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Giorno: 8 Novembre 2019

Potere al Popolo pensa alle Regionali e intanto si insedia in Gad. I militanti: “Spazio aperto a tutti”

Ieri sera ha avuto l’avvio la nuova avventura che vede coinvolta la compagine politica di sinistra “Potere al Popolo“. Stare in uno dei quartieri più discussi della città, in Corso Piave 4a, a pochi passi dallo stadio, con la volontà di dare un’immagine diversa di queste zone che secondo il collettivo che ha dato il via a questa iniziativa, sarebbe distorta dalla propaganda di destra. Chiara Pollio, tra gli organizzatori, così racconta questa scelta: “Esserci a Ferrara serve. Noi siamo precari e abbiamo sentito questa esigenza perché non c’è nessuno che ci dia delle risposte tra le forze politiche, le quali fanno solo propaganda. Vanno riparate le strutture sociali e vanno riconnessi gli individui per far capire loro che i bisogni dei precari sono gli stessi. Bisogna quindi organizzare la loro rabbia e il loro disagio in maniera positiva”. Anche sulla questione lavoro Pollio chiarisce che “nessuna forza in campo parla della qualità del lavoro, di welfare, nessuno prova a organizzare le persone sulla base dei miglioramenti delle condizioni di vita da ottenere.” Alla domanda del perché la risposta in città dovesse arrivare da una nuova forza politica ha aggiunto: “Vogliamo essere una realtà politica perché crediamo sia un mezzo per cambiare la realtà e anche per questo vogliamo provare a partecipare alle elezioni regionali, nonostante tutte le difficoltà che ciò comporta. Vogliamo essere l’alternativa al Pd che ha privatizzato e centralizzato il potere nelle mani di pochi ed ha creato questo disagio sociale che viene cavalcato dalla Lega, la quale però dà risposte fatte di odio e xenofobia.” Concludendo sulla nuova apertura, Chiara Pollio ha terminato il proprio discorso dicendo che “la sede è uno spazio aperto al quartiere e alle persone. Saremo noi a doverci far conoscere e vorremmo diventare un punto di riferimento nel quale i ferraresi possano portare le loro domande, le loro vertenze, i loro bisogni quotidiani, per poter trovare insieme una risposta”.

Nel corso della serata, poi, è stato presentato anche il libro “Popolo chi?” (ed. Ediesse, 2019), nel quale gli autori hanno affrontato il difficile tema di descrivere chi è il popolo, ma con uno sguardo diverso dal solito. Tra gli autori anche Niccolò Bertuzzi, ricercatore precario alla Scuola Normale Superiore di Pisa, il quale ha così descritto questo testo: “Siamo alla ricerca di risposte e ci siamo concentrati sulla narrazione che si fa del popolo, soprattutto dall’alto. Abbiamo notato che non corrisponde al vero nella gran parte dei casi. Ad esempio il ‘razzismo culturale’ che si pensa sia intrinseco ai ceti più bassi della società in realtà non esiste, o non nella forma in cui la stampa mainstream  vorrebbe farcelo passare. Io parlerei più di ‘razzismo materiale’. Nei quartieri popolari gli italiani sono a stretto contatto con le persone straniere, e vedono quest’ultimi come dei competitors a livello lavorativo. La ricerca, seppur limitata a sole 60 interviste, fa apparire chiaro come la narrazione che è fatta del popolo sia faziosa e spesso abbia dei veri e propri fini elettorali”.

Tra gli intervenuti alla serata anche Lorenzo Piccinini, dello Sportello Sociale Bolognina, il quale ha descritto sia il lavoro fatto dal suo collettivo sia quella che è la situazione dei quartieri popolari a Bologna, dando la colpa dell’estremizzazione delle risposte elettorali anche al “tradimento” di una certa sinistra: “Siamo in una crisi profonda da anni. Una crisi non solo economica ma anche sociale. È evidente che l’élite abbia perso il consenso, e lo hanno dimostrato tanti appuntamenti elettorali diversi tra loro come la Brexit, le elezioni in Catalogna, il voto sul referendum in Italia, l’oxi greco e così via. La popolazione non risponde più a quelli che sono i ‘diktat’ calati dall’alto. Ma anche la sinistra è in crisi, avendo perso quell’egemonia che prima deteneva nel proprio elettorato. I motivi sarebbero tanti. Il primo è sicuramente il fatto che non esiste più una classe operaia come c’era negli anni ’70. Ma sicuramente il tradimento dei valori attuato dai partiti social-democratici e dai sindacati confederati ha peggiorato la situazione”.

La sede, da ieri operativa, sarà aperta tutti i lunedì e i giovedì dalle 17 e 30 alle 18 e 30 e ci sarà una riunione settimanale tutti i mercoledì dalle 18 alle 20.

Così parlò il novello Zarathustra, Marco Fabbri, di Viale Carducci

Da: Valter Zago

“Quando vennero realizzate le porte, il gazebo e gli obelischi che ora vogliamo abbattere, avevo solo undici anni. Ora, io devo guardare avanti e al futuro. Non ho quindi il tempo per voltarmi indietro a ripensare il passato”. Così parlò il novello Zarathustra, Marco Fabbri, rispondendomi tutto piccato, nell’unico incontro pubblico organizzato, presso l’Hotel Logonovo, a proposito della cosiddetta riqualificazione di Viale Carducci. Gli avevo semplicemente chiesto se ad ispirare tale intenzione fosse stato o meno un nuovo studio sul turismo dei sette lidi di Comacchio, ed in particolare del Lido degli Estensi, che ne è il fulcro. Al di là del suo tono profetico ed impermalito, la risposta è stata chiarissima. In generale, la ‘Giunta Zarathustra’ procede alla cieca. Senza il ben che minimo disegno complessivo. E soltanto ispirata alla vaga idea del ‘fare purchessia’ e del ‘costi quel che costi’. Il caso di Viale Carducci è in questo senso esemplare. La sua vera riqualificazione fu pensata agli inizi degli anni novanta, e si ispirò al modello vincente del pedonalizzato Viale Ceccarini di Riccione. E così venne realizzata, grazie ad un finanziamento regionale che copriva ben tre quarti del suo costo complessivo, quantificabile in circa tre miliardi di vecchie lire. Cosa che non era stata fatta per Viale Ceccarini, inoltre, si pensò a come togliere dall’anonimato tale lungo asse stradale, che aveva nei soli Tropicana e Ducale i suoi veri punti d’interesse. Nacque così l’idea dell’installazione di opere d’arte. Ispirandosi, a proposito di ‘rinascite’, al ‘modello Gibellina’. Complice, in tal senso, la presenza a poca distanza della ‘Casa-Museo Remo Brindisi’, che così poteva uscire dal ‘ghetto’, ed il grande successo ottenuto, pochi anni prima, dalla mostra ‘Sculture nell’acqua’ dell’artista ferrarese Maurizio Bonora, lungo il Canal Maggiore di Comacchio. Il compito venne affidato ai compianti Remo Brindidi e Franco Farina. Si poteva fare, ma sarebbe occorso ben più tempo di quello a disposizione. E così venne accolto il suggerimento di Pier Luigi Cervellati di installarvi temporaneamente porte ed obelischi, per attirare lo sguardo sulla via e non sugli edifici che brutalmente la contornano. Da costruire in legno, per dar loro appunto, in attesa prima o poi di ben altro, il carattere di provvisorietà. E senza, dunque, la pretenziosità propria dei monumenti destinati idealmente all’eternità. Fu la successiva contrarietà di alcuni operatori economici del Lido degli Estensi a determinarne la costruzione in cemento. Per non buttare via i soldi – così si diceva – con installazioni di materiale facilmente deperibile. Ora, con la scusa di abbatterle, si vuole fare ben altro. Si vuole tornare essenzialmente ad una banale strada carrabile. Lo hanno ben spiegato, nell’incontro al ‘Logonovo’, i progettisti del ‘nuovo’ Viale Carducci, affermando che dovrà essere adeguato al ‘Codice della strada’, sia per la pavimentazione, sia per la pubblica illuminazione. Come se non bastassero più le larghe deroghe già concesse, in quel viale, alla circolazione degli autoveicoli. Per riqualificarvi il turismo, potrebbero passarci sopra, domani, pure gli autotreni? Meglio allora lasciar perdere, come ben dimostra proprio Viale Ceccarini che, a Riccione, mantiene saldamente il proprio assetto pedonale. Ed utilizzare lo scarso denaro pubblico a disposizione per la vera priorità: una giusta manutenzione ordinaria dei sette lidi. Come a gran voce giustamente rivendicano i numerosissimi proprietari di seconde case ed i tanti imprenditori della nostra costa.

