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Giorno: 23 Aprile 2021

Coronavirus. L’aggiornamento in Emilia Romagna: 23 aprile 2021.

 

Coronavirus. L’aggiornamento in Emilia-Romagna: su oltre 28mila tamponi effettuati, 1.104 nuovi positivi, 3.060 i guariti. Calano ancora i ricoveri (-87) e i casi attivi (-1.969). Vaccinazioni: un milione e 417mila dosi somministrate.

Sul totale dei positivi, il 95,9% è in isolamento a casa, senza sintomi o con sintomi lievi. L’età media nei nuovi positivi è di 39,7 anni. 13 decessi.

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 362.801 casi di positività, 1.104 in più rispetto a ieri, su un totale di 28.254 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è del 3,9%.

Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid, che in questa fase riguarda il personale della sanità e delle Cra, compresi i degenti delle residenze per anziani, in maggioranza già immunizzati, gli ultraottantenni in assistenza domiciliare e i loro coniugi, se di 80 o più anni e le persone dai 70 anni in su.

Il conteggio progressivo delle somministrazioni effettuate si può seguire in tempo reale sul portale della Regione Emilia-Romagna dedicato all’argomento: https://salute.regione.emilia-romagna.it/vaccino-anti-covid, che indica anche quante sono le seconde dosi somministrate.

Alle ore 15 sono state somministrate complessivamente 1.417.553 dosi; sul totale, 438.483 sono seconde dosi, e cioè le persone che hanno completato il ciclo vaccinale.

Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, 454 sono asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 404 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone, 618 sono stati individuati all’interno di focolai già noti.

L’età media dei nuovi positivi di oggi è 39,7 anni.

Sui 454 asintomatici, 315 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 44 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 23 con gli screening sierologici, 6 tramite i test pre-ricovero. Per 66 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica.

La situazione dei contagi nelle province vede al primo posto Bologna con 215 nuovi casi, seguita da Modena (187), Reggio Emilia (167) e Parma (124). Poi Forlì (80), Ravenna (78) e Ferrara (66), quindi Piacenza e Cesena (59), Rimini (52), e infine il Circondario Imolese (17).

Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 15.577 tamponi molecolari, per un totale di 4.304.891. A questi si aggiungono anche 12.677 tamponi rapidi.

Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 3.060 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 295.521.

I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 54.549 (-1.969 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 52.325 (-1.882), il 95,9% del totale dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano 13 nuovi decessi: 1 a Piacenza (un uomo di 90 anni); 1 Parma (un uomo di 84 anni); 4 nella provincia di Modena (tutti uomini, rispettivamente di 75, 81, 82 e 97 anni); 7 in provincia di Bologna (una donna di 81 anni, residente a Imola, e sei uomini: uno di 73, residente a Imola, poi 77, 84, 86 e due di 88 anni). Nessun decesso nelle province di Reggio Emilia, Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini

In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 12.731.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 276 (-6 rispetto a ieri), 1.948 quelli negli altri reparti Covid (-81).

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 10 a Piacenza (numero invariato rispetto a ieri), 32 a Parma (invariato), 29 a Reggio Emilia (-2), 43 a Modena (-2), 75 a Bologna (invariato), 11 a Imola (-1), 35 a Ferrara (invariato), 11 a Ravenna (-1), 6 a Forlì (invariato), 4 a Cesena (invariato) e 20 a Rimini (invariato).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 22.665 a Piacenza (+59 rispetto a ieri, di cui 41 sintomatici), 25.599 a Parma(+124, di cui 67 sintomatici), 43.824 a Reggio Emilia (+167, di cui 74 sintomatici), 61.918 a Modena (+187, di cui 119 sintomatici), 77.653 a Bologna (+215, di cui 163 sintomatici), 12.161 casi a Imola (+17, di cui 3 sintomatici), 22.304 a Ferrara (+66, di cui 18 sintomatici), 28.644 a Ravenna (+78, di cui 31 sintomatici), 15.584 a Forlì (+80, di cui 60 sintomatici), 18.210 a Cesena (+59, di cui 37 sintomatici) e 34.239 a Rimini (+52, di cui 37 sintomatici).

Rispetto a quanto comunicato nei giorni scorsi, sono stati eliminati 3 casi, positivi a test antigenico ma non confermati dal tampone molecolare.

NON ABBIAMO PIÙ TEMPO.
Intervista a un giovane attivista di Friday For Future

 

Roma – Venerdì 19 marzo è stata una data importante, non solo per l’Italia, ma per  tutto il mondo: decine di migliaia di persone hanno partecipato alla Giornata Mondiale di Azione per il Clima per ricordare quanto sia grave il problema del riscaldamento globale. Purtroppo gli effetti di decenni di emissioni inquinanti sono sotto gli occhi di tutti e il problema riguarda anche il nostro stile di vita, non solo i governi. Fridays For Future (assieme a Greenpeace e altre importanti associazioni) ha organizzato questa importante iniziativa per proteggere il clima e ricordare la situazione drammatica che viviamo da molti anni, e che non riguarda solo gli esseri umani, ma minaccia la sopravvivenza di animali, piante e di tutte le forme di vita esistenti sul Pianeta.
A Roma, come in tante altre città italiane si sono attivati in molti, soprattutto i ragazzi, scendendo in piazza (rispettando le norme anti-covid) e attraverso iniziative, incontri e dirette online. Abbiamo posto qualche domanda a Emanuele Genovese, romano, giovane esponente di Fridays FF, un’organizzazione a cui stanno aderendo sempre più giovani.

Ciao Emanuele, grazie per la disponibilità. Per prima cosa: come e quando nasce Fridays FF ? E in quanti attivisti siete a Roma e nel Lazio?
Fridays nasce dalle prime azioni di rivolta di Greta Thunberg, iniziati circa 5 anni fa. Successivamente il movimento si è allargato in altri Paesi del mondo. Si interseca anche  con altri movimenti che già esistevano, come Youth for climate, Greenpeace e altri, che insieme rappresentano i principali movimenti ecologisti. Per adesso a Roma contiamo su una ventina di attivisti e di alcune decine di altri partecipanti, anche se al momento siamo limitati dalle restrizioni causate dalla pandemia.

Come vi siete organizzati per il 19 marzo a Roma?
Abbiamo preso spunto dalla manifestazione di Berlino. Abbiamo preparato molti cartelli e con noi si zono attivati anche alcuni gruppi musicali appoggiati dai Centri Sociali.

Quali sono i punti programmatici principali? E, più in  in generale, secondo voi quali ricerche scientifiche dovrebbero essere finanziate per combattere il riscaldamento globale?
I punti principali riguardano il trasporto pubblico e soprattutto i treni ad alta velocità, gli investimenti sulle energie rinnovabili al 100 % entro il 2030 , lo sviluppo di un’ economia circolare (che riguarda tutto il settore industriale) e una riduzione sostanziosa degli allevamenti intensivi. Conosciamo bene da parecchi anni i danni provocati da questi allevamenti e quindi è necessario sviluppare un piano per salvaguardare la biodiversità. Per quanto riguarda le ricerche scientifiche ce ne sono molte in programma ma purtroppo spesso i ricercatori che propongono idee innovative vengono ascoltati poco e alcune ricerche non vengono sostenute finanziariamente come sarebbe giusto.

Come si prospetta secondo voi la situazione internazionale per quanto riguarda l’emergenza climatica, ora che Biden è il nuovo presidente USA ?
La situazione internazionale è certamente migliorata, ma siamo ancora lontani dal rispetto degli accordi di Parigi, e abbiamo pochi anni di tempo prima che la situazione degeneri ulteriormente. Però siamo ancora agli inizi del mandato di Biden, mancano diversi elementi per capire bene. E’ chiaro poi che gli USA pesano moltissimo sia a livello economico-politico sia per la quantità di emissioni inquinanti.

Quali potrebbero essere secondo voi gli effetti negativi a breve termine legati al riscaldamento globale?

Antartide, l’iceberg A68, il più grande del mondo si sta sciogliendo (Foto Pierre Marcuse, flicks.com, licenza Creative Commons)

Se parliamo di effetti a breve termine, sicuramente, a causa della zoonosi, si rischiano altre pandemie dovute alla deforestazione e alla devastazione degli ecosistemi. Un altro problema preoccupante che riguarda molte zone costiere, e naturalmente anche l’Italia, è l’innalzamento del livello dei mari dovuto allo scioglimento di parti sempre più ampie delle calotte glaciali col rischio di sommergere intere zone popolate. Inoltre, lo  scioglimento del permafrost, in molte parti del pianeta contribuirà non solo alla diffusione di nuovi virus, ma anche all’aumento consistente di gas serra in atmosfera, metano in particolare, al momento sepolto sotto lo strato di ghiaccio perenne, come già sta rischiando di accadere in Siberia. Questo è quanto sostengono ormai molti scienziati che si occupano da tanti anni di questi problemi.

