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Mese: Ottobre 2017

La cucina tra Ferrara e Bologna

Da Organizzatori

Emma Lodi Piccinini
A tavola nell’Alto ferrarese
Le ricette della tradizione

Una raccolta di ricette “povere”, pur se spesso piuttosto raffinate, originarie di una zona dalla grande tradizione gastronomica contadina: il territorio tra Bologna e Ferrara, attorno al Bosco Panfilia, nel comune di Sant’Agostino, che dona verdure, funghi e anche quel pregiato tartufo bianco che ha reso celebre la locale Trattoria della Rosa. Oltre ai classici della cucina emiliana, vi ritroverete ingredienti insoliti – come melagrana, uva pellegrina e naturalmente anguilla – e piatti perduti preparati per generazioni dalle arzdore, tra cui la nonna e la madre dell’autrice. Si tratta di un ricettario “vero”, raccolto da una anziana maestra di Sant’Agostino –oggi ultranovantenne –nel corso della vita, nato da ricette “vere”, dalla antica tradizione di quelle terre così ricche di storia e cultura. Oltre 220 preparazioni gastronomiche presentate in modo sobrio, distante da quella “gastonomia spettacolo” – tutta costruita sull’immagine – che oggi va di moda. E che è destinata a lasciare poche tracce di sé. Questo volume, al contrario, nasce con il preciso intento di durare nel tempo, di essere collocato al fianco dell’Artusi sulla mensola della cucina di tutte le case emiliano-romagnole.
Specialità uniche con ingredienti rigorosamente a chilometro zero.

Preambolo di Gian Paolo Battaglia
Accademia Italiana della Cucina –Delegazione di Parigi

Uscita: novembre 2017
formato cm. 14×21,
pagine 224, euro 15,00
ISBN 9788865988985

Bruno Serato al World Pasta Day 2017

Da Organizzatori

[Bondeno, 26 ottobre] Durante questa settimana, dal 23 al 28 ottobre, si tengono iniziative nel mondo per celebrare la “pasta”. In concomitanza con la Giornata Mondiale della Pasta, fissata per il 25 ottobre, si è svolta la diciannovesima edizione del World Pasta Day, a San Paolo in Brasile, curata dall’International Pasta Organization con l’obiettivo di espandere la cultura dei valori nutrizionali di questo alimento e della sua trasversalità. Circa 250 tra pastai, personalità del mondo scientifico, giornalisti, chef e istituzioni sono state coinvolti.
Dall’Italia non poteva mancare Barilla, sponsor “diamond” dell’evento, e l’azienda FAVA impianti per pastifici, di Cento. Un’operazione, quella del World Pasta Day, che ha inoltre uno sfondo di solidarietà: pastai di tutto il mondo donano tonnellate di pasta alle mense delle Caritas internazionali. Tre chef scelti come testimonial: per l’Italia Antonino Cannavacciulo, che collaborerà in favore degli indigenti delle regioni italiane; per il Brasile David Hertz, che proseguirà nel progetto “Gastromotiva”, per formare gli abitanti delle favelas di Rio; per gli USA Bruno Serato, attivo nella sua comunità con iniziative di carattere benefico: dalla fornitura di pasti gratuiti per i bambini più bisognosi della California, al sostentamento delle loro famiglie e alla ricerca di alloggi dignitosi e definitivi, fino all’insegnamento di un lavoro nell’ambito della ristorazione per allontanare i giovani dalla strada.
Bruno Serato si è presentato con il suo libro di recente pubblicazione (ottobre 2017) intitolato non a caso The Power of Pasta: in esso egli racconta proprio questa esperienza: dalle sue umili origini alla carriera imprenditoriale e di chef nel ristorante di cui è proprietario. Attraverso valori importanti respirati in quella che è stata una famiglia concreta e generosa – così com’è ritratta nel libro – lo chef Bruno ha costruito l’opportunità per tante persone di affrancarsi da una vita di stenti, offrendo ogni giorno, da oltre dieci anni, pasti gratuiti ai bambini dei sobborghi di Los Angeles (e non solo) e istituendo progetti di formazione. The Power of Pasta è insieme narrazione autobiografica, strumento informativo su progetti solidali e infine ricettario: lo chef italo-americano regala una quarantina di ricette, alcune delle quali dal sapore tutto italiano.
Il volume, che è anche monito a seguire l’esempio di Serato – una persona che da sola ha fatto la differenza – sarà disponibile in lingua italiana da marzo 2018, edito dal Gruppo Lumi, casa editrice bondenese che ha tra le ultime pubblicazioni il libro dedicato al senatore José Mujica.

Centro Teatro Universitario di Ferrara: “Linguaggi del teatro e dell’attore”

Da Organizzatori

Linguaggi del teatro e dell’attore
Laboratorio teatrale (ottobre 2017 – giugno 2018), Centro Teatro Universitario di Ferrara
diretto da Michalis Traitsis, regista e pedagogo teatrale di Balamòs Teatro
Lunedì 30 ottobre alle 20.30 l’inaugurazione ufficiale delle attività di laboratorio del Centro Teatro Universitario di Ferrara (via Savonarola 19), con una serata di presentazione del lavoro programmato per l’anno accademico 2017-2018.
Il laboratorio è diretto da Michalis Traitsis di Balamòs Teatro, viene proposto agli studenti sotto forma di percorso complementare alla tradizionale offerta didattica, ma anche a chi – dal personale universitario a chiunque altro esterno all’Università – intenda sperimentare la possibilità di mettersi in gioco come artefice del proprio processo immaginativo e creativo.
L’invito alla serata, che apre anche il periodo di iscrizioni alle attività pratiche, è dunque rivolto a tutti coloro che intendono maturare un’esperienza laboratoriale nel campo della ricerca teatrale.
Finalità del laboratorio, oltre alla produzione di spettacoli (che sono stati presentati tra l’altro anche in festival e rassegne teatrali nazionali e internazionali e negli Istituti Penitenziari di Venezia), è la ricerca dell’espressività e della creatività personale attraverso i molteplici linguaggi del teatro: conoscenza del corpo e del movimento, respirazione, rilassamento, lavoro sulla voce, controllo delle emozioni, esercizi di osservazione e di improvvisazione orientati a migliorare la possibilità di scambio e di inter-relazione sociale, comunicazione in pubblico.
Il laboratorio teatrale sarà presentato Lunedì 30 ottobre alle ore 20.30 e proseguirà ogni Lunedì successivo (prima prova gratuita) dalle 21.00 alle 23.00, presso il Centro Teatro Universitario di Ferrara (via Savonarola 19).
info e iscrizioni: segreteria del CTU, via Savonarola 19, dal lunedì al giovedì 16.30-19.30, venerdì 10.00-13.00
tel.: 0532293452, e-mail: ctu@unife.it, web-site: www.unife.it/centri/ctu

I gemellini del cartoon in onda su Rai YoYo al Centro Commerciale Il Castello di Ferrara

Da Organizzatori

Evento da non perdere
Domenica 29 ottobre
VIENI A CONOSCERE YO & YO
I GEMELLINI DEL CARTOON IN ONDA SU RAI YOYO
AL CENTRO COMMERCIALE
IL CASTELLO di FERRARA
dalle 11:0 0 alle 13:00
e dalle 15:00 alle 19:00
Tutti i piccoli fan potranno incontrare i gemellini YO & YO, protagonisti del Cartoon in onda su RAI YOYO.

http://www.centroilcastello.it/

Direttamente da RAI YOYO, domenica 29 ottobre
al CENTRO COMMERCIALE IL CASTELLO di FERRARA
arrivano i gemellini YO & YO per incontrare i loro piccoli fan.

Vi aspettiamo
dalle 11:0 0 alle 13:00
e dalle 15:00 alle 19:00
AL CENTRO COMMERCIALE IL CASTELLO di FERRARA
CON YO & YO
I GEMELLINI DEL CARTOON IN ONDA SU RAI YOYO

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In libreria e in edicola il primo libro-inchiesta sul Gad

Da Organizzatori

Già in libreria e, da questo sabato, anche in edicola
la prima, scottante e documentatissima, inchiesta giornalistica sul GAD

Il volume contiene rare immagini d’epoca e coraggiose fotografie d’attualità.

Da SABATO 28 ottobre “Nero Gad” di Marcello Pulidori sarà disponibile ANCHE presso le edicole, promosso e distribuito da LANZA ADG-FE.

Questo libro-inchiesta nasce da una necessità. Scritto da un giornalista che per mesi è riuscito a infiltrarsi nell’abisso di Ferrara – tra angeli dalla faccia sporca e prostitute con prole, comitati di cittadini furiosi e zerbini-water, urla laceranti e cuori di tenebra – garantendo l’anonimato ai coraggiosi testimoni che con le loro confidenze rischiavano la vita, “Nero Gad” racconta la vicenda, per certi versi unica, di un intero quartiere. Acronimo di ‘Giardino Arianuova Doro’, il Gad dopo essere stato dagli anni ’60 la perla della Ferrara-bene si è trovato, all’improvviso, a fare i conti con un’immigrazione massiccia e una violenza talvolta degna di “Arancia meccanica”. Dal dopoguerra a oggi, nella città estense, il “caso Gad” è il fenomeno criminoso di lunga durata più significativo, con tutti i suoi numerosi e spesso inspiegabili risvolti: sociali, politici, economici, giudiziari.
In un viaggio allucinante, ma fin troppo vero, dalle tre torri del Grattacielo ai minimarket etnici, da via Oroboni a piazzale Castellina (detto piazzale Cocaina), da via Ortigara alla stazione ferroviaria, incontrando spacciatori-ciclisti con il biglietto da visita e assassini con la katana, ristoratori condominiali abusivi e pianerottoli insanguinati di siringhe, lady di ferro e guerrieri della notte, bambini con troppe domande e mamme senza risposta, “maman” e ministri, orecchie tagliate e occhi che hanno visto gente morire, l’autore di questo volume ci offre – senza filtri – un termometro che arriva a 40 (capitoli) per misurare la febbre a una zona divenuta off-limits, sino all’arrivo dell’Esercito. Un libro che, insieme a quel quartiere, cerca un riscatto per Ferrara: per salvarne la memoria, nel rispetto di quello che un grande poeta chiamava “sentimento del tempo”.

MARCELLO PULIDORI (Ferrara, 1966). Giornalista professionista dal 1995, è cronista del quotidiano “la Nuova Ferrara”. Si è occupato, in particolare, di attualità e di cronaca nera seguendo importanti inchieste, tra le quali si ricordano il delitto Manservisi e il caso Palaspecchi.
Autore di numerosi saggi e contributi per riviste di letteratura, ha esordito nel 1990 con il romanzo “La notte degli ermellini” (prefazione di Paolo Vanelli).

Saper lasciar(si) andare

Lasciar andare. Non è solo una dichiarazione di intenti, è un’autentica svolta nella vita di ciascuno di noi. Un momento in cui ci troviamo a dover fare i conti con una realtà che ci chiama immancabilmente a rapporto, in tutta la sua crudezza e autenticità.
Lasciare che un figlio decida di allontanarsi, a volte dolorosamente, per raggiungere angoli di mondo lontani, lasciar andare un genitore che ha consumato la propria vita e ha raggiunto il capolinea consentito, lasciar andare un amore sbagliato, mal riposto, logoro o menzognero, perché a tutto c’è un limite e non possiamo che prenderne atto; lasciare che le persone inadatte, dannose, incompatibili con le nostre esistenze, si allontanino o vengano invitate a farlo, prima che le nostre stesse vite e identità ne raccolgano le rovine, le miserie, i risvolti cupi.
Non è cosa da poco quel lasciar andare. Presuppone un coraggio, a volte, che mai avremmo pensato di poter scovare e dover esercitare per risolvere situazioni di ristagno e inconcludenza. Lo spettro delle cose o situazioni che nel corso della vita dobbiamo lasciar andare è vastissimo. Dalle fotografie testimoni del nostro passato, agli oggetti che accumuliamo per riempire vuoti, alla casa che dobbiamo cambiare, un lavoro, un rapporto, una persona cara. La consapevolezza è l’unica cosa importante per non rischiare di rimanere immobilizzati all’interno di ciò che ci è dolorosamente capitato.

Esiste un termine, mindfulness, che significa vivere il presente e imparare a “lasciar andare”. E’ proprio quella consapevolezza che emerge se prestiamo attenzione in modo intenzionale e non giudicante, allo svolgersi dell’esperienza, momento per momento, in un presente reale e non un passato doloroso o un pensiero ansioso rivolto al futuro.
La letteratura ci regala pagine in cui leggiamo spesso ciò che non vorremmo mai ammettere razionalmente nelle nostre situazioni e nelle nostre esistenze: uno specchio in cui ci osserviamo, ci comprendiamo meglio, ci immedesimiamo mentre leggiamo, ed ammettiamo destini comuni ai protagonisti che ci fanno da alter ego, dandoci la possibilità di un confronto mediato. ‘Lasciar andare’, il primo dei fortunati romanzi di Philip Roth del 1962, è ambientato in parte a New York negli anniCinquanta, in parte a Iowa City e Chicago. La storia è un unico grande intreccio di passioni, azioni e inazioni che travolge Gabe Wallach, un giovane benestante di famiglia ebrea. Orfano di madre, lascia il padre che tende a riversagli addosso un affetto esagerato, soffocante. Nello Iowa, dove si reca, incrocia la sua vita con quella del collega Paul e di sua moglie Lobby Hera: un triangolo di avversione e attrazione senza vie d’uscita, dove la giovane donna, fragile e nevrotica, si aggrappa alla convinzione di aver creato un’assoluta comunione spirituale con Gabe.
E’ un romanzo non facile, caustico, a volte grottesco sulla necessità di andare e lasciar andare per allontanarsi da squallore, inferni domestici, terremoti emotivi, disperazione esistenziale, solitudine, che parla di gente pronta a demolire gli altri per motivi economici in ambienti di degrado e povertà, una ragazza di 19 anni che vende il proprio figlio per ‘lasciare’ una situazione troppo pesante per poi ritrovarsi prigioniera in una relazione con un operaio disoccupato con prole, a fargli da serva, e numerosi altri personaggi che entrano ed escono dal libro lasciandoci impressionati a riflettere. Amore, sesso, famiglie disfunzionali, sofferenza di affetti, religione ed ebraismo in particolare, appartenenza sociale sono le tematiche toccate da Roth con grande abilità di movimento.

