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Giorno: 19 Febbraio 2019

Il Sindaco incontra gli studenti della IIIB del liceo Ariosto

Da: Comune di Ferrara Gabinetto del Sindaco

Oggi il Sindaco Tagliani ha incontrato alcuni studenti della IIIB del liceo Ariosto, accompagnati dalla Insegnante Caterina Pieri.

Il primo cittadino ha voluto conoscere direttamente dagli studenti il progetto da loro realizzato durante la quinta edizione de “La notte del classico” : una cupola geodetica all’interno della quale hanno proiettato il loro video dal titolo “Imponderabilia – Nelle mani della Madre”. Il video è visibile su https://youtu.be/jykYcwsXMBw

Il primo cittadino si è complimentato con gli studenti presenti ( Avio Maria Giulia, Berardi Valentina, Jole Fontanella, Alessandro Lorusso, Isabella Marulli, Alice Scanavini ed Elisabetta Urban) che hanno saputo, con ingegno, maestria e autofinanziandosi, realizzare la grande cupola (alta tre metri per una ampiezza di cinque metri) e creare un video di forte impatto emotivo, sapendo unire poesie e scienza.

La candidata Fusari nel Quartiere Giardino, alla Bocciofila e a Quartesana

Da: ufficio stampa – Roberta Fusari Sindaca

Proseguono a ritmo serrato gli incontri della candidata Roberta Fusari per incontrare e ascoltare gli abitanti dei quartieri e delle frazioni di Ferrara. Questa settimana sono tre gli appuntamenti che dovrebbero segnare in agenda le persone interessate ad esprimere la propria opinione, portando all’attenzione della lista Ferrara Civica – che la sostiene in vista delle elezioni amministrative di maggio – problemi e possibili soluzioni.

Il primo è diventato ormai un vero e proprio appuntamento fisso: già da mesi Roberta Fusari, una volta a settimana, è a disposizione di chi conosce e ha cuore il Quartiere Giardino. Ogni mercoledì mattina dalle 11 alle 12 – così sarà anche mercoledì 20 febbraio – sarà al bar Fiorella, di fronte alla stazione dei treni, a disposizione di chi vorrà conoscerla meglio e condividere le proprie idee.

Giovedì 21 febbraio alle 18 la candidata sarà invece alla Bocciofila La Ferrarese, in via Orlando Furioso 8, storico e imprescindibile punto di riferimento per tutti i cittadini che abitano in zona, oltre che per i tanti appassionati sportivi che frequentano le sue piste. Sabato 23 febbraio ci si sposta fuori dalle mura, per parlare con gli abitanti della frazione di Quartesana: l’incontro aperto si terrà alle 15 presso la Casa del Lavoratore, in via Ponte Rigo 217.

«Il calendario è fittissimo e di questo sono molto felice, non c’è modo migliore per conoscere da vicino le tante anime di cui si compone la città», spiega la candidata sindaca, sottolineando: «il confronto diretto, non mediato dai social o dalla stampa, è fondamentale, un’occasione unica per comprendere fino in fondo le esigenze dei ferraresi e imparare da loro, ciascuno con il proprio bagaglio di esperienze e di riflessioni, quali sono oggi le criticità più urgenti ed importanti, per definire insieme soluzioni concrete in grado di rispondere alle reali esigenze della comunità».

Fondazione regionale vittime reati. “Noi, parti offese. Solidarietà in scena”, ecco il gioco di ruolo per imparare a mettersi nei panni delle vittime e a prendere posizione contro la violenza

Da: Regione Emilia-Romagna

Mettersi nei panni delle vittime di reato. Prendere posizione dinanzi alla violenza. Interrogarsi su bullismo, modelli di genere e rischi della Rete. Promuovere legalità e responsabilità. E per imparare a farlo: un gioco di ruolo.
Il tutto nasce da un’idea della Fondazione emiliano-romagnola per le vittime dei reati insieme al Teatro dell’Argine di San Lazzaro di Savena (Bo), con la collaborazione del Comune di Ferrara e della Regione Emilia-Romagna.

