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Giorno: 30 Marzo 2020

Il sindaco Fabbri: “Vogliamo raggiungere il maggior numero di famiglie, chiedo a tutti attenzione e correttezza”

Da: Comune di Ferrara.

Comincia domani alle ore 14 la distribuzione gratuita delle 150mila mascherine acquistate dal Comune di Ferrara per i cittadini. Grazie al lavoro dei consiglieri comunali e degli assessori che dalla giornata di domenica sono incessantemente all’opera, le mascherine verranno distribuite all’interno di buste di carta con il logo del Comune di Ferrara, contenenti ognuna tre pezzi. La distribuzione proseguirà fino a venerdì 3 aprile compreso, salvo esaurimento scorte e sarà ripetuta nelle prossime settimane.

“E’ importante che per consentirci di raggiungere il maggior numero possibile di famiglie ogni nucleo familiare ritiri una sola busta, anche in virtù del fatto che nelle prossime settimane verranno organizzate nuove distribuzioni e che cercheremo di andare incontro a tutte le esigenze dei cittadini a partire da quelli più fragili, che in questo momento vanno protetti maggiormente – spiega il sindaco di Ferrara Alan Fabbri -. Abbiamo organizzato una modalità di distribuzione che dà ai cittadini diverse possibilità: di raggiungere a piedi il negozio più vicino o di recarsi in auto presso un checkpoint, o per chi non può muoversi per motivi di salute, di ricevere le mascherine direttamente a casa. Mi aspetto dai ferraresi una dimostrazione di generosità e che sia del tutto infondato il timore che molti cittadini ci hanno espresso relativamente alla possibilità che qualcuno approfitti della distribuzione gratuita per fare incetta di mascherine”.

Ecco dove è possibile ritirare le mascherine:

1) Punti vendita. Gli esercizi commerciali aperti, segnalati dalle Associazioni di categoria e tutte le farmacie del Comune di Ferrara,a partire da domani e nei prossimi giorni fino ad esaurimento scorte, verranno riforniti del materiale da distribuire. Per i cittadini sarà semplice individuare i negozi a cui rivolgersi perché gli stessi esporranno una locandina (in allegato) con le indicazioni del caso. Dalla mattina di mercoledì anche le edicole avvieranno la distribuzione, segnalandola attraverso l’affissione della medesima locandina.

2) Check point. Martedì pomeriggio, nei pressi dei principali centri commerciali della città, verranno attivati 4 check point per la distribuzione delle mascherine. Si tratta di punti di distribuzione fissi a cui se ne aggiungeranno altri che a rotazione toccheranno tutte le frazioni della città (il calendario verrà comunicato nella giornata di domani). I check point fissi saranno attivi tutti i pomeriggi, da martedì 31 marzo fino a venerdì 3 aprile, dalle ore 14 alle ore 18, posizionati all’esterno delle strutture commerciali e raggiungibili esclusivamente in auto. A gestire la distribuzione sarà l’Associazione Nazionale Carabinieri e i check point saranno ben identificabili grazie alla presenza dei mezzi dell’Associazione dell’Arma. In particolare i check point fissi saranno posizionati presso: IPERCOOP IL CASTELLO, ingresso Via Andrej Sacharov IPERCOOP LE MURA, ingresso Via Copparo IPERTOSANO, ingresso Via Diamantina INTERSPAR VIA POMPOSA, ingresso Via Pontegradella. I cittadini dovranno avvicinarsi al banchetto, abbassare il finestrino rimanendo all’interno del veicolo, quindi ricevere la busta con il materiale in piena sicurezza.

3) Spesa a domicilio. Chi già riceve la spesa a domicilio con un servizio gestito da volontari , senza la necessità di farne richiesta, a partire da mercoledì, troverà in aggiunta alle provviste anche la busta con le mascherine. Le associazioni non vanno considerate agenti di distribuzione di mascherine a domicilio e non verranno accettate richieste non realmente motivate da necessità riscontrabili.

4) Consegna a casa. Per chi è temporaneamente impossibilitato per motivi di salute o di età (anziani, malati ecc) a muoversi da casa, il Comune ha attivato il numero 366-8243080 attivo dal lunedì al venerdì dalle 09.00 alle 16.00, utile anche per i sordomuti attraverso il servizio di messaggistica.

Ricordiamo che i checkpoint sono raggiungibili esclusivamente in auto per motivi di sicurezza e che, per evitare assembramenti, i cittadini non devono recarsi nei punti vendita esclusivamente per il ritiro della mascherina, ma considerare questa una opportunità in aggiunta alla normale attività di acquisto. E’ inoltre importante ricordare che mascherine distribuite non vanno considerate dispositivi di protezione individuale, ma si tratta di strumenti comunque utili nello svolgimento delle normali attività quotidiane, da utilizzare in aggiunta alle altre prescrizioni sanitarie (distanza interpersonale, igiene delle mani ecc) per evitare il propagarsi del contagio da Covid 19.

Coldiretti: 82% cerca cibo italiano, bene etichette.

Da: Coldiretti di Emilia Romagna.

La proroga dell’obbligo di indicare in etichetta l’origine di alimenti base come pasta, riso e derivati del pomodoro, oltre a quella per i prodotti lattiero caseari, era attesa dall’82% degli italiani che con l’emergenza coronavirus sugli scaffali cercano prodotti Made in Italy per sostenere l’economia ed il lavoro degli italiani. E’ quanto emerge da una indagine Coldiretti/Ixe’ in merito alla attesa proroga dell’obbligo di indicazione dell’origine anche per il grano per la pasta di semola, del riso e del pomodoro nei prodotti trasformati firmato dai ministri delle Politiche agricole Teresa Bellanova e dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli con il decreto che prolunga i provvedimenti nazionali in vigore oltre il 1 aprile, data di entrata in applicazione del regolamento Ue 775/2018.

