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Giorno: 6 Luglio 2019

Tre Martedì estivi per divertirsi con il cinema all’aperto

Da: Ufficio stampa Ferrara

TRE MARTEDÌ ESTIVI PER DIVERTIRSI CON IL CINEMA ALL’APERTO. PRIMO APPUNTAMENTO IL 9 LUGLIO
A BONDENO TORNA IL CINEMA IN PIAZZA A. COSTA

BONDENO (FERRARA), 06-07-’19.
Torna in Piazza A. Costa il cinema in centro ad animare le serate estive di Bondeno. Definito il programma della stagione in arrivo con proiezioni dedicate ai più piccoli ma che possono appassionare anche i grandi. “Un’iniziativa pensata per far trascorrere alcune serate di divertimento alle intere famiglie” – dichiara l’assessore alle Politiche Giovanili e alla Cultura Francesca Aria Poltronieri. La rassegna all’aperto e gratuita parte martedì 9 luglio alle 21,30 con “Alvin superstar, nessuno ci può fermare”, la nuova avventura degli scoiattoli più scatenati di sempre in viaggio verso New York.
A seguire martedì 16 luglio “Zootropolis” che racconta le vicende di una città progettata e abitata da animali.
Concluderà la rassegna “Mike sulla luna” che verrà proiettato martedì 23 luglio, si tratta di un racconto di formazione con protagonista un intraprendente dodicenne che vuole raggiungere al luna prima di un malvagio intenzionato a colonizzarla e sfruttarne senza criterio le risorse naturali.
“Anche questa anno i film sono stati scelti direttamente dai ragazzi che frequentano il Centro giovani di Spazio 29 che organizza le proiezioni” – spiega il vicesindaco Simone Saletti – “Un’altra occasione per vivere le nostre piazze all’aria aperta ed animare un’area splendida del nostro paese”.
Tutte le proiezioni inizieranno alle 21,30; per qualsiasi altra informazione è sufficiente contattare lo Spazio29 al numero 347-9558579.

Da: Ufficio stampa Ferrara

Via comunale per Burana chiusa temporaneamente al traffico

Da: Ufficio stampa Ferrara

INIZIA L’ASSEMBLAGGIO DEL NUOVO PONTE DI BORGO SCALA
DUE GROSSE GRU AL LAVORO SUL CANTIERE. VIA COMUNALE PER BURANA CHIUSA TEMPORANEAMENTE AL TRANSITO

BONDENO (FERRARA), 06-07-2019.
E’ arrivato il momento di assemblare le parti metalliche del nuovo ponte di Borgo Scala. La parte finale della strada di collegamento intitolata a Rolando Malaguti verrà utilizzata come un grande banco di lavoro sul quale procedere ad una delle operazioni di carpenteria metallica più imponenti della storia recente di Bondeno. Anche per agevolare i lavori, da lunedì 8 luglio (e fino alla conclusione delle operazioni) via Comunale per Burana verrà interrotta al transito veicolare. Lo ha stabilito un’ordinanza specifica della