo corso tenuto da Michele Semenza in collaborazione con il Ferrara Barbershop Quartet.
La serata sarà l’occasione per consegnare 5 borse di studio che daranno ai titolari, la possibilità di frequentare per un anno intero i corsi della Scuola di Musica Moderna. Una borsa di studio sarà messa a disposizione dalla Fondazione Julianeo in ricordo dell’allievo Giuliano Baroni scomparso in un incidente stradale nel 2001 e di questo ringraziamo il Presidente Flavio Baroni.
La seconda, in seguito alla collaborazione con la Coop.Soc. Camelot , che ha dato vita al progetto Camelot Combo, verrà donata dal Dott.Franco Pellegrini a favore di un richiedente asilo seguito dalla Cooperativa, per lo studio della fisarmonica: ringraziamo per il sostegno alle nostre attività e per la condivisione del nostro ideale di insegnamento.
Delle altre tre borse di studio che saranno messe a disposizione dall’Associazione Musicisti di Ferrara, due andranno ad allievi meritevoli della scuola e una assegnata all’ emporio solidale il Mantello, che si prende cura delle famiglie in momentanea difficoltà.
Il bilancio dell’anno scolastico è senza dubbio ancora una volta positivo, pieno di iniziative e soddisfazioni. Vantiamo il fatto di essere la scuola di musica moderna più frequentata della Regione Emilia Romagna con quasi 750 iscrizioni a/s 2017/18 e riconosciuta dalla Regione Emilia Romagna con determina n.6100 del 27.04.2017.
Inoltre, all’interno della scuola, dopo 10 anni di sperimentazione, da quest’anno è stato istituito il primo e unico in Italia, Dipartimento Musicale Metodo Ritmìa riconosciuto dal MIUR (Ministero Istruzione Università e Ricerca) diretto dalla Prof.ssa Ambra Bianchi e dedicato all’educazione musicale per l’infanzia da 3 a 10 anni, all’applicazione di Ritmìa nello studio strumentale e del canto e ai corsi di formazione per insegnanti, educatori e musicisti.
Anche quest’anno siamo riusciti ad organizzare un ciclo di 10 lezioni di Guida all’Ascolto sulla musica moderna e 8 di Classica d’Ascolto in sinergia con il Teatro Comunale di Ferrara, allo scopo di promuovere la cultura e l’educazione musicale in tutte le sue forme.
Per il terzo anno abbiamo organizzato le AMF JAM: appuntamenti del giovedì sera finalizzati a far incontrare musicisti di qualsiasi età e preparazione musicale per farli incontrare e suonare.
Tutte queste attività sono ad ingresso libero e aperte a tutti.
Abbiamo organizzato la terza edizione di Un Fiume di Musica, appuntamento del giovedì sera con l’Aperitivo sulla Darsena, 15 appuntamenti ad ingresso libero iniziati il mese di maggio e che continueranno fino al mese di luglio compreso, di fronte a Palazzo Savonuzzi, sede della Scuola di Musica Moderna di Ferrara e di altre associazioni; durante queste piacevoli serate si possono ascoltare i gruppi musicali formati dagli insegnanti della scuola.
Recentemente all’interno della scuola di musica ad opera di alcuni ragazzi soci, è nata una fanzine musicale e culturale dal nome Wah Wah Magazine; si occupa di scrivere di tutto quello che avviene in città a livello musicale che sia jazz, musica classica, rock, ecc… Quest’anno la redazione ha organizzato il primo festival del cantautorato indipendente chiamato Wah Wah Music Fest all’interno della rassegna Un Fiume di Musica nei giorni 7 e 8 giugno; sempre all’interno della stessa rassegna, nei giorni 21 e 22 giugno, c’è stata la seconda edizione di Gypsy Guitar, manifestazione dedicata alla chitarra swing Manouche, per mettere in risalto l’operato del liutaio centese Mario Maccaferri che con il suo modello di chitarra, utilizzata dal grande Django Reinhardt, ha influenzato e stabilito uno standard sonoro per questo genere musicale.
Il 5 gennaio 2018, alla sala Estense, abbiamo portato il concerto a favore dell’Ado “Play Mr. D’Adamo” alla tredicesima edizione radunando, nell’intento di ricordare l’amico armonicista scomparso Antonio D’Adamo, tanti musicisti e spettatori.
Altro appuntamento ormai giunto alla decima edizione è il concerto “ Rock’n Dog” per la raccolta fondi da destinare alla Lega per la difesa del cane.
Una sessantina di eventi ad ingresso libero e aperti a tutti nell’arco dell’anno scolastico, oltre alle consolidate lezioni di strumento e canto, è stata l’offerta culturale della nostra associazione.
La consolidata convenzione con il Comune di Ferrara, Assessorato alle Politiche e Istituzioni Culturali, ci ha permesso anche quest’anno di divulgare la cultura e l’amore per la musica, ponendoci come un importante punto di riferimento per i giovani della nostra provincia, attenti e sensibili a questa forma d’arte e di aggregazione.
Il Presidente
Roberto Formignani