Un risultato fortemente sostenuto dalla Coldiretti che ha promosso la campagna #MangiaItaliano che ha dato vita insieme a Filiera Italia ad una alleanza salva spesa Made in Italy, con l’adesione di Conad, Coop, Auchan, Bennet, Cadoro, Carrefour, Decò, Despar, Esselunga, Famila, Iper, Italmark, Metro, Gabrielli, Tigre, Oasi, Pam, Panorama, Penny, Prix, Selex, Superconti, Unes, Vegè.

“Anche in questo caso di fronte all’atteggiamento incerto e contradditorio dell’Unione Europea che obbliga ad indicare l’etichetta per la carne fresca, ma non per quella trasformata in salumi, per la frutta fresca, ma non per i succhi, l’Italia che è leader europeo nella trasparenza e nella qualità ha il dovere di fare da apripista nelle politiche alimentari comunitarie”, ha affermato il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “in un momento difficile per l’economia dobbiamo portare sul mercato il valore aggiunto della trasparenza con l’obbligo di indicare in etichetta l’origine di tutti gli alimenti”. La Coldiretti insieme a Campagna Amica è stata promotrice dell’iniziativa dei cittadini europei che ha raccolto oltre 1,1 milioni di firme in 7 Stati membri e che chiede di estendere l’obbligo di indicazione della materia prima in tutti gli alimenti promossa con il sostegno di numerose organizzazioni e sindacati di rappresentanza europee: dalla Fnsea (il maggior sindacato agricolo francese) alla Ocu (la più grande associazione di consumatori spagnola), da Solidarnosc (storico e importante sindacato polacco) alla Upa (l’Unione dei piccoli agricoltori in Spagna), da Slow Food a Fondazione Univerde, a Gaia (associazione degli agricoltori greci) a Green protein (Ong svedese). A spingere in questa direzione – precisa la Coldiretti – sono anche le normative nazionali di etichettatura di origine obbligatoria adottate da numerosi paesi in via sperimentale oltre all’Italia. Come Spagna, Francia, Portogallo, Finlandia, Romania, Lituania e Grecia.

“Il green deal che la commissione vuole realizzare anche attraverso la strategia farm to fork inizia dalla trasparenza a tavola” ha concluso il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel ricordare che “l’obbligo di indicare l’origine è una battaglia storica della Coldiretti che ha portato l’Italia all’avanguardia in Europa.

Grazie al pressing della Coldiretti è in vigore in Italia l’obbligo di indicare in etichetta l’origine per pelati, polpe, concentrato e degli altri derivati del pomodoro grazie alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale 47 del 26 febbraio 2018, del decreto interministeriale per l’origine obbligatoria sui prodotti come conserve e salse, oltre al concentrato e ai sughi, che siano composti almeno per il 50% da derivati del pomodoro. Il 13 febbraio 2018 era entrato in vigore l’obbligo di indicare in etichetta l’origine del grano per la pasta e del riso, ma prima c’erano stati già diversi traguardi raggiunti: il 19 aprile 2017 è scattato l’obbligo di indicare il Paese di mungitura per latte e derivati dopo che il 7 giugno 2005 era entrato già in vigore per il latte fresco e il 17 ottobre 2005 l’obbligo di etichetta per il pollo Made in Italy mentre, a partire dal 1° gennaio 2008, vigeva l’obbligo di etichettatura di origine per la passata di pomodoro. A livello comunitario – conclude la Coldiretti – il percorso di trasparenza è iniziato dalla carne bovina dopo l’emergenza mucca pazza nel 2002, mentre dal 2003 è d’obbligo indicare varietà, qualità e provenienza nell’ortofrutta fresca.

Dal primo gennaio 2004 c’è il codice di identificazione per le uova e, a partire dal primo agosto 2004, l’obbligo di indicare in etichetta il Paese di origine in cui il miele è stato raccolto, mentre la Commissione Europea ha recentemente specificato che l’indicazione dell’origine è obbligatoria anche su funghi e tartufi spontanei.

I primi numeri dai servizi del Comune di Comacchio.

Da: Comune di Comacchio.

“In questa situazione emergenziale, ancora un volta si evidenzia la solidarietà diffusa nella popolazione. Il senso della comunità, dell’aiuto ai parenti e ai vicini rinsalda i rapporti fra le famiglie. Comacchio dimostra così la sua anima più vera”: così si esprime il vice sindaco Denis Fantinuoli commentando i numeri degli interventi realizzati dal servizio comunale per le Politiche Sociale finalizzate alla consegna della spesa a domicilio e quella dei farmaci per le persone in difficoltà.

Numeri alla mano, sono 27 gli utenti che hanno usufruito del servizio previsto dal Comune di Comacchio. Il servizio a domicilio è curato dalla Cooperativa Girogirotondo, con l’apporto della Protezione Civile per la consegna dei soli farmaci.

Le richieste giunte al numero dei Servizi Sociali per la consegna della spesa sono state 17 e altre sono già prenotate per la questa settimana: alcuni nuclei richiedono entrambi i servizi (cibo e farmaci). Dieci le consegne dei farmaci, e altre sono in itinere infatti il servizio, reso operativo dalla scorsa settimana (dal lunedì al venerdì, ore 9 – 13), è stato ampliato con un sistema di reperibilità per la giornata di sabato: in questo caso si realizza la prenotazione per la consegna attuata il lunedì successivo. Ora gli utenti potranno telefonare ai recapiti telefonici dedicati 0533 310292 e 0533 310258 dal lunedì al sabato.

