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Giorno: 5 Marzo 2020

Sabato 7 e domenica 8 firme in piazza: associazione fe-nice

Da: Mario Zamorani.

I sottoscritti cittadini promuovono la seguente petizione popolare, secondo quanto previsto dallo Statuto comunale e dal Regolamento per la disciplina delle forme della partecipazione popolare all’amministrazione locale, rivolta all’amministrazione comunale di Ferrara, chiedendo:

– di ripristinare, preferibilmente affisso al Palazzo comunale dov’era, vale a dire lungo lo scalone di accesso al Municipio, o comunque lungo corso Martiri della libertà, in piazza del Municipio o in piazza Savonarola, lo striscione “Verità per Giulio Regeni”; com’è noto in questo senso il Comune di Ferrara a suo tempo aveva aderito all’iniziativa di sostegno alla verità per Giulio Regeni promossa da Amnesty International;

– di sapere per quali motivi lo striscione è stato prima spostato e poi rimosso;

– che, se non esistono cause ostative cogenti (e in questo caso chiediamo di sapere quali sono), su questo argomento si possa pronunciare il Consiglio comunale.

Si è riunito oggi a Comacchio il Tavolo del Turismo.

Da: Comune di Comacchio.

I dati raccontano dei primi segnali di contrazione dei consumi e lo spettro di un empasse sulle prenotazioni estive, soprattutto dall’estero dove pesa l’immagine non chiara, se non distorta, della reale situazione nel nostro Paese.
Hanno partecipato all’incontri gli assessori Riccardo Pattuelli e Robert Bellotti, insieme al dirigente Roberto Cantagalli, e ai rappresentanti di CNA, Ascom, Cesb, Unindustria, Confartigianato. L’incontro ha permesso di fare il punto con i rappresentanti del settore turismo sull’emergenza legata al Covid19 che sta colpendo maggiormente i settori di turismo e commercio. Il primo contraccolpo concreto è dato dalla sospensione delle gite d’istruzione delle scuole che avevano scelto come meta Comacchio e le bellezze del Parco del Delta.

Il “Tavolo”, all’unanimità, ha sostenuto la riprogrammazione del piano promozionale e degli eventi ricompresi nell’arco temporale delle limitazioni previste dal del decreto governativo o prossimi ad esso, per questo. al migliorare della situazione complessiva sarà necessario avviare fin da subito azioni di rilancio del turismo. Questo avverrà in stretta sinergia con Regione, Apt e Destinazione Turistica Romagna come concordato anche nella corso dell’incontro svoltosi a Bologna la settimana scorsa e , attivato dall’assessore regionale al Turismo Andrea Corsini. Le associazioni hanno ribadito le istanze già presentate in Regione: moratorie dei mutui da parte delle banche, richiesta di cassa integrazione e slittamento delle scadenze delle imposte comunali.
L’amministrazione comunale si è detta disponibile a sostenere le possibili azioni economiche di sostegno, anche in coordinamento con gli enti sovraordinati e gli altri enti della costa emiliano romagnola.

Comacchio: acqua rossa canale Logonovo.

Da: Comune di Comacchio.

Fenomeno singolare quello che si è verificato in data 04.03.2020 all’interno del canale Logonovo di Lido degli Estensi, una chiazza di acqua tra il biancastro e il rosso ha allarmato gli operatori della molluschicoltura, titolari degli impianti di allevamento.

“ il Comune di Comacchio – spiega Denis Fantinuoli Vicesindaco con delega all’Ambiente – è stato contattato dagli operatori del settore, allarmati da questo fenomeno inconsueto per il periodo dell’anno.

Il settore Ambiente del Comune di Comacchio, ha – a sua volta – contattato la struttura oceanografica Daphne, che da subito ha fornito ampia collaborazione, nell’analizzare un campione dell’acqua prelevata dal sito”

In attesa degli esiti dell’analisi chimiche del campione prelevato, l’ipotesi più accreditata, prospettata dalla stessa Daphne, potrebbe essere quella di una fioritura algale anticipata della specie Noctiluca Scintillans.

Crisi aziendali. In Regione la vertenza sulla Sitie Impianti industriali Spa di Ferrara.

Da: Regione Emilia Romagna.

