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Giorno: 5 Luglio 2021

10 luglio: Bologna Jazz Festival – concerto Roberto Gatto

Concerto di sabato 10 luglio

Bologna, DumBO, ore 21:30
Roberto Gatto Perfect Trio

Alfonso Santimone, pianoforte, tastiere, elettronica

Pierpaolo Ranieri, basso elettrico

Roberto Gatto, batteria

In collaborazione con Coop Alleanza 3.0 e DumBO

 Sabato 10 luglio, alle ore 21:30, l’edizione estiva del Bologna Jazz Festival proseguirà il suo lungo weekend a DumBO. Per questo nuovo appuntamento è previsto l’arrivo del Perfect Trio del batterista Roberto Gatto, che catapulta la tradizione jazzistica verso galassie futuribili grazie al contributo di Alfonso Santimone (pianoforte, tastiere ed elettronica) e di Pierpaolo Ranieri (basso elettrico). Il concerto è realizzato in collaborazione con Coop Alleanza 3.0 e DumBO.

Dopo una lunga e fortunata carriera che lo ha portato al vertice del jazz italiano, del quale è il batterista più rappresentativo, Roberto Gatto ha iniziato a spostarsi dal ruolo di sideman di lusso a quello di leader, creando una serie di gruppi che, c’era da aspettarselo, hanno raccolto un immediato successo. Senza smettere di arricchire un curriculum di collaborazioni nel quale spiccano i nomi di Bob Berg, Johnny Griffin, George Coleman, Phil Woods, James Moody, Curtis Fuller, Cedar Walton, Joe Zawinul, Pat Metheny, oltre che delle principali band italiane (Trio di Roma, Enrico Rava, Franco D’Andrea, Enrico Pieranunzi…), ora Gatto è evidentemente concentrato innanzi tutto sulla propria musica.

Dopo una serie di situazioni più legate alla tradizione jazzistica (come gli omaggi in quintetto a Miles Davis e Shelly Manne), Gatto creò quasi un decennio fa l’Electrio, andando con esso a esplorare nuove sonorità elettriche, che si riallacciavano a un coevo progetto che ripercorreva il repertorio del progressive rock. Da allora è cambiato il nome della band, che ora è il Perfect Trio, ma i compagni di palco di Gatto sono gli stessi: Alfonso Santimone, pianista e tastierista votato al modernismo, e Pierpaolo Ranieri al basso elettrico.

Il Perfect Trio si muove all’insegna della sperimentazione legata alle nuove sonorità, sovrapponendo la tecnologia moderna (loops, live electronics) a quella vintage dei sintetizzatori analogici. Atmosfere cariche di groove, alternate a momenti di alto lirismo e a spericolate improvvisazioni libere, danno vita a una performance multiforme, sempre sorprendente. Il Perfect Trio è la formazione con la quale Roberto Gatto si concede di suonare in assoluta libertà.

Il Bologna Jazz Festival è organizzato dall’Associazione Bologna in Musica con il contributo di Regione Emilia-Romagna, Comune di Bologna, Bologna Città della Musica UNESCO, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Fondazione Carisbo, Gruppo Unipol, Coop Alleanza 3.0, TPER, Città Metropolitana di Bologna, Stefar – Peugeot, il main partner Gruppo Hera e in collaborazione con DumBO, Associazione dei Parenti della Strage di Ustica, CUBO LIVE.

Associazione Bologna in Musica
tel.: 334 7560434
e-mail: info@bolognajazzfestival.com
www.bolognajazzfestival.com

Ufficio Stampa: Daniele Cecchini
cell. 348 2350217
e-mail: dancecchini@hotmail.com

Biglietti:
Intero: 15 euro + 2 euro di prevendita
Ridotto: 13 euro (valido per Card Cultura, clienti Gruppo Hera, abbonati annuali Tper, Bologna Jazz Card 2020-21)
Ridotto Under 26: 12 euro
Soci Coop: 12 euro (solo acquistando il biglietto la sera stessa del concerto, dalle ore 19:30)

Prevendite:
– sul sito www.vivaticket.it e su tutto il circuito VivaTicket

Luglio 2021. Castel San Pietro Terme:
i protagonisti della musica classica al Music Festival 2021

 

Varignana Music Festival | Anfiteatro sul lago

Castel San Pietro Terme (Bologna), giugno 2021 | Dall’8 al 16 luglio 2021, nell’esclusiva sede di Palazzo di Varignana, luxury resort immerso nelle colline bolognesi, si svolgerà la VII edizione del Varignana Music Festival, il primo festival estivo di musica classica del territorio. Tra i protagonisti di questa edizione: Giovanni Sollima, Alexander Romanovsky e Alexandra Dovgan. Un appuntamento che si è imposto nel tempo per l’originalità della formula e l’arte dell’incontro fra la proposta culturale d’eccezione e la straordinaria accoglienza del Resort.

