Skip to main content

Giorno: 31 Dicembre 2018

Scadenza Termine per Partecipare alla Seconda Edizione del Festival Nazionale Ferrara Film Corto

Da: Ufficio Stampa Ferrara Film Commission

Si avvicina la scadenza del termine per partecipare alla 2^ edizione del Festival Nazionale
FERRARA FILM CORTO – organizzato dalla Ferrara Film Commission, in collaborazione
con il Cineclub Fedic Ferrara, con il patrocinio del Comune di Ferrara e il sostegno di
Ascom Confcommercio Ferrara – che ha lo scopo di valorizzare l’opera cinematografica
breve realizzata da autori indipendenti italiani e residenti in Italia e si svolgerà nella Città
Estense il 26 e 27 gennaio 2019.
Il termine per l’invio dei cortometraggi scadrà DOMENICA 6 GENNAIO 2019.
Sono ammessi cortometraggi di fiction, animazione, documentari, docufilm, videoclip
(musicali e pubblicitari) realizzati tramite tecnologie di ripresa digitali.
La durata massima dei cortometraggi è di 25 minuti e saranno accettate (al massimo 2
corti per autore) solo opere realizzate a partire dal 2017.
Sono previsti tre premi in denaro: € 500,00 al miglior cortometraggio (e targa), € 300,00
alla miglior sceneggiatura (e targa) ed € 200,00 al miglior videoclip (e targa).
Sono, inoltre, previsti tre riconoscimenti: targa Ascom Confcommercio Ferrara per il
miglior attore/attrice, targa Comune di Ferrara per il miglior documentario e targa Fedic per
il miglior autore socio Fedic partecipante al Concorso.
La quota d’iscrizione è di € 10 a cortometraggio. Per le modalità di partecipazione si
rimanda al regolamento visionabile nei link riportati in calce.
Le opere saranno giudicate da una Giuria nazionale di esperti. Il Presidente di Giuria è
Paolo Micalizzi, critico e storico del cinema, oltre che Presidente Onorario della Ferrara
Film Commission.

Ferrara Film Commission
(APS riconosciuta dalla Regione Emilia-Romagna)
www.ferrarafilmcommission.it
info@ferrarafilmcommission.it
News FFC in: http://ferrarafilmcommission.tumblr.com/
Info e regolamento Ferrara Film Corto su:
https://swite.com/ferrarafilmcorto2019
http://www.ferrarafilmcommission.it/festival.html
https://www.facebook.com/FFCferrara/

Inviare i corti a:
corto@ferrarafilmcommission.it

Tel. Segreteria FFC:
Margherita Pasetti 349 360 7852;
Maurizia Farinelli 348 297 7422

Sono previsti sconti in molte strutture ricettive della città per chi parteciperà all’evento di
cui sopra, prenotando tramite il sito www.visitferrara.it e inserendo il codice sconto
cortofe2019, indicato in calce al regolamento di partecipazione al Festival.
LINK VISIT FERRARA: https://www.visitferrara.eu/it/