‘Lasciami andare, madre’ è il romanzo del 2004 di Helga Schneider in cui l’autrice affronta drammaticamente l’immagine inquietante della madre e un passato che pesa come un macigno. Siamo nel 1998 a Vienna, il luogo in cui l’autrice ha deciso di incontrare la madre ormai anziana e in degrado cognitivo che non vedeva da 27 anni. Una figura genitoriale snaturata da scelte estreme, una donna che nel 1941 aveva abbandonato il marito e due figli piccoli per seguire quella che avvertiva come vocazione: arruolarsi nelle SS di Heinrich Himmler per lavorare come guardiana, dapprima nei campi di concentramento di Sachsenhausen e Ravensbrück, poi nel campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau. Un incontro definitivo, quello tra madre e figlia, che fa riemergere profonde ferite mai cicatrizzate, scomode verità e atroci conclusioni ma mette anche in evidenza la consapevolezza di un legame mai interrotto del tutto, sempre in bilico nel dubbio e nell’incertezza. Nel 1971 c’era già stato un tentativo di dialogo tra le due donne, bruscamente interrotto, nel corso del quale la madre aveva esibito con orgoglio la sua uniforme SS ed offerto alla figlia una manciata di gioielli sottratti ai prigionieri dei Lager. ‘Lasciami andare, madre’ è un grido di ribellione, una supplica, un’esortazione, perché il lasciar andare, in questo caso, diventa la sopravvivenza dell’anima. “Verso di lei provo un rancore tenace, ma temo di non avere ancora rinunciato a trovare in lei qualcosa che si salva. Di qui il dubbio: è stata davvero spietata come dice o si mostra irriducibile perché io la possa odiare, liberandomi dall’incubo?” Lasciar andare…

Il dono di Silvano Balboni (e di Daniele Lugli) a Ferrara

Sono stati in tanti venerdì pomeriggio a riempire la Sala dell’Oratorio Crispino San della libreria Ibs+Libraccio per festeggiare con Daniele Lugli l’uscita del libro di una vita. Anzi di due: quella dello stesso Daniele e quella del giovane Silvano Balboni.
“L’ho scoperto in quarta elementare – ha scherzato Lugli – quando il mio maestro ha chiesto a un compagno con quel cognome se fosse un parente di Silvano Balboni. Sono tornato a casa e ho chiesto a mio papà chi fosse Silvano Balboni. Lui mi ha risposto: “Era una persona per bene”. Poi l’ho riscoperto nel 1962, con l’impegno nel Movimento Nonviolento di Aldo Capitini”. I due, secondo Daniele, condividevano una “tensione religiosa fortissima” e la visione della “religione come opposizione radicale a tutto ciò che rappresentava il Fascismo”.

E così, pagina dopo pagina, ‘Silvano Balboni era un dono. Ferrara, 1922-1948: un giovane per la nonviolenza. Dall’antifascismo alla costruzione della democrazia’, racconta come un album di ricordi la figura di questo giovane politico ferrarese purtroppo dimenticato da molti e molto presto. Nello stesso tempo il libro è un prezioso saggio storico perché, come hanno sottolineato Anna Quarzi dell’Istituto di storia contemporanea di Ferrara – che ha curato l’edizione – e il professor Paolo Veronesi di Unife, raccoglie in un unico volume fonti e documentazioni inedite, a lungo disperse, forse perdute se non fosse “per l’archivio di personale di Daniele Lugli”.
Un lavoro di raccolta lungo appunto una vita, per ricostruire la trama di un’altra esistenza, quella di Silvano Balboni, e restituire attraverso un pullulare di storie il fermento politico, culturale, sociale della Ferrara degli anni Trenta e dell’immediato dopoguerra, oggi difficilmente immaginabile. Silvano Balboni, nato nel 1922 e morto in poche ore nel novembre 1948, in soli 26 anni è riuscito a incrociare moltissime altre storie: Giorgio e Matilde Bassani, Teglio e la famiglia Pesaro, Savonuzzi e la maestra Alda Costa, Aldo Capitini, Carlo Bassi, Ada Rossi e il gruppo dei sardi ferraresi, Dessì, Pinna, Varese.
Antifascista, nonostante nella sua vita avesse conosciuto solo il Fascismo, partigiano eppure non violento e obiettore di coscienza, vegetariano al tempo della fame, quella vera, Balboni è “libero da ogni incasellamento”, un “anacronismo atipico”, ha detto Veronesi. Secondo il sindaco Tiziano Tagliani, anch’egli intervenuto alla presentazione in rappresentanza di quell’amministrazione di cui Balboni ha fatto parte come assessore, la storia e la vita di Silvano Balboni sono “una provocazione continua”, ma le sue tesi eterodosse – per le quali è stato attaccato diverse volte – hanno convinto le persone per la “credibilità” con la quale le incarnava e le diffondeva in sella alla sua bicicletta. Il primo cittadino ha ringraziato Lugli per il suo lavoro di “ricomposizione di un puzzle con pezzi che stanno in diverse scatole: la storia del movimento antifascista, dell’amministrazione e dell’educazione della nostra città, la storia del Movimento Nonviolento”.

ministero-pace
Daniele Lugli

Molteplicità contro banalità, autonomia di giudizio e di azione, sempre con lo scopo di unire e non di dividere, queste sono solo alcune delle parole per descrivere la sfuggente e affascinante parabola esistenziale e politica di Balboni.
Nel maggio 1943, chiamato alle armi, diserta e fa la propria scelta di Resistenza: comincia ad attraversare la Romagna per convincere altri ragazzi suoi coetanei a non indossare la divisa e non prendere le armi. Nel 1946 fonda a Ferrara il Centro di orientamento sociale come strumento di una politica del basso. La regola era “ascoltare e parlare, non l’uno senza l’altro: qui sta l’elemento di rottura”, sia rispetto ai partiti di allora sia rispetto alla “democrazia da tastiera odierna”, con la quale la democrazia dal basso di Balboni e Capitini “non ha niente a che vedere”, ha sottolineato Lugli: “oggi abbiamo il problema contrario, sembra che la parola possa essere agita in maniera irresponsabile”. Il Cos è inoltre lo strumento di un progetto culturale ed educativo che Balboni porta avanti anche da giovanissimo assessore di Ferrara, con l’idea di aprire la testa delle persone, in quei mesi difficilissimi quando l’Italia è appena uscita dalla Seconda Guerra Mondiale e da vent’anni di dittatura e quindi ci si deve riabituare al regime democratico. Non solo, da assessore Balboni fonda anche “una scuola del lavoratore” e “una scuola materna ispirata al metodo Montessori”.
“Questo libro – ha concluso Daniele Lugli – non è una rievocazione, ma la riproposta di valori ideali e pratici” che hanno guidato la brevissima e intensa esistenza di Silvano Balboni: “Spero che possa essere uno stimolo per approfondirne diversi aspetti e che questo ragazzo possa parlare ai suoi coetanei di oggi”.

Leggi anche
Silvano Balboni, Carlo Bassi e la Costituente Ferrarese del Dopoguerra

MEMORABILE
I volti del mercato

Tributo a Ferrara della casa editrice digitale Tiemme Edizioni (www.tiemme.onweb.it) con il rarissimo e prezioso ‘I volti del mercato. Ferrara anni Settanta’, con fotografie di Dino Marsan e testi di Riccardo Roversi, distribuito sui portali on-line.
Con questa carrellata di fotografie (un centinaio), scattate verso la metà degli anni Settanta al mercato settimanale di Ferrara, Dino Marsan rende omaggio alla sua città natale, soffermando l’attenzione su un momento storico fondamentale e irripetibile del contesto cittadino. Le splendide e “uniche” immagini del volume, tutte rigorosamente in bianco e nero, sono corredate dai godibili, suggestivi e “popolari” testi di Riccardo Roversi.
Illustratore e creativo, Dino Marsan è nato a Ferrara, dove vive tuttora. Ha pubblicato: ‘Alle porte di Ferrara’ (2007), ‘I volti del mercato’ (2009, versione cartacea), ‘Ferrara. Nell’occhio del gigante’ (2013) e ‘Maialik. La salama che uccide’ (2016, con Alessandro Bersanetti). Tutta la sua attività culturale è consultabile nel sito: www.marsandino.altervista.org
Riccardo Roversi è nato a Ferrara, dove si è laureato in Lettere e vive tuttora. Giornalista, è direttore responsabile di alcuni periodici e critico letterario e teatrale per varie testate (anche on-line). Ha scritto e pubblicato numerosi libri: poesia, teatro, saggistica, narrativa. La sua bibliografia è consultabile nel sito: www.riccardoroversi.onweb.it.

Concerto corali femminili Sala della Musica

Da Organizzatori

FERRARA – Nell’ambito della XXIX Rassegna corale “Mario Roffi” il Circolo Frescobaldi ospita nel proprio cartellone, sabato 28 ottobre 2017 alle ore 17, un concerto di corali femminili alla Sala della Musica di Via Boccaleone 19 (Ferrara). L’iniziativa è realizata in collaborazione con l’Accademia Corale Vittore Veneziani.
Parteciperanno l’Ensemble femminile Vittore Veneziani di Ferrara, diretta da Maria Elena Mazzella; il Coro femminile Collegium Musicum Almae Matris dell’Università di Bologna diretto da Enrico Lombardi e il Complesso vocale femminile SolEnsemble di Padova presieduto da Bianca Simone.
La Veneziani proporrà il Vidi Speciosam e le Litanie di Raphaella Aleotti.
Il Collegium Musicum bolognese proporrà l’inno Wie lieblich sind deine Wohnungen di Joseph Gabriel Rheinberger e 4 Gesänge op.17 di Johannes Brahms e qui il canto sarà accompagnato dai corni di Federico Brandimarti e Giorgio Bettineschi e dall’arpa di Davide Burani.
Il SolEnsemble patavino proporrà cante di autori antichi ma anche autori novecenteschi come Zoltan Kòdaly, Adriano Lincetto e Angelina Figus.
L’ingresso al concerto è a prezzi popolari: 5 euro gli interi, 3 euro i ridotti.
Lo stesso giorno, nella mattinata, Maria Elena Mazzella con il Coro da camera della Vittore Veneziani terrà una lezione-concerto al Liceo Ariosto di Ferrara.

Marcature “CE” a Calottapoli

Da Paolo Giardini

L’entusiasmo in Comune è alle stelle. La mitica Calotta herana sta collocando Ferrara fra gli “High Fashion Slums”, un settore chiaramente di nicchia. Ciononostante, un invidioso consigliere d’opposizione trova il pelo nell’uovo facendo notare una coppia di carenze nel gioiello herano: l’inesistente marcatura CE e l’inesistente sicurezza igienica della leva manuale.
Peccato che la coppia sia storpia: la prima carenza è incontestabile, la seconda no. “L’è ‘na scarpa e ‘na zavata”, si usa dire. E non può sfuggire, neppure a chi ama Hera con lo stesso entusiasmo di Catone per Cartagine, che tanto scrupolo igienico stride con l’indifferenza per tutto il resto in città, dalle tastiere bancomat lerce, ai soldi pieni di batteri passati di mano in mano senza guanti, ai carrelli della spesa afferrati anche da chi ha la rogna, e così via.

La marcatura CE, invece, è questione seria. In Europa è un diritto consolidato per tutti i consumatori e un dovere per chi immette in commercio dei prodotti.
Finora le Calotte herane spacciate a Ferrara sono senza il CE (che non vuol dire China Export), forse per implicita ammissione che l’accrocco è hi-tech come una grattugie a manovella; oppure significa che Hera, considerando Ferrara di sua proprietà (come risulta anche ai ferraresi) lasci perdere le Norme, che sono l’ultima preoccupazione quando si sbrigano le faccende in casa propria. Nulla di strano, pure la giudiziosa nomenklatura sovietica si comportava così.