100 candeline per Lucia, ospite di CIDAS

Da: Ufficio Stampa CIDAS Ferrara

Lucia Mattioli ha festeggiato i suoi 100 anni e i famigliari e il personale della Casa Residenza per Anziani CIDAS Ripagrande di Ferrara che la ospita, hanno organizzato per lei una festa degna della sua longevità.

I numerosi parenti intervenuti, assieme agli operatori della cooperativa, hanno organizzato, nel pomeriggio di venerdì 8 novembre, un rinfresco scandito da taglio della torta, omaggio di fiori e regali, e consegna di una targa commemorativa direttamente dalle mani dell’Assessore alle Politiche Sociali Cristina Coletti.
Il Sindaco Alan Fabbri ha voluto celebrare personalmente la centenaria Lucia, facendole pervenire un messaggio di auguri per ringraziarla di essere “da oltre 100 anni nella vita della città”.
Presente alla cerimonia anche Paolo Lupini, Sindaco di Voghiera che ha voluto portare i saluti del paese di residenza di Lucia.

Quella di Lucia è una vita intensa, che lei ha vissuto con coraggio e determinazione, anche quando l’ha messa alla prova. È anche un’esistenza ricca di affetti e persone care che le sono ancora accanto, lucida e attiva, appassionata lettrice di quotidiani per tenersi aggiornata e dei romanzi di Camilleri, che le tengono compagnia, assieme agli altri ospiti della residenza ed agli animatori e al personale sanitario di CIDAS.

La casa residenza di CIDAS per anziani non autosufficienti di via Ripagrande, oltre a Lucia, ospita altre 124 persone e fa parte di un complesso residenziale da poco ristrutturato, collocato all’interno di un antico palazzo, nel centro storico di Ferrara.
Agli ospiti, oltre all’alloggio ed alla ristorazione, vengono messi a disposizione assistenza medica e infermieristica, attività fisioterapica, cura quotidiana della persona, animazione, servizi estetici come parrucchiera, manicure e pedicure, trasporti sanitari ed a un’area verde per la ricreazione.
Il personale professionale di CIDAS si compone di coordinatori e responsabili, infermieri, fisioterapisti, autisti, operatori socio sanitari, estetista, impiegati.

Da 40 anni attiva nel settore della Terza Età, la cooperativa CIDAS, gestisce 12 case residenza per anziani, 1 centro diurno per anziani, oltre a servizi di assistenza domiciliare e riabilitazione a Ferrara e provincia, laboratori per malattie neurodegenerative, quali Parkinson ed Alzheimer.
Unitamente a questo, CIDAS è parte di ComeTe, rete nazionale di cooperative sociali che fornisce servizi dedicati alle famiglie, con l’impegno di essere sempre più vicino ai bisogni delle persone.

De Nittis e la rivoluzione dello sguardo al Cinema Boldini

Da: Organizzatori

Palazzo dei Diamanti, 1 dicembre 2019 – 13 aprile 2020.

Lunedì 11 novembre, alle ore 17.00, presso il Cinema Boldini (via Gaetano Previati, 18), le curatrici della mostra De Nittis e la rivoluzione dello sguardo, Maria Luisa Pacelli e Barbara Guidi, presenteranno la rassegna in esclusiva ai Presidi, ai Dirigenti Scolastici e ai docenti di Ferrara e provincia. Sarà presente Marco Gulinelli, Assessore alla Cultura, Musei, Monumenti Storici e Civiltà Ferrarese, Unesco del Comune di Ferrara.

Noto per le sue composizioni eleganti e alla moda che ne determinarono il successo a Parigi, Giuseppe De Nittis fu tra i principali interpreti di un nuovo modo di guardare la realtà e tradurla con immediatezza sulla tela attraverso inquadrature audaci, tagli improvvisi, prospettive sorprendenti affiancate a una sapiente resa della luce e delle atmosfere. Il pittore ha infatti abbracciato quella “rivoluzione dello sguardo” che segna l’avvento della modernità in pittura, stimolata dalle novità introdotte dalla fotografia e dall’arte giapponese.

Il confronto tra la sua opera e un’ampia selezione di fotografie d’epoca dei più importanti autori del tempo – da Charles Marville a Gustave Le Gray, da Alvin Coburn ad Alfred Stieglitz – e le prime immagini in movimento dei Lumière evidenzierà così il contributo di De Nittis alla comune creazione del linguaggio visivo della modernità.

Marcella Zappaterra (Pd): “Prima falsa partenza della nuova amministrazione ferrarese sul Palio”

Da: Ufficio Stampa Gruppo Partito Democratico

Prima falsa partenza della nuova amministrazione sul Palio. E non mi riferisco certo al nuovo Presidente dell’Ente (che ha in passato dimostrato di essere un valido organizzatore di eventi) quanto al fatto che è già cambiato l’assessore di riferimento dopo soli quattro mesi e ancora nessuno ha chiaro quale sia l’assetto che il Comune intende mettere in campo per sostenere e rilanciare davvero la manifestazione e tutti gli eventi correlati che durante tutto l’anno l’Ente e le Contrade realizzano.

Fa sorridere, amaramente, la motivazione usata per spiegare l’avvicendamento in Giunta, ovvero che l’ormai ex Assessora avesse troppe deleghe. Le deleghe alle politiche giovanili e ai servizi informatici non possono rappresentare un sovraccarico tale da giustificare la scelta di toglierle il Palio per darlo a chi di deleghe ne ha molte di più e di peso. La lettura che mi viene da dare è che non ci sia alcuna idea strategica sul Palio, ma siccome è un’organizzazione importante per la città la si affida all’uomo forte della giunta. Quello che sembra stia davvero governando…

Marcella Zappaterra, Consigliera regionale Pd Emilia-Romagna.

Lorenza Borrani e Alexander Lonquich lunedì 11 novembre presso il Teatro Comunale “Claudio Abbado”

Da: Ufficio Stampa Ferrara Musica

Lunedì 11 novembre – Teatro Comunale “Claudio Abbado”, ore 20.30 – la stagione 2019/2020 di Ferrara Musica prosegue con un altro atteso concerto da camera, protagonista il duo formato dalla violinista Lorenza Borrani e dal pianista Alexander Lonquich, artisti molto legati a Claudio Abbado, con cui hanno suonato in diverse occasioni, anche a Ferrara.

Violinista fiorentina di fama internazionale, Lorenza Borrani è cresciuta musicalmente alla Scuola di Musica di Fiesole, e ha collaborato con grandi direttori come Claudio Abbado e Lorin Maazel. Già primo violino, direttore, solista e camerista nelle sale e nelle stagioni più importanti del mondo, considerata una delle migliori musiciste italiane della sua generazione, nel 2007 ha fondato il progetto Spira Mirabilis, un laboratorio di studio per musicisti professionisti. Negli ultimi anni ha sviluppato una sempre maggiore curiosità e una grande passione nei confronti dell’esecuzione del repertorio classico su strumenti originali.

Musicista raffinato e interprete di sorprendente inventiva, Alexander Lonquich è una delle figure più originali della scena pianistica internazionale. Nato in Germania, ha intrapreso poi una carriera che lo ha portato a esibirsi in Giappone, Stati Uniti e nei principali centri musicali europei a fianco di importanti direttori. Ha sviluppatoo gradualmente e parallelamente un secondo percorso artistico come direttore d’orchestra, unendo le due diverse “anime” nella figura di direttore solista, ruolo in cui lo rivedremo a fine stagione con l’Orchestra da Camera di Mantova per l’Integrale dei Concerti pianistici beethoveniani.