Dopo la pausa forzatamente imposta dalla pandemia, quest’anno il Varignana Music Festival torna con un’edizione speciale e ricca di novità. A partire dalle location dei concerti, che saranno tutti en plein air, non solo sulla suggestiva Terrazza Bentivoglio antistante il Palazzo storico che domina il Resort, ma anche in un nuovo luogo incantato: l’Anfiteatro sul Lago, immerso nel verde e fra i vigneti dell’azienda agricola di Palazzo di Varignana, quest’anno sponsor ufficiale della kermesse.

Il programma

Giovedì 8 luglio alle 21, attesissimo appuntamento con l’inaugurazione affidata a Coro e Orchestra del Varignana Music Festival, che ci trasporterà sulle note dei più celebri cori d’opera, e quest’anno sarà arricchito dalla presenza di tre voci soliste, quelle di Elena Borin, Alessandro Goldoni e Gianfranco Montresor, cui saranno affidate pagine fra le più amate della lirica di tutti i tempi, come le pucciniane “Vissi d’arte” da Tosca o “Nessun dorma” da Turandot.

Domenica 11 luglio scopriremo invece l’Anfiteatro sul Lago per il concerto di Giovanni Sollima, il performer e compositore italiano più eseguito al mondo, che ci stupirà con improvvisazioni “site specific” e musiche tradizionali di tutti i tempi. Nella seconda parte, cinque giovani talenti del territorio si uniranno a lui per formare i 6%Cellos, una costola dei celebri 100Cellos fondati e diretti proprio da Sollima, per una carrellata di trascinanti arrangiamenti originali da brani classici e struggenti melodie popolari.

Spazio alla danza sulla Terrazza Bentivoglio mercoledì 14 luglio, quando ascolteremo Tango Sonos, guidato dalla violista Anna Serova, che farà incontrare l’opera italiana e il tango, con la partecipazione di Andrea Vighi e Chiara Benati, campioni mondiali di tango argentino.

Completano il calendario due pianisti eccezionali: la prima, Alexandra Dovgan, ad appena quattordici anni è oggi considerata una delle più incredibili rivelazioni del pianismo mondiale, con una maturità interpretativa assolutamente inarrivabile che ha fatto “innamorare” di lei direttori e interpreti come Valerij Gergiev e Denis Matsuev.
A questo importante debutto per il Festival, previsto martedì 13 luglio alla Terrazza Bentivoglio sulle note di Bach, Schumann e delle romantiche Ballate di Chopin, si accosterà un graditissimo ritorno, quello di Alexander Romanovsky, vincitore del Premio “Busoni” 2001, appena diciassettenne, e oggi ospite di orchestre che vanno dalla New York Philharmonic alla Filarmonica della Scala. Romanovsky concluderà il festival venerdì 16 luglio all’Anfiteatro sul Lago, su un avveniristico palco mobile da concerto, il suo “Piano B”, con il quale viaggerà per tutta la penisola sulle note degli amatissimi Chopin e Rachmaninov, per portare la musica anche negli angoli più reconditi del Paese.

Al Varignana Music Festival i grandi artisti internazionali si incontrano, danno vita a progetti inediti e nuove sinergie creative e insieme condividono con il pubblico un’esperienza che va oltre il concerto stesso. Al termine delle esibizioni sulla Terrazza Bentivoglio, infatti, ospiti e performer sono invitati a una cena gourmet sotto le stelle, in cui gli chef di Palazzo di Varignana accompagnano alla scoperta dei sapori a chilometro zero coltivati nell’azienda agricola del resort.

Molteplici sono poi le occasioni per vivere appieno l’atmosfera del Festival, non solo un evento culturale al centro del panorama musicale europeo, ma anche un’esperienza di benessere, grazie alla possibilità di far precedere al concerto un trattamento in SPA o una partita nei campi da tennis e paddle, un tuffo nelle piscine di acqua dolce e salata o una passeggiata nel Giardino Ornamentale.

Varignana Music Festival fa parte di Bologna Estate 2021, il cartellone di attività promosso e coordinato da Comune di Bologna e Città metropolitana di Bologna – Destinazione Turistica.

SAN LEO FESTIVAL Giovedì 8 luglio ore 21,30 Omaggio a Ennio Morricone

San Leo, 5 luglio 2021 – Ad un anno di distanza dalla scomparsa del grande compositore, San Leo Festival dedica il terzo appuntamento dei dodici in programma a Ennio Morricone, cittadino onorario di San Leo.
Per dare la possibilità a tutti di tifare la Nazionale Italiana di calcio il concerto, programmato per martedì 6 luglio è stato posticipato a giovedì 8 luglio alle 21.30 sempre presso la Fortezza.

Il Festival lo ricorda con l’esecuzione delle colonne sonore più famose cui si somma la suggestione della proiezione dei corrispondenti brani dei film. “Mission”, “Per un pugno di dollari”, “C’era una volta in America”, “Indagine su un cittadino”, “C’era una volta il West”, “Il buono il brutto e il cattivo”, “Gli intoccabili”, “Malena”, “Metti una sera a cena”, sono i titoli dei film che ci accompagneranno in un amarcord suggestivo e toccante, con l’esecuzione delle musiche arrangiate da Marco Bucci a opera del Quartetto Amarcord: Marco Bucci, pianoforte, Ugo Galasso, clarinetto, Marco Papeschi, violino, Damiano Puliti, violoncello.

