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Giorno: 30 Maggio 2019

Giacomo Leopardi nella rilettura di Fiorenzo Baratelli: “‘L’infinito’, a duecento anni da un capolavoro assoluto”

da: organizzatori

Itinerario leopardiano in quattro incontri, a cura di Fiorenzo Baratelli (presidente dell’Istituto Gramsci di Ferrara)

Venerdì 31 maggio, ore 21, quarto incontro: “L’infinito” (1819): a duecento anni da un capolavoro assoluto”
“Così tra questa / immensità s’annega il pensier mio: / e il naufragar m’è dolce in questo mare”. (“L’infinito”).

Il filo che tiene insieme le quattro conversazioni è di carattere ‘filosofico-esistenziale’, non critico-letterario. Giacomo Leopardi è il poeta dei giovani e della giovinezza per la grandezza della sua anima. Il suo dolore è anche il nostro per la comune condizione umana, precaria e fragile. Il suo radicale bisogno di felicità è la nostra continua aspirazione inappagata. E nella guerra quotidiana che è in corso nei nostri cuori non c’è mai definitiva sconfitta per i nostri desideri, ma una continua ‘protesta’ contro la sofferenza e gli ostacoli che insidiano le nostre utopie.

Gli incontri si tengono nella sede del circolo culturale Doro, piazzale Savonuzzi, 8 (Ferrara).

Sclerosi multipla – Arriva a Ferrara Nordic Tales: camminate a passo di Nordic Walking e Tai Chi

Da: Ufficio Stampa
A ridosso del 30 maggio, Giornata mondiale di sensibilizzazione dedicata a questa patologia, l’iniziativa porta in città il Nordic Walking e l’antica arte del Tai Chi pensate per le persone con sclerosi multipla
 
Milano, 30 maggio 2019 – Un approccio olistico che combina uno sport dolce a una disciplina orientale e che fa bene, al corpo e alla mente: ecco la ricetta di Nordic Tales 2019, le camminate a passo di Nordic Walking promosse da Sanofi Genzyme per favorire il benessere psico-fisico delle persone con sclerosi multipla. L’iniziativa è alla sua quinta edizione ma per la prima volta in città e ha il patrocinio di AISM – Associazione Italiana Sclerosi Multipla e della Scuola Italiana Nordic Walking.
L’appuntamento è per sabato 1 giugno alle ore 10 presso il Parco urbano Giorgio Bassani di Ferrara (il punto di ritrovo è all’entrata del Parco, accanto al campo di tiro con l’arco).
Alle classiche camminate con i bastoncini si aggiunge la novità di questa nuova edizione: il Tai Chi, antico stile delle arti marziali cinesi in cui l’insegnamento spirituale prevale su forza e potenza. Nato come tecnica di combattimento è oggi una disciplina che coniuga movimenti lenti e gentili a tecniche di meditazione e consapevolezza. Caratteristiche che la rendono adatta anche alle persone con sclerosi multipla, perché le aiuta a migliorare l’equilibrio e il controllo del corpo, a ridurre stress e ansia.
“La sclerosi multipla è una malattia con un forte impatto sulla qualità di vita dei pazienti. Nel 60% dei casi provoca problemi motori, di equilibrio, di debolezza muscolare,” commenta la Dott.ssa Luisa Maria Caniatti, neurologa presso l’Ospedale Sant’Anna di Ferrara. “Il Nordic Walking e il Tai Chi permettono di attivare tutta la muscolatura, allenandola senza affaticare eccessivamente, consentendo quindi di alleviare alcuni sintomi della malattia e a prevenirne la possibile progressione.”
Quella di Ferrara è la terza delle cinque tappe previste per la Tai Chi Edition 2019 di Nordic Tales.
I partecipanti saranno seguiti da istruttori qualificati della Scuola Italiana di Nordic Walking e dell’Associazione Taijichen Ferrara, associazione per lo studio e la diffusione del Taijiquan tradizionale affiliata della Chen Xiao Wang World Taijiquan Association, che insegneranno loro i principi e le tecniche base delle due discipline, e li accompagneranno in sessioni pratiche per familiarizzare con le due discipline.
Affiancando il Tai Chi alla tecnica della camminata con i bastoncini che coinvolge in modo attivo ma dolce più del 90% della muscolatura, Nordic Tales si propone anche quest’anno di avvicinare i partecipanti con sclerosi multipla, i loro caregiver, famigliari e amici a discipline sportive che allenino il corpo senza affaticarlo e che coniughino l’aspetto fisico alla focalizzazione mentale e a una maggiore consapevolezza di sé. Un percorso già iniziato nel 2018 con la pratica della mindfulness e che mira proprio a creare momenti di aggregazione e movimento all’aria aperta, così importanti per una migliore qualità di vita anche con la sclerosi multipla.
Secondo i dati del Barometro SM 2019 di AISM, in Italia le persone con sclerosi multipla sono 122.000, con la diagnosi che, nella maggior parte dei casi, arriva tra i 20 e i 40 anni. E sono almeno 500.000 le persone direttamente coinvolte quotidianamente con la malattia, a supporto delle persone con sclerosi multipla. In Emilia Romagna, secondo i dati 2018, la patologia riguarda più di 8.500 persone, con 245 nuovi casi stimati ogni anno.
“Gli studi condotti nella nostra provincia mostrano una prevalenza di questa patologia in crescita, con 120 casi ogni 100 mila abitanti, e un’incidenza annuale pari a 4,35 nuovi casi ogni 100 mila abitanti,” afferma Francesco Gattus, Presidente della sezione provinciale dell’AISM DI Ferrara. “È per tutte queste persone che ci impegniamo ogni giorno per portare nella nostra città iniziative che possano essere di sostegno, insegnare sport adeguati, creare occasioni per attività di gruppo e all’aria aperta. Siamo davvero orgogliosi di aver contribuito a portare Nordi Tales a Ferrara, soprattutto in prossimità di una giornata così importante per tutte le persone con SM come è la Giornata mondiale.”
La partecipazione a Nordic Tales è gratuita e aperta a tutti. Tutte le informazioni sulle tappe e le istruzioni per l’iscrizione sono disponibili sulla pagina Facebook dell’iniziativa www.facebook.com/NordicTalesSM/
È anche possibile seguire le tappe su Twitter e Instagram, condividendo la propria esperienza con l’hashtag #NordicTales.

Le prossime tappe di Nordic Tales 2019
Dopo Roma, Sestri e Ferrara, Nordic Tales verrà ospitata a Napoli sullo splendido Lungomare Caracciolo, l’8 giugno. Si riprenderà a settembre con una tappa a Solaro, in provincia di Milano, al Parco delle Groane.

CONteSTO MS – www.contestoms.it
È il portale di approfondimento dedicato alla sclerosi multipla di Sanofi Genzyme, con informazioni sulla patologia, risposte ai tanti dubbi che possono nascere dopo la diagnosi e consigli utili per una gestione consapevole della malattia nella vita quotidiana.