La distribuzione territoriale delle richieste segnala:

Comacchio 4, Volania 1, San Giuseppe 5, Portogaribaldi e Lidi 14. A queste richieste si affiancano tuttavia altre necessità più specifiche che il servizio Politiche Sociale affronta nell’ambito delle sue competenze.

La popolazione di Comacchio (dati ad agosto 2019) si attesta su 22.078 persone (maschi 10.823 – femmine 11.255) in 10.703 famiglie. La fascia anziana, oltre i 75 anni, si esprime con un 12,92% mentre i cittadini fra i 65 e i 74 anni rappresentano il 14,45 della popolazione (dati urbistat 2018).

Il centralino del Comun lagunare, fin dai primi giorni dell’emergenza, è stato punto di riferimento per i cittadini: stimando una media, si riscontrano oltre trenta telefonate giornaliere con un maggior comprensibile incremento nelle prime settimane dell’emergenza sanitaria. Alle Centrale Radio Operativa della Polizia Municipale le chiamate, mediamente sono circa 40 con richiesta di informazioni, in particolare sulle restrizioni previste. Nei giorni immediatamente successivi all’emanazione di un nuovo provvedimento del Governo che prevede ulteriori restrizioni, le richieste di informazioni subiscono un picco e le telefonate superano anche il centinaio. La Polizia Locale è presente sul territorio con 3 pattuglie per turno, specificamente dedicate ai controlli previsti per l’ottemperanza delle misure di contrasto alla diffusione del COVID-19. In alcune giornate sono 4 gli equipaggi in un turno che controllano a rotazione tutto il territorio del Comune.

Rancan: “Covid-19, positivo 10% dei sanitari. Bonaccini, ascolti appello sindacati e intervenga!”

Da: Lega Emilia Romagna.

“Il governatore dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, ascolti l’appello lanciato dai sindacati e si attivi immediatamente affinché divenga subito operativa la proposta avanzata del commissario ad acta Sergio Venturi e dell’assessore alla Sanità, Raffaele Donini. Tale proposta intende effettuare uno screening mediante l’esecuzione di 100.000 esami (attraverso un test sierologico) al personale sanitario e socio sanitario per rendere operativo il contenuto del protocollo firmato tra le organizzazioni confederali e di categoria ed il ministro della Salute Roberto Speranza. Così il capogruppo della Lega, Matteo Rancan, che chiede a Bonaccini di “attivarsi seriamente” e non con proclami e promesse che non è in grado di mantenere, come quella fatta il 20 marzo scorso quando aveva dichiarato “faremo tamponi a tappeto, più di 5mila al giorno, partendo dal personale sanitario”. Un dato, quello dei 5mila tamponi al giorno, che, però, è stato rispettato solo una volta in questi ultimi 10 giorni” conclude il capogruppo del Carroccio.

Arriva dall’Assessorato regionale una prima boccata d’ossigeno per centinaia di realtà del settore

Da: Regione Emilia Romagna.

Sono interessati lo spettacolo dal vivo e la musica. Altri sei mesi per i programmi su Parma Capitale della Cultura 2020 e per le celebrazioni dai 700 anni della morte di Dante e del centenario della nascita di Tonino Guerra

Bologna. La Regione a fianco delle realtà culturali dell’Emilia-Romagna, in difficoltà a causa dell’emergenza Covid 19 che ha imposto la chiusura dei luoghi della cultura, impedendo lo svolgimento delle attività. E lo fa definendo proroghe, prime modifiche e semplificazioni per una serie di procedure.

Per questo un provvedimento della Giunta regionale, su proposta dell’Assessorato alla Cultura e Paesaggio, ha introdotto modifiche e semplificazioni a bandi e avvisi regionali in materia di spettacolo dal vivo e musica. Inoltre, sono stati prorogati di sei mesi i termini per la presentazione di progetti relativi a importanti scadenze come Parma Capitale della Cultura 2020 e le celebrazioni per il 700 anni dalla morte di Dante e del centenario della nascita di Tonino Guerra.

La sospensione forzata delle attività ha causato l’annullamento di molte programmazioni in corso, rinvii e slittamenti, modifiche ai progetti assegnatari di contributi regionali, generando notevoli problemi finanziari.
In alcuni settori si è proceduto a modificare le procedure per accelerare l’erogazione dei contributi agli operatori.

In sintesi, ecco gli atti amministrativi rispetto ai quali la Regione ha introdotto modifiche, semplificazioni nelle procedure e proroghe.

Bandi e avvisi semplificati, per accelerare l’erogazione dei contributi

– Avviso pubblico e agli atti adottati in attuazione della L.R. n. 13/1999 “Norme in materia di spettacolo”.

– Inviti e Avvisi pubblicati in attuazione della L.R. n. 2/2018 “Norme per lo sviluppo del settore musicale”.

Presentazioni progetti e consuntivi prorogati di 6 mesi

– Deliberazione n. 800 del 20 maggio 2019 “Parma Capitale italiana della Cultura 2020”.

– Deliberazione n. 1774 del 21 ottobre 2019 “L.R. n. 25/2018, art. 3. Modalità di concessione ed erogazione del contributo straordinario al Comune di Ravenna per le celebrazioni del settimo centenario della morte di Dante Alighieri”.

– Deliberazione 1857/2019 riguardante, in particolare, le celebrazioni del centenario della nascita di Tonino Guerra.

Il testo della delibera n. 234 del 23 marzo 2020 è consultabile sul sito della Regione alla pagina http://servizissiir.regione.emilia-romagna.it/deliberegiunta/servlet/AdapterHTTP?action_name=ACTIONRICERCADELIBERE&ENTE=1 e sarà pubblicato sul Bur del 15 aprile prossimo e sul portale wwww.emiliaromagnacreativa.it nei canali Spettacolo, Cinema, Musica le schede dettagliate delle semplificazioni e delle proroghe sui singoli bandi.