Comunque sia, fuori dal cortile di Hera la sua Calotta senza la marcatura CE è fuorilegge, dato che l’obbligo del marchio vige per tutti i prodotti contemplati in una direttiva comunitaria, e le Direttive riguardanti a vario titolo la Calotta non mancano. Per individuarle è facile, basta farsi qualche semplice domanda per chiarire, con le risposte, se la Calotta herana debba avere il marchio CE. Eccone alcune, le più intuitive:
1 – È un apparecchio prodotto e venduto in Europa? (Non dimenticando che l’Italia si trova ancora in Europa, per quanto a molti possa sembrare strano.)
2 – È anche uno strumento di misura, almeno in una delle varie accezioni del termine?
3 – È un prodotto con equipaggiamenti elettronici interni di comando e raccolta dati, che in caso di rottura, guasto o malfunzionamento provoca disservizi pubblici e perdita di dati sensibili?
4 – È realizzata da un costruttore diverso da quello del cassonetto in cui viene collocata? Cioè venduta (in Europa) da azienda diversa da quella che fornisce ad Hera il prodotto assemblato che vediamo?
Le risposte esatte corrispondono tutte a “SI”, ovviamente. E ad ogni SI corrisponde una Direttiva riconducibile all’obbligo della Marcatura CE. Risultato divertente, no? Chissà se i consiglieri comunali di maggioranza, i serissimi votanti a scatola chiusa per definizione, riusciranno a cogliere l’umorismo di questi SI che suonano esattamente come quelli devotamente pronunciati da loro obbedendo agli ordini ricevuti dal partito e/o da Hera. Ma non lo sapremo mai, immagino.

Paolo Giardini

Comitato d’Onore 50° Palio

Il Palio di Ferrara si prepara a vivere un anno straordinario. Nel 2018 infatti, la manifestazione divenuta, nel tempo, punto di riferimento per migliaia di giovani e delle loro famiglie, oltre che un potente veicolo promozionale per il territorio, taglia il traguardo dei cinquant’anni, per quanto riguarda la sua storia moderna. L’evento non poteva di certo, passare inosservato e così, come ha sottolineato il Presidente dell’Ente Palio, Stefano di Brindisi, nel corso di un incontro ospitato nella sala degli arazzi in Municipio, si sta studiando un ricco programma di iniziative, che andranno ad aggiungersi a quelle più tradizionali e destinate a coinvolgere tutta la città. All’incontro erano presenti: Marcella Zappaterra Consigliere Regione Emilia Romagna, Antonio Rosignoli Direttore Banca Popolare Emilia Romagna – Ferrara-, Paolo Govoni Presidente Camera di Commercio Ferrara, Matteo Ludergnani Presidente del Consorzio Visit Ferrara. Introduce l’incontro Stefano Di Brindisi, Presidente Ente Palio, che anticipa, che, nel corso del prossimo mese di dicembre verrà illustrato alla stampa e alla cittadinanza il Programma delle Manifestazioni e delle Celebrazioni del 50° del Palio di Ferrara. Il Sindaco, Tiziano Tagliani, Presidente Onorario dell’Ente Palio, ha sottolineato il carattere sociale del mondo del Palio, che non è solamente finalizzato alla pratica agonistica delle gare, ma trova ampio spazio nel tessuto sociale della nostra città, con le numerose iniziative realizzate dalle Contrade. “Per il momento non esiste ancora un programma, verrà presentato illustrato prossimamente”, ha sottolineato il sindaco Tiziano Tagliani, mentre l’Assessore con Delega al Palio, Aldo Modonesi, nel suo intervento, ha anticipato la possibilità di organizzare il 28 aprile 2018, una grande Serata di Gala, e, una grande sfilata che ripercorrerà lo stesso percorso fatto quello stesso giorno. L’Assessore inoltre si è complimentato con il Consigliere Regionale Marcella Zappaterra per la legge sulle Rievocazioni Storiche Emiliano Romagnole, auspicando l’approvazione della legge nazionale, che disciplini tutte le manifestazioni storiche che si tengono in giro per l’Italia. Verrà organizzata una grande mostra che ripercorra, tutto il cammino compiuto dal Palio di Ferrara, dalla fondazione della manifestazione, iniziata grazie alla lungimiranza e tenacia di Nino Franco Visentini, fino ai giorni nostri. Inoltre ha manifestato la possibilità di proiettare, grazie alla disponibilità della Famiglia Sturla, il film del Palio di Ferrara del 1933, e, si sta studiando la possibilità di creare un archivio on-line con tutto il materiale disponibile, infine ha svelato la possibilità di ospitare, nuovamente, i Campionati Nazionali Sbandieratori e Musici, nel prossimo mese di Settembre.

La Camera di commercio consegna i riconoscimenti Francesco Viviani agli studenti più meritevoli

Sabato 28 ottobre, alle ore 9.15, presso Ferrara Fiere si terrà la 31^ edizione della cerimonia di consegna agli studenti più meritevoli dei Riconoscimenti Francesco Viviani, insigne educatore che seppe trasmettere ai suoi allievi un patrimonio morale fatto di cultura, di dignità, di equilibrio e di tolleranza. “Sarà certamente – ha sottolineato Paolo Govoni, presidente della Camera di commercio di Ferrara – un’occasione di festa ma, soprattutto, di riflessione sul presente e sul futuro delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi, su quello della società di cui sono e saranno struttura portante”.

Nel corso della cerimonia saranno premiati come ormai è tradizione, alla presenza delle massime autorità cittadine, gli studenti, residenti nella provincia di Ferrara, che, nell’anno scolastico 2016-2017, si sono diplomati con il massimo dei voti. I premiati sono 126: 77 ragazze e 49 ragazzi. Ben 27 hanno raggiunto il 100 con Lode e 9 di loro hanno conseguito il diploma in scuole fuori provincia.

“Disponiamo – ha proseguito il presidente della Camera di commercio – di eccellenze straordinarie, di filiere che esprimono qualità apprezzata in tutto il mondo, accanto a settori con difficoltà e ritardi. Dare al lavoro la centralità che merita vuol dire conoscere le differenze, e selezionare le scelte strategiche. Vuol dire favorire innovazione e investimenti, aiutando le stesse imprese a far crescere le proprie dimensioni. Ovviamente si confronteranno idee e soluzioni diverse, ma l’attitudine dei giovani a diventare protagonisti della propria storia costituirà sempre l’energia vitale del Paese e delle nostre comunità. Questa spinta, la loro spinta, vale più di qualunque indice economico”.

VII edizione d’”Immagini amiche” segnalazioni aperte entro il 30 ottobre

Da Organizzatori

Ribaltare il punto di vista sull’immaginario femminile valorizzando coloro che si sono spesi proponendo linguaggi creativi positivi, consapevoli e non lesivi della dignità della donna è l’obiettivo del Premio Immagini amiche, promosso dall’UDI, Unione Donne in Italia, e ospitato dal Comune di Ferrara, con il patrocinio della Presidenza del Parlamento Europeo, del Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, della Camera dei Deputati, e dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.

“Quando abbiamo dato vita a questo premio, sette anni fa – dichiara la giornalista, Presidente del Premio Immagini amiche Daniela Brancati – eravamo nel pien o di una forte indignazione delle donne verso un modo di comunicare che le umiliava, le offendeva e nel migliore dei casi le dipingeva come soprammobili graziosi e superflui. Oggi questa forte indignazione e il movimento di piazza che ne era la prova, si è attutita. Ma i problemi restano. La situazione di certo è molto migliorata e qualche merito lo abbiamo avuto anche noi, non invocando censure improponibili, né limitandoci ad additare pratiche negative. Piuttosto dimostrando con esempi di successo che una diversa comunicazione è possibile, che coniugare efficacia della comunicazione e responsabilità sociale si può . Che non serve mortificare le donne per far si ascoltare e che probabilmente consumatori e consumatrici possono riconoscersi maggiormente nella r iproposizione di modelli più aderenti alla complessità della società. Prova ne sia che grandi marchi internazionali ormai adottano storie e racconti assai corretti “.

C’è tempo fino al 30 ottobre per segnalare le pubblicità rispettose e amiche delle donne che concorreranno alla VII edizione del Premio Immagini Amiche, ispirato alla risoluzione del Parlamento Europeo, votata il 3 settembre 2008, relativa all’impatto del marketing e della pubblicità sulla parità fra donne e uomini, che ha l’obiettivo di valorizzare una comunicazione che, al di là degli stereotipi, veicoli messaggi creativi positivi. Il concorso intende stimolare pubblicitari e aziende committenti a una creatività socialmente responsabile prevedendo cinque sezioni: affissioni, pubblicità televisiva, pubblicità stampata, programmi televisivi e siti web. Chiunque, fino al 30 ottobre può segnalare le pubblicità rispettose dell’immagine delle donne all’indirizzo premioimmaginiamiche@gmail.com

“ E’ importante far capire che esistono modalità virtuose per comunica re il femminile e le relazioni fra i generi , c ome Ud i siamo impegnate da sempre nella promozione delle libertà femminili che passa no anche da una riv endicazione del nostro ruolo nelle n arrazioni che ci riguardano: stampa e televisione, ma ancor più spot e pubblicità, spesso tendono a riproporre e perpetuare pregiudizi e distorsioni che è cruciale saper riconosc ere e correggere – ha detto Vittoria Tola, Responsabile nazionale Udi – resta da fare ancora molto lavoro di sensibilizzazione ed educazione che deve partire in primo luogo da adulti /e e insegnanti che nelle scuole devono saper coinvolgere ed indirizzare ragazzi e ragazze , per arrivare ai media e alla politica, perché la battaglia c ulturale contro gli stereotipi di genere si pu ò vi ncere con una sinergica alleanza fra generazioni nei diversi ambiti : l ’adesione sempre più ampia di scuole, Comuni ed istituzioni ci fa ben sperare ”.

Il coinvolgimento delle scuole rappresenta una parte fondamentale del Premio Immagini amiche che prevede anche una giuria studentesca speciale, composta da ragazzi e ragazze degli istituti ferraresi, a fianco della Giuria del Comitato d’onore composti da personalità del mondo della cultura, della comunicazione, della politica e delle istituzioni.

Su segnalazione delle associazioni femminili saranno infatti attribuiti un premio alle scuole e una menzione speciale alla città che avrà tenuto comportamenti virtuosi sulle immagini amiche. La selezione sarà effettuata secondo i criteri previsti dal Regolamento del Premio.

“Ospitiamo con orgoglio il premio Immagini amiche di cui condividiamo pienamente i valori culturali vedendo inoltre con favore l’adesione delle scuole ferraresi perché crediamo che il lor o coinvolgimento sia la migliore garanzia per un futuro di pari dignità per la cittadinanza tutta – ha dichiarato il sindaco Tiziano Tagliani – Il Comune di Ferrara si è particolarmente distinto nel corso degli anni per le azioni di sensibilizzazione sulle politiche di pari opportunità e partecipazione delle donne in ogni ambito della vita sociale e politica della nostra comunità, caldeggiando, inoltre, una comunicazione rispettosa della loro immagine e del loro ruolo in seno alla società. Le iniziative sul settantesimo del voto femminile che hanno reso omaggio alla figura di Luisa Gallotti Balboni, prima sindaca della città nonché Senatrice, e il bassorilievo dedicato ai Gruppi di difesa della donna realizzato dal liceo artistico ‘Dosso Dossi’ di Ferrara, sono solo gli ultimi atti esemplificativi e concreti che l’Amministrazione ha inteso compiere per favorire un percorso di valorizzazione e riconoscimento delle donne”

La cerimonia di premiazione avverrà al Teatro comunale “C. Abbado” di Ferrara, lunedì 20 novembre 2017 dalle ore 10.00.

http://www.premioimmaginiamiche.it

BORDO PAGINA
Dj Afghan intervistato per Soul Shakedown Party di Radio Fujiko di Bologna