La Cna va a cena con Boldini: protagoniste le donne imprenditrici

Da: Organizzatori

Una serata per ricreare le atmosfere della Belle époque: si è svolta mercoledì sera in Castello estense – Protagoniste della serata le donne imprenditrici
Ricreare per una sera le atmosfere della Belle èpoque e così rendere omaggio al pittore che ne è stato uno dei simboli: Giovanni Boldini. Era questo il progetto che la Cna di Ferrara ha messo in campo con la serata-evento “A cena con Boldini”, che si è svolta mercoledì sera in Castello Estense.
Cuore della serata, la ricostruzione di quattro quadri di Giovanni Boldini realizzata da cinque donne imprenditrici della fotografia, della comunicazione, della bellezza e della moda: Elena Malanchini di Wellness Time, che ha curato trucco e acconciature delle modelle; Laura Vallieri (Sartoria Laura Mode) e Katia Artioli (Atelier il Sogno) che hanno fornito e adattato gli abiti; Giulia Bratti (Grafica Andros) che ha curato il progetto e la comunicazione, e Jessica Morelli, fotografa e esperta di media, che realizzato gli scatti.
“L’idea di ricreare Boldini è nata nell’ambito del Comitato Cna Impresa donna di Ferrara: è stato un vero lavoro di equipe a cui ciascuna di noi ha contribuito con la propria professionalità e le proprie competenze – spiega Jessica Morelli.
Quattro le opere di Giovani Boldini che sono state trasformate in veri e propri “quadri viventi”: il ritratto di “Emiliana Concha de Ossa”, del “Conte Robert de Montesquiou”, di “Gladys Deacon” e della “Signora in rosa”.
“Volevano dimostrare che le nostre imprenditrici esprimono autentiche eccellenza, e direi che ci siamo riusciti” ha commentato il direttore di Cna Ferrara Diego Benatti. La serata di Cna si inseriva nel progetto Boldini and the city: “volevamo creare, intorno alla mostra allestita a Palazzo dei diamanti, un progetto di collaborazione con il mondo economico della città – spiega Maria Luisa Pacelli, direttore scientifico di Ferrara Arte – Cna ha saputo mobilitare i propri laboratori creativi, ottenendo risultati importanti”.
All’ideazione della serata ha pensato Made Eventi: “in quei trent’anni a cavallo tra Ottocento e Novecento – ha spiegato il direttore artistico Alessandro Pasetti – è nata la modernità”.
Un quadro di insieme a cui non è sfuggita nemmeno la danza: la giovanissima ballerina Denise Bellotti si è esibita in una ricostruzione della Danza dei Sette veli di Salomè, resa celebre dal dramma di Oscar Wilde e dall’opera di Richard Strauss. I sette veli della novella Salomè sono stati ideati e realizzati da Cromia FX, azienda del settore moda specializzata nella colorazione di tessuti.
Nel salone del plastico di Castello estense, erano esposte le opere di Massimo Travagli (Travagli Studios); Enrico de Lazzaro (Arte dei contrari); Annalisa Formaggi (Libellule in mongolfiera), Barbara Pellandra (Alba Art Interior Design), Rucket Chocolate e Sea Ways. Al termine: lotteria con i premi messi a disposizione da Torrefazione Caffè Krifi e Rucket Chocolate. Il ricavato della serata verrà devoluto all’Associazione Italiana Sclerosi Multipla.

Hera: grazie a ‘Cambia il finale’ in un anno oltre 185.000 oggetti riutilizzabili hanno trovato ‘nuova casa’

Da: Ufficio Stampa
Il progetto, che favorisce un circuito del riuso virtuoso e solidale, ha permesso di raccogliere nel 2018 oltre 806 tonnellate di ingombranti e non, delle quali oltre 566 avviate al riuso. 17 le onlus partner di Hera, di cui una ferrarese, circa 270 soggetti svantaggiati direttamente coinvolti; oltre 52 tonnellate raccolte, pari a circa 4.700 oggetti, solo nell’area di Ferrara

5.780 ritiri effettuati, di cui quasi l’80% gratuiti a domicilio, per un totale di oltre 185.000 elettrodomestici e arredi usati, ma in buono stato, ai quali è stata data un’opportunità di riutilizzo; sono alcuni dei risultati conseguiti nel 2018 da ‘Cambia il Finale’, il servizio di Hera realizzato, dal 2014, in collaborazione con Last Minute Market attualmente attivo in 74 comuni emiliano-romagnoli grazie alla collaborazione di 17 onlus locali, una delle quali opera nel Ferrarese. Dati significativi, che corrispondono a oltre 800 tonnellate di ingombranti, e non, raccolte, di cui oltre 566 avviate al riuso, in un’ottica di sostenibilità ambientale e attenzione al sociale.
L’iniziativa, infatti, si propone di dare nuova vita ai beni ingombranti, come mobili ed elettrodomestici, ma anche a indumenti e giocattoli, non più usati dai proprietari e ancora utilizzabili. Si alimenta, così, un circuito virtuoso e solidale del riuso, in linea con i principi di economia circolare e responsabilità sociale che Hera ha fatto propri.
Il valore sociale di questo progetto, che mira a ricercare un nuovo approccio ai vecchi concetti di consumo e di rifiuto, è ulteriormente valorizzato dalla presenza attiva degli enti no profit locali, che ne sono partner.
Nel 2018, le 17 onlus che partecipano all’iniziativa hanno coinvolto un totale di 884 volontari e permesso 270 inserimenti lavorativi di soggetti svantaggiati, di cui un centinaio coinvolto direttamente in ‘Cambia il finale’.
Indiscutibili, inoltre, i benefici ambientali, poiché favorendo il riutilizzo si contribuisce ad allungare la vita agli oggetti, prevenendo la produzione di rifiuti e contrastando il fenomeno di abbandono degli ingombranti su suolo pubblico.
Dall’avvio, nel marzo 2014, il progetto ha consentito di “cambiare il finale” a oltre 3.500 tonnellate di materiali, di cui oltre 2.500 avviate al riuso.
Non solo ingombranti: nel Ferrarese raccolti circa 4.700 oggetti
Nel 2018, nell’area di Ferrara ‘Cambia il finale’ ha permesso di raccogliere circa 4.700 tra mobili, elettrodomestici e altri oggetti, pari a oltre 52 tonnellate di materiale, di cui oltre 29 tonnellate avviate al riuso.
La onlus partner sul territorio ferrarese è la cooperativa sociale Officina68.
Per questo servizio, nel corso del 2018, la onlus ferrarese ha ricevuto 471 telefonate ed effettuato un totale di 412 operazioni di ritiro, di cui 348 a domicilio e a titolo gratuito.
Come funziona ‘Cambia il finale’
Com’è noto, telefonando al Servizio Clienti Hera 800.999.500 (numero gratuito da rete fissa e mobile, attivo dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 22 e il sabato dalle 8 alle 18) è possibile fissare un appuntamento per il ritiro gratuito a domicilio degli ingombranti. Gli operatori del Servizio Clienti si assicurano di chiedere al cittadino informazioni relative allo stato dei beni ingombranti di cui vuole liberarsi.
Se gli oggetti sono ancora in buone condizioni, il cliente riceve i riferimenti per contattare le Onlus del suo territorio che partecipano a ‘Cambia il Finale’ e che sono disponibili a ritirarli gratuitamente a domicilio, proprio come farebbe Hera, avviandoli poi a riutilizzo.
Si ricorda che è possibile, infatti, donare alle Onlus anche oggetti meno voluminosi, come indumenti, soprammobili, libri, giocattoli, elettrodomestici di piccole dimensioni ancora funzionanti.
Nel caso in cui il materiale da ritirare non sia più riutilizzabile, il Servizio Clienti di Hera fornisce indicazioni per la consegna alla stazione ecologica più vicina; oppure, nei comuni dove è attivo il servizio di ritiro gratuito a domicilio dei rifiuti ingombranti, fissa un appuntamento con il cliente. In questo caso, una vota ritirati, gli oggetti vengono inviati a corretto smaltimento.
Un nuovo approccio al concetto di rifiuto
‘Cambia il finale’, come detto, rientra in un’ottica di economia circolare e di valore condiviso con il territorio. E’ in linea, infatti, con le più recenti norme in materia ambientale, che mettono al primo posto il contenimento della produzione dei rifiuti e il loro riutilizzo, passando dal modello ‘produci, usa e getta’ a un nuovo sistema circolare e virtuoso, come quello del riciclo e del riuso, nel quale i rifiuti si convertono in risorse. Con questo progetto, inoltre, Hera intende anche promuovere l’attività di quegli enti no profit che, attraverso il recupero dei beni non più utilizzati dai cittadini, operano sul territorio, generando benefici sia per i propri membri sia per tutta la comunità.
‘Cambia il finale’ contribuisce, infatti, a valorizzare e sostenere il personale svantaggiato che le onlus locali impiegano per lo svolgimento dell’attività, attraverso la stipula di accordi con i Comuni, le Aziende Sanitarie, l’Autorità Giudiziaria e i centri di ascolto/assistenza per l’inserimento sociale di persone in difficoltà, attraverso l’utilizzo, ad esempio, di borse lavoro, tirocini formativi, reinserimenti lavorativi. ‘Cambia il Finale’ ha anche il pregio di promuovere la partecipazione diretta o indiretta dei cittadini ad attività di volontariato.
Costruire insieme il futuro
Il coinvolgimento e la collaborazione tra azienda, cittadini, clienti, organizzazioni e associazioni del territorio sono fondamentali per creare valore condiviso. Tutti, intervenendo sui propri comportamenti quotidiani, possono diventare protagonisti del cambiamento e contribuire al raggiungimento di obiettivi fondamentali in termini di sostenibilità, efficienza e inclusione sociale. Cambia il Finale, infatti, è solo uno dei numerosi esempi di progetti simili promossi da Hera e illustrati nel nuovo report della multiutility “Costruire insieme il futuro” disponibile online all’indirizzo www.gruppohera.it/report.
Ulteriori informazioni sull’iniziativa sono disponibili sul sito all’indirizzo: www.gruppohera.it/cambiailfinale