Polizia municipale dell’Alto Ferrarese, vista la richiesta dell’azienda impegnata nella costruzione del ponte di dover posizionare due autogru, che verranno utilizzate dalla ditta Verzaro Srl per l’assemblaggio del manufatto metallico. Una volta concluse le operazioni di combinazione delle parti che sono state prodotte in fabbrica e zincate ad opera di un’azienda del territorio (la Metal-Sab; ndr), il ponte verrà poggiato in seguito sulle due “solide spalle” costruite in fondo a via Rolando Malaguti. Verranno stabilite in seguito le operazioni di appoggio della costruzione metallica, che potrebbe avvenire sempre per mezzo di potenti gru, per poggiare o fare “scivolare” il ponte sulle spalle situate alle estremità del canale di Burana. La direzione dei lavori – il cui direttore è l’ingegner Camillo Andreocci – sta vagliando queste due ipotesi. «Nonostante la grande richiesta di acciaio sul mercato, per via dell’urgenza di mettere mano a molti ponti e cavalcavia sul territorio nazionale – spiegano il sindaco Fabio Bergamini e l’assessore ai lavori pubblici, Marco Vincenzi – il cantiere del ponte di Borgo Scala sta procedendo. Approfittando di queste settimane estive, si potrà finalmente lavorare all’assemblaggio delle travi e delle varie parti che sono state rifinite e zincate, prima di quest’ultima fase. A breve – avvertono Bergamini e Vincenzi – il Comune finanzierà anche la progettazione del terzo ed ultimo step di questo progetto viario: la parte finale della circonvallazione Ovest. La quale sarà finanziata dalla Regione sulla base di un accordo con l’assessore regionale ai trasporti Raffaele Donini e andrà a completare il quadro dopo la costruzione del ponte “Scala”, della rotatoria e della nuova via Rolando Malaguti. Si andrà così a realizzare un corridoio nella zona Ovest, che era stato pensato con il ponte stesso già nel 1985, ma che per troppo tempo era rimasto fermo nei cassetti». Del cantiere del ponte si stanno occupando l’azienda RT Verzaro Srl (mandataria), affiancata dalla Carpenterie Srl (mandante) entrambe di Montecalvo Irpino (Avellino), risultate vincitrici di una procedura di gara pubblica. Il progetto complessivo vale circa un milione e 521mila euro, interamente finanziati dal Comune di Bondeno. Da lunedì 8 luglio, le deviazioni causa lavori del transito veicolare disposte dalla Polizia municipale avverranno all’altezza delle intersezioni che via per Burana forma con via Torricelli e via Argine Traversagno e, ovviamente, sarà consentito il transito ai residenti ed ai clienti dell’agriturismo “La Florida” nel tratto interessato dalla chiusura.