Apertura Nido Comunale part-time

Da: Comune di Comacchio, segreteria generale

Il 7 gennaio 2019 apre un nuovo servizio educativo per la prima infanzia: il nido d’infanzia comunale part-time in via Natale Cavalieri, 38 a Comacchio. Sostituirà lo spazio bambini “La Gabbianella” ospitato nei medesimi locali in quanto non rispondente più ai bisogni delle famiglie con bambini in età 0/3 anni. Lo spazio bambini infatti non prevedeva la somministrazione del pasto, per cui l’Amministrazione Comunale – Ass.to alle politiche educative ha ritenuto di ascoltare ed accogliere le richieste delle famiglie del Comune di Comacchio i cui bambini/e non sono riusciti ad entrare al nido d’infanzia “il giglio” e quindi presenti in lista di attesa.
Il nuovo servizio educativo per la prima infanzia rivolto a n. 21 bambini/e in età 1/3 anni prevederà la somministrazione del pasto e prevede il seguente orario: dalle ore 7,30 alle ore 14,00.
La parola d’ordine di questo servizio è la massima flessibilità: infatti il servizio prevederà due articolazioni orarie: una dalle ore 8.00 alle ore 13.00 senza il pasto e l’altra dalle ore 7,30 alle ore 14.00 con la somministrazione del pasto. Questo per dare modo ai genitori che avevano optato per la prima soluzione di continuare a fruire di un servizio adeguato alle proprie necessità e bisogni di conciliazione di vita lavoro.
Maria Chiara Cavalieri la giovane assessora alle politiche educative si è molto prodigata per ascoltare ed accogliere richieste delle famiglie (quest’anno si sono avute iscrizioni record al nido il giglio per cui non essendo possibile accogliere tutte le richieste si è voluto investire nella prima infanzia aprendo un servizio in grado di garantire un tempo -scuola maggiore e prevedere anche il servizio di refezione).
Il plesso di via natale cavalieri 38 pertanto accoglierà due servizi: al mattino il nido part-time con l’affido dei bambini/e ad educatrici qualificate della cooperativa sociale girogirotondo che se ne è aggiudicata la gestione, e al pomeriggio il centro per bambini/e e famiglie in cui è prevista la compresenza dei genitori oltre a quella degli educatori.
Maria Chiara Cavalieri afferma che i bambini/e che frequentano un servizio per la prima infanzia, proprio per l’alto valore educativo di questa “prima scuola” è dimostrato che in futuro avranno meno problemi di insuccesso scolastico e di dispersione scolastica …questo è testato da ricerche fatte nel campo.
Ma non è tutto.
Grazie ad una compartecipazione finanziaria statale, regionale e comunale si è potuto garantire, per il momento a livello sperimentale, questo nuovo servizio ed un adeguamento /rinnovamento dei locali, degli arredi e dei materiali, per rendere detto spazio educativo esteticamente piacevole e adeguato a garantire il benessere ai piccoli ospiti, nonchè la convivenza di due servizi dalla diversa identità pedagogica ma accomunati da obiettivi comuni.
Altra novità è quello di creare e consolidare a Comacchio un sistema integrato di servizi per l’infanzia daglizero ai sei anniovvero dal nido fino a comprendere le scuole dell’infanzia diversamente gestite (statali e paritarie).
L’Amministrazione Comunale , afferma l’assessora M. Chiara Cavalieri è da tempo impeganta su questo terreno. Da anni sta portando avanti una formazione congiunta per le educatrici ed insegnanti dei servizi educativi 0/6 anni attraverso un percorso formativo incentrato sull’importanza di gsrantire la continuità educativa.
A coronare questa esperienza condivisa del personale docente ed educativo, quest’anno partirà sempre dal 7 gennaio il progetto “GENERARE INTERCONNESIONI” che prevede l’erogazione di un contributo comunale alle scuole dell’infanzia statali e paritarie per garantire la figura del coordinatore pedagogico anche nelle scuole dell’infanzia.
La figura del coordinatore pedagogico, consolidata nei servizi 0/3 anni quest’anno sarà inserita anche in quelli 3/6 anni. Un coordinamento pedagogico comunale plurale con la presenza dei coordinatori pedagogici comunale, del terzo settore, della Fism, dello Stato.
Il D.lgs 65/2017 sottolinea che tale sistema integrato debba promuovere la continuità del percorso educativo e scolastico, con particolare riferimento al primo ciclo d’istruzione, sostenendo lo sviluppo delle bambine e dei bambini, in un processo unitario, in cui le diverse articolazioni dello stesso collaborano attraverso attività di progettazione, di coordinamento e di formazione comuni.

L’esperienza ormai largamente consolidata della presenza del Coordinatore Pedagogico all’interno dei servizio 0/3 anni ha permesso di mettere a fuoco le peculiarità di questa figura professionale alla quale viene richiesto di ricoprire un ruolo sempre più aperto, in trasformazione continua per promuovere una cultura dell’infanzia evitando la frammentarietà degli interventi e la dispersione delle risorse.