Il titolo dell’iniziativa è “Noi, parti offese. Solidarietà in scena”, un vero e proprio strumento didattico che sarà presentato domani, mercoledì 20 febbraio, dalle 15 alle 18, nel Palazzo di Legacoop (viale Aldo Moro 16) a Bologna. L’incontro di lancio è destinato agli adulti: 80 insegnanti, educatori e operatori sociali di diverse realtà, potenziali conduttori di nuove iniziative grazie al kit didattico che verrà sperimentato e consegnato a Bologna.

Poi, tra marzo e aprile, sono in programma incontri con studenti di scuola secondaria di secondo grado a Ferrara (Istituto Bachelet), Bologna (Istituto Rosa Luxembug) e Sassuolo (al Festival GAL – GenerAzione Legale 2019).

“Il gioco di ruolo si propone di far conoscere dall’interno l’operato della Fondazione- racconta la direttrice, Elena Buccoliero- e al tempo stesso sperimentare con i partecipanti uno strumento didattico che potrà poi essere proposto per promuovere in gruppi di adolescenti o di adulti la riflessione sulle conseguenze della violenza, per favorire comportamenti responsabili e solidali verso chi ne è colpito. Abbiamo già sperimentato il gioco con centinaia di studenti di scuola superiore in diverse città dell’Emilia-Romagna (Ferrara, Piacenza, Parma, Modena, Bologna e San Lazzaro di Savena) e a Ferrara anche con un pubblico adulto (di insegnanti, educatori, assistenti sociali, psicologi e Forze dell’Ordine), con la conduzione del presidente della Fondazione, Carlo Lucarelli. Il gioco di ruolo si è confermato come uno strumento educativo duttile e ricco, tanto che ne abbiamo tratto un vero e proprio kit didattico che insegnanti, educatori e conduttori di gruppo possono anche utilizzare in autonomia”.

Le regole del gioco
Obiettivo del gioco, per coloro che vi prendono parte, è approfondire le conseguenze di un grave reato. Ai partecipanti sono presentate tre storie che riguardano: rapina e bullismo; adescamento sessuale online e violenza sessuale su un’adolescente; maltrattamenti in famiglia.

Il confronto e i lavori, prima divisi in gruppo e poi tutti insieme, servono a comprendere le esigenze delle persone offese tanto da elaborare un progetto di aiuto concreto da presentare alla Fondazione.

Per maggiori informazioni sul kit didattico:
– Fondazione emiliano-romagnola per le vittime dei reati, e-mail fondazionevittime@regione.emilia-romagna.it

– Comune di Ferrara, Centro di Mediazione, e-mail centro.mediazione@comune.fe.it

Come sostenere la Fondazione
Nel 2018 sono stati 31 i casi trattati dalla Fondazione, 70 le persone (vittime di reato o loro familiari) aiutate con oltre 207mila euro di contributi erogati.

Per sostenere l’attività della Fondazione emiliano romagnola per le vittime dei reati (http://www.regione.emilia-romagna.it/fondazione-per-le-vittime-dei-reati) si può devolvere il proprio cinque per mille indicando il codice fiscale 02490441207.

Sono possibili, inoltre, donazioni sul conto corrente intestato alla Fondazione emiliano-romagnola per le vittime dei reati: con un bonifico bancario all’Iban IT 08 P 02008 02416 000010328177 o con pagamento PayPal qui di seguito abilitato sul sito della Fondazione (http://www.regione.emilia-romagna.it/fondazione-per-le-vittime-dei-reati/sostienici/donazioni-e-5×1000). Le donazioni sono detraibili ai fini fiscali: basta conservare la copia del versamento e allegarla alla dichiarazione dei redditi annuale.

Trio di flauti per un concerto-conferenza sugli strumenti antichi a Palazzo Bonacossi

Da: responsabile comunicazione Conservatorio Ferrara

Sarà una lezione-concerto quella proposta per il secondo appuntamento de la rassegna musicale I concerti di Palazzo Bonacossi, organizzata dal Conservatorio Frescobaldi di Ferrara in collaborazione con i Musei civici di arte antica al museo di via Cisterna del Follo 5 a Ferrara. Mercoledì 20 febbraio ore 18 a ingresso gratuito con il Flauto Ritratto viene presentata un’insolita storia del flauto traverso attraverso i dipinti d’epoca che lo ritraggono tra le mani di musicisti professionisti e appassionanti dilettanti. Nel ricostruire la storia del flauto, le immagini del tempo hanno avuto particolare rilevanza nel datare alcune piccole innovazioni nella struttura e nella decorazione dello strumento. Oltre a commentare le immagini dell’epoca, Gianni Lazzari – docente di Flauto al Conservatorio di Ferrara – suonerà alcune musiche coeve con copie o originali degli strumenti rappresentati. Il periodo storico è molto ampio: va dal Rinascimento alla fine dell’Ottocento. Gianni Lazzari ha un’importante collezione a Bologna di flauti storici, che può essere visitata su appuntamento e dove organizza convegni e concerti.