Da: Ufficio stampa Ferrara

L’economia capovolta

Nell’era dei tassi zero gli investitori pagano per investire in titoli di stato.
Fino a poco tempo fa si parlava di una normalizzazione della politica monetaria. Sembrava si stesse ritornando a tassi di interesse positivi e archiviando definitivamente il programma di quantitative easing, cioè di quello stimolo monetario da 2.600 miliardi di euro emessi dalla Bce a favore delle banche con la speranza che queste aumentassero i prestiti a famiglie e aziende il che avrebbe aumentato la liquidità in circolazione e riportato un po’ di inflazione.
Di seguito possiamo apprezzare l’imponenza del programma e la produzione di moneta effettuata dalla Bce

La maggior parte è stata utilizzata per l’acquisto di titoli di stato nel mercato secondario, tra il 9 marzo 2015 e il 19 dicembre 2018 infatti, l’Eurosistema ha effettuato acquisti netti di titoli del settore pubblico (Pspp in blu). Il resto è stato utilizzato per acquisti di obbligazioni societarie nel settore aziendale (Cspp in giallo tra l’8 giugno 2016 e il 19 dicembre 2018), per acquisti di titoli garantiti da attività (Abspp in verde tra il 21 novembre 2014 e il 19 dicembre 2018 e per acquisti di obbligazioni garantite (Cbpp3 in rosso tra il 20 ottobre 2014 e il 19 dicembre 2018).
Tutto sembrava sul punto di essere archiviato, almeno fino a qualche giorno fa. Poi Mario Draghi ha dichiarato a Sintra in Portogallo, dove si trovava per il simposio delle banche centrali: “Il programma di acquisto di asset (appunto il quantitative easing, ndr) ha ancora uno spazio considerevole … Ulteriori tagli dei tassi e misure per mitigare qualsiasi effetto collaterale continuano a far parte degli strumenti a nostra disposizione. In assenza di un miglioramento, al punto che sia minacciato il ritorno di un’inflazione sostenibile ai livelli desiderati, sarà necessario un ulteriore stimolo”.
Quindi si apre la strada ad un’eventuale nuovo programma di acquisto di Titoli di Stato sul mercato secondario, ovvero quelli detenuti dalle banche, oltre che mantenere la linea dei tassi zero. La Fed, dal canto suo, paventa un taglio dei tassi dello 0,25% dall’attuale 2,5%, facendo di fatto cadere l’annuncio di novembre scorso relativo ai due aumenti programmati per il 2019.
Operazioni che indicano il cattivo stato dell’economia, o almeno quello che le banche centrali si aspettano sarà il trend, per cui corrono ai ripari e si preparano al peggio. Nel frattempo si è registrata una fuga dal mercato azionario e, come riporta Ilsole24ore nelle sue analisi, da inizio anno i fondi obbligazionari hanno raccolto 199 miliardi di dollari netti di sottoscrizioni a fronte di riscatti per 151,9 miliardi di dollari dei fondi azionari. Non si è mai vista prima d’ora una rotazione di portafoglio tanto marcata stando a un’elaborazione di Bank of America Merrill Lynch.
In pratica una conferma da parte degli investitori che quando percepiscono segnali negativi tendono a dirigersi su asset ritenuti più sicuri, anche a costo di non guadagnare, che è sempre meglio che rischiare di perdere. Ed infatti molte obbligazioni e titoli di stato non pagano interesse. Il bund tedesco, ad esempio, è sceso a – 0,33% e in generale ci sono quasi 13mila miliardi di dollari di titoli che, a scadenza, ripagano l’investitore con una cifra inferiore al capitale iniziale, cioè vale a dire che gli investitori pagano per prestare i loro soldi. Un quinto degli oltre 53.500 miliardi della capitalizzazione mondiale dei bond non paga interessi.
Bisogna tener presente che in genere vengono indicati i tassi nominali, cioè non depurati dell’inflazione. I tassi reali sono infatti sottozero da anni. In Europa, ad esempio, solo Italia e Grecia oggi pagano tassi reali positivi insieme a un buon numero di Paesi emergenti
E questo succede quando il sentiment è negativo. Guerra dei dazi, incertezze geopolitiche e atteggiamento prudente da parte delle banche centrali creano una certa avversità al rischio e all’investimento in generale. Quando ci si aspetta che le cose peggiorino si assume un atteggiamento attendista e ci si rivolge al mondo obbligazionario. Meglio avere in tasca un titolo di stato piuttosto che detenere altre forme di investimento, seppur potrebbero sembrare più redditizie. Un po’ come confermare che gli investitori, quelli seri, sanno perfettamente che uno Stato ripaga sempre il suo debito. Tanto convinti che sono pronti a rimetterci dei soldi pur di avere i loro titoli in portafoglio.
Più che economia, in fondo, è psicologia.

“Micòl Finzi-Contini non è mai esistita “

Di: Lorenzo Catania

“Micòl Finzi-Contini non è mai esistita, è una forma del sentimento”. Parola di Bassani