Il Comune di Comacchio anticipa dal punto di vista operativo e concreto quanto previsto dalla legge della buona scuola n. 107/2015 e dal D.lgs 65/2017, uno dei primi a livello provinciale.
Sono aperte le iscrizioni per l’a.s. 2018/19 a partire dal giorno 2 gennaio 2019 al nuovo nido d’infanzia comunale part-time sito in Comacchio in via Natale Cavalieri, 38. Il modulo d’iscrizione lo si può trovare sul sito istituzionale del Comune alla voce nido d’infanzia part-time e all’Albo telematico – avviso per i cittadini.
Per informazione telefonare all’Ass.to alle politiche educative via Agatopisto, 3 – Comacchio tutti i giorni dalle ore 9.00 alle ore 12.00 – tel. 0533/318702-703-783.

APPUNTI SUI POLSINI
Quando il Parlamento assomiglia a San Siro

Il sacco dell’eredità del Vecchio Anno è talmente grande e pesante, logoro e torbido, pieno di bruttissime sorprese e trabocchetti, che sarà davvero impossibile trasportarlo (in tutto o in grande parte) sulle spalle del Novello 2019. Tutto sommato sarebbe una gran fortuna, ed è quello che tanti italiani si augurano, oggi più che mai: “Anno nuovo, Italia nuova”.

Basterà raccontare le ultime due ultime scene indegne, diverse in apparenza ma identiche nel contenuto, che ci hanno accompagnato nel mese di dicembre. Eccole in sequenza.