31 Marzo: Claudio Abbado e i Berliner, il trentesimo anniversario dello storico concerto a Ferrara.

Da: Ferrara Musica.

Pur con la sobrietà che il momento attuale richiede, martedì 31 marzo 2020 l’Associazione Ferrara Musica festeggia un anniversario fondamentale della sua storia.

Sono passati infatti trent’anni da quel 31 marzo 1990, quando Claudio Abbado e i Berliner Philharmoniker tennero al Teatro Comunale di Ferrara uno storico concerto, che segnò il ritorno in Italia di quella che era ed è tuttora considerata l’orchestra più importante del mondo.

Va ricordato che nell’anno precedente, il 1989, il grande direttore milanese e fondatore di Ferrara Musica era stato eletto a succedere a Herbert von Karajan sul podio dei Berliner, e questa nomina aveva acceso ancora di più l’interesse del pubblico e della critica italiani nei suoi confronti.

L’evento, che portò Ferrara alla ribalta della cronaca nazionale, tenne banco per diversi mesi sui giornali, scatenando un’incredibile caccia al biglietto, assegni con importo in bianco inviati in biglietteria, code sotto i portici di Corso Martiri della Libertà, l’organizzazione di proiezioni in diretta nel maxi schermo allestito in piazza Trento e Trieste e in alcuni cinema del centro. Quella sera erano presenti, tra gli altri, Raoul Gardini, Giorgio Napolitano e Francesco Cossiga, il concerto venne ripreso dalla Rai e c’erano a “coprire” l’avvenimento tutti i più importanti quotidiani nazionali. Per l’occasione venne acquistata grazie al contributo dell’Unione Industriali di Ferrara ed installata la camera acustica che tuttora è in dotazione e in uso al Teatro Comunale.

Il concerto del 1990 divenne storico perché fu il primo di diversi tenuti da Abbado e dai Berliner a Ferrara, nell’ambito di un percorso musicale ben preciso che si chiarì e si sviluppò negli anni successivi. Quella sera vennero eseguiti sei brani dall’opera 6 di Anton Webern, la Sinfonia “Incompiuta” di Schubert e la Settima Sinfonia di Beethoven.

Ferrara Musica ricorda questo concerto con alcune delle straordinarie immagini che il fotografo Marco Caselli Nirmal scattò allora e che ha estratto per l’occasione dal suo archivio.

Onoranze funebri: “anche noi in prima linea nell’emergenza. Ecco le nostre richieste”

Da: CNA di Ferrara.

Semplificare la preparazione delle salme; reperire dispositivi di protezione; ottenere procedure semplificate via PEC per l’autorizzazione dei trasporti funerari – Michela Pazzi, portavoce delle onoranze funebri associate a Cna, elenca le priorità del settore.

“Anche noi siamo in prima linea nell’emergenza: per questo abbiamo scelto una linea di comportamento comune e ci aspettiamo il sostegno delle istituzioni.

Abbiamo bisogno di reperire i dispositivi di protezione individuale (mascherine, calzari ecc.) che da tempo scarseggiano; chiediamo procedure burocratiche semplificate per autorizzare i trasporti funerari; chiediamo che la nostra scelta di non procedere alla preparazione e vestizione delle salme sia sostenuta da apposite ordinanze di tutte le amministrazioni comunali, Ferrara compresa”.

Michela Pazzi è portavoce delle aziende di onoranze funebri associate a Cna: 25 imprese con 110 dipendenti complessivi, la quasi totalità del settore per la provincia di Ferrara. La sua famiglia opera in questo campo sin dagli anni 30 del secolo scorso.

La sua è una manifestazione di responsabilità che viene da tutte le aziende di onoranze funebri del territorio, ma anche una richiesta d’aiuto. “Anche noi, con i nostri operatori, siamo in prima linea in questa emergenza” ribadisce. Prelevare le salme dei defunti nelle case private o nelle strutture, occuparsi del trasporto, procedere alla tumulazione: tutte operazioni che, in piena emergenza, comportano rischi.

In primo luogo la preparazione delle salme: “abbiamo deciso di comune accordo – spiega Michela Pazzi – di limitare al massimo le operazioni. La salma viene avvolta in un telo imbevuto di disinfettante e successivamente tumulata. Il motivo è semplice: non si può mai essere certi che la salma che stiamo trattando non fosse affetta da Covid-19. E quindi dobbiamo scegliere procedure che cautelino al massimo i nostri operatori e la loro salute: non sono scelte facili per chi opera in questo settore da tanti anni, e non è facile spiegarlo e farlo accettare ai famigliari dei deceduti. Per questo rinnoviamo il nostro appello, alla Provincia, al Comune di Ferrara e agli altri comuni del territorio che ancora non lo hanno fatto, perché ci vengano incontro con una specifica ordinanza in questa direzione”.

C’è inoltre la difficoltà di reperire dispositivi di protezione: “tutte le aziende di onoranze, per obbligo, devono possederne una certa riserva. Ma l’emergenza fa sì che i dispositivi vengano usati in quantità molto superiori al normale. Grazie a Cna Siamo riusciti a reperire un quantitativo aggiuntivo di mascherine e a rintracciare un fornitore abilitato: ora chiediamo di essere inseriti tra le attività che possono beneficiare di canali di distribuzione privilegiati, al pari delle strutture sanitarie”.

E’ anche assolutamente necessario semplificare le procedure burocratiche: “per il trasporto delle salme – spiega Michela Pazzi – sono necessarie delle autorizzazioni. E’ necessario dare la possibilità, alle imprese di onoranze funebri, di presentare la documentazione necessaria tramite PEC, senza presentarsi fisicamente all’anagrafe comunale. Si risparmierebbe tempo e si eviterebbero spostamenti. Anche in questo chiediamo all’amministrazione Comunale di Ferrara di venirci in aiuto, attivando questa possibilità presso l’anagrafe del capoluogo”​

Nota congiunta del Prefetto, Michele Campanaro, e del Presidente della Camera di commercio, Paolo Govoni, agli Istituti di credito operanti nella provincia di Ferrara

Da: Prefettura di Ferrara.