Spettacolo”Good Times”

Da: Istituto Comprensivo F. De Pisis – Ferrara
Giovedì 23 e 24 maggio u.s al Teatro Comunale è stata rappresentata la 24° edizione dello spettacolo musicale dell’Isituto Comprensivo De Pisis. Il musical “Good Times, il tempo è vita” ha visto impegnati i ragazzi di tutti i 5 plessi dell’I.C insieme al gruppo della scuola di danza “LAG School of Dance and Musical” ed ai bambini della scuola d’infanzia parrocchiale San Luca. La traccia narrativa è stata ideata dai ragazzi della De Pisis sulla base delle loro riflessioni sull’importanza del tempo nella loro vita. Un ringraziamento speciale va ai registi dello spettacolo il Prof. Brunaldo Trambaioli e alla docente Cinzia Di Tommaso e allo sceneggiatore Celeste Mangherini che come ogni anno con passione e pazienza hanno condotto i nostri ragazzi al successo delle due serate. Il Teatro Comunale, “sould-out” in entrambe le serate, ha tributato il meritato plauso agli studenti e agli autori, condividendo con loro l’emozione, la commozione della meraviglia che i ragazzi sanno trasmettere.

Concerto di Arpa del M.o Davide Burani

Da: Informazioni Ape Abbazia di Pomposa
Sabato 1 giugno a partire dalle 19:00 nella suggestiva cornice del Chiostro dell’Abbazia di Pomposa si terrà un concerto di arpa proposto ed interpretato dal Maestro modenese Davide Burani, che presenterà una kermesse di brani legati al mondo dell’Operetta, interpretati con abilità musicali di altissimo livello tecnico. Il concerto si terrà anche in caso di maltempo all’interno della Sala delle Stilate. L’evento rientra nel calendario della 7° edizione della Primavera Pomposiana, promossa dalla Abbazia di Pomposa e realizzata dai volontari di Ape, “Associazione Pomposa Eventi” in collaborazione con Polo Museale Emilia Romagna, con il patrocinio della Regione Emilia Romagna e del Comune di Codigoro.

Provincia acquista 2 nuovi mezzi per i lavori stradali dei cantonieri

Da: Organizzatori
La Provincia ha acquistato e consegnato ai distretti per la viabilità di Copparo e Portomaggiore due nuovi Fiat Ducato con cassone ribaltabile trilaterale, necessari per i lavori di manutenzione stradale.
Non avveniva da dieci anni, cioè da quando le risorse alle Province hanno conosciuto drastici tagli finanziari.
I nuovi automezzi, interamente finanziati dal bilancio dell’amministrazione che ha sede in Castello Estense, sono costati complessivamente 46mila euro e andranno a sostituire altrettanti veicoli vecchi e malfunzionanti.
Con il ripristino dal governo di stanziamenti finanziari più rispondenti alle necessità, anche se tuttora insufficienti, è anche stato possibile mettere nero su bianco un programma acquisti di altri mezzi necessari, visto che l’attuale parco in dotazione alle squadre dei cantonieri dei quattro distretti della viabilità sul territorio – Copparo, Portomaggiore, Codigoro e Vigarano – presenta medie di età dai 10 fino ai 20 anni di servizio, con motori che hanno centinaia di migliaia di chilometri sulle spalle.
In particolare, l’amministrazione provinciale conta di acquistare l’anno prossimo altri tre nuovi autocarri, che andranno distribuiti in modo omogeneo sul territorio.
“È un aiuto indispensabile che abbiamo voluto dare ai nostri cantonieri – è il commento della presidente della Provincia Barbara Paron – impegnati in lavori di manutenzione e sicurezza stradale, come la riparazione delle buche, che numerose si sono aperte dopo le copiose piogge di queste settimane, la posa della segnaletica orizzontale verticale, fino alle operazioni di sfalcio erba”.

Il Meis a New York. Al via l’associazione MEISFRIENDS e una campagna di fundraising

Da: Organizzatori

Nella sede dell’esclusivo University Club di New York, sulla 5th Avenue, il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah ha richiamato ieri un ricco e prestigioso parterre di ospiti.
A presentare la missione e le attività del MEIS, il Presidente Dario Disegni e il Direttore Simonetta Della Seta, ai cui interventi sono seguiti quelli di Giulio Busi e di Silvana Greco, curatori della mostra “Il Rinascimento parla ebraico”, in corso al Museo di Via Piangipane 81, a Ferrara, fino al 15 settembre.
Tra i circa sessanta partecipanti, si segnalano Stephen Lash, amministratore delegato di Christie’s, diversi direttori di musei, alcuni grandi nomi dell’imprenditoria e della finanza americana, curatori d’arte, accademici, architetti ed esponenti di punta del mondo ebraico newyorkese.
L’evento a Manhattan, introdotto dal Console Generale d’Italia Francesco Genuardi e chiuso dalle parole del Rabbino Arthur Schneier, ha fatto registrare un forte e motivato interesse nei confronti del MEIS e del suo messaggio di dialogo.
Interesse che si è concretizzato nella costituzione del primo nucleo dell’associazione MEISFRIENDS, presieduta da Andrea Fiano, Direttore della rivista “Global Finance” e figlio di Nedo, sopravvissuto fiorentino alla Shoah.
In occasione della trasferta nella Grande Mela, il Museo ha anche lanciato una campagna internazionale di fundraising.

