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Giorno: 11 Giugno 2016

Successo per l’open day al Ceraseto Sperimentale  

da: organizzatori

Ferrara, 9 giugno 2016 – Produttori, agronomi, esperti del settore sono arrivati da tutta Europa per visitare, ieri mercoledì 8 giugno 2016, il campo sperimentale di ciliegio che Salvi Vivai gestisce in collaborazione con l’Università di Bologna.
All’evento, organizzato dall’azienda ferrarese e dall’ateneo bolognese, in collaborazione con Valagro, sono intervenute più di 200 persone da Germania, Serbia, Francia, Ungheria, Romania oltre che da tutta Italia, a partire dal Trentino – Alto Adige fino ad arrivare alla Puglia.
“Si è trattato di un Open Day altamente tecnico che ha rappresentato una tappa fondamentale per fare il punto sull’innovazione varietale e agronomica.” Questo il commento di Silvia Salvi, titolare di Salvi Vivai: “Con questo appuntamento, infatti, abbiamo voluto informare e aggiornare il comparto e gli interessati sugli importanti risultati ottenuti nei tre anni di sperimentazione in questo ceraseto.”
Protagonisti assoluti della mattinata sono stati i ciliegi della famiglia delle Sweet che proprio l’Università di Bologna, dopo 15 anni di sperimentazione e ricerca ha brevettato.
“La ricerca del nostro ateneo è partita da 3.000 semenzali per arrivare poi all’individuazione di 5 varietà specifiche all’interno del progetto denominato ’30 e lode’” spiega Stefano Lugli Responsabile del progetto del Dipartimento di Scienze Agrarie dell’Università di Bologna “la collaborazione tra Salvi Vivai e l’Università di Bologna è un sodalizio importante che ci ha permesso di ottenere risultati importantissimi e di elevato valore sia accademico che commerciale.” Sweet Ariana® PA1UNIBO*, Sweet Lorenz® PA2UNIBO*, Sweet Gabriel® PA3UNIBO*, Sweet Valina® PA4UNIBO* e Sweet Saretta® PA5UNIBO*: sono queste 5 varietà della famiglia Sweet con la particolare caratteristica di essere quasi identiche per sapore, colore, durezza e forma e, particolare fondamentale, di avere un’epoca di maturazione e di raccolta scaglionata in 5 settimane. È evidente, quindi, l’importante risvolto economico commerciale rappresentato dalla possibilità di avere al consumo lo stesso prodotto per un intero mese.
L’interesse del pubblico è stato altissimo, sia nella fase della visita guidata all’interno del ceraseto dove i partecipanti hanno potuto davvero toccare con mano, vedere e gustare le ciliegie, sia per le prove di “gusto” organizzato dall’Università di Bologna durante il quale i partecipanti sono stati chiamati ad assaggiare e valutare 4 particolari varietà di ciliegie: Carmen, Grace Star, Sweet Valina e Vera.
Altro importante protagonista della giornata è stata Valagro, azienda che da oltre 30 anni si impegna nella produzione e commercializzazione di biostimolanti e specialità nutrizionali per assicurare raccolti più abbondanti e di migliore qualità. “La nostra collaborazione con Salvi Vivai dura da ormai 4 anni” spiega Antonio Nanni, responsabile tecnico commerciale Valagro “abbiamo adottato un nostro piano di concimazione sia radicale che fogliare in un impianto ad altissima densità, intercalando i nostri biostimolanti fogliari e radicali ai nostri concimi minerali idrosolubili riducendo le unità fertilizzati totali. Intenzionati a rimanere nei parametri di concimazione come da disciplinare regionale. I risultati sono stati molto buoni, basti vedere la produzione unitaria e i calibri dei frutti che si sono ottenuti.”
Ulteriore elemento di assoluto interesse è stato, quindi, anche l’innovativa tipologia di frutteto utilizzata per la produzione di queste primizie: gli impianti cosiddetti “senza scala”.
La cerasicoltura oggi è orientata verso una coltivazione sempre più performante e remunerativa. Intercettando questa richiesta, Salvi Vivai ha focalizzato la propria attenzione su frutteti intensivi con piante basse che permettono di entrare in produzione rapidamente e di realizzare impianti con altezze ridotte che permettono di effettuare la potatura e la raccolta senza l’ausilio di scale con un conseguente notevole risparmio sui costi di gestione. Questa tipologia di impianto si presta particolarmente per una copertura monofilare particolare che contemporaneamente funge da antipioggia e antigrandine, antinsetto (drosophila suzuki), antiuccello e antibrina.
L’Open Day organizzato rientra tra le attività che Salvi sta organizzando nel 2016: un anno importante che segna i 125 anni di attività della famiglia nel settore e i 50 anni a Ferrara.
Il prossimo appuntamento sarà per il 16 luglio per la visita al vivaio di piante da frutto e di fragole a Lagosanto di Ferrara.

Sanità, a Reggio Emilia la nuova struttura per la diagnosi e la cura dei tumori

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia Romagna

Inaugurato oggi il Core, luogo di assistenza e ricerca di alta specialità. Presenti il presidente del Consiglio Renzi, il ministro Delrio, i presidenti di Regione e Provincia Bonaccini e Manghi, il sindaco Vecchi e la direttrice generale Messori

Bologna – Ha quasi 16mila metri quadrati di superficie, 6 livelli, 125 posti totali, spazi ampi e servizi più adeguati che contribuiscono a realizzare un modello clinico e assistenziale all’avanguardia. È il nuovo Core di Reggio Emilia, un luogo di assistenza e ricerca di alta specialità dedicato alla diagnosi e alla terapia dei tumori progettato per la migliore presa in carico globale dei pazienti.

La nuova struttura Irccs dell’Emilia-Romagna (Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico) è stata inaugurata oggi pomeriggio alla presenza del presidente del Consiglio Matteo Renzi, del ministro delle infrastrutture Graziano Delrio, dei presidenti della Regione Stefano Bonaccini e della Provincia di Reggio Emilia Giammaria Manghi, del sindaco Luca Vecchi e della direttrice generale dell’Azienda ospedaliera di Reggio Emilia Antonella Messori.