Il tempio italiano del pallone, lo Stadio di San Siro, resterà chiuso per due turni di campionato: dopo gli incidenti – col morto – prima della partitissima Inter Napoli, è questa l’unica decisione di rilievo presa dalle autorità . Nessuno si è sognato di sospendere il match: ennesimo ossequio al famoso e idiotissimo imperativo categorico: the show must go on.
Ovvio, chiudere San Siro fino a febbraio non aiuterà a salvare ‘il gioco più bello del mondo’. Non ci crede nessuno. E infatti tutti invocano leggi più dure, controlli più efficaci, pene più severe. Serviranno ad arginare razzismo, violenza, guerriglia urbana? Idem come sopra: non possiamo sperarci. O, almeno io, non ci credo: nel passato più o meno recente abbiamo assistito alla stessa identica commedia (dopo ogni tragedia), e ascoltato le solite parole di inutile sdegno e le roboanti e inefficaci promesse di ‘tolleranza zero’.
Allo stadio, durante la partita, è poi successo qualcosa di non meno grave: quando dalla curva degli Ultrà sono partite urla e insulti razzisti e squadristi, tutto il resto dello stadio (parliamo di qualcosa come di 60.000 tifosi, bambini inclusi) invece di zittire le grida violente si è unito al becero coro generale.
Erano diventati tutti violenti, razzisti, pazzi, deficienti? Evidentemente no. Allora perché un manipolo di 300 solisti facinorosi e delinquenti sono riusciti a monopolizzare gli altri 60.000, un intero stadio pieno di famiglie decise a passare un tranquillo Santo Stefano guardando da vicino la squadra del cuore?
Per rispondere – e dovremo pur provare a rispondere a questo absurdum aritmetico – ho sentito due bellissimi ragionamenti general-generici. Il primo: “Bisogna andare a monte del problema”. Secondo ragionamento: “E’ un problema prima di tutto culturale”. Qualcuno – mi pare sia stato proprio il Ministro dell’Interno Matteo Salvini – ha aggiunto una terza ricetta, tanto virtuosa, quanto retorica e usurata: “Bisogna incominciare dalle scuole!”
Non credo alla sbandierata tolleranza zero e, mi spiace dirlo, non credo neppure alla efficacia delle analisi sociologiche o dei fervorini pedagogici. Di questo passo il gioco del calcio dal vivo va verso il suo funerale. Si chiuderanno gli stadi (tutti) e le partite le vedremo esclusivamente nei vari canali televisivi, intermezzate da sempre più invadenti spot pubblicitari. Da lì arrivano il 90 e più per cento degli introiti delle società, quindi gli spettatori in carne d’ossa verranno definitivamente sostituiti dal grande popolo anonimo dei telespettatori-consumatori-scommettitori.
Stavo così sprofondando nel pessimismo più nero; vedevo il triste futuro del glorioso Stadio di San Siro deserto, ridotto a una specie di Colosseo: bigliettai, ciceroni e figuranti vestiti e truccati come Maradona e Roberto Baggio invece che come gladiatori.
Ma la sera, mentre guardavo inorridito le fasi finali della votazione della finanziaria alla Camera, “ho visto la luce” (John Belushi). Forse, perché no, c’era un modo di salvare il calcio. Semplicissimo. E stava tutto in una frase, tanto banale quanto geniale: dare il buon esempio. Però darlo sul serio. E cominciando da dove? Guardando in alto, ‘andando a monte’ appunto. Partendo proprio dal Parlamento..
Fateci caso: l’immagine di San Siro urlante è esattamente speculare a quella del nostro Parlamento terremotato (urla, pugni, schiaffi, cazzotti, spintoni, fogli in aria, cariche a testa bassa, risse, cartelli di insulti) mentre discute in ‘zona Cesarini’ quest’ultima Finanziaria (inconoscibile e truffaldina: ma questa è un’altra storia). E non solo ora, non solo a fine anno: Camera e Senato, in questa e nelle scorse legislature, sono spesso un campo di battaglia (‘merda e arena’): non un confronto verbale ma un luogo di scontro fisico senza esclusione di colpi. Il presidente sbatte il martelletto. Nessuno lo ascolta. Tutti interrompono tutti. Si urla. Si Insulta. Nessuno capisce nulla. Né i ‘molto poco’ onorevoli parlamentari. Tantomeno noi cittadini soldati semplici.
‘Camera Ardente’, così qualche giorno fa una magnifica prima pagina del quotidiano ‘il manifesto” per raccontare la temperatura infernale raggiunta dal dibattito parlamentare sulla Finanziaria.
Non è così dappertutto. Ricordo Theresa May mentre difendeva la sua bruttissima Brexit nell’aula minimal del più antico parlamento del mondo e che, nonostante gli enormi contrasti e un Paese spaccato in due, riceveva dai parlamentari solo degli oh di disapprovazione e qualche sonora risata. Nessun deputato si era però mosso dal suo posto. La premier britannica (potenza dell’humor inglese) si è fermata un attimo, ha risposto con un sorrisino a fior di labbra e ha continuato tranquillamente il suo discorso.
Un bell’esempio. Chissà, magari è anche per questo che gli stadi inglesi (senza sbarre, grate e transenne) hanno vinto la battaglia contro gli Hooligans.
Immaginate ora un deputato italiano che interrompe … e viene spedito in castigo in anti-Camera per mezzora. E se urla agitando un cartello: 3 giorni di stop. Se esce dal suo posto, insulta e aggredisce un collega: un mese di sospensione. Senza stipendio ovviamente. Se poi urla frasi razziste: a casa!, dimissioni immediate. Dura lex sed lex.
Chissà, forse ho esagerato. Ricordo con simpatia un antico episodio di Giancarlo Pajetta che lanciava una seggiola in parlamento (allora però le poltrone erano molto meno imbottite!), ma alla fine rimango della mia idea. Dare il Buon Esempio, banale fin che volete, è una strada che potrebbe funzionare. Per tutti. Per i tifosi. E anche per bambini delle scuole. Portiamoli in visita in un Parlamento civile, e solo dopo portiamoli allo stadio.

in copertina illustrazione di Carlo Tassi

Cinema Boldini La Notte Dei 12 Anni – Anteprima – mercoledì 2 gennaio

Da: Ufficio Stampa Arci Ferrara

PROIEZIONE SPECIALE

AL CINEMA BOLDINI

Mercoledì 2 gennaio ore 21.00 – v.o. sott. ita

LA NOTTE DEI 12 ANNI, regia di Álvaro Brechner

(Francia, Argentina, Spagna, 2018 – 123′)

ingresso 5 euro

Dopo essere stato premiato nella Sezione Ufficiale della 75° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia ed essere stato scelto per rappresentare l’Uruguay agli Oscar per il Miglior film straniero, mercoledì 2 gennaio alle ore 21.00 arriva al Cinema Boldini LA NOTTE DEI 12 ANNI del regista uruguaiano Álvaro Brechner, in versione originale con sottotitoli.