Al concerto, insieme a Lazzari, suoneranno anche Beatrice Neri e Mariangela Patrono, due allieve del Corso di traversiere, ovvero il flauto barocco, che da anni si tiene al Conservatorio Frescobaldi di Ferrara. La diversa intonazione dei flauti creeranno così delle nuances sonore assai diverse fra loro.

Cosmobike Verona: Comacchio ed il Delta presentano l’offerta turistica 2019

Da: Comune di Comacchio – Segreteria Generale

COSMOBIKE, fiera sul cicloturismo di caratura nazionale, ha aperto i battenti dal 16 al 17 febbraio a Verona. Questo è stato l’appuntamento in cui, i Comuni di Comacchio, Ferrara e del Delta assieme a FIAB onlus (federazione italiana amici della bicicletta), organizzazione che punta alla diffusione della bicicletta quale mezzo di trasporto ecologico nella quotidianità e nel turismo, hanno presentato l’offerta del territorio sul cicloturismo, turismo lento e di qualità. Una ricca presentazione e video propedeutici, hanno accolto i visitatori presso l’area stampa che ha promosso le realtà di Comacchio, Ferrara e del Parco del Delta e le loro eccellenze, dall’offerta balneare alla cultura, passando per la natura unica che contraddistingue il Parco del Delta del Po riconosciuto dall’Unesco. Presente all’iniziativa, l’Assessore al Turismo Riccardo Pattuelli che afferma: quest’anno è stata la nostra prima partecipazione a questa fiera e il riscontro alla presentazione ed allo stand è stata davvero alta, molte le richieste di ospitalità legata ai servizi per i cicloturisti, i pacchetti per usufruire di tutti gli itinerari più lunghi come quello della Destra Po , ma anche grande interesse per itinerari brevi e leggeri dove scoprire le valli, la costa o gli itinerari interni alla città di Ferrara. Grande interesse anche per le possibilità di biglietti unici per visitare i musei o dove acquistare l’ampia offerta escursionistica. E’ stata anche una bella occasione per parlare del progetto di riqualificazione del comparto vallivo con la ristrutturazione dei Casoni e la realizzazione delle nuove ciclabili che faciliteranno la percorrenza ciclabile urbana fra i lidi in direttrice Nord-Sud.

Proiezione di Westwood: punk, icon, actvist, regia di Lorna Tucker al cinema Boldini

Da: Ufficio Stampa Arci Ferrara

PROIEZIONE SPECIALE

AL CINEMA BOLDINI

Mercoledì 20 Febbraio ore 21.00 – v.o. sott. ita

WESTWOOD: PUNK, ICON, ACTIVIST, regia di Lorna Tucker

(Gran Bretagna, 2018 – 78′)

Ingresso 5 euro

Mercoledì 20 Febbraio alle ore 21.00 al Cinema Boldini verrà proiettato in versione originale con sottotitoli in italiano WESTWOOD: PUNK, ICON, ACTIVIST di Lorna Tucker, documentario che trascende il modello standard di film sulla moda per trasformarsi in un ritratto intimo e stimolante di una vera icona inglese quale è Vivienne Westwood. Architetto del movimento punk, imprenditrice creativa che apre la boutique londinese SEX, nonché emblema della moda anarchica e attivista sociale, Vivienne Westwood ha riscritto un importante capitolo della storia della moda anni ‘70, influenzando le generazioni a seguire, da una parte all’altra dell’Oceano, fino ad arrivare ai giorni nostri.