Il concerto prende il via, nella sua prima parte, con la Sonata n. 4 op. 162 di Franz Schubert, opera che fu pubblicata molti anni dopo la morte dell’autore (l’edizione a stampa risale al 1851, e la stesura al 1817). e che differisce dalle precedenti del compositore viennese, in quanto contraddistinta da una scrittura particolarmente virtuosistica e molto attenta agli equilibri, tanto da far supporre un esperimento in preparazione di qualche altro lavoro, magari sinfonico. Si prosegue con la Sonata per violino e pianoforte di Janáček, compositore ceco il cui percorso artistico risente in modo evidente dei contraccolpi emotivi e psicologici della Prima Guerra Mondiale. Partito da un’idea patriottica e da intenti nazionalistici, Janáček col tempo rivide le sue posizioni e rese, anche musicalmente, più contrastante l’insieme di sensazioni che la guerra gli aveva suggerito. La lunga gestazione della Sonata non riguarda soltanto gli aspetti formali, in direzione di una forma affrancata dalla tradizione, ma si rispecchia anche nell’oscillazione tra differenti stati d’animo, tra aggressività e introversione, ansia e speranza.

Il programma si conclude con la Grosse Sonate in re minore op. 121 di Schumann, complessa opera della maturità, segnata dall’aggravarsi dei problemi di salute che porteranno il compositore, solo tre anni dopo, a tentare il suicidio per sbarazzarsi di quella forma di pazzia che si era impadronita della sua mente. Animata da temi inquieti e nervosi, che ricordano le opere aforistiche della gioventù, la Sonata è la seconda delle due per violino e pianoforte composte in questo difficile periodo, e vi si riconoscono gli aspetti più tipici dello stile del compositore: i toni appassionati e fantastici, il desiderio di un canto intimo e profondo, la ricerca di sempre nuove soluzioni formali.

Biglietti da 9 a 29 euro. Info: www.ferraramusica.it, tel. 0532-202675; biglietteria@ferraramusica.it

Roaring Twenties Jazz Band in concerto a Roverella 2000 con Ellade Bandini

Da: Organizzatori

Sabato 9 novembre 2019, Roverella 2000 dalle ore 20 (via Eva ed Adamo 5, Ferrara).

La Roaring twenties jazz band sarà in concerto al Roverella 2000, sabato 9 Novembre. La serata è la seconda di un ciclo di tre concerti che si terranno sempre al Roverella 2000 (via Eva ed Adamo 5). La rassegna è stata ideata dalla Roaring twenties jazz band in collaborazione con Il Gruppo dei 10. Alle 20 è prevista la cena e a seguire il concerto. Per informazioni e prenotazioni: 0532.748972.

La RTJB è una jazz band ferrarese che da oltre quarant’anni propone la musica che si suonava nell’America dei ruggenti anni Venti (da qui il nome, Roaring Twenties) all’epoca del proibizionismo, dello stile liberty e degli “Show boats” che solcavano il Mississippi quando cominciarono a diffondersi in tutto il mondo il ragtime, il blues ed il charleston.

La RTJB è una delle rarissime formazioni che nell’ambito nazionale propone jazz tradizionale con arrangiamenti fedeli allo stile dell’epoca realizzati da Giordano Balboni, indimenticato fondatore della band. L’organico è costituito da una formazione totalmente acustica con l’impiego del banjo e del sousaphone che caratterizzano l’immagine oltre che il “sound” sincopato delle vecchie orchestre.

Il jazz nacque in quegli anni ed ebbe un successo enorme e uno sviluppo vorticoso, ne divenne la ‘colonna sonora’. Francis Scott Fitzgerald nel 1922 scrisse una raccolta di racconti ambientati in quegli anni che intitolò “Tales of the Jazz Age” (Racconti dell’età del jazz). In questo periodo a New Orleans, nella culla del jazz , nacque la moderna batteria dalla fusione di vari tamburi che tradizionalmente venivano suonati da più persone. Ben presto divenne lo strumento che distingueva le orchestre jazz da quelle tradizionali, in Italia il termine “la jazz band” era sinonimo di batteria.
Per celebrare questo strumento la serata vedrà la partecipazione di un batterista straordinario: Ellade Bandini. Con un curriculum professionale incredibile, Ellade Bandini ha suonato in tutto il mondo, con tutti i grandi della musica, e nonostante ciò ha mantenuto inalterati passione ed entusiasmo che lo porteranno a calarsi nelle atmosfere dei “ruggenti anni Venti”. La formazione, per l’occasione con Bandini, comprende Leo Carboni alla tromba, Bruno Fregna al clarinetto e sax soprano, Giacomo Scanavini al trombone Andrea Zardi al pianoforte, Tiberio Bragaglia al banjo, Giordano Giordani al sousaphone.

La rassegna:
Le serate vedranno la partecipazione di ospiti, musicisti che pur provenendo da esperienze musicali diverse dal jazz tradizionale hanno accettato di condividere la rassegna con la RTJB. Il 9 novembre sarà la volta di Ellade Bandini, batterista ferrarese, da sempre uno dei maggiori esperti dello strumento, richiesto ed apprezzato dai più importanti artisti italiani e non solo. Il 7 dicembre, ultima data in programma, sarà la volta di Mattia Martorano, violinista che spazia dalla musica classica, all’hot jazz, allo swing. È membro del gruppo Alma swing che propone hot jazz di tradizione europea secondo la consuetudine classica dell’Hot club de France attingendo al repertorio di Django Reinhardt e Stephane Grappelli.

Marcella Zappaterra (Pd): “Dispositivi antiabbandono, l’anticipazione dell’obbligo crea confusione e disagio”

Da: Ufficio Stampa Gruppo Partito Democratico

La consigliera Zappaterra commenta l’obbligo di dotarsene anticipato di quattro mesi.

Quando la legge per rendere obbligatori i dispositivi antiabbandono per chi trasporta in auto bambini piccoli è stata approvata, ho sinceramente provato soddisfazione per un provvedimento che può evitare altre morti. Ma la rocambolesca anticipazione dell’obbligo, al quale si accompagnano immediatamente le sanzioni per chi non lo rispetta, proprio non l’apprezzo. Conosco tante persone che erano pronte a procedere all’acquisto di un nuovo seggiolino auto o di un dispositivo, ma aspettavano di capire meglio – visto che i tempi, in origine, lo consentivano – quali fossero le offerte sul mercato e come avrebbe funzionato nel dettaglio il contributo di 30 euro previsto dal decreto fiscale del Governo. Ora il rischio è di procedere ad acquisti frettolosi e costosi perché i pochi reperibili sul mercato già costano più di qualche settimana fa.

Abbiamo ricevuto alcune rassicurazioni dal Governo – in primis la Ministra ai Trasporti Paola De Micheli che ha colto le richieste di chiarimento che sono giunte da me e altri colleghi consiglieri regionali e immagino da tanti altri – e a breve sarà pronto il decreto che disciplinerà le modalità per l’erogazione del contributo. Conserviamo quindi tutti scontrini e fatture già da questi giorni!

Un ulteriore appello però, è che in questa fase convulsa e affrettata chi è deputato ai controlli e alle sanzioni agisca con buonsenso e flessibilità evitando di far cassa su questo disagio.

Bondeno: terzo bando rivolto alle attività commerciali con vetrina

Da: Ufficio Stampa Comune di Bondeno

Fabio Bergamini e Simone Saletti: “Un impegno che viene rinnovato, nella consapevolezza dell’importanza del commercio per il nostro territorio”.

Tornano gli incentivi al commercio, anche se non è una sorpresa. Ma il bando dedicato alla valorizzazione delle “vetrine”, giunto alla sua terza edizione, si carica come di consueto di valenze nuove, diverse: dall’allargamento della platea di tipologie ammesse alla semplificazione normativa Innanzitutto, i capisaldi: confermato il budget complessivo di 15mila euro, che servirà a trenta aziende per rinnovare i propri locali, potendo contare su di un contributo a fondo perduto da 500 euro, a carico del Comune. «Se esaminiamo la situazione dell’ultimo periodo, con il rinnovamento e l’apertura di vari negozi o l’evoluzione di numerose attività commerciali nel corso del tempo, possiamo senza ombra di dubbio dire che il bando “vetrine” è stato apprezzato dagli operatori del settore – dicono il sindaco Fabio Bergamini e d il vicesindaco con delega alle Attività Produttive, Simone Saletti –.