Approvazione misura riguardante le morosità incolpevoli. La giunta approva l’utilizzo delle entrate da canoni Erp

Da: Ufficio Stampa
BONDENO (FERRARA), 30-05-‘19.
Una misura straordinaria, a sostegno delle categorie deboli. Nella fattispecie, di coloro che si trovano in situazioni economiche difficili, ed hanno maturato in maniera “incolpevole” morosità. «La normativa vigente – spiega l’assessore alle Politiche sociali, Cristina Coletti – permette di elaborare strumenti che vadano, in via del tutto eccezionale, a sostegno delle persone bisognose. In questo caso – continua Coletti – la giunta ha approvato una delibera che dispone l’utilizzo delle entrate da canoni Erp, a copertura parziale di tali morosità. Andando così ad aiutare 11 nuclei familiari individuati attraverso il lavoro scrupoloso degli uffici competenti». Il numero degli utenti individuati è in realtà ridotto, rispetto alle stime iniziali, pur comprendendo vari casi di “assegnatari” che si trovano in situazioni contingenti di difficoltà. La cifra che è stata destinata a questo capitolo è di complessivi 7mila euro, che andranno a sostenere i nuclei familiari, la cui situazione è stata oggetto anche di valutazione da parte dei Servizi sociali comunali.

Ferrara 31 maggio – Concerto di Vincenzo Ninci con Ferrara Organistica 2019

Da: Conservatorio Ferrara Press
Ultimo concerto per FERRARA ORGANISTICA, manifestazione organizzata dal Conservatorio Frescobaldi di Ferrara che fa riscoprire la musica e gli splendidi luoghi della città di Ferrara, oltre alle figure della grande tradizione Estense rinascimentale. Il concerto è a ingresso libero e gratuito.

Nella Basilica di San Giorgio fuori le mura (in piazza San Giorgio a Ferrara), venerdì 31 maggio alle 19 il concerto all’organo sarà a cura di Vincenzo Ninci, docente del Conservatorio Frescobaldi di Ferrara. Il programma proporrà composizioni che metteranno particolarmente in luce le caratteristiche dell’organo della Basilica: da due più antiche appartenenti alla scuola della Germania del Nord, con musiche di Praetorius e Schildt, a Dietrich Buxtehude, e quindi a Johann Sebastian Bach e al suo allievo Gottfried August Homilius, per concludere con Felix Mendelssohn.

Nata nel 2011, la rassegna intende evidenziare di anno in anno vari aspetti dell’arte di Girolamo Frescobaldi, da cui l’istituto di alta formazione musicale prende il nome, e della sua epoca. Erede della grande tradizione tastieristica che si sviluppa soprattutto nella seconda metà del XVI secolo alla corte di Alfonso II d’Este, Frescobaldi, infatti, è l’autore di una lezione che influenzerà l’intero panorama europeo. La direzione artistica di Ferrara Organistica, prima a cura di Francesco Tasini, da quest’anno è affidata a Vincenzo Ninci, nuovo responsabile della manifestazione e docente di Organo e Composizione organistica al Frescobaldi.

“Confindustria Emilia area centro” a Bondeno incontra gli imprenditori locali

Da: Ufficio Stampa
BONDENO (FERRARA), 30-05-‘19.
«Lavoriamo insieme per creare relazioni, ed un territorio che risponde in modo “smart” (intelligente) alle sfide del futuro». Il messaggio uscito dall’incontro tra Confindustria Emilia, mondo dell’impresa bondenese e Amministrazione comunale è forte e chiaro. A sottoscrivere, anche se per ora solo verbalmente questo accordo di collaborazione, sono stati ieri il vicepresidente di Confindustria Emilia, Gianluigi Zaina, ed il sindaco Fabio Bergamini, accanto ad una buona rappresentanza dell’impresa matildea. Quella, per la precisione, che si distingue con l’appellativo ormai noto di “Bondeno che lavora” e che sarà in fiera già a partire da giugno per presentare le sue eccellenze. «Questa non è più l’epoca dell’imprenditore che fa da sé, abbiamo bisogno di connettere le imprese, i territori, creare relazioni per un tessuto produttivo che sia in grado di diventare una “Smart Community”, ovvero un “territorio intelligente”». Il concetto espresso da Gianluigi Zaina, accompagnato dal responsabile territoriale ferrarese di Confindustria Emilia, Giacomo Pirazzoli, alla presenza di Paolo Orsatti (amministratore unico di Sipro), è uscito varie volte durante l’incontro con gli industriali. Un incontro iniziato allo stabilimento Ossind di Scortichino e proseguito poi nell’appendice conviviale al ristorante “La Carioncella”. «Le tre province che rappresentiamo (Ferrara, Bologna e Modena) – ha continuato Zaina – sono organizzate in 20 filiere che spaziano dalla ceramica al fashion, dalla meccanica alle biotecnologie. Se ragioneremo in modo da far sì che le nostre eccellenze possano contaminare gli altri settori, creeremo le condizioni per creare innovazione». In questo possono essere un elemento positivo sia la scuola che i giovani: «Dobbiamo lavorare – hanno aggiunto il sindaco di Bondeno, Fabio Bergamini, con il vicesindaco Simone Saletti – per sostenere la formazione delle figure professionali di cui il nostro vitale tessuto produttivo necessita». Avere buone scuole, centri professionali, Università, mondo dell’impresa e istituzioni locali unite, con progetti condivisi, può contribuire ad allargare gli orizzonti dei territori. «L’automazione verso la quale stiamo andando – ha concluso Zaina – eliminerà i passaggi ripetitivi dei processi produttivi, ma non farà scomparire il lavoro manuale che esalta la capacità del fare. Perché una macchina sarà pure capace di sfornare all’infinito un componente, ma ci sarà sempre bisogno dell’officina del fabbro che per prima sforna e inventa il prototipo. Valorizziamo, dunque, la capacità “del fare” e il lavoro manuale, che sono occasioni di formazione e crescita per il lavoratore di oggi e di domani».

“Sette piccole storie” Ferrara 8 giugno 2019

Da: Organizzatori
Sabato 8 giugno il giornalista marchigiano Giancarlo Esposto, sarà a Ferrara, alla Libreria Mondadori Bookstore di Via Giuseppe Giusti 4, per incontrare i lettori e firmare le copie del suo nuovo lavoro, Sette piccole storie che segue l’uscita dei romanzi Io e Francesco e Libero e il mare.

Sette piccole storie raccoglie racconti di vita apparentemente diversi, ma legati da un sentimento di rivalsa e di crescita. Sono storie di trasformazione, di rinascita, di riscoperta di sé.

Sensibili, ironiche, talvolta malinconiche o paradossali, queste piccole storie sono pronte ad accompagnare il lettore nello scorrere delle giornate e non a caso sono sette, come i giorni della settimana!

