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Giorno: 21 Settembre 2020

Germogli del qualunquismo

 

La contesa intellettualmente disonesta sul referendum mi ha profondamente intristito. Mi ha tolto ogni motivazione per esprimere una preferenza di cui colgo la profonda inutilità, e la strumentalizzazione che verrà fatta dell’esito, qualunque esso sia. Da una parte chi grida all’attentato alla democrazia, dall’altra chi sbeffeggia e sputtana. In mezzo i costituzionalisti, usati per conferire una ridicola dignità accademica alla propria posizione e denigrare quella altrui, in un miserevole gioco di specchi. Nessuno che abbia riconosciuto una legittimazione alle ragioni dell’altro. In quale penosa melma è finita per affogare la mia passione per il diritto costituzionale…

“Facciamola finita, venite tutti avanti, nuovi protagonisti, politici rampanti,
venite portaborse, ruffiani e mezze calze, feroci conduttori di trasmissioni false
che avete spesso fatto del qualunquismo un arte, coraggio liberisti, buttate giù le carte
tanto ci sarà sempre chi pagherà le spese in questo benedetto assurdo bel paese.”

Francesco Guccini

Uomini che odiano le donne

racconto di Patrizia Benetti

Eri la donna ideale: bella, con quel sorriso dolce che mi faceva impazzire. Eri una compagna deliziosa, mi dedicavi gran parte del tuo tempo. Presto però sei cambiata e la favola è finita.
Fredda, scostante, non eri più la stessa.
“Ho incontrato un altro”, mi hai detto scrollando le spalle.
No, cara mia, io non l’accetto. E non guardarmi con quella faccia da santarellina. La rabbia mi assale, mi scoppia la testa. La pagherai cara.
Credevi di farmi fesso e farla franca? Non sei che una cagna in calore. Ti assicuro che non sarai più desiderabile.
Arretri impaurita, mi scongiuri di non farlo. È troppo tardi.
Urli mentre l’acido brucia da morire e ti corrode la carne fino all’osso.
Ora sei solo un’orrenda maschera e nulla più.

Cornflake Girl (Tori Amos, 1994)

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POLESELLA MICROFESTIVAL
26 settembre: Murales ispirati a Keith Haring e presentazione del noir di Astrid Scaffo

Un altro fine settimana di cultura a Polesella con gli eventi del Microfestival delle storie. Verso i più piccoli e le famiglie, sabato 26 settembre alle 9.30, si rivolge STREETratti di famiglia, un laboratorio gratuito nel corso del quale un muro bianco diventa un enorme foglio pronto a raccontare, attraverso forme e colori, le famiglie che fanno parte di una comunità. Guidati dalla storia dell’artista Keith Haring, come sorgente d’ispirazione di tinte accese, e armati di pennelli e acrilici, grandi e piccoli avranno a disposizione un’intera mattinata per mettersi nei panni di uno street artist, dipingersi e raccontarsi usando i colori e le fantasie che li contraddistinguono. Il muro del parco della scuola primaria di Polesella diventerà, quindi, una pagina di un libro da sfogliare con gli occhi e da leggere in ogni sua pennellata, racconterà una, dieci, venti storie, tutte diverse. Il laboratorio, curato da Laura Demetri, durerà fino a mezzogiorno.

Nel pomeriggio di sabato 26 settembre, lo spazio esterno del Non solo caffè (via XXV aprile, 75) ospiterà la presentazione del libro noir Io so chi sei (0111 Edizioni) di Astrid Scaffo, intervistata da Sofia Teresa Bisi. Astrid Scaffo, avvocato, finalista al concorso letterario L’incontro di ieri e di oggi, 2019 è al suo primo romanzo, ma coltiva da sempre la passione per la scrittura.