Associazione Musicisti di Ferrara

A Ferrara la prima edizione della Students’ Woodstock Santo Spirito

Sabato 30 giugno nella Residenza universitaria di Vicolo Santo Spirito 18, Er.Go (Azienda per il Diritto agli Studi Superiori dell’Emilia Romagna) organizza la prima edizione della Students’ Woodstock Santo Spirito dalle ore 17.30 fino alle ore 24

Un’intera serata all’insegna della musica pop, rock e jazz che avrà come protagonisti gli studenti dell’Università, del Conservatorio di Ferrara e quelli dei vicini Atenei dell’Emilia Romagna, molti dei quali già noti nel circuito degli eventi musicali studenteschi locali.

I cantanti solisti, le band di vario tipo e le piccole formazioni di danza pop ed etnico popolare si esibiranno nella splendida cornice dell’antico chiostro di una delle più belle residenze universitarie di Er.Go. La partecipazione allo spettacolo sia come artista che come spettatore, vuole essere un momento di festa e di condivisione per tutti gli studenti che in questo intenso periodo di studio e di esami vogliano concedersi un momento di pausa e di ricarica.

Infatti, il “biglietto d’ingresso” per il pubblico – così come l’iscrizione dei partecipanti che vorranno esibirsi – consiste nel portare un pasto “al sacco” per una persona da mettere insieme a quello di tutti gli altri su un lungo tavolo intorno al quale, comunitariamente e in amicizia, verrà poi consumata la cena.

Per informazioni scrivere a: talentife@er-go.it

Le piattaforme social per seguire l’evento

Profilo Instagram: @woodstocksanto

Pagina Facebook: @FestivaldeiTalentiLab

Da: Ufficio stampa Pompilio

DELTA 2000 in Croazia con il progetto INNOCULTOUR per il secondo incontro tra i partner di progetto: obiettivo, la messa in rete e la valorizzazione di siti museali

Si è tenuto in Croazia nel Museo di Storia Naturale di Rijeka il secondo incontro interpartenariale del progetto INNOCULTOUR “Innovazione e promozione del patrimonio culturale dell’Adriatico come driver per lo sviluppo turistico”, inserito nel programma Interreg Italia-Croazia. L’incontro ha visto la partecipazione, oltre a DELTA 2000, capofila del progetto, degli altri partner di progetto che in Italia sono la Regione Veneto e la Regione Molise e in Croazia l’agenda di sviluppo spalatina RERA e appunto il Museo di Storia Naturale della storica città di Fiume.
Per DELTA 2000 hanno partecipato Angela Nazzaruolo, coordinatore e Marzia Cavazzini, oltre che gli esperti incaricati dal lead partner nel progetto, Andrea Pollarini, esperto di marketing culturale, e Elisabetta Pozzetti, art curator.
L’incontro è stata l’occasione per fare il punto sullo stato di avanzamento delle attività e definire tempi e modalità per le azioni future: i prossimi mesi saranno in particolare di rilievo per concludere incontri di coinvolgimento di stakeholders quali esperti, tecnici, studenti, ma anche più in generale le collettività interessate, avviare un concorso di idee finalizzato a raccogliere le migliori proposte per i musei coinvolti valorizzazione del patrimonio museale culturale relativamente all’integrazione degli strumenti legati alle nuove tecnologie e all’industria creativa nell’ambito dei siti culturali e nei musei, definire nuove linee strategiche di valorizzazione e promozione museale. Nel tardo autunno prenderanno inoltre il via interventi concreti finalizzati a migliore le dotazione e gli allestimenti museali.
L’incontro ha inoltre consentito agli esperti coinvolti nel progetto di confrontarsi e presentare alcuni casi di best practises sviluppate a livello internazionale oltre che europeo per aumentare la capacità attrattiva dei musei, proprio grazie alle nuove tecnologie.
Il prossimo meeting dei partner sarà l’autunno prossimo a Venezia.
Nel territorio del Delta il progetto coinvolge il Museo del Bosco e del Cervo di Mesola e il Museo del Sale e il territorio delle Saline di Cervia.