Marco Bucci, Damiano Puliti, Ugo Galasso, Marco Papeschi, una storia trentennale di musica e amicizia che porta nuovamente in pubblico un quartetto di eccellenza in occasione della speciale serata del San Leo Festival.

(Biglietto intero 15 euro, Ridotto 10 euro) 

Info e prenotazione obbligatoria al info@sanleo2000.it o 3395497576 (solo whatsapp) o 0541 926967 con ritiro del biglietto all’ingresso
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QUARTETTO AMARCORD

Marco Bucci

Diplomato in pianoforte al Conservatorio “A.Boito” di Parma, dopo studi di clavicembalo e composizione al “Cherubini” di Firenze, ha seguito corsi di perfezionamento con Orazio Frugoni al CIPIMF di Firenze (1984), di Musica contemporanea (1984) e di Analisi Musicale (1987) con Roman Vlad all’IIMC di Venezia, Musica per Film con Ennio Morricone all’Accademia Chigiana di Siena (1991/1992). Parallelamente all’attività didattica si è esibito in concerto da solo, in gruppi di musica da camera e in recitals con cantanti lirici, dal 1985 ha collaborato con varie compagnie teatrali in tournee in Italia e all’estero (tra le quali la “Compagnia della luna” di Nicola Piovani), arrangiatore di musica leggera ha diretto l’orchestra della “Compagnia Fiorentina Operette dal 1996 al 2006, avendo scritto inoltre le musiche di scena per spettacoli di prosa e il commento a vari documentari e film. Ultimamente ha lavorato per la Radio Svizzera Italiana componendo la colonna sonora del radiodramma “Giovanni Pascoli, mio fratello” di Massimo Navone andato in onda in sei puntate nell’ottobre 2010. Attualmente in tournèe con gli spettacoli “Volare”e“Gran Varietà “ con Gennaro Cannavacciuolo, ha curato le musiche di “Il libro cuore ed altre storie”, spettacolo di Lucia Poli per la regia di Angelo Savelli.

Ugo Galasso

Clarinettista e flautista; con il flauto dolce e i clarinetti antichi collabora con importanti ensembles di musica antica, principalmente Modo Antiquo, ma anche L’Homme Armé, la Cappella Ducale di Venezia, l’Accademia degli Astrusi, l’Orchestra RAI di Roma, l’Orchestra Regionale della Toscana, l’Orchestra da Camera di Padova e del Veneto e l’Orchestra Regionale dell’Emila Romagna, il Teatro Regio di Torino, l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, con musiche barocche classiche e contemporanee.
Ha registrato per Tactus, Nuova Era, Rivo Alto, WDR, Ema Records, Amadeus e Dinamic.
Affianca all’attività di esecutore quella di insegnante di clarinetto presso il Liceo musicale “Dante” di Firenze.

Dal 1993 suona anche nel “Concerto delle ocarine”, con repertorio originale dell’inizio del Novecento per settimino di ocarine, con il quale ensemble avrebbe anche partecipato ad una tournèe in Corea, se solo non avesse una comprensibile paura dell’aeroplano.

Marco Papeschi

Violinista, docente, direttore artistico di rassegne musicali e stage teatrali per giovani.

Diplomatosi a pieni voti al Conservatorio L. Cherubini di Firenze, vince nello stesso anno il concorso per posto stabile di violino nell’Orchestra Regionale Toscana, che abbandona, però, assai presto per dedicarsi allo studio e ai Corsi di perfezionamento presso l’Accademia musicale di Portogruaro. Parallelamente all’intensa attività concertistica inizia la sua professione di docente di violino nelle scuole pubbliche, attività che svolge ancora oggi nel Liceo musicale Dante di Firenze.

Nel 1991 inizia l’organizzatore di una formula inedita di Stage estivo rivolta ai ragazzi, lo Stage per giovani musicisti e attori, che ha la finalità di preparare in circa dieci giorni un’opera di teatro musicale, che andrà in scena al termine del corso. Lo Stage vedrà 25 edizioni.

Nel 2010 l’attività di direttore artistico di festival continua sempre in terra di Romagna prima a Gambettola, dove dirige per due anni “Fabbrica Musica” e poi a Cervia, dove nell’estate del 2013, organizza “Alchimie saline”.

L’esperienza più importante e forse più caratterizzante della sua attività è a Firenze, dove con l’Associazione Liberenote, da lui fondata nel 2004, tiene laboratori di teatro musicale nelle scuole pubbliche che a fine anno hanno la loro vetrina privilegiata nella Rassegna di teatro musicale “Chi è di scena”. Tale manifestazione per anni ha consentito a tanti giovani delle scuole fiorentine di calcare il palcoscenico da assoluti protagonisti, pur senza aver frequentato in precedenza corsi di recitazione, canto o ballo.