Il Core entra in funzione dopo cinque anni di lavori realizzati con risorse di Stato e Regione (11,9 milioni di euro), aziendali (20,5 milioni), alienazioni e donazioni da parte di associazioni di volontariato (2,6 milioni), prime fra tutte la Fondazione Grade Onlus e Apro. Dopo l’inaugurazione, il trasferimento dei reparti all’interno della nuova struttura sarà completato tra luglio e dicembre di quest’anno.

“La realizzazione del Core – ha sottolineato Bonaccini – dà una risposta importante alla profonda trasformazione che interessa l’assistenza alle persone malate di tumore. É un passo avanti verso un ospedale che non sia solo un efficiente luogo di degenza e cura, ma anche sede dell’alta tecnologia, della ricerca e dell’innovazione, fondamentali per dare le migliori risposte ai pazienti”.

La nuova struttura Core
Il nuovo padiglione ospedaliero “Centro oncologico ed ematologico – Core” va ad arricchire l’Arcispedale Santa Maria Nuova, ospedale di riferimento per il distretto di Reggio Emilia e, per numerose discipline specialistiche, unico riferimento ospedaliero provinciale.
La struttura concentra in un unico luogo poli assistenziali e di ricerca professionalmente e tecnologicamente adeguati all’importanza della patologia e all’evoluzione scientifica, in grado di seguire i pazienti oncologici ed ematologici con un modello organizzativo nuovo che riguardi tutto il percorso clinico, in spazi più adeguati, accoglienti e familiari.
Domenica 12 Giugno, dalle 10 alle 19, è prevista l’apertura del Core alla cittadinanza, con visite guidate e focus di approfondimento.

Mandiamoli a casa, rivogliamo le nostre vite

da: Nosalvabanche

Manifestazione di oggi, 11 giugno a Ferrara.

Oggi siamo tornati ancora una volta in piazza per rivendicare il rimborso totale dei risparmi che ci hanno sottratto. Il decreto sul risarcimento che è in via di approvazione, nonostante le modifiche, è non solo insufficiente ma un insulto alla nostra intelligenza. Il governo Renzi continua a fare gli interessi delle banche piuttosto che quelli dei risparmiatori. A questo proposito, a fronte di un piccolissimo ampliamento della platea di espropriati che potranno accedere ad un rimborso parziale, Renzi regala alle banche lo snellimento delle procedure di pignoramento. Sia nella posizione di debitori che in quella di creditori rispetto alla banca, in situazione di crisi, con questo governo, siamo sempre noi cittadini a pagare. Con il corteo di oggi abbiamo voluto denunciare il funzionamento di questo sistema di sfruttamento, additando i suoi responsabili. Un nostro cartello è stato affisso all’ingresso dell’Agenzia 1 di Nuova Carife: “Banca di strozzini. Riduzione del tasso per Giosué” questa è stata la nostra prima richiesta della giornata di oggi. Continueremo a lottare finché Nuova Carife non avrà drasticamente ridotto il tasso d’interesse del prestito ottenuto da Giosuè Arnone. La seconda tappa della giornata è stata la fondazione Carife. Con un altro cartello abbiamo voluto fare chiarezza sulle responsabilità dell’intera vicenda: la fondazione non é in nessun modo una vittima come noi perché è diretta responsabile della cattiva gestione della banca e, perciò, il suo patrimonio dovrebbe essere utilizzato per il nostro risarcimento. Davanti alla sede centrale di Carife abbiamo riversato interi pacchi di pasta, giusto alimento per i maiali ingordi che hanno divorato i nostri risparmi. C’è una differenza sostanziale tra noi e loro: noi per campare dobbiamo lavorare tutti i giorni, per loro è sufficiente speculare sulle nostre vite. Infine il corteo si è fermato davanti l’agenzia di Veneto banca. Solo pochi giorni fa, infatti, i piccoli azionisti hanno subito un azzeramento del loro patrimonio azionario. Ancora una volta Ferrara non è stata risparmiata, più di 10 milioni di euro sono stati bruciati. Siamo consapevoli che è necessario continuare a lottare perché la nostra vicenda rappresenta soltanto la punta dell’iceberg: il sistema bancario é a pezzi e vogliono far pagare a noi la sua crisi. La manifestazione di oggi si é conclusa con un’indicazione chiara e una promessa determinata. Il Pd è il nostro principale nemico. Indipendentemente da come andrà a finire la vicenda del salvabanche, noi promettiamo che faremo di tutto per fargli pagare il più altro prezzo politico possibile, perché non c’hanno rubato solo i soldi ma pezzi interi di vita. Per questo motivo ci impegneremo, in futuro, a costruire un “No” sociale per il referendum sulla costituzione e contro il governo Renzi. Come abbiamo urlato oggi in piazza: se ne devono andare tutti a casa.

Inaugurazione della sede della Corte Ducale

da: ufficio stampa Ente Palio

Domenica 12 giugno la Corte Ducale aprirà le porte della sua nuova sede di via Ricciarelli, Aguscello, per l’inaugurazione ufficiale alla presenza del Presidente dell’Ente Palio Alessandro Fortini e dell’assessore Aldo Modenesi.
Gli spazi, già pienamente vissuti dai suoi soci, verranno presentati a partire dalle ore 18 a tutti gli amici del Palio.

Al via il III torneo Cuoreverde

da: organizzatori

Si chiude domenica 12 giugno la stagione dei tornei Vis. Al bagno Kursaal si disputerà il terzo torneo Cuorverde. Il torneo, organizzato grazie allo storico sponsor Cuorverde del dr. Federico Fugaroli, vedrà la partecipazione di quattro squadre, due Cus e due Vis. L’obiettivo è chiaramente quello di far conoscere tra di loro i giovani atleti che la prossima stagione formeranno le squadre aquilotti della Vis. Una stagione, quella 2016/2017 che in casa Vis si sta già pianificando, e che si preannuncia ricca di novità, dopo la storica stagione 2015/2016 che si sta concludendo. Una stagione, quella prossima, che la Vis riuscirà ad affrontare grazie al continuo supporto degli sponsor, come appunto Cuorverde e Makorè di Federico Fugaroli.