Il film ritrae Vivienne in un periodo cruciale, quando l’azienda apre i suoi flagship store nelle capitali della moda, Parigi e New York. Tuttavia, il successo globale ha un prezzo e le difficoltà legate alla gestione dell’azienda non tardano ad arrivare. Attraverso il continuo alternarsi delle riprese che testimoniano i successi, i conflitti e le insicurezze che Vivienne affronta oggi e i momenti cardine della sua vita, emergono parallelismi tra il suo attivismo del 21esimo secolo e la sua attitudine punk rock anti-sistema della giovinezza.

Il film è uno sguardo acuto nel processo creativo di Westood e nel suo viaggio dalle proteste punk degli anni ’70 al suo successo internazionale. Westwood siede al fianco di Gucci, Dior e McQueen, ma solo lei possiede e gestisce il suo impero. Oggi combatte per mantenere l’integrità e l’eredità del suo marchio mentre si espande aprendo negozi nelle principali capitali della moda, da Parigi a New York.

La regista britannica Lorna Tucker ci fa sapere fin dall’inizio di “Westwood: Punk, Icon, Activist” che grande sfida sia stata per lei fare un film sulla leggenda della moda britannica. Sì, avrà pure avuto il permesso di seguire come un’ombra Vivienne Westwood, ma nella prima scena, seduta su un divano al Groucho Club di Londra, Westwood ammonisce Tucker, dicendo dritta verso l’obiettivo che non vuole farlo davvero e che non le piace parlare del suo passato.

Vivienne è sempre pronta a combattere per quello in cui crede e ad andare controcorrente e questo si riflette perfettamente nel suo attivismo e nella sua moda. Lei impiega la stessa passione e determinazione sia quando lavora nel suo showroom fino a tardi, sia quando manifesta a Westmister per la battaglia sul clima. La sua palpabile inclinazione alla ribellione e la sua morale anti-sistema sono alla base di tutte le sue azioni, che diventano immediatamente contagiose.

Iniziative di Febbraio dell’istituto Gramsci

Da: Istituto Gramsci Ferrara

1. GIOVEDÌ 21 FEBBRAIO 2019 ORE 17-19 BIBLIOTECA ARIOSTEA

I LIMITI DEL MIO LINGUAGGIO SONO I LIMITI DEL MIO MONDO

Conferenza di Nicola Alessandrini

Introduce Sandra Carli Ballola

Su ciò, di cui non si può parlare, si deve tacere”. Questa celebre e lapidaria proposizione chiude il Tractatus Logico-Philosophicus, conferendogli l’aurea crepuscolare dell’ultimo libro di filosofia. Animo inquieto, ingegnere, giardiniere, maestro elementare, architetto e professore di filosofia a Cambridge, Ludwig Wittgenstein ci ha consegnato uno dei più grandi e controversi capolavori filosofici del Ventesimo secolo. Un’opera scritta tra i bombardamenti della Prima guerra mondiale e guidata dall’imperativo di svelare l’intima relazione tra linguaggio, pensiero e mondo: cosa ne sarebbe, infatti, del mondo senza parole che lo rappresentino? La riflessione del Tractatus scopre tutta la sua attualità nell’epoca del generale depauperamento del linguaggio, mostrando con urgenza la centralità della scuola quale laboratorio linguistico per eccellenza che può allargare i limiti del linguaggio, che sono i limiti del nostro mondo.

Per il ciclo “I colori della conoscenza” a cura di Istituto Gramsci e Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara

2. LUNEDÌ 25 FEBBRAIO ore 17-19 ISCO

LABORATORIO DIDATTICO presso l’ ISTITUTO DI STORIA CONTEMPORANEA

Vicolo Santo Spirito 11 Ferrara

QUANDO MANCANO LE PAROLE

Conduce CHIARA BARATELLI Psicoanalista

Presenta Daniela Cappagli

Per il ciclo “I colori della conoscenza” a cura di Istituto Gramsci e Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara

LA CITTA’ DELLA CONOSCENZA
Tornare alla meraviglia

Restare attoniti è come essere colpiti dal fragore del tuono. È come stupire di fronte agli arabeschi dei fuochi d’artificio generati dall’esplosione delle polveri piriche.
Stupore e meraviglia generano il pensiero alla ricerca del bello, dell’equilibrio tra noi e ciò che è fuori di noi. È l’incontro con l’inatteso che genera il “thauma” dei greci: la gioia per il nuovo, l’angoscia per l’ignoto.