Il film racconta la terribile vicenda di tre prigionieri politici nell’Urugay degli anni Settanta, durante la dittatura militare.

Un’infausta notte di autunno, alcuni prigionieri appartenenti al movimento di guerriglia dei Tupamaros vengono portati via dalle loro celle nell’ambito di un’operazione militare segreta che durerà 12 anni. Da quel momento in poi, verranno spostati, a rotazione, in diverse caserme sparse nel Paese e assoggettati a un macabro esperimento; una nuova forma di tortura mirata ad abbattere le loro capacità di resistenza psicologica. L’ordine dell’esercito è chiaro: “Visto che non possiamo ammazzarli, li condurremo alla pazzia.”

La notte dei 12 anni è la storia di come siano riusciti a sopravvivere, a conservare volontà e determinazione, a ricreare il loro mondo attraverso l’immaginazione, al fine di sfuggire alla terribile realtà che li condannava inesorabilmente alla follia.

Il film è basato sulle testimonianze delle esperienze vissute da tre delle figure più note dell’Uruguay contemporaneo: José “Pepe” Mujica, ex Presidente dell’Uruguay, Mauricio Rosencof, scrittore e poeta di fama, ed Eleuterio Fernàndez Huidobro, ex Ministro della Difesa.

Così il regista Álvaro Brechner ha raccontato l’idea che lo ha guidato durante la realizzazione del suo ultimo lavoro:

“ll progetto mi ha richiesto un lungo lavoro di ricerca e preparazione, durato oltre quattro anni. Il film è una sorta di percorso esistenziale, la sfida principale, quindi, è stata quella di evitare di farne un prison-movie. L’ordine dell’esercito era chiarissimo: “Visto che non possiamo ammazzarli, li condurremo alla pazzia.” Il mio obiettivo non era solo una meticolosa ricostruzione storica degli eventi, bensì la riproduzione di un percorso estetico e sensoriale, tale da consentire al pubblico di toccare da vicino l’esperienza di come si possa sopravvivere a una tale lotta interiore.”

Seconda salatura delle strade provinciali

Da: Ufficio Stampa Provincia di Ferrara

La Provincia procede a una seconda salatura, dopo quella del 17 dicembre scorso, degli 850 chilometri di strade di propria competenza.
La decisione è stata presa in accordo con il Comune di Ferrara e tutti i mezzi dotati d’impianto spargisale sono usciti sulle strade in mattinata, in modo che l’operazione potesse concludersi entro il pomeriggio di oggi (lunedì 31 dicembre).
“Abbiamo voluto mettere in sicurezza l’intera rete viaria provinciale – spiega la presidente Barbara Paron – per prevenire la formazione di ghiaccio lungo le carreggiate”.
Le previsioni meteo, infatti, danno le temperature in diminuzione fino a sotto zero specie nelle ore notturne almeno per i prossimi due giorni. Una situazione che, insieme all’umidità prodotta dalle persistenti nebbie che continueranno ad avvolgere il territorio ferrarese, può essere fonte di pericolo per chi si mette alla guida.
Oltre all’intera rete viaria, la Provincia ha provveduto alla messa in sicurezza anche delle rampe di accesso al polo ospedaliero di Cona.

Ilturco a Bologna vince Incredibol!, col progetto Verde Binario

Da: Responsabile comunicazione

Il team ferrarese, quinto nella classifica regionale, realizzerà la mappa online dei giardini

Ilturco vince INCREDIBOL!, il bando per lo sviluppo di professioni e industrie culturali e creative promosso dal Comune di Bologna. L’associazione ferrarese – conosciuta soprattutto per Interno Verde, il festival che in primavera apre alla comunità decine di giardini privati – si è piazzata al quinto posto nella classifica generale dei progetti presentati, in tutto 50, provenienti da imprese, start up e associazioni dell’intera regione Emilia-Romagna. Tra i quindici vincitori selezionati – 10 tra liberi professionisti e imprese, 5 associazioni – è l’unica rappresentante dalla provincia estense.