“Le Banche assicurino l’efficiente e rapido utilizzo delle misure di supporto alla liquidità delle imprese ferraresi danneggiate dall’emergenza legata al Covid-19 adottate dal Governo con il Decreto Legge 18/2020”. Questa la raccomandazione, a firma congiunta, del Prefetto, Michele Campanaro, e del Presidente della Camera di commercio, Paolo Govoni, inviata stamane a tutti gli Istituti di credito operanti nella provincia di Ferrara.

Con le misure adottate dal Governo si prevede una moratoria fino al 30 settembre per i prestiti per le micro imprese, le Pmi, i professionisti e le ditte individuali, mentre l’operatività del Fondo di garanzia per le PMI, gestito da Medio Credito Centrale, è stata potenziata e ampliata, aumentandone le risorse e l’ambito di intervento e rendendo più veloci e semplici le procedure per l’ottenimento della garanzia.

La garanzia del Fondo è all’80% dell’importo (e al 90% in caso di riassicurazione di confidi) per tutti i prestiti fino a 1,5 milioni, ferma restando la possibilità di coprire all’80% anche i prestiti fino a 2,5 milioni quando siano rispettate alcune condizioni, fra cui l’imprenditoria femminile, nonché per tutti i prestiti fino a 5 milioni che rientrino negli ambiti di attività coperti anche dalle sezioni speciali del Fondo stesso. È inoltre previsto l’avvio di una linea per la liquidità immediata (fino a 3.000 euro) per gli imprenditori persone fisiche (le cc.dd. partite IVA, anche se non iscritti al registro delle imprese) con accesso senza bisogno di alcuna valutazione da parte del Fondo, che si affianca alle garanzie all’80% già attive sul micro-credito e sui finanziamenti fino a 25.000 euro (cosiddetto importo ridotto).

“Insieme ai componenti dell’Unità di Crisi istituita in Prefettura ed alle associazioni di categoria – ha sottolineato il Prefetto Campanaro – lavoreremo per mettere le imprese e i soggetti interessati a conoscenza delle nuove procedure, e per agevolarne l’utilizzo. Proseguirà il lavoro di coordinamento e scambio di informazioni già positivamente avviato in questi giorni, anche al fine di individuare le soluzioni più appropriate rispetto a eventuali problematiche, anche di tipo operativo, che dovessero essere segnalate e facilitarne la divulgazione”.

“Nel breve-brevissimo periodo, l’esigenza prioritaria è quella di garantire liquidità alle imprese, specie alle più piccole”. Così il Presidente Govoni, che ha aggiunto: “In questo momento stiamo combattendo due guerre: la prima è contro il virus, la seconda contro la recessione, serve quindi la collaborazione responsabile di tutti. Bisogna fare in fretta ed assicurare subito liquidità alle imprese per evitare che l’economia vada in depressione e che la chiusura fisica di oggi delle imprese non si traduca in una chiusura definitiva domani”.

In riva al lago

Ci si può immaginare di essere al centro del proprio mondo ma, alla fine, si cerca di far coniugare l’esigenza dell’essere a quella del condividere. Si deve rinunciare ad una parte di sé. Non farlo vuol dire semplicemente avventurarsi all’interno del proprio deserto interiore. Da lì, sempre più profondo, è il suono della propria essenza, somigliante ad una vecchia panchina quasi rotta, che aspetta, da anni, di esser trovata.

Tekeli-li! Tekeli-li!

Solo ora mi sono accorto di una cosa: l’unico continente senza presenza del nuovo coronavirus è l’Antartide. Strana coincidenza come proprio la parte più dura e arida, tra le terre emerse, sia l’unica dove ci si possa abbracciare. Eppure, nella mia mente, sento che quelle desolate terre siano le custodi di antichi quanto inquietanti segreti, e che è solo questione di tempo, come ricordava Lovecraft, perché qualcuno si spinga troppo in là con la conoscenza. Per ora le terre bianche del Sud sembrano l’unico rifugio, ma ci si può fidare?

“[…] componendo il suo Gordon Pym, Edgar Allan Poe abbia tenuto presente fonti ignote di conoscenze proibite. Tutti ricorderanno che, in quel racconto fantastico, si narra di un mondo sconosciuto ma di significato terribile e prodigioso connesso con l’Antartico, in cui risuonavano le grida di giganteschi uccelli dimoranti nel cuore di quella regione malefica […]”
H.P. Lovecraft

Bondeno: pieghevole porta a porta per aiutare i cittadini nell’emergenza coronavirus.

Da: Comune di Bondeno.

