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Giorno: 14 Maggio 2021

Coronavirus. L’aggiornamento in Emilia Romagna 14 maggio.

 

Coronavirus. L’aggiornamento in Emilia-Romagna: su oltre 39.500 tamponi, 551 nuovi positivi (1,3%). 455 i guariti, calano ancora i ricoveri (-66). Vaccinazioni: oltre 2 milioni e 95mila dosi somministrate

Il 95% dei casi attivi è in isolamento a casa, senza sintomi o con sintomi lievi. L’età media nei nuovi positivi è di 37,9 anni. 11 i decessi.

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 378.607 casi di positività, 551 in più rispetto a ieri, su un totale di 39.527 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. Il numero complessivo di tamponi ne comprende anche 12.915 effettuati nei primi tre giorni della settimana, che per un problema tecnico non sono stati registrati dal sistema.

La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è dell’1,3%.

Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid, che in questa fase riguarda il personale della sanità e delle Cra, compresi i degenti delle residenze per anziani, in maggioranza già immunizzati, gli ultraottantenni in assistenza domiciliare e i loro coniugi, se di 80 o più anni, e le persone dai 55 anni in su, mentre da ieri è possibile candidarsi alla vaccinazione per la fascia di età 50-54 (i nati dal 1967 al 1971 compresi).

Il conteggio progressivo delle somministrazioni effettuate si può seguire in tempo reale sul portale della Regione Emilia-Romagna dedicato all’argomento: https://salute.regione.emilia-romagna.it/vaccino-anti-covid, che indica anche quante sono le seconde dosi somministrate.

Alle ore 16 sono state somministrate complessivamente 2.095.517 dosi; sul totale, 695.098 sono seconde dosi, e cioè le persone che hanno completato il ciclo vaccinale.

Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, 199 sono asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 213 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone, 316 sono stati individuati all’interno di focolai già noti.

L’età media dei nuovi positivi di oggi è 37,9 anni.

Sui 199 asintomatici, 149 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 12 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 8 con gli screening sierologici, 4 tramite i test pre-ricovero. Per 26casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica.

La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 110 nuovi casi, seguita da Modena (106), Parma (92) e Reggio Emilia (87). Poi Rimini (42), Ravenna (36), Forlì(26) e Cesena (25); quindi Piacenza (11), il Circondario Imolese (10) e, infine, Ferrara (6).

Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Ai 26.725 tamponi molecolari effettuati, per un totale di 4.597.538, si aggiungono anche 12.802 tamponi rapidi.

Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 455in più rispetto a ieri e raggiungono quota 338.648.

I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 26.892 (+85 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 25.596 (+151), il 95% del totale dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano 11 nuovi decessi: 2 a Piacenza (una donna di 73 e un uomo di 56 anni); 1 nella provincia di Modena (un uomo di 67 anni); 4 in provincia di Bologna (una donna di 66 anni e tre uomini, di 64, 88 e 95 anni); 1 in provincia di Forlì-Cesena (un uomo  di 74 anni); 3 nel riminese (tutti uomini, di 73, 74 e 76 anni). Nessun decesso nelle province di Parma, Reggio Emilia, Ferrara e Ravenna.

In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 13.067.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 160 (-3 rispetto a ieri), 1.136 quelli negli altri reparti Covid (-63).

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 9 a Piacenza (numero invariato rispetto a ieri), 13.a Parma (-1), 21 a Reggio Emilia (invariato), 23 a Modena (-1), 45 a Bologna (+1), 6 a Imola (invariato), 14 a Ferrara (-2), 9 a Ravenna (-1), 6 a Forlì (invariato), 4 a Cesena (-1) e 10 a Rimini (+2).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 23.312 a Piacenza (+11 rispetto a ieri, di cui 4 sintomatici), 27.343 a Parma (+ 92, di cui 63 sintomatici), 46.086 a Reggio Emilia (+87, di cui 58 sintomatici), 64.426 a Modena (+106, di cui 79 sintomatici), 80.857 a Bologna (+110, di cui 82 sintomatici), 12.470 casi a Imola (+10, di cui 6 sintomatici), 22.910 a Ferrara (+6, di cui 2 sintomatici), 29.937 a Ravenna (+36, di cui 12 sintomatici), 16.581 a Forlì (+26, di cui 16 sintomatici), 19.101 a Cesena (+25, di cui 12 sintomatici) e 35.584 a Rimini (+42, di cui 18 sintomatici).

Rispetto a quanto comunicato nei giorni scorsi, sono stati eliminati 4 casi, di cui 2 positivi a test antigenico ma non confermati dal tampone molecolare e 2 casi risultati non Covid-19.