Nell’ambito della Rassegna “Chi è di scena” nasce l’idea di misurarsi con la scrittura di testi teatrali pensati ad hoc per gli studenti delle scuole, dall’infanzia alle superiori, che ne sono, poi, protagonisti anche nell’interpretazione. Nascono così numerose opere di teatro musicale messe in scena dagli alunni delle scuole pubbliche e dai giovani attori degli Stage estivi. L’esperienza di scrittura di copioni teatrali è messa a disposizione di chiunque ne voglia fare richiesta.

Dal 2012 al 2015 assume la direzione dell’Orchestra dell’Università di Firenze e inizia l’organizzazione della rassegna di concerti “Il Tempio delle Muse” nelle varie sezioni del Museo di Storia Naturale.

Legamidarte, da lui fondata alla fine del 2013, ha supportato tale manifestazione e altre in cui la musica e le arti figurative si intrecciano in una valorizzazione reciproca.

Sempre in ambito didattico, in seno a Le Chiavi della città a.s. 2014-15, ha condotto il laboratorio di scrittura creativa “C’era una volta… la Storia!” e dall’ a.s. 2016-17 il progetto “Fammi volare! Poesie in volo” e dato vita a “DataZero”, rassegna di teatro musicale per bambini da bambini.

Con Legamidarte ha dato vita a una manifestazione unica nel suo genere che è il Campus nazionale dei Licei musicali, una stage residenziale dedicato a giovani musicisti dai 14 ai 20 anni, finalizzato alla preparazione in orchestra di un concerto finale.

Damiano Puliti

Violoncellista diplomatosi a Firenze sotto la guida di Pietro Grossi, da anni affianca ad un’intensa attività concertistica l’interesse per la composizione, la direzione d’orchestra, la didattica e la ricerca.

Dal 1978 al 1995 ha collaborato con varie orchestre, quali l’Orchestra della Toscana e l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino. Nel frattempo ha svolto un’intensa attività cameristica, come membro di vari ensemble, fra i quali il Gruppo Musica Contemporanea di Firenze (con i quale ha registrato per la RAI prime esecuzioni italiane di brani di autori russi per violoncello), il Gruppo Maderna, il GAMO, il gruppo Atrio, il trio Arcadia ed i Solisti dell’Accademia Musicale di Firenze, orientando il suo lavoro di interprete con sempre maggiore coerenza verso il repertorio contemporaneo.

Nel 1991 è tra i fondatori di  Harmonia Ensemble, un originale trio (violocello, clarinetto, pianoforte) in grado di passare dal repertorio classico di  Brahms e Beethoven, alla musica di Nino Rota, alle collaborazioni con alcuni musicisti di calibro internazionale, quali David Sylvian, Roger Eno, Gavin Bryars, fino agli arrangiamenti di musiche di Frank Zappa, Chick Corea, Michael Nyman, e alle musiche composte dai componenti del gruppo. L’ultimo lavoro dell’Ensemble, l’incontro con la Kocani Orchester, segna l’ingresso stabile del batterista Paolo Corsi.

Nel 2000 dà vita, assieme ad un affiatato gruppo di musicisti fiorentini, ad Archaea Strings, un quintetto d’archi con il quale, oltre a collaborare con musicisti quali Hector Zazou, Riccardo Tesi e Jovanotti, sta ricevendo interessanti riconoscimenti nel campo della musica jazz.

Sui colli bolognesi risuonano le note di “Scena Natura”

DA:  UFFICIO STAMPA SCENA NATURA_FLUIDA COMUNICAZIONE

Al via il mese dedicato alla musica all’interno della rassegna che racconta il dialogo tra arte e ambiente

Bologna, Ha preso il via mercoledì 30 giugno sui colli bolognesi Scena Natura, la rassegna a cura di Crexida Anima/Fluò e ospitata da Fienile Fluò. Dopo la prima di OUT!, la nuova produzione teatrale che rievoca in maniera drammaturgica il difficile periodo pandemico, che ha inaugurato la nuova edizione, domenica 4 luglio primo appuntamento con EscurSonica – suoni per i colli, la mini rassegna dedicata alla musica, che per tutto il mese porterà sul palcoscenico naturale di Scena Natura alcuni tra gli artisti più interessanti del panorama italiano.

Curata dal critico musicale e saggista Pierfrancesco Pacoda, EscurSonica è pensata per gli ambienti che circondano Fienile Fluò, un’immersione nei sentieri della musica e della natura con 5 concerti (l’ultimo a ottobre, tutti dalle ore 20:30), in un dialogo morbido tra gli artisti e lo spazio che li ospita, tra suggestioni e desideri scambiati con il pubblico in live irripetibili. Le sonorità spazieranno tra i linguaggi diversi del jazz e dell’elettronica, tra musica concreta e suggestioni latine.