Certamente, l’avere lavorato di concerto con le associazioni di categoria ed avere ascoltato le esigenze dei commercianti è stato un modo per renderci conto di come poter migliorare il progetto iniziale di un cammino iniziato anni fa». Per la precisione, con “Compra a Bondeno”, che è stato il primo provvedimento omnibus per valorizzare il cosiddetto “commercio di vicinato”, che tenesse conto della funzione sociale delle attività commerciali. «Questo terzo bando conferma le agevolazioni previste nei precedenti due – rivela il referente locale di Cna, Filippo Botti – e ci auguriamo che sia bene accolto dagli operatori, dal momento che ci siamo impegnati a ridurre gli oneri connessi alla burocrazia, che sono sempre particolarmente stringenti in altre situazioni. Tra le attività potenzialmente ammesse al bando, al di là del commerciante classico che vende al dettaglio, ci sono anche attività artigianali quali toilettature o di artigianato artistico, quali mercerie o negozi di confezioni. Certamente, avvicinandosi il Natale, il bando rappresenta un’occasione in più per abbellire il proprio negozio, allo scopo di una maggiore appetibilità del centro».

Sulla stessa linea anche Roberto Giacomini di Ascom-Confcommercio: «Le attenzioni rivolte al settore sono positive – dice – e riconosciamo l’impegno del Comune, che ringraziamo per il sostegno alle attività di “vicinato”, in un periodo molto delicato per il settore. Apprezziamo – continua – anche la semplicità che il bando mette in campo in merito ai requisiti ed alle modalità di presentazione delle domande. Come Confcommercio, riteniamo utile che la prosecuzione nel tempo delle misure introdotte dal bando consentano al commerciante di poter programmare, contando su di uno strumento e un contributo utile per il rinnovo delle vetrine, che restano pur sempre un mezzo con cui si comunica con il cliente». In tal senso, la risposta del recente passato è stata senz’altro positiva. Anna Fregnan (Sipro), a tal proposito, ricorda la positiva esperienza dello Sportello “Imprese” aperto tutti i martedì al pian terreno del municipio (dalle ore 9 alle 16), utile per attività di orientamento: «L’esperienza dello sportello ci ha permesso di intercettare le esigenze delle imprese – riferisce Fregnan – e delle associazioni di categoria, per trovare una sintesi fra le opportunità potenzialmente disponibili e le esigenze del mondo produttivo e commerciale, in un meccanismo di interscambio certamente virtuoso».

Il bando “vetrine”, insomma, è aperto ad aziende operanti nel territorio comunale, in locali aperti al pubblico, in cui viene esercitata un’attività connessa alla vetrina al pian terreno. Tipicamente i negozi, ma anche attività di tipo artigianale che abbiamo le caratteristiche descritte nel bando. Il finanziamento potrà servire non soltanto per l’abbellimento classico della vetrina, ma anche per provvedere a riparazioni, interventi manutentivi e di rinnovo locali, attraverso l’acquisto di arredi e attrezzature connesse all’attività commerciale.

Per poter accedere al contributo, le domande possono essere presentate dal 4 novembre fino al 15 febbraio, ma verranno valutate e finanziate in ordine cronologico di arrivo, in base alla data di presentazione della domande. Retroattività, invece, per l’ammissibilità delle spese sostenute, con un arco temporale compreso tra il 2 luglio 2019, fino al prossimo 1° luglio 2020, quando idealmente dovrebbe essere a disposizione il prossimo bando,
Per poter accedere al contributo, le domande possono essere presentate dal 4 novembre fino al 15 febbraio, ma verranno valutate e finanziate in ordine cronologico di arrivo, in base alla data di presentazione della domande stesse.

Coldiretti: il 9 e 10 Novembre le giornate provinciali del ringraziamento 2019 in Piazza a Ferrara

Da: Ufficio Stampa Coldiretti Ferrara

“Dalla terra alla Terra”: sotto il segno della sostenibilità le due giornate che portano nel centro della città gli agricoltori rinnovando il patto con il consumatore nel segno di un modello di sviluppo attento alla sicurezza, salubrità e qualità delle produzioni e dei territori.

Coldiretti si appresta a celebrare sabato 9 e domenica 10 novembre le tradizionali giornate del Ringraziamento, giunto quest’anno alla sessantanovesima edizione, e che a Ferrara da ormai vent’anni si tiene nella principale piazza della città.
“Siamo al termine di un anno particolare, con tanti aspetti negativi per il settore agricolo, alle prese con anomalie climatiche e nuovi parassiti, che hanno messo in ginocchio molte imprese e che condizioneranno inevitabilmente i bilanci dell’intera nostra provincia. Saremo sul Listone in Piazza Trento Trieste con una selezione di nostre aziende, ferraresi e non solo, per portare comunque ai cittadini ed ai consumatori, oltre che alle istituzioni ed autorità locali, i prodotti della filiera agricola italiana di qualità, e per parlare con loro di quello che significa per l’economia ferrarese subire i danni che si sono verificati nel 2019 nelle nostre aziende”.

Nell’introdurre i temi della annuale celebrazione del Ringraziamento, il presidente di Coldiretti Ferrara, Floriano Tassinari, non tralascia di evidenziare il particolare momento con il quale la gran parte degli agricoltori ferraresi si trova a fare i conti, con la prospettiva di un reddito assai incerto se non negativo.
Tuttavia alcuni elementi legati al tema scelto per il 2019, ovvero la sostenibilità, devono ugualmente essere messi in evidenza: a partire dall’evidenza dei mutamenti climatici che condizionano le produzioni agricole ma anche il territorio e la biodiversità, la lotta a nuovi parassiti che hanno già causato danni consistenti in particolare alle colture frutticole, la necessità di gestire ambiente e sviluppo con una prospettiva di sostenibilità sotto tutti i punti di vista, compresi quello economico e sociale, la continuità di un progetto e di un modello di sviluppo che coinvolge non solo le imprese ma anche i cittadini ed i consumatori.

In questo senso è un segnale importante l’aver raggiunto l’obiettivo di oltre un milione di firme per la proposta di legge contro il cibo anonimo per l’obbligo di indicare in etichetta, per tutti i prodotti, in tutta Europa, l’origine degli alimenti. Ma anche gli accordi e le norme per valorizzare l’agricoltura made in Italy, la più sicura e controllata e quindi il cibo salubre, l’applicazione di buone pratiche che fanno del nostro Paese il più green d’Europa dal punto di vista agricolo, l’impegno per gestire con criteri diversi la fauna selvatica invasiva che mette a rischio non solo i redditi degli agricoltori ma spesso l’incolumità delle persone e dei territori e la stessa biodiversità.
Argomenti e posizioni condivisi dal Sindaco del Comune di Ferrara, Alan Fabbri, che ha rimarcato il suo impegno anche per il settore agricolo, al quale ha riservato la sua personale delega operativa e che lo vede condividere molti percorsi e progetti di Coldiretti, e che ha ribadito il proprio impegno per un intervento dei comuni della provincia nel dare risposte alle aziende ed ai lavoratori direttamente o indirettamente colpiti dalla crisi indotta da cimice asiatica ed alternaria, oltre che dalla pesantezza dei mercati che penalizzano i nostri produttori.

E sui temi del cibo salubre e sicuro e sulla necessità di una agricoltura di qualità sono intervenuti anche il presidente di LILT Ferrara, Dott. Sergio Gullini, il presidente di Avis Comunale di Ferrara, Sergio Mazzini ed il rappresentante di Avis Provinciale, Adriano Govoni, oltre che Andrea Migliari in rappresentanza della Camera di Commercio di Ferrara.

Il programma delle due giornate, che prendono il via sabato con l’inaugurazione del mercato delle aziende di Campagna Amica, alle 10.00 sul Listone in Piazza Trento Trieste, è stata fatta dal vice direttore di Coldiretti, Riccardo Casotti, che ha sottolineato come il tema della sostenibilità e dell’economia circolare sia particolarmente affine al settore agricolo, ovvero a chi ogni giorno sul proprio terreno fa non solo agricoltura ma anche salvaguardia e presidio del territorio e dell’ambiente per un cibo giusto e sicuro. In particolare, oltre ad una cinquantina di aziende provenienti non solo da Ferrara ma anche dal resto della nostra regione e da altre regioni italiane, con i loro prodotti della filiera corta agricola, nel corso delle due giornate si susseguiranno attività di animazione con la cucina del riciclo, ricette di agricosmesi, lavorazioni artistiche artigianali di elementi naturali ed anche promozione del territorio con la presenza di due pro-loco, Tresigallo e Alto Volano, che metteranno in evidenza le particolarità dei loro ambiti.