Al via la fase ordnaria della Ztl del centro storico di Comacchio

da: Ufficio Comunicazione Istituzionale

Da lunedì prende il via la fase ordinaria della Zona a Traffico Limitato del centro storico del Comune di Comacchio. Si conclude, infatti, la fase di pre-esercizio del controllo elettronico della ZTL, che negli ultimi trenta giorni ha visto impegnati gli agenti della Polizia Municipale di Comacchio nel presidio dei varchi di accesso, con l’incarico di informare e sensibilizzare gli utenti della strada.
Il Comando di Polizia Municipale, ricorda che la ZTL di Comacchio vige 24 ore su 24 e consiglia, quindi, di prestare massima attenzione alla segnaletica, anche luminosa, posizionata all’ingresso della zona a traffico limitato del centro, e di assicurarsi, prima dell’eventuale accesso e al fine di evitare di incorrere nelle sanzioni previste dal codice della strada e dal Regolamento, di essere in possesso di relativa autorizzazione. Per informazioni rivolgersi al Comando di Polizia Municipale di via dei Mercanti 8 a Comacchio, ai numeri 0533/315380-315381 o all’indirizzo di post elettronica pm.ztl@comune.comacchio.fe.it.

Inaugurato oggi il nuovo ponte di Gambettola (FC)

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia Romagna

Presente il presidente della Regione Stefano Bonaccini. L’intervento di riqualificazione, costato 450 mila euro, ha migliorato la capacità idraulica del torrente Rigossa.

Bologna – Era il 6 febbraio 2015 quando il torrente Rigossa, a Gambettola, in provincia di Forlì-Cesena, esondava a causa delle abbondanti precipitazioni e di un’onda anomala, che trovò nel ponte di via Pascucci un ostacolo insormontabile. L’esondazione coinvolse circa 205 edifici civili e 70 attività del centro storico, con 170 mila metri quadrati del paese invasi da acqua e fango.
Oggi, alla presenza del presidente della Regione Stefano Bonaccini, è stato inaugurato ufficialmente il nuovo ponte di via Pascucci, che è stato riqualificato con interventi funzionali che hanno migliorato la capacità idraulica del torrente Rigossa.

L’adeguamento del ponte – inserito nel Piano dei primi interventi urgenti in conseguenza delle eccezionali avversità atmosferiche verificatesi dal 4 al 7 febbraio 2015 e approvato con determinazione del Commissario delegato – è stato realizzato con una spesa complessiva di 450 mila euro, di cui 300 mila con risorse della Protezione civile.

I lavori, iniziati il 7 gennaio scorso, hanno visto in primo luogo la demolizione del vecchio ponte e successivamente la sua ricostruzione. Il ponte è stato riaperto al traffico pedonale il 19 febbraio e a quello veicolare il 25 marzo, dopo appena 76 giorni dalla demolizione. Il particolare contenimento dei tempi è il risultato della proficua collaborazione tra amministrazione comunale, direzione lavori e impresa esecutrice. Nel frattempo, il Consorzio di bonifica della Romagna ha avviato i lavori di consolidamento e innalzamento degli argini, lavori che sono già in fase avanzata e si concluderanno nelle prossime settimane.

Al via la nona edizione del concorso nazionale ‘Premio per la pace Giuseppe Dossetti’

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia Romagna

L’edizione 2016 sarà presentata a Bologna dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, nel corso di una conferenza stampa martedì 14 giugno alle ore 13

Bologna – Al via la IX edizione del ‘Premio per la pace Giuseppe Dossetti’, promosso da Regione Emilia-Romagna, Comune di Cavriago, Comune e Provincia di Reggio Emilia. Anche l’edizione 2016 è rivolta ad associazioni e singoli cittadini di tutta Italia, con un concorso ad hoc destinato alle scuole superiori del territorio reggiano.

I bandi di partecipazione al premio e al concorso saranno illustrati durante una conferenza stampa che si svolgerà martedì 14 giugno, alle ore 13, nella sala della Giunta della Regione, in viale Aldo Moro 52 a Bologna (9° piano).

Parteciperanno: il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, il sottosegretario alla Presidenza della Giunta, Andrea Rossi, il sindaco di Cavriago, Paolo Burani, il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi, e l’assessore alla Cultura della legalità del Comune di Reggio Emilia, Natalia Maramotti.

Fusignano: la nuova sede di Ocm Clima accreditata da Ecipar per lezioni scolastiche

da: organizzatori

La nuova aula didattica realizzata all’interno della sede di OCM Clima – l’azienda fusignanese che realizza impianti di ventilazione e che ha recentemente ristrutturato i propri locali – è stata accreditata da Ecipar, l’ente di formazione di CNA, per ospitare lezioni e corsi di formazione. Di recente, proprio in chiusura dell’anno scolastico, l’aula ha ospitato una prima lezione sull’aeraulica ai ragazzi dell’ITI Ravenna.

La lezione ha visto partecipare una ventina di studenti (i quali, a partire da questa settimana, hanno iniziato il loro stage in diverse aziende del territorio).

Per OCM Clima si è trattato di un momento importante: la possibilità di ospitare corsi di formazione – di studenti ma anche di adulti – conferma la filosofia aziendale di totale “apertura” all’esterno che ha guidato la recente ristrutturazione. La sede è stata infatti completamente ristrutturata sulla base di parametri sia aeraulici (in ogni spazio ci sono impianti di aerazione e ventilazione che rendono più salubre l’ambiente) sia estetici (grazie alla supervisione dell’architetto Chiara Preti), che esaltano il concetto di “buono stile di vita” e si pongono in maniera aperta e ospitale nei confronti di tutti i possibili stakeholders esterni, compresi ovviamente gli studenti.

Nelle foto: il gruppo di studenti con Simonetta Zalambani, di OCM Clima; e la nuova aula didattica realizzata nella sede ristrutturata dell’azienda.