E’ probabilmente il più importante musicista “totale” (per dirla con Adriano Spatola) contemporaneo ferrarese, famoso in tutta Europa e non solo dove spesso da anni è protagonista come Dj d’avanguardia postpop o meglio, vista certa costante cifra sound di Andrea Manservigi (il suo vero nome diversamente alias di Afghan), reggae euroafro, con live set nei più prestigiosi palcoscenici del genere, secondo noi persino afrofuturismo doc per l’attenzione musicale culturale etnica specifica o meglio con un neologismo technetnica.
Non ultimo come produttore musicale di fama stessa internazionale con Soulove Records. “Critica” per la cronaca unanime tra i diversamente “addetti” ai lavori, tutti postavanguardisti, come dimostra anche l’intervista special guest in Soul Shakedown Party, in questi giorni (puntata-episodio dello scorso 24 Ottobre) a cura del noto altrettanto Dj e radio art director, Pier Tosi….per la storica emittente libertaria di Bologna, Radio Città Fujiko.
Binomio che, come ben evidenziato nell’audio radio intervista, parte da lontano, dal mitico Link bolognese degli anni ’90. A Ferrara Afghan è noto per il grande esperimento per circa 15 anni di High Foundation Festival, mai avanguardia del genere musicale in città, con ospiti di fama internazionale o tra certa diversamente nicchia culturale e artistica ben nota e spesso ancor di più fuori mura, in Italia e non solo, sempre dinamica e plurigenerazionale visto che Afghan calca le scene appunto da fine secolo e fine secondo millennio.
Numerose anche le collaborazioni autoctone, Strike, Franco Ferioli, Andrea Amaducci, Eva De Adamo, Max Czertok eccetera eccetera, musica e video o semplicemente arte “elettrica” ed “elettronica” e semplicemente come produttore inventore del logo Soulove Records, noto a livello appunto internazionale! E tale altitudine, come anche in altri casi di ferraristi molto creativi (è) soprattutto fuori dai sempre malware provinciali che inquinano anche come noto le istituzioni, non necessariamente negative in ambito culturale, ma, piaccia o meno poco inclini a ottimizzare il talento local vero global se non filtrati da genuflessioni ben note o comunque tacite di Corte (e ideologia naturalmente neppure ormai dissimulata: lo stesso Afghan, non indolore in tal senso la fine pochissimi anni fa proprio di High Foundation).
Così il curatore del programma radiofonico e dell’intervista ha presentato la puntata-episodio con come incipit nel sito attinente proprio Afghan (e integrale l’intervista, dove Afghan e Soulove Record sono stati subito evidenziati di spessore internazionale per il raggae mondiale). Artista eclettico, poliedrico, quasi sempre in tour oppure in Studio, Afghan, nel settore, è quasi una specie di Brian Eno per il dinamismo e la sua innata quasi facile combinatoria dei suoni e dei puzzle sonori come un alchimista…:
Soulove Records Special: Afghan di persona in studio ci racconta gli sviluppi di questa ottima etichetta con base a Ferrara – Nuovo singolo in vinile per Alpheus sulla madrilena Liquidator Sempre su Liquidator ottimo album per Keith & Tex Grande tune con la chitarra del veterano Ernest Ranglin dal progetto Havana Meets Kingston Sly & Robbie producono il talentuoso giovane cantante Junior Militant Nuova compilation dedicata alla dancehall Studio One su Soul Jazz: Alton Ellis e Johnny Osbourne Il resto della parte vintage: Dennis Alcapone, Roman Stewart, Mighty Diamonds, Freddie McKay, Hugh Mundell, Fred Locks…” .
Ulteriormente ecco, più o meno, la trama e il divenire dell’intervista: una costante segnalazione della scena underground Raggae 2.0 (tra numerose sottomenu variabili del genere) e delle molteplici sinergie internazionali di Afghan, attuale e anche storica, a partire dalle proprie sinergie stesse e concerti e produzioni e progetti di ieri e oggi e prossime.
Ancora molto recentemente Afghan in tour francese con una deliziosa querelle laterale. In Francia le iniziative di Afghan e dei musicisti in generale prescelti, sono selezionate secondo criteri meritocratici. praticamente prodotti e curati dal sistema pubblico come scommessa sui talenti e la creatività, tra nomi già noti o emergenti, in Italia, ad esempio a Ferrara, sulla fine di High Foundation abbiamo già detto…come esempio sintomatico di certo andazzo con lo Stato latitante o sinergico con gli artisti in generale o comunque troppo spesso secondo logiche politichesi o diversamente solidali, amici degli amici e cosi via il girotondo… Logiche politichesi totalmente estranee, nell’arte e nella vita a Afghan, irriducibile, riassumendo, musicista controculturale, la musica e il raggae come Libertà.
Afghan anche deliziosamente polemico come un gatto sornione in un excursus sull’ambiente italiano stesso che spesso parla anche di certe dinamiche musicali senza particolare comprensione e basi conoscitive e vero e proprio robot intelligente lavoratore quando discorrendo di alcune sinergie di altissimo livello con certi diversamente big, sottolinea tali esperienze come sorta di speciali università ad personam, perché (ma senza alcuna retorica) fondamentale è sempre imparare, perfezionarsi.

Buon ascolto…
https://www.podomatic.com/podcasts/piertosi/episodes/2017-10-24T15_23_18-07_00

Info Afghan/Soullove Records
http://www.souloverecords.it/
https://www.youtube.com/user/Souloverec

Polizia provinciale denuncia 2 cacciatori a Berra

Prime sanzioni penali della Polizia provinciale nella corrente stagione venatoria. Due cacciatori sono stati sorpresi dagli uomini del comandante Claudio Castagnoli mentre utilizzavano mezzi vietati per la cattura della selvaggina.
L’episodio è accaduto a Berra dove, dopo un appostamento e avvicinamento a un capanno allestito davanti a un bacino artificiale di basse acque e canneti, nel quale erano appostate le due doppiette, gli agenti provinciali hanno contestato il reato di utilizzo di un richiamo acustico elettromagnetico, assolutamente vietato dalla legge.
L’intervento ha portato al sequestro dei fucili di entrambi i cacciatori, del richiamo acustico con relativa cassetta riproducente il verso di dieci diversi tipi di anatidi, l’altoparlante e la batteria a secco da 12 volt, oltre a due germani reali, un’alzavola e due gallinelle d’acqua.
Le due doppiette sono state segnalate all’autorità giudiziaria e la sanzione penale prevista per questo reato prevede un’ammenda di oltre 1.500 euro, oltre alla confisca e la distruzione del richiamo acustico.
“Non posso che indirizzare un meritato plauso agli agenti – dice il comandante della Polizia provinciale – che con grande scrupolo continuano a presidiare il nostro territorio, pur essendo ormai un organico sempre più ridotto, per affermare il rispetto delle leggi e tutelare la correttezza durante l’esercizio venatorio”.

Cia Ferrara: etichettatura del pomodoro per valorizzare l’impegno dei produttori

FERRARA – «L’inserimento dell’origine della materia prima sui derivati del pomodoro è un’ottima notizia per i consumatori, che potranno scegliere cosa acquistare con maggior trasparenza e consapevolezza. Ma si tratta di un provvedimento che deve valorizzare anche il lavoro dei produttori, che si impegnano a coltivare il pomodoro italiano di qualità». Questo il commento di Stefano Calderoni, presidente provinciale di Cia – Agricoltori Italiani Ferrara, al decreto interministeriale, firmato nei giorni scorsi dai ministri Maurizio Martina e Carlo Calenda, che introduce per i derivati del pomodoro che ne contengono almeno il 50% – come conserve, concentrato, sughi e salse – etichette più trasparenti e maggiore tracciabilità.
«Il distretto del pomodoro ferrarese – continua Calderoni – esce da una campagna di raccolta difficile. Il clima caldo e siccitoso ha portato a maturazione tutte le varietà contemporaneamente ed è stato complicato conferire alle aziende di trasformazione, che hanno faticato a lavorare grandi quantità concentrate in un periodo breve. In questa situazione logisticamente complessa, è pesata naturalmente l’assenza di Ferrara Food che trasformava da sola il 40% del pomodoro da industria del territorio. La produzione rimane eccellente, perché gli agricoltori si sono sempre impegnati a garantire la massima qualità, caratteristiche che vengono trasferite ai prodotti trasformati. Non dimentichiamo poi un fatto che ho già ribadito più volte ma che voglio ripetere: il pomodoro ferrarese non è solo buono, ma è anche “etico” perché viene coltivato nel rispetto dei diritti dei lavoratori. Da noi la parola caporalato non esiste e credo che un consumatore consapevole, anche dal punto di vista sociale ed economico, dovrebbe tenerne conto.»
«La nuova etichetta – conclude Calderoni – deve diventare un valore aggiunto per tutta la filiera, non solo per il consumo. La provenienza Made in Italy è una garanzia di qualità che, come per altri prodotti, dovrebbe premiare il produttore. Per questo dovrebbe essere uno dei fattori determinanti durante la prossima contrattazione per la definizione del prezzo del pomodoro. Se chi utilizza una conserva o un sugo pronto deve poter sapere esattamente cosa contiene, deve avere delle certezze su quello che mangia, allo stesso modo l’agricoltore che investe risorse e nella coltivazione del pomodoro deve avere la certezza di un reddito adeguato, che gli consenta di continuare sulla strada della produzione di qualità ed etica».

I DIALOGHI DELLA VAGINA
Un fisico… sottotraccia

“…a 40 anni, uno dovrebbe sapere che fisico emotivo ha…”. Leggo l’intervista su Io Donna a Chiara Gamberale, immensa, ancora più materna di quanto già non fosse.
Vero, a 40 anni si dovrebbe conoscere il proprio fisico emotivo. Mi chiedo se poi lo abbiamo tutti o se qualcuno è risparmiato da quel mondo sotto l’esoscheletro che viaggia un po’ per conto suo.
Il mio fisico emotivo è ciò che non avevo mai conosciuto di me fino a quando non ha detto vai o fermati. E’ la sostanza attraverso cui passo, è la risposta alle cose che mi vengono incontro, sono i contorni che cerco di dare e le sfumature che poi preferisco scegliere. Può respingere, ma ama accogliere, butta dentro e difficilmente butta via. E’ una materia, la immagino come una specie di palla di pongo in cui sono mischiati tutti i colori e non si distinguono più.
Il fisico emotivo se ne frega della strategia, è puro momento, sta vicino al vuoto e si scambiano di posto. E’ azione e reazione insieme, ma anche silenzio e attesa. Quando l’esoscheletro diventa pesante e lo schiaccia, si fa impercettibile, aspetta momenti migliori e più leggeri che arrivano sempre.

E per voi cos’è il fisico emotivo? Come lo percepite?

Potete mandare le vostre lettere a parliamone.rddv@gmail.com

Alberi diventano opere d’arte nelle foto di Luca Zampini

Alberi che sembrano disegni a china o incisioni raffinate, tirate fuori da un cassetto di tanto tempo fa. Invece quelle figure frondose immerse nella ruvidezza bianca della carta ritraggono piante che vivono intorno a noi, nella campagna poco fuori Ferrara, ma anche in Basilicata, in montagna, lungo la strada tra Sabbioneta e Parma. L’autore è Luca Zampini, fotografo, che ha usato la macchina fotografica per realizzare panoramiche creando ritratti ad arte per ciascun albero. Dietro ogni opera c’è una serie di scatti fatti da tante angolazioni, girando intorno ai fusti monumentali adocchiati su una collina, in mezzo a un campo, a volte lungo il ciglio di una strada. Sono le piante immense e solitarie del territorio di Ferrara e non solo, protagoniste della mostra ‘Trees – Alberi’, che sarà inaugurata sabato 28 ottobre alle 18 alla Galleria Carbone, via del Carbone 18/a a Ferrara (la piazzetta del cinema Apollo).

Carolina Marisa Occari fotografata da Luca Zampini davanti al suo ciliegio, a Stienta

Una serie che l’autore chiama ‘Avvolti’ perché il risultato è il frutto di una sequenza di scatti avvolgente, “come una rete di attenzione, affetto, protezione” con la quale il fotografo circonda quei pioppi solitari, quei platani, un pino loricato tutto inclinato sulla roccia, il gelso strabordante di rami, la grossa farnia, un ulivo. Le immagini realizzate per ciascun soggetto sono state poi trattate e sovraimpresse una sull’altra su carta pregiata, come quella che si usa per gli acquerelli. E lì l’albero finisce per rivelarsi nella sua sfaccettatura in un modo etereo e poetico, realistico a guardarci bene, ma che al primo impatto appare pittorico, inchiostrato. Uno stile e una tematica che – subito – mi ha fatto pensare alle incisioni di Carolina Marisa Occari, l’allieva prediletta da Giorgio Morandi, che amava così tanto la natura e la sua terra padana, disegnate e dipinte fino agli ultimi giorni della sua vita. E che, questa passione, ha saputo infonderla a tutta la sua famiglia. Perché la Occari è la madre di Luca Zampini, e la dedizione per il mondo naturale l’ha trasmessa a lui così come a tutti gli altri suoi figli (Laura, Luigi, Licia) come pure ai suoi allievi, educati allo stupore davanti alla natura, cresciuti imparando a osservare le nervature del legno, a godere della luce del sole filtrata dalle fronde, a stupirsi davanti al cielo specchiato sui canali.

Gelso della serie “Alberi – Avvolti” di Luca Zampini

“È vero – dichiara di getto Luca – questo lavoro è partito pensando a lei, all’opera di mia mamma e a quell’amore per gli alberi che mi ha comunicato da piccolo e che poi è cresciuto con me, giocando sopra ai rami quando ero bambino e poi, da adulto, incantandomi davanti alle piante enormi e solitarie, durante le passeggiate e le escursioni fuori città, dove vado apposta perché qui intorno non vedo grandi alberi e finisco per girare fino a che non ne trovo uno e allora mi fermo, incantato, per poterlo ammirare in ogni suo dettaglio, abbracciarlo, fotografarlo”.

Un lavoro di ricerca che è durato quattro anni, dal 2013 al 2017, durante i quali Luca Zampini ha messo insieme una raccolta sfaccettata, partita come omaggio a sua madre. Già di sapore pittorico era in qualche modo uno degli ultimi scatti fatti da Luca a Carolina Occari, nel 2013, con lei immersa nel suo giardino-bosco di Stienta, sulla riva veneta del Po a una quindicina di chilometri da Ferrara. In quel ritratto il bianco e nero fotografico sembra evocare la tecnica dell’incisione. Carolina è seduta sotto la luce del sole con lo sguardo rivolto all’immenso ciliegio davanti a lei, “l’albero – dice Luca – che mia mamma amava di più, diceva che le assomigliava, che era molto vecchio ma continuava a dare ogni tanto dei frutti”. La ricerca da lì si è evoluta come espressione personale, fino a creare la cifra stilistica delle raccolte di immagini arboree a cui Zampini ha dedicato questa ricerca e che ora vanno per la prima volta in mostra, mentre l’autore ha fatto una scelta radicale anche a livello professionale, decidendo di dedicarsi alla fotografia a tempo pieno.

Sguardo arboreo per la serie ‘Alberi – Occhi’ di Luca Zampini

Il progetto, partito dall’osservazione della natura, confluisce così in due tipologie di immagini: la serie di alberi “Avvolti” e poi l’altra, con alberi più esplicitamente fotografici ma con colori falsati, artificiali, quasi post-apocalittici, che compongono la seconda parte della mostra con la serie intitolata ‘Occhi’. Perché, in questo secondo gruppo, gli alberi si animano e sono loro in qualche modo a puntare l’attenzione sullo spettatore. Una di queste immagini è stata esposta in anteprima proprio un anno fa, in occasione della mostra ‘Omaggio all’Orlando Furioso per la ricorrenza dei 500 anni di pubblicazione del poema di Ariosto. Un albero, quello, in cui il curatore della mostra Roberto Roda aveva visto ‘L’amante di Alcina’, il personaggio di Astolfo trasformato in mirto dalla maga. E in effetti i soggetti di questa serie possono apparire sia come portatori di una richiesta di aiuto ambientale e di rimprovero per la disattenzione umana sia – più favolisticamente – come esseri animati, creature in qualche modo letterarie, che sottilmente narrano una storia altra, che attraversa il tempo e lo spazio in una dimensione quasi onirica.