Negli stand saranno ospiti anche SIS (Società Italiana Sementi) e Bonifiche Ferraresi, esempi di approcci 4.0 al settore agricolo anche nell’ottica appunto della sostenibilità a tutto tondo.
Domenica alle 11.00 presso la chiesa di Santo Stefano la celebrazione delle Santa Messa del Ringraziamento con il rito dell’offerta dei prodotti della terra, celebrata dal Vicario Generale, Mons. Massimo Manservigi, ed a seguire la processione per il sagrato del Duomo con la benedizione rituale dei mezzi agricoli.

Provincia: da novembre via a potature alberi a bordo strada per la sicurezza stradale

Da: Ufficio Stampa Provincia di Ferrara

Tra novembre e marzo 2020 saranno potati e messi in sicurezza 763 alberi ai bordi delle strade provinciali nel quadrante viario del Basso Ferrarese e segnatamente lungo le vie Comacchio e per Copparo.
Il costo complessivo dell’operazione è di poco oltre 147mila euro, interamente finanziati dal bilancio dell’amministrazione che ha sede in Castello Estense.
Il primo blocco di potature interessa in tutto 398 piante subito dopo il centro abitato di Ostellato in direzione San Giovanni di Ostellato, con un costo parziale di poco oltre 77mila euro.
La seconda tranche di 365 alberi è sulla Sp 2 da Copparo in direzione Ferrara e comporta un costo parziale di circa 70mila euro.
Entrambi i lavori partiranno nel corso del mese di novembre e proseguiranno finché le condizioni meteo lo consentiranno. Riprenderanno dopo il necessario stop invernale, per concludersi entro marzo 2020.
“Un’azione di potatura – commenta la presidente della Provincia Barbara Paron – delle alberature che costeggiano le nostre strade provinciali che, nonostante un quadro risorse finanziarie ancora insufficiente, continuiamo a svolgere per tutelare al meglio delle nostre possibilità, e con l’utilizzo di tutti i fondi a disposizione, la sicurezza sulle strade”.

Copparo – Un Té con…

Da: Ufficio Stampa Comune di Copparo

Presentato in conferenza stampa il programma di “Un Té con…” – un percorso tra poesia, teatro, musica, arte e cinema.
“Questo è il terzo anno di “Un Té con…” – ha detto Franca Orsini, vicesindaco e assessore alla Cultura – appuntamento culturale ormai consolidato a Copparo. La novità che proponiamo in questa nuova edizione consiste nel farlo itinerante. Gli appuntamenti si terranno all’Alda Costa, a Villa Bighi, in Residenza Municipale, a S. Venanzio e al Museo La Tratta, un modo diverso anche per far conoscere questi luoghi ai cittadini”.
Il primo appuntamento è domenica 17 novembre con il musicista Franco Guidetti che eseguirà un concerto per chitarra a 7 manici. Domenica 19 gennaio a Villa Bighi Angela Felisatti e Lara Mantovani con “Letture da Alda Merini”.
“A dieci anni dalla scomparsa di Alda Merini – ha detto Angela Felisati – vogliamo rendere omaggio alla poetessa con una serata a lei dedicata, un viaggio narrativo fra vita e poesia. Racconteremo la difficile vita della Merini, ma a parlare saranno le sue poesie”. A accompagnare Angela e Lara sarà il violino di Valentino Marzola.
Sabato 15 febbraio in Residenza Municipale, Mirca Mantovani porterà i visitatori in un viaggio tra i “Ricordi di un’antica Delizia”.
Sabato 14 marzo alla chiesa di S. Venanzio Paolo Zanarella, il pianista fuori posto con un concerto per Piano.
Sabato 18 aprile al Museo La Tratta “A che era na volta” racconti di cultura popolare veneta con il professor Sparapan e la musica di Tiziano Paganelli alla fisarmonica.
Sabato 16 maggio si ritorna alla Galleria Alda Costa per l’ultimo appuntamento della rassegna, Roberto Pavinati parlerà del Cinema ferrarese.
Cristina Barboni presidente di ProLoco Copparo e Mirca Mantovani del Gruppo Riccardo Bacchelli di Riva del Po hanno sottolineato la collaborazione tra le loro associazioni e la Biblioteca Anne Frank in un percorso culturale a tutto tondo che propone un calendario ricco di spunti e di momenti di grande bellezza.

San Martino al Parco Massari – 9/10/11 Novembre 2019

Da: Organizzatori

San Martino: Castagne&Vino!! …e non solo!

Sabato 9 e domenica 10 novembre vi aspettiamo al Parco Massari per festeggiare insieme San Martino!
Due giornate all’insegna dei gusti autunnali, con tante attività per i bimbi, buon vino e bella musica per i più grandi! Troverete uno stand con le caldarroste -marrone biondo biologico di Monghidoro -, degustazioni di vino (tra cui novello e vin brulee), cioccolata calda e dolci autunnali preparati dalla Fondazione ADO!

Orario manifestazione:
Sabato 9 novembre: 15.00-20.00
Domenica 10 novembre: 11.00-20.00

Ci saranno percorsi degustazione al costo di 8€ che comprendono:
2 etti di marroni;
una consumazione a scelta tra un calice di vino, una degustazione di birra o una cioccolata calda;
un dolce autunnale.
Sarà possibile degustare anche i diversi prodotti singolarmente.

I bimbi potranno partecipare alle attività, proposte da “Il Bosco delle Meraviglie”.
Ecco il programma bimbi nel dettaglio:

Sabato 9 novembre:
ore 15.30-16.30 Laboratorio Creativo: Lo Scaccia-Pensieri Autunnale (3-9 anni);
ore 16.30-17.30: Caccia alla Castagna;
ore 17.30-18.30: Piccoli Chef- I Biscotti di San Martino (4-10 anni).

Domenica 10 novembre:
ore 11.00-12.0: Laboratorio tattile per i piccolissimi (6-36 mesi);
ore 11.30-12.30 Fiaba Animata “La Castagna Biricchina”;
ore 15.30-16.30 Laboratorio Creativo: Il porta-penne autunnale (3-9 anni);
ore 16.30-17.30:Piccoli Chef- I Biscotti di San Martino (4-10 anni);
ore 17.30-18.30: Caccia alla Castagna.

Ogni attività bimbo avrà un costo di 5€ e comprende una cioccolata calda. La manifestazione sostiene la Fondazione ADO di Ferrara e si svolgerà nella piazzetta del Bar Central Park Parco Massari.

Sabato 9 novembre al CUS una giornata di sport per sostenere il crowdfunding Unife per la ricerca

Da: Ufficio Stampa Università degli Studi di Ferrara

Prosegue l’impegno del mondo del calcio ferrarese per sostenere il crowdfunding Unife per la ricerca.

Domani, sabato 9 novembre, al Cus Ferrara,(Via Gramicia, 41), un’intera giornata di sport sarà dedicata alla promozione e alla raccolta fondi per il progetto di ricerca che studia una cura per l’atassia spinocerebellare di tipo II, malattia genetica neurodegenerativa per cui oggi non esiste ancora nessuna cura. Unife sta provando a batterla con un team di ricercatrici in biologia molecolare attraverso il progetto di ricerca SCA2.

Il programma della giornata prevede alle ore 10.30 la partita dei piccoli amici 2013, alle ore 14.30 dei CUS pulcini 2009 e a seguire alle ore 15 degli esordienti 2007. Alle 15.30 sarà poi la volta dei CUS pulcini 2010 e alle 16.30 tutti in campo con i primi calci 2011.

Sostenere la ricerca contro l’atassia spinocerebellare, sarà facilissimo: basterà lasciare un contributo a offerta libera all’ingresso della struttura, oppure acquistare i prodotti #unifenomenale presenti nell’apposito banchetto.

Con Unife e CUS Ferrara diamo un calcio alla malattia!

Ex Teatro Verdi di Ferrara: al via le attività con laboratorio aperto

Da: Organizzatori

L’appuntamento è il prossimo 15 novembre con l’Open Day di presentazione dello spazio e delle attività del Laboratorio Aperto ex Teatro Verdi in via Castelnuovo 10.