Grazie Emanuele, faremo il possibile per far arrivare a quante più persone il vostro messaggio. A volte è necessario ripetere anche cose risapute per tenere sveglie le coscienze.
Va anche ricordato che il riscaldamento globale sta già portando a un crescendo di disastri ambientali (uragani, tornadi, inondazioni, siccità), che a loro  volta causeranno un aumento delle migrazioni di massa. Secondo stime prudenziali della Banca Mondiale potrebbero esserci più di 143 milioni di profughi da Paesi non sviluppati, in particolare dall’Africa, che da sempre soffre di scarsità di acqua e cibo. Serve quindi sostenere al massimo questi movimenti ambientalisti e promuovere comportamenti collettivi più responsabili.

Etichetta a semaforo: agricoltori penalizzati e consumatori disinformati.

 

Comunicato Stampa Cia-Agricoltori Italiani Ferrara.

Il Nutriscore rischia di rivelarsi un boomerang per il sistema agricolo e di non informare i consumatori. Inviata ai Comuni la richiesta di inserire all’ordine del giorno il netto rifiuto a questo sistema di etichettatura.

FERRARA, 23 aprile – Si chiama in Nutriscore ed è il sistema di etichettatura degli alimenti francese, che molti paesi – Germania, Paesi Bassi e Spagna – stanno già raccomandando e che potrebbe diventare quello adottato a livello europeo. È basato su una tabella nutrizionale che identifica i singoli nutrienti dei cibi e assegna punteggio basato sui colori, dal rosso al verde, per garantire, almeno in teoria, un accesso più consapevole ai prodotti confezionati. Particolarmente penalizzati dal nutriscore gli zuccheri e i grassi saturi con il rischio di vederli eliminati dalla dieta. Ma, come spiegano Cia-Agricoltori Italiani Ferrara e Confconsumatori Ferrara si tratta di un’etichetta fuorviante, innanzitutto perché va contro il principio fondamentale della Dieta Mediterranea: mangiare in maniera sana ed equilibrata senza eliminare alcun nutriente.

“Per la nostra associazione – spiega Stefano Calderoni, presidente di Cia Ferrara – il nutriscore è sbagliato per due ragioni essenziali: induce il consumatore in errore, perché il sistema dei colori “a semaforo” si basa su una mera analisi chimica dei contenuti dei cibi commercializzati. E naturalmente perché penalizza i nostri prodotti Dop e Igp, facendo un vero e proprio “regalo” alle grandi aziende che si stanno già organizzando per “creare” in laboratorio cibi con un punteggio positivo. Faccio un esempio per chiarire meglio: la nostra Salama da Sugo, che contiene per “disciplinare” una serie di ingredienti imprescindibili, avrebbe una pessima classificazione perché ha molti grassi saturi, così come il Prosciutto di Parma o il Parmigiano Reggiano. Prodotti “rossi” che potrebbero addirittura apparire dannosi per la salute con un danno incalcolabile per il nostro sistema agroalimentare. Per questo da Ferrara abbiamo deciso di far partire una vera e propria battaglia per dire un fermo no al nutriscore, iniziando con la richiesta a tutti i Comuni del territorio di inserire all’ordine del giorno dei loro Consigli un altrettanto netto rifiuto a questo sistema di etichettatura, anche per sensibilizzare i consumatori che hanno il diritto a essere informati con etichette chiare e corrette”.

Anche Antonio Frascerra, presidente di Confconsumatori Ferrara, ha ribadito l’importanza di bloccare l’adozione di questa etichetta a livello europeo, per evitare la disinformazione ai consumatori. “Il nutriscore non è solo fuorviante, ma paradossale perché fornisce “verdetti” di salubrità sugli alimenti, non informazioni date su basi scientifiche. Succede per due ragioni: gli alimenti complessi, come sono spesso le nostre eccellenze agroalimentari, sono ridotti a singoli ingredienti e la scala di valutazione si basa sui 100 gr di prodotto.

In questo modo, ad esempio, la pizza ha un ottimo punteggio mentre l’oliva è “rosso” ed è, come dicevo, fuorviante perché è difficile che un consumatore usi 100 gr di olio per condire l’insalata, così come è strano che mangi solo 100 grammi di pizza, quando una porzione abituale è di 300 gr. Per questo siamo insieme a Cia Ferrara per sensibilizzare innanzitutto i territori e contemporaneamente spingere le nostre associazioni a lavorare anche a livello nazionale ed europeo perché si scelgano etichette trasparenti, che raccontino l’origine dei prodotti e aiutino davvero i consumatori a scelte alimentari consapevoli”.

25 Aprile, l’Emilia Romagna celebra la Liberazione:
dirette social ed eventi per ricordare

 

25 Aprile. L’Emilia-Romagna celebra la Liberazione dal nazifascismo, fra dirette social ed eventi per ricordare. Sul sito della Regione ‘MemoriaNovecento’ le #stradediliberazione: online tutte le iniziative nel territorio.

Luoghi e protagonisti della lotta partigiana. Passeggiate, streaming, progetti. Il presidente Bonaccini alla presentazione del libro dedicato alla partigiana Gabriella Degli Esposti e a Marzabotto al ricordo dell’ex sindaco e partigiano Dante Cruicchi, cui verrà intitolato il ponte di Sperticano, la vicepresidente Elly Schlein a Carpi (Mo) per la Resistenza delle donne.

Bologna – L’Emilia-Romagna si prepara a celebrare in tutto il territorio regionale il 76^ anniversario della Liberazione d’Italia dal nazifascismo, che anche quest’anno, per l’emergenza sanitaria, vede online tantissimi eventi e manifestazioni.

Da Piacenza a Rimini, l’Anpi (Associazione nazionale partigiani italiani), la Regione, le amministrazioni locali, gli Istituti Storici, associazioni e numerose altre realtà, hanno dato vita ad appuntamenti e iniziative dedicati alla giornata che ricorda la fine dell’occupazione, domenica 25 Aprile.

Nella sezione dedicata alla Memoria del Novecento, sul portale EmiliaRomagnaCreativa.it, curato dall’assessorato regionale alla Cultura e Paesaggio, sono riuniti progetti e iniziative, in un ricchissimo e suggestivo percorso online: #stradiliberazione.

Mentre in Assemblea legislativa regionale è stata allestita, fino al 30 aprile, la mostra dal titolo “Resistenza: la memoria”.

Gli appuntamenti:

A Marzabotto (Bo) alle ore 9,30 ci sarà la deposizione delle corone al Sacrario dei caduti, con le autorità locali e la partecipazione di Mauro Felicori, assessore regionale alla Cultura, assieme a Manuel Mesoraca, segretario Anpi di Marzabotto.

Interverranno in video la vicepresidente della Regione, Elly Schlein, Valter Cardi  (Comitato per le onoranze ai caduti di Marzabotto), Alessandro Borghi (Anpi di Marzabotto), Simone Fabbri (Scuola di pace di Monte Sole), oltre ai sindaci di Marzabotto, Valentina Cuppi, di Monzuno, Bruno Pasquini e Gian Luca Luccarini, presidente Associazione Vittime eccidi nazifascisti di Grizzana, Marzabotto e Monzuno, in rappresentanza dei  Comuni che videro il terribile eccidio di Monte Sole, una serie di stragi compiute dai nazifascisti nei giorni fra la fine di settembre e l’inizio di ottobre del 1944.

Alle ore 11, sempre a Marzabotto, il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, interverrà all’intitolazione del ponte di Sperticano sul fiume Reno a Dante Cruicchi, partigiano e già sindaco di Marzabotto negli anni ’70-’80, instancabile promotore della cultura di pace e della memoria della strage di Monte Sole, come monito universale.

La diretta sarà sulla pagina Facebook: 25 Aprile Monte Sole.

A Bologna, alle ore 10, ci sarà la deposizione della corona al Sacrario dei caduti partigiani di Piazza Nettuno, dove interverranno l’assessore regionale all’Ambiente e protezione civile, Irene Priolo, il sindaco, Virginio Merola, e la presidente dell’Anpi Bologna, Anna Cocchi. 

Evento che si potrà seguire in diretta dal profilo Facebook del Comune di Bologna.

Sempre a Bologna,alle ore 11.30, anche in questo casoin diretta Facebook dalla pagina dell’Istituto Parri, si terrà laperformance sulla Resistenza bolognese “(Tra)volti: fili rossi di memoria”, in collaborazione con il Liceo Minghetti. Partecipa il sindaco Merola.