L’idea che ha meritato al giovane team che ha sede in via del Turco questo importante riconoscimento – e un contributo di 10mila euro da investire per la sua realizzazione – si chiama Verde Binario: un archivio online per mappare e condividere informazioni, fotografie e video di giardini pubblici e privati, storici e contemporanei, intesi non solo come piacevoli oasi di tranquillità e bellezza ma anche come veri e propri custodi di racconti e memorie che intrecciano il passato e il presente dei singoli abitanti alla più ampia narrazione cittadina.
La piattaforma web servirà ad approfondire e sfruttare al meglio le potenzialità di Interno Verde, che quest’anno festeggerà la quarta edizione sabato 11 e domenica 12 maggio. La manifestazione – che nel 2018 ha visto la partecipazione di circa 8mila persone – dal suo esordio ad oggi è stata affiancata da un consistente e accurato lavoro di ricerca, che ha compreso e fatto dialogare fonti documentarie e ricordi familiari, planimetrie catastali e scatti ingialliti, recuperati dai cassetti e dalle soffitte. Questi preziosi materiali – già raccolti e catalogati – costituiranno la base di partenza da cui si svilupperà il sito, che si arricchirà di riprese col drone, planimetrie disegnate ad hoc e virtual tour, e comprenderà una serie di strumenti utili ad ampliarne l’accessibilità (file audio per i non vedenti, video con traduzione Lis per i sordi, filtri di ricerca, all’interno della mappa dei giardini, studiati per facilitare la visita delle persone con mobilità limitata).

L’obiettivo di Verde Binario è duplice: da un lato condividere le informazioni tramite una piattaforma multimediale aperta al contributo dei cittadini, che potranno inviare segnalazioni e fornire immagini e testimonianze; dall’altro esportare il modello in altre città italiane. «Siamo felici che INCREDIBOL!, quindi il Comune di Bologna e la Regione, abbiano voluto premiare e sostenere la nostra attività», commenta Riccardo Gemmo, presidente de Ilturco. «Crediamo sia importante, per l’associazione e per la città, costruire delle iniziative che vengano apprezzate – per qualità e valori trasmessi – oltre al simbolico confine delle mura, eventi che possano diventare un positivo esempio per altre realtà italiane, da accogliere e declinare. Questo è successo a settembre a Padova, con il festival Anime Verdi, realizzato dal Comune veneto sul modello di Interno Verde, con la consulenza de Ilturco. Speriamo che sia la prima tappa di un percorso virtuoso, di sperimentazione e diffusione di buone pratiche».

Cicli di conferenze ‘I Maestri’ e ‘I Colori della Conoscenza’ e ‘La Lingua e I Linguaggi’ presso Biblioteca Ariostea

Da: Istituto Gramsci

GIOVEDÌ 17 GENNAIO 2019 ORE 17 BIBLIOTECA ARIOSTEA

I COLORI DELLA CONOSCENZA. LA LINGUA E I LINGUAGGI

Presentazione del ciclo di incontri e laboratori didattici e conferenza di Maura Franchi

Dopo il saluto del Vicesindaco di Ferrara Massimo Maisto, la responsabile del ciclo di conferenze Daniela Cappagli presenterà il programma annuale. Tema centrale la lingua e i vari linguaggi espressivi e di comunicazione, nella consapevolezza che una padronanza corretta della lingua e dei vari linguaggi arricchisca le capacità comuni di comprensione e intelligenza, necessarie per costruire un rapporto attivo con la società e con questo vasto mondo. Un percorso, indirizzato ai docenti e a tutti i cittadini interessati, che propone inizialmente, una riflessione sull’opera di importanti linguisti quali Lev S.Vygotskij, Ludwig Wittgenstein e Tullio de Mauro; il ciclo si inoltra poi nella indagine culturale e psicologica dell’uso delle ‘parole’ nella scuola, nel sociale, nel mondo del lavoro, nell’ambito del web. Anche l a lingua delle leggi, soprattutto quelle importanti e innovative del passato, saranno oggetto di discussione e riflessione in una Tavola Rotonda. Infine, verranno realizzati tre Laboratori didattici che condurranno a indagare più a fondo la lingua delle emozioni, la non-lingua del razzismo e dell’intolleranza e infine le parole della storia quale esperienza del passato per costruire un mondo migliore.