Nel dettaglio, il progetto INNOCULTOUR ha lo scopo di creare una rete tra i musei e i siti culturali dei territori coinvolti per esplorare il loro potenziale di sviluppo economico, utilizzando anche le nuove tecnologie legate all’industria creativa e culturale.
Otto sono i siti museali e culturali coinvolti dal progetto: oltre ai territori già sopra citati del Museo del Bosco e del Cervo di Mesola; il Museo del Sale di Cervia e il territorio delle saline di Cervia; la rete dei Musei e dei Castelli del Fortore Molisano; il Museo di Chioggia; il Museo dei Grandi Fiumi di Rovigo; gli ethno eco villages sull’Isola di Hvar (Humac, Velo Grablje, Malo Grablje e Rudine); la sede principale del Museo di Rijeka; l’esposizione permanente di Kaštel Zrinskih.
Il progetto intende capitalizzare i risultati ottenuti attraverso il progetto MUSEUMCULTUR (finanziato nel periodo 2007-2013 da IPA ADRIATICO) che aveva coinvolto DELTA 2000 e il Museo di Rijeka, focalizzandosi sulle nuove forme di integrazione tra il patrimonio culturale, l’offerta turistica e l’industria creativa. Inoltre, il progetto ha anche lo scopo di migliorare la conoscenza e l’accessibilità dei siti museali – in particolare nelle destinazioni minori e meno conosciute – attraverso l’integrazione delle nuove tecnologie con l’offerta museale tradizionale, per attirare un target più giovane ma anche soggetti con bisogni speciali (anziani, portatori di handicap ecc.).
INNOCULTOUR si concluderà nel giugno 2019.