A Carpi (Mo),alle ore 10 la vicepresidente della Regione, Elly Schlein, sarà presente alla cerimonia ufficiale del 25 Aprile “Bella ciao, la Resistenza delle donne”, in piazza Martiri, assieme al sindaco Alberto Bellelli e alle altre autorità.

Anche in questo caso, in assenza di pubblico per le misure di sicurezza anti Covid, si potrà seguire la manifestazione in diretta Facebook sulla pagina del Comune di Carpi.

Sempre a Carpi, sabato 24 aprile, nell’ambito di “Bella ciao, la Resistenza delle donne”, il presidente Bonaccini alle ore 11 parteciperà alla presentazione del libro dedicato a Gabriella Degli Esposti, donna, moglie, madre partigiana, Medaglia d’Oro al Valor militare. Anche questa iniziativa in diretta sul canale Facebook del Comune.

Nel pomeriggio la vicepresidente Schlein interverrà all’iniziativa online #25aprileconCasaCervi a cui parteciperanno, tra gli altri, don Luigi Ciotti (associazione Libera), Albertina Soliani (Istituto Alcide Cervi), Diego Bianchi (Zoro), Gianfranco Pagliarulo (presidente Anpi nazionale) e il prefetto di Reggio Emilia, Iolanda Rolli.

A Cesena, alle ore 9, l’assessore regionale alla Scuola e università, Paola Salomoni, parteciperà alla cerimonia in omaggio ai caduti per la Resistenza, in viale Giosuè Carducci, con il sindaco della città, Enzo Lattuca.

“E questo è il fiore”:

Le manifestazioni sono in gran parte sul web e i social, ma anche in presenza, privilegiando momenti di ricordo individuali da condividere, come l’idea dell’Anpi, l’Associazione nazionale partigiani italiani, di portare un fiore sulle lapidi, nelle vie e nelle piazze che ricordano le donne e gli uomini caduti per la Liberazione.

L’iniziativa “E questo è il fiore”, in diretta Facebook sulla pagina ‘25 aprile Montesole’, è in collaborazione con Regione Emilia-Romagna, Comune e città metropolitana di Bologna, comuni di Marzabotto, Monzuno e Grizzana Morandi, Unione Comuni appennino, Cgil pensionati e le associazioni Scuola di Pace di Montesole, Vittime stragi nazifasciste, Mei musica indipendente, Parchi nel cuore e radio Frequenza appennino.

Covid: Al via lunedì 26 aprile in tutta l’Emilia-Romagna le prenotazioni per il vaccino dei cittadini dai 65 ai 69 anni.

 

Covid. Al via lunedì 26 aprile in tutta l’Emilia-Romagna le prenotazioni per il vaccino dei cittadini dai 65 ai 69 anni (i nati dal 1952 al 1956), sono oltre 250mila persone. L’assessore Donini: “Più dosi riceviamo più emiliano-romagnoli vacciniamo, pronti a sfruttare al massimo le potenzialità del nostro sistema vaccinale”.

Sarà possibile prendere appuntamento attraverso i consueti canali, dai punti Cup alle farmacie, dal web al telefono. In regione già somministrate agli over80 più di 563mila dosi (il 40% del totale) e oltre 288mila nella fascia 70-79.

Bologna – Da lunedì 26 aprile in tutta l’Emilia-Romagna si aprono le agende per le prenotazioni per il vaccino anti-Covid dei cittadini dai 65 ai 69 anni: per i nati dal 1952 al 1956 sarà quindi possibile fissare l’appuntamento utilizzando i consueti canali disponibili anche per le altre fasce d’età, dai Cup alle farmacie che effettuano servizio Cup, passando per tutti gli strumenti online a partire dal Fascicolo sanitario elettronico fino ad arrivare al telefono. A chi si prenota saranno comunicati subito data, luogo e ora: le vaccinazioni saranno effettuate nei 141 punti vaccinali già attivi da Piacenza a Rimini.

Prosegue così l’impegno della Regione per la vaccinazione della popolazione in base all’anzianità, come richiesto dal piano della struttura commissariale nazionale: alle ore 13 di oggi le somministrazioni sono già state 288.406 nella fascia di età 70-79, rispetto alla quale le prenotazioni si erano aperte tra il 15 marzo (per gli over 75) e il 12 aprile (per il target 70-74 anni).

Un numero che si aggiunge alle 563.743 dosi già somministratea persone con 80 anni e oltre: tra gli ospiti delle Cra, le persone seguite dall’assistenza domiciliare e chi invece ha ricevuto il vaccino negli hub dopo essersi prenotato, le somministrazioni agli over 80 equivalgono al 40% delle oltre 1 milione e 412mila dosi già utilizzate complessivamente in Emilia-Romagna.

“Più dosi riceviamo, più vaccini facciamo- afferma l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini-. Le ultime direttive nazionali, che danno la priorità ai più anziani e ai più fragili, ci hanno trovati già perfettamente allineati e pronti: come sempre abbiamo detto, quello che fino ad ora è mancato è stato il quantitativo necessario di forniture, perché solo in presenza delle dosi adeguate riusciremo a sfruttare al massimo le potenzialità del nostro sistema vaccinale. Noi siamo pronti”.

Le persone tra i 65 e i 69 anni: come prenotare il vaccino

Le persone tra i 65 e i 69 anni (circa 250mila in tutta la regione) potranno prenotare da lunedì 26 aprile secondo i canali già noti e che le singole Aziende sanitarie, sulla base della propria organizzazione, hanno individuato e stanno comunicando. Dunque, recandosi agli sportelli dei Centri Unici di Prenotazione (Cup), o nelle farmacie che effettuano prenotazioni Cup; online attraverso il Fascicolo Sanitario Elettronico (Fse), l’App ER Salute, il CupWeb(www.cupweb.it); oppure telefonando ai numeri previsti nella Usl di appartenenza per la prenotazione telefonica.

All’atto della prenotazione, al cittadino saranno comunicati la data, il luogo dove recarsi e tutte le ulteriori informazioni necessarie. Per prenotarsi non serve la prescrizione medica: bastano i dati anagrafici – nome, cognome, data e comune di nascita – o, in alternativa, il codice fiscale.

 

Agroalimentare: Regione Emilia-Romagna e Casa Artusi ancora insieme per promuovere il meglio delle eccellenze dell’Emilia-Romagna.

 

Agroalimentare. Regione Emilia-Romagna e Casa Artusi ancora insieme per promuovere il meglio delle eccellenze dell’Emilia-Romagna. L’assessore Mammi: “Un’alleanza preziosa che porta i saperi e i sapori del nostro territorio in tutto il mondo”.

Sottoscritto fino al 2023 il Protocollo di intesa con il centro di cultura gastronomica di Forlimpopoli intitolato al padre della cucina domestica italiana. Obiettivi del documento: realizzare progetti di promozione e comunicazione a sostegno dei prodotti di qualità dell’intero comparto regionale.

Bologna – Eccellenze che dalla terra dell’Emilia-Romagna arrivano sulle tavole di tutto il mondo, nel nome di Pellegrino Artusi.

Si rinnova per altri tre anni la collaborazione tra la Regione Emilia-Romagna e Casa Artusi, il centro di cultura gastronomica di Forlimpopoli intitolato al padre della cucina domestica italiana e nato proprio con l’obiettivo di promuovere la qualità dei prodotti agroalimentari emiliano-romagnoli in Italia e all’estero.

La firma del nuovo Protocollo di intesa è avvenuta questa mattina a Bologna, alla presenza dell’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi e della presidente della Fondazione Casa Artusi, Laila Tentoni.

Il documento, valido fino al 31 dicembre 2023, delinea gli obiettivi della prosecuzione dell’alleanza tra i due firmatari per la realizzazione di iniziative comuni nel campo della promozione e valorizzazione delle eccellenze enogastronomiche regionali e, più in generale, per lo sviluppo dell’intera filiera agroalimentare dell’Emilia-Romagna.

“Oggi rinnoviamo una partnership preziosa che ribadisce il valore di Pellegrino Artusi nella storia della cucina italiana, ma anche la forza del suo nome per promuovere al meglio le eccellenze e i valori Dop e Igp del nostro territorio nel mondo- spiega l’assessore Mammi-. Casa Artusi rappresenta da sempre una realtà preziosa per la capacità di valorizzare i saperi e i sapori locali, di organizzare attività di formazione continua e competente, ma soprattutto di portare nel mondo la nostra regione attraverso il nome di un grande concittadino”.

“Grazie a questa sinergia- prosegue l’assessore-, negli anni abbiamo dato vita a grandi progetti che sono culminati nel 2020 con i festeggiamenti per il bicentenario della nascita di Pellegrino Artusi. Ora l’augurio è quello di uscire presto dall’emergenza sanitaria per tornare a promuovere al meglio le nostre tante eccellenze nel nome del padre della cucina italiana”.