Il Comune di Bondeno si trasferisce in modalità “smart”, ma lascia aperto un canale per tutte le fasce deboli della popolazione che hanno difficoltà ad accedere ai servizi telematici. A tale proposito, è stato completata in questi giorni la distribuzione capillare di appositi pieghevoli mirati a spiegare ai cittadini tutti i servizi attivi e le loro modalità di accesso (telefonico). In questo modo, chiunque avrà sotto mano i numeri telefonici di Polizia Municipale dell’Alto Ferrarese (tel. 0532.899600, dalle ore 8,30-13,00 da lun. al ven. e sabato 8,30-12,00), Servizi Sociali (tel. 0532.899501, da lun. a ven. 8,30-13,00) e Ufficio Relazioni con il Pubblico (tel. 0532.899248, da lun. a ven. 8,30-13,00 e sab. 8,30-12,00). “Per chi ha la necessità di consegne a domicilio di generi di prima necessità – commenta il Sindaco facente funzioni Simone Saletti – ci sarà la possibilità di trovare elencate le attività che effettuano il servizio, al pari di Ape System, che porta spesa e farmaci a casa delle persone fragili e che può essere contattata ai numeri: 0532-899500 o 350-1064673. I cittadini – continua – saranno avvertiti attraverso l’opuscolo anche sui servizi attivi di sostegno psicologico e altre decisioni assunte di recente a seguito delle direttive regionali e nazionali. Come quella di chiudere parchi, giardini, cimiteri comunali e di sospendere i mercati, per la sicurezza e la salute di tutti. Per chi non dovesse avere ricevuto nella propria buchetta delle lettere il pieghevole – conclude Simone Saletti – avvertiamo che lo stesso depliant sarà reperibile in tutte le attività commerciali aperte sul territorio”.

La sindrome di Zuckerberg

All Night (Parov Stelar, 2012)

Brimful Of Asha (Cornershop, 1997)

In questi giorni di rigido isolamento domestico, messo in atto per scongiurare il più possibile la diffusione del virus, corriamo tuttavia il rischio d’incorrere in una patologia non pericolosa come il covid19, ci mancherebbe, ma certamente invalidante e di non facile guarigione: la cosiddetta febbre di feisbuc, o sindrome di Zuckerberg.
Dunque, come possiamo tutelarci dalla sindrome di Zuckerberg?
Si tratta di una malattia altamente contagiosa, si trasmette via web e non esistono difese autoimmuni. La sintomatologia è nota: voglia irrefrenabile di controllare la propria pagina facebook ad ogni ora della giornata; leggere ogni stronzata venga pubblicata e pubblicarne di proprie; ciondolare su e giù col cursore per vedere se qualche preziosa stronzata ci sia eventualmente sfuggita; commentare su ogni argomento da grandi esperti e con perfetti sconosciuti; litigare con questi perfetti sconosciuti come se non ci fosse un domani; chiedere l’amicizia ad altri perfetti sconosciuti che rimarranno tali anche dopo anni; masturbarsi coi like ricevuti; eccetera.
Le conseguenze della malattia sono abbastanza serie: fancazzismo cronico generalizzato, inconcludenza, apatia, atrofia muscolare, stitichezza, atonia sessuale e, nei casi più gravi, principi di autismo e inedia.
Esistono in circolazione vaccini da somministrarsi tutti i giorni nel tempo libero, che però spesso vengono purtroppo ignorati: libri, bricolage, collezionismo, ballare i brani dei due video, un buon film, autoerotismo, lavare i piatti…
Passeggiate all’aperto, uscite con amici, sport e giochi erotici col partner sono per ora vietati. Ma saranno, una volta cessata l’emergenza, valide alternative in grado di creare gli anticorpi necessari a difesa da eventuali ricadute.
Comunque, nei casi più gravi esiste un’infallibile terapia d’urto che è la seguente: mandare tutti gli amici di facebook a cagare e lanciare il portatile dalla finestra!

Giunta Comunale di Comacchio: “Grazie, Marco!”

Da: Comune di Comacchio.

Grazie, Marco.
Alcuni di noi fanno parte della tua squadra dal 2012, quando tu, giovanissimo, ti sei trovato a vivere questa incredibile esperienza da Sindaco; altri si sono uniti nel 2017, dopo che sei stato riconfermato per il secondo mandato.
Tutti noi, però, avevamo una cosa in comune: era la nostra prima esperienza politica. Tu hai creduto in noi e ci hai dato fiducia, quella fiducia che è stata alla base di tutto il lavoro svolto in questi anni.
Sono stati anni belli, pieni di scoperte, di duro lavoro, di difficoltà, di soddisfazioni, di fatica, di gioia e, talvolta, anche di dolore. Ma abbiamo saputo dimostrare di essere una Squadra, come ci hai sempre definito.
Sei sempre stato al nostro fianco con la tua immensa conoscenza, le tue grandi idee, la tua voglia di rendere il territorio comacchiese un posto sempre migliore, il tuo essere un lavoratore instancabile ed un punto di riferimento prezioso per tutti noi. Per questo, grazie.
Siamo fieri di te e della tua nomina a Consigliere Regionale, traguardo meritato e sudato giorno dopo giorno; siamo sicuri che svolgerai al meglio questo importante incarico e che saprai essere all’altezza di tutto ciò che dovrai affrontare.
La nostra Squadra, oggi, non perde il suo Sindaco, ma si arricchisce della tua grande esperienza, che hai maturato in questi otto anni a livello comunale, come Consigliere Provinciale con delega al turismo e come Presidente di ente di gestione per i parchi e la biodiversità – Parco del Delta del Po. Abbiamo un programma elettorale che ci unisce e ci porta ad andare avanti, con la sicurezza di averti sempre al nostro fianco per qualsiasi cosa avremo bisogno. Tante sono le sfide che si sono aperte in questi mesi e noi siamo pronti ad affrontarle, come abbiamo sempre fatto.
Insieme abbiamo costruito grandi cose e insieme ne costruiremo altre.
Grazie, la tua Giunta.

“Come mai solo contrarietà?

Da: Pietro Ferretti.

E che ? Ho letto tutti i commenti dei lettori sul tema “Sgarbi Presidente Ferrara Arte “, negativi al massimo naturalmente su quel personaggio.
Non ho visto, salvo errore, i miei commenti del 12 e 14 marzo in cui, nemmeno difendevo a spada tratta Sgarbi, ma invitavo a tenerlo in considerazione perché, nonostante tutti i suoi difetti, può contribuire a dare maggiore notorietà alla bellissima nostra città, tanto penalizzata dalle vicine che gravitano sulla Via Emilia e che in qualche modo ci danneggiano.
Mi chiedo come mai solo contrarietà? Il motivo è perché non è di Sinistra ? Ma sul tema coronavirus, se andiamo a controllare tutti gli esponenti della Sinistra, vediamo che anche molti di loro hanno minimizzato il pericolo, a partire dal Governo giallorosso e dai cosiddetti “antisovranisti”.