Dal prossimo venerdì 15 novembre l’ex Teatro Verdi di Ferrara tornerà a essere protagonista della cultura cittadina grazie alle attività di “Laboratorio Aperto Ferrara”, parte dell’ampio progetto di Regione Emilia-Romagna “Laboratori Aperti” dedicato all’attrattività e riqualificazione dei centri storici delle città emiliano romagnole.

Tutti i ferraresi e non solo potranno partecipare gratuitamente il prossimo venerdì 15 all’open day ricco di appuntamenti e dedicato alla presentazione delle future iniziative che si svilupperanno all’interno dell’ex storico teatro cittadino. Si parte già dalle ore 9.00 con “Recitar Giocando” – l’Aida di Verdi in 4 atti – con protagonisti gli alunni delle classi 4A e 4B dell’Istituto “C. Govoni” di Ferrara, per proseguire con un momento istituzionale che vedrà, tra gli altri, la presenza del Sindaco di Ferrara e dell’assessore alle politiche giovanile e sistemi informatici Micol Guerrini, oltre che dell’assessore regionale Palma Costi. A conclusione della mattinata, i tour guidati degli spazi a cura dei progettisti di Città della cultura/Cultura della città, in collaborazione con il servizio Beni Monumentali del Comune.

Nel pomeriggio spazio a tecnologia, cultura e arte: alle 15.00 avrà inizio il laboratorio “Esperienze interattive di realtà virtuale” – fino alle 18.00 –, alle 15.30 l’interessante tavola rotonda “Platforming culturale: trasformare le filiere delle industrie creative e culturali attraverso la partecipazione e il digitale”.

A caratterizzare ulteriormente il venerdì del Laboratorio non mancherà un appuntamento di rilevanza artistica internazionale: Meet the Media Artist, dalle 16.45 fino alle ore 20, ospiterà Jonas Bers e Philip Baljeu. Bers con performance uniche (sold out al Lincoln Center e al Sonic Act di Amsterdam) e Baljeu con la LZX Industries, leader mondiale nel settore dei sintetizzatori video, saranno i protagonisti di due talk informali in cui gli artisti parlano della loro prassi creativa. A seguire, la conclusione con un momento performativo nello spazio dell’ex platea del Teatro.

Puma Valentina Scricciolo presenta “Tullia Calabi Zevi”

Da: Ufficio Stampa Comune di Ferrara

Castello Estense – Sala dei Comuni sabato 16 novembre 2019, ore 18.

Introducono:
Marco Gulinelli, Assessore alla Cultura del Comune di Ferrara;
Luciano Caro, Rabbino capo della Comunità Ebraica di Ferrara;
Simonetta Della Seta, Direttrice del MEIS.

Dialogano con l’autrice:
Daniele Ravenna (Consigliere di Stato);
Fabrizio Franceschini (Professore ordinario di Linguistica Italiana – Università di Pisa);
Antonella Guarnieri (storica, referente del Museo del Risorgimento e della Resistenza).

Modera:
Paola Bassani, storica dell’arte, Presidente della Fondazione Giorgio Bassani.

Liceo Artistico Dosso Dossi presenta “Abbraccio. Imparare la relazione per imparare le competenze”

Da: Organizzatori

Proseguono le collaborazioni del Liceo Artistico “Dosso Dossi”. Giovedì 14 novembre diamo il nostro contributo alla riflessione su cinema e adolescenza organizzando l’evento “Abbraccio. Imparare la relazione per imparare le competenze”, una mattinata di riprese, confronti e proiezioni. Si conclude così Suono e immagine in progetto. Omaggio ad Antonioni nel cuore della città, dentro a quel che fu il teatro degli Intrepidi, uno dei primi teatri stabili dell’Italia ottocentesca, in quella Piazza Nuova dedicata a Giuseppe Verdi e reinventata di recente dal progetto “La Grande Cornice Verde”.
Appuntamento alle 10 presso il Laboratorio Aperto, ex Teatro Verdi, in via Castelnuovo 10 a Ferrara.
L’iniziativa è promossa da MIUR e MIBAC nell’ambito del Piano Nazionale Cinema per la Scuola. L’evento è organizzato in collaborazione con Unicef, D.E-R Associazione Documentaristi dell’Emilia Romagna, Aidél, Laboratorio Aperto Ferrara.

Fe-nice: firme in piazza; 3 proposte rivoluzionarie

Da: Mario Zamorani

L’associazione fe-nice sarà in piazza Trento e Trieste sabato 9 (dalle 16 alle 19) e domenica 10 (dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19), vicino a Mc Donald’s per raccogliere firme per tre petizioni che, se attuate, saranno rivoluzionarie per Ferrara e cambieranno in modo significativo la vita dei ferraresi.
1. 250.000 nuovi alberi in un triennio e azioni contro il riscaldamento globale:
una cifra in scala con la proposta di Stefano Boeri a Milano (un milione di alberi in un triennio) e sposata dal Comune a Milano. La città metropolitana di Milano ha una superficie di 1.620 Kmq., quella di Ferrara di 405 Kmq., giusto un quarto. Quindi proponiamo lo stesso progetto in scala.
2. Via tutte le auto dal Centro Storico.
3. Riapriamo le Circoscrizioni e nuove forme di partecipazione popolare, come ad esempio lo svolgimento di frequenti consultazioni online dei cittadini su questioni che saranno oggetto di interventi del Comune; allo scopo di avere una città sempre più partecipata e di ascoltare il parere diffuso dei ferraresi.

Mario Zamorani

Bertozzi & Casoni: “Frammenti di quotidianità” al Palazzo dei Diamanti

Da: Organizzatori

In concomitanza con Giuseppe De Nittis al Palazzo dei Diamanti. MLB Maria Livia Brunelli Gallery –
inaugurazione 30 novembre alle ore 17.

Il duo di artisti, al pari di De Nittis, si concentra, per la mostra alla MLB Maria Livia Brunelli, su brevi momenti che racchiudono una storia, ma ancora di più, un concetto. L’avvento della fotografia nel XIX secolo ha fortemente influenzato il modo di ritrarre la realtà che ormai poteva essere sezionata nei suoi istanti e descritta da immagini salienti. Una singola immagine estrapolata dalla realtà permetteva di vedere, e capire, la realtà stessa oltre la superficie.

De Nittis fa di questo la sua cifra caratteristica: rappresenta l’aulicità del quotidiano, la bellezza del presente, ritrae il suo tempo per presentarlo ai suoi contemporanei e tramandarlo a noi posteri.

Bertozzi & Casoni evidenziano a noi stessi il nostro presente fatto di precarietà, consumo, ricerca e spreco. Raccolgono varie eredità del passato: dalle nature morte seicentesche traggono la vanitas e il memento mori, dal realismo ottocentesco la visione disillusa della realtà, dalle avanguardie surrealiste lo spessore concettuale del ready made. Poi creano presenze disturbanti e sconcertanti.

Con occhio disilluso colgono l’istante impudico, ci mostrano oggetti e situazioni del quotidiano comuni a tutti e comunemente ritenuti da nascondere, da sgomberare, da ripulire; ma è proprio questo istante che ci accomuna tutti.

Lo scarto, il rifiuto alimentare, sono invenzioni umane, non esistono in natura, e la loro quantità è proporzionale al grado di sviluppo sociale ed economico. Non c’è miglior rappresentazione del nostro tempo.

Negli accumuli di Bertozzi & Casoni ci ritroviamo: li riconosciamo e abbiamo l’istinto di smaltirli, ma Bertozzi & Casoni ci bloccano, li bloccano nella ceramica. L’accumulo casuale, perfetto ready made di ogni nostro quotidiano, viene nobilitato e sottolineato dalla ceramica, dagli infiniti virtuosismi tecnici ed artistici che ci spingono a vedere oltre la superficie di ciò che stiamo guardando.

Riconoscendo ogni singolo oggetto e sapendo il loro scopo, evochiamo metafore e connessioni logiche che creano storie subito comprensibili e condivise da tutti.

La mostra è visitabile dal 30 novembre fino al 13 aprile 2020; ogni sabato dalle 15 alle 19 vengono effettuate visite guidate.