“A un primo giudizio superficiale gli episodi narrati sembrano semplici storie di vita quotidiana: vi appaiono protagonisti della loro vita a causa dell’età, della propria sfortuna, delle proprie rinunce anche se li hanno portati al successo. Tutti sono invitati a intraprendere un viaggio faticosamente spirituale, ma decisivo per la loro trasformazione.

Accanto a questi l’autore sfida Samuel Beckett immaginando un finale alla storia di Godot, prendendo spunto da un capolavoro letterario.”

(Silvia Locatelli, Agente Letterario – Licet et Docet)

«Un’altra tappa del mio book tour 2019 – ha dichiarato l’autore – in una città di grandi tradizioni sociali e culturali. Sarà un piacere conoscere i tanti lettori che mi seguono tramite i social, i quali vorranno approfittare per incontrarmi di persona.

Le vendite stanno andando bene, tanto che sto moltiplicando le uscite presso librerie e biblioteche. Il tour dovrebbe chiudersi a fine 2019, ma non è escluso che vengano aggiunte altre date a inizio 2020, in attesa dell’uscita dei libro successivo.»

Il booktrailer è visionabile su Youtube:

L’autore si rende disponibile per interviste e per qualsiasi chiarimento, in merito ai suoi lavori e alla sua attività di giornalista.

Aldo Modonesi al presidio del Mercatone Uno di Ferrara

Da: Informazioni Aldo Sindaco
Oggi Aldo Modonesi sarà al presidio del Mercatone Uno di Ferrara.
“Dopo essere stato al presidio già convocato per lunedì, torno a quello organizzato per oggi. La vicenda è assurda e ha risvolti inaccettabili per i dipendenti che si sono presentati regolarmente sul luogo di lavoro e lo hanno trovato sbarrato e che hanno appreso dai social media di aver perso il posto di lavoro nella notte” dichiara Modonesi.
Le istituzioni locali erano state lasciate all’oscuro di tutto e si erano attivate immediatamente: a Roma la Regione Emilia-Romagna ha già presentato specifiche richieste al Ministero dello Sviluppo Economico. Agire con rapidità per tornare alla amministrazione straordinaria, per avviare da subito gli ammortizzatori sociali per i lavoratori e attenzione per i clienti e i fornitori.
“Questa è una vicenda inconcepibile sia per i dipendenti che per i sindacati, sia per coloro che hanno lasciato acconti anche cospicui per mobili che probabilmente non riceveranno mai e mi auguro che ricevano qualche forma di tutela. Il Governo ha sottovalutato una vertenza delicata. Vorrei sapere da Alan Fabbri cosa può dire a lavoratori e clienti in rappresentanza del partito che a Roma si è colpevolmente macchiato di superficialità, lasciandoli per strada”.
“Ormai – chiude Modonesi – temo che sia tardi per accampare qualche scusa. Io penso al futuro e richiamo quanto previsto nel mio programma: oltre all’Imu ridotta per le imprese che subentrano ad imprese chiuse, sgravi nelle tariffe per chi si insedia a Ferrara. Metteremo in campo qualsiasi azione per favorire il subentro nell’attività a un altro investitore. Ovviamente c’è la mia totale solidarietà ai dipendenti e alle loro famiglie oltre che ai clienti”.

1 giugno Ferrara Off

Da: Ferrara Off Teatro
LA DRAMMATURGIA IN SCENA PER GROWING OFF
In scena per “Growing Off – per un teatro che cresce” i testi degli aspiranti drammaturghi del corso di scrittura teatrale tenuto da Chiara Tarabotti. I testi andranno in scena sabato 1 giugno, alle ore 21.30 nella sede del teatro Ferrara Off in viale Alfonso I d’Este 13, dove per tutto l’anno si è svolto il corso che vede coinvolti Dafne Adranno, Floriana Bonanno, Patrizia Fiorini, Henry Gallamini, Maria Angela Malacarne, Giuseppina Sandri e Rosa Sandri. Interpretati dagli allievi dei corsi di teatro di Ferrara Off i sette pezzi di microteatro, spettacoli da 15 minuti, verranno presentati al pubblico per la prima volta.
Ingresso 10 € soci Ferrara Off, 8 € soci under30, 6 € ridotto studenti Unife, 5 € soci under18, 12 € non soci (inclusa tessera associativa 2018/19).
Informazioni info@ferraraoff.it o 333.6282360 prenotazioni online al sito www.ferraraoff.it

Un libro di fantascienza per l’esordio letterario di un’infermiera-scrittrice ferrarese

Da: Ufficio Stampa Faustedizioni
Fresco di stampa, è acquistabile nelle librerie “Feltrinelli” (Via Garibaldi) e “Ibs + Libraccio” (Piazza Trento-Trieste) di Ferrara, e sulle maggiori piattaforme online (Amazon.it, Ibs. It, eccetera), il libro d’esordio della ferrarese Marcella Boarin: “La piuma. Racconto fantascientifico” (Faust Edizioni, collana di narrativa ‘I nidi’, euro 9,90).

Marcella Boarin è nata nel 1962 a Ferrara, città nella quale svolge da sempre il lavoro di infermiera professionale.
Così si racconta: “L’interesse per la musica, la danza, le letture e le discipline olistiche mi ha portato verso nuovi svaghi quali lo sport, i viaggi. Ho dato così libero gioco alla fantasia, creando spazi entro i quali personaggi di pura invenzione vivono in un futuro non lontano, ma prossimo a noi”.

“Anno 3020. Mi chiamo Astra, sono stata scelta fra 22 candidate e 13 candidati per lavorare nell’ospedale di zona 4 sul pianeta jk7, un distaccamento del pianeta Terra unico colonizzato vent’anni or sono, unico simile alla Terra sul quale ingegneri hanno progettato una struttura sanitaria di nuova concezione dove la tecnologia è al servizio dell’uomo e non viceversa.”

(Da “La piuma”).

Il 2 giugno 2019 a Ferrara c’è il Palio più antico del mondo

Da: Redazione Ella
Le Corse dei Putti, delle Putte, delle Asine e dei Cavalli si disputano in Piazza Ariostea il 2 giugno 2019, ma ogni fine settimana di maggio è ricco di eventi. Da vivere con Visit Ferrara.