 

Studio quindi S(u)ono, gli studenti protagonisti con le formazioni cameristiche del Conservatorio Frescobaldi.

 

Comunicato stampa Conservatorio Ferrara.

Sabato 15 maggio 2021 ore 16 sul canale Facebook del Conservatorio:
STUDIO QUINDI S(U)ONO.
Carta bianca agli studenti: secondo dei tre weekend, gli allievi del Conservatorio di Ferrara propongono concerti in diretta streaming dall’Auditorium del Frescobaldi. In scaletta anche le produzioni originali dei gruppi nati all’interno del Conservatorio.

Ferrara – Secondo appuntamento con gli studenti del Conservatorio Frescobaldi di Ferrara, con il progetto musicale Studio quindi S(u)ono che prende avvio domani, sabato 15 maggio. Gli allievi del Frescobaldi fanno propria la nota locuzione cartesiana, cogito ergo sum – «penso quindi sono» – con la quale il filosofo esprime la certezza dell’uomo quanto soggetto pensante, e la riformulano declinandola secondo i canoni del Conservatorio, legati allo studio e al fare musica insieme.

Dopo l’inaugurazione dell’8 maggio con l’esibizione di alcuni allievi del dipartimento Jazz, si continua sabato 15 maggio con il concerto di nove formazioni cameristiche classiche e si conclude il 22 maggio con l’esibizione dei quartetti d’archi. La rassegna è stata ideata e organizzata insieme alla Consulta degli Studenti del Conservatorio.

L’appuntamento con la musica sarà trasmesso in streaming sul canale Facebook del Conservatorio Frescobaldi di Ferrara dalle ore 16: www.facebook.com/conservatorioferrara

Le formazioni cameristiche saranno protagoniste di questo nuovo appuntamento con la musica. In programma J.S. Bach, sonata in Mi maggiore BWV 1035 per flauto e basso continuo eseguita da Elena Corrò (flauto), Devid Pavanati (basso continuo), Alessandro Malavasi (violoncello), J.J. Froberger, Lamento sopra la dolorosa perdita di Ferdinando IV Re dei romani; toccata III, eseguita da Ludovico Silvestri al clavicembalo, J.S. Bach, partita in La minore BWV 1013 per flauto solo, eseguita da Stefano Sadè al flauto, J.S. Bach, gavotte dalla suite n°6 BWV 1012 per violoncello solo, trascritto per chitarra, brano eseguito da Giovanni Taddia alla chitarra, H. Purcell, da Dido and Aeneas (Jove’s command should be obey’d; Your counsel all is urged in vain; When I am laid in Earth), con il baritono Simone Pattocchio, Simona Live, soprano, e Maristella Ragnedda al pianoforte, N. Paganini, duetto amoroso per violino e chitarra con Leonardo Cesini al violino e Federico De Salvador alla chitarra, N. Rota, trio per flauto, violino e pianoforte con Rossana Borzacchelli al flauto, Luca Faraci al violino ed Erica Ruggiero al pianoforte, J.B Singelèe, quartetto per sax, I movimento, Philippe Geiss, Sir Patrick, Pedro Iturralde, Pequeña czarda, eseguite da Enrico Leonarduzzi, sax soprano, Andrea Biasotto, sax contralto, Eva Pupo, sax tenore, e Alessia Gardenal, sax batirono. Infine Jeremiah Clarke, Prince of Denmark’s March, C. Reskin, A cappella, The King is coming, Julian Porret, 6 trios faciles con Ciro Grieco, Lorenzo Rizzuta e Alexandar Bagli Milev alle trombe.

Il progetto Studio quindi S(u)ono era già stato proposto nel 2016 e riproposto ora dalla nuova Consulta degli studenti, costituita da Rachele Amore, Valentina Franzaroli e Simone Pattocchio. “Un’attività – spiegano i rappresentanti – pensata dalla Consulta degli studenti per gli stessi studenti e che ha come obiettivo quello di offrire a tutti i musicisti che lo desiderino la possibilità di suonare i brani che vengono studiati durante l’anno accademico”. Un modo per mettersi alla prova, ma non solo. “Permette inoltre a tutte quelle formazioni musicali interne al Conservatorio, nate dall’incontro tra gli studenti – concludono Rachele Amore, Valentina Franzaroli e Simone Pattocchio – di presentare i propri progetti originali, quelli che esulano dal programma di studi”.