Ad aprire il mese musicale, domenica 4 luglio alle ore 20:30 sarà la versatile multistrumentista e cantante brasiliana Tati Valle, che fa parte del gruppo L’Orchestra di Piazza Vittorio, l’ensemble multiculturale italiano più noto nel mondo. Originaria dello stato del Paranà, la cantautrice brasiliana residente in Italia presenta “Sola”, il suo solo in versione chitarra, voce, percussioni e loop station: una selezione di canzoni autorali e cover che raccontano l’amore, la solitudine, la lotta e le divergenze tra le razze nelle sue più svariate sfumature.

Tatiana Valle, cantante, strumentista e cantautrice ha maturato diverse esperienze musicali in Brasile dando vita a molti progetti legati al samba insieme al “Promic” e la legge di incentivo alla cultura della città di Londrina, partecipando a numerosi programmi televisivi dello stato del Paraná” SBT”, “Record” e programmi radiofonici. Arriva in Italia nel 2007 e subito inizia a collaborare con la scena musicale brasi- jazz insieme a Nicola di Camillo, Bruno Marcozzi, Angelo Trabucco, Eddy Palermo trio. Insieme a Giò di Tonno registra il singolo “Come è bello Aspettare” che riscuote grande successo e viene presentato live in diverse trasmissioni radiofoniche e televisive. Nel 2015 l’album “Madeleine”, con il duo As Madalenas, è un successo per la critica italiana e brasiliana, considerato uno dei migliori dischi brasiliani del 2015 dalla “Rivista Panorama”, scelto come disco della settimana per Fahrenheit di Radio 3 e recensito su “Il Venerdì” di Repubblica. Nel 2018 esce il secondo album del duo intitolato “Vai, menina!” (Brutture Moderne) recensito con successo dalla rivista Musica Jazz. È ospite di Cristina Zavalloni nel SuperSongLab del Saint Louis College of music in “Fita Amarela” nel 2020 e ospite dell’Officina Pasolini D’Altro Canto insieme a Tosca, Joe Barbieri, Musica Nuda e Chiara Civello.

La rassegna prosegue domenica 11 luglio con il concerto di Tiziano Popoli, uno dei più originali compositori italiani, sperimentatore con partiture elettroniche sin dagli anni 70. Il 18 luglio a salire sul palcoscenico di Scena Natura saranno gli Earthset, giovane formazione della scena musicale bolognese, che si muove tra suoni acidi e sonorità d’ambiente con all’attivo collaborazioni con la Cineteca di Bologna. Francesca Pizzo, chitarrista, compositrice, cantante, per anni parte del duo di avant garde pop Melampus che porterà sul palco di Fienile Fluò, domenica 25 luglio, “Cristallo, il suo progetto solista. A chiudere la rassegna musicale, a ottobre, l’esibizione di Consorteria delle tenebre (15 ottobre), quartetto di viole da gamba costituito da Teodoro Baù, Rosita Ippolito, Marco Casonato, Noelia Reverte Reche

SCENA NATURA è la rassegna “multiarte” nata dalla collaborazione tra Fienile Fluò – azienda agricola e agriturismo – e Crexida/Anima Fluò – associazione culturale non profit. Immersi nella natura degli spazi esterni di Fienile Fluò, affacciati sul suggestivo palcoscenico naturale dei calanchi, arte e ambiente si fondono in un unico messaggio, un’unica opera, un connubio tra forme visive e sonore che daranno vita a spettacoli teatrali, concerti, proiezioni, performance di danza, mostre e passeggiate racconto.

Scena Natura propone performance in anteprima di spettacoli di danza e teatro e concerti realizzati site specific, ispirati dall’ambiente naturale che li ospita e con il quale interagiscono. Nata da un’idea di Crexida/Anima Fluò, la rassegna mette al centro proprio la natura, la sua influenza sulla nostra creatività, l’esplorazione delle interazioni tra le persone e l’ambiente naturale e la possibilità di utilizzare lo spazio e l’ambiente come teatro naturale, nel profondo rispetto degli elementi e dello scenario. Protagonista e scenografia, attrice e spettatrice delle performance che offriranno allo spettatore un viaggio sensoriale partecipato, la natura con i suoi scorci, i profumi, i suoni e le forme darà forma alla rassegna imprimendogli un carattere specifico e singolare.

Il programma cambia ogni anno ma la formula rimane invariata. L’edizione 2021 prenderà il via il prossimo 30 giugno e ogni mese ospiterà una mini rassegna dedicata ad una delle 4 arti, con opere uniche e inediti di performance di teatro danza, concerti esclusivi e spettacoli creati ad hoc. Il progetto è ispirato dal desiderio di intrecciare relazioni virtuose con l’ambiente valorizzando e facendo scoprire allo stesso tempo un panorama incredibilmente suggestivo come quello delle colline bolognesi.

Scena natura è sostenuto da Endas Emilia-Romagna in collaborazione con Regione Emilia Romagna, nell’ambito del progetto Intrecciare cultura.