È un viaggio nel mondo cavalleresco e nei fasti della corte estense quello che nel mese di maggio 2019 si può vivere a Ferrara, dove si celebra il Palio più antico del mondo. Le prime Corse furono disputate nel 1259 ed ancora oggi il Palio di Ferrara è una manifestazione ricca di emozioni, che tiene con il fiato sospeso tutta la città e i tanti visitatori che giungono tra le sue strade medievali e piazze rinascimentali per vivere la suggestiva tradizione, la quale diventa ancora più coinvolgente grazie ai pacchetti e alle proposte di soggiorno del Consorzio Visit Ferrara. Il programma messo a punto dall’Ente Palio prevede ogni fine settimana di maggio un evento diverso tra rievocazioni storiche, giochi e prove, tra sbandieratori, danzatrici, cene propiziatorie, fino a domenica 2 giugno 2019, quando in Piazza Ariostea, alle 16.00, le 8 contrade si contenderanno i 4 ambiti Palii: il palio rosso di San Romano corrisponde alla Corsa dei Putti, il palio verde di San Paolo alla Corsa delle Putte, il palio bianco dedicato a San Maurelio alla Corsa delle Asine e il palio giallo o dorato di San Giorgio alla Corsa dei Cavalli.
Si comincia il 3 maggio con la Benedizione dei Palii e l’Offerta dei Ceri, per chiudere il primo fine settimana il 5 maggio con i Giochi Giovanili delle Bandiere Estensi. Sabato 18 maggio si può assistere agli Antichi Giochi delle Bandiere, mentre sabato 25 maggio, in serata, il Magnifico Corteo Storico del Palio di Ferrara muoverà un migliaio di figuranti in costumi d’epoca, dalla Porta degli Angeli, passando per Ercole I d’Este, fino ad arrivare al Castello Estense. Il 31 maggio e il 1° giugno è il momento delle Prove obbligatorie dei Cavalli ai Canapi in Piazza Ariostea, con la presentazione dei Campioni alla città dal balcone dell’Arengo e le Cene Propiziatorie di Contrada. Infine, il 2 giugno ci sono le sfide delle Corse del Palio di Ferrara.
Con Visit Ferrara, il pacchetto “Il Palio light”, valido nei fine settimana dal 18 maggio al 2 giugno 2019, che include una notte in hotel con colazione, un biglietto per la visita guidata “Raccontare Ferrara” e gli eventi gratuiti del Palio, è a partire da 60 euro a persona.
Per il weekend del 25 maggio, quando ci sarà il Corteo Storico, Visit Ferrara propone una notte in hotel con colazione, la visita guidata “Raccontare Ferrara”, un pranzo in ristorante, noleggio biciclette, light lunch alla Caffetteria del Castello Estense, partecipazione agli eventi del Palio, a partire da 130 euro a persona.
Per vivere le gare del Palio di Ferrara dal 31 maggio al 2 giugno, si può scegliere tra il pacchetto Light che comprende 2 notti con colazione, la visita “Raccontare Ferrara”, il noleggio bici e una Cena Propiziatoria in una delle contrade del Palio (a partire da 170 euro a persona) e il pacchetto Top, che aggiunge una cena in ristorante tipico e il light lunch alla Caffetteria del Castello Estense (a partire da 195 euro a testa).

Alan Fabbri: “Mercatone Uno: oggi in presidio accanto ai lavoratori. Fare sistema per garantire risposte”

Da: Elettorale Lega Nord

“Siamo vicini ai lavoratori del Mercatone Uno in questo momento di grande difficoltà. Da consigliere regionale mi spenderò affinchè la Regione Emilia Romagna metta in campo tutti gli strumenti e le competenze necessarie per garantire i diritti dei lavoratori e delle loro famiglie. Giovedì 30 maggio, parteciperò insieme ai dipendenti al presidio davanti alla sede ferrarese, per dimostrare concretamente la mia solidarietà”.
Così, Alan Fabbri, capogruppo Lega in Regione e candidato a sindaco di Ferrara per il centrodestra annuncia la partecipazione al presidio dei dipendenti del Mercatone uno che si terrà stamattina, anche davanti alla sede ferrarese, dopo il fallimento decretato dal tribunale fallimentare di Milano, della Shernon holding che nell’estate dello scorso anno aveva rilevato il marchio.
“In un momento economicamente difficile e dopo anni di precarietà e di incertezze sul futuro della catena, che hanno richiesto a tutti importanti sacrifici, i dipendenti sono statui scaricati senza preavviso”, aggiunge Fabbri “dobbiamo lavorare tutti insieme per garantire le tutele necessarie ad affrontare con dignità il passaggio verso la cassa integrazione, anche in attesa che la situazione venga chiarita”. Subito dopo “le istituzioni interessate dovranno fare sistema per garantire e ripristinare i livelli occupazionali dei territori coinvolti”, conclude “considerato anche il drammatico effetto delle chiusure sull’indotto”.

Posticipazioni Manifestazioni Fluo Run 31.05 al 14.05 // Holi Dance Festival 01.06 al 15.06 – 2019

Da: Organizzatori
HOLI DANCE FESTIVAL – Ferrara
La data del Sabato 01 Giugno 2019 presso Sottomura di via Baluardi (Porta S. Pietro ) verrà posticipata al Sabato 15 Giugno 2019 per Cause di forza maggiore e del manto rovinato dalle continue piogge.
Ragion per cui gli imponenti palchi e le strutture non potranno essere montate per motivi di Pubblica Sicurezza n 555/0001991/2017/1 del 7 giugno 2017 (Decreto Gabrielli Ministero degli interni).

In seguito ad una attenta valutazione eseguita da uno studio tecnico di ingegneri e professionisti sui carichi statici , Il montaggio del villaggio previsto per oggi mercoledì 29 maggio 2019 non verrà eseguito.
Per mantenere il nostro standard qualitativo e per il corretto svolgimento della manifestazione nella più totale sicurezza ci vediamo costretti a posticipare la data a Sabato 15.06.2019.

Il titolo di iscrizione/prevendita può comunque essere riutilizzata per il recupero della data. Le iscrizioni/prevendita non sono nominali, qualora la persona già iscritta è impossibilitata a partecipare può cedere il proprio titolo ad un’altra persona.

Secondo turno: mission impossible?

A guardare i numeri della grande batosta, ma anche solo ‘le facce del giorno dopo’ di tanti amici ferraresi, la partita sembra già chiusa e il ballottaggio solo una penosa quanto inutile ginnastica elettorale. Il dato più inquietante? Le 1.200 preferenze raccolte da un eroe popolare come Naomo Lodi. Il distacco tra il primo e il secondo pare davvero incolmabile: una salita più impervia di Cima Coppi. Troppo travolgente l’onda leghista; e troppi gli errori, le divisioni, le timidezze di chi da Sinistra a quell’ondata si voleva contrapporre.
Ci sarà tempo – molto tempo temo, cinque anni tondi tondi – per riflettere su quanto si doveva dire, fare, proporre ai ferraresi e non si è fatto, per ammettere di aver sottovalutato il disagio diffuso che serpeggiava in città e la profonda voglia di cambiamento dopo settant’anni di continuità nel governo cittadino, per capire fino in fondo quanto fosse assolutamente necessario mettere in campo nomi nuovi, proposte inedite e coraggiose: non una edizione riveduta e corretta del passato, ma una nuova idea di città per il prossimo futuro.