La visibilità mediatica dei progetti e degli eventi che verranno realizzati nell’ambito del Protocollo d’intesa, oltre a diffondere la conoscenza del grande patrimonio di gusti e sapori che si incontra lungo la via Emilia, costituiscono anche una concreta opportunità di crescita per l’intero comparto del turismo enogastronomico regionale.

“Per Casa Artusi- sottolinea la presidente, Laila Tentoni– la sottoscrizione del protocollo d’intesa con la Regione Emilia-Romagna teso a promuovere e sviluppare la buona cultura del cibo, e quindi l’agroalimentare regionale, è fonte di grande soddisfazione per la fiducia che viene riconosciuta a un centro dedicato alla cucina di casa che ha sede nella città natale del padre della cucina moderna italiana: Forlimpopoli. È al contempo fonte di maggiori responsabilità che però ci assumiamo con molta gioia. Casa Artusi ha intrapreso da anni, come se fosse una missione per conto di una nazione intera, il compito promuovere nel mondo intero il bello e il buono italici, a partire dalle straordinarie eccellenze del nostro territorio, di cui Artusi fu autorevole interprete e cantore”.

 

Inaugurato il Centro sociale “San Giuseppe” di San Bonico dedicato all’inserimento socio-lavorativo di giovani affetti da grave forma di autismo.

 

Welfare. Inaugurato il Centro sociale “San Giuseppe” di San Bonico, nel Piacentino, dedicato all’inserimento socio-lavorativo di giovani affetti da grave forma di autismo. Bonaccini: “Un esempio di grande impegno e dedizione verso i più fragili, e della capacità della nostra comunità di lavorare insieme”.

Questa mattina la visita alla struttura, nata per volere delle famiglie aderenti all’Associazione “Oltre l’Autismo”: accoglie 5 ragazzi in formazione e 4 impegnati in tirocini esterni.

Bologna – Dalla realizzazione di spugne colorate al lavoro nei campi, fianco a fianco con artigiani “veri” e educatori, per gestire insieme le commesse provenienti da varie aziende del territorio. È il modo con cui noveragazzi tra i 19 e 21 anni – 5 in formazione presso il Centro e 4 impegnati in tirocini esterni – affetti da una forma grave di disturbo dello spettro autistico, imparano un mestiere.

A portare avanti questo progetto pilota di inserimento socio-lavorativo è il Centro sociale “San Giuseppe”, attivo da giugno 2020 a San Bonico, in provincia di Piacenza.

Il Centro è stato inaugurato questa mattina. Insieme alla presidente della struttura “San Giuseppe” e dell’associazione “Oltre l’Autismo”, Maria Grazia Ballerini, il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, la prefetta di Piacenza Daniela Lupo, la vicesindaco di Piacenza, Elena Baio, il vicepresidente nazionale Confapi (Confederazione italiana della piccola e media industria privata), Cristian Camisa, il vescovo di Piacenza-Bobbio, monsignor Adriano Cevolotto. Al termine della visita, nello spazio antistante il centro sono stati piantati tre ulivi a simboleggiare i concetti di pace, forza e vittoria.

“Siamo di fronte a un bellissimo esempio di impegno e dedizione verso i più fragili, una di quelle realtà che testimoniano la capacità di lavorare insieme della nostra comunità- ha sottolineato il presidente Bonaccini-. Quanto continua a essere fatto qui per garantire anche in questi durissimi mesi un supporto concreto ai ragazzi è straordinario. L’associazione ‘Oltre l’Autismo’, da cui è nato questo Centro, è quanto mai importante, a maggior ragione ora che sono proprio i più fragili a pagare il prezzo più alto alla pandemia. Il Terzo settore nella nostra regione non solo è prezioso, ma continua a dare prova di altissimo valore, anche grazie al personale, agli operatori e ai volontari che ogni giorno garantiscono il loro impegno, e noi continueremo a sostenerlo”.

Per il 2021, la Regione ha stanziato due milioni di euro per la cura delle persone con disturbo dello spettro autistico, che sono in aumento rispetto agli anni passati anche grazie a una più precoce capacità di diagnosi e presa in carico da parte dei servizi sociosanitari regionali.

La struttura:
La struttura, nata nel giugno del 2020 per volere delle famiglie aderenti all’Associazione “Oltre l’Autismo”, opera nel campo dell’inserimento socio-lavorativo di persone affette da diverse disabilità, soprattutto autismo, e offre loro opportunità di socializzazione e formazione, con il preciso obiettivo di inserirle in un reale contesto lavorativo. Inoltre, collabora con artigiani per sviluppare nuove competenze e trasmettere conoscenze e abilità che andrebbero perdute, e con aziende del territorio per incrementare ed offrire vere esperienze lavorative a ragazzi che hanno terminato il percorso scolastico. Il loro graduale inserimento lavorativo avviene sempre rispettando modalità, tempi e predisposizioni più confacenti ad ogni singola persona.

I ragazzi impegnati nell’attività formativa frequentano il centro dalle 9 alle 12 per cinque giorni alla settimana, dal lunedì al venerdì, con la possibilità di fare merenda e riposarsi, in base alle proprie esigenze, negli spazi allestiti anche grazie all’aiuto degli Alpini. Terminato il lavoro, rientrano per il pranzo all’associazione, dove svolgono per il resto della giornata, fino alle 16,30, attività educative e ricreative.

Covid: in Emilia-Romagna anche i non residenti possono vaccinarsi.

 

Sanità. Covid, in Emilia-Romagna anche i non residenti possono vaccinarsi: ecco le modalità operative, con l’apposita piattaforma online della Regione. L’assessore Donini: “Un’opportunità in più per tutti i cittadini”.

Per la somministrazione del vaccino non serve più essere residenti o avere il medico di famiglia sul territorio regionale: è sufficiente il domicilio o avere una presenza continuativa. Lo prevede un’ordinanza della Struttura Commissariale nazionale. Per le chiamate verrà naturalmente rispettato l’ordine delle priorità vaccinali, stabilito a livello nazionale

Bologna – Una modalità veloce e pratica che consente ai non residenti di prenotare la vaccinazione anti Covid in Emilia-Romagna. È l’apposita piattaforma online, messa a punto dalla Regione, per tutti quei cittadini che, seppur non residenti, intendono farsi vaccinare sul nostro territorio.

In base all’ordinanza 3 del 2021 della Struttura Commissariale nazionale, tutti coloro che sono domiciliati nel territorio regionale “per motivi di lavoro, di assistenza familiare o per qualunque altro giustificato e comprovato motivo che imponga una presenza continuativa” possono accedere qui alla vaccinazione. Un’opportunità, questa, che proprio in seguito alla sollecitazione della Regione Emilia-Romagna era già stata prevista per il personale della scuola, università, forze dell’ordine e forze armate.

Ora, i non residenti potranno quindi prenotarsi attraverso la piattaforma. Come per tutti i cittadini verrà naturalmente rispettato l’ordine delle priorità vaccinali, stabilito a livello nazionale: quindi, il non residente verrà chiamato quando sarà il turno della propria fascia d’età o della categoria d’appartenenza.

“Condividiamo pienamente la logica con la quale la Struttura Commissariale si è mossa, con un criterio di buonsenso per evitare appesantimenti burocratici di cui, in questa fase, non abbiamo davvero bisogno – sottolinea l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini-. Grazie alla ‘nostra’ piattaforma, con pochi passaggi online le persone che rientrano nell’ordinanza possono accedere velocemente alla prenotazione. Un’attenzione in più per tutti i cittadini- conclude Donini-, indipendentemente dalla residenza”.

Come funziona:

Chi vuole vaccinarsi in Emilia-Romagna dovrà dunque collegarsi al link  https://salute.regione.emilia-romagna.it/candidature-vaccinazione e compilare i campi indicati per proporre la propria candidatura. Sarà cura dell’Azienda sanitaria comunicare la notifica della data per l’appuntamento presso uno dei punti vaccinali dell’Azienda Usl che si è selezionata.

Fino a pochi giorni fa, l’unica possibilità per i non residenti in Emilia-Romagna di essere vaccinati qui era scegliere l’assistenza del Servizio sanitario regionale, indicando quindi un medico di famiglia temporaneo sul territorio (strada peraltro ancora percorribile), e rinunciando al proprio medico nel comune di residenza (cui si aveva diritto di accedere nuovamente una volta tornati alla propria residenza).

Riaprono i musei del circuito Genus Bononiae.

 

Comunicato stampa Genus Bononiae.

Musei nella città:

A Palazzo Fava, con l’apertura straordinaria di lunedì 26, inaugura Sfregi: prima mostra antologica in Italia di Nicola Samorì.