Cia Ferrara: Dino Scanavino alla Giornata dell’Economia della Camera di Commercio di Ferrara

da: Ufficio Stampa e Comunicazione Cia Ferrara

Crisi dell’agricoltura: innovazione, filiere e distribuzione più equa dei fondi la “ricetta” per uscirne di Cia – Agricoltori Italiani

Il presidente nazionale dell’associazione ha fatto il punto sulla crisi e le strategie messe in campo per superarla nel corso della Giornata dell’Economia di Ferrara

Ferrara – Le sfide dell’economia del futuro, la capacità di innovazione dell’impresa e l’agroalimentare come settore strategico di Ferrara e di tutto il nostro paese. L’agricoltura è stata al centro della Giornata dell’Economia organizzata dalla Camera di Commercio di Ferrara. E di un settore agricolo che rischia il “default” ha parlato, nel corso del convegno, Secondo Scanavino, presidente nazionale di Cia – Agricoltori Italiani.
«La crisi strutturale che stiamo affrontando da anni – spiega Scanavino – si è pericolosamente aggravata a causa di fattori congiunturali a livello economico ed organizzativo. Sono pochi i comparti che stanno resistendo, almeno in parte, come quello vitivinicolo e oleario mentre gli altri sono fortemente in crisi: dalla zootecnia al settore lattiero-caseario; dalla suinicoltura al settore ortofrutticolo fino alla cerealicoltura. Quando parliamo di ortofrutta – continua Scanavino – è inevitabile pensare all’ embargo russo prorogato per altri due anni che sta cambiando i flussi dell’export ed ha alterato la geografia del sistema produttivo del Mediterraneo che fatica a trovare nuovi mercati per i suoi prodotti. Il problema, in questo caso, non è solo congiunturale ma riguarda anche una scarsa capacità di innovazione varietale e degli impianti del comparto. Altrettanto preoccupante è la situazione delle cerealicoltura con prezzi bassi anche in periodi dell’anno durante i quali ci sono sempre state buone quotazioni. Non vanno bene grano, mais e nemmeno il riso che ha avuto buone performance fino a qualche mese fa e che ora è messo sotto pressione dai mercati asiatici che, soprattutto sulla varietà Indica, stanno immettendo sul mercato riso a prezzi competitivi.» Una situazione critica, dunque, che l’associazione sta affrontando su più fronti, per salvaguardare il reddito e la sopravvivenza stessa delle imprese.

«Non esiste una soluzione unica e semplice a questa crisi – continua Scanavino – ma si può lavorare almeno su tre diversi fronti per cercare di mitigarla. Il primo prevede la revisione degli strumenti di finanziamento europei, generati da una politica comunitaria che andava bene, forse, per tempi diversi da questo. Non servono nuovi interventi ma occorre ristrutturare, cambiando i regolamenti di base per gestire quel grande contenitore di denaro che è la Pac e redistribuire le risorse con maggiore criterio ed equità. Il secondo fronte è quello dell’innovazione non solo tecnologica ma organizzativa: siccome le imprese possono diventare più grandi perché non ci sono soldi da investire in nuova terra, allora bisogna innovare attraverso l’aggregazione delle piccole imprese che costituiscono il tessuto dell’agricoltura italiana. Terzo intervento è sulle filiere produttive dove il settore primario finisce per avere un ruolo marginale, nonostante sia fondamentale. Gli agricoltori non devono più essere più semplici fornitori di materia prima ma avere un ruolo attivo e strategico nella promozione di prodotti italiani e di qualità.»

I bambini felici hanno ricordi felici

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I bambini felici hanno ricordi felici, tutti noi lo sappiamo. Chi ha giocato per strada anche solo con due biglie e quattro palline ma con amichetti vocianti e libero di pensare solo al piacere di vincere una gara o al gelato dopo i compiti, ricorda l’infanzia come uno dei momenti più belli della sua esistenza. Se poi alla sbucciatura delle ginocchia seguiva il bacio di mamma o la crema pasticcera della nonna, il ricordo è ancora più intenso e commovente. Tutti i bambini hanno diritto a giocare, a leggere e correre per le strade o i parchi, nessuno deve dover lottare con gli orari e i sacrifici di un lavoro non richiesto e richiedibile alla sua età o gli sforzi nel contribuire a un bilancio familiare che non possono essere i suoi.

Ecco allora che Mani Tese, dal 10 al 12 giugno, porta in 14 piazze italiane e in alcuni punti Coop la campagna “I EXIST” (vedi) contro le schiavitù moderne, con l’iniziativa “I bambini felici hanno ricordi felici”. Domenica 12 giugno, giornata mondiale contro il lavoro minorile, ci saremo tutti anche a Ferrara, in Piazza Trento Trieste. Una vera mobilitazione di piazza per dire di no agli schiavi moderni. “I EXIST”, quasi un urlo “ci sono anche io!”, è una campagna volta a rendere visibile un fenomeno attuale troppo spesso ignorato. La schiavitù è frutto della povertà e genera povertà. Mani Tese vuole costruire una mobilitazione globale e diffondere consapevolezza sul fenomeno delle schiavitù moderne attraverso progetti di cooperazione internazionale, iniziative di sensibilizzazione, educazione alla cittadinanza mondiale e attivazione della società civile. Un’ingiustizia sommersa cui ribellarsi, una ferita profonda di un mondo civilizzato che tale non si dimostra quando tollera situazioni di tale genere.

Con questa iniziativa i passanti saranno invitati dai volontari di Mani Tese a scrivere in poche righe, sul tondo staccabile di un flyer, un ricordo felice della loro infanzia (un momento preciso ma anche una sensazione, un gusto, l’ultimo giorno di scuola, le vacanze, gli amici, le prime infatuazioni …). Una volta scritto, dovranno staccare il proprio ricordo e attaccarlo su un pannello, sovrapponendolo a quello tutt’altro che sereno di un bambino/a vittima di sfruttamento di lavoro minorile. L’intento è di far prendere consapevolezza del fenomeno, attraverso la lettura di un ricordo triste dei bambini lavoratori, invitando le persone ad attivarsi sostenendo la Campagna “I EXIST”, di Mani Tese attraverso il gesto simbolico di cambiare i ricordi tristi sostituendoli con immagini positive. Il risultato finale sarà la creazione di un’immagine unica (il volto di un bimbo sorridente) formata da tanti ricordi felici, che andranno a coprire i tristi racconti dei piccoli schiavi.