Per info e costi: www.fienilefluo.it

Sì alla legge Zan
No alle ayatollah, no ai furbastri del due per cento

 

A una giraffa interessa se una giraffa maschio se la intende con una giraffa maschio? A una leonessa disturba il fatto che due leoni facciano sesso tra loro? Francamente non saprei, però sono sicuro che non vengono messi all’indice, insultati, vilipesi, isolati ed emarginati dai loro simili – non per questa ragione, almeno.

Sul web ci sono diversi approfondimenti giornalistici sul comportamento omosessuale nelle specie animali [Vedi qui]. Il fatto che, come sostengono alcuni, il comportamento omosessuale in alcune specie non abbia a che fare con il piacere sessuale ma con la dominanza, dimostra solo che l’atto sessuale, anche nel mondo animale, non è legato esclusivamente alla funzione riproduttiva. Solo nel genere umano sia il gioco di ruolo (dominatore/trice – dominato), sia il piacere legato al sesso tra consenzienti sono considerati socialmente riprovevoli, al punto da essere tuttora un crimine in tantissimi paesi del mondo. Un crimine, capite? Crimen, nel diritto romano, è il delitto pubblico che offende l’ordine sociale e colpisce l’intera civitas, essendo perciò meritevole di una punizione pubblica. Non è purtroppo un caso che i paesi dove i comportamenti omosessuali o, in generale, le identità sessuali non binarie o in movimento (anche se non porteranno ad una trasformazione genitale) sono incriminati/e o comunque oggetto di pesante riprovazione sono paesi teocratici, o nei quali la morale comune è innervata da una religione, pur secolarizzata. 

In Italia, la secolarizzazione della Chiesa cattolica è stata giuridicamente cristallizzata nei Patti Lateranensi di epoca fascista, sottoposti a revisione nel 1984. Secondo il nuovo Concordato inserito nei Patti, il cattolicesimo non è più religione di Stato, anche se con l’otto per mille il cittadino italiano deve scegliere di destinare questa percentuale di imposta sui redditi ad una confessione religiosa o allo Stato medesimo, che non pubblicizza la scelta, rendendolo uno dei principali introiti della Chiesa Cattolica (che invece lo propaganda eccome). Ma questo è un dettaglio, rispetto all‘imprinting sociale e psicologico che gli italiani ricevono dal battesimo in avanti. La parte più tragica di questo imprinting è la pervicace censura di peccato che, dalla teologia paolina in avanti, accompagna come un’ombra nera l’idea del piacere sessuale non destinato alla riproduzione. Per capire quanti danni abbia fatto questa sovrastruttura con i suoi derivati (tra cui la castità imposta e fasulla dei membri del Clero), sarebbe sufficiente leggere le statistiche sugli abusi sessuali ai danni di minori all’interno della Chiesa: un fenomeno spaventoso. I danni che investono la popolazione civile non confessionale, però, non si limitano a forgiare personalità come quella di Simone Pillon. Quello è folklore, mentre le conseguenze diffuse sulla popolazione sono come l’effetto di una bomba “intelligente” su un mercato: o creano dei mostri foderati di moralismo, bigotti, frustrati e potenzialmente pericolosi, oppure fanno crescere milioni di persone con il senso di colpa dell’amare uno del proprio sesso, del non sentirsi a proprio agio nel proprio corpo, del piacersi con una spiccata parte femminile, essendo maschi, o maschile, essendo femmine.

Il disegno di legge a prima firma di Alessandro Zan, padovano d’avanguardia come molti padovani, testo sulla bocca di tutti ma letto da pochi, intende punire i mostri che istigano a violenza o discriminazione (anche verbale) o la commettono in proprio contro quelli che i sensi di colpa non li supereranno mai, o quelli che ci convivono a costo di prove quotidiane di sopravvivenza (sociale) e trasformazione (da ciò che gli altri vogliono che tu sia, a ciò che vuoi essere tu). A proposito di questo testo, che è corto e può essere agevolmente letto [Vedi qui], assieme all’art.604 bis del codice penale di cui si propone di costituire una estensione, vorrei fare due preghiere (laiche, ovviamente).

La prima: si tratta di un testo che, alla maniera delle buone leggi sui diritti civili (quella sul divorzio, quella sull’aborto, la legge Basaglia, quella sulle unioni civili), favorisce e promuove la piena corrispondenza tra l’evoluzione della società civile e il livello di riconoscimento e tutela ad opera del legislatore. Detto questo, evitiamo di diventare noi stessi/e degli ayatollah. Evitiamo di distribuire patenti di traditori tra le nostre fila, evitiamo di fare le lesbiche dure e pure o le femministe doc, evitiamo gli integralismi, che dovrebbero essere esattamente ciò contro cui combattere. Ho già colto i germi di questa mentalità in certe assurde incursioni nel mondo dell’arte. Film, libri e autori rivisitati in nome del politicamente corretto. Tutto questo è folle. L’arte non deve educare nè essere educata, l’arte è il regno della libertà totale. Prendersela con Nabokov per aver scritto Lolita o con Celine per aver scritto Viaggio al termine della notte, o con Bukowski per i suoi taccuini di un vecchio sporcaccione non è progressista, è oscurantista e prefigura, per dirla con Walter Siti, il temibile futuro in cui, ad esempio, la letteratura “… si crede depositaria del bene già dall’inizio, e pensa che l’unico suo compito sia diffondere questo bene”.