Copparo – Saldo IMU/TASI

Da: Ufficio Stampa Comune di Copparo

Il Settore Tributi/Entrate Unico Associato, informa i contribuenti di Copparo e di Riva del Po che a partire da lunedì 11 novembre è possibile rivolgersi allo sportello, presso la Residenza Municipale di Copparo (via Roma 28) per consulenza e compilazione del modello F24 per il versamento del saldo IMU/TASI, avente scadenza il 16 dicembre 2019.
Lo sportello osserva i seguenti orari di apertura: dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13; il giovedì anche dalle 15 alle 18.
Per informazioni: Settore Tributi/Entrate Unico Associato tel. 0532 864610, ematteucci@comune.copparo.fe.it
Ricordiamo che, solo per i contribuenti del Comune di Copparo, è attivo lo Sportello Web del Contribuente, che permette di consultare la propria posizione tributaria, formulare in ogni momento il calcolo e il pagamento on-line, ricevere notifiche della presenza di nuovi documenti e comunicare con l’Ufficio Tributi attraverso un servizio di messaggistica.
Il servizio è gratuito e la registrazione è possibile accedendo alla sezione dedicata dello Sportello del Contribuente attraverso il link: www.comuneweb.it/egov/Copparo.

Continuano le celebrazioni dei primi Vent’anni del Gruppo scrittori ferraresi: al via il corso e i laboratori di scrittura

Da: Organizzatori

Continuano gli eventi per ricordare i primi Vent’anni del Gruppo scrittori ferraresi: l’associazione cittadina, fondata nel 1999 da Gianna Vancini, propone una rosa di appuntamenti speciali per celebrare la ricorrenza.
Il 14 novembre 2019, nella sede di via Antolini 13, alle ore 17.30 ci sarà la presentazione al pubblico dei laboratori Scarabocchi d’autore. Saranno presenti gli ideatori: Camilla Ghedini per il testo giornalistico, Nicola Lombardi per la scrittura horror, Eleonora Rossi per la poesia, Nicoletta Zucchini per la narrativa.

I testi elaborati negli incontri saranno raccolti e pubblicati in un ‘Quaderno’ realizzato per l’anniversario del Gruppo.

Il programma delle iniziative per celebrare il ventennale del Gruppo scrittori ferraresi è disponibile sulla pagina digitale www.scrittoriferraresi.it; per informazioni: scrittoriferraresi@gmail.com
Cogliamo l’occasione per informare il pubblico che parallelamente, sempre nella sede di via Antolini 13, è partito il secondo corso Leggere per scrivere, scrivere per leggere. Il corso di scrittura si rivolge a tutti, ai giovani e ai diversamente giovani, a chi ha un mare di parole in tumulto da esprimere, a chi amando leggere desidera scrivere come gli autori più apprezzati, a chi desidera affrontare e superare la paura della pagina bianca, a chi non è mai contento di come scrive, a chi semplicemente desidera avvicinarsi alla parola scritta, ma non da solo.

Teatro Nuovo di Ferrara presenta Fabio Concato

Da: Ufficio Stampa Teatro Nuovo Ferrara

Open Tour 2019 venerdi’ 15 novembre ore 21.00.

Fabio Concato uno dei pochi cantanti italiani che ha una “stretta familiarità” con il jazz, per la sua caratteristica armonia musicale, proporrà un concerto improntato sulla musica e sulla parola, tra il serio ed il faceto.

Nel lungo viaggio dal 1977 (anno del suo esordio discografico) ad oggi, il pubblico ha subito compreso di avere a che fare con un autore elegante, capace di grande autoironia, sempre attento alle tematiche ambientali, sociali e civili: le sue canzoni sono entrate nella storia della musica italiana e ci hanno accompagnato sin qui, senza mostrare i segni del tempo, anzi cristallizzando emozioni e versi entrati nell’immaginario collettivo.

Sarà l’occasione per ascoltare non solo i grandi “successi”, ma anche tanti altri brani del suo ricco repertorio di oltre 40 anni di carriera, senza dimostrarli affatto!

“Domenica bestiale”, “Fiore di Maggio”, “Guido piano”, “Rosalina”, “051222525”,” Sexi tango”, “Gigi”, fino ai singoli dell’ultimo album uscito nel 2012 Tutto qua, queste alcune delle canzoni del concerto (nel quale non mancheranno altre gradite sorprese…) riproposte con nuovi arrangiamenti e scelte secondo i temi più cari all’Artista. Un bel viaggio al centro del cuore e del cervello.

Il repertorio viene riproposto con grande energia e complicità, assieme agli stessi musicisti che hanno contribuito alla realizzazione dell’album stesso: Ornella D’Urbano (arrangiamenti, piano e tastiere), Stefano Casali (basso), Larry Tomassini (chitarre) e Gabriele Palazzi (batteria).

Vendita biglietti:
biglietteria Teatro Nuovo di Ferrara aperta da martedì al sabato dalle ore 11.00 alle ore 13.00 e dalle ore 16.00 alle ore 19.00 – www.vivaticket.it.

Ferrara in Jazz 2019 – 2020: Franco D’Andrea New Things

Da: Ufficio Stampa Jazz Club Ferrara

Protagonista di sabato 9 novembre è un artista a tutto tondo, dalla sconfinata vena creativa, sempre alla ricerca di nuovi percorsi improvvisativi: Franco D’Andrea. Il celebre pianista si presenta al Torrione con New Things, suo più recente trio completato da Mirko Cisilino alla tromba e cornetta ed Enrico Terragnoli alla chitarra. L’appuntamento è in collaborazione con Bologna Jazz Festival.

Protagonista di sabato 9 novembre (inizio ore 21.30) è un artista a tutto tondo, dalla sconfinata vena creativa, sempre alla ricerca di nuovi percorsi improvvisativi: Franco D’Andrea. Il celebre pianista si presenta al Torrione con New Things, suo più recente trio completato da Mirko Cisilino alla tromba e cornetta ed Enrico Terragnoli alla chitarra. L’appuntamento è in collaborazione con Bologna Jazz Festival.
Nato a Merano nel 1941, D’Andrea comincia a suonare il pianoforte a diciassette anni, solo dopo essersi dedicato a tromba, clarinetto e sax soprano. A metà degli anni ’60 incide il suo primo disco assieme a Gato Barbieri, la cui uscita dà il via ad eccellenti collaborazioni con musicisti del calibro di Johnny Griffin, Dexter Gordon e Steve Lacy. Successivamente D’Andrea fonda, insieme a Tonani e Tommaso, il Modern Art Trio, mentre nel ’72 entra nella leggendaria formazione jazz-rock Perigeo. Nel ’78 forma un proprio trio, tiene concerti come solista e comincia la sua attività di docente. È altresì co-fondatore dei seminari di Siena Jazz.
La musica di D’Andrea abbraccia tutta la storia e le sfaccettature del jazz, in particolare si è dedicato allo studio delle origini poliritmiche e africane. Da menzionare sono i suoi due quartetti stabili (quello anni ’80 e quello attuale), le più recenti edizioni del trio con D’Agaro e Ottolini – spesso esteso ad ottetto – e il suo trio elettronico. D’Andrea ha al suo attivo oltre 160 incisioni discografiche. “Musicista jazz dell’anno” al Top Jazz di Musica Jazz dal 2013 al 2018, nel 2010 D’Andrea è stato eletto “Musicista europeo dell’anno” dall’Academie Du Jazz di Parigi.
A lui è dedicato il film documentario Franco D’Andrea – Jazz Pianist (Miramonte Film, 2006) del regista Andreas Pichler.

Informazioni:
www.jazzclubferrara.com
jazzclub@jazzclubferrara.com
Per informazioni e prenotazione cena 331 4323840 tutti i giorni dalle ore 12:00 alle ore 22:00.
Il Jazz Club Ferrara è affiliato Endas, l’ingresso è riservato ai soci.

Dove:
Torrione San Giovanni via Rampari di Belfiore, 167 – 44121 Ferrara. Se si riscontrano difficoltà con dispositivi GPS impostare l’indirizzo Corso Porta Mare, 112 Ferrara.

Costi e orari:
Intero € 20
Ridotto € 15
Apertura biglietteria 19.30
Cena a partire dalle ore 20.00
Primo set ore 21.30
Secondo set ore 23.00

NB: non si accettano pagamenti POS.