Tutti i giovedì chiusura posticipata alle 21.

Bologna, 23 aprile 2021 – Con l’annuncio del Presidente Bonaccini del ritorno dell’Emilia-Romagna in zona gialla, si dà finalmente il via dal 26 aprile alla riapertura dei musei, che tornano ora aperti anche nel week end, come da ultimo DPCM del Governo Draghi.

Tra le sedi del circuito museale Genus Bononiae, nel cuore di Bologna, la prima a riaprire le porte sarà Palazzo Fava con Sfregi, la prima antologica in Italia di Nicola Samorì (Forlì, 1977). La mostra – circa 80 lavori che spaziano dalla scultura alla pittura, dagli esordi fino alle realizzazioni più recenti – offre una completa lettura del percorso che l’artista, ben accreditato nel panorama internazionale, ha intrapreso negli ultimi vent’anni e illumina le opere più rappresentative della sua produzione, grazie a un progetto espositivo che Samorì ha studiato in esclusiva per le sale del Palazzo delle Esposizioni di Bologna, affrescate dai Carracci.

“Siamo felici di poter nuovamente accogliere i visitatori nei musei e lo facciamo con l’apertura straordinaria di lunedì 26, per dare un segnale alle Istituzioni e al pubblico: la cultura è viva e in questi mesi di ingiustificata chiusura abbiamo continuato a lavorare e progettare, in attesa di questo giorno – commenta Fabio Roversi- Monaco, Presidente di Genus Bononiae. – Mi auguro che i cittadini ricomincino a fruire dell’offerta museale e soprattutto che vengano a scoprire il lavoro di questo artista, il più originale della sua generazione, le cui opere colpiscono ed emozionano anche per la molteplicità di tecniche utilizzate”.

Sfregi, mostra curata da Alberto Zanchetta e Chiara Stefani, immerge lo spettatore in un affascinante percorso nel quale le opere di Samorì, formatosi all’Accademia di Bologna e diventato uno degli artisti più originali e apprezzati della sua generazione, innescano una stretta e intensa relazione di rimandi, suggestioni e analogie con i preziosi fregi che decorano le pareti del Piano Nobile e con alcune opere individuate all’interno delle Collezioni d’Arte della Fondazione Carisbo. Un’intenzione esplicitata fin dal vestibolo, dominato da una statua neoclassica di Apollo e, di fronte, da una scultura lignea realizzata da Samorì con un tronco antico, che già fa intravedere la sua meticolosa ricerca sulla materia. Una costante del lavoro dell’artista, che accompagna il visitatore in tutte le sale, in un racconto non cronologico ma fatto di richiami e significati, come accade ad esempio nel salone con il Mito di Giasone e Medea, in cui il gioco di connessioni si irradia dal centro della sala, con la magnifica Maddalena Penitente del Canova, fino alle pareti che ospitano i dipinti di Samorì. Le opere maestose del piano nobile, tra cui l’affresco monumentale Malafonte, lasciano spazio al secondo piano a lavori prevalentemente di piccolo e medio formato, che permettono allo spettatore di abbracciare la vasta e complessa produzione di Samorì.

Per favorire le visite in mostra – nel rispetto di tutti i protocolli sanitari – Palazzo Fava proporrà anche un orario di visita serale: tutti i giovedì, infatti, il museo aprirà dalle ore 12.00 alle 21.00, mentre resta inviato l’orario 10.00-19.00 nelle altre giornate. Nelle giornate di sabato e domenica è obbligatoria la prenotazione, da effettuarsi entro il venerdì, acquistando il biglietto su www.genusbononiae.it, chiamando lo 051 19936343 o scrivendo a esposizioni@genusbononiae.it.

Riapre, da martedì 27 anche la mostra “Criminis Imago. Immagini della criminalità a Bologna” all’Oratorio di Santa Maria della Vita, con 100 fotografie in bianco e nero dei fotoreporter Walter Breveglieri e Paolo Ferrari – che hanno documentato mezzo secolo di crimine a Bologna e in Emilia-Romagna. Un lavoro di documentazione puntuale, che si sposta dai luoghi del delitto alle aule dei tribunali e che ci restituisce le storie della Banda Casaroli, del delitto Nigrisoli, della strage alla stazione di Bologna, dei ‘delitti del Dams’ fino ai fatti della banda della Uno Bianca. L’Archivio Ferrari, acquisito da Genus nel 2015, incontra in occasione di questa mostra gli scatti di Breveglieri delle Edizioni Minerva, per restituire al visitatore la storia per immagini della seconda metà del 900’ nella città di Bologna, che diventa parte della storia della Nazione. Fino al 27 giugno – dal martedì alla domenica, orario 10.00-19.00.

Porte aperte da martedì 27 anche a Palazzo Pepoli. Museo della Storia di Bologna (dal martedì alla domenica, ore 10.00-19.00), San Colombano, con la sua preziosa collezione di strumenti musicali antichi (dal martedì alla domenica, ore 11.00-13.00 e 15.00-19.00), mentre restano confermati gli orari della Biblioteca di San Giorgio in Poggiale (lunedì, mercoledì, venerdì: 9.00-13.00; martedì e giovedì: 9.00-17.00).

INFO
Titolo mostra: Sfregi
Artista: Nicola Samorì
Curatori: Alberto Zanchetta, Chiara Stefani
Durata: fino al 25 luglio 2021
Spazio espositivo: Palazzo Fava, via Manzoni 2, Bologna
Promotore: Genus Bononiae. Musei nella Città
Catalogo: Electa
Progetto grafico: Leonardo Sonnoli
Sponsor: Biomax
L’artista ringrazia: Monitor, Roma / Lisbon / Pereto; Galerie EIGEN+ART, Berlin / Leipzig Informazioni: www.genusbononiae.it | 051 19936343| esposizioni@genusbononiae.it

 

Largo Castello: Hera avvia i lavori di riqualificazione della rete idrica.

 

Comunicato stampa gruppo Hera.

Lunedì prossimo, 26 aprile, è previsto l’inizio dei lavori di riqualificazione di un importante tratto dell’infrastruttura acquedottistica della città di Ferrara, ed in particolare della porzione di rete posta al di sotto di Largo Castello, tra viale Cavour e corso della Giovecca.

Le opere, che anticipano la prossima ripavimentazione dell’area, saranno suddivise in 3 interventi principali: fino al 14 maggio si lavorerà sulle valvole di intercettazione dell’acqua, necessarie per le manovre in caso di manutenzione della rete. Queste verranno sostituite con nuovi dispositivi che saranno posizionati al di fuori dell’area oggetto della prossima ripavimentazione. La nuova collocazione seguirà inoltre una logica più moderna ed efficiente rispetto a quella attuale, che in futuro consentirà di intervenire sulla rete idrica senza provocare interruzioni di servizio agli utenti dell’area. Interruzioni che però, per consentire il completamento di questa prima fase, si renderanno necessarie: occasionalmente, dunque, attività e residenti della zona potrebbero riscontrare alcuni disagi. Questi, tuttavia, saranno di breve durata e riguarderanno di volta in volta utenze diverse. Inoltre, saranno sempre anticipati da un volantinaggio porta a porta che, con due giorni di anticipo, avviserà della prossima sospensione del servizio.

Dal 17 maggio fino a fine mese, Hera procederà alla sostituzione vera e propria della tubatura presente sotto il manto stradale. Inizialmente lavorerà in corrispondenza dell’intersezione con corso della Giovecca: in un primo momento, nel tratto di strada che svolta verso Corso Martiri della Libertà; in seguito, verso Borgo dei Leoni. Grazie a questa divisione del cantiere sarà possibile mantenere aperta al traffico l’importante intersezione.

Infine, dall’inizio fino a circa metà del mese di giugno, Hera provvederà a sostituire la tubatura presente sotto Largo Castello e fino a viale Cavour. Anche in questo caso, come nella precedente tranche di lavori il traffico veicolare rimarrà possibile, anche se con alcune modifiche necessarie per consentire lo svolgimento dei cantieri.

Nel corso di queste ultime due fasi non sono previste interruzioni di servizio, se non brevi e occasionali. Ad ogni modo, nel caso in cui dovessero verificarsene, saranno preventivamente e puntualmente segnalate agli utenti interessati.

 

 

Coldiretti, con – 32% fitofarmaci in Italia, la nostra agricoltura è la più green in Europa.

 

Comunicato stampa Coldiretti Ferrara.

Nell’ultimo decennio le vendite di prodotti fitofarmaceutici in agricoltura è calata di quasi un 1/3 in Italia.