Questa mattina a Bologna, in viale Aldo Moro, il Tavolo di salvaguardia occupazionale. L’azienda ferrarese oggi è in concordato. Cigs per crisi aziendale di un anno per 285 lavoratori su un totale di 354

Bologna – L’obiettivo fondamentale è quello di salvaguardare l’occupazione ma anche, ciascuno per la propria parte, l’impegno delle istituzioni a sostenere nel percorso di ristrutturazione aziendale il rilancio della Sitie Impianti industriali Spa di Ferrara.

È questo quanto emerso oggi dal tavolo regionale di salvaguardia occupazionale, svoltosi questa mattina in Regione, per affrontare la vicenda dell’azienda che opera nel settore delle installazioni elettriche e di strumentazione industriale. All’incontro, presieduto dall’assessore allo Sviluppo economico e Lavoro, Vincenzo Colla, erano presenti i rappresentanti dell’azienda, le organizzazioni sindacali di categoria e territoriali, il Comune di Ferrara, l’Agenzia per lo sviluppo Sipro e i rappresentanti dei lavoratori.

Nelle scorse settimane è stato sottoscritto verbale di Cigs per crisi aziendale di 12 mesi (a decorrere dal 27 febbraio 2020) per 285 lavoratori su un totale di 354. Il 12 febbraio 2020 l’azienda ha presentato al Tribunale di Ferrara richiesta di concordato in bianco, richiedendo i termini per la presentazione di piano di ristrutturazione e correlata proposta di concordato preventivo. Il Tribunale ha concesso il termine di 60 giorni (eventualmente prorogabile di ulteriori 60), tempo necessario all’azienda per ipotizzare un progetto di riorganizzazione e ristrutturazione finanziaria nell’ambito di una procedura concordataria basata sulla continuazione delle attività aziendali.

“L’occupazione prima di tutto. Se da un lato dobbiamo lavorare per salvaguardare tutti i lavoratori, dall’altro – ha detto l’assessore Colla – occorre seguire con attenzione il rilancio dell’azienda per il quale aspettiamo l’indispensabile piano di ristrutturazione, inclusa anche la sostenibilità finanziaria. La Regione, assieme alle altre istituzioni, ha dato la disponibilità ad accompagnare questo percorso con tutti gli strumenti disponibili a disposizione, a partire dal monitoraggio per la continuità degli appalti”.

Il tavolo regionale di salvaguardia occupazionale rimane aperto e sarà aggiornato tra 30 giorni per una verifica degli sviluppi. Nei prossimi giorni l’assessore regionale contatterà i Commissari nominati dal tribunale.

Coronavirus: misure d’emergenza, senza dimenticare cimice asiatica e calo dei prezzi

Da: CIA Ferrara.

