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Giorno: 4 Novembre 2019

Lega: “Renzi pronto a votare nostro pacchetto ER contro governo delle tasse?”

Da: Ufficio Stampa Lega Emilia-Romagna

“Un governo dannoso e allo sbando sta bastonando l’Emilia Romagna con balzelli che faranno danni ai nostri comparti produttivi. I renziani dimenticano di farne parte e giocano a fare l’opposizione. Serve coerenza e basta prese in giro. I renziani voteranno il nostro pacchetto Emilia Romagna per tutelare le imprese e i lavoratori dall’assalto di plastic tax, sugar tax, tasse su auto aziendali e blocco flat tax?”. Così i parlamentari della Lega Emilia Romagna.

Ferrara in Jazz 2019 – 2020: Simone Graziano Frontal Feat. Reinier Baas

Da: Ufficio Stampa Jazz Club Ferrara

Lunedì 4 novembre parte dal Jazz Club il tour di Sexuality, nuovo progetto discografico di Frontal, quintetto del pianista e compositore Simone Graziano che si avvale, oltre a Dan Kinzelman al sax tenore, Gabriele Evangelista al contrabbasso e Stefano Tamborrino alla batteria, dell’apprezzato chitarrista olandese Reinier Baas. Anticipa il concerto l’aperitivo a buffet al wine bar del Torrione, lo segue l’imprevedibile jam session.

Frontal è il quintetto guidato da Simone Graziano, considerato uno dei migliori pianisti e compositori emersi recentemente nel panorama italiano. Il gruppo, completato da altrettanti talenti quali Dan Kinzelman al sax tenore, Gabriele Evangelista al contrabbasso e Stefano Tamborrino alla batteria, torna al Torrione – lunedì 4 novembre (a partire dalle ore 20.00) – con un plus one: il chitarrista olandese Reinier Baas, tra i più rappresentativi musicisti della nuova generazione del jazz europeo, per presentare Sexuality, nuovo progetto discografico edito da Auand Records. Anticipa la performance l’aperitivo a buffet accompagnato dalla selezione musicale di Gil dj, lo segue l’imprevedibile jam session.
Il lavoro per la realizzazione di Sexuality è iniziato due anni fa ed è il frutto di una ricerca interamente ispirata al libro di Simha Arom ‘African Polyphony and Polyrhythm’ (che un gigante come György Ligeti considerava un’opera di enorme importanza). «Simha – racconta Graziano – era un cornista che avrebbe dovuto fermarsi quattro giorni nella Repubblica Centrafricana per alcuni concerti in orchestra. Poi si è imbattuto nella musica delle bande pigmee dell’Africa Centrale, e ha finito per restarci quattro anni, trascrivendo tutto il repertorio e tutti le linee strumentali dei vari gruppi pigmei». Graziano ha passato un lungo periodo ad approfondire il concetto di poliritmia nella teoria e nella pratica, nel tentativo di capire a fondo la differenza di approccio al ritmo fra la cultura africana e quella europea. «L’idea di base – aggiunge – è creare livelli ritmici diversi che convivono nello stesso momento. Del resto è quello che avviene costantemente nella vita reale: mentre scrivo sento il suono della moto che passa, dell’ascensore che sale, le voci di passanti per la strada, cui si aggiunge il ticchettio delle dita sulla tastiera del computer. Siamo abituati a selezionare ed eliminare ciò che consideriamo “superfluo”, ma in realtà la natura è intrisa di poliritmia e polifonia. La musica di questo disco cerca di rappresentare la complessità della natura».
Se la parte sulla forma è chiara, la scelta del titolo va invece ricercata nella sostanza dell’album, e nei temi che la sua musica affronta. «Il titolo – aggiunge il pianista – è ispirato al libro di Stephen Mitchell, “L’amore può durare”. L’assunto iniziale è semplice: degli elementi costitutivi del sesso noi conosciamo solo i fattori ambientali, genetici, biologico-ormonali, generazionali. La scienza non riesce a spiegare fino in fondo da cosa nasca questa forza che lega, nei più svariati modi, tutti gli esseri viventi. È proprio su questo cono d’ombra che da sempre hanno agito i poteri forti: religioni e governanti hanno sempre cercato di esercitare un controllo sulla sessualità, consci di poter così controllare una grande fetta dell’umanità. Oggi si assiste ad un’altra forma di controllo del sesso: le innumerevoli chat sulle diverse piattaforme social. A ciò si aggiunge la pornografia sul web, alla portata di chiunque con una manciata di click». Il tutto al carissimo prezzo dei propri dati sensibili, tracciati e rivenduti come merce di scambio. «’Sexuality’ – conclude Simone Graziano – vuole essere una spinta a recuperare il valore del contatto reale e dell’unione tra gli esseri umani. Sia ben chiaro, non per un senso etico, ma come forma di ribellione a un sistema che lucra sul nostro piacere».