Da: Ufficio stampa Pagina Srl

LA CITTA’ DELLA CONOSCENZA
Loro sono migliori

Logorato dal tempo, un rito logoro continua ad essere consumato in maniera logorante ogni anno, portandosi dietro il logorio delle intelligenze. È l’esame di Stato. Il diritto dello Stato a farti l’esame. Lo Stato che per anni ti ha nutrito di istruzione, interrogato, testato e valutato ora che lo stai per abbandonare, per prendere altre strade, vuole vedere cosa è riuscito a fare di te. Sembra che allo Stato interessi scoprire come fai a pensare, come usi e cucini ciò che nella tua giovane mente è riuscito a inculcare.
Sono anni che lo Stato è appagato di sé e che le mele che non gli riescono hanno percentuali dello zero virgola zero. Tanto che da tempo medita di abbandonare questo arnese antico dell’esame, svuotandolo sempre più di sostanza, ma senza mai avere il coraggio di disfarsene definitivamente.
Il fatto è che, ormai da diversi anni, l’esame non serve ai suoi diciottenni in uscita dal sistema scolastico ma alla comunità tutta, a farsi l’analisi del sangue sullo stato di salute dei suoi valori e della sua democrazia.
Nel tempo sono i fantasmi della cattiva coscienza del paese a comparire tra le tracce della prima prova d’esame, dal rapporto con la modernità fino al rapporto con la natura, dall’amicizia agli ingredienti freudiani del rapporto padri figli.
O sono le celebrazione e le ricorrenze per sondare come regge la memoria collettiva o i diritti umani per saggiare quanto ancora è alto il baluardo della coscienza comune a loro difesa.
Così si compiono le discrasie pubbliche. Il giorno prima il signor ministro degli Interni del Paese annuncia il censimento dei Rom, il giorno dopo le giovani e i giovani italiani come prova d’esame si trovano da analizzare una pagina del Giardino dei Finzi Contini di Giorgio Bassani sulla schedatura degli ebrei.
A prendere il sopravvento nell’opinione pubblica e sulla stampa, nella falsa coscienza del paese, non è la discrasia, piuttosto il polso di quanto ancora sia sensibile la società di oggi alla ferita di cinquant’anni prima, prodotta dalle leggi razziali di Mussolini.
Non ci si avvede che la ferita è qui, viva e sanguinante, la ferita di un Paese che investe i migliori anni delle sue giovani donne e dei suoi giovani uomini per farne dei cittadini difensori dei diritti dell’uomo, dei principi scaturiti dalla Rivoluzione francese, dei valori su cui poggiano le costituzioni delle democrazie moderne, mentre un alto rappresentante delle sue istituzioni quegli stessi principi, quegli stessi valori a parole li calpesta.
La fine delle libertà nasce sempre dal divorzio tra cultura e storia, quando cultura e storia prendono direzioni diverse.
I giovani hanno dimostrato di essere più maturi del paese, la scuola di essere luogo di una identità comunitaria capace di funzionare, ma i giovani, scegliendo le tracce della prova d’esame, hanno rivelato anche la banalità dei nostri giudizi su di loro e quanto in questo tempo siano soli con un grande bisogno di scrivere il senso della loro solitudine.
L’esame di Stato ci svela due paesi diversi, da un lato chi si prepara sulla via della migrazione per continuare a vivere e a studiare, per essere cittadino di un mondo a cultura globale, e dall’altro chi le strade della migrazione intende sbarrarle. Un paese divorziato dalla cultura e dalle aspettative dei suoi giovani.
Verrebbe da dire che la nostra scuola è migliore del paese, destinata a preparare per un paese che non c’è più. Inoltre forma a prescindere dalle sue intenzioni, se si dà ascolto a chi ha osservato che Bassani non fa parte del programma. Per fortuna! Almeno una volta un esame che non sia un doppione, un esame in grado di mettere a prova non le nozioni già verificate negli anni, ma le competenze finali dei nostri ragazzi.
D’altra parte che Bassani non faccia parte del programma denuncia la frattura tra due velocità, quella dell’istruzione e quella della cultura. Una distanza che i ragazzi vivono sulla loro pelle, la schizofrenia tra i saperi con i quali sono stati formati e la loro storia che ha inizio il giorno dopo in cui lasciano i banchi di scuola.
Una scuola migliore del paese, delle sue mutazioni genetiche dalle quali presto sarà chiamata a doversi difendere per non venire meno alla sua vocazione per la libertà, l’intelligenza, i diritti.
Una scuola che però continua a non essere migliore delle sue ragazze dei suoi ragazzi, perché incapace di traguardare se stessa e di darsi come orizzonte i loro progetti di vita. La vecchia scuola del vecchio arnese di un tempo: l’esame di Stato, che né Caproni né Bassani potranno mai riscattare dalla sua inutilità.
I solitari del mondo digitale sono assai migliori della scuola che frequentano, così fragile nel suo impianto formativo che Bassani non è nei suoi programmi, e lo denuncia senza accorgersi dell’incongruenza.
Per fortuna i suoi giovani ogni anno al rito consunto dell’esame di Stato dimostrano di avere la capacità di capitalizzare quello che hanno ricevuto, fornendo una lezione a tutto il paese che neppure se ne accorge.
Mentre il sistema formativo scricchiola da tutte le parti, con sintomi di forte preoccupazione, loro hanno ben altro da fare, se ne vanno verso un altrove che per i più non sarà qui.

REMTECH EXPO promuove la nascita di quattro nuovi tavoli permanenti coordinati da ISPRA – SNPA

REMTECH EXPO 2018, l’unico evento internazionale permanente sulla tutela del territorio – BONIFICHE, COSTE, DISSESTO, CLIMA, SISMICA, RIQUALIFICAZIONE, RIGENERAZIONE e CHIMICA Innovativa – prosegue l’organizzazione della fase di avvicinamento a Settembre, ed è la nascita di quattro nuovi tavoli di confronto pubblico-privati coordinati da Ispra-Snpa e di un nuovo strumento di lavoro per il settore delle bonifiche, RemBook.