La seconda preghiera è: la sinistra non si divida anche sui diritti civili fino a far saltare tutto. Già lo ha fatto sui diritti sociali, creando una spaccatura verticale all’interno stesso del corpo più caldo della propria gente (pensiamo al Jobs Act). Per una volta gli schei non c’entrano (o non dovrebbero, per quanto certe manovre parlamentari puzzino sempre di soldi e posti). Mettetevi d’accordo sui dettagli, ma salvate la sostanza. Negoziate sulla giornata di promozione nelle scuole, ma salvate la tutela delle persone transgender (mi piacerebbe sapere cosa ne pensa Lucia Annibali di Italia Viva, prima firmataria dell’ attuale art.1 della legge, della giravolta del suo capo che lo vuole togliere di mezzo perchè “divisivo”). Le persone più responsabili e illuminate dell’arco che ha sostenuto e scritto questa legge facciano uno sforzo per non delegittimarsi a vicenda, per evitare i settarismi (specialità nella quale la sinistra è maestra) e i politicismi (specialità nella quale purtroppo Renzi suppone di eccellere). Se in effetti c’è bisogno di cambiare qualcosa per mettere al sicuro il voto fatelo, e agite in buona fede. Mettetevi d’accordo per favore, e portiamola a casa.

AL VIA ANCHE A FERRARA LA RACCOLTA DI FIRME PER Il REFERENDUM EUTANASIA LEGALE

da: Associazione Coscioni

Marco Cappato (Associazione Coscioni) chiama a raccolta i ferraresi:
“ORA O FRA 5 ANNI. I MALATI NON POS-SONO DIPENDERE DAI GIOCHI DELLA POLITICA. AIUTATECI ANCHE COME VOLONTARI PER RAFFORZARE LA RETE LOCALE”

TUTTE LE INFO SU COME DIVENTARE VOLONTARI E AUTENTICATORI SU REFEREN-DUM.EUTANASIALEGALE.IT
La campagna referendaria Eutanasia Legale ha preso ufficialmente il via oggi a Ferrara con la conferenza stampa organizzata dall’Associazione Luca Coscioni e dal Comitato Promotore.

Tutte le info sui punti di raccolta disponibili al sito REFERENDUM.EUTANASIALEGALE.IT. Obiettivo sono le 500.000 firme da raccogliere a livello nazionale entro il 30 settembre. In generale sarà possibile da qui alle prossime settimane aderire alla campagna anche presso il Comune di Ferrara, o presso avvocati e notai regi-strati: il loro ruolo è infatti fondamentale nell’ambito della raccolta firme perchè hanno la facoltà di autenti-carle, insieme a cancellieri, parlamentari, sindaci, assessori, consiglieri comunali, consiglieri regionali e di-pendenti comunali.
Marco Cappato, Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, “Di fronte al silenzio del Parlamento che continua a rimandare la riforma necessaria, il Referendum a questo punto è l’unica possibilità per rendere l’eutanasia legale in Italia. E’ l’ultima chance in questa legislatura, altrimenti bisognerà aspettare altri 5 anni. Ci appelliamo alla cittadinanza per rafforzare sempre di più la nostra rete chiedendo di unirsi e parte-cipare direttamente e a comunicarci la disponibilità come volontari o autenticatori a questa grande batta-glia di civiltà sul sito https://referendum.eutanasialegale.it/”.

APPROFONDIMENTO SUL REFERENDUM EUTANASIA LEGALE

Il Referendum per l’Eutanasia Legale è stato depositato su iniziativa dell’Associazione Luca Coscioni lo scor-so 20 aprile in Corte di Cassazione.
Il testo prevede una parziale abrogazione dell’art. 579 del codice penale (“omicidio del consenziente”), che impedisce la realizzazione di ciò che comunemente si intende per “eutanasia attiva” (sul modello olandese o belga). In caso di approvazione, si passerebbe dal modello dell’”indisponibilità della vita”, sancito dal codice penale del fascismo nel 1930, al principio della “disponibilità della vita” e dell’autodeterminazione indivi-duale, già introdotto dalla Costituzione, ma che deve essere tradotto in pratica anche per persone che non siano dipendenti da trattamenti di sostegno vitale (per i quali è invece intervenuta la Corte Costituzionale con la sentenza Cappato – Antoniani).

Il Referendum per l’Eutanasia Legale è promosso da Associazione Luca Coscioni ( http://www.associazionelucacoscioni.it ) 
Fanno finora parte del Comitato Promotore: Radicali Italiani, Partito Socialista Italiano, Eumans, Volt, Più Europa, Possibile, Sinistra italiana, Federazione dei Verdi. Il Comitato è aperto all’adesione di associazioni, partiti, movimenti sindacati e altre organizzazioni trai i primi sostenitori ci sono là ARCI nazionale e la CGIL nuovi diritti.