Elly Schlein: “Diamo risposte alle particolari difficoltà delle persone con disabilità e alle loro famiglie”

Da: Regione Emilia Romagna.

Quasi un’emergenza nell’emergenza. E’ la condizione in cui si trovano le persone con disabilità intellettiva o psichica potenzialmente correlata a crisi comportamentali, per cui le misure restrittive di contenimento del virus Covid19 e la prolungata permanenza in casa rischiano di causare situazioni insostenibili, e che nei casi strettamente necessari possono trarre sollievo da brevi uscite dal proprio domicilio, a piedi o su mezzo privato.

La Regione, sulla base delle segnalazioni pervenute da parte di associazioni che si occupano di disabilità, fornisce chiarimenti al riguardo, facendo riferimento alle risposte ad analoghe richieste da parte dell’Ufficio per le persone con disabilità della Presidenza del Consiglio dei Ministri. In particolare, le risposte prevedono che la persona disabile, o con problemi fisici o psichici, possa uscire per attività fisica o altre attività correlate alla propria condizione di salute, solo se strettamente necessario e osservando le regole di distanziamento sociale, eventualmente accompagnata da un familiare o da chi lo assiste. Come per tutte le uscite dal proprio domicilio per motivi di salute, l’ indispensabilità dell’uscita va autocertificata attraverso i moduli utilizzati da tutti i cittadini che ne abbiano necessità. Oggi si chiarisce che, a supporto dell’ autocertificazione, le Aziende USL, su richiesta dell’interessato o del familiare che lo rappresenta, rilasceranno una certificazione che attesti la condizione o lo stato di disabilità e le eventuali ulteriori informazioni ritenute necessarie.

“Le persone con disabilità e le loro famiglie stanno affrontando grandi difficoltà a causa dell’emergenza e delle misure restrittive per contenere il virus. Siamo in costante contatto con le associazioni che si occupano di disabilità, che ci segnalano le diverse criticità. – spiega la vicepresidente con delega alle disuguaglianze, Elly Schlein -. Si sono interrotti le abitudini e i percorsi educativi a causa della sospensione dei servizi educativi, di centri diurni e laboratori. Per questo stiamo lavorando con i comuni, gli enti gestori dei servizi e i sindacati per individuare protocolli condivisi su prestazioni individuali di supporto alle famiglie durante l’emergenza. Molti Comuni – prosegue la vicepresidente- si sono già attivati con soluzioni mirate, con l’aiuto degli educatori. Altri hanno messo in campo buone pratiche, come Rimini che ha individuato la disponibilità di un parco privato, dove persone con disabilità, per le quali la prolungata restrizione in casa risulti insostenibile, possano trascorrere qualche ora all’aria aperta nel rispetto delle misure restrittive e di distanziamento.”

Martedì, 31 marzo, nel pomeriggio, la Vicepresidente della Regione Emilia Romagna Elly Schlein incontrerà in videoconferenza i rappresentanti regionali di FISH (Federazione Italiana per il superamento dell’handicap) e FAND (Federazione tra le associazioni nazionali delle persone con disabilità) e la presidente del Comitato paralimpico regionale, Melissa Milani, per fare il punto sulle criticità e le soluzioni di supporto. /Ti:Ga.

Cover: foto di Maurizio Mezzetti

Le arti che aiutano i ragazzi a trasformare la paura

Da: Teatro Nucleo.

Il laboratorio Supernova non si ferma. Nonostante l’impossibilità di incontrarsi fisicamente, i ragazzi e le ragazze di Ferrara che hanno aderito al percorso integrato di teatro, rap, radio e murales promosso da Teatro Nucleo all’interno del Community Lab “FutureLab, abitiAmo il nostro quartiere!” continuano a confrontarsi e costruire futuro utilizzando tecnologie di facile accesso. Gli appuntamenti settimanali del sabato pomeriggio, infatti, sono stati tutti confermati ma – finchè non sarà possibile incontrarsi di persona – sono stati trasferiti su piattaforme virtuali, chat e gruppi di discussione: attraverso queste, i professionisti coinvolti veicolano i loro messaggi in forma di video, audio, testi e immagini, a cui i ragazzi rispondono dopo averne elaborato le suggestioni.

Il laboratorio gratuito Supernova, realizzato con il contributo del Comune di Ferrara e della Regione Emilia Romagna in collaborazione con il Centro Servizi Volontariato “Terre Estensi” nell’ambito del Piano per la Salute e il Benessere Sociale del Distretto Centro Nord, che connette in un percorso unitario discipline diverse scelte dai ragazzi stessi durante i percorsi partecipativi del Community Lab, è iniziato il 25 gennaio con l’obbiettivo di riscoprire lo spazio pubblico attraverso l’immaginazione e il lavoro creativo, riducendo isolamento e dispersione giovanili.
La particolarità del Progetto consiste nel valorizzare le competenze dei più giovani non solo per renderli consapevoli delle proprie capacità ma anche per stimolare la loro presenza all’interno del quartiere, rapportandosi anche con situazioni presenti nel mondo degli adulti e degli anziani.
Dopo i mutamenti del contesto generale a seguito del COVID-19, Supernova si è trasformato in uno spazio in cui i ragazzi e le ragazze possono fronteggiare in modo non convenzionale il momento che stanno attraversando, con la guida degli operatori del Teatro Nucleo, del rapper Moder, del collettivo di writer Vida Krei e dello staff di Web Radio Giardino: paure, timori, aspettative, speranze sono messe in comune e affrontate utilizzando i linguaggi dell’arte e della creatività.
La difficoltà di incontrarsi ha comportato anche una trasformazione dell’esito del percorso: l’obbiettivo ora è dare vita a un prodotto audiovisivo che sarà condiviso in un evento virtuale a metà giugno. L’evento pubblico in Piazza e la realizzazione dei murales su pannelli da donare ai Quartieri di Pontelagoscuro e Barco non sono cancellati ma solamente rimandati a quando sarà nuovamente possibile incontrarsi.