ISPRA-SNPA e RemTech Expo hanno il piacere di presentare i quattro argomenti “faro” e i corrispondenti tavoli di confronto permanenti che vedranno la loro fase di avvio il 20 Settembre presso RemTech Expo.
I tavoli sono i seguenti: 1) Bonifiche, danno ambientale, sedimenti, 2) Rischi naturali e clima, 3) Economia circolare e gestione rifiuti 4) Industria, innovazione, mitigazione.
Per agevolare la costituzione dei tavoli, è stata aperta una CALL FOR TABLES con cui verrà selezionato il panel autorevole dei partecipanti, provenienti dal settore pubblico, dalle agenzie per l’ambiente, dal comparto privato delle imprese e dalle associazioni. Il coordinamento dei tavoli è a cura di ISPRA – SNPA.
A ciascun partecipante è richiesto di portare al tavolo di confronto la propria esperienza, la propria visione delle cose, e soprattutto le proposte di soluzione rispetto alle principali criticità che emergeranno e che saranno poi raccolte all’interno di un documento finale di “linee guida”.
Sulla base delle “linee guida”, nella stessa giornata, verrà avviato un confronto dinamico nell’ambito di un percorso strutturato con l’obiettivo di individuare elementi utili ad individuare una strategia condivisa.
Al termine della giornata, verrà prodotto un istant report i cui contenuti saranno ripresi e implementati in momenti successivi, organizzati appositamente.
Le richieste di iscrizione (solo per le società private e le associazioni) vanno indirizzate a secretariat@remtechexpo.com.
In parallelo all’organizzazione dei quattro nuovi tavoli permanenti ISPRA-SNPA e RemTech Expo, nasce RemBook, il “chi è chi” degli operatori delle bonifiche.
RemBook si propone come guida innovativa dedicata al settore della remediation, come strumento in grado di favorire un’ampia esplorazione del mercato e degli impatti che questo è capace di generare e come piattaforma di supporto decisionale, favorendo così l’incontro tra domanda e offerta.
Il punto di partenza di RemBook è proprio l’operatore, le sue skills, le competenze specialistiche che è in grado di offrire, le peculiarità tecniche e tecnologiche.
Per diventare parte attiva di RemBook, è stata appositamente creata sul sito di RemTech Expo una sezione di informazioni e raccolta dati.

L’appuntamento è ora per RemTech Expo 2018 a Ferrara dal 19 al 21 Settembre!

Ufficio Stampa
RemTech Expo

Comunicato Regione: Agricoltura

Cala del 4,4% il Pil nazionale agricolo nel 2017 (dati Istat). E l’Emilia-Romagna, in controtendenza rispetto alla media nazionale, secondo i dati Unioncamere, accelera su crescita economica e occupazionale. L’assessore Caselli: “Le politiche messe in campo dalla Regione stanno dando i risultati sperati”

Il valore della Plv (Produzione lorda vendibile), certificato dall’ultimo Rapporto sul sistema agroalimentare, ha raggiunto l’anno scorso quota 4,8 miliardi di euro (+6,6%) e gli addetti sfiorano le 80.000 unità (+5%). Bene anche l’export, che ha toccato 6,2 miliardi di euro (+5,1%)

Bologna – E’ in calo del 4,4% il Pil agricolo nazionale. Lo dice l’Istat, che oggi ha reso noto i dati per l’anno 2017 sull’andamento del Pil (Prodotto interno lordo) e dell’occupazione nelle quattro macroaree (Nord-ovest, Nord-est, Centro e Mezzogiorno) in cui è convenzionalmente suddiviso il territorio nazionale.
Un quadro che però vede l’Emilia-Romagna in controtendenza per crescita economica e occupazionale. Sulla base dei dati riportati nell’ultimo Rapporto sul sistema agroalimentare dell’Emilia-Romagna, frutto della collaborazione con Unioncamere ER, il valore della Produzione lorda vendibile (Plv) dell’agricoltura regionale ha compiuto un balzo in avanti del 6,6%, raggiungendo la cifra record di 4,8 miliardi di euro. Nel 2017 bene in Emilia-Romagna anche l’occupazione nei campi, che ha sfiorato le 80.000 unità (+5%), grazie soprattutto alla crescita della componente femminile (+12,6%) e del lavoro dipendente (+8%), contro una media nazionale che registra un calo dello 0,8%.

“L’agricoltura dell’Emilia-Romagna- sottolinea Caselli- ha proseguito nel 2017 nel suo percorso di crescita, nonostante le pesanti avversità climatiche – gelate primaverili e siccità estiva – che hanno penalizzato l’attività produttiva, riducendo le rese di molte colture. Segno che le politiche che abbiamo messo in campo stanno dando i risultati sperati. In particolare l’anno scorso abbiamo ottenuto dal Governo la dichiarazione dello stato di emergenza idrica per la siccità e questo ha consentito di mettere in campo misure straordinarie che hanno ridotto le perdite di produzione. Siamo fortemente impegnati nel sostegno all’innovazione, per il decollo degli strumenti di gestione delle crisi (fondi di mutualizzazione) e gli interventi di mitigazione dell’impatto negativo dei cambiamenti climatici. Così come stiamo dedicando ingenti risorse allo sviluppo del biologico – sono oramai 155 mila gli ettari coltivati in regione – e dell’agricoltura sostenibile e per l’affermazione dei prodotti di eccellenza Dop e Igp sui mercati esteri”.

