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Giorno: 9 Maggio 2019

Venerdì 10/5 ore 20 gruppo di lettura “due pagine prima di andare a dormire” Giovanna Cristina Vivinetto presenta “Dolore minimo” presso libreria Ibs+Libraccio Ferrara

Da: Eventi Ferrara
Libro in lettura condivisa: “So che un giorno tornerai” di Luca Bianchini (Mondadori)
Non è obbligatorio aver letto il libro per partecipare alla serata

Il «dolore minimo» del titolo esprime la complessa condizione transessuale pronunciata con grande potenza poetica, volta a infrangere il muro del silenzioso tabù culturale. La giovane autrice racconta la sua rinascita luminosa con versi, delicati e profondissimi al tempo stesso, che hanno fatto parlare Dacia Maraini e Alessandro Fo di un caso letterario. «Quando nacqui mia madre / mi fece un dono antichissimo. / Il dono dell’indovino Tiresia: / mutare sesso una volta nella vita», narra Giovanna Cristina Vivinetto, che, in questo diario in versi, confessa: «non mi sono mai conosciuta / se non nel dolore bambino / di avvertirmi a un tratto / così divisa. Così tanto parziale». Con una nota di Alessandro Fo e presentazione di Dacia Maraini.

Giovanna Cristina Vivinetto è nata a Siracusa nel 1994. Laureata in Lettere, vive attualmente a Roma, dove stu­dia Filologia moderna all’università La Sapienza. “Dolore minimo” (Interlinea, 2018 – prefazione di Dacia Maraini, postfazione di Alessandro Fo), primo testo in versi in Italia ad affrontare la tematica della transessualità, è apparso e recensito su diverse testate giornalistiche, tra cui Il Fatto Quotidiano, La Repubblica, Il Libraio, La Stampa, Il Messaggero, Il manifesto, Panorama, Il Corriere della Sera, La Sicilia, Leggere Tutti e diverse altre. È la vincitrice della VII edizione del premio Cetonaverde Poesia Giovani e della 59^ edizione del premio San Domenichino Città di Massa.

Modonesi ha incontrato il mondo della formazione professionale ferrarese

Da: Informazioni Aldo Sindaco
Aldo Modonesi, candidato sindaco per Ferrara, nel pomeriggio di martedì 7 maggio ha incontrato a Wunderkammer il mondo della formazione professionale ferrarese; un attore importante per l’attuazione delle politiche di istruzione, inclusione e qualificazione delle risorse professionali del mondo del lavoro ferrarese.
Presenti con Modonesi anche Caterina Ferri e Barbara Celati, candidate al consiglio comunale nelle liste del Partito Democratico e Gente Amodo.
“Gli operatori degli enti hanno segnalato come sia necessario per il nostro territorio ritornare a dare una lettura territoriale dei fabbisogni di formazione per i giovani, per le tante persone che hanno perso il lavoro durante la crisi, per le persone con particolari problemi di inserimento lavorativo, come chi ha disabilità. La programmazione delle risorse formative, che avviene da qualche anno in sede regionale, non è sempre in grado di cogliere appieno la specificità dei mercati del lavoro locali. Per questo è fondamentale che il comune capoluogo della provincia sia in grado si svolgere un ruolo di raccordo tra la realtà locale e la regione” puntualizza Modonesi.
Nel corso dell’iniziativa è stata richiamata anche l’importanza di creare un rapporto sempre più efficace con i servizi sociali, sanitari e del lavoro nella presa in carico delle persone fragili e con il sistema delle imprese, al fine di consentirne un più massiccio inserimento sul mercato del lavoro.
“Da sindaco – conclude Modonesi – mi impegnerò a sostenere politiche di coprogettazione nell’ambito del Patto per il Lavoro, sottoscritto tra le parti sociali e gli enti locali per rilanciare il forum territoriale, per la formazione e incrementare la rete tra il mondo delle imprese, della scuola e della formazione, anche attraverso il suo ruolo di capofila del progetto provinciale per l’orientamento”.