LA STORIA
“Io, tornata alla vita dopo aver visto la morte passarmi accanto”

“A 28 anni ho avuto un’emorragia celebrale, sono stata in coma farmacologico per una decina di giorni senza che ci fosse per me alcuna certezza: l’altalena oscillava fra la morte e il ritorno alla vita, col rischio però di risvegliarsi ed essere ridotta a uno stato vegetale. O avere, invece, una possibilità di recupero…”. Elisa Baldrati, oggi giovane e felicissima mamma, racconta la sua storia, fatta di sofferenza e angoscia, ma risolta in una straordinaria rinascita.

Tu, quando è accaduto, hai avuto consapevolezza di questo rischio o solo in seguito hai compreso la situazione?
L’ho saputo in seguito. Non sapevo neanche cos’era un ictus. Ne avevo sentito parlare, ma lo associavo ad un “qualcosa” che può venire a persone anziane. Entrata nel mondo degli ‘ictati’ ho scoperto che l’età è sempre più bassa purtroppo.
Cosa hai provato in quel momento?
Shock, terrore! Dopo aver sentito come una scossa in testa, la mia gamba destra non si muoveva più. Mio marito mi ha portato subito al Pronto soccorso di Argenta e la diagnosi è stata immediatamente chiara: da lì è iniziata una corsa contro il tempo per raggiungere Cona. Sinceramente, dopo essere salita in macchina non mi ricordo più niente… Non ricordo nemmeno di essere arrivata a Cona, né di essere entrata all’ospedale, anche se poi mi hanno detto che sono sempre stata sveglia fino a quando non mi hanno messo in coma farmacologico.
Per fortuna la sorte ti è stata amica. Ma cosa è successo dopo?
Dopo un mesetto in ospedale mi hanno portato in un centro riabilitativo e da lì è incominciata la mia rinascita… I primo momenti però furono terribili. Tutta la parte destra del mio corpo era inerte, sia il braccio sia la gamba. Speravo fosse un incubo dal quale mi sarei risvegliata! Piano piano, dopo avere incominciato la riabilitazione, ho iniziato a muovere gli arti: prima un po’ la gamba e poi un po’ il braccio… Così dal letto sono passata alla sedia a rotelle, dalla sedia al bastone, finché un giorno ho incominciato a stare sulle mie gambe senza ausili.
Che sensazione hai provato in quei momenti?
Il pianto era il mio sfogo, la mia famiglia e il mio ragazzo erano la mia forza.
E poi?
Quando sono uscita dalla riabilitazione ero felicissima, ma immediatamente mi sono scontrata con la realtà… Nulla era più come prima e la mia vita non sarebbe stata più la stessa. Non ero più autonoma. Dopo diversi mesi di depressione, però, ho incominciato a vedere un po’ di luce, grazie al conforto delle mie amiche e all’amore del mio compagno … Così gli ho chiesto di diventare mio marito e dopo un anno ci siamo sposati. Ero felicissima… Robi mi accettava anche ‘la mia nuova me’. La nostra sorte era unita.
E da qui inizia la tua vera rinascita, giusto?
Sì. Un anno dopo il matrimonio pensammo di adottare un bambino: adottare, perché era impensabile che dopo un ictus potessi affrontare una gravidanza, i rischi erano troppi alti. Ma un bel giorno durante una visita di routine nel reparto di angiologia di Bologna, chiesi un parere allo dottoressa che mi aveva in cura e lei, con mia grande e piacevole sorpresa, mi risposte: “beh, perché no?!?”. Ovviamente mi fece presenti tutti i rischi che io e il bimbo potevamo correre, ma la decisione era nostra. Otto mesi e mezzo dopo nacque Dafne. Durante la gravidanza ero super-monitorata, soprattutto per la coagulazione del sangue, la causa del mio ictus. Tutto andò e continua ad andare bene: per Dafne, che ora ha tre anni e mezzo ed è una bimba meravigliosa, piena di voglia di giocare e di crescere, e per me…
Una cosa straordinaria…
Dopo aver vissuto l’inferno a 28 anni, ora che ne ho 35 posso dire che grazie alla mia famiglia, a mio marito, alle mie amiche e ad un’insospettata forza di volontà che ho trovato in me, sono riuscita a sopravvivere, a credere ai miracoli e a scoprire che esistono davvero. La mia esistenza e la vita di mia figlia sono i miei miracoli.
Cosa ti senti di dire a chi, direttamente o di riflesso, ha vissuto o sta vivendo drammi analoghi al tuo?
Vorrei tanto che chi ha avuto problemi come i miei, o attraversa percorsi di sofferenza o vive condizioni di disabilità, riesca sempre a credere a quell’insospettabile forza di volontà che risiede in noi e che ci viene in soccorso quando tutto sembra perduto. Ma questo accade solo se non ci arrendiamo, se non smettiamo di lottare, di voler vivere. Ci vuole tanta tanta forza di volontà. Certo, da sola non basta, non sempre le storie possono avere un lieto epilogo come è stato per me. Io per questo mi sento fortunata. Ma dico anche che senza la volontà di opporsi al male difficilmente il male si supera.

“Elogio della democrazia” l’ultima conferenza ferrarese di Remo Bodei, il filosofo che coniugò ragione e passione: il video integrale

“Elogio della democrazia” è il titolo della conferenza filosofica tenuta da Remo Bodei a Ferrara il 29 gennaio 2016, su invito dell’istituto Gramsci. Lo notizia della scomparsa del grande filosofo ha destato profonda emozione. Ricordiamo la sua figura attraverso le parole di Fiorenzo Baratelli, direttore dell’istituto Gramsci e opinionista di Ferraraitalia. E lo facciamo, altresì, riproponendo le immagini integrali del suo lucido intervento di tre anni fa.

“Il post di stamane – ha scritto Baratelli sulla sua pagina Facebook – lo dedico ad una notizia triste: è morto il filosofo Remo Bodei. Lo considero un Maestro di pensiero e di vita. L’ho conosco dagli anni settanta del secolo scorso e ne ho sempre studiato le opere importanti che andava pubblicando. E’ stato ospite di un ciclo di conferenze organizzato dall’Istituto Gramsci e il numeroso pubblico presente alla sua ‘lectio magistralis’ ricorda la lucidità e la profondità della sua lezione dedicata alla democrazia e alla libertà. Studioso di Spinoza, Hegel, Ernst Bloch, cercò sempre di coniugare uno storicismo non giustificazionista con un rigoroso pensiero filosofico. In uno dei suoi testi più belli (“Geometria delle passioni” Feltrinelli) superò la contrapposizione tra ragione e passione, nella piena consapevolezza che l’uomo è un animale desiderante. E riflettendo sul concetto di limite, che per i greci era custodito dagli dei, arrivò a definire la ‘globalizzazione’ il trionfo dell’illimitato. Si laureò alla Normale di Pisa e ne divenne uno dei suoi docenti più famosi. Tenne molti corsi all’estero e insegnò per molti anni a Los Angeles. Remo Bodei ha messo la sua grande cultura al servizio della ricerca e dell’alta divulgazione. Gli siamo grati non solo per i libri che ci lascia in eredità, ma “…per aver abbassato il ponte levatoio di quel castello arroccato e cupo con cui di solito si guarda alla filosofia”. E tra i suoi meriti, va ricordato tra i promotori del Festival della Filosofia di Modena di cui era il direttore scientifico.
Infine, una nota personale. Negli incontri avuti con lui mi ha sempre colpito una caratteristica di levità, gentilezza, eleganza intellettuale, mitezza, serenità e naturale disposizione alla conversazione attenta e appassionata. Proprio in questi mesi ho studiato l’ultima sua fatica: “Dominio e sottomissione. Schiavi, animali, macchine, Intelligenza Artificiale” (Il Mulino). Si tratta di una storia di ‘lunga durata’ che parte da Aristotele (il grande filosofo che giustificava lo schiavismo) fino ai giorni nostri all’insegna della grande rivoluzione dell’Intelligenza artificiale. Bodei ci accompagna in questo lungo viaggio tenendo fermi i termini di ‘Dominio e sottomissione’ come costante di un rapporto di potere fortemente asimmetrico che innerva la storia dell’umanità e che nella civiltà occidentale ha conosciuto numerose metamorfosi. Né catastrofismo, né superficiale ottimismo, ma sempre ‘ottimismo della volontà e pessimismo dell’intelligenza’. Quest’ultimo era un detto coniato da Romain Rolland e ripreso da Gramsci che piaceva molto a Remo Bodei”.