Seguirà

“Educare nel tempo delle soggettività” conferenza di Maura Franchi – Sociologa Docente Università di Parma.

Il tema dell’istruzione appare sempre più chiaramente come il crocevia di molte questioni che attraversano il nostro presente. Si avverte la necessità di affermare l’imprescindibile centralità della scuola e la necessità di un nuovo punto di equilibrio tra istruzione di massa e qualità della stessa.

Diventa urgente domandarsi se, a causa dell’incertezza diffusa, della paura, dell’acuta sensazione di una società investita da cambiamenti continui, non stai nascendo il bisogno di dare maggiore consistenza all’individualità, di fornire punti di orientamento meno vaghi di quelli espressi dal trionfo della soggettività, in sostanza l’esigenza di un’idea formativa che faccia perno su un più costante, coerente e vigile senso di responsabilità personale e collettivo.

Il Ciclo ha valore legale di corso di formazione-aggiornamento per insegnanti e studenti, ai sensi del DM prot. n. 802 del 19/6/2001, DM prot. n. 10962 dell’8/6/2005 e al termine dei lavori sarà rilasciato un attestato.

Per il ciclo “I colori della conoscenza” a cura dell’Istituto Gramsci e Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara

VENERDÌ 25 GENNAIO 2019 ORE 17 BIBLIOTECA ARIOSTEA

Presentazione del programma del ciclo annuale: “Maestri”

A cura di Istituto Gramsci e Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara

Saluto del sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani

Presentazione del programma di Fiorenzo Baratelli (presidente Istituto Gramsci)

Seguirà:

“Maestro, dove abiti?”, testi a cura di Piero Stefani, letture di Magda Iazzetta, musiche di W. A. Mozart e J. S. Bach, violinista Lucilla Rose Mariotti.

Coordina Anna Quarzi (direttrice dell’Isco)

La chiacchiera dominante fa crescere la domanda di ‘Maestri’. Il ciclo del 2019 sarà dedicato ad un percorso che, dagli antichi ai contemporanei, ci metterà a confronto con la lezione di grandi maestri di saggezza e conoscenza. Mettersi in ascolto di testi classici può essere importante per evitare sia di essere inghiottiti dal passato in modo acritico e passivo, sia per superare un’idea di libertà sradicata e delirante rispetto all’eredità di cui ognuno deve farsi carico dei beni della cultura e della sapienza.

GIOVEDÌ 31 GENNAIO 2019 ORE 17 BIBLIOTECA ARIOSTEA

Lev S. Vygotskij: le vie dell’uomo verso la libertà e l’individualità

Conferenza di Giovanni Fioravanti

Introduce Nicola Alessandrini

Nel 1978, sulla New York Review of Books, il filosofo Stephen Toulmin consacrò Lev Vygotskij come «il Mozart della psicologia», un genio pari al grande musicista, un innovatore le cui idee avrebbero potuto produrre chissà quali risultati in psicologia se non fosse morto prematuramente, a soli 37 anni. Di Vygotskij si è detto “una voce che emerge dal futuro”. Gli dobbiamo molto e portiamo gravi responsabilità nei confronti del suo pensiero. Il titolo dell’incontro prende a prestito il giudizio che Bruner dà dell’opera dello psicologo e pedagogista russo: una descrizione delle vie dell’uomo verso la libertà e l’individualità. Nelle radici storico-culturali del pensiero di Vygotskij sta la valorizzazione, l’importanza della base culturale di ciascuno di noi, fondata sulle relazioni e sulle connessioni inter-individuali dalla famiglia, alla scuola, alla società. La trasfo rmazione dell’apprendimento, questo è il contributo riconosciuto mondialmente di Vygotskij, l’evoluzione del concetto di apprendimento e delle pratiche scolastiche sotto l’influenza della teoria storico-culturale.