Notte europea dei musei

Da: Organizzatori

Sabato 18 maggio 2019 in occasione della Notte Europea dei Musei apertura straordinaria del Museo del Castello Estense, della Palazzina Marfisa e del Museo Civico di Storia Naturale.

Dalle 19.30 alle 23.30 (ultimo ingresso alle 22.45) è prevista l’apertura del Castello Estense alla tariffa speciale di € 2,00 e altri € 2,00 per la salita (facoltativa) alla torre.

Le sale, le torri ed il cortile del Castello ospiteranno, per il terzo anno, il Festival MIXXer a cura del Conservatorio G. Frescobaldi di Ferrara. Ensembles e solisti si esibiranno con musiche di Shostakovich, Berio, Stockhausen, Bach, Ellington, Beethoven, Kreisler, Castelnuovo-Tedesco ….
sul tema “Inni – Il festival delle musiche del XX secolo”.

Molte le iniziative organizzate per grandi e piccoli per una serata davvero speciale.
Due visite guidate, alle 19:30 e alle 19:45, si concluderanno con aperitivo nella Loggia del Giardino degli Aranci. La prima verterà su “L’arte del banchetto alla corte degli Estensi”, la seconda su le “Donne a corte. L’altra faccia del potere”, un’occasione per conoscere le vicende delle affascinanti dame della Corte Estense e per scoprirne i caratteri, le storie appassionanti e le originali personalità.
Alle 20.30 una visita guidata dal tema“Il Castello dei Cardinali”: attraverso gli ambienti degli appartamenti cardinalizi, dall’ala della Caffetteria – con affaccio panoramico dal balconcino settecentesco – alle sale attualmente allestite con la mostra “Dipingere gli affetti. La pittura sacra a Ferrara tra Cinque e Settecento”, con opere che documentano l’epoca post Estense.
Alle 21.00, 21.30 e 22.00 ci saranno altre visite guidate al percorso museale e all’allestimento “Dipingere gli affetti. La pittura sacra a Ferrara tra Cinque e Settecento”, un percorso che porta il visitatore attraverso secoli di storia del monumento e dell’arte ferrarese

Alle famiglie con bambini dai 5 agli 11 anni sarà dedicata, alle ore 20.30, una speciale visita didattica dal titolo “Musica a corte”, banchetti, danze, spettacoli teatrali: la musica non mancava mai in Castello! Una visita animata per progettare una personale e creativa partitura musicale che avrebbe potuto allietare la Corte della famiglia Estense e festeggiare insieme la Notte dei Musei.

Per ammirare il monumento da un punto di vista inusuale, nella suggestiva atmosfera notturna si potrà partecipare alle escursioni in barca nel fossato, disponibili dalle 19.30 alle 22.

Per partecipare alle visite guidate e didattiche a pagamento è necessaria la prenotazione, da effettuarsi telefonando al numero 0532 299233 o scrivendo una e-mail a castelloestense@comune.fe.it

Dalle 18.00 alle 23.00 è previsto l’ingresso serale gratuito alla Palazzina Marfisa d’Este con in programma il laboratorio didattico “Trionfi a corte” alle ore 18.30 per  bambini dai 5 agli 8 anni, e alle ore 21.00 per bambini dagli 8 ai 12 anni.
Estrarre la carta, affrontare il destino, tirare i dadi e fra imprevisti e probabilità scoprire le prove da superare con agilità e destrezza per raggiungere il traguardo. Una divertente attività per imparare a conoscere la simbologia delle carte da gioco utilizzate dagli Este. 

Per partecipare alle attività didattiche a pagamento è richiesta la prenotazione:
Ass.ne Culturale Arte.Na: cell. 328 4909350 – ferrara@associazioneartena.it

Al Museo Civico di Storia Naturale ingresso serale gratuito dalle 20.30 alle 23.00 e visite guidate gratuite al museo e alla mostra “Nanomondo: viaggi nel mondo fino alla -9” a cura dell’Associazione Didò.