La nota critica alla mostra è di Lucia Boni, poetessa.

[fare clic sulle immagini per ingrandirle]

Locandina della mostra di Luca Zampini – Galleria Carbone, Ferrara 2017
Immagine della serie “Alberi – Occhi” di Luca Zampini
Sguardo della natura nella serie “Alberi – Occhi” di Luca Zampini
Pianta sulla strada verso Parma della serie “Alberi – Avvolti” di Zampini
Pioppi bianchi della serie “Alberi – Avvolti” di Luca Zampini

‘Trees – Alberi’, Galleria Carbone, in via del Carbone 18/a, Ferrara, da sabato 28 ottobre (ore 18) al 12 novembre 2017. Visitabile dal martedì alla domenica ore 17-20 e nei festivi anche 11-12.30 (chiuso lunedì e martedì ). Ingresso libero.

Mostra di Luca Zampini alla Galleria del Carbone

Da Organizzatori

inaugurazione
Sabato 28 OTTOBRE 2017 alle ore 18.00
TREES ALBERI
di  Luca Zampini
dal 28 OTTOBRE al 12 NOVEMBRE 2017
alla galleria “del carbone”
via del carbone 18/a  Ferrara
ORARIO: dal mercoledì al venerdì 17.00-20.00;
sabato e festivi: 11.00-12.30 e 17.00-20.00; chiuso il lunedì e martedì

Sabato 28 Ottobre alle ore 18.00 alla Galleria del Carbone inaugura la mostra personale di Luca Zampini dal titolo “ TRESS Alberi” con testo in catalogo di Lucia Boni. La rassegna che ha per sottotitolo: “Immagina se gli alberi fornissero il WiFi gratis a tutti, ne pianteremmo ovunque. E’ davvero un peccato che diano soltanto l’ossigeno”,  presenta un ciclo di immagini fotografiche frutto della sensibile elaborazione di Luca Zampini sul tema della natura, degli alberi visti come soggetti portatori di umanità come scrive Lucia Boni: ”[…] Degli alberi quindi riprende la forma, il volume, la sagoma, il portamento, la flessuosità addirittura, si potrebbe dire, le essenze olfattive. Non si tratta di foreste o boschi, frutteti o giardini, essi sono colti nella posa di individui isolati, fieri ed eroici nel loro mutevole stare.“
L’iniziativa culturale gode del Patrocinio del Comune di Ferrara che rimarrà in parete fino al 12 Novembre con i seguenti orari: dal mercoledì al venerdì 17.00-20.00;  sabato e festivi: 11.00-12.30 e 17.00-20.00; chiuso il lunedì e martedì.

Luca Zampini
Nato a Occhiobello (RO) nel 1961, vive e lavora a Ferrara come fotografo freelance.
Figlio d’arte, la madre Carolina Marisa Occari è stata pittrice e incisore di levatura, ha convissuto con l’universo dell’arte sin dall’infanzia. E’ approdato al mezzo ottico nel 2000.

Socio FIAF dal 2009. socio e docente del FotoClub Ferrara di cui è Vice Presidente dal 2015, ha partecipato con successo a concorsi nazionali ed internazionali conseguendo numerose ammissioni e decine di premi che gli hanno valso l’onorificenza AFIAP (Artiste FIAP) nel 2014 ed EFIAP (Excellence FIAP) nel 2016.

Inizialmente attratto dalla fotografia di viaggio, si dedica anche alla natura e al reportage divertendosi a sconfinare pure in altri ambiti

Negli ultimi 10 anni ha esposto in numerose personali e collettive in Italia e all’estero. Tra queste ultime si segnalano Giallo, noir e perturbante (2014), Occhi di vetro nel labirinto dei giganti (2015), Nel giardino del mago. Omaggi all’Orlando Furioso (2016) e Reportage dall’Isola del Pianto, Angelica Incatenata e altre storie “furiose” raccontate con la fotografie e l’ex libris(2017), quest’ultima esposta sia in Italia che in Francia
Sue foto sono state pubblicate su cataloghi e riviste del settore.

La newsletter del 25 ottobre 2017

FERRARA ARTE E GALLERIE D’ARTE MODERNA – Mercoledì 25 ottobre il riconoscimento per le proposte espositive

Diamanti, a Maria Luisa Pacelli il Premio Allegrini 2017

25-10-2017

Maria Luisa Pacelli, direttrice di Ferrara Arte e delle Gallerie d’arte moderna e contemporanea di Ferrara, è la vincitrice del Premio Allegrini “L’Arte di mostrare l’Arte” 2017. La cerimonia di premiazione si terrà a Fumane di Valpolicella, sede dell’azienda vitivinicola Allegrini, il 25 ottobre 2017.
Maria Luisa Pacelli, e con lei Ferrara Arte e l’intera città di Ferrara, vanno così ad aggiungersi agli illustri vincitori delle precedenti edizioni: Paola Marini e Bernard Aikema per l’esposizione “Paolo Veronese: l’illusione della realtà”; Salvatore Settis, Rem Koolhaas e Fondazione Prada per la mostra “Serial/Portable Classic” e Luca Massimo Barbero, curatore della mostra ”Da Kandinsky a Pollok. La grande arte dei Guggenheim”, Davide Gasparotto, Rodolfo Tura e Guido Beltramini, in quanto curatori della mostra “Pietro Bembo e l’invenzione del Rinascimento”.
Il Premio a Maria Luisa Pacelli va al di là del riconoscimento per una singola iniziativa espositiva.
Vuole riconoscere l’insieme delle proposte espositive che Ferrara Arte organizza in Palazzo dei Diamanti. Mostre di ricerca, come l’attuale dedicata a “Carlo Bononi. L’ultimo sognatore dell’Officina ferrarese” (sino al 7 gennaio 2018) e le recenti “De Chirico a Ferrara. Metafisica e avanguardie” e “Orlando Furioso 500 anni. Cosa vedeva Ariosto quando chiudeva gli occhi”, unanimemente celebrate dalla critica e, allo stesso tempo, amate da un vastissimo pubblico.
Con l’assegnazione del Premio a Maria Luisa Pacelli, il riconoscimento va ad una “eccezionale professionista, una donna capace di prendere su di sé un’eredità impegnativa, di aggiornarla e rinnovare una formula vincente, traghettandola nella stagione non facile della crisi economica internazionale”. E, al medesimo tempo, ad una “città che ha scommesso concretamente sulla cultura come motore di sviluppo e collante di un tessuto civico”.
A far pendere il giudizio unanime della Giuria verso Maria Luisa Pacelli e il “sistema Ferrara” è il modello virtuoso del capoluogo estense nel panorama italiano.
“Ferrara è modello di politiche culturali locali capaci di coniugare la storia di un territorio con le correnti artistiche internazionali, rendendo partecipi i cittadini di un processo di arricchimento culturale innescato da mostre oculatamente progettate e sapientemente curate. Ferrara – continua la motivazione – è una delle città italiane che, con maggiore determinazione e successo, ha perseguito la difficile via di una proposta culturale di alto profilo legata alle mostre, incardinandola a due assiomi: progettualità con gestione pubblica diretta e ricerca di una redditività coniugata alla qualità dei contenuti”.
Ed è su questo tema che sarà focalizzata la ‘lectio magistralis’ che Maria Luisa Pacelli terrà in occasione della cerimonia di conferimento del Premio. Il suo intervento verterà su “Le mostre come motore di crescita e identità. Esperienze di una città che ha scommesso sulla cultura”.

Per info: sito web www.palazzodiamanti.it, Ufficio stampa Studio Esseci, Sergio Campagnolo, tel. 049 663499, mail gestione1@studioesseci.net

BIBLIOTECA ARIOSTEA – Giovedì 26 ottobre 2017 alle 16 in sala Agnelli

La Società Dante Alighieri di Ferrara inaugura il nuovo anno sociale

25-10-2017

Sarà anche quest’anno la sala Agnelli della biblioteca comunale Ariostea (via delle Scienze 17, Ferrara) a ospitare, giovedì 26 ottobre 2017 alle 16, l’iniziativa di apertura del nuovo anno sociale della Società Dante Alighieri di Ferrara. Nel corso dell’incontro, coordinato da Luisa Carrà, verrà illustrato il Libretto Premio Dante 2017 e si procederà alle votazioni per il direttivo del Comitato 2017-2021. In programma un intermezzo musicale di Carlo Bergamasco al pianoforte e di Matteo Sartori al violino e la recitazione di alcune poesie del Gruppo Giovani della Dante.
Fondata, in ambito nazionale, nel 1889, per iniziativa di un gruppo di intellettuali italiani guidati da Giosuè Carducci, la Società Dante Alighieri ha lo scopo di «tutelare e diffondere la lingua e la cultura italiane nel mondo, ravvivando i legami spirituali dei connazionali all’estero con la madre patria e alimentando tra gli stranieri l’amore e il culto per la civiltà italiana». A Ferrara il sodalizio fu invece fondato nel 1897 da Pietro Niccolini, che fu suo Presidente fino al 1932.

COMMERCIO – Da venerdì 27 ottobre a mercoledì 1 novembre giochi e spettacoli gratuiti in diversi punti della strada

Carloween, festa di Halloween in via Carlo Mayr e piazza Verdi

25-10-2017

COMUNICATO a cura degli organizzatori
Carloween – Halloween in Carlo Mayr e piazza Verdi dal 27 ottobre al 1 novembre 2017. Dopo il successo delle prime due edizioni, torna “Carloween: Halloween in Carlo Mayr e piazza Verdi”, in una versione ancora più matura e strutturata, che durerà ben 6 giorni, con tante novità e proposte per il pubblico.
La manifestazione è organizzata dall’associazione “Mayr+Verdi”, con il patrocinio del Comune di Ferrara, e in collaborazione con alcuni esercizi commerciali della zona, oltre che con il supporto di “Estense Motori”, che esporrà due auto della nuova gamma Peugeot in piazza Verdi.
L’obiettivo dell’associazione è quello di arricchire il quartiere con attività di animazione e intrattenimento, aventi come target i bambini e le loro famiglie.
Quest’anno non ci sarà solamente l’ormai consueta festa di Halloween il pomeriggio del 31 ottobre in via Carlo Mayr, ma già da venerdì 27 ottobre, l’adiacente piazza Verdi diventerà un mini luna-park horror con attrazioni tematiche installate dagli organizzatori di “Winter Wonderland”. Le giostre e le attrazioni saranno aperte tutto il giorno, dalla mattina fino a tarda serata.
Il pomeriggio di Halloween invece, l’intero quartiere sarà allestito a festa e animato da diverse iniziative: sarà possibile ammirare la mostra errante di Brunella Tegas, che presenta nel negozio-galleria “Spazio Aperto” i suoi “Quadritos”; dalle 16 alle 20 ci saranno laboratori, giochi, intrattenimenti per i più piccoli a cura dell’agenzia “FEshion Eventi” e alle 18 resterete incantati dall’esibizione di danza a tema, a cura della scuola “Jazz Lab” di Laura Govoni.
Le iniziative di Carloween saranno distribuite in diversi punti di via Carlo Mayr (da via Porta Reno a via Giuoco del Pallone) e tutti i giochi, i laboratori e gli spettacoli saranno completamente gratuiti.
Ci saranno tre streghe trucca-bimbi, a disposizione di tutti i piccoli per decorare i loro visi e trasformarli in divertenti mostriciattoli, vi imbatterete in un simpatico Jack Skeletron che vagabando alla ricerca della sua Sally, e naturalmente non mancherà il tradizionale “Dolcetto o Scherzetto?”: tutte le attività della zona aspettano i bimbi per offrire loro gadget, dolciumi e sorprese.

Per info: Associazione Mayr+Verdi, via Carlo Mayr 59, Ferrara, email mayrverdi@gmail.com, presidente Mauro Balestra, cell. 348 7810726.

MUSEO STORIA NATURALE – Martedì 31 ottobre alle 15 appuntamento per bambini dagli 8 ai 12 anni

Ad Halloween caccia al tesoro in museo tra scheletri, pipistrelli e civette

25-10-2017

Appuntamento martedì 31 ottobre alle 15 per bambini e ragazzi dagli 8 ai 12 anni per festeggiare Halloween al Museo civico di Storia Naturale di Ferrara (via de Pisis 24). In programma una caccia al tesoro tra scheletri, pipistrelli e civette, alla scoperta dei segreti degli animali del Museo. L’unica regola prevista è che tutti si devono travestire.
L’appuntamento, inserito nel programma di attività didattiche ‘Apprendisti scienziati autunno 2017’, è organizzato dal Museo civico di Storia naturale in collaborazione con l’Associazione Didò, che conduce le attività. Per partecipare è necessaria la prenotazione, da effettuare contattando la sezione didattica del Museo (via de Pisis 24, Ferrara) al numero 0532 203381 (lunedì, mercoledì, venerdì – dalle 9 alle 12.30) o all’indirizzo dido.storianaturale@gmail.com. Potranno partecipare 20 persone per pomeriggio al costo previsto di 6 euro per bambino e 2 euro per adulto E’ necessaria la presenza di un adulto accompagnatore pagante.