Dominique Sanda e Lino Capolicchio in una scena del film di Vittorio De Sica, Il giardino dei Finzi-Contini, ispirato all’omonimo romanzo di Giorgio Bassani
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Nel 2016 “Il Corriere della Sera” pubblicò con evidenza un articolo di Paolo Di Stefano intitolato “Giorgio Bassani, ecco la vera Micòl”. La vera Micòl sarebbe la donna di nobili natali Teresa Foscari Widmann Rezzonico Foscolo, discendente dal poeta dei “Sepolcri”. A lei, <> – come la definiva il nipote Ferigo – lo scrittore aveva regalato il manoscritto del “Giardino dei Finzi-Contini”, che nella prima pagina riportava la dedica autografa datata 17 dicembre 1961: <>. La giornalista Laura Laurenzi, che Teresa Foscolo (questo il nome della donna da ragazza) l’ha conosciuta bene, nel libro “La madre americana”(Solferino, 2019) scrive che la donna <>. Certo, la donna reale e quella del romanzo sono entrambe <>, e tuttavia la Laurenzi si chiede: <> A leggere le parole dell’autore del “Romanzo di Ferrara”, che si leggono in un dialogo-intervista con Ennio Cavalli del 1984, sembrerebbe di sì: <>. A dispetto di questa dichiarazione, dove non è difficile cogliere un’allusione alla persona di Teresa Foscolo, la questione relativa a chi sia la persona reale che si nasconde o ispira la figura letteraria di Micòl Finzi-Contini invece di chiarirsi si complica quando leggiamo che un amico di lunga data di Bassani, Gaetano Tumiati, ha indicato nella sorella Caterina l’ispiratrice del personaggio di Micòl: <>.Negli anni Trenta, quando trascorre con i fratelli Tumiati le vacanze estive a Cesenatico, Bassani scrive una poesia per Caterina, accompagnata da alcune righe di commento dove si legge la frase: <>. Ribadisce la testimonianza del fratello Gaetano la narratrice Roseda Tumiati. Roseda, prima di morire, ricordò che la figura di Micòl riassume le diverse donne che Bassani ha amato e frequentato: <>. Le testimonianze dei Tumiati non coincidono con le informazioni fornite dalla figlia di Bassani, Paola, secondo la quale il padre Giorgio, prima di legarsi alla moglie Valeria Sinigallia, aveva avuto una relazione importante con Aurelia Savonuzzi, <>, destinataria di una lettera in cui Bassani si mostra <>. Paola Bassani ci tiene poi a precisare che il biondo cinerino dei capelli di Micòl <<è lo stesso di un’altra donna di cui mio padre si era innamorato al tempo della stesura del romanzo, e però l’essenza chic, elegante e un po’ altera che è in Micòl corrisponde soprattutto a quella di mia mamma. Sì, c’è molto di lei in Micòl, compreso un aspetto che potrebbe apparire inverosimile e nessuno conosce. La mamma era molto chic, era una donna di elevata caratura morale, però le piacevano anche cose molto materiali, terrestri, nel “Giardino” c’è un passaggio in cui si dice che a Micòl piace pulire i polli[più precisamente, nel romanzo Micòl <>]…anche a mia mamma piaceva questo, era il suo lato viscerale e contadino>>. Testimonianze tutte veritiere, che nella sostanza confermano quanto affermato dalla madre dello scrittore nell’aprile del 1962, due mesi dopo l’uscita del celebre romanzo: <>. Nel personaggio di Micòl, dunque, l’autore del “Giardino dei Finzi-Contini” ha inteso esprimere i caratteri delle donne che lo hanno intrigato e poi tormentato negli anni della prima giovinezza fino alle soglie degli anni ’60 del Novecento.

Di: Lorenzo Catania

Gli Emergency Days fanno il punto sulle emergenze in Italia

Una vera e propria ‘emergenza Italia’, ma di natura diversa da quelle che di solito vengono evocate. E’ l’allarme lanciato in due degli incontri del programma della decima edizione degli Emergency Days di Ferrara, iniziati il 2 luglio e che si concludono oggi – 6 luglio – negli spazi di Factory Grisù in via Poledrelli.
Due i temi, caldissimi, non solo per la temperatura estiva, e collegati fra loro: il ‘decreto insicurezza’, come recita il titolo dell’incontro del 3 luglio, e la pervasività del cosiddetto ‘hate speech’, attorno al quale ha ruotato l’incontro del 4 luglio.
Fra gli ospiti: Luigi Manconi, ex senatore e Presidente della Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani; Don Mattia Ferrari, viceparroco di Nonantola imbarcato sulla Mare Jonio della piattaforma Mediterranea; Federico Faloppa, professore associato all’Università di Reading (UK), consulente di Amnesty International su hate speech e contrasto al linguaggio d’odio, collaboratore dell’Associazione Carta di Roma, Cospe onlus e della Fondazione Alexander Langer; Giuseppe Giulietti, giornalista e sindacalista, attuale presidente della Federazione nazionale stampa italiana.