Per il ciclo “I colori della conoscenza – La lingua e i linguaggi” a cura dell’Istituto Gramsci e Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara

Natale a Trento

Visitando la città di Trento nel periodo natalizio, non si può non fare un giro nei suoi mercatini. In Piazza Fiera e in Piazza Cesare Battisti, l’atmosfera è davvero deliziosa: profumo di cioccolata calda e vin brulè, piatti fumanti della tradizione come il celebre tortel di patate da farcire a piacimento e tutt’intorno stand di oggettistica, utili per fare gli ultimi regalini. Palle di neve, piccole statuine in legno, agende di tutti i colori e materiali, cappelli, guanti, pantofole e così via: la maggior parte prodotti artigianalmente.
Famiglie, coppie e piccoli gruppetti di amici vi trascorrono piacevolmente alcune ore per poi fare un giro nelle vie del centro città dove l’atmosfera natalizia continua a diffondersi.

Ciò che ho perduto

Amsterdam (Coldplay, 2002)

Guardo fuori dalla mia finestra. C’è fermento per le strade: la gente corre, schiamazza, scherza, balla, ride…
Voglia di baldoria, di dimenticare, di ricominciare.
Un brindisi al nuovo anno. Che porti fortuna, salute, amore, serenità, pace e chi più ne avrà più ne metterà.
Si sente nell’aria. L’elettricità scorre come la speranza. E come il tempo non muore mai…
Il tempo, appunto. Il tempo che non si ferma, e prosegue il suo cammino senza fretta, secondo dopo secondo.
Il tempo ordina, il mondo esegue.

Ancora poche ore e ci siamo. Quando l’attesa diventerà il nuovo presente. Senza più appello, senza più scuse.
È l’eterno gioco del tempo, che si burla di tutto e tutti offrendo bollicine di speranza e lustrini d’illusione, mentre si porta via un altro anno. L’ennesimo di un’esistenza che non ne vuole sapere di cambiare, di cambiare per davvero!
Come si dice: un anno in più lasciato ai ricordi, un anno in meno in pasto ai desideri.
Eppure è l’unico modo, e il tempo lo sa bene.
E allora brindate all’ignoto, all’anno che verrà. Cavalcate il toro impazzito, prendetelo per le corna, ubriachi di nuovi sogni da sognare, nuove montagne da scalare, pronti a farvi infilzare, inconsapevolmente disperati, distratti, invecchiati.
È soltanto un anno in più. E quanti saranno alla fine? Poche manciate? Nient’altro che una fottutissima vita intera.

Ma io no, stasera resto a casa. Lontano dal grande carrozzone dorato. Nessuna patetica esagerazione, nessuna pilotata trasgressione, nessuna pia illusione.
Perché nulla sarà mai dolce come ciò che è già stato. E dolce, ancorché amaro, lo è davvero: chiudere gli occhi per rivedere un’ultima volta quel che ho lasciato.

Dunque così sia.
Mi volgerò indietro, resterò in silenzio a salutar come si deve l’anno passato e sigillar nel cuore ciò che ho perduto.

Anno vecchio, anno nuovo

Siete pronti al countdown che conduce al nuovo anno? Con amici e parenti condivideremo gli ultimi momenti di questo 2018: cene, feste in cui si rispetteranno le tradizioni benaugurali e si brinderà all’avvenire!
Viviamo questo momento di festa e di unione con i migliori propositi: indossate qualcosa di rosso e preparatevi a mangiare le immancabili lenticchie che si dice portino denaro. La loro forma piccola e circolare rappresenta la conclusione di un ciclo, il termine del vecchio anno; provate a mangiare dodici chicchi d’uva durante il conto alla rovescia, uno per ogni secondo, usanza direttamente dalla tradizione spagnola. Sono proprio i cibi tondi a portare fortuna e felicità!

“Augurarsi e augurare che l’anno nuovo risulti migliore del precedente è consuetudine antica. E significativa. Ci dice come in tutta la storia dell’umanità non ci sia mai stato un anno così ben riuscito da chiedergli il bis.”
Pino Caruso

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la settimana…