L’estetica come fondamento della sensibilità umana, l’intensità del piacere e dell’ammirazione che producono meraviglia e felicità. Ci manca così tanto l’etica nella nostra vita di tutti giorni, individuale e collettiva, che neppure più ci sfiora il bisogno di estetica: la necessità del bello, il bisogno di meraviglia. Nelle nostre vite quotidiane le emozioni sono continuamente sollecitate dai piazzisti di beni materiali e immateriali, dal mercato alla politica, dallo spettacolo alle nuove tecnologie. È la modernità, bellezza! Le emozioni hanno di gran lunga soppiantato i temi storici della ragione e della virtù, di qui l’etica è divenuta un’emergenza della nostra convivenza civile.

Un eccesso di emozioni ha finito per inaridire la nostra sensibilità, non siamo più in grado di farne un buon uso. L’equilibrio tra emozione e reazione si è spezzato, come quello tra sentimento e ragione. Ritornare all’arte non per consumarla, ma per provare a percorrere un cammino di rieducazione, di recupero dell’umano che abbiamo bruciato. Provare a riconoscere quanta poesia e quanta prosa costellano ancora le nostre giornate.

È uscito l’ultimo libro di Edgar Morin, ‘Sull’Estetica‘, in cui raccoglie trent’anni di note relative alle sue esperienze letterarie, poetiche e musicali, oltre ad appunti su cinema, fotografia e pittura. Esperienze del bello, esperienze di emozioni, dal ‘Vascello fantasma’ di Wagner a ‘Una stagione all’inferno’ di Rimbaud, da Picasso a Kandinskij, da Balzac a Zola. Shakespeare e Dostoevskij, come Sergio Leone e Francis Ford Coppola. L’estetica, come “aisthesis”, come sensazione e sentimento, prima di essere il carattere proprio dell’arte, ci ricorda Morin, è un dato fondamentale della sensibilità umana. Cita il pensatore americano Ralph Waldo Emerson: “Ogni uomo è così profondamente poeta da essere suscettibile degli incanti della natura”. L’emozione estetica, dunque, non è solo propria della fruizione dell’opera d’arte, ma risiede nella capacità di ognuno di noi di mantenere intatta la propria forza d’incanto.

Lo sciamano che è in noi è andato perduto, il genio che ha l’occhio per guardare diverso dallo sguardo di tutti i giorni, dallo sguardo di tutti gli altri. Non c’è tempo per questi tempi nel nostro tempo. Non è previsto e neppure pensato, le lunghezze d’onda sono altre. Ma il tempo così si svuota di intelligenze, dell’opportunità di capire e di crescere, della possibilità di uscire verso il futuro. Le occupazioni delle nostre società da queste dimensioni sono distanti e neppure hanno le orecchie per ascoltare e gli occhi per vedere.

Il bello non appartiene più ai nostri orizzonti. E la nostra follia che ci conduce ai precipizi non è il prodotto del disagio estremo che prelude ai territori fertili dell’arte.
Nella civiltà del calcolo, del profitto, della frammentazione, dell’esistenza anonima, avremmo bisogno di essere nutriti oltre che di pane anche di poesia, scrive Morin. Non deve stupire, perché basta guardarsi attorno per scoprire che nella moltiplicazione dei festival cresce un neo-tribalismo come espressione del bisogno di condividere, di godere insieme di un bel concerto, di una bella opera. Ma non cresce l’umanità, non germina una coscienza nutrita da una filosofia umanista rigenerata, anzi, ognuno si fa tribù.
È l’esperienza estetica che manca, il ritorno a essere capaci di meraviglia e di stupore, acceleratori della coscienza, del pensiero, della comprensione dell’universo.
Ciò di cui abbiamo bisogno secondo Morin è di ri-educare all’estetica, essere curiosi, cercare di sapere, cercare di conoscere, indagare il senso della vita e la sua complessità.
Recuperare la comprensione umana attraverso l’arte, dal romanzo al teatro, dal cinema alla poesia, alla pittura, per tornare a ri-vedere con lo sguardo pulito, a ri-conoscere il bello e la meraviglia, per ri-prendere il controllo delle nostre vite contro l’ascesa dell’insignificanza.