Si dirà che ben poco qui, nella piccola periferica Ferrara, si poteva fare per opporsi al vento impetuoso della nuova Destra – quasi una bufera – che ha spazzato tutto il Belpaese e in particolare il Nord d’Italia. E’ vero, ma non del tutto. Qualche cosa si poteva e doveva fare. In due parole: schierarsi non per la continuità, per la conservazione – di quanto, anche di buono, si era fatto negli anni e decenni passati – ma puntare decisamente il proprio obbiettivo sul cambiamento. Invece, un grande pezzo di città che sentiva il bisogno e la voglia di cambiare, alla fine ha trovato casa solo nello slogan assai furbo ‘Ferrara cambia’, e lì ha votato, pensando che quello sarebbe stato l’unico modo per ‘smuovere un po’ le acque’. Purtroppo dall’altra parte non c’era una proposta altrettanto chiara e radicale, ma candidati – onesti e preparati quanto si vuole – ma comunque rappresentanti della vecchia classe politica e dei governi passati. Cambiare, è ovvio, non significa di per sé cambiare in meglio. Un deciso cambio di direzione può portarci nel futuro oppure regalarci decadenza e malgoverno. Ed è precisamente questo, un pericoloso salto all’indietro, ciò che ci aspetta se, com’è probabile, Alan Fabbri uscirà vincitore al 2° turno.
Inutile però correre avanti. Oggi siamo ancora nella Terra di Mezzo. E diventa obbligatorio chiedersi se il 48,5% raccolto da Fabbri al primo turno sia davvero una quota inarrivabile e insuperabile o se Modonesi, rimasto indietro di così tanti punti, possa recuperare. Chiedersi insomma se, e come, una apparente mission impossible possa diventare possibile. Siamo nel campo dell’improbabile, del difficile, del complicato, ma è giusto ricordare che i precedenti ci sono: in qualche altra occasione, in qualche altra città, chi era in basso, chi sembrava inesorabilmente battuto, è riuscito a recuperare tutte le posizioni e a tagliare per primo il filo di lana e laurearsi Sindaco.
L’esempio più vicino a noi è quello della città di Padova, dove alle scorse elezioni comunali due liste progressiste (una a guida Pd e una grande Coalizione Civica autonoma dai partiti) erano state battute entrambe al primo turno da un Centrodestra leghista vicinissimo al 50%. Al secondo turno, e senza bisogno della Madonna o di un miracolo del locale Sant’Antonio, il Centro Sinistra uscì alla fine vincitore.

Nemmeno a Ferrara occorre un miracolo. Oppure sì, ma i miracoli bisogna meritarseli. Per risalire una china ripidissima, per rendere possibile una missione impossibile, bisognerebbe che il Centrosinistra in questi pochi giorni ‘cambiasse spartito’ – non ho scritto partito ma spartito – fosse capace cioè di parlare in modo muovo e dire cose nuove e diverse agli elettori, presentando un progetto concreto e coraggioso nel segno del cambiamento. Immagino Aldo Modonesi impegnato in queste ore a dialogare e trattare per raccogliere l’appoggio degli altri candidati sconfitti. Non credo ci riuscirà – non tutti lo sosterranno – ma anche dovesse riuscirci, non saranno operazioni del genere a consentirgli, non dico di vincere, ma nemmeno di avvicinarsi al bottino di voti raccolto da Alan Fabbri.
Cambiare registro, mettere sul piatto un disco nuovo, mi pare essere l’unica strada per farsi ascoltare da cittadini finora attratti dalla propaganda leghista e conquistare nuovi consensi. Ci si può provare in così pochi giorni? Probabilmente no, ma se non basterà per vincere, sarà comunque questo il cammino da percorrere nei prossimi cinque anni.
Non c’è ovviamente una ricetta infallibile da applicare al caso Ferrara, ma mi vengono in mente due scenari – difficili ma necessari – che potrebbero mostrare a tutti gli elettori un deciso cambio di marcia. Due fatti che potrebbero rimescolare il mazzo e magari, chissà, regalarci qualche sorpresa.

Il primo fatto, la prima mossa, deve venire dalla politica, cioè in primis dal candidato sindaco Aldo Modonesi che dovrebbe assumere alcuni obbiettivi precisi da perseguire nel prossimo quinquennio. Non semplici promesse o buone intenzioni, ma impegni concreti da realizzare nel corso del mandato e che, presi nel loro insieme, propongano un cambiamento nelle politiche fin qui attuate, un deciso cambio di passo nel governo della città. Alcuni di questi punti qualificanti sono stati già suggeriti da gruppi ed esponenti della società civile. Ne elenco alcuni: dall’impegno per la ripubblicizzazione del servizio idrico e del servizio rifiuti allo stop alla esternalizzazione dei servizi comunali, dall’allargamento e promozione di nuovi spazi della democrazia partecipata e decentrata alla costituzione di un grande osservatorio per l’occupazione giovanile e il lavoro dignitoso, dall’impegno per mettere soldi (tanti) e idee (anche) per un progetto sociale, economico e culturale per la rinascita del Gad, al rilancio della mobilità urbana pubblica, alla difesa e valorizzazione dell’ambiente, all’aumento dei servizi, specie quelli domiciliari, rivolti alle fasce deboli e alle famiglie sotto la soglia di povertà. E si potrebbe continuare: a Modonesi basterà prendere in mano e assumere come impegno di mandato almeno alcune delle idee e delle sollecitazioni elaborate dalle tre grandi assemblee civiche: Il Battito della Città, Addizione Civica e La Città Che Vogliamo.
Per marcare ancora di più questa scelta di cambiamento, lo stesso Modonesi potrebbe dichiarare già da ora che a formare la sua squadra di assessori e collaboratori non saranno funzionari, esponenti di partito membri della tradizionale classe politica dirigente, ma personalità scelte dalle fila della società civile, competenti e impegnati in prima persona in campo sociale, economico e culturale.

Intanto dovrebbe accadere qualcosa anche nel più vasto orizzonte sociale. La società civile ferrarese – tanto attiva e propositiva in questi ultimi mesi – dovrebbe ritrovare una unità di intenti che si è andata purtroppo sfilacciando e parlare con un’unica voce. Le tre grandi assemblee civiche, le decine e decine di gruppi e associazioni culturali e di volontariato sociale, i sindacati, le tante centinaia di cittadini che si sono mobilitati in queste settimane, potrebbero tutti assieme fare un appello pubblico per invitare gli elettori ferraresi a votare per cambiare la città. Ma cambiarla davvero e in meglio. Non per tornare indietro, come propone la Lega, ma per costruire insieme una Ferrara più democratica, più civile, più solidale, più moderna.
Mancano pochi giorni al ballottaggio ed è difficile pensare che possa avverarsi un cambio così radicale di prospettiva e di proposta politica. Passare dall’idea della continuità e quella del cambiamento è quasi una rivoluzione copernicana. Significa, soprattutto, attraversare il territorio dell’autocritica, un esercizio difficile, anche doloroso, che la Sinistra – a Ferrara come nel vasto mondo – ha sempre preferito evitare. Ma sarà da lì che occorrerà passare: nei prossimi 10 giorni o nei prossimi 5 anni.

I bisogni e i desideri della gente comune

da Roberto Paltrinieri

Le considerazioni sviluppate nell’articolo ‘La stella cadente’ pubblicato su FerraraItalia lo scorso 22 maggio danno l’occasione e la possibilità di sviluppare riflessioni attorno al particolare momento di vita civile e politica che stiamo vivendo, per cercare di aiutarci reciprocamente a comprendere sempre meglio a che punto siamo del cammino.
Comincio col porre una premessa, secondo il mio parere essenziale all’analisi successiva: il vero soggetto politico che muove gli attuali equilibri non è Salvini o la nuova Destra ma è la gente comune, tutte quelle persone cioè che, nell’attuale contesto sociale, non sentono di far parte di alcun movimento, partito, sindacato e che per decenni non hanno trovato un interlocutore disposto ad ascoltare il proprio disagio, paura, timore rispetto al presente e soprattutto al futuro. La desertificazione culturale e la minimizzazione dell’istanza morale portata dall’era berlusconiana unita all’allontanamento progressivo, fino all’abbandono al loro destino, di intere fasce sociali da parte della Sinistra, hanno prodotto l’incapacità delle persone di poter dar seguito ai propri desideri, ai propri progetti di vita, fino al punto in cui oggi viene sentita minacciata la soddisfazione dei bisogni fondamentali.
La precarizzazione della vita lavorativa, l’incertezza dei rapporti relazionali a ogni livello,da quelli tra Stati fino ad arrivare a quelli familiari e identitari, non può procedere così all’infinito senza provocare lo sviluppo di un malessere che vediamo oggi sorgere già nei giovanissimi in una sorta di ansia crescente nell’affrontare i problemi legati all’esistenza quotidiana.