“Il nostro presidente nazionale Dino Scanavino ha incontrato a Roma Giuseppe Conte per chiedere alcuni interventi d’urgenza finalizzati ad arginare la crisi del nostro Made in Italy, per l’export e l’assenza di manodopera stagionale. Misure condivisibili e necessarie, ma voglio ricordare a tutti che il coronavirus non cancellerà, purtroppo, un’altra emergenza, quella della cimice asiatica che tra poco arriverà nei campi e nei frutteti ad aggravare ulteriormente la situazione – spiega Stefano Calderoni, presidente di Cia – Agricoltori Italiani Ferrara. Nel dettaglio Cia ha chiesto al Governo alcuni interventi davvero fondamentali in questo momento così particolare per il nostro paese. Innanzitutto una detrazione fiscale per le famiglie, del 19%,sulle spese per acquisto di prodotti agricoli e alimentari Dop e Igp e derivanti da agricoltura biologica, quindi su tutto il nostro Made in Italy d’eccellenza. Poi, per fare fronte all’emergenza che coinvolge 3 regioni (Lombardia, Veneto e Emilia-Romagna) – che da sole valgono il 40% dall’agroalimentare italiano per un totale di 24 miliardi di euro – Cia ritiene indispensabile estenderele misure previste per le zone rosse e gialle, a tutto il Nord Italia, con lo stop delle tasse e dei contributi previdenziali. Oltre alla gestione immediata della crisi, l’associazione propone due linee d’intervento che riguardano il settore agrituristico, già in allarme per le prenotazioni azzerate, in particolare la sospensione dei contributi previdenziali e dei pagamenti delle rate dei mutui per un periodo non inferiore a 12 mesi. A sostegno dell’export, invece, c’è la necessità di una campagna promozionale all’estero che punti sugli elementi di salubrità del cibo italiano, oltre a incentivi a tutela del sistema fieristico internazionale.
Nel piano di azione previsto dal Governo si auspicano anche interventi strutturali che fungano da volano per il comparto, come il prolungamento del credito d’imposta e la stabilizzazione delle esenzioni fiscali per i primi insediamenti in agricoltura, a supporto dei giovani imprenditori. “Fondamentale per il nostro territorio – continua Calderoni – è il tema della manodopera stagionale. Lavoratori stranieri, in particolare provenienti dai paesi dell’Est, stanno tornando a casa per il timore del contagio. Questo provocherà carenza di manodopera a breve termine, penso ad esempio alla raccolta dell’asparago che inizierà a fine mese. Sicuramente saranno necessarie misure che semplifichino i rapporti di lavoro in agricoltura, introducendo una maggiore flessibilità, anche per evitare situazioni di illegalità nelle nostre campagne. Infine – conclude il presidente Cia – voglio ribadire che questa emergenza non ha colpito un settore forte e in crescita, maun’agricoltura già profondamente in crisi a causa dei problemi fitosanitari e dei prezzi di mercato. In questo contesto è più che mai necessaria l’applicazione di quelle misure di sostegno straordinarie – sospensione del pagamento dei mutui e delle rate dell’Inps – che Agrinsieme Ferrara chiede da molti mesi e che ha portato a due importanti mobilitazioni di agricoltori a settembre 2019 e lo scorso 30 gennaio. Inoltre rimane più che mai valida la richiesta di un intervento europeo per arginare questa crisi “doppia”, che rischia di mettere in ginocchio la nostra agricoltura”

Comune di Copparo aderisce a M’illumino di Meno spegnendo le luci del Municipio e piantando oltre 60 alberi

Da: Comune di Copparo.

M’illumino di Meno è la Giornata del risparmio energetico e degli stili di vita sostenibili lanciata da Caterpillar e Radio2 nel 2005: l’edizione 2020 torna venerdì 6 marzo ed è dedicata ad aumentare gli alberi, le piante, il verde intorno a noi.

Il Comune di Copparo aderisce a M’illumino di Meno 2020 spegnendo simbolicamente l’illuminazione del Municipio dalle ore 18 alle ore 20 e piantumando oltre 60 alberi in alcune aree pubbliche. Grazie all’aiuto dei volontari Auser sono già stati piantati 30 alberi presso l’area del Pontino Tagliapietra, 14 nell’area verde di via della Costituzione, 16 al Parco Goito e lungo il Naviglio e 8 nell’area verde di via Decimo Bottoni davanti al supermercato. Si tratta di piccole piante autoctone di acero, bagolaro, farnia, frassino e leccio provenienti dal vivaio regionale e di alcune piante di tiglio donate dall’associazione Arci Tartufi Ferrara.

Piantare alberi aiuta a mitigare il riscaldamento climatico e a salvare il pianeta, per questo il Comune chiede a tutti i cittadini di aderire a M’illumino di Meno spegnendo simbolicamente le luci della propria abitazione per 5 minuti dalle 19 alle 19.05 e piantando o regalando alberi.

Visita dell’amministrazione alla stiltende di Bondeno

Da: Comune di Bondeno.