L’evento si terrà contemporaneamente a Bologna, Bulciago, Catania, Faenza, Lecco, Milano, Padova, Trivero (BI), Salerno, Cagliari, Ferrara e nel fine settimana successivo a Firenze e Pratrivero (BI). Si può partecipare attivamente alla mobilitazione dell’11 e 12 giugno come volontari presenziando ai banchetti di Mani Tese comunicando la propria disponibilità online su Mani Tese

INSOLITE NOTE
L’inedito jazz degli Alunni del Sole riappare a due anni dalla scomparsa di Paolo Morelli

La rinata Produttori Associati, la casa discografica che è stata anche di Fabrizio De Andrè, sceglie di pubblicare una versione inedita dell’album “Dov’era lei a quell’ora”, un omaggio al grande cantautore Paolo Morelli a due anni dalla sua improvvisa e prematura scomparsa. Abbiamo intervistato il fratello Bruno, che ha condiviso con lui la storia e il sogno degli Alunni del Sole.

Paolo Morelli e Gli Alunni del Sole sono una parte importante della storia della scena musicale italiana…
Credo che Paolo sia stato tra i più bravi cantautori della sua epoca, stimato e ben considerato dai colleghi, compreso Fabrizio De Andrè, che all’epoca del suo primo lp, quello de “La canzone di Marinella”, incideva per la Produttori Associati, la nostra stessa casa discografica milanese. Fabrizio voleva sempre sapere quando andavamo a Milano, in modo da trascorrere il tempo del viaggio insieme con noi. Credo che il lavoro di mio fratello sia stato riconosciuto soltanto in modo parziale, perché avrebbe meritato una maggiore considerazione da parte di tutto l’ambiente. In quegli anni la musica era importante e di qualità, si viveva una continua competizione con la quale ci si doveva confrontare e dimostrare di essere all’altezza.

Alunni del Sole
Alunni del Sole

Cosa si sta facendo per ricordare il lavoro di Paolo?
L’unica cosa che io posso continuare a fare è raccontare la storia di mio fratello, dopo essergli stato accanto una vita intera e avere condiviso con lui lo stesso mestiere.
A parte i tributi, concerti e quant’altro, io posso raccontare una storia vista dal di dentro, parlare di quello che mio fratello è stato capace di produrre da quando aveva 20 anni, sino alla scomparsa. Lui ha dedicato tutta la sua vita alla musica.
Oggi tutto passa velocemente, cambia, si trasforma e anche la musica non si sa dove stia andando. C’è un concetto dell’usa e getta che contrasta con quanto fatto dai grandi protagonisti che si sono succeduti da Modugno in poi, ma per fortuna, anche se viviamo un periodo di grande distrazione, Paolo in parte è ancora ricordato. Quando è scomparso, le televisioni ne hanno parlato, mi ricordo gli annunci dei tg, di Domenica In e il bel servizio di Vincenzo Mollica su Rai uno.
Ritiro spesso targhe e riconoscimenti da parte di persone e iniziative che dedicano un ricordo a mio fratello, ma evito di progettare un eventuale premio Paolo Morelli, che durerebbe inevitabilmente una sola stagione, scontrandosi con questo momento storico in cui non interessa neppure l’attualità della musica leggera.
Nascono spontaneamente molte iniziative che lo ricordano e non c’è bisogno che io le incentivi ulteriormente. Nel 2013 il Flaminio Film Festival di Roma gli ha dedicato il premio per il migliore cortometraggio e la scorsa estate, il Direttore del Teatro San Carlo di Napoli, gli ha dedicato il concerto svoltosi nella spettacolare piazza Guglielmo Marconi di Riardo, nell’ambito del “Riardoborgofestival”. Recentemente Enrico Ruggeri ha cantato “’A Canzuncella” al Festival di Sanremo, a testimonianza di come le canzoni di Paolo siano senza tempo.

Paolo e Bruno Morelli
Paolo e Bruno Morelli

La rinata Produttori Associati ha pubblicato la versione inedita di “Dov’era lei a quell’ora”, orchestrata da Giorgio Gaslini. Come mai fu deciso di non pubblicarla e di rifarne una seconda con Gianni Mazza?
Il discorso fu affrontato nella sede della società, nella solita riunione di fine lavoro, alla presenza del direttore artistico, del produttore, del proprietario, insieme a noi e ad altri addetti ai lavori. L’opinione generale fu che la versione di Gaslini non era in linea con certi standard di suono e arrangiamento in uso all’epoca. Negli anni Settanta uscivamo dall’epopea beat, dominata da Rolling Stones e Beatles, e cominciavano ad arrivare le prime edizioni di Elton John, c’era quindi già l’esigenza di adeguarsi a quello che era diventato il nuovo “sound”. Si sosteneva che il disco dovesse suonare in un certo modo e avere uno standard di sonorità, soprattutto per quanto riguarda la ritmica: batteria e basso dovevano essere suonati con energia. Si pensò quindi che l’orchestrazione di Gaslini, pur molto bella, suggestiva e affascinante, avesse trascurato questi parametri e risultasse troppo elitaria, un arrangiamento per buongustai e appassionati della musica. All’epoca la discografia e un po’ tutti gli addetti ai lavori, cercavano di preservare la qualità del prodotto senza perdere di vista l’aspetto commerciale.

Voi quali delle due versioni preferivate?
Per noi sono belle tutte e due, queste cose in fondo le realizzavamo noi: non fu una proposta subita a malincuore, ci siamo prodotti in un’azione che accontentasse anche l’esigenza di cui ho parlato prima. Inoltre, ascoltandole in parallelo ci si accorge che c’e’ una risposta di suono più invadente nella seconda versione, ma ci sono anche alcuni tratti di quanto si era fatto con Gaslini. Per esempio l’ingresso con flauto dolce e l’utilizzo della chitarra classica erano idee di mio fratello. Anzi ti dirò di più, nella seconda versione Paolo arricchì molto i tratti di congiunzione tra un pezzo e un altro. Nella prima parte tra “Dov’era lei a quell’ora” e “Il paese dei coralli”, c’è un intermezzo meraviglioso che sicuramente rispecchia tutta la sua cultura classica, ascoltandolo ci si accorge che è una piccolissima suite di taglio sinfonico. La bella orchestrazione degli archi, della quale Paolo scrisse una linea portante, fu realizzata da Gianni Mazza, quindi, a mio avviso, anche nella seconda versione ci sono cose molto eleganti.