Nel 2017 l’export agroalimentare regionale ha messo a segno una performance di tutto rispetto, con le vendite oltre confine che hanno superato complessivamente quota 6,2 miliardi di euro (+5,1%).

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Credito cooperativo: pronti ad attuare la riforma. Confcooperative, Federcasse e i tre Gruppi Bancari Cooperativi disponibili al dialogo con Parlamento e Governo.

Le BCC, le Casse Rurali e le Raiffeisenkassen affondano le proprie radici nella storia economica e sociale italiana distinguendosi per la propria natura mutualistica.
E’ un movimento che conta oggi 1 milione e trecentomila soci, con oltre 270 Banche locali radicate nei territori dei quali sono espressione, con quote di mercato rilevanti nel finanziamento dell’economia reale, delle famiglie e delle imprese.
Sono banche autonome ma legate da tempo da un sistema associativo e di servizi sussidiari, da sistemi bancari ed industriali e dai fondi di garanzia che operano in una logica solidaristica. Supporto indispensabile per le economie locali, hanno basato il proprio inimitabile modello di impresa sui valori fondanti della mutualità, della centralità delle persone e delle proprie comunità.
I valori restano nel tempo. I modelli organizzativi e le persone passano, cambiano e si evolvono.
La salvaguardia ed il rafforzamento di un modello di “fare banca”, che caratterizza il credito cooperativo, realmente vicino alla gente, alle famiglie ed alle imprese, è condizionata dalla capacità di raccogliere e vincere le sfide di un mercato sempre più complesso e competitivo. L’evoluzione dell’industria bancaria, la normativa, la tecnologia incidono, vincolano, stravolgono i modelli industriali ed organizzativi e la capacità di interpretare la mutualità con efficacia e con efficienza, generando quella redditività indispensabile per garantire ulteriore solidità e le necessarie risorse per investire nel futuro.
La tecnologia ed il susseguirsi incalzante di strumenti sempre più sofisticati modificano le abitudini delle persone e fanno nascere nuovi comportamenti, diverse ed intermediate modalità di relazione che aprono le porte a competitors “alternativi” che vogliono occupare spazi di mercato fino ad oggi prerogativa delle banche.
Non c’è e non ci potrà essere una buona Banca di Credito Cooperativo, una buona Cassa Rurale, una buona Raiffeisenkasse se non sarà una banca coerente e competitiva. Questo è il tema al centro di tutto.
La Riforma del Credito Cooperativo, avviata dalle Autorità all’inizio del 2015, è divenuta legge nella primavera 2016. L’interlocuzione e il coinvolgimento del credito cooperativo sono stati talmente intensi che si è arrivati a definirla “Autoriforma”. Questa infatti recepisce pressoché integralmente le richieste della Categoria ed è stata oggetto di generale approvazione in occasione del XV Congresso Nazionale del Credito Cooperativo tenutosi nell’estate 2016.
La Riforma del 2016 conferma tutti i connotati delle BCC, Casse Rurali, Raiffeisenkassen: intermediari caratterizzati da finalità mutualistica, localismo, democraticità di funzionamento, esclusione di speculazione privata.
Sono i cardini della cooperazione costituzionalmente riconosciuta (art. 45).
Al fine di ovviare ai vincoli normativi e operativi tipici delle imprese cooperative, la riforma impone alle banche a mutualità prevalente l’appartenenza a gruppi bancari cooperativi. Ciò consentirà di dare forza adeguata alla necessaria riorganizzazione e modernizzazione per superare le inefficienze di un elevato frazionamento del sistema e – pur mantenendo il controllo nelle mani delle BCC, garantito dall’art. 37-bis del TUB – di accedere al mercato dei capitali per ragioni sia di opportunità strategica sia di necessità. Obiettivi che gli IPS non permetterebbero di raggiungere.
La nascita dei tre Gruppi Bancari Cooperativi – Iccrea Banca, Cassa Centrale Banca, Cassa Centrale Raiffeisen – segna l’inizio di una nuova fase della storia che il Credito Cooperativo italiano vuole inaugurare.
Una visione e una progettualità innovative che stanno nascendo dopo anni di percorso faticoso ed impegnativo, di investimenti ingenti, di un lavoro riorganizzativo a tutto campo in continuo contatto e confronto con la Vigilanza italiana ed europea.
Tutte le componenti del Movimento hanno dato il loro fondamentale contributo: le Banche locali, le Federazioni e Federcasse, Confcooperative e le Società di sistema. I soci di tutte le Banche di Credito Cooperativo hanno deliberato l’adesione ai gruppi in occasione delle assemblee che si sono tenute tra aprile e maggio 2017.
I tre Gruppi bancari hanno già presentato istanza formale alla Vigilanza e sono oggi pronti a partire.