Le tende di Bondeno viaggiano nel mondo, e non è soltanto un modo di dire. Visto che l’azienda Stiltende raggiunge ormai i mercati di tutti i continenti. Merito della capacità di innovazione e delle idee alla base del successo di un settore che ha permesso in questi anni di aprire anche due filiali estere: in Alabama e in Turchia. Il segreto? La capacità di mettere insieme il gusto e la passione della meccanica, coltivata fin da ragazzo, che ha permesso al titolare Luigi Gessi di innovare il mercato. Iniziando ad accantonare qualche risparmio per l’acquisto della materia prima e spianando gradualmente la strada ad una delle più grandi aziende del settore. «Il nostro giro nelle aziende del nostro territorio non poteva omettere un passaggio in questa bellissima realtà – dicono il sindaco Fabio Bergamini e il vicesindaco Simone Saletti – specializzata in prodotti ricercati sia in Italia che all’estero. Perché il mercato si è esteso in Usa, Canada, Australia, Africa e Asia, con tantissime spedizioni verso quei paesi e un conseguente beneficio per l’occupazione». Non a caso, l’amministrazione ha imbastito una serie di incontri con gli imprenditori per fare conoscere i contenuti del bando, che consente la stabilizzazione dei lavoratori precari. Stiltende impiega attualmente trenta dipendenti, di cui l’80% composto di manodopera femminile. «La genialità e l’ingegno che hanno sempre contraddistinto Luigi Gessi – dicono Bergamini e Saletti – lo portano a brevettare un prodotto unico che, per primo, ha realizzato a livello mondiale facilitando la vendita delle zanzariere: non più vendute su misura, ora la zanzariera viene proposta con una barra unica, già confezionata, da poter tagliare a proprio piacimento». Un’idea innovativa, l’ennesima del gruppo, che rifornisce di prodotti di prima gamma, provvisti di packaging accessoriato e sistemi di frenaggio e frizionamento unici ed esclusivi: opere di ingegno di chi non ha perso la sua predisposizione alla meccanica. Nell’ampio capannone infatti, tra i grandi macchinari e i forniti magazzini, si nasconde un piccolo laboratorio, l’angolo dell’inventore, dove Gessi ama trascorrere quel poco tempo a disposizione per produrre nuove idee, apportare miglioramenti, perché il progresso non si ferma mai.

Comunicato da comune di Codigoro

Da: Sindaco di Codigoro, Sabina Alice Zanard.

Cari cittadini e cittadine di Codigoro

Mi rivolgo a voi in un momento certamente grave per la nostra nazione, colpita dalla diffusione del Coronavirus; vorrei davvero che questo mio messaggio entrasse nelle vostre case e nelle vostre famiglie con la stessa semplicità di una chiacchierata tra amici, perché tra amici ci si conosce, ci si aiuta e, tutti insieme, si affrontano i momenti più difficili.

È ormai ufficiale la notizia che il virus ha contagiato uno stimato professionista che lavora nella nostra comunità, ma che non abita a Codigoro, il quale è ora ricoverato e riceve le cure necessarie ed adeguate: questa sera ho avuto modo di parlargli telefonicamente, e di assicurarmi delle sue condizioni di salute, che al momento sono stabili, e di esprimere a lui, ed alla sua famiglia, l’augurio di una completa e rapida guarigione. Credo che tutti voi vi unirete a me, con tutto il cuore, in questo augurio.

Dal momento in cui è stata accertata la sua positività, il Dipartimento di sanità pubblica della ASL, come previsto dai protocolli, ha contattato tutte le persone che sono entrate in contatto con lui e sette cittadini di Codigoro, tutti asintomatici ed in buona salute, sono stati, a scopo precauzionale, posti in quarantena domiciliare e sotto costante monitoraggio della ASL.

Come comunità di Codigoro non possiamo fare altro che attendere con fiducia, augurandoci che nessuno dei nostri concittadini si ammali.

Ma questa sera, come vostro Sindaco, come responsabile della nostra comunità, ma soprattutto come vostra concittadina e come donna, voglio trasmettere a voi tutti un semplice messaggio; siamo chiamati ad una sfida che deve far emergere il nostro lato migliore, tutta la nostra forza e l’unità della nostra comunità.

I mezzi di comunicazione sociale hanno diffuso e continuano a diffondere tutte le misure precauzionali necessarie ad evitare il contagio.

Chiedo a tutti voi di evitare allarmismi e di essere prudenti, di informarvi correttamente e di attenervi a quelle poche e semplici regole, che trovate pubblicate anche sul sito del comune, per il bene di tutti e di ciascuno.

Chiedo infine a tutti voi di rivolgere un pensiero di profonda gratitudine verso tutti i medici, gli infermieri e il personale sanitario; da giorni lottano senza concedersi un attimo di tregua, lavorando per assicurare le terapie migliori e le cure più appropriate non solo per coloro che sono colpiti da questo virus, ma anche a tutti gli altri malati: perché se è vero che ora c’è un’emergenza, non dobbiamo dimenticare tutte quelle persone che hanno altre patologie o condizioni di salute precarie.
Ed è giusto anche rivolgere un pensiero di gratitudine a tutti quei volontari, come quelli di Pronto Amico o dell’Associazione “Il Ponte”, che continuano ad operare a favore dei nostri malati.