Dopo avere lavorato con Gianni Mazza, iniziò l’epoca di Gian Piero Reverberi…
La collaborazione con Reverberi è iniziata con “E mi manchi tanto”, in quello che consideriamo il periodo “milanese”. Dopo i primi tempi con Detto Mariano, Paolo volle incontrare Gian Piero, sia perché arrangiatore di Lucio Battisti sia per l’ottima considerazione di cui godeva in tutto l’ambiente. Da lì in poi abbiamo lavorato con lui sino alla fine degli anni Settanta, con la sola eccezione dell’album “Jenny e la bambola”, arrangiato da Tony Mimms.

La copertina di Dov'era lei a quell'ora
La copertina di Dov’era lei a quell’ora

Recentemente “Jenny e la bambola” è stato portato in digitale, in occasione del cofanetto realizzato dalla Sony, che contiene 10 vostri album. Come mai il disco è stato convertito dal vinile e non dal master originale?
I master realizzati per la Produttori Associati furono trasferiti negli archivi della Dischi Ricordi: tutto il catalogo (De Andrè, Santo & Johnny, Morris Albert) fu ceduto alla casa torinese che a sua volta fu acquistata dalla BMG. Da quel momento l’archivio è stato portato in Germania. I nastri, anche se conservati bene, col tempo si deteriorano, ogni tanto andrebbero suonati e conservati nel migliore dei modi. Prima che il processo di deterioramento si compia è consigliato il trasferimento su un supporto adeguato, in questo caso il digitale. Quando hanno cercato il master per realizzare il tributo della Sony, si sono accorti che “Jenny e la bambola” non suonava più, purtroppo non erano stati fatti i dovuti salvataggi. In questo caso, come per tanta altra bella musica, l’unico modo di recuperare qualcosa è quello di ripartire dal vinile. Comunque, grazie a quest’operazione, una delle nostre più importanti produzioni è riuscita a sopravvivere.

“Il sogno che svanisce” è l’ultimo album d’inediti che avete pubblicato, com’è nato questo disco?
Paolo non ha mai smesso di scrivere canzoni, ma da qualche anno la discografia è quasi scomparsa, i dischi non si vendono più e quindi c’è meno attenzione e possibilità di produrre nuovi lavori.
Alla fine del 2012, stavamo finendo di incidere “Il sogno che svanisce”, quando una mattina Paolo mi chiede di accendere il registratore perché aveva una canzone in testa. Si è seduto al pianoforte e l’ha cantata di getto, così com’è accaduto per tante canzoni di successo come “Pagliaccio” e “‘A Canzuncella”. La versione registrata in casa è la stessa stampata nell’album, non abbiamo fatto altro che dare una sistematina e aggiungere delle sottolineature con pochi archi e così via. Mio fratello era innamorato di questa canzone che gli era venuta di getto. Io, nel riascoltarla, ci trovo tanta tristezza, irrequietezza e nostalgia infinita. Nel testo ci sono dei passaggi, visto quanto successo dopo pochi mesi, che ne fanno una canzone enigmatica.

Qualche sogno nel cassetto?
Mi piacerebbe fare ristampare l’album “Di canzone in canzone”, uscito in sordina nel 1992 e mai apprezzato come meritava. Il disco contiene 10 belle canzoni degne di essere riproposte e fatte conoscere.

Grazie Bruno per averci raccontato tante belle cose della vostra storia e di Paolo…
William, prima di congedarci, consentimi innanzitutto di salutarti. Non pensare che non sappiamo cosa hai scritto di noi, sei stato forse il primo agli albori di Internet a raccontare la nostra storia. Per questo ti vorrei testimoniare, oltre a un affetto istintivo che nasce nei confronti di coloro che parlano di noi, la mia gratitudine e riconoscenza.

Si ringraziano, per la gentile disponibilità e il sostegno, tutti i gruppi e i fan che sostengono Gli Alunni del Sole e Paolo Morelli su Facebook

“Liù”, Discomare 1978

Dossier settimanale, ecco la formula estiva di Ferraraitalia. E intanto si revisiona il modello gestionale

Inchieste, interviste, opinioni, storie esemplari: abbiamo battezzato questo mix virtuoso di generi giornalistici “informazione verticale”, una formula che esprime la nostra volontà di approfondire i fatti tentando di leggere in filigrana attraverso gli accadimenti il senso più profondo delle trasformazioni sociali.

Quando Ferraraitalia alla fine del 2013 è comparso per la prima volta sul web questo particolare approccio giornalistico non era particolarmente diffuso online e tutto sommato neppure dominante fra i giornali tradizionali, con alcune eccezioni prima fra tutte quella della Stampa di Mario Calabresi e Massimo Gramellini. Oggi la tendenza si è diffusa. Non abbiamo certamente inventato nulla e insegnato niente a nessuno, semplicemente abbiamo letto e intercettato un bisogno e cercato di soddisfarlo creando un giornale che coniugasse la dimensione locale, determinata dal punto di posizionamento, con la consapevolezza che temi e problemi hanno – e sempre più avranno – un respiro globale.

In questi due anni e mezzo ci siamo sforzati di fare buona informazione, abbiamo aggregato una comunità di lettori coesa che ci ha mostrato in molti frangenti apprezzamento e concreto sostegno, anche in forma tangibile come comprova per esempio l’eccellente risultato del nostro crowdfunding. Abbiamo quindi molte ragioni di soddisfazione e di orgoglio, ma insieme la cognizione di non essere stati in grado di realizzare appieno le premesse del nostro progetto, soprattutto negli ultimi mesi quando la qualità del giornale è risultata incostante. Troppo spesso ci siamo trovati a imbastire il giornale con quel che era disponibile, dovendo rinunciare a ciò che sarebbe stato necessario, mancando l’appuntamento con accadimenti significativi che avrebbero meritato uno sguardo attento. D’altronde è difficile garantire con continuità l’impegno e le prerogative del prodotto se si fa leva solo sull’entusiasmo e sul volontariato.