Informazioni:
www.jazzclubferrara.com
jazzclub@jazzclubferrara.com
Per informazioni 331 4323840 tutti i giorni dalle ore 12:00 alle ore 22:00.
Il Jazz Club Ferrara è affiliato Endas, l’ingresso è riservato ai soci.

Dove:
Torrione San Giovanni via Rampari di Belfiore, 167 – 44121 Ferrara. Se si riscontrano difficoltà con dispositivi GPS impostare l’indirizzo Corso Porta Mare, 112 Ferrara.

Costi e orari:
Intero € 10, ridotto € 5
Apertura biglietteria 19.30
Aperitivo con dj set a partire dalle ore 20.00
Concerto dalle ore 21.30
Jam session dalle ore 23.00

NB: non si accettano pagamenti POS.

Democrazia Futurista di Marinetti (Asino Rosso eBook Ferrara)

Da: Organizzatori

Include una nota saggio di Roby Guerra (2019).

Rileggere oggi, un secolo dopo, questo testo, tra i più controversi e visionari di Marinetti e per la storia del futurismo storico, domanda sguardi e pensieri diversi dal mero letteralismo, una giusta ermeneutica o simbolismo, un carattere squisitamente artistico e modernista: oseremo dire le teorie testuali di certa stagione postmoderna, filosofica-antifilosofica, i vari Baudrillard, Delouze, persino Lacan e persino A.de Benoist, in Italia, Giovanni Sessa e Vitaldo Conte.
Non sono invece in genere letteralmente attinenti storici e filosofi anche contemporanei, poco inclini a simile danza neuronale a zig zag o spirale, “paranoidi” in certo senso intellettuali, adatti ma riduzionisti nel captare il segno intertestuale al primo livello, la crosta dell’abisso significante relativo a ogni opera d’arte letteraria (in questo caso peraltro apparentemente off topic, visto il focus politico sociale). Chiarita, tale necessaria premessa metaconoscitiva, sarà possibile il godimento di questo ennesimo volo di Pindaro futurista, ma tremendamente tragicamente realistico e utopico, paradossalmente:
fino a altrettanto ennesima provocazione, la politica democratica futurista, sfrontatamente esibita nel primo novecento, può risorgere o meglio ancora canta in qualche …dismisura il futuro?
Nel testo Collaudo pornofuturista dedicato a Valentina Nappi (anche una Poesia Visiva) come simbolo affine e ideale all’originale di Marinetti focalizzato tra l’altro (1919!) in alcune delle sue pagine più rivoluzionarie e storicamente provocatorie, l’elogio elegia a suo tempo del libero amore e contro il matrimonio cattoborghese.

Un film da fine del mondo

The Air That I Breathe (The Hollies, 1974)

Tempo fa ho visto un film meraviglioso… ‘Cercasi amore per la fine del mondo’…
Non è una commedia, non è un film romantico, non è un film catastrofico, non è un film drammatico, è semplicemente un po’ tutte queste cose e un po’ qualcos’altro.
Gli ultimi giorni di un uomo normale negli ultimi giorni del mondo.
Voi cosa fareste al suo posto? Io cosa farei? Non lo so, e spero tanto di non doverlo decidere un giorno. Ma se un giorno dovessi trovarmi nei suoi panni, penso che vorrei avere la forza d’esser come lui.