Certamente, non sarà un compito facile e ci troveremo a dover affrontare nuove sfide. Ma io sono fermamente convinta che se ognuno di noi farà la sua parte, supereremo anche questo momento.

Sarà mia cura tenervi costantemente informati e di farvi avere tutte le informazioni necessarie.

A tutti voi, di cuore, una serena notte.

La sindrome del colibrì:
il virus che ha infettato la politica

So che il direttore di Ferraraitalia ha scritto, giustamente, di non voler prendere parte al diluvio informativo che sta accompagnando questo difficile periodo contrassegnato dal tentativo di contrastare il diffondersi del Coronavirus.
Queste righe non vogliono entrare nel merito delle misure prese da Governo e Regioni colpite: troppo severe o sensate? Non ne sono capace.
Anche perché resta forte il dubbio che molte voci che ora puntano il dito su provvedimenti giudicati eccessivi (finiscono per aggravare una situazione economica già di suo sull’orlo della recessione), siano le stesse a gridare contro le istituzioni colpevoli, in caso contrario, di avere preso sotto gamba il problema.
Sono piuttosto i risvolti politico-istituzionali della vicenda a suscitare qualche impressione. Lombardia e Veneto, si sa, sono le regioni colpite per prime in Italia e con il maggior numero di casi. Dunque, i loro governatori si sono trovati in prima linea a dover far fronte alla diffusione dell’epidemia.
Sapendo come ragiona la politica, almeno dalle nostre parti, è difficile trattenere la sensazione che fin dall’inizio le due terre per antonomasia del buongoverno leghista, abbiano voluto dare conferma della loro esemplare amministrazione con provvedimenti pronti, chiari, decisi, efficienti e senza tentennamenti, per mettere le briglie alla diffusione del virus.
Di fronte a un governo nazionale ormai più simile a un morto che cammina, l’impressione è stata quella di prove tecniche di buongoverno, per dimostrare che… se si andasse al voto, meglio prima che poi, il Paese può essere messo in buone mani, senza altri inquilini coi quali scendere a patti.
Se, e sottolineo se, qualcuno ha fatto questi conti, ha dovuto scontrarsi con una situazione ben più complessa che ha finito per vanificare ogni ipotesi di blitzkrieg.
Non si spiegherebbero altrimenti alcune uscite singolari dei governatori Attilio Fontana (Lombardia) e Luca Zaia (Veneto).
Attilio Fontana, come scrive Marco Damilano (L’Espresso 1 marzo), prima paragona la sua regione alla città cinese di Wuhan, da cui tutto e partito, poi di fronte al pericolo paralisi della potente macchina produttiva lombarda cerca di correggere il tiro. Quando, in seguito, indossa in diretta video la mascherina anticontagio, persino Giorgia Meloni ha commentato che se la poteva risparmiare.
Il secondo, Luca Zaia, si è invece prodotto in un feroce paragone fra le normali condizioni igieniche del popolo veneto e i cinesi: Tutti abbiamo visto che i cinesi mangiano i topi vivi.
Non è stato da meno il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, quando, con un accenno che tutti hanno inteso diretto all’ospedale di Codogno, se l’è presa con alcune falle del sistema sanitario lombardo, notoriamente un modello in cima a tutte le statistiche nazionali.
La scivolata istituzionale ha prontamente provocato la reazione stizzita del governatore Fontana, che gli avrebbe dato del ciarlatano.
Come se non bastasse, mentre le borse perdono punti come la nostra Spal e lo spettro recessione è sempre più una dura realtà, Matteo Salvini, pare con la sponda dell’altro Matteo (Renzi), se ne viene fuori con la proposta di un Governo di Unità Nazionale per gestire meglio la crisi (il come non è dato sapere) e accompagnare il Paese a nuove elezioni.
Nel frattempo Giorgia Meloni, da Lilli Gruber, lamenta la totale assenza dell’Europa sull’emergenza in corso. La sovranista, nazionalista, italianissima leader di FdI chiama Bruxelles a battere un colpo? Per carità, è sacrosanto denunciare l’assenza di linee europee per evitare che si chiudano a capocchia i confini, ma proprio da quel pulpito dobbiamo sentire la predica?
Per inciso, dopo narrazioni martellanti secondo cui ondate di virus sembravano venire dai barconi dei migranti, con misure draconiane sui porti tricolori, ora sono proprio gli italiani (per giunta lombardo-veneti) ad essere rifiutati.
Chissà se il cuore immacolato di Maria, il crocefisso e la Madonna di Medjougorie, se la sono legata al dito?