In una Ferrara nella quale la Sinistra sta ancora accusando il colpo delle ultime elezioni, nei cui Lidi un turista tedesco può trovarsi l’auto vandalizzata con scritte rivolte alla capitana Carola, nella quale una donna che indossa lo jilbab può essere apostrofata in un centro commerciale, nella quale l’associazione studentesca Link-Studenti Indipendenti denuncia clausole discriminatorie riguardo la nazionalità e non solo nei contratti d’affitto, in questa Ferrara il messaggio che esce da entrambi gli incontri è che bisogna prepararsi a una dura, difficile e lunga battaglia per quella che è, chiedo anticipatamente scusa per il termine così significativo, ‘l’anima’ del Paese.
Manconi, mercoledì 3 luglio, non usa mezzi termini: la “politica dell’insicurezza” è destinata ad avere “effetti devastanti per la vita sociale, per la capacità di costruire una comunità” e “a produrre automortificazione, una società regredita e rattrappita”. Giulietti e Falloppa la sera dopo non sono da meno. Il giornalista parla di necessità di “alzare i toni” per la difesa della Costituzione. “Non si tratta di buonismo, la difesa della cultura della diversità e della tolleranza è una lotta politica e serve una grande pressione democratica per la difesa della Costituzione: non è una difesa dei migranti e dei diversi, ma di tutti noi”. Mentre Falloppa, a proposito dell’hate speech, parla di un problema non solamente italiano ma internazionale, sfuggente dal punto di vista delle definizioni – anche giuridiche – ma non nuovo: “il primo libro sull’argomento l’ho scritto diciannove anni fa, da allora le cose sono cambiate in peggio e continuano a peggiorare”. E’ una “emergenza democratica”, siamo di fronte a una “società che sta collassando su stessa”, “non c’è più uno stigma sociale” riguardo questo linguaggio sdoganato: il ‘gentese’ diventato “la cifra di un’intera nazione”. La soluzione: “una mobilitazione molto lunga e faticosa che richiede tanta pazienza e intelligenza”, secondo Manconi; per Giulietti il recupero “della centralità del pensiero critico” e delle relazioni ‘in presenza’ perché la democrazia digitale “rinuncia ai corpi”; per Falloppa “la necessità di ritrovare i pensieri complessi” e il “coraggio di sfidare” l’hate speech con una vera e propria “contronarrazione”.
Una mobilitazione per fronteggiare quel “sentimento di angoscia collettiva” che trova nel “vicino lontano” il destinatario su cui “rovesciare la voglia di rivalsa”, nelle parole di Manconi; per neutralizzare quei “contenuti di odio che erano sotto la pelle di questo Paese e che i social – secondo Falloppa – hanno solo eccitato” per la visibilità, la ripetibilità e il filtro che offre lo schermo.

Ma segnali di un’Italia diversa ci sono: la mancata convalida dell’arresto della capitana Rakete da parte della gip di Agrigento, Alessandra Vella – di nuovo una donna, guarda caso, come sottolinea anche Manconi – in nome della scriminante legata all’avere agito all’adempimento del dovere di salvare vite umane in mare; gli stessi volontari di Emergency o Cospe o Arcigay – rispettivamente rappresentate in queste due serate da Michele Iacoviello, Alessia Giannoni e Manuela Macario – che quotidianamente si impegnano contro quella che Papa Francesco ha chiamato “globalizzazione dell’indifferenza”. E a questo proposito è don Mattia ad affermare che “sono più fedeli al Vangelo” i ragazzi di Mediterranea che ha incontrato sulla Mare Ionio rispetto “a coloro che cercano di strumentalizzarlo”: sulla nave “ho avuto una grandissima testimonianza di Vangelo vissuto”, afferma don Mattia citando la parabola del buon samaritano “davanti all’umanità ferita”. “Più li conosci e più rimani sconvolto dalla criminalizzazione di questi ragazzi: si sono messi in gioco non per fare del casino, ma per difendere l’umanità dei migranti e di noi tutti”. Ecco quell’anima da riscoprire, proteggere, rivendicare.

Dopo aver aperto il 2 luglio con un incontro su disabilità e inclusione sociale, con ospite d’onore Soran Mihamad, uno dei primi pazienti curati nel Centro chirurgico di Emergency a Sulaimaniya in Iraq dopo che nel 1996 aveva perso la gamba destra colpito da una mina antiuomo, gli Emergency Days 2019 si chiudono questa sera con un’omaggio per il 25° compleanno dell’associazione fondata da Gino Strada. Ospiti: Rossella Miccio, Presidente di Emergency dal 2017, e le giornaliste Laura Cappon, Sabika Shah Povia, Alice Pistolesi (Clicca QUI per maggiori info).

Per la documentazione integrale degli incontri degli Emergency Days: fb edaysferrara
Leggi il Rapporto Amnesty International ‘Barometro dell’odio – Elezioni europee 2019’