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Giorno: 22 Febbraio 2022

FERRARA: NO AL GLIFOSATO IN CENTRO STORICO
lettera al Sindaco della Rete Giustizia Climatica

LA RETE PER LA GIUSTIZIA CLIMATICA DI FERRARA SCRIVE A SINDACO E ASSESSORE ALL’AMBIENTEPER RICHIEDERE LA SOSPENSIONE DELL’USO IN AREE URBANE DI DISERBANTI A BASE DI GLIFOSATO

A fine 2017 molti avevano sperato che le ragioni della tutela della salute umana e dell’ambiente prevalessero finalmente su quelle delle lobby e l’Ue si pronunciasse contro il rinnovo alla autorizzazione all’uso del glifosato. Dopo diverse riunioni in ambito comunitario non si era raggiunta la maggioranza qualificata circa il rinnovo del discusso erbicida, ma alla fine così non è stato perché, nonostante il voto contrario di paesi importanti come Francia e Italia, l’autorizzazione all’uso del glifosato è stata rinnovata per altri 5 anni grazie al voto favorevole della Germania. Tutto ciò non aveva comunque suscitato stupore visto che erano in atto in quel periodo le trattative per la fusione tra Monsanto, leader nella produzione di sementi Ogm, in particolare di quelli resistenti all’erbicida Roundup, prodotto a base di glifosato dalla multinazionale statunitense, e Bayer, colosso della chimica tedesca.

La battaglia contro questa molecola aveva visto in tutta Europa ed anche nel nostro paese una mobilitazione davvero enorme: oltre 1 milione e 300.000 firme erano state raccolte per mettere al bando la molecola. In seguito a queste azioni numerose amministrazioni comunali e regioni italiane, come Calabria e Toscana, avevano preso provvedimenti concreti per la sua messa al bando, escludendo ad esempio dai sussidi economici le aziende che continuavano ad utilizzarlo.
Anche l’allora ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Maurizio Martina, in risposta alle proteste organizzate dalla Coalizione Stop Glifosato, si era espresso contro il rinnovo dell’autorizzazione dell’erbicida. A dicembre 2017, un po’ a sorpresa, Repubblica ospitò un intervento della senatrice a vita Elena Cattaneo, farmacologa, biologa, nota per i suoi studi sulla malattia di Huntington e per le sue ricerche sulle cellule staminali, chiaramente a difesa dell’uso di questa sostanza: “Gli agricoltori lo usano sui loro campi perché costa poco, circa 9 euro/ettaro, viene degradato velocemente dai batteri nel terreno ed è efficace, e si usa anche per diserbare strade e binari”.

Tra coloro che risposero alle considerazioni della senatrice, Stefano Bocchi, professore ordinario di Agronomia e coltivazioni erbacee dell’Università di Milano che, citando un rapporto Ispra del 2016, affermava quanto le acque superficiali della Lombardia risultassero contaminate da glifosato e dal suo metabolita Ampa e si superassero i limiti di qualità ambientale risultando dannosi per molte specie che popolano i corsi d’acqua.

Ma anche ISDE Italia (Medici per l’Ambiente) espresse valutazioni in merito alle dichiarazioni della Cattaneo, affermando che “quando le dichiarazioni inquadrano i fatti in modo distorto e al tempo stesso pretendono di fornire indirizzi che attengono alla salute pubblica e alla tutela dell’ambiente, l’attenzione di ISDE Italia viene inevitabilmente sollecitata, e che il commento a firma di Elena Cattaneo su Repubblica (Gli equivoci sul glifosato ”), elenca una serie di pregiudizi e di semplici opinioni sugli effetti sanitari e ambientali dell’erbicida più diffuso al mondo che non coincidono nel modo più assoluto con le conoscenze attualmente disponibili; il tutto, accompagnato da un concentrato di nozioni sull’agricoltura sostenibile (biologica e biodinamica) che lascia francamente sconcertati.”.

Da allora sono trascorsi 5 anni ma, a quanto sembra, nulla è cambiato.
Bene perciò ha fatto la Rete per la Giustizia climatica di Ferrara a non sottovalutare l’intenzione di Ferrara Tua di utilizzare prodotti per il diserbo delle strade potenzialmente tossici e nocivi per la salute umana e degli animali domestici.