Ulteriori informazioni alla pagina: http://storianaturale.comune.fe.it

LAVORI PUBBLICI – Da sabato 28 ottobre a domenica 5 novembre ampia fruibilità della zona cimiteriale storica del 1° Claustro – LA MAPPA

Certosa monumentale: le modalità di accesso per la Commemorazione dei defunti e aggiornamento sul cantiere

25-10-2017

Per illustrare le modalità di apertura ai visitatori in occasione della ricorrenza della Commemorazione dei Defunti e per fare il punto sui lavori di restauro degli edifici danneggiati dal sisma, si è svolta questa mattina, mercoledì 25 ottobre, nella sede della Certosa monumentale di Ferrara, una conferenza stampa che ha visto la partecipazione, tra gli altri, dell’assessore ai Lavori Pubblici Aldo Modonesi, della dirigente del Servizio Beni Monumentali Natascia Frasson insieme ai rappresentanti di Ferrara TUA srl Paolo Paramucchi (amministratore unico), Stefano Lucci (direttore generale), Giovanni Casadio (dirigente tecnico) ed Emanuela Menegatti in rappresentanza della rete temporanea di imprese che eseguono i lavori .

 

A partire da sabato 28 ottobre e fino a domenica 5 novembre il cantiere attualmente in corso subirà uno stop per consentire da parte dei visitatori la più ampia fruizione possibile delle aree cimiteriali storiche della Certosa oggetto di intervento di restauro. Alcune zone saranno riaperte definitivamente (zone verdi della mappa scaricabile in fondo alla pagina), altre invece saranno richiuse per consentire la ripresa delle lavorazioni di cantiere a partire dal 6 novembre (zona gialla). Le ‘zone rosse‘ – limitate per estensione – rimarranno chiuse ai visitatori ma è stato approntato da Ferrara Tua un servizio di ricezione e collocazione fiori sulle tombe non raggiungibili per limitare i disagi dei parenti.

Questa nel dettaglio la mappa relativa alla fruibilità della Certosa monumentale. All’accesso (porta a sinistra del 1° Claustro) e nei percorsi sarà predisposta in prossimità della giornata di ricorrenza dei defunti un’apposita cartellonistica indicante le zone percorribili. (MAPPA SCARICABILE IN FONDO ALLA PAGINA in formato .pdf e .jpg)

I lavori di riqualificazione e restauro della Certosa monumentale di Ferrara – hanno spiegato l’ass. Modonesi e i tecnici intervenuti – si concluderanno nella primavera 2018 (il termine era inizialmente previsto nel febbraio 2018), poichè verranno messi in campo ulteriori interventi di recupero strutturale ed estetico finanziati con fondi assicurativi e comunali per circa 200mila euro.

 

TUTELA ANIMALI – Le modalità operative fissate dai regolamenti. Nota dell’Assessorato Sanità e Servizi alla Persona

Sgombero immobile di via Catena: i cani non saranno adottabili per sessanta giorni

25-10-2017

In riferimento alle notizie apparse sugli organi di informazione locale sul trasferimento presso alcuni Canili dei cani presenti nell’immobile di via Catena a Ferrara, oggetto di sgombero lo scorso 23 ottobre, poichè diversi cittadini in questi giorni hanno telefonato per rendersi disponibili all’adozione, è opportuno precisare e informare che, sulla base di approfondimenti in proposito e alla luce della normativa regionale sulla tutela e il controllo della popolazione canina e felina (L.R. 27/2000), i cani per ora non possono essere affidati in adozione. La legge regionale precisa infatti che il Comune deve custodirli per un massimo di 60 giorni a disposizione del proprietario che intendesse recuperarli (cosa che i loro proprietari hanno assicurato di volere e potere fare in tempi brevi) e solo decorso questo lasso di tempo i cani potranno essere considerati adottabili. Si chiede pertanto alle redazioni giornalistiche di diffondere questa comunicazione visto l’interesse che questo caso ha suscitato fra i cittadini e la grande disponibilità dimostrata per assicurare agli animali una permanenza il più possibile breve nelle strutture che oggi li ospitano.

Nota dell’Assessorato Sanità e Servizi alla Persona del Comune di Ferrara

CULTURA E TURISMO – Sabato 28 e domenica 29 ottobre un itinerario legato alla mostra “Carlo Bononi. L’ultimo sognatore”

Monumenti aperti: a Ferrara visitabili gratuitamente chiese e palazzi del ‘600

25-10-2017

Sabato 28 ottobre, alle 10 nella chiesa di San Carlo (corso Giovecca 19 a Ferrara), avrà luogo la cerimonia inaugurale della prima edizione di Ferrara Monumenti Aperti. Interverranno il vicesindaco e assessore alla Cultura del Comune di Ferrara Massimo Maisto, la dirigente del Servizio Manifestazione Culturali e Turismo del Comune di Ferrara Maria Teresa Pinna, la direttrice di Palazzo dei Diamanti Maria Luisa Pacelli, la presidente dell’Associazione Imago Mundi onlus Fabrizio Frongia e Marco Sgarbi dell’associazione Ferrara Off.

La manifestazione, che si terrà sabato 28 e domenica 29 ottobre 2017, arriva a Ferrara in occasione della mostra “Carlo Bononi. L’ultimo sognatore dell’Officina ferrarese” (Palazzo dei Diamanti, fino al 7 gennaio 2018), nell’ambito del progetto didattico ‘La fabbrica della meraviglia’ realizzato grazie al sostegno di Eni.
Cogliendo l’opportunità offerta dall’esposizione dedicata a Bononi, Monumenti Aperti ruoterà attorno all’arte e all’architettura del Seicento a Ferrara, per far riscoprire un periodo poco conosciuto della storia della città tramite una nuova modalità di valorizzazione del patrimonio culturale cittadino.
Particolare attenzione avrà proprio l’opera di Bononi e dei suoi contemporanei, accanto a episodi della genesi e della maturazione dell’arte e dell’architettura barocca, in un itinerario che si snoda attraverso vari monumenti: Palazzo dei Diamanti, il Castello Estense (Via Coperta e Torre dei Leoni), le chiese di San Francesco, di Santa Francesca Romana, Palazzo Bonacossi, l’Oratorio dell’Annunziata, la Basilica di Santa Maria in Vado e la Basilica di San Giorgio a cui vanno aggiunti due luoghi di culto abitualmente chiusi al pubblico, San Giuliano e San Carlo.
Durante i due giorni della manifestazione, i monumenti scelti saranno aperti e illustrati al pubblico grazie a visite animate condotte da oltre 900 studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado che nei mesi scorsi hanno partecipato a un articolato percorso formativo. Questo percorso è stato curato dallo scrittore Luigi Dal Cin per Imago Mundi onlus, in collaborazione con Ferrara Off. In particolare le classi seconde e terze delle scuole primarie presenteranno i risultati dell’attività didattica ‘Lo sguardo che crea’, realizzata negli spazi del Castello Estense, dell’Oratorio dell’Annunziata e della chiesa di San Giorgio. Le classi quarte e quinte delle scuole primarie e le prime e seconde delle secondarie di primo grado, attraverso il progetto ‘Le parole della bellezza’ – progetto di scrittura e narrazione – presenteranno al pubblico tutti i monumenti, utilizzando come filo conduttore la storia Carlo, l’angelo e il Seicento, appositamente scritta dallo stesso Dal Cin.
I luoghi saranno visitabili gratuitamente il sabato e la domenica secondo gli orari stabiliti per ciascun monumento. Nella sola giornata di sabato la mostra “Carlo Bononi. L’ultimo sognatore dell’Officina ferrarese” entrerà a far parte del percorso di Monumenti Aperti con un’apertura straordinaria con ingresso gratuito dalle 19 alle 22 (ultimo ingresso alle 21.30).
Castello estense - Ferrara (foto sito web Monumenti aperti)Nel Castello Estense sarà possibile visitare gratuitamente la Torre dei Leoni (ultimo ingresso alle 17) e la Via Coperta, mentre il resto del museo rispetterà le regolari tariffe di ingresso. Nelle chiese le visite saranno sospese durante le funzioni religiose. Hanno partecipato alla prima edizione di Ferrara Monumenti Aperti gli alunni e le insegnanti di numerose classi delle scuole: Istituto Comprensivo n. 3 Filippo De Pisis; Istituto comprensivo Alberto Manzi; Istituto Comprensivo n. 5 Dante Alighieri; Istituto comprensivo Giorgio Perlasca; Istituto comprensivo n. 6 Cosmè Tura; Istituto comprensivo Don Milani; Istituto Comprensivo Alda Costa; Istituto Comprensivo Corrado Govoni; Scuola secondaria di primo grado paritaria San Vincenzo.
La prima edizione ferrarese di Monumenti Aperti, patrocinata dal Comune di Ferrara, è coordinata da Imago Mundi Onlus e Fondazione Ferrara Arte, con la collaborazione dell’associazione Ferrara Off, e conta l’adesione di numerose istituzioni pubbliche e soggetti cittadini.
LA MANIFESTAZIONE – Nata nel 1997 a Cagliari dalla passione e l’impegno civile di un gruppo di studenti universitari, la manifestazione, organizzata dalla Onlus Imago Mundi, coinvolge ogni anno quasi sessanta amministrazioni comunali e oltre 17mila studenti di tutte le età che per due giorni, nei fine settimana tra aprile e maggio, diventano appassionate guide dei propri territori e degli 800 monumenti aperti al pubblico, visitati da oltre 300mila persone. Dal 2014 la manifestazione è sbarcata nelle Langhe piemontesi, nelle terre raccontate da Cesare Pavese e Beppe Fenoglio.
Per info: www.monumentiaperti.com
(Comunicato a cura di Gallerie d’arte moderna e contemporanea)

Il 28 e il 29 ottobre l’Istituto Comprensivo Alda Costa parteciperà alla prima edizione di “Monumenti Aperti”, la manifestazione collaterale alla mostra Carlo Bononi, l’ultimo sognatore dell’officina ferrarese, patrocinata dal Comune di Ferrara e coordinata da Imago Mundi Onlus e Fondazione Ferrara Arte, con la collaborazione dell’Associazione Ferrara Off e il sostegno dell’Eni.
Il progetto, che nasce con lo scopo di aprire alla città monumenti che solitamente non è possibile visitare, vede coinvolti gli alunni delle scuole ferraresi nel ruolo di “guide turistiche”, un’esperienza di grande valore formativo ed educativo. Due classi della scuola primaria Costa seguiranno due differenti percorsi. La 3.a A (docenti Paola Chiorboli, Gloria Fabbri e Roberta Raiteri) esporrà un inedito elaborato sulla mostra “Lo sguardo che crea” al Castello Estense, nella via Coperta, a conclusione di un percorso didattico ideato da Luigi Dal Cin: partendo dall’osservazione dei monumenti del seicento ferrarese, i bambini hanno inventato personaggi e una narrazione creativa. La 4.a B (docenti Milva Boarini e Paola Roveroni) accoglierà il pubblico di visitatori dalle 10 alle 16 alla Chiesa di San Giuliano, in piazza della Repubblica all’angolo con largo Castello, un piccolo gioiello dell’architettura ferrarese aperto in via straordinaria per l’occasione.
(Comunicato a cura dell’Istituto comprensivo 2)

MUSEI CIVICI – Domenica 29 ottobre alle 16 attività per bambini e ragazzi

Aspettando Halloween alla Palazzina Marfisa

25-10-2017

In preparazione della ‘notte più paurosa dell’anno’, appuntamento per bambini e ragazzi domenica 29 ottobre alle 16 alla Palazzina Marfisa (corso Giovecca 170, Ferrara) per un pomeriggio di attività proposte dai Musei Civici di Arte Antica di Ferrara in collaborazione con l’associazione culturale Arte.Na. Dopo aver scoperto origini e tradizioni della festa di Halloween, i partecipanti potranno intagliare una zucca per illuminare le proprie case nella notte del 31 ottobre.
Le attività per bambini e ragazzi accompagnati da un adulto avranno una durata di un’ora e trenta minuti, con un costo di 8 euro bambini + 2 euro per gli adulti. E’ richiesta la prenotazione all’associazione culturale Arte.Na da effettuare telefonando al n. 328 4909350 oppure scrivendo a: ferrara@associazioneartena.it

FONDAZIONE GIORGIO BASSANI – Sabato 28 ottobre alle 18 a Palazzo Isolani (via Santo Stefano 16, a Bologna)

Evento di consegna del manoscritto con le poesie di Giorgio Bassani

25-10-2017

La Fondazione Giorgio Bassani annuncia  la cerimonia di consegna intitolata “L’evento è il Dono” organizzata per sabato 28 ottobre alle 18 a Palazzo Isolani (via Santo Stefano 16, a Bologna) in occasione della donazione di un manoscritto autografo di poesie di Giorgio Bassani contenente inediti e varianti rispetto al testo a stampa da parte del poeta Carlo Antonio Gobbato alla Fondazione ferrarese, nella persona della sua presidente Paola Bassani. Per la serata dell’evento sono riservati alcuni ingressi alla stampa previa esibizione del tesserino all’entrata.