Nasce così il modello del Gruppo Bancario Cooperativo, un modello tutto nuovo nel panorama nazionale. Un Gruppo Bancario in cui è forte la tensione finalizzata ad ottimizzare il rapporto fra Capogruppo e le banche affiliate che, da una parte ne rimarranno le proprietarie e, dall’altra, accetteranno di sottoscrivere un contratto che definisce le regole che una buona banca, in una logica di sana e prudente gestione, dovrà rispettare.
Ciascuna delle tre Capogruppo avrà un ruolo di coordinamento e d’indirizzo, ma avrà doveri forti e responsabilità precise.
Dovrà riconoscere e salvaguardare le finalità mutualistiche delle BCC, Casse Rurali e Raiffeisenkassen, accrescendo la loro capacità di sviluppare lo scambio mutualistico con i soci e lo sviluppo delle comunità. Dovrà garantire prodotti, servizi, investimenti e tecnologia all’avanguardia. Dovrà vigilare sulla qualità della gestione e spingere sulla capacità competitiva, sullo sviluppo delle banche locali e sulla loro reale attenzione ai territori ed alle proprie comunità. Dovrà assicurare qualità dando esempio concreto di trasparenza, competenza e spirito di servizio verso le banche affiliate. Dovrà garantire la corretta applicazione del modello risk based che definisce in maniera oggettiva il livello di qualità complessiva della Banca di Credito Cooperativo e che è la base dell’applicazione del principio di proporzionalità interna ai Gruppi Cooperativi. Principio che tutela la buona banca locale, che non solo potrà ma dovrà continuare a esercitare a pieno titolo, anzi rafforzare, il ruolo insostituibile di sostegno alle proprie economie di riferimento.
Il Gruppo Bancario Cooperativo sarà coerente e competitivo tanto quanto riuscirà a valorizzare la centralità delle BCC, Casse Rurali, Raiffeisenkassen che ne sono il vero motore
e la ragione di esistere. Banche mutualistiche in cui lavorano uomini e donne orgogliosi e consapevoli dell’importanza della loro attività al servizio della propria gente.
Questo è lo spirito costituente del Gruppo Bancario Iccrea, del Gruppo Cassa Centrale Banca e del Gruppo Raiffeisen. Questo è lo spirito che caratterizza la sfida evolutiva del Credito Cooperativo in Italia e che dobbiamo cogliere e vincere nell’interesse di tante famiglie e imprese, di milioni di soci e clienti e di decine di migliaia di collaboratrici e collaboratori presenti su tutto il territorio nazionale.
Le riforme hanno bisogno di tante condizioni per avanzare e consolidarsi. Anche quella del Credito Cooperativo necessita, in tutte le sedi e da tutti gli interlocutori, di attenzione costruttiva, di sensibilità ed aiuto per poter partire e realizzarsi. In questa fase di delicata definizione degli strumenti normativi interni e degli assetti organizzativi è necessario che le Istituzioni e la Vigilanza, italiana ed europea, favoriscano con sensibilità l’attuazione di quanto previsto dalla legge di riforma e dalle norme secondarie.
In particolare agevolando, con buon senso:
o la specificità territoriale e mutualistica delle BCC, ancorata all’economia reale;
o il principio di proporzionalità correlata alla rischiosità (risk based) delle singole BCC;
o la possibilità per le basi sociali delle Banche Locali “virtuose” di esprimere gli amministratori;
o un modello di vigilanza sui Gruppi Bancari Cooperativi e sulle BCC, individualmente considerate, proporzionato e coerente con le peculiarità del credito cooperativo senza appesantirle di ulteriori oneri regolamentari ed amministrativi.
Confcooperative, Federcasse, Iccrea Banca, Cassa Centrale Banca, Cassa Centrale Raiffeisen nell’interesse delle BCC, Casse Rurali, Raiffeisenkassen chiedono che il Governo e il Parlamento confermino la linea salvaguardata e valorizzata dalla Riforma che tutela l’identità mutualistica, il ruolo e la capacità competitiva delle BCC, Casse Rurali e Raiffeisenkassen affinché queste possano continuare ad essere anche per il futuro protagoniste nel concorrere alla costruzione del “bene comune”.
Siamo pronti ed auspichiamo un confronto costruttivo con il Governo e il Parlamento italiano finalizzato a condividere tutti questi obiettivi.
Sarà un’occasione preziosa.
Allo stesso tempo ci auguriamo che il Governo italiano possa contribuire – nei confronti del Parlamento Europeo e della Commissione UE – a riequilibrare una produzione normativa e regolamentare in favore di una legislazione realmente proporzionale e adeguata rispetto a banche che hanno dimensioni, complessità e finalità imprenditoriali differenti. In particolare, sarà rilevante rivedere in un’ottica di coerenza le misure relative alle BCC contenute nella bozza di decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze sui requisiti degli esponenti e quanto contenuto nel decreto legislativo di recepimento della Mifid II in materia di trattamento delle azioni emesse dalle Banche di Credito Cooperativo.