Di seguito è riportata la lettera della Rete per la Giustizia climatica  a Sindaco e Assessore all’Ambiente di Ferrara

Come componenti del Tavolo Verde per la Rete Giustizia Climatica, vi scriviamo per chiedere di sospendere l’intervento di diserbo con glifosato previsto per il 22 febbraio in alcune vie del centro storico e di individuare modalità di intervento più rispettose dell’ambiente e della salute.

In via Mellone, via Formignana, via Scandiana, via Brasavola, via Campofranco i cittadini hanno trovato cartelli di Ferrara Tua con l’avviso che il 22/02/22 verrà eseguito un trattamento di diserbo chimico con GLIFOSATO, accompagnato dal consiglio di “NON SOSTARE NELL’AREA NELLA GIORNATA”.

E’ davvero incredibile che un prodotto pericoloso, da usare con particolare cautela in spazi aperti, venga scelto da Ferrara Tua per eliminare l’erba dalle strade strette del centro storico, caratterizzate da alta densità abitativa.

Durante i lavori del Tavolo Verde per la redazione del nuovo contratto di servizio tra il Comune e Ferrara Tua, avevamo proposto di procedere al diserbo solo con mezzi meccanici manuali e di bandire ogni fitofarmaco chimico (almeno fintanto non fossero in commercio sicuri prodotti biologici).

Ci era stata illustrata dall’Amministrazione la necessità, per sostenibilità economica, di una fase di “transizione graduale” attraverso cui arrivare all’obiettivo, pur condiviso, di eliminare l’uso dei fitofarmaci nelle aree abitate e ci era stata nel contempo data l’assicurazione che nel centro storico il glifosato non era in uso.

Alla fine la scheda tecnica approvata prevede: “Ai fini della tutela della salute e della sicurezza pubblica è necessario ridurre l’uso dei prodotti fitosanitari ….La modalità privilegiata di intervento sarà pertanto il diserbo meccanico e quello fisico, limitando il diserbo chimico alle modalità indicate dalla Delibera della Giunta regionale n. 2051 del 03 dicembre 2018, con una particolare attenzione agli sviluppi tecnici e scientifici che consentano a costi sostenibili un progressivo superamento delle tecniche di diserbo chimico”.

Considerato che nella scorsa primavera avevamo potuto constatare con soddisfazione un maggior impegno di squadre di operai dedite al diserbo meccanico manuale nella nostra città, riteniamo che l’Amministrazione vorrà procedere con coerenza sulla strada della riduzione dell’utilizzo dei diserbanti chimici a cominciare da quelli più pericolosi.

Riteniamo che, in coerenza con il lavoro fatto al Tavolo verde, concorderà con noi sulla necessità di bloccare l’intervento di diserbo con glifosato previsto da Ferrara Tua per il prossimo 22 febbraio.

A sostegno della nostra richiesta infine, alcune note per ricordare la pericolosità dell’uso del glifosato.

Il GLIFOSATO è un erbicida diffuso in tutto il mondo col nome commerciale Roundup, introdotto dalla Monsanto negli anni’70. Della sua pericolosità si discute da anni perché studi di laboratorio del 2012 sui ratti ne dimostrano la cancerogenicità.

Nell’uomo la cancerogenicità non è stata dimostrata con assoluta certezza, per questo la Agenzia Internazionale Ricerca sul Cancro lo ha inserito nella categoria dei “probabili cancerogeni” (categoria 2A, come il DDT). OMS, EFSA, ECHA, FAO consigliano cautela e ne vietano l’utilizzo in aree densamente popolate.

L’Unione Europea ne ha approvato l’utilizzo fino al 15/12/22, ma le aziende che lo producono hanno richiesto il rinnovo dell’approvazione.

La valutazione finale spetta a Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare e Agenzia Europea dei Chimici, le cui conclusioni sono attese per Maggio ‘22.

Confidando che condividiate la necessità di bandire il glifosato dai centri abitati e che la nostra richiesta verrà’ accolta, Vi inviamo cordiali saluti.