Non siamo solamente in mezzo ad una crisi… semplicemente sta cambiando il mondo!
Si stanno modificando i linguaggi utilizzati da sempre e le forme dello stare insieme tra le persone, comprese quelle della politica. Al posto della centralità delle istituzioni tradizionali della società, scuola e famiglia in primis, c’è il centro vuoto del virtuale.
In tale sconvolgimento dove si colloca la classe dirigente dei partiti, gruppi, delle associazioni rappresentative del pensiero cosiddetto ‘progressista’ rispetto al sentire della gente comune?
Lo schema interpretativo con cui è stata letta la precarietà della situazione attuale può essere metaforicamente paragonato a una tabella a due colonne: nella prima vengono posizionati i problemi più urgenti (il lavoro, i migranti, l’Europa), nell’altra una correlativa serie di valori di ‘sinistra’ il cui costante perseguimento porterebbe specularmente alla soluzione dei problemi stessi.
Ed ecco che politiche di solidarietà sono invocate per il superamento delle emergenze legate ai flussi migratori; misure di uguaglianza per diminuire la polarizzazione sociale; il richiamo alla responsabilità per colmare il vuoto esistente tra rappresentanti e rappresentati. Che è come dire: “noi sappiamo sempre che cosa fare, dagli altri solo demagogia!”

Il problema oggi però non riguarda il che cosa, ma il come.
In altre parole si tratterebbe di analizzare come sono state attuate nel recente passato, sotto il segno di governi amici, le politiche di solidarietà, di eguaglianza di opportunità, di responsabilizzazione e di come sarebbe possibile oggi praticarle in un contesto avverso.
Cosa ha visto di tutto ciò la gente comune in questi ultimi anni?
Ha visto la solidarietà interpretata come uno stare vicino ai lontani e uno stare lontano dai vicini.
Ha visto politiche per l’uguaglianza delle condizioni socio-economiche ottenute chiedendo continuamente sacrifici al ceto medio, di coloro cioè su cui pesa la sostenibilità fiscale del nostro paese, nella più totale impunità e intangibilità dei grandi interessi di banche e potentati vari.
E tutto questo all’interno della difesa a oltranza di vecchi privilegi, di diritti acquisiti, di rendite di posizione per una classe dirigente di sinistra mai veramente rinnovata nonostante i cambiamenti di leadership.
Così, proprio all’interno dell’animo delle persone che da sempre si riconoscono unite dalla stessa appartenenza ideale, oltre che dallo stesso impegno civile, sono cominciati a nascere sentimenti contraddittori, nella misura in cui il disagio crescente ha portato ad accettare nei fatti equazioni sommarie del tipo ‘migrante uguale delinquente’, o slogan del tipo “prima gli italiani”.
E se poi da governi lontani anni luce dalla storia della sinistra arrivano paradossalmente benefici che i leader dei governi amici hanno sistematicamente sacrificato sull’altare della salute dei conti pubblici, ecco che anche dalla fila dell’elettorato progressista vediamo oggi allungare sempre più mani aperte per almeno usufruire di quei benefici ora concessi, mentre il viso si volge dall’altra parte per non vedere da che parte provengono coloro che hanno fatto questo regalo!

In politica l’ala progressista non rappresenta più il nuovo da molti anni e il miracolo lo hanno fatto gli altri: la gente comune è andata in Parlamento! In mezzo a loro non c’è nessun potente, nessun corrotto, nessun inquisito! Anzi rinunciano anche alla loro indennità di parlamentare, mentre casomai sui nostri cellulari arrivano immagini di quel politico della nostra parte che ha accumulato due o tre pensioni o che ha un reddito per la maggior parte di noi inarrivabile.
Troppo facile invocare il populismo anche se le cose ovviamente non stanno proprio in questo modo, ma è così che viene generalmente percepito e, cosa ancor più grave, sembra che nessunofaccia nulla: nessun segnale di vera rottura con il passato e di novità verso il futuro, per far diminuire tale percezione.
Penso che anche a livello locale chi si candida a governare una città, non possa fare a meno di prendere molto sul serio quello che la gente comune sente. Riprodurre un aggiornamento del solito schema a due colonne – di qua i problemi, di là le nostre soluzioni – per quanto alta sia la loro ispirazione etica, porterebbe ancora una volta a non essere capiti. Non basta più il credere di stare dalla parte giusta, continuare ad avere la stessa fede politica o religiosa che sia, nel cambiamento. La strada da percorrere, a mio modesto avviso, è suggerita da una frase del giudice ragazzino Rosario Livatino: “L’essere credenti appartiene ad un grande mistero e che sappiamo tutti essere un dono; quello che ci è chiesto oggi è di essere credibili!

E torniamo cosi ancora al come.
Una politica coraggiosa che parta dalla realtà, senza approcci ideologici, ma senza anche l’appiattirsi su di essa, dando le risposte che si riesce a costruire insieme a tutti, concrete e condivise il più possibile. Dove prima di chiedere sacrifici, li si fa in prima persona rinunciando a diarie, privilegi, immunità e benedizioni varie.
E’ questo ‘come’ che Salvini ha interpretato e tradotto in un linguaggio compreso da tutti come vicinanza.
Questo è il significato dell’oramai famoso rosario agitato a scopi elettoralistici e che ha lo stesso significato della studiata presenza del ministro sui social: “Sono uno di voi, ho i vostri stessi bisogni, datemi il vostro voto e realizzerò i vostri desideri”.
Tutto si basa sulla realizzazione concreta di quello che si è promesso, o almeno sulla sua rappresentazione e percezione visiva sui media.
Come del resto poi aveva già fatto Berlusconi, Salvini vuole agire su un piano diverso, si rappresenta come un politico diverso. A Salvini non interessa nulla della profondità dell’appello dei missionari Comboniani, degli articoli di Civiltà Cattolica; nulla dell’indignazione di alcuni rappresentanti delle organizzazioni del volontariato solidale, né di quella di autorevoli esponenti di associazioni culturali; nulla della perplessità e preoccupazione dei principali rappresentanti delle istituzioni europee.
Il prezzo che stiamo pagando per tale impostazione è altissimo perché paradossalmente, come disse Humberto Maturana, non i giovani ma gli adulti sono il futuro. Nel senso che il futuro dei giovani dipende dalla responsabilità degli adulti. E se oggi il mondo che stanno preparando gli adulti è quello rappresentato dalla narrazione salviniana quale significato avranno domani parole come solidarietà, accoglienza, responsabilità?
Quale tipo di humanitas vogliamo lasciare in eredità?
Ricordando gli affreschi del ‘Buon Governo’ di Ambrogio Lorenzetti al Palazzo Pubblico di Siena, penso che la risposta a questa domanda ognuno di noi possa e debba trovarla nella decisione di legarsi spontaneamente a tutti gli altri per procedere così quanto mai lontano dalla tentazione sempre presente del potere, e lungo la via, pur difficoltosa e a volte controversa, che porta al bene comune.