PER CERTI VERSI
Le api stanno morendo

LE API STANNO MORENDO

C’è poca differenza
Tra bee
E to be
Anzi nessuna
Le api sono l’essere
I fiori
Le fragole
Gli alberi
La dedizione
Il lavoro
L’ordine
La pulizia
La propoli
La pappa reale

Le api stanno morendo
Disorientate
Da veleni
Sofisticati
Non tornano a casa
Più
Disperse senza mattino

Le api sono
Le sentinelle
Del nostro destino

Ogni domenica Ferraraitalia ospita ‘Per certi versi’, angolo di poesia che presenta le liriche del professor Roberto Dall’Olio.
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Riprendiamoci il gusto del futuro

È un mondo nel pieno di grandi mutamenti quello che ci ospita, tutti assieme in questa bella estate all’insegna dell’ottimismo.
Un mondo in cui qualcosa si muove, accadono cose fenomenali e noi tutti possiamo pensare con serenità al nostro futuro.
Ed è un futuro luminosissimo quello che ci attende.
Sempre più persone comprano le auto elettriche e sempre più aziende hanno a cuore la sostenibilità, quindi siamo a cavallo.
È quindi evidente: l’umanità è riuscita a risolvere tutti i casini in cui si è volutamente cacciata e – come si diceva poco più di un anno fa – “ne usciremo migliori”.
Alla faccia di chi ci vuole male.
Non facciamoci dunque spaventare dalla follia che serpeggia sempre più nella testa di quasi tutti noi.
Non pensiamo a quanto siamo sempre più stanchi e ancora (grottescamente) dopo secoli, così vincolati alla cessione del nostro tempo a chissà chi.
E soprattutto: non diamo troppo peso al caldo e al fuoco che stanno divorando il Canada.
Insomma, non cediamo a un disfattismo di bassa lega perché non ve ne è proprio motivo.
Restiamo ottimisti.
Buona settimana a tutti e forza Azzurri!

Strangers die everyday (Butthole Surfers, 1986)

Massimo Carlotto ha presentato E verrà un altro inverno al Microfestival delle storie

da: organizzazione

Un romanzo noir atipico, in cui l’analisi sociologica affianca lo svolgimento della storia. Massimo Carlotto ha presentato E verrà un altro inverno, Rizzoli, nel parco di villa Morosini di Polesella per la rassegna Microfestival delle storie. A fianco di Consuelo Pavani, che ha condotto la serata, gli scrittori padovani Carlo Callegari ed Heman Zed sono intervenuti riflettendo sulle molteplici aperture di un romanzo in cui non c’è indagine poliziesca, non c’è dualismo fra bene e male, perché il marcio è nelle vite di persone normali, in luoghi normali in cui la ricerca del proprio interesse passa sopra a tutto: il vero noir è nell’animo dei personaggi. Massimo Carlotto ha raccontato la genesi del romanzo, aprendo il discorso anche ai rapporti tra criminalità, potere e narrazione sui media.

L’evento con Massimo Carlotto è stato organizzato dall’amministrazione comunale di Polesella in collaborazione con l’associazione Teradamar e il Microfestival delle storie.

È uscito l’ebook del romanzo Bob Dylan spiegato a una fan di Madonna e dei Queen di Gianluca Morozzi, edizioni BookTribu

da: BookTribu

Esce anche nella versione digitale il romanzo Bob Dylan spiegato a una fan di Madonna e dei Queen, dello scrittore bolognese Gianluca Morozzi, edizioni BookTribu. Il libro, che è anche un tributo a un mito della storia della musica, è un romanzo ambientato a Bologna e che ha come protagonista uno dei personaggi che appare in diversi romanzi di Morozzi: Lajos, un quarantenne amante dei fumetti (e delle donne) a cui la madre confessa di essere figlio di Bob Dylan.

Il tratto stilistico di Morozzi è ben riconoscibile anche in questo romanzo in cui l’ironia, lo sguardo acuto e divertito dello scrittore arrivano al lettore tramite una vicenda fatta di godibilissimi conflitti, ma anche di complicità, fra uomini e donne.

Bob Dylan spiegato a una fan di Madonna e dei Queen nella versione ebook, al costo di 4,95 euro si trova sullo shop online di BookTribu https://www.booktribu.com/it/carrello, e negli store.

Gianluca Morozzi è nato a Bologna nel 1971. Ha pubblicato il suo primo romanzo nel 2001 (Despero) e ha raggiunto il successo nel 2004 con Blackout. È docente di scrittura creativa, ha al suo attivo 38 romanzi e circa 200 racconti. Nel campo del fumetto, ha vinto il premio Micheluzzi con Pandemonio (per i disegni di Squaz) e ha sceneggiato i tre volumi di FactorY, realizzati con Michele Petrucci, oltre a Hellzarockin’ (disegnato da autori vari).