 Le vendite di agrofarmaci si sono ridotte di circa 1/3 (-32%) nell’ultimo decennio nell’agricoltura italiana che si classifica come la più green in Europa. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti sui dati Eurostat relativi al periodo tra il 2011 e il 2019. Un trend in controtendenza – sottolinea la Coldiretti – rispetto agli altri grandi Paesi produttori come la Spagna e la Germania dove il consumo di questi prodotti chimici cresce mentre in Francia la riduzione è di poco superiore al 10%.

 Il risultato per i consumatori è che i cibi e le bevande stranieri sono sei volte più pericolosi di quelli Made in Italy con il numero di prodotti agroalimentari extracomunitari con residui chimici irregolari che è stato pari al 5,6% rispetto alla media Ue dell’1,3% e ad appena lo 0,9% dell’Italia, secondo l’analisi della Coldiretti su dati Efsa che ha analizzato capillarmente 96.302 campioni di alimenti in vendita nell’Unione Europea fornendo uno spaccato della presenza dei residui di agrofarmaci su frutta, verdura, cereali, latte e vino prodotti all’interno dei Paesi dell’Unione o provenienti dall’estero.

Di fronte a questi risultati occorre avanzare nel percorso per la trasparenza sull’obbligo di indicare la provenienza degli alimenti in etichetta che grazie alle battaglie della Coldiretti ha raggiunto ormai i 4/5 della spesa (dalla carne al latte, dall’ortofrutta fresca alle conserve di pomodoro, dai formaggi ai salumi) anche se non è ancora possibile conoscere l’origine per prodotti come la frutta trasformata in succhi e marmellate, verdure e legumi in scatola o lo zucchero.

L’agricoltura italiana è prima in Europa per valore aggiunto ma è anche la più green e può contare – riferisce la Coldiretti – sulla leadership indiscussa per la qualità alimentare con 313 specialità Dop/Igp/Stg, compresi grandi formaggi, salumi e prosciutti, riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, 5155 prodotti tradizionali regionali censiti lungo la Penisola, la leadership nel biologico con circa 80mila aziende agricole biologiche e il primato della sicurezza alimentare mondiale con il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici irregolari. E l’Italia è anche leader nella biodiversità ma può anche contare sulla rete di vendita diretta degli agricoltori più estesa del mondo grazie alla Fondazione Campagna Amica che ha sempre continuato a garantire prodotti sani, genuini e a chilometri zero alla popolazione.

Convegno “Dante e Jung. Una relazione a distanza” oltre 600 iscritti da tutta Italia e dall’estero.

 

Ravenna, 30 aprile/1° maggio 2021: Convegno “Dante e Jung. Una relazione a distanza”oltre 600 iscritti da tutta Italia e dall’estero.

L’evento ha il coordinamento scientifico del dott. Claudio Widmann.

 Il convegno si inserisce nelle celebrazioni per il settecentenario della morte del Sommo poeta. Pensato per una partecipazione fisica nel prestigioso Teatro Alighieri di Ravenna, il convegno “Dante e Jung: una relazione a distanza” previsto per il 30 aprile e 1° maggio si terrà online e gli interventi saranno diffusi tramite la piattaforma Zoom.

Cogliere e sviluppare lo spirito simbolico della Divina Commedia è l’obiettivo primario di questo incontro” promosso in forma congiunta dal Distretto 2072 del Rotary International e dall’Icsat (Italian Committee for the Study of Autogenic Therapy). A spiegarlo è il coordinatore scientifico Claudio Widmann, che vive e lavora a Ravenna, psicoanalista e autore del libro “La Divina commedia come percorso di vita”, pubblicato da Edizione Magi, un’opera di 1500 pagine, che costituisce ad oggi l’interpretazione psicologica più completa del poema dantesco.

In questo convegno intervengono dantisti, storici, antropologi, filologi, filosofi ed ogni volta un analista junghiano riconduce al piano simbolico le conoscenze di settore, per cogliere il senso esistenziale che nella Divina Commedia rivestono scienza e politica, idee e immagini, sogni e miti.

Suddiviso in tre sessioni, dopo i saluti del Sindaco di Ravenna Michele De Pascale, il convegno si aprirà con l’intervento di Murray Stein intitolato “An individuation journey through realms of shadow to the mystery of transformation” e si chiuderà con la relazione di Claudio Widmann dedicata al “Centesimo canto: il canto del Sé”. La suddivisione in tre parti non vuole, tuttavia, ripercorrere quella della Divina commedia. “La densità simbolica delle tre cantiche è tale -spiega il coordinatore scientifico dell’evento- che non si presta ad essere coartata entro altrettante sessioni; per quanto intense queste possano essere, sono certamente inadeguate a dispiegare per intero lo spessore di significato del poema dantesco.

L’evento – chiarisce Widmann – “si conclude col centesimo canto, non tanto perché esso è l’ultimo, ma perché offre la descrizione poetica del concetto principale di tutta la psicologia analitica, quello di Sé. È un concetto cardine, che però le parole dei nostri testi di psicologia non sanno descrivere se non in maniera molto povera”.

Questo convegno è un omaggio a Dante ed è un omaggio culturale che Rotary e ICSAT offrono a tutte le persone di cultura, grazie anche alla collaborazione delle Edizione Magi e al patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Ravenna e 700 Viva Dante. Per questa ragione la partecipazione è gratuita e aperta a tutti. È sufficiente inviare richiesta di iscrizione alla Segreteria Organizzativa (email: dante.jung2021@gmail.com) e il giorno prima dell’evento a tutti coloro che si sono iscritti verrà inviato un link con cui connettersi.

La traduzione simultanea consentirà di seguire i lavori sia in italiano sia in inglese. Molti i partecipanti che si connetteranno da vari pesi dell’Europa e dell’America; ad oggi le iscrizioni sono oltre 600 e sono in costante aumento coloro che il 30 aprile e 1° maggio si daranno virtualmente convegno a Ravenna, città di Dante.

Covid. Vaccinazioni, prenotazioni più facili per gli over70.

 

Covid. Vaccinazioni, prenotazioni più facili per gli over70: in Emilia-Romagna, da oggi, anche i Carabinieri in campo assieme alla Regione, per aiutare gli anziani che non usano il computer. Donini: “Un aiuto prezioso da parte dell’Arma, che ringraziamo. Importante agevolare con tutti gli strumenti possibili le persone con minori competenze digitali”.

Il Generale di Brigata Davide Angrisani, Comandante della Legione Carabinieri Emilia- Romagna, mette a disposizione della comunità 345 Comandi Tenenza e Stazioni distribuiti sul territorio regionale, da Piacenza a Rimini, per supportare i cittadini in difficoltà nella prenotazione della vaccinazione anti-Covid. Interventi anche a domicilio.

Bologna- Nuovi alleati nella campagna vaccinale contro il Covid-19. Parte dal Comando regionale dei Carabinieril’iniziativa che consente di aiutare i cittadini che abbiano più di 70 anni ad accedere alla prenotazione online del vaccino.

A partire da oggi, infatti, grazie a uno specifico accordo con la Regione Emilia-Romagna, i Carabinieri delle tenenze e stazioni del territorio regionale, da Piacenza a Rimini, contribuiranno fattivamente alla campagna vaccinale in corso, venendo in aiuto della popolazione anziana in difficoltà, per mancanza di strumenti informatici o minor dimestichezza con le nuove tecnologie.

Per fissare luogo e data della vaccinazioneanti-Covid, gli ultrasettantenni bisognosi di aiuto potranno recarsi presso la più vicina caserma dell’Arma per essere assistiti nella prenotazione per via telematica; nei casi, poi, di effettivo impedimento a spostarsi, verrà invece attivato un servizio a domicilio per la compilazione e trasmissione del modulo, che i militari invieranno telematicamente all’Azienda Usl competente.

“Voglio ringraziare personalmente, anche a nome della Giunta regionale, il Comando della Legione Carabinieri “Emilia-Romagna” per il supporto che garantiranno alla popolazione over 70 nella prenotazione della vaccinazione- dichiara Raffaele Donini, assessore regionale alle Politiche per la Salute-.Un accordo che sottolinea, ancora una volta, lo stretto legame di collaborazione tra la Regione Emilia-Romagna e il Comando regionale dei Carabinieri, in questo caso orientata a facilitare la prenotazione vaccinale alle persone in difficoltà dal punto di vista delle competenze digitali, a cui sarà data massima assistenza”.

Sono complessivamente 345 i presidi sul territorio, che il Comandante della Legione Carabinieri Emilia-Romagna, Generale di BrigataDavide Angrisani, ha messo a disposizione della comunità regionale, proponendosi di aiutare concretamente le fasce più deboli della popolazione e affiancare la Regione nella campagna vaccinale.

I negozi di Coop Alleanza 3.0 “chiusi per scelta” il 25 aprile e il 1° maggio.