“Con questo progetto – commenta Fernando Scafati, direttore del Conservatorio – il Consiglio Accademico ha dato piena fiducia agli studenti, offrendo loro l’opportunità di un’iniziativa autonoma, a sottolineare anche il loro grado di maturità, visto che si tratta di studenti dei corsi accademici superiori. Il migliore obiettivo per un insegnante è vedere i propri allievi proseguire con le loro gambe”.

 

Copparo: Nuovo bando Cciaa, incontro con le associazioni di categoria.

 

Comunicato stampa comune di Copparo.

Analisi dell’andamento del primo bando in vista del secondo con plafond triplicato.

In previsione di un secondo bando gestito in collaborazione con la Camera di Commercio di Ferrara, l’Amministrazione e le associazioni di categoria di Copparo hanno fatto il punto sull’andamento del primo, che ha erogato 100mila euro a sostegno delle attività economiche colpite dalla crisi Covid-19. Il sindaco Fabrizio Pagnoni, gli assessori al Bilancio, Simone Grandi, e alle Attività produttive, Bruna Cirelli, e la responsabile comunale Giulia Minichiello ne hanno analizzato le componenti economiche e procedurali insieme a Paola Bertelli e Simona Tumiati di Ascom, Francesco Robboni di Cna, Alessandra Canella di Confartigianato, Silvia Pulvirenti di Confcooperative, Davide Battini Legacoop.

Sotto la lente di ingrandimento i codici Ateco, che avrebbero escluso alcune categorie, per cui sono stati citati esemplificativamente i distributori di carburante, e incluso attività che nel corso dell’emergenza possono non aver risentito di chiusure o di cali di fatturato, citati i commercialisti, i fisioterapisti, i tabaccai, le rosticcerie, le rivendite di materiali per l’edilizia e per l’agricoltura.

È stato inoltre portato il caso dei lavoratori artistici, «da uniformare», senza distinzioni legate al settore della lavorazione,
sia esso legno, vetro, ceramica, ecc., e di quelli delle gallerie commerciali, per cui le misure hanno utilizzato parametri ad hoc. La richiesta è stata di poter recuperare chi non ha avuto accesso ai ristori per i tempi di presentazione della domanda o per irregolarità ora sanate.
Dal primo cittadino è venuta la conferma del nuovo bando a cui è stato riservato un plafond di 300mila euro. «In chiusura del 2020 abbiamo potuto impegnare una prima somma di 100mila euro: le risorse allora allocabili, sapendo che avremmo messo mano ad altri provvedimenti. Ad approvazione del rendiconto abbiamo avuto la possibilità di mettere in disponibilità questi altri 300mila».

L’assessore Grandi ha ribadito che l’elenco dei codici Ateco è stato stilato partendo dai codici individuati per i tre bandi Tari copparesi, rispetto ai quali le realtà economiche hanno dichiarato se sono state chiuse completamente, parzialmente o hanno avuto difficoltà nell’operare, i quali sono stati integrati con quelli indicati da Camera di Commercio, in possesso di una propria lista di codici penalizzati.
«Il cantiere con la Camera di Commercio è aperto e abbiamo modo di definire un quadro ancor più includente. I fondi sono tali da poter coprire comunque le esigenze di chi sia rimasto escluso dal primo bando».

Giulia Minichiello ne ha ripercorso l’iter tecnico della procedura, così da chiarire alcune perplessità su tempi ed esclusioni. In particolare ha dato conto dei 60 giorni necessari per l’indispensabile controllo istruttorio, a partire dalla regolarità amministrativa e contributiva.
Il primo comitato di valutazione si è tenuto il 12 aprile, con l’individuazione di una prima tranche di attività, subito ristorate, e il secondo il 30 aprile, che ha stilato la graduatoria finale: le esclusioni sono legate a mancanza di firme e documenti e a irregolarità contributive al momento della domanda, rispetto alle quali ammettere una regolarizzazione successiva non sarebbe stato corretto per chi avesse adempiuto a tutti gli obblighi nei tempi.

COMMEMORAZIONE DI DANTE BIGHI:
Martedì l’omaggio al cimitero e la presentazione del programma del Centro Studi.