È interesse di tutti, ed in particolare delle banche affiliate, dei soci, delle imprese e delle comunità territoriali, che la Riforma parta nei tempi attualmente previsti dalla normativa, con l’avvio dei Gruppi Bancari Cooperativi programmato al più tardi per il 1° gennaio 2019.
Siamo convinti che l’attuazione della Riforma è per il Credito Cooperativo Italiano un passo decisivo verso il futuro. La grande maggioranza delle BCC, Casse Rurali, Raiffeisenkassen è pronta a raccogliere questa sfida al servizio e per lo sviluppo del nostro Paese.
25 giugno 2018

Da:
Ufficio Stampa Confcooperative
Ufficio Comunicazione Federcasse
Gruppo Bancario Iccrea – Media Relation
Cassa Centrale Banca – Ufficio Stampa

Al Taobuk di Taormina i ragazzi dei Punti Luce di Save the Children premiano “L’ultimo faro” di Paola Zannoner

È stato consegnato oggi al romanzo “L’ultimo faro”, di Paola Zannoner, il Premio Illuminiamo il Futuro nell’ambito della VIII edizione di Taobuk – Taormina International Book Festival, dedicato al tema “Rivoluzioni”. Ad assegnarlo una giuria di 23 ragazzi tra i 10 e i 15 anni iscritti ai tre Punti Luce siciliani di Save the Children, spazi ad alta intensità educativa nei quartieri Zisa e Zen2 di Palermo e a Catania.

Per il secondo anno, insieme agli operatori dell’Organizzazione internazionale che dal 1919 lotta per salvare la vita dei bambini e garantire loro un futuro, i ragazzi dei Punti Luce hanno letto, analizzato e valutato tre testi, nel corso di laboratori ad hoc: “Bruciare la frontiera” di Carlo Greppi, “Una scintilla di noia” di Annalisa Strada e il libro vincitore, “L’ultimo faro”. I ragazzi si sono confrontati con i tre autori in un dibattito che li ha resi protagonisti di uno degli eventi del Taobuk, moderato dal giornalista Gianluca Ales e al termine dell’evento hanno consegnato il Premio Illuminiamo il futuro a Paola Zannoner.

“Abbiamo scelto L’ultimo faro perché parla di noi” spiegano i ragazzi. “È una storia che abbiamo sentito vicina, perché potrebbe capitare anche a noi. L’autrice ha saputo descrivere le emozioni nate durante il viaggio di un gruppo di amici con le parole che spesso utilizziamo. Ci siamo immedesimati nei personaggi del libro, adolescenti come noi. I sentimenti di amicizia ed amore descritti, sono i nostri sentimenti”.

La collaborazione con Taobuk – del quale Save the Children è social partner per la seconda volta – è stata l’occasione per portare all’attenzione del pubblico il tema della povertà educativa, spesso sovrapposta a condizioni di disagio socio-economico, e che priva di fatto i bambini e ragazzi dell’opportunità di costruirsi un futuro, fenomeno che l’Organizzazione combatte ogni giorno attraverso la campagna Illuminiamo il Futuro e attraverso il lavoro svolto in 23 Punti luce in tutt’Italia.

Nel Paese, infatti, quasi 1 milione e trecentomila minori[1], più di 1 su 10, vive in povertà assoluta e oltre la metà (il 52,8%) non legge neppure un libro nel corso di un anno, con primato negativo proprio in Sicilia (72,6%), seguita da Campania (69,4%) e Calabria (66%), mentre le cifre più incoraggianti sono registrate a Trento (32,6%), in Liguria (36,9%) e in Valle d’Aosta (37%).