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Uno dei limiti di questa nostra esperienza è proprio la difficoltà di irrobustire le basi del progetto e dare sostenibilità all’impegno editoriale assunto, rendendo solida l’idea che vorrebbe farsi impresa. È serio e doveroso prenderne atto. Al contempo riscontriamo come alcune esigenze rilevate al momento della fondazione siano ancora attuali mentre altre necessitano di una revisione, così come è indispensabile valutare e accompagnare i nuovi bisogni, quelli espressi e quelli impliciti che trafilano e si intuiscono.
È tempo quindi di sviluppare un approfondito ragionamento sugli assetti editoriali e il modello gestionale. Questo ci induce a prenderci una pausa di riflessione, per riordinare le idee e riprogettare l’impresa.

Ferraraitalia, di conseguenza, rimodella per l’estate il proprio profilo. Sino a settembre proporremo – in forma di dossier settimanali – alcuni fra i nostri migliori articoli, riorganizzandoli di volta in volta attorno a un nucleo tematico. Ogni domenica ripubblicheremo una selezione di riflessioni, storie, interviste, inchieste incentrate su uno specifico argomento, di volta in volta introdotto da una nota esplicativa della scelta compiuta. Il dossier resterà in primo piano per sette giorni e poi sarà consultabile attraverso l’indice. Il primo ambito scandagliato sarà quello della politica.
Valorizzeremo in questo modo un ricchissimo archivio, composto da settemila articoli e oltre diciannovemila contributi complessivi, raccolti in questi 30 mesi di lavoro. Quotidianamente continuerà ad essere aggiornata la sezione “comunicati stampa” che offre in anteprima e in forma integrale al lettore i dispacci provenienti da una quarantina di uffici comunicazione in larga misura operativi sul nostro territorio. Resterà attiva anche la pagina Facebook di Ferraraitalia su cui continueremo a pubblicare anche durante i mesi estivi contenuti inediti. Vi invitiamo a scriverci e a essere soggetti attivi di questo progetto di informazione comunitaria.

L’impegno con voi, lettrici e lettori, è quello di ritrovarci in autunno per un nuovo inizio caratterizzato da idee originali e da un rinnovato slancio. Vogliamo ripresentarci a settembre con un giornale in grado di sviluppare con coerenza quel presupposto di informazione verticale che sta alla base del nostro modello per realizzare il nostro intento e soddisfare appieno le vostre attese.

P.S. In questo momento di transizione il mio pensiero e la mia profonda gratitudine vanno a tutti coloro che a qualsiasi titolo hanno contribuito, nel corso di due anni e mezzo vissuti intensamente insieme, alla realizzazione di questa straordinaria e gratificante avventura umana e professionale. È anche con il loro attivo coinvolgimento che cercheremo vie di soluzione ai problemi attuali e risposte adeguate alle vostre richieste e ai nostri propositi.

BORDO PAGINA
Wilhelm Reich e i figli del futuro

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Parafrasando uno dei libri più felici di Wilhelm Reich, “Bambini del futuro”, analizziamo uno dei cardini dell’invenzione futurista: l’invenzione o il tempo del futuro (anche con lo scienziato François Jacob, “I giochi del possibile”). Vale a dire la speranza in Reich, specificatamente biologica ed erotica – diversamente dal Fromm più spirituale (o il Marcuse più politico) – di un avvenire felice, parallelo all’utopia futurista possibile. Cosicché da questo albero si diramano rami interdipendenti: futuro, nuova educazione, sintesi più olistica tra vita e macchina, biologia e tecnologia, eresia e disillusione rispetto ai modelli tradizionali e neotradizionali, che inquinano sessualità, libertà e futuro.
Dove Jung anticipa il Futuro attraverso il Puer divino e divinatorio – reinventando geneticamente il Mito – Reich è veggente di scienza in una scommessa squisitamente moderna, quella del corpo, quasi il corpo di Cristo sottratto alla Vergine e sedotto da Maria Maddalena.
Così, il futurismo e-o futuribile non esplora più la Natura casta, ma la Natura tecnologica più spregiudicata: quando l’ecologia è specchio o paradosso della tecnologia e viceversa, nei riflessi ‘biocosmici’ di Reich e quelli ‘elettrici’ di Marinetti, giocare e scegliere la Natura nella sua casualità o evoluzione. E come progettare il progetto, se non anche dai giochi d’infanzia, nel “Novum Bambino” dei futuri umani?
Ovvero dalla velocità irresistibile della pulsione sessuale e quella tecnologica, nel sogno e la musa dell’infanzia d’oggi, mentre il mondo macchina – computer – e la città futura aspettano bambine-donne e uomini-bambini, non solo fate e principi azzurri naturali, ma pure demoni e streghe artificiali.
Come le Amazzoni e gli Uomini Nuovi futuristi, oppure Marinetti e Reich per la società, l’arte, l’amore e i figli del futuro!