Si terrà martedì 18 maggio la cerimonia di commemorazione in occasione del 27° anniversario della scomparsa di Dante Bighi, che sarà ricordato alle 10.30 presso la sepoltura al Cimitero di Copparo. Successivamente sarà presentato il progetto 2021 del Centro Studi Dante Bighi.
Due momenti per onorare l’artista che con la sua opera e il suo stesso modo di vivere, ha dato lustro a Copparo, a cui lo ha sempre legato un forte sentimento di appartenenza, anche quando la passione e il lavoro lo hanno portato lontano, in giro per il mondo. Le famose campagne pubblicitarie, i ‘libri oggetto’, le raccolte d’arte e i cenacoli di
artisti lo connotano come un grande personaggio del Novecento.  La preziosa donazione al Comune di opere di arte moderna, con 90 fra quadri e sculture di 70 artisti famosi tra cui Brindisi, Christo, Fontana, Warhol, e il lascito di Villa Bighi con lo splendido parco, ora sede del Centro Studi, rappresentano un gesto d’amore verso il territorio. Il vincolo di questi luoghi a esclusivo utilizzo culturale costituisce una responsabilizzazione collettiva alla custodia e allo sviluppo dell’arte e dell’espressione culturale.

Ewen e la via delle seconde possibilità di Irene Galeotti in libreria dal 22 maggio

da BookTribu

Un ragazzino di undici anni che, tra normalità e magia, affronta scelte e nuove strade. Ewen e la via delle seconde possibilità di Irene Galeotti, edizioni BookTribu, è un romanzo fantasy in libreria da sabato 22 maggio.
Ewen è rimasto solo. La sua vita è esplosa insieme alla villa in cui è cresciuto e alle verità raccolte. Relegato in una casafamiglia con una direttrice dispotica e ragazzi che lo tormentano, Ewen ricomincerà, un’altra volta, un’altra vita. Dovrà comprendere che non sempre persone e situazioni sono come sembrano, e riuscire a fare tesoro della sua seconda possibilità.
Un fantasy che colpisce per la sua delicatezza. L’universo immaginario che delinea l’autrice è fiabesco, eppure radicato nella realtà che vivono oggi i coetanei di Ewen e i suoi amici. Il lettore si trova dunque a entrare in dinamiche relazionali usuali per i giovanissimi, così come il cambio di scena dal reale al fantastico avviene senza strappi e ciò permette di rimanere saldamente ancorati ai protagonisti. In Ewen e la via delle seconde possibilità, il lettore può partecipare all’avventura perché è un romanzo che muove la curiosità in ogni vicenda che Ewen si trova per suo volere, e suo malgrado, ad affrontare.
“Il ragazzino che avevamo iniziato a conoscere nel mio romanzo precedente Ewen e il lago dei destini incrociati, ha visto la sua vita di prima saltare per aria – spiega l’autrice Irene Galeotti -, in questo secondo volume dovrà adattarsi a una situazione inaspettata, avrà l’occasione di andare a scuola e di frequentare coetanei, come tanto desiderava, e questo non si rivelerà sempre facile. Ma Ewen non sarà il solo a dover sfruttare una seconda possibilità, voi ci riuscireste?”
L’autrice, allora, è come se fornisse al suo protagonista una bussola che ha come punti cardinali gli amici: Ewen senza amici non è Ewen. Ewen con gli amici è più di se stesso: è un ragazzo intrepido, pronto ad affrontare la inevitabile scelta che contrappone il bene al male.
Irene Galeotti, bolognese, concilia il lavoro d’ufficio con la creatività. Ama viaggiare, dipingere, cucinare, fotografare, fare volontariato. Nel 2019 vince il premio di narrativa Young Adult al quarto concorso letterario nazionale di BookTribu con il romanzo Ewen e il lago dei destini incrociati, primo volume della trilogia.

EUTANASIA: mobilitazione nazionale Ass.Coscioni nel week end

da: Associazione Luca Coscioni 

EUTANASIA, MOBILITAZIONE NAZIONALE ASS.COSCIONI NEL WEEK END. IN 16 REGIONI.
L’ULTIMA CHIAMATA AL PARLAMENTO PRIMA DEL REFERENDUM DI LUGLIO AGOSTO E SETTEMBRE.
76 I TAVOLI INFORMATIVI
“Sono benvenuti ai tavoli nuovi volontari, avvocati e notai autenticatori”

IL DETTAGLIO SU CITTA’ E REGIONI AL CENTRO DELL’INIZIATIVA [Vedi qui]

L’Ass.Luca Coscioni, attiva a livello internazionale a tutela del diritto alla Scienza e alla Salute,  questo week end a partire da oggi venerdì 14 maggio è presente in 16 regioni con una mobilitazione nazionale per l’Eutanasia Legale. Sarà un’ultimo tentativo di invitare il PArlamento a legiferare con l’allestimento di 76 tavoli informativi in tutta Italia, in vista della grande raccolta firme che avverrà nei mesi di luglio agosto e settembre, quando tutto il paese sensibile al tema sarà chiamato a manifestare la propria adesione, necessaria al raggiungimento delle 500.000 firme utili alla convocazione di un referendum nazionale.