Sinossi del libro: Anna scompare, all’improvviso, di notte. Tutti la cercano, soprattutto sua madre che non riesce a credere e ad accettare che possa esserle successo qualcosa di terribile. Così, mentre il mondo intorno a lei perde giorno dopo giorno le speranze di rivedere la ragazza, lei continua a credere che sua figlia sia ancora viva. A uccidere la famiglia di Anna, è scoprire dalle indagini i retroscena di ciò che sembra essere stata la sua vita: alcol, droghe, stili di vita che non le appartengono e ai quali la madre non può credere. Così, inizia a domandarsi quanto sua figlia possa essersi spinta in là. Ma la verità di quella notte è molto più vicina di quanto la donna immagini.

Prenotazioni laboratorio STREETratti di famiglia: https://www.eventbrite.it/e/biglietti-streetratti-di-famiglia-laboratorio-per-grandi-e-121500149217

Prenotazioni presentazione libro di Astrid Scaffo:

https://www.eventbrite.it/e/biglietti-astrid-scaffo-microfestival-delle-storie-2020-120832223433?fbclid=IwAR2wTGhFhI18B_mhuOGYMkOfOe8juD4xPMngfw2lQ3cDGBcXe2XfFhFB8xg

Il programma completo degli eventi del Microfestival di settembre e ottobre su www.microfestivaldellestorie.it

Per informazioni: microfestivaldellestorie@gmail.com, messenger: microfestival delle storie.

Due passi in centro…

Ferrara la cammino tutti i giorni, la guardo, la respiro, ne sento il sapore umido, antico come le buie cantine dei suoi palazzi in centro. Ferrara, nonostante tutto, resta una bella città. La mia città, nonostante tutto.
Bassa come le sue case, come la sua pianura, come la sua accoglienza. Ferrara è geometrica, rettilinea, spigolosa, nascosta, chiusa, gelosa, invidiosa. Come un’amante trascurata, s’imbelletta la sera, attende speranzosa una telefonata che non arriva mai.

Quanti amici ho visto partire e mai più tornare. Tanti, troppi. Ferrara, madre snaturata, abbandona i suoi figli, li fa fuggire, allontanare per cercar fortuna altrove.
Bella, distante, fredda e silenziosa d’inverno. Bianca e grigia, come la sua brina mattutina e le sue nebbie rarefatte, raccolte nei vicoli e disperse nei campi. Rossa come i suoi cotti e le sue mura secolari, verde come i suoi cortili misteriosi e suoi i parchi trascurati, sconfinati.
Ancor bella, raccolta, afosa e scollata nelle sere d’estate. Animata dai capannelli del centro, tra eroici locali per la gloria d’una stagione, insozzata da rimasugli d’annoiata, disperata, giovanile baldoria.

Ferrara sconcia, bugiarda, venale. Povera e ricchissima. Figlia di contadini, ostaggio di mercanti. Fiera del suo remoto passato, vergognosa del suo volgare presente. Provinciale tra le provinciali, si svende al miglior offerente. Si tormenta, litiga, s’azzuffa, si lamenta dei suoi malanni, si schernisce e non guarisce.
Ferrara, una perla smarrita nella sabbia dei suoi canali. Orgogliosa e depressa come la sua terra, impregnata di memoria, incrostata d’apparenza.
Ferrara, eterna fanciulla, immota nei secoli. Adagiata sui suoi sepolcri d’argilla, giace eterea e inerte sotto il suo cielo immenso. Spersa nel nulla.

Continuo a camminare nelle sue strette vie. L’anima tranquilla libera i pensieri sopra i tetti, mentre lo sguardo incuriosito indugia dentro le finestre e le porte aperte delle case appresso. Scorgo grandi e piccoli segreti, vedo splendidi androni restaurati e, subito a fianco, miseri tuguri trascurati. Angoli privati, racchiusi negli attimi che s’alternano al rumore dei miei passi. Questa è Ferrara: decadente ricchezza e miseria nascosta.

Passi incerti e irregolari su gibbosi sampietrini in porfido fanno l’eco ad ogni inciampo.
Mentre intorno tutto tace.