Gli hashtag per seguire e raccontare la Notte dei Musei 2019 sono:
#NotteDeiMusei2019 #NDM19 #museitaliani #hyperconnectedmuseums #EuropeForCulture

Ferrara | Torna miXXer festival nei luoghi più suggestivi della città

Da: Conservatorio Ferrara Press
Torna anche quest’anno miXXer festival – Inni, storico appuntamento musicale promosso dal Conservatorio Frescobaldi di Ferrara, nell’ambito de La notte europea dei Musei 2019 e in collaborazione con Ferrara Musica, che si terrà, come ormai consuetudine, nei luoghi più suggestivi di Ferrara dal 16 al 18 maggio. Scelti per la nuova edizione di miXXer festival sono infatti il Ridotto del Teatro Comunale ‘Claudio Abbado’, il Museo Archeologico Nazionale di Ferrara, Palazzina Marfisa d’Este, Palazzo Crema e il Castello Estense. Per la prima volta, la manifestazione vede la partnership di Radio Rai Classica, che manderà in onda a livello nazionale alcuni brani del festival.

L’edizione 2019 prende spunto da Hymnen (‘Inni’), composizione di musica elettroacustica e musica concreta scritta dal compositore d’avanguardia Karlheinz Stockhausen tra il 1966 e il 1967, e successivamente rielaborata nel 1969. “La sostanza dell’opera – spiega Stefano Cardi, ideatore di miXXer festival, oltre che docente del Conservatorio di Ferrara – consiste proprio nella registrazione degli inni nazionali di svariati Paesi del mondo, miscelati, mescolati e modificati elettronicamente da uno dei più grandi compositori del Novecento. Visto che oggigiorno si parla tanto di culture differenti, di difficoltà di integrazione, di bisogno di scambio, il progetto Hymnen ben si unisce alla natura stessa di miXXer festival, che è una miscellanea di stili differenti, spesso contrastanti, proposti in continua alternanza per tre giorni”. In questa edizione, infatti, verranno proposti brani tra Settecento e Novecento, di diversi popoli e bandiere, che evidenzieranno aspetti legati a una regione, a un dialetto, o allo stile di un territorio, da Beethoven fino a composizioni più recenti.

Il primo appuntamento è previsto giovedì 16 maggio, alle 18 al Ridotto del Comunale, con un concerto dedicato alla Classe di Composizione del Conservatorio Frescobaldi di Ferrara, coordinata dalla docente Beatrice Barazzoni. MiXXer festival 2019 vuole anche omaggiare Henri Pousseur, compositore belga scomparso dieci anni fa, rarissimamente eseguito a Ferrara. Parte della composizione di Stockhausen, tra l’altro, è un omaggio a Pousseur, e venerdì 17 maggio, alle ore 18, al Ridotto, sarà ospite Marianne Pousseur, figlia del compositore e cantante, che porterà una testimonianza del padre e si esibirà in un concerto che prevede anche la partecipazione di un ensemble, formato da professionisti e da giovani allievi del Frescobaldi. L’evento è realizzato con la collaborazione di Ferrara Musica. La cantante sarà inoltre ospite nella mattinata del Conservatorio, in sala Veneziani, con un momento dedicato agli studenti e ai docenti. Nel terzo e ultimo giorno, sabato 18 maggio, si terrà la consueta maratona dalle 15 alle 23.30, in diversi luoghi della città, con gran finale al Castello Estense, in concomitanza de La notte europea dei Musei 2019.