 

Comunicato stampa Coop Alleanza 3.0.

La scelta della Cooperativa è coerente con i valori delle due giornate e con il diritto al riposo dei lavoratori.

Domenica 25 aprile, Festa della Liberazione, e sabato 1° maggio, Festa del Lavoro, i supermercati e gli ipercoop di Coop Alleanza 3.0 saranno “Chiusi per scelta”.

Con la chiusura del 25 aprile e del 1° maggio della sua rete di vendita, composta da oltre 350 negozi dal Friuli Venezia Giulia alla Sicilia, la Cooperativa sceglie di celebrare le due feste civili della Liberazione e del Lavoro che fanno parte del patrimonio valoriale, della cultura e della storia della cooperazione e in particolare di quella di consumo.

Il 25 aprile e il 1°maggio richiamano i valori basilari di libertà, giustizia sociale e democrazia” dichiara il presidente di Coop Alleanza 3.0, Mario Cifiello “Per Coop Alleanza 3.0 chiudere in queste giornate rientra nell’ambito di scelte valoriali connaturate all’essere una cooperativa. Inoltre, l’iniziativa “Chiusi per scelta” è un punto di equilibrio tra il diritto dei consumatori a fare la spesa e il diritto al riposo dei lavoratori che da mesi vivono una situazione complessa a causa della pandemia ancora in atto”.

 

INVITO/Spettacolo: Al via un progetto regionale per la danza contemporanea.

 

INVITO/Spettacolo. Al via un progetto regionale per la danza contemporanea. La presentazione mercoledì 28 aprile in videoconferenza stampa con l’assessore Felicori.

Appuntamento alle ore 12. Presenti Patrizia Orsola Ghedini e Roberto De Lellis, presidente e direttore di Ater Fondazione

Bologna – Per sostenere la ripresa dello spettacolo, dopo la crisi dovuta alla pandemia, parte un nuovo progetto regionale: “E’Bal- palcoscenici per la danza contemporanea”.

L’iniziativa, alla quale hanno aderito alcune delle più importanti istituzioni culturali della regione, verrà presentata in videoconferenza stampa mercoledì 28 aprile alle ore 12. Durante l’incontro sarà anche illustrato il Manifesto di rete e il nuovo Protocollo d’Intesa, che vede capofila del progetto Ater Fondazione.

Il protocollo, lanciato alla vigilia della Giornata Mondiale della Danza, prevede la realizzazione di un cartellone di oltre 40 eventi, in 20 spazi teatrali, attestando l’unicità progettuale di E’Bal sul territorio nazionale.

Interverranno l’assessore regionale alla Cultura e Paesaggio, Mauro Felicori, la presidente e il direttore di Ater Fondazione, Patrizia Orsola Ghedini e Roberto De Lellis. /CL

 Per ragioni tecniche, i giornalisti che intendono partecipare sono pregati di inviare, entro le ore 11 di mercoledì, una mail di conferma all’indirizzo: stampaseg@regione.emilia-romagna.it

Istruzioni di accesso/collegamento per i giornalisti: 

Per collegarsi da pc o tablet, direttamente da Google Chrome:  https://call.lifesizecloud.com/321771

Scegliere ‘partecipa alla riunione’, poi digitare il PIN  11995

Per collegarsi da smartphone:
1) scaricare l’app Lifesize: da App Store o da Google Play
2) avviare ed entrare come ospite, specificando solo nome e cognome
3) in corrispondenza di ‘Estensione’, digitare 321771
4) il codice richiesto per accedere al meeting è: 11995, seguito da #

ATTENZIONE:

  • Il numero massimo di utenti che possono partecipare alla videoconferenza è di (la stazione + 49 esterni)
  • Si prega cortesemente di TENERE I MICROFONI IN MUTO quando non si debba intervenire
  • A chi si collega da computer/smartphone/tablet chiediamo di utilizzare questi strumenti con le cuffie/auricolari, NON IN VIVA VOCE
  • Si sconsiglia il collegamento di computer attraverso connessioni WiFi
  • Collegamento a partire dalle ore 11,45

De Palma: «Infermieri in fuga dalle Rsa lombarde? Mancano strategie e sinergie tra Governo e Regioni».

 

Comunicato stampa Nursing Up.

Sanità, Nursing Up De Palma: «Infermieri in fuga dalle Rsa lombarde? Mancano strategie e sinergie tra Governo e Regioni. Occorre ripartire dalle basi, valorizzare la professione dal primo giorno del percorso di studi, formando sempre di più nuovi professionisti». 

«Abbiamo bisogno di nuovi giovani infermieri, preparati e motivati, che possano supportare sempre di più le carenze della sanità territoriale, stando vicino ai soggetti fragili, agli anziani, ai malati cronici. Abbiamo bisogno della libera professione per creare equilibrio tra sanità pubblica e privata, una condizione quella auspicata, che mentre già esiste per i medici, stenta a decollare per le altre professioni sanitarie: una palese ed incomprensibile sperequazione».

23 APR 2021 – «Il virus ha messo a nudo le fragilità di quelle Regioni come la Lombardia che altro non sono che enormi giganti dai piedi d’argilla. Tante realtà ospedaliere pubbliche vetuste, una carenza di personale che affonda le sue radici da molto tempo prima della pandemia, e poi mancanza di organizzazione, a fronte di un territorio vastissimo dove l’emergenza ha causato un ricarico insostenibile nei ricoveri. E mentre la sanità pubblica concentrava le già scarse energie dei professionisti nelle aree covid, a soffrire sono stati i pronto soccorsi, intasati e allo stremo. Per non parlare delle continue e inevitabili chiusure dei reparti ordinari: ricoveri bloccati, interventi sospesi, malati cronici lasciati senza un’assistenza continuativa degna di tal nome.

E poi senza assunzioni di massa a tempo indeterminato, senza i ricambi di personale, in particolare tra la prima e la seconda ondata, il Covid ci ha lasciato nelle mani una coperta fin troppo corta per coprire tutte le magagne.

Dall’altra parte le Rsa lombarde sono arrivate, giorno dopo giorno, a una emergenza che sembra non avere mai fine. I dati parlano di infermieri in fuga, ogni mese, ogni settimana, verso la sanità pubblica. Ma per quale ragione un collega allora dovrebbe scegliere di lasciare le strutture private per tornare negli ospedali che, come appare chiaro dalle nostre riflessioni, non sono certo isole felici? Perché si accorge di essere finito dalla padella alla brace. Triste ma ahimè veritiero!

Intanto rimangono i fatti: le cifre allarmanti ci raccontano di strutture per anziani e disabili con addirittura un solo infermiere ogni 60 pazienti!».

Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up.

«La Lombardia presenta da sempre una sanità privata che appare come un micromondo, profondamente complesso e distante anni luce per caratteristiche ed esigenze dal nostro SSN.

Realtà complesse, incentrate spesso sull’ospitalità no profit: congregazioni religiose, enti senza scopo di lucro. E’ qui che servirebbe un piano strategico, che dovrebbe essere finalizzato a creare un solido filo conduttore tra sanità pubblica e privata.

E’ qui che gli infermieri dipendenti sui quali già possiamo contare, liberati dai lacci e laccioli del vincolo di esclusività, incamminati lungo la strada della libera professione, potrebbero offrire il loro supporto e la loro esperienza, sostenuti da una coeva ed indispensabile valorizzazione della categoria, a partire dal percorso di studi.

Perché abbiamo bisogno dei ricambi generazionali, perchè occorrono le nuove leve, perchè la sanità al di fuori della realtà ospedaliera, quella che include ad esempio le strutture per anziani e i centri per disabili, ha bisogno sempre di più di personale qualificato, formato anche in modo specifico a seconda delle necessità dei malati e delle loro patologie, e forte di un aggiornamento costante e continuativo anche dopo la laurea.

Giovani motivati che arrivano da un percorso di studio solido e specifico, da una preparazione che può garantire il sostegno costante dei malati cronici, dei soggetti più fragili e di chiunque necessiti di un apporto competente e qualificato.

I numeri parlano chiaro, la popolazione italiana, più di altre, viaggia verso un inesorabile invecchiamento e con esso si registrerà sempre di più l’aumento di determinate patologie complesse, rispetto alle quali le cosiddette “soluzioni tampone” potrebbero rivelarsi disastrose.

Parliamo delle recenti scelte di “attribuire alla qualunque” delicate attività professionali sottese da alvei di competenze e conoscenze che vengono maturati dopo anni ed anni di studio universitario, e che non si acquisiscono con un mero “corsetto” on line. Sissignore, il rischio è quello di generare una involuzione del sistema assistenziale verso l’approssimazione ed il pressappochismo.