L’iniziativa del week end rappresenta per noi un’ultima chiamata al Parlamento prima della grande mobilitazione estiva – annuncia Marco Cappato, Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni -. Nonostante il deposito del testo base avvenuto questa settimana in Commissione sul provvedimento di legge relativo all’aiuto alla morte volontaria, il timore ora è che la discussione resti intrappolata nelle sabbie mobili dalle stesse logiche clientelari che hanno bloccato per otto anni la discussione della nostra proposta di legge.

Infatti il testo depositato evidenzia un compromesso al ribasso tra i partiti, che sancisce una grave e incomprensibile discriminazione tra malati. E’ proprio con l’obiettivo di una piena e non discriminatoria legalizzazione dell’eutanasia sul modello olandese che dal primo luglio partirà la campagna di raccolta firme promossa dall’Ass.Luca Coscioni sul referendum di abrogazione parziale dell’articolo 579 del codice penale che abbiamo depositato in Cassazione, per il quale hanno già fornito la disponibilità a raccogliere le firme 2.200 volontari.

Lunedì 17 maggio ore 14.00 – VI Appuntamento con Terziario Donna Ferrara Confcommercio.

Ufficio stampa ASCOM Ferrara.
Proseguono gli appuntamenti organizzati da Terziario Donna Ferrara di Confcommercio: Caffè in Rosa – questo il nome del progetto – vede lunedì prossimo (17/05) una sesta puntata dedicata allo “star bene”. Ospite del pomeriggio sarà Ingrid Trapella titolare del centro polifunzionale “Divertimondo” a Copparo. A moderare l’evento sarà Simona Salustro, Presidente provinciale di Terziario Donna Confcommercio Ferrara a partire dalle ore 14.00 con una durata di una quindicina di minuti.
“Questa volta l’obiettivo del nostro incontro – entra nello specifico Paola Bertelli, componente del Consiglio di Terziario Donna – riprende il filo conduttore della cura della persona. Chiederemo alla nostra ospite come mantenerci in forma ma non solo dal punto di vista prettamente fisico ma anche come rigenerarci, ritrovare energia e motivazioni facendo specifiche attività motorie. Percorsi ginnici, didattici, ludici e ricreativi studiati per adattarsi a tutte le età. Inoltre in questo dialogo vogliamo anche capire la vicenda professionale dell’imprenditrice che si è trovata a fare i conti con un’attività ben avviata ma costretta a lunghi mesi di chiusura dovute all’emergenza sanitaria. Come ha reagito, quali strategie di marketing e social ha messo in campo, qual’è insomma la cura che ha attuato per dare un futuro al suo progetto imprenditoriale”conclude la Bertelli.
Gli appuntamenti di Caffè in Rosa sono ogni lunedì sulla pagina Facebook @terziariodonnaferrara e sul canale Youtube di Ascom Confcommercio Ferrara – youtube.com/ascomfe

Difesa del suolo: A Santa Sofia (Fc) conclusi i lavori di messa in sicurezza della strada comunale Berleta-Biserno, in località Castagnolo.

 

Difesa del suolo. A Santa Sofia (Fc) conclusi i lavori di messa in sicurezza della strada comunale Berleta-Biserno, in località Castagnolo. L’assessore Priolo: “Grazie a collegamenti efficienti e funzionali, mettiamo al centro le necessità dell’Appenino e la piena valorizzazione delle sue bellezze naturalistiche”.

Intervento da 130mila finanziato dalla Regione e progettato dall’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile che consentirà la riapertura della via, importante collegamento fra la vallata di Corniolo e quella di Biserno e Ridracoli.

Bologna – Manca solo l’asfaltatura, ma è certo che la strada comunale Berleta-Biserno riaprirà. Con un intervento da 130mila euro si sono infatti conclusi i lavori per mettere in sicurezza la viabilità in località Castagnolo, nel Comune di Santa Sofia (Fc).

La via di comunicazione, oltre a collegare la vallata di Corniolo e quella di Biserno-Ridracoli, assume una rilevanza fondamentale anche dal punto di vista turistico: rappresenta infatti un percorso alternativo alla Provinciale 112 per raggiungere la Diga di Ridracoli, nel cuore delParco nazionale delle Foreste Casentinesi. Ora restano da effettuare solo le opere di asfaltatura, a cura del Comune, programmate entro l’autunno.

“Ripristinare la viabilità colpita da frane e smottamenti- commenta l’assessore regionale alla Protezione civile, Irene Priolo– è tra gli obiettivi prioritari da raggiungere per garantire la qualità della vita a chi vive in