Dodge Petersen (un Steve Carell in stato di grazia) fa l’assicuratore. Mancano tre settimane all’impatto con un enorme asteroide che causerà l’estinzione della vita sulla Terra. La moglie, stanca, depressa e preda della disperazione, fugge via lasciandolo solo ad aspettare la fine del mondo.
Intorno a lui la gente reagisce alla situazione nei modi più strani, a volte tragici, a volte divertenti. Nel frattempo, il ritrovamento della lettera del suo primo grande amore e l’incontro con la sua vicina di casa danno all’uomo un ultimo scopo da raggiungere…

Dodge non è un eroe, tantomeno un supereroe, è semplicemente un uomo normale, un uomo alla ricerca di se stesso prima che sia troppo tardi. E nella sua ricerca capirà che l’unica cosa veramente importante, l’unico bene veramente prezioso, la cosa che rimane alla fine di tutto e per cui vale la pena vivere anche solo per le poche ore che restano, è l’amore.
Il film scorre leggero. La tragedia finale incombe e tutto accade nella più totale bizzarria, nella più assoluta, disperata, amara allegria.
Tra fughe di massa, suicidi, sommosse, orge e feste d’addio, due persone cercano la salvezza assaporando gli ultimi giorni del mondo con un’intensità tale che la vita intera non avrebbe saputo dare.
Non si parla d’imprese eroiche, la scena non appartiene ad astronauti e scienziati, non c’è più tempo, non serve più. Ciò che resta non è più là fuori, ma tutto dentro di noi. Si parla di sentimenti, d’amicizia e d’amore. Ma fidatevi, non è affatto noioso.
È divertente e commovente… Vedere per credere!

The Beach (Rob Simonsen & Jonathan Sadoff, 2012)

P.P.P.

2 novembre 1975. Pasolini viene trovato morto. Ucciso brutalmente. I colpevoli non si conosceranno mai. I sospetti sono tanti e le piste svariate. Una cosa rimane sicura, dopo 44 anni dalla sua scomparsa: il suo pensiero è più attuale che mai. Non servono parole altrui per ricordarlo, bastano le sue, più attuali che mai.

“Nulla è più anarchico del potere, il potere fa praticamente ciò che vuole. E ciò che il potere vuole è completamente arbitrario o dettato da sua necessità di carattere economico, che sfugge alle logiche razionali. Io detesto soprattutto il potere di oggi. Ognuno odia il potere che subisce, quindi odio con particolare veemenza il potere di questi giorni. È un potere che manipola i corpi in un modo orribile, che non ha niente da invidiare alla manipolazione fatta da Himmler o da Hitler. Li manipola trasformandone la coscienza, cioè nel modo peggiore, istituendo dei nuovi valori che sono dei valori alienanti e falsi, i valori del consumo, che compiono quello che Marx chiama un genocidio delle culture viventi, reali, precedenti. Sono caduti dei valori, e sono stati sostituiti con altri valori. Sono caduti dei modelli di comportamento e sono stati sostituiti da altri modelli di comportamento. Questa sostituzione non è stata voluta dalla gente, dal basso, ma sono stati imposti dal nuovo potere consumistico, cioè la nostra industria italiana pluri-nazionale e anche quella nazionale degli industrialotti, voleva che gli italiani consumassero in un certo modo, un certo tipo di merce, e per consumarlo dovevano realizzare un nuovo modello umano.”
Pier Paolo Pasolini

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la settimana…

La notte dei morti

Quella del due novembre non è una notte come le altre. In questo giorno si lascia il razionale da parte. È il giorno dove le candele illuminano il sentiero a chi non è più di questo mondo. Il giorno della preghiera, degli antichi riti, della fiamma, dei tre segni della croce, dello specchio coperto, dell’acqua che si trasforma in sangue se usata non correttamente. È il giorno dei morti che si fanno vicini. È la notte con le loro processioni. Il momento nel quale i più coraggiosi vedranno l’incedere di chi fu, nell’acqua del bacile messa vicino alle finestre. La notte del riflesso nel buio. Delle ombre che si muovono. Delle chiese lasciate aperte. Dei cimiteri che si illuminano. La morte, in questo giorno, torna ad essere una questione della vita.

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