Tanto per restare in area celeste: facevamo volentieri a meno anche del monito di don Livio Fanzaga di Radio Maria, secondo il quale Corona-virus ricorda la corona del rosario. Per farla breve, l’epidemia sarebbe un ammonimento divino a pregare prima che arrivi l’apocalisse.
Intanto che ciascuno è libero di immaginarselo all’inferno, condannato a trascorrere l’eternità in compagnia degli inventori delle statuette da giardino di Biancaneve e i sette nani e degli infissi in alluminio anodizzato, più acqua e molto meno vin santo nel calice della messa è il consiglio che mi sento di dare, spassionatamente.
Tornando fra i comuni mortali, sembra proprio che alla classe dirigente che ci ritroviamo manchi il senso della prudenza. Un elemento che dovrebbe essere suggerito dal fatto che un’emergenza come questa presenta più incertezze che certezze.
Non si spiega proprio la fiducia ottocentesca con la quale ci si ostina a chiedere risposte alla scienza. L’impressione è che si possono consultare tutti i virologi che si vuole, ma una risposta certa sul Coronavirus al momento non c’è. Ci sono tante risposte, ma non ‘la risposta’.
Dovrebbe essere noto che, dopo la sbornia positivista, la scienza è ricerca, processo, non ‘soluzione’. Dal principio di falsificabilità (Popper), a quello di indeterminazione (Heisemberg) e alla relatività (Einstein), il mondo scientifico nel Novecento si è ritirato dall’illusione apodittica ed è entrato nella dimensione probabilistica e delle ipotesi. Quindi, la scienza può continuare a essere utile sul piano dell’indagine razionale, ma non su quello fideistico-dogmatico della risposta univoca e definitiva.
In secondo luogo, il momento della decisione politica – chi fa cosa – cade su un assetto istituzionale nel quale le competenze, da troppo tempo, sembrano distribuite da un ubriaco.
E’ del Centrosinistra la riforma costituzionale del 2001, che ha finito per creare problemi in ordine alle competenze statali e regionali, con un’area di materie concorrenti fra i due livelli istituzionali, fonte di contenziosi e discussioni che tuttora attendono soluzioni.
E’ ancora del Centrosinistra una riforma costituzionale e istituzionale (peraltro fallita nel 2016), con la quale si è inteso semplificare il quadro istituzionale giudicato troppo complesso, composto da Comuni, Province e Regioni. Il risultato di questa furia riformatrice (della quale, naturalmente, nessuno rivendica la firma autografa), è un nuovo assetto, più semplice (?), composto da Comuni, Unioni di Comuni, Agenzie, Città Metropolitane e Regioni. Come se non bastasse, qualcuno ha pure ipotizzato le Aree Vaste, non si è mai capito se come livello istituzionale o non si sa bene cosa.
Terzo: dopo decenni di decentramento, sussidiarietà verticale e federalismo, il risultato finale è che mai come oggi le risorse, frutto dell’imposizione fiscale, sono centralizzate. Tanto che i sindaci sono come i soldati lasciati in trincea senza armi, munizioni e con le suole delle scarpe di cartone.
E il peggio è che chiunque voglia mettere ordine in questo tessuto istituzionale, pare lo faccia più per essere fotografato con la scopa in mano, piuttosto che concentrare l’attenzione sul pavimento che s’intende pulire. Così, sono più le scorie che si lasciano in giro, in un disordine crescente di compiti e di norme che, come le pezze, sono sempre peggiori del buco.
Come se non bastasse, l’emergenza Coronavirus grava su un sistema sanitario falcidiato da anni di tagli a risorse, strutture e personale. L’esempio degli ospedali Spallanzani e Sacco, nei cui laboratori sono stati isolati i virus per mano di ricercatori precari, è la cifra drammatica di un Paese ingrato, che chiede adesso a questi cervelli superstiti e maltrattati di compiere il miracolo.
Se questa, appena abbozzata, è l’istantanea di un Paese disordinato, sfibrato e bombardato, con quali velleità di protagonismo una classe dirigente può pretendere di governare un’emergenza, immaginando d’intestarsi qualsiasi vittoria?
Non sarebbe meglio, data la situazione, scendere dal pero della presunzione e cercare insieme le risposte migliori – non miracoli – nell’interesse comune?
Batta un colpo se c’è qualcuno disposto ad aiutare l’Italia a uscire dalla sindrome del colibrì: un Paese che spreca la gran parte delle proprie risorse per restare immobile.