I componenti del Tavolo Verde Rete Giustizia Climatica

RETE PER LA GIUSTIZIA CLIMATICA FERRARA

http://www.giustiziaclimaticaferrara.it – rgc.ferrara@gmail.com

Il 23 febbraio alla Biblioteca del Centro Documentazione Donna
Incontro con Elisabetta Roncoli: “Follia pura, pura come l’acqua di sorgente”

                                   

Biblioteca del Centro Documentazione Donna
Via Terranuova 12/B,  Ferrara

Anche quest’anno si terrà al CDD il di Ciclo di conferenze “ContemporaneaMente” riguardanti autrici, artiste e scienziate contemporanee a Virginia Woolf in atto dal 2016 a cura di Elisabetta Roncoli. Sono previsti cinque incontri che avverranno sempre nell’ambito della consuetudine instauratasi già dal 2020 “Incontriamoci il Mercoledì”, nei giorni precedenti le conferenze saranno inviate mail specifiche riguardanti gli argomenti e le relatrici.

Mercoledì 23 Febbraio 2022, dalle ore 16,30 alle 18.00
incontro in presenza e online

Elisabetta Roncoli
parla di
Follia pura, pura come l’acqua di sorgente
Emily Holmes Coleman, la follia domata e Virginia Woolf, la mania di vivere.

Emily Holmes Coleman, scrittrice e poetessa, nasce a Oakland, California, nel 1899. La madre soffre di una malattia mentale e muore quando lei è ancora piccola. Compie i suoi studi in una scuola privata e si diploma al Wellesley College nel 1920. Nel 1925 si trasferisce a Parigi corrispondente del Chicago Tribune e non solo, comincia a pubblicare le sue poesie sulla rivista Transition, diventando una figura importante nella mitica vita letteraria della Parigi del tempo. Personaggio di riferimento anche dell’Hayford Hall Circle, la famosa enclave intellettuale che fa riferimento a Peggy Guggheneim, Holmes divenne un cardine per la vita di molti altri scrittori ( Djuna Barnes, Dylan Thomas, Antonia White).
Collaborò a St. Tropez con l’anarchica Emma Goldman occupandosi della stesura delle sue memorie.

Nonostante la cospicua produzione e il ruolo di primo piano nella vita intellettuale europea degli anni ’20 e ’30 rimase quasi invisibile al grande pubblico, al quale giunse soltanto il suo primo romanzo pubblicato nel 1930, The Shutter of Snow, accolto in modo controverso dalla critica.

Una riscoperta negli anni ’80 del secolo scorso ha portato alla luce la cospicua produzione poetica, i diari, articoli, i numerosissimi epistolari, ricordiamo quelli con Djuna Barnes e Dylan Thomas, e altri due romanzi.
Le traduzioni e le edizioni sono ancora in divenire, buona parte del suo lavoro attende di essere portato alla luce dal cospicuo fondo Coleman presso la Special Collection dell’Università del Delaware a Newark, dove è archiviata tutta la sua complessa opera.

L’incontro del 23 Febbraio, riguarderà oltre alla presentazione della figura di Coleman, la sola analisi del libro The Shutter of Snow, edito in Italia da Robin Edizioni nel 2008 con il titolo Il manto di neve, che racconta la guarigione della protagonista da una psicosi scatenatasi dopo il parto.

Si tratta di un romanzo strettamente autobiografico, di grande valore simbolico e di testimonianza.
Il ricordo dovuto in questo ambito a Virginia Woolf ha il solo intento di evidenziare brevemente la contemporaneità effettiva fra le due autrici nonché la postura di Emily Holmes Coleman all’interno del modernismo, ma soprattutto una contemporaneità di interconnessioni esistenziali.

Elisabetta Roncoli, modenese ma ferrarese d’adozione, ha vissuto a Ferrara dall’infanzia, è socia del Centro Documentazione Donna da lunga data per il quale ha tenuto numerose conferenze, curato due Cicli di incontri dal 2014 ad oggi, l’ultimo quello in oggetto. Laureata in Lettere Moderne fa parte della redazione di Leggere Donna da più di vent’anni e scrive regolarmente recensioni e riletture. Appassionata lettrice è curatrice del libro Alcune stanze tutte per noi dove sono raccolte, oltre alla sua, tutte le conferenze riguardanti la sola Virginia Woolf tenute al CDD negli anni 2014 e 2015. E’ coautrice di due brevi saggi sulle figure femminili nella storia ferrarese. 

Per l’incontro in presenza, ingresso con super green pass e mascherina FFP2.
Per partecipare on line occorre inviare una mail a elena.branca@yahoo.it, riceverete il link con il quale potrete collegarvi una decina di minuti prima dell’inizio dell’incontro che verrà registrato e pubblicato su youtube.