Cos’è miXXer festival. MiXXer è un festival che dura tre giorni e propone concerti e happening musicali in diversi luoghi di Ferrara. È organizzato dal Conservatorio Frescobaldi ed è realizzato grazie alla stretta collaborazione tra studenti e docenti del Frescobaldi e musicisti ospiti, in collaborazione con il Comune di Ferrara e Castello Estense, Teatro Comunale “Claudio Abbado” di Ferrara, Mibact – Polo museale Emilia Romagna e Museo Archeologico Nazionale, Spazio Crema di Fondazione Carife e i Musei Civici di Arte Antica di Ferrara, oltre alla preziosa collaborazione di Ferrara Musica e da quest’anno anche di Radio Rai Classica. Si terrà a Ferrara in luoghi suggestivi ed edifici storici della città, come il Ridotto del Teatro Comunale, il Museo Archeologico, Palazzina Marfisa d’Este, Palazzo Crema, e il Castello Estense in concomitanza con la Notte europea dei musei con concerti e improvvisazioni musicali disseminati in più spazi dello storico edificio.

Sono intervenuti:
– Massimo Maisto, vicesindaco e assessore alla cultura del Comune di Ferrara
– Stefano Cardi, direttore artistico e ideatore di miXXer oltre che docente del Conservatorio
– Ethel Guidi, dirigente del servizio Castello estense, Musei d’arte antica, sacra e storico scientifici del Comune di Ferrara
– Fernando Scafati, direttore del Conservatorio Frescobaldi di Ferrara
– Francesco Colaiacovo, presidente del Conservatorio Frescobaldi di Ferrara

Quale futuro per le vetrate istoriate di Notre Dame de Paris

L’incendio che ha devastato nelle scorse settimane la cattedrale di Notre Dame a Parigi ha messo in luce quanto fallace sia la prevenzione, pur certosina, verso gli incidenti posta in essere a difesa dei beni culturali di inestimabile valore.

I francesi, ai quali siamo molto vicini in questa drammatica circostanza, hanno sempre enfatizzato la loro puntigliosità e, spesso, un primato nella gestione della sicurezza sui cantieri che invece, dalle prime risultanze dell’indagine, parrebbe essere naufragata a causa di una banale serie di maldestre saldature.
Come sia possibile che questo disastro sia accaduto in uno dei siti storico-culturali fra i più visitati in Francia insieme alla Sainte Chapelle, con la sua ciclopica presenza di vetrate istoriate, o al centro museale del Louvre ancora non ha risposte certe, mentre sono certi i danni che il fuoco ha causato non solo alla struttura, ma soprattutto ai tesori contenuti all’interno o ancora all’involucro esterno composto da centinaia di vetrate istoriate legate al piombo.
Le vetrate di Notre Dame, non tutte originali risalenti alla costruzione della cattedrale nel Duecento, che avevano resistito a rivoluzioni epocali e a guerre mondiali si sono arrese alla disattenzione o alla superficialità (almeno dalle risultanze ad oggi) di qualche singolo umano.
Certo gli errori possono accadere ma questo ha un peso rilevante.
Sappiamo, anche se sommariamente, che i tesori trasportabili sono stati trasferiti al Louvre o in altri siti, ma la preoccupazione maggiore riguarda le strutture lapidee e le vetrate istoriate, in quanto fissate per loro natura alle murature.
Proprio le vetrate istoriate medievali nel loro significato storico-politico, ed anche propagandistico, e nei soggetti rappresentati prendono corpo in Francia a Saint-Denis nei primi anni del 1100 presso una abbazia ubicata a pochi chilometri a nord di Parigi, sede delle tombe reali francesi per una intuizione dell’Abate Suger.
Siamo a metà del XII secolo quando il monachesimo in forte ascesa condiziona l’iniziativa politica da un lato della monarchia francese e dall’altro si mette a disposizione del volere del Papato nell’organizzare le prime due crociate. Sono le prove generali delle prime e sofferte alleanze europee contro l’avanzata islamica che aveva occupato i luoghi santi della cristianità a Gerusalemme e tutta l’area mediorientale.