Ma se così dovesse essere, allora riabilitiamo la “Signora Pina”, quella della porta accanto, che con amorevole incompetenza ma tanto buon cuore ci rincorreva quando eravamo bambini per somministrarci la diabolica penicillina. Cosa conta se a quei tempi gli ascessi e le ferite suppurate erano un cruccio quotidiano per la gente?

Ma si, a cosa serve sottilizzare. D’altronde nessuno si farà trovare impreparato perchè Governo e Regioni useranno ancora una volta la loro bacchetta magica. In fondo basterebbe tirar fuori dal cilindro un altro corso a distanza per “trasformare” farmacisti e biologi in nuovi eroi, ad esempio un corso dal titolo “infermiere per approssimazione” … e voilà, trovata la soluzione: potremmo mandare proprio loro nelle RSA, al posto dei nostri infermieri in fuga».

 

Gianni Fantoni nuovo presidente del Consorzio Factory Grisù.

 

Comunicato stampa Consorzio Factory Grisù.

Gianni Fantoni è il nuovo presidente del Consorzio Factory Grisù, prende il posto di Massimo Marchetto. Rimane invariato il consiglio direttivo nel quale si è provveduto a una revisione delle cariche. A Daniele De Rosa (Alpaca Project) la vice-presidenza mentre gli altri due consiglieri saranno Miriam Surro (Mido) e Matteo Fabbri (Tryeco e vice presidente di CNA Ferrara).

“Lavoreremo – dice Fantoni – per il consolidamento delle attività culturali, sociali, aggregative e imprenditoriali che da anni hanno nel Consorzio il loro perno. Cercheremo anche di promuovere e sviluppare le nostre attività in sinergia con il quartiere che ci circonda, un quartiere bellissimo e dalle grandi potenzialità”.

Alla direzione di Factory Grisù rimane Paolo Marcolini affiancato da Pietro Perelli. A loro il compito è di coordinare le attività, sviluppare idee e progetti ma anche sinergie e collaborazioni con i tanti partner. Le prossime iniziative in cantiere riguarderanno la riapertura delle consuete attività e la programmazione della quarta edizione della rassegna “Giardino Creativo” con il cortile interno del consorzio adibito e disponibile a eventi, concerti, conferenze e dibattiti. Entro l’estate sarà installato un nuovo palco attrezzato, realizzato in collaborazione con Hangar Birrerie ed Estense Restauri. Garantirà un efficientamento degli spazi così da poter regalare una migliore esperienza agli spettatori ma anche agli artisti che si esibiranno ed un servizio a disposizione dei tanti promotori culturali della città.

“Il Consorzio Factory Grisù – ricorda il neo presidente – è diventato un caso di studio nazionale, e non solo. Da diverso tempo siamo in contatto con il progetto RESCUE – Regeneration of disused Industrial Sites through Creativity in Europe”. Un progetto finanziato dall’Unione Europea che vede la collaborazione di diverse realtà tra Italia, Germania, Austria e Slovenia e che studia la storia dei siti industriali abbandonati e la loro rigenerazione.

“Vorremmo inoltre – aggiunge il vice-presidente Daniele De Rosa – continuare e implementare la Grisù Academy, nata online in piena pandemia, si evolverà mantenendo sia la sua dimensione web implementata da proposte in presenza”.Proposte professionalizzanti che vedono la collaborazione sia delle imprese che hanno sede all’interno sia di professionisti esterni, implementati dai corsi di alta formazione in collaborazione con le aziende innovative del Consorzio e con Ecipar e Cna Ferrara.

“Un luogo di impresa ma anche di incontro e cultura – ribadisce Fantoni – come testimoniato dalle importanti manifestazioni che hanno sede al nostro interno. Penso al Festival Riaperture di Giacomo Brini e a tutto il novero di attività legate a Giardino Creativo. Penso ad Hangar Birrerie che riaprirà, qualora l’Emilia Romagna tornasse in zona gialla, il 26 aprile riportando fermento e vivacità all’interno delle nostre mura. Penso anche alla Scuola di Cinema Florestano Vancini che nonostante le difficoltà legate al Covid è riuscita, in questi 2 anni di vita, a portare importanti stimoli culturali non solo al Consorzio ma a tutta la città”.

Doverosi e sentiti e ringraziamenti a Cna e LegaCoop, partner preziosi che, insieme a tutte le realtà del terzo settore orbitanti intorno al Consorzio rappresentano una inedita ed efficace ibridazione tra settori profit e no-profit della società civile.

Altrettanto doverosi e sentiti i ringraziamenti alle istituzioni. In particolare alla Regione Emilia Romagna e alla Provincia e al Comune di Ferrara con i quali, grazie al progetto “Viviamo Cultura”, stiamo avviando un innovativo percorso di collaborazione.

In ultimo, tutto il consiglio direttivo, ringrazia il presidente uscente Massimo Marchetto che, grazie all’impegno profuso in questi anni, ha saputo guidare il consorzio verso importanti traguardi che rappresentano una solida base da cui ripartire.

 

Al cantón fraréś
Muzio Chiarini: “Al caminón”

 

Muzio Chiarini ricorda un episodio del passato ovvero la morte di un operaio, coetaneo dell’autore, avvenuta in una fabbrica del suo paese: il grido indicibile, il corpo inerte, la desolazione intorno. I versi serrati del poeta emozionano ancora. Quasi un monito: come allora morti bianche, incidenti sul lavoro e norme di sicurezza disattese sono tutt’oggi troppo spesso frequenti.
Poesia 1° classificata al XIII Concorso Letterario MARIO ROFFI in vernacoli provinciali 2009 – Ferrara.
(Ciarìn)

Al caminóη  

Al jéra meźdì iη punt
d’un dì d’agost caldìsim,
quand uη vèrs straziànt
l’à rimbumbà int l’intèran
dal caminón dla fabrica
con l’impàt a tera
dal corp rastà iηmobil
d’Imerio De Maria.
Al jéra meźdì iη punt
d’un dì d’agost caldìsim.
L’avéva sol sedģ àn
Imerio De Maria,
al frut d’una miseria
ad fam, ch’la gh’à impedì
ad cuntinuàr la scola
e dand mod a l’impresa
d’asùmral tut iη négar.
Al jéra meźdì iη punt
d’un dì d’agost caldìsim
quand al dirìt ad vita
d’Imerio De Maria
al l’à dal mónd scaηzlà.
Agh è rastà, dla fabrica,
uη pèz ad caminóη.
D’atóran agh crés l’erba,
l’è sol desolazióη
sota a j’òć d’na via
intitulàda, in dedica,
“a Imerio De Maria”.

La ciminiera
Era mezzogiorno in punto / di un giorno d’agosto caldissimo, / quando un urlo straziante / è rimbombato nell’interno / della ciminiera della fabbrica / con l’impatto a terra / del corpo rimasto immobile / di Imerio De Maria. / Era mezzogiorno in punto / di un giorno d’agosto caldissimo. / Aveva solo sedici anni / Imerio De Maria, / il frutto di miseria / e di fame, che gli ha impedito / di continuare la scuola, / dando modo all’impresa / di assumerlo tutto in nero. / Era mezzogiorno in punto / di un giorno d’agosto caldissimo / quando il diritto di vita / di Imerio De Maria / è stato cancellato dal mondo. / È rimasto, della fabbrica, / un pezzo di ciminiera. / Intorno ci cresce l’erba, / è solo desolazione / sotto gli occhi di una via / intitolata, in dedica, / “a Imerio De Maria”.

 

 Tratto da: Marco Chiarini e Luciano Montanari (a cura di), Al nòstar bel dialèt: antologia degli autori de Al Tréb dal Tridèl, Ferrara, 2G Editrice, 2012.

Muzio Chiarini (Consandolo 1919 – 2010)
Impegnato nel dopoguerra coi giovani socialisti e gli amici della nonviolenza. Personaggio discreto e di “innata eleganza” (come lo descriveva Iosè Peverati), appassionato di disegno e fotografia. Ha condotto per anni il negozio di famiglia Edicola e tabacchi. Scrivendo in lingua e in dialetto ha partecipato a concorsi locali e nazionali, ottenendo riconoscimenti, segnalazioni, premi.
Oltre a pubblicare in antologie e periodici sono uscite le raccolte poetiche Più non canta la cicala (1987) Par star un póch insiém (1999), e postumo Nel nostro cuore (2010).

 Al cantóη fraréś: testi di ieri e di oggi in dialetto ferrarese, la rubrica curata da Ciarin per Ferraraitalia, esce ogni 15 giorni al venerdì mattina. Per leggere le puntate precedenti clicca [Qui] 

In copertina:  Ciminiera a Pontelagoscuro – foto di Marco Chiarini, 2021