In fondo alla pagina le immagini scaricabili di due poesie manoscritte tratte dal quaderno: “Orfeo” e “Da ragazzo e da giovane” (inedita)

COMUNICATO a cura della Fondazione Giorgio Bassani 
Sabato 28 ottobre alle 18 a Palazzo Isolani (via Santo Stefano 16, a Bologna), avverrà la donazione di un quaderno inedito di poesie di Giorgio Bassani da parte del poeta Carlo Antonio Gobbato alla Fondazione Giorgio Bassani per il tramite di Paola Bassani, figlia dello scrittore e presidente della Fondazione. Il quaderno, datato 1975, contiene alcune poesie inedite e altre che Bassani poi pubblicò nel 1978 nella raccolta “In gran segreto”: la datazione di questo quaderno, antecedente alla pubblicazione a stampa di parte delle poesie in esso riportate, rende il manoscritto di grande interesse filologico e letterario.
“L’evento è il Dono”: è questo il titolo della serata organizzata in occasione del dono di un poeta alla memoria di un altro poeta; in particolare, si tratta della donazione di un quaderno inedito di poesie di Giorgio Bassani da parte del poeta Carlo Antonio Gobbato, che lo ha custodito in questi anni, alla Fondazione Giorgio Bassani per il tramite di Paola Bassani, figlia dello scrittore e Presidentessa della stessa. Gobbato ha cercato a lungo di mettersi in contatto con la famiglia di Bassani e grazie all’intervento particolarmente sensibile e generoso dell’acuto studioso e noto critico d’arte Vittorio Sgarbi, ha conosciuto Paola Bassani che, appena ha visto il quaderno, ha riconosciuto senza alcun dubbio la mano autografa di suo padre e le prime versioni di alcune poesie di In gran segreto.
In occasione di questa importante donazione, in collaborazione con l’ufficio dei consulenti finanziari di Banca Mediolanum, è stata organizzata per sabato 28 ottobre alle 18, a Palazzo Isolani, Via Santo Stefano 16 a Bologna, una conferenza (a cui si accede solo tramite invito personale) che vedrà coinvolti in qualità di relatori i proff. Francesco Bausi, Valter Leonardo Puccetti (coordinatore della serata) e Massimo Raffaeli, esperti di poesia del Novecento e di Bassani in particolare; i relatori metteranno in luce l’importanza di questo manoscritto entro gli studi relativi all’opera di Giorgio Bassani.
Carlo Antonio Gobbato, custode e donatore di questo prezioso quaderno manoscritto, è egli stesso un poeta, amico di Roberto Roversi, attivo nel gruppo di “Fuoricasa” fino al 1997, quando, per ragioni personali, ha deciso di coltivare il silenzio come poeta pubblico, seppure continuando a scrivere intensamente e parallelamente al suo lavoro di dirigente sociologo nella pubblica amministrazione. Questa sarà quindi anche una felice occasione per ascoltare di nuovo Gobbato e sentirlo leggere alcune poesie tratte dal quaderno di Bassani.
Giorgio Bassani era solito donare agli amici trascrizioni autografe dei suoi testi: è questo ciò che avvenne anche per questo quaderno che lo scrittore donò a un’amica di nome Giovanna, in occasione del suo compleanno, nell’agosto del 1975, come riporta la dedica di Bassani in una delle prime pagine del quaderno stesso. Una sera, durante una cena a casa sua in cui erano presenti Carlo Antonio Gobbato e il poeta, comune amico, Corrado Costa, Giovanna donò a Carlo il quaderno manoscritto di Bassani perché «lo custodisse» – queste furono le sue parole. Da allora, Carlo Antonio Gobbato ha sempre custodito quel quaderno considerandolo un bene pubblico che doveva essere tutelato e donato alla Fondazione Giorgio Bassani tramite i figli, Paola ed Enrico, eredi della memoria e della salvaguardia dell’opera dello scrittore e poeta Giorgio Bassani.
“L’evento è il dono” sarà quindi l’occasione per restituire alla memoria e alla famiglia del poeta Giorgio Bassani il quaderno manoscritto che per anni Gobbato ha custodito con il rispetto e la cura che solo un poeta può conoscere e avere; un atto poetico.
Per informazioni sulla serata: Giovanna Vignoni, cell. 349 5691997.

BIBLIOTECA BASSANI – Sabato 28 ottobre alle 10 primo incontro in via Grosoli a Barco

Al via un laboratorio di vocalità per adulti condotto da Chiara Alberani

25-10-2017

E’ in programma per sabato 28 ottobre alle 10 nell’auditorium della biblioteca comunale Bassani a Barco (via G. Grosoli 42, Ferrara) il primo incontro del laboratorio di vocalità per adulti condotto da Chiara Alberani.
Il ciclo di incontri, dal titolo ‘La mia voce è anche la tua’, – spiegano gli organizzatori – “mira ad approfondire la consapevolezza della propria voce, risvegliare e migliorare le capacità del proprio apparato vocale, imparare ad usarlo per produrre ciò che si desidera, dai suoni inarticolati al parlato, al canto; prima di tutto per conoscere e trarre soddisfazione da una delle pratiche fondamentali dell’essere umano, che è però sempre meno coltivata e goduta. E farlo insieme, sperimentando l’ascolto degli altri e l’espressione di sé come pratiche naturali”.
Per informazioni e adesioni contattare il numero di tel: 3281359821 o scrivere a chiaralberani2002@libero.it

INTERROGAZIONE – Presentata dal gruppo M5S in Consiglio comunale

Richiesta in merito all’applicazione della normativa relativa alla rete fognaria

25-10-2017

Questa l’interrogazione pervenuta:

– la consigliera Morghen (gruppo Movimento 5 Stelle in Consiglio comunale) ha interrogato il sindaco Tiziano Tagliani e l’assessora all’Ambiente Caterina Ferri in merito all’applicazione della normativa relativa alla rete fognaria.

>> Pagina riservata alle interpellanze/interrogazioni presentate dai Consiglieri comunali e relative risposte (a cura del Settori Affari Generali/Assistenza agli organi del Comune di Ferrara)

INAUGURAZIONE – Venerdì 27 ottobre alle 16.15 in via Tommaso Roveroni

Presentazione del Parchetto di via Roveroni rinnovato e social merenda autunnale

25-10-2017

Venerdì 27 ottobre alle ore 16.15, in occasione del quarto compleanno della Social Street via Pitteri e dintorni, verrà inaugurato il Parchetto di via Roveroni, con una nuova veste più accogliente e fruibile per tutti, grandi e piccoli.

Saranno presenti all’inaugurazione l’assessore ai Lavori Pubblici Aldo Modonesi, la portavoce del Sindaco Anna Rosa Fava e le referenti di Urban Center Chiara Porretta ed Ilenia Crema insieme alla Social Street e agli abitanti della via per vivere insieme un momento di festa con una merenda condivisa.

 

Giornalisti, fotografi e video operatori sono invitati.

Atipico Sinfonik 4tet

Da Organizzatori

Continua il tour live del cantautore Leonardo Veronesi che  si esibirà in concerto sabato  28 0ttobre 2017 alle ore 21.30  alla Pizzeria Spaghetteria IL BIANCONIGLIO Via Marconi 13, Ferrara. “Il Bianconiglio” è un punto di riferimento nella nostra città per ascoltare buona musica dal vivo, uno dei pochi locali rimasti dopo la chiusura di tante realtà cittadine e grazie alla direzione artistica di Michele Marino offre generi musicali diversi con caparbietà e determinazione  in tempi molto difficili per locali e artisti che non hanno molti spazi per esibirsi.
LEONARDO VERONESI si esibirà con l’ATIPICO SINFONIK 4TET. Composto da Silvia Marcenaro (violino) Eugenio Cabitta (chitarra acustica e cori) Giampiero Lupo (contrabbasso) Mario Manfredini (cajon) è una formazione davvero atipica che testimonia la continua sperimentazione di sonorità diverse e di contaminazioni musicali di Veronesi, artista a tutto tondo che non smette mai di stupirci. Il repertorio di inediti e cover selezionate è stato rivisitato in chiave acustico – sinfonika per arrivare ad arrangiamenti che trasportano in diverse atmosfere musicali pensati appositamente per il pubblico del Bianconiglio. “ATIPICO” è anche un momento artistico per Veronesi e potrebbe essere anche il personaggio ideale cui ispirarsi  che può traghettare i suoi caratteristici Zombie lasciandoli liberi di andare verso altri lidi. Gli Zombie sono sempre presenti ma non si sa che fine faranno!!!Per ora ascoltiamolo con questa nuova formazione di musicisti di qualità come la musica che lui propone.

Cantautore originale Leonardo Veronesi in modo ironico canta un quotidiano che per quanto rientri in uno schema di normalità ha sempre un margine di imprevedibilità, qualcosa che non si riesce a valutare, qualcosa che sfugge al nostro controllo. Dopo l’uscita in luglio del suo primo libro NON ABBIAMO TENUTO CONTO DEGLI ZOMBIE (Edizioni La Carmelina) scritto con Giorgia Pizzirani, dell’EP “ATIPICO” in agosto e dei due videoclip “BUCCIA DI BANANA” e “MI LAVO” prosegue  un percorso stimolante improntato su una ricerca di sonorità e soluzioni musicali originali che lo porterà in giro per live, spettacoli teatrali ed eventi culturali in nome di una forte volontà di creare nuove sinergie da sempre alla base dei suoi progetti e che lo vedrà collaborare con musicisti diversi a seconda dei vari contesti.
Appuntamento da non perdere quindi per trascorrere qualche ora serena in compagnia di buona musica!

PER INFO E PRENOTAZIONI:
3397311100
IL BIANCONIGLIO
053218604

L’Emilia-Romagna in Sudafrica: contrasto al cambiamento climatico, sviluppo di servizi per l’agricoltura, collaborazione tra le Università

Bologna – Entra nel vivo la missione in Sudafrica della Regione Emilia-Romagna, guidata dall’assessore regionale all’Agricoltura, Simona Caselli, che sarà a Johannesburg fino al 27 ottobre prossimo. Al centro della visita, il meeting bilaterale con il presidente della Provincia del Gauteng, David Makhura, accompagnato tra gli altri da Lebogang Maile, assessore all’Agricoltura e sviluppo economico.
“Si è trattato di un momento particolarmente importante-  ha affermato l’assessore Caselli- che ha permesso di dare concreta applicazione a una serie di impegni assunti con l’accordo di collaborazione sottoscritto lo scorso anno dal presidente Bonaccini con questa provincia, la più importante del Sudafrica”.
Anche il premier Makhura, che ha espresso soddisfazione per i significativi progressi nella realizzazione dell’accordo, ha sottolineato che si tratta di un modello virtuoso ed efficace di cooperazione, da portare ad esempio e da seguire.
Gauteng ed Emilia-Romagna collaborano a progetti di gestione delle risorse idriche, allo sviluppo di servizi per la meteorologia applicata di contrasto al cambiamento climatico, a programmi scientifici tra le Università e allo sviluppo di servizi per l’agricoltura e le filiere agroalimentari, come quella del pomodoro.
Una collaborazione che diventerà sempre più stretta in particolar modo riguardo a Fiere e manifestazioni internazionali del settore agricolo e sulla preparazione nel 2018 del Summit con il quale l’Emilia-Romagna intende riunire quattro territori, i più importanti dei rispettivi continenti, con i quali ha già sottoscritto accordi di cooperazione: Gauteng, California, Assia e Guangdong.
Dopo il meeting istituzionale con Makhura, l’assessore Caselli è intervenuta, a Johannesburg, al South Africa-Italy Summit Forum Ambrosetti, la manifestazione che riunisce amministratori, autorità pubbliche ed economisti dei due Paesi e di tutta l’Africa sub-sahariana per rafforzare le relazioni strategiche ed economiche. Il Forum, in occasione della XVII Settimana della lingua italiana nel mondo, è stato preceduto da un momento culturale cui ha partecipato, oltre alla delegazione guidata dall’assessore Caselli, l’ambasciatore italiano Pietro Giovanni Donnici. E’ stata inaugurata la mostra dedicata al maestro del cinema italiano, Federico Fellini, e si è tenuta la proiezione del film Amarcord restaurato dalla Cineteca di Bologna.
La missione ha in calendario incontri con rappresentanti di istituzioni e reti d’impresa insieme a esponenti delle Università di Bologna, Parma e Ferrara, di ArpaER, del Consorzio per il canale emiliano-romagnolo e di Pomorete-Confapi e del Comune di Reggio Emilia. Quest’ultimo, legato al Sudafrica da lunghi anni di amicizia, ha contribuito anche alla realizzazione di un seminario sul cooperativismo, ritenuto dalle autorità sudafricane uno strumento fondamentale per rafforzare le politiche sociali rivolte alle componenti più povere della popolazione.
Obiettivo della missione in Sudafrica è anche il rafforzamento delle relazioni accademiche tra le Università dei due Paesi. In particolare, l’incontro con l’Università di Pretoria è volto a sviluppare nuove collaborazioni per la crescita economica e lo scambio di buone pratiche, aprendo nuove prospettive di ricerca, istruzione e formazione in agricoltura e nell’agroalimentare, servizi veterinari, cambiamenti climatici ed energie rinnovabili.
All’Università di Vaal è invece in programmauna Tavola rotonda sulle opportunità di partnership con le università italiane in agricoltura, energie rinnovabili e ricerca. Sarà poi valutata l’opportunità di mettere in campo una collaborazione tra il dipartimento di Agricoltura e sviluppo rurale di Gauteng ed Emilia-Romagna nel settore agricolo e dell’agro-trasformazione. In calendario, infine, la visita a Dreamland Piggery, l’Agripark sede di interventi per l’energia rinnovabile.
Le celebrazioni Oliver Tambo centenary, per ricordare il politico sudafricano leader del movimento contro l’apartheid a cui aderiscono il presidente del Sudafrica, membri del Governo, autorità della Provincia del Guateng e di altri paesi africani, chiuderanno infine la missione.
L’accordo tra Emilia-Romagna e Gauteng
L’intesa, siglata nel 2016, ha lo scopo di favorire la crescita nelle seguenti aree: sviluppo economico; sport e scambi culturali; formazione; investimenti, promozione del commercio e delle esportazioni di prodotti e servizi; turismo; manifatturiero e  manifatturiero avanzato; educazione e sviluppo della prima infanzia; assistenza sanitaria e infrastrutture sociali; sviluppo delle infrastrutture; energia, incluse le energie rinnovabili e il recupero energetico da rifiuti urbani; agroalimentare e tecnologie per le relative filiere industriali; agevolazione degli investimenti e servizi alle imprese.
In base all’accordo, un summit annuale bilaterale coinvolgerà anche le rispettive Camere di commercio, le associazioni di categoria, le fiere, le università e i centri di ricerca e formazione. Visite reciproche di delegazioni faciliteranno le sinergie con gli attori socio-economici, la società civile e le istituzioni del settore pubblico e privato: questo per contribuire al raggiungimento degli obiettivi che saranno monitorati, semestralmente, da un Comitato strategico congiunto composto dai rappresentanti di entrambi le realtà territoriali.