*(2016) La sensualizzazione del mondo, il valore stesso dell’Eros come conoscenza (dal carteggio stesso straordinario tra Freud e Lou von Salomé), l’amore dell’uomo – letteralmente sensoriale proposto da Marx e Gramsci, fino alle utopie di liberazione sia sessuale sia sociale dei decenni scorsi, hanno sì generato la famosa rivoluzione sessuale e dionisiaca, ma per varie motivazioni profonde, gli esiti sono oggi regressivi e implosivi. La sintesi stessa Natura-Techno, appare congelata in una contrapposizione scientificamente semi-patologica, foraggiata dal predominio di un ambientalismo più ideologico e moralistico che oggettivante. Il ritorno di certo umanismo superficiale e mistificatorio, turbo-borghese, mischiato con dinamiche omologatrici e non nella danza delle differenze creative, la questione femministica e misogina, quella interetnica acritica nella contaminazione con paleovalori neomedievali se non tribalistici, quella genderistica promossa non come variabili possibili, ma come strutturali e biopolitiche, il baco stesso dell’Aids non ancora debellato, segnalano un trend di mercificazione del piacere, di illusioni neoluddiste e alienazioni intrapsichiche e di ruoli, con gravi effetti collaterali nella psicologia quotidiana diffusa, sull’educazione, sul linguaggio, sul senso del domani defuturizzato, sul Sé personale, sull’Identità comunitaria e collettiva. La rimozione paradossale delle pulsioni e del cosiddetto Male di memoria nietzchiana, freudiana e lorenziana, solo apparentemente liberate senza confini, testimoniano la fine delle alter native rivoluzionarie e progressistiche, il trionfo dell’Io minimo e reificato cattocomunista o cattofascista o neoanimistico/fondamentalistico. In nome della diversità stessa assolutizzata e perversamente idealizzata, direbbe Foucault, il controllo sociale, come prevedeva la distopia di Orwell in 1984 attraverso la Parola politicamente e culturalmente corretta, innesta l’autoalienazione psicosociale. “Più normali della normalità”! Nonostante il trionfo delle scienze di punta, dall’informatica alla robotica, dalla genetica alle neuroscienze e, per la prima volta nella storia, la sovrabbondanza tecnologica per l’abolizione relativa, ma concretissima, del lavoro e del regno della Necessità, è evaporato il Regno della Libertà possibile. L’uomo opera d’arte vivente è allo stato attuale, solo un ologramma. Lo shock del futuro è generalmente letto alla rovescia, il futuro è venuto alla luce, ma assomiglia non a un nuovo rinascimento, ma a un nuovo medioevo pieno di X anche inquietanti. I figli del futuro, leggi, dopo la rivoluzione e mutazione forse persino antropologica postInternet, i famosi Nativi Digitali, spesso creativi nel ciberspazio, sembrano, nella fondamentale poi pragmatica off line, quotidiana e politico-sociale, praticamente in Animazione Sospesa. Venuti al mondo in scenari dove mappa e territorio non sono più dinamicamente differenziati, sono facile preda dei residui e le zavorre di un Novecento ideologico mai terminato. I più recenti scenari desideranti e futuribili, leggi città e pianeta della conoscenza, non decollano dalla comunità scientifica o da nicchie culturali al mondo Reale e delle non eludibili, in democrazia, macchine politiche. Fiorirà, prima o poi, la nuova Era del… Ghepardo?

da R. Guerra, “Gramsci 2017”, Armando editore, Roma, 2014 (prima edizione “Gramsci e il 2000”, La Carmelina, Ferrara, 2013)
Per info clicca [QUI]

You’re gonna curry that weight

Brano: Golden Slumbers/Carry That Weight/The End dei Beatles
Brano: Golden Slumbers/Carry That Weight/The End dei Beatles

Finalmente una notizia entusiasmante, santa la Madonna.
E’ successo a Tewkesbury, in Inghilterra.
Un affamatissimo gabbiano, intento a frugare in un bidone, è caduto in un contenitore di “chicken tikka masala” ed è diventato letteralmente arancione.

Come dissero i Beatles, “Boy, you’re gonna curry that weight”.
E infatti, anche dopo numerosi lavaggi, il gabbiano non è ancora tornato al suo colore grigio/bianco.

Nelle foto si vede chiaramente che è ancora un po’ biondiccio e “gusto curry”.

Ogni giorno un brano intonato alla cronaca selezionato e commentato dalla redazione di Radio Strike.

Selezione e commento di Andrea Pavanello, ex DoAs TheBirds, musicista, dj, pasticcione, capo della Seitan! Records e autore di “Carta Bianca” in onda su Radio Strike a orari reperibili in giorni reperibili SOLO consultando il calendario patafisico. xoxo <3

Radio Strike è un progetto per una radio web libera, aperta ed autogestita che dia voce a chi ne ha meno. La web radio, nel nostro mondo sempre più mediatizzato, diventa uno strumento di grande potenza espressiva, raggiungendo immediatamente chiunque abbia una connessione internet.
Un ulteriore punto di forza, forse meno evidente ma non meno importante, è la capacità di far convergere e partecipare ad un progetto le eterogenee singolarità che compongono il tessuto cittadino di Ferrara: lavoratori e precari, studenti universitari e medi, migranti, potranno trovare nella radio uno spazio vivo dove portare le proprie istanze e farsi contaminare da quelle degli altri. Non un contenitore da riempire, ma uno spazio sociale che prende vita a partire dalle energie che si autorganizzano.

Gran Finale per il Fest 2016

locandina-festQuesta sera dalle 21 al Teatro Comunale Claudio Abbado di Ferrara finalissima della terza edizione di “FEst – Festival delle Scuole di Teatro”, la festa del teatro e di chi lo fa: un festival che vuole dare spazio ed essere un’occasione di confronto per realtà emergenti che provengono da un’esperienza pedagogica come quella di una scuola di teatro.

Il “Centro Preformazione Attoriale” di Ferrara, il “Teatro Junior” di Milano, “La Bazzarra” di Torre del Greco e “Ebasko” di Bologna si disputeranno il premio miglior spettacolo per il pubblico, miglior regia per la giuria, migliore attrice e miglior attore.
Madrina della serata: la giovane attrice cine-televisiva Stella Egitto.

Meglio non far arrabbiare l’ideatore e direttore artistico, il regista e attore ferrarese Massimo Malucelli, che dalla pagina fb del Fest lancia scherzosamente l’anatema: E chi non viene “peste lo culga!”

OGGI – IMMAGINARIO TEATRALE
Clicca sulle immagini per ingrandirle

Massimo Malucelli
ll teatro Claudio Abbado. Dalla pagina fb di FEst
Un’immagine della scorsa edizione. Dalla pagina fb del FEst
Ebasko
La bazzarra
Teatro Junior

Per maggiori informazioni visita
Il sito di Fonè Teatro
La pagina fb del FEst

Immagini rappresentative di Ferrara in tutti i suoi molteplici aspetti, in tutte le sue varie sfaccettature. Foto o video di vita quotidiana, di ordinaria e straordinaria umanità, che raccontano la città, i suoi abitanti, le sue vicende, il paesaggio, la natura…

Granai per l’inverno dello spirito

Marguerite Yourcenar
Marguerite Yourcenar

Fondare biblioteche è un po’ come costruire ancora granai pubblici: ammassare riserve contro l’inverno dello spirito che da molti indizi, mio malgrado, vedo venire. (Marguerite Yourcenar)

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la giornata…