Le vetrate istoriate a quel tempo cosi come vuole la tradizione venivano prodotte ritagliando lastre piane di vetro trasparente o colorato in piccole lastrine sagomate sulle quali veniva riportata con pennelli sulla superficie e poi fissata a circa 600° una mistura liquida di ossidi di ferro e vetro, le grisaglie, per riprodurre il disegno voluto, quindi linee, sfumature, panneggi. I singoli pezzi in vetro venivano poi ricomposti e assiemati con listelli di piombo creando un preciso reticolo secondo un disegno definito e precedentemente approvato dal committente.
Tutti siamo rimasti sorpresi con gli occhi sbarrati dallo stupore quando per la prima volta abbiamo visto sulle pareti di una cattedrale in stile generalmente gotico quei meravigliosi rosoni che trasmettono luce multicolore (visti dall’interno) o quelle teorie di monofore o bifore con rappresentazioni agiografiche a figura intera o istoriate con scene religiose del vecchio e nuovo Testamento o talvolta sequenze di episodi di narrazioni che erano il “vero libro aperto del tempo” divulgabile e comprensibile ai pellegrini o ai fedeli del tempo per la maggior parte analfabeti.
Considerato che la temperatura della semplice fiamma raggiunge rapidamente i 1000°C possiamo comprendere come le temperature più alte raggiunte durante l’incendio insieme ai fumi bollenti da esso sprigionati abbiano sfregiato le vetrate fondendo il vetro, le tramature in piombo e per quelle lontane dalle temperature più alte compromesso i disegni a grisaglie.

Come ricordato, non tutte le vetrate istoriate di Notre Dame sono duecentesche, anzi sono un’esigua parte di quelle oggi istallate, residuale frutto di rifacimenti, ripensamenti sull’utilizzo degli spazi all’interno come avvenne a metà Settecento e a metà Ottocento: vi fu allora l’avvio della grande campagna di restauri che interessò molte chiese francesi a opera dell’architetto Eugène Viollet-le-Duc.
L’incendio della Cattedrale di Notre-Dame a Parigi ha fatto riscoprire a tanti europei, se pur con un vago sentimento di unità, un’Europa costituita da cittadini che partecipano agli eventi drammatici che richiamano la loro storia, ma che le Istituzioni europee hanno certamente reso incerta con scelte divisive sulle proprie radici cristiane.

Da questo grave colpo alla cultura di un’Europa che proprio in quei secoli del Medioevo stava acquisendo forma, nel mondo storico-artistico si è attivato immediatamente il dibattito fra celebri architetti di tutto il mondo – come il belga Wim Delvoye, Massimiliano e Doriana Fuksas Norman, Norman Foster e tanti altri – sul come ricostruire, con progetti anche bizzarri e restauratori, sul concetto di restauro da applicare per recuperare la funzionalità della Cattedrale, ma che al momento viene limitato alla guglia e al tetto: si rifarà in vetro, in acciaio, in legno? La riconoscibilità dell’offesa portata dal fuoco nel terzo millennio dovrà essere evidenziata per i pellegrini dei prossimi secoli oppure sarà un falso restauro stilistico contemporaneo, ripristinando esattamente ciò che è andato perduto?
La cattedrale parigina non è nuova al confronto critico verso “l’autenticità” negli interventi di recupero. Come si diceva, nella metà dell’Ottocento l’Architetto Eugène Viollet-le-Duc intervenne radicalmente in cattedrale: chiamò insieme ad altri artisti/artigiani i più importanti vetraisti francesi come Lusson e Maillot per riprodurre alla maniera duecentesca le vetrate istoriate legate al piombo, mancanti o degradate dal tempo con un contrastato risultato.
Quindi dopo questo drammatico incendio si andrà verso il concetto della reversibilità e della riconoscibilità dell’intervento di recupero sulle vetrate o verso un restauro stilistico-storico?
Le fiamme che uscivano con violenza alcuni giorni fa dai grandi rosoni istoriati e dalle ampie finestrature lanceolate, con quel carico di tesori dipinti su vetro che quasi novecento anni fa furono installate sulle grandi bucature in parete, sono un monito, non senza preoccupazione, affinchè questo confronto oggi aperto non dia luogo ad un ‘falso d’autore’ che accontenta i turisti ma che svilisce le opere d’arte.

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