La prosecuzione e l’evoluzione del laboratorio Supernova racconta ancora una volta come l’arte e la cultura siano strumenti indispensabili per la comunità, in questo caso per i più giovani, per creare connessioni, uscire dall’isolamento e offrire strumenti per interpretare la realtà in senso costruttivo. Per elaborare assieme un futuro nuovo.

Per informazioni su Teatro Nucleo: http://www.teatronucleo.org/

Primo secolo Dopo Covid:
una vecchia storia che può insegnarci un sentiero futuro

In pochi sanno chi è Amadeo Peter Giannini. Non troverete una strada a lui intitolata. Se fosse stato un inventore, un ingegnere, un trasvolatore, un fisico, la trovereste. Ma Giannini è stato un banchiere, e non è un caso che sia un personaggio dimenticato. Perdonatemi il paragone, ma è dimenticato per la stessa ragione per cui persino Papa Francesco, nella sua preghiera solitaria a reti unificate, ha ricordato tutti i lavoratori che garantiscono servizi vitali o essenziali, tranne i bancari. Chi eroga o gestisce denaro, sia esso un banchiere o un umile addetto di sportello, è oggi accomunato dalla stessa aura sinistra: usuraio, trafficone, infingardo, un Sindona, un Zonin o un finto amico che ti dice di mettere i soldi della tua liquidazione o pensione in azioni e obbligazioni della tua banca locale, e dopo alcuni mesi o anni i tuoi soldi non ci sono più. Spariti.
Un furfante. Uno così non può essere nell’elenco dei lavoratori eroi. Non può essere infilato in mezzo agli infermieri, ai medici, ai cassieri del supermercato, ai camionisti che portano le derrate alimentari. Infatti non esiste, e non ha nemmeno il diritto di lamentarsi per l’assenza di un sapone o di una mascherina: anche se, senza banca, la gente non incasserebbe la pensione, lo stipendio, o la cassa integrazione.

Ma torniamo al nostro uomo. Amadeo Peter Giannini, ligure, emigra a San Francisco, dove all’inizio del secolo scorso apre una banca per gli emigranti italiani. Non fa a tempo ad aprirla che, nel 1906, un terremoto distrugge la città. Per tutta risposta, Giannini mette un banchetto tipo frutta e verdura in piazza, ci mette sopra il cartello “Bank of Italy” e, circondato dalle macerie, inizia a prestare soldi ad artigiani e commercianti italiani, messi in ginocchio dal sisma. Persone alle quali nessun altra banca, in quel momento, avrebbe dato un centesimo.
La banca si espande, Giannini diventa un outsider conosciuto anche fuori dagli ambienti finanziari. Con il denaro della sua banca viene finanziata la costruzione del Golden Gate. Conosce Charlie Chaplin, al quale presta il denaro necessario a girare Il monello. Finanzia il primo lungometraggio di Walt Disney, e parte dei film di Frank Capra. La sua banca diventa la Bank of America, tuttora uno degli istituti più grandi del pianeta.

La parabola ascendente di Amadeo Peter Giannini si basa su un rapporto tra lui e i suoi clienti che non è economico, ma emotivo: la fiducia. Io ti do fiducia quando nessun altro te la concede, tu ripaga questa fiducia con la stessa intensità. E’ per questo che persone che non possono dare nessuna garanzia, tranne quella del loro lavoro, restituiscono a Giannini il denaro avuto fino all’ultimo centesimo.
Attualmente il rapporto tra banca è cliente si basa sulla diffidenza. Io banca ti chiedo un pegno di quindicimila euro per prestartene ventimila. Tu cliente mi presenti un bilancio falso e mi chiedi soldi che quel bilancio non giustifica, ma c’è il ‘nero’ e sulla base di quello mi devi finanziare. In questo pactum sceleris, alla prima difficoltà, il primo impegno da lasciare indietro sono le rate della banca.

Tutto questo è accaduto nell’era A. C. (Avanti Covid). Nel D. C. (Dopo Covid) ci sarà bisogno di altri banchieri: come Amadeo Giannini. Nell’era Dopo Covid, il banchiere non potrà più lavarsi la coscienza donando respiratori agli ospedali (operazione comunque utile e meritoria), perché il suo business sarà irrimediabilmente cambiato. Improvvisamente, e in maniera del tutto inaspettata, il tanto vituperato (perché ormai poco redditizio) credito tornerà ad essere centrale nell’attività bancaria, ma sarà un credito spesso privo di garanzie economiche. La base del rapporto dovrà essere non economica, ma emotiva. La fiducia. La fiducia dovrà tornare ad essere l’ingrediente di base su quel banco di frutta aperto in una piazza circondata da botteghe chiuse. E la banca dovrà tornare ad essere una infrastruttura, esattamente come una ferrovia, una strada, un ponte. I grandi azionisti dovranno decidere se continuare ad aggrapparsi ai dividendi, e diventare i più ricchi del cimitero; oppure operare una rivoluzione copernicana e diventare uno dei motori della ricostruzione.

In copertina: elaborazione grafica di Carlo Tassi