Ultimi giorni per iscriversi al Corso Tecnico di installazione e manutenzione di impianti civili ed industriali

Ecipar, l’Ente di Formazione di CNA Ferrara, raccogli le ultime iscrizioni al corso di 800 ore di cui 320 di stage in azienda, progettato e realizzato in partenariato con Università degli Studi di Ferrara – Dipartimento di Ingegneria, Istituti di Istruzione Secondaria e imprese, finalizzato alla formazione di tecnici specializzati capaci di presidiare e gestire i processi organizzativi e produttivi di impresa anche connessi alle innovazioni tecnologiche e in particolare ai più innovativi strumenti di smart maintenance. Scegliere un IFTS significa prepararsi al futuro costruendo una professionalità rispondente alle esigenze del mondo del lavoro, essere inseriti in azienda e avere l’opportunità di essere assunti al termine dello stage e avere un titolo di formazione superiore ufficialmente riconosciuto (Certificato di specializzazione tecnica superiore in Tecniche di Installazione e manutenzione di impianti civili e industriali).
“Come aziende abbiamo bisogno sempre più di persone qualificate e al passo coi nuovi sistemi di digitalizzazione anche nell’ambito degli impianti industriali” sostiene Gabriele Pozzati, Presidente di CNA Installazione Impianti, che continua “le professionalità specializzate ci consentono di essere più competitivi e performanti sul mercato, quindi questa è un’ottima opportunità soprattutto per i giovani e risponde ad un fabbisogno delle imprese”. Le adesioni terminano il 31 ottobre 2017. Contattare Ecipar Tel 053266440 gpellecchia@eciparfe.it; mmerlante@eciparfe.it

Violenza sulle donne. Oltre 423 mila euro per nuovi Centri antiviolenza e Case rifugio

Bologna. La Regione in prima linea sul tema della violenza alle donne. Un bando, con scadenza delle domande il 12 novembre, finanzia con 423.530 euro il potenziamento della rete dei Centri antiviolenza e delle Case rifugio in Emilia-Romagna. L’obiettivo è garantire una copertura più omogenea sul territorio e una maggiore ricettività nel rispetto dei requisiti previsti dalle normative nazionali.
«Una donna che subisce violenza non va lasciata sola- ha commentato l’assessora regionale alle Pari opportunità Emma Petitti-. Molto spesso, non avere un luogo sicuro dove andare, dove rifugiarsi, può rappresentare un freno verso il passo fondamentale di denunciare le violenze e di farsi aiutare. Per questo sappiamo quanto sia importante poter contare, nella rete di protezione, sui Centri antiviolenza e sulle Case rifugio. E su questo la Regione Emilia-Romagna sta investendo moltissimo, tanto da renderci un territorio all’avanguardia nell’assistenza alle donne che subiscono atti di violenza, perché crediamo, di fronte a un fenomeno che non accenna ad affievolirsi, che sia importante far sapere che ci siamo».
«È altrettanto necessario- aggiunge Emma Petitti- lavorare sull’educazione dei giovani, sulla comunicazione e i messaggi culturali, sulla formazione degli operatori, rinforzando le reti territoriali per l’accoglienza e la presa in carico delle donne. Per questo è una iniziativa di forte valore culturale quella discussa oggi in sede di commissione consiliare e che riguarda l’istituzione di Spazi giovani adulti all’interno della rete dei consultori e l’adozione di azioni per promuovere la salute sessuale».
Attualmente i Centri antiviolenza presenti sul territorio regionale sono 19 (sei in provincia di Bologna, tre a Modena, altrettanti a Ravenna e uno a Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Ferrara, Forlì, Cesena e Rimini) mentre le Case rifugio sono in tutto 35, con una ricettività di 251 posti (per tali strutture non sono disponibili maggiori dati per ragioni di riservatezza).  Con questo bando è prevista l’istituzione di due nuovi Centri antiviolenza e una decina di Case rifugio.
Il bando segue di poche settimane quello sull’autonomia abitativa per le donne vittime di violenza e i loro figli, del 5 ottobre scorso con scadenza il 20 novembre.
Domande e criteri
La domanda per accedere al bando può essere presentata da tutti gli enti locali, in forma singola o associata, della regione Emilia-Romagna. Sarà ammissibile un solo progetto per ambito distrettuale. Valorizzati, in particolare, quelli presentati in partenariato per l’intero ambito distrettuale, provinciale/metropolitano. Le risorse riguardano i progetti per strutture realizzate nel biennio 2017- 2018; le spese ammissibili e pertanto rendicontabili devono essere liquidate entro il 31 dicembre 2018.
Fra i criteri di valutazione saranno privilegiati l’attivazione di sinergie e partenariato tra soggetti pubblici e/o privati; coerenza e logica nell’elaborazione della proposta progettuale e sostenibilità operativa; qualità del quadro economico; indicazione delle forme di sostenibilità finanziaria futura.
Verranno inoltre premiati progetti che mettono in campo sinergie territoriali e, soprattutto, che indichino  le forme future di sostentamento finanziario, come richiesto dalla normativa statale.
La delibera di approvazione della graduatoria e l’assegnazione del contributo è prevista entro il 30 novembre 2017.
http://parita.regione.emilia-romagna.it

Fabbri (LN): «La Regione spieghi quali rapporti ha intrattenuto in questi anni con la Coop Acli Coccinelle»

Da Gruppo Assembleare Lega Nord Emilia e Romagna

Progetti regionali finanziati, indagini della magistratura in corso per diversi aspetti “non chiari” nella gestione della Cooperativa sociale Acli Coccinelle. Ci sono abbastanza punti interrogativi, secondo il capogruppo regionale della Lega Nord, Alan Fabbri, per cercare di ricostruire il puzzle che sta creando più di qualche scompiglio nel mondo del “sociale” ferrarese. Alan Fabbri ha scelto la via di un’interrogazione regionale per capire quali rapporti siano intercorsi tra gli uffici di viale Aldo Moro e la cooperativa. Liquidata e poi affiliatasi ad un altro soggetto, Ladybug, dopo anni in cui si è alternata alla sua guida Paola Coluzzi, il cui socio fondatore è il marito Aldo Modonesi. «Dagli atti risulterebbero alcuni progetti finanziati dalla Regione alla Cooperativa Coccinelle, fino al 2015, dopo che dalla stampa abbiamo appreso di fatti molto strani: persone nominate a loro insaputa nel Cda della società, educatrici che pare acquistassero con fondi propri alimenti e prodotti di consumo destinati ai bambini loro affidati; fino agli estremi che hanno portato la Regione a cancellare Coccinelle dal registro delle cooperative sociali, salvo poi annullarne la cancellazione con successiva determina». Insomma, quanto succede nel Terzo settore ferrarese continua a scuotere la politica, dopo le polemiche scaturite in passato a proposito di altre cooperative sociali, impegnate anche nella gestione dei migranti. «Ci chiediamo l’opportunità di affidare finanziamenti pubblici ad un soggetto che pare avere avuto un rapporto economico politico con la Regione difficile, come dimostra la definizione di un “piano di rateizzazione, così come richiesto dalla stessa società cooperativa Coccinelle, a fronte delle sue “sopravvenute difficoltà gestionali”.  Mentre, anche a livello comunale ferrarese, ci sono state richieste di chiarimenti sulla assegnazione di bandi e servizi per l’infanzia». Quello che Fabbri chiede alla Regione è, in particolare, «trasparenza». Dal momento che la Regione ha continuato a finanziare progetti come quelli legati alle attività dell’ippodromo e alla gestione dei servizi scolastici, anche dopo che si erano registrate delle difficoltà di gestione nei rapporti economici con la cooperativa sociale in questione.

La videosorveglianza nell’ambiente lavorativo

Un’esigenza sentita e complessa: il seminario “La videosorveglianza nell’ambiente lavorativo: un focus su commercio e turismo” (lunedì 30 ottobre a partire dalle ore 15 nel salone conferenze della Camera di Commercio di Ferrara) è il primo di una serie di momenti di incontro sul territorio nazionale che la Fondazione Prof. Massimo D’Antona Onlus promuove per favorire l’informazione sul corretto approccio ai servizi del Ministero del lavoro e dell’Ispettorato nazionale del lavoro.
“Si tratta – anticipa Giulio Felloni presidente provinciale di Ascom Confcommercio Ferrara – di un momento al quale aderiamo con interesse e partecipazione. Il tema della videosorveglianza è un sentito quanto complesso e delicato. C’è da un lato la necessità di salvaguardare le imprese, gli imprenditori e gli stesso dipendenti da possibili atti criminosi. Dall’altra quella di garantire in modo adeguato la privacy in tutti i suoi aspetti. Come Associazione riteniamo fondamentale collaborare a questi appuntamenti proprio per permettere una maggiore conoscenza della tematica non solo dal punto di vista legislativo ma anche favorendo gli strumenti economici per l’installazione di questi impianti”.
Dal canto suo Maurizio Tedeschi, Capo  dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro aggiunge nello specifico: “Un convegno che può fornire operativamente un quadro ampio e dettagliato del quadro normativo che oggi più che mai deve contemperare tre diversi esigenze: la prima di salvaguardare le caratteristiche imprenditoriali che riguardano la sicurezza degli ambienti di lavoro e del proprio patrimonio; in secondo luogo della responsabilità sociale d’impresa ed in terzo luogo della riservatezza del lavoratore e del divieto di controllo a distanza dell’attività lavorativa. Elementi imprescindibili che devono armonizzarsi in un modello lavorativo e procedurale corretto  che sono alla base di ogni progetto imprenditoriale serio. Su questo come Ispettorato partecipiamo a questo convegno nella  consapevolezza della delicatezza del nostro ruolo che deve autorizzare tali impianti di videosorveglianza. Impianti per i quali è fondamentale servirsi di installatori seri e certificati con conoscenza della materia”
L’appuntamento – promosso dalla fondazione D’Antona, dall’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Ferrara-Rovigo, da Ascom Confcommercio  con il patrocinio della Provincia di Ferrara, della Camera di Commercio e del Circolo della Stampa e moderato dal direttore generale di Ascom Ferrara Davide Urban – nasce dunque dalla necessità di fornire il quadro il più possibile completo delle modalità di utilizzo degli strumenti di controllo per la tutela del patrimonio aziendale in questi specifici settori produttivi. Nella videosorveglianza devono, infatti, trovare contemperamento esigenze di sicurezza, di salvaguardia del patrimonio e di rispetto della privacy; con la necessaria tutela di interessi non sempre convergenti e, comunque, con la competenza di soggetti diversi e non sempre sovraordinati fra di loro.

Sciopero del Sindacato Generale di Base ridotto a 4 ore dal Ministero dei Trasporti

In relazione allo sciopero generale di tutte le categorie pubbliche e private proclamato a livello nazionale dal Sindacato Generale di Base SGB per l’intera giornata di venerdì 27 ottobre, comunicato nei giorni scorsi, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha emesso un’ordinanza di riduzione da 24 a 4 ore della durata dello sciopero del personale addetto al trasporto pubblico locale. Secondo quanto cita l’ordinanza ministeriale, il provvedimento “si è reso necessario ed urgente allo scopo di evitare un pregiudizio grave ed irreparabile al diritto di libera circolazione costituzionalmente garantito”.

Pertanto, nella fascia oraria dalle ore 9 alle ore 13 di venerdì 27 ottobre lo sciopero – che coinvolge il personale Tper di Bologna e Ferrara – potrebbe comportare disagi per i servizi di bus e corriere Tper dei bacini di Bologna e Ferrara e, in ambito ferroviario, per il servizio dei treni Tper svolto sulle linee delle reti di competenza FER e RFI.

Per effetto dello sciopero, i servizi di sportello delle biglietterie aziendali Tper e dell’ufficio contrassegni per le aree regolamentate dal Piano Sosta di Bologna potranno subire riduzioni o interruzioni.

L’Azienda adotterà ogni misura tecnico-organizzativa utile ad agevolare, al termine dello sciopero, un più celere ed integrale ripristino del servizio.