Ferrara, 29 febbraio 2020

Serve un piano economico-industriale per una Azienda Pubblica per la Raccolta Rifiuti

Da: Associazione Politico-Culturale Il Battito della Città

Disponibilità dell’assessore Balboni, ma ora occorre una risposta chiara, precisa e sollecita.

Nel pomeriggio di martedì 3 marzo è finalmente ripartito il confronto al Tavolo partecipativo per lo studio della ripubblicizzazione del servizio rifiuti del Comune di Ferrara. Dopo lo schema predisposto da Atersir che ha delineato gli scenari entro il quale può muoversi la decisione di procedere o meno verso la ripubblicizzazione, l’incontro si è aperto con le considerazioni che abbiamo avanzato in proposito come associazione Il Battito della Città. In particolare, abbiamo sostenuto che, proprio sulla base dello schema prodotto da Atersir, che è più che fattibile dar vita ad una nuova azienda pubblica per la gestione del servizio rifiuti, cui affidare tale servizio in sostituzione di Hera che lo sta continuando a svolgere in un regime di proroga dalla fine del 2017.
Il percorso da noi individuato prevede che le risorse iniziali – circa 6 milioni di Euro – provengano da Ferrara Holding Servizi Srl, che ha un capitale sociale di circa 81 milioni di Euro e riserve per oltre 7milioni. In più, la ripubblicizzazione del servizio consentirebbe di utilizzare la cosiddetta remunerazione del capitale, cioè il profitto garantito ai gestori – oggi agli azionisti di Hera va una cifra pari a 1 milione e 300mila Euro – per sostenere la nascita della nuova Azienda pubblica e/o per la riduzione delle tariffe ai cittadini.
Infine, abbiamo indicato che il passaggio fondamentale da mettere in campo ora è quello di costruire un vero e proprio piano economico-industriale per verificare definitivamente l’ipotesi della ripubblicizzazione, attraverso la messa a disposizione di risorse apposite da parte di Ferrara Holding Servizi Srl, coinvolgendo soggetti industriali che hanno le competenze utili a tal fine, come Contarina Spa, azienda pubblica del trevigiano, e/o Alea Ambiente Spa, azienda pubblica del forlivese che ha seguito un percorso analogo a quello da noi proposto.
A fronte di queste nostre considerazioni, abbiamo registrato un certo interesse da parte dell’assessore Balboni, anche se non è arrivata una risposta precisa sulla nostra proposta di elaborare un vero e proprio piano economico-industriale. L’assessore Balboni ha, alla fine, proposto di svolgere ulteriori approfondimenti, con un maggiore coinvolgimento dei Gruppi Consiliari (peraltro all’incontro sono stati presenti consiglieri della Lega, di Forza Italia e del PD), e un aggiornamento del Tavolo Partecipativo per la fine del mese di marzo o inizio del mese di aprile.
Da parte nostra, ribadiamo che, se è utile continuare nel confronto, diventa comunque necessario che si indichi in modo preciso come si vuole procedere, e in specifico se si intende rispondere positivamente alla nostra proposta di mettere a punto un vero e proprio piano economico-industriale per la nuova azienda pubblica. Su questo ci attendiamo che il prossimo incontro affronti questo nodo, ed è su questo che faremo una attenta valutazione e daremo un giudizio preciso sulle volontà in campo da parte dell’Amministrazione Comunale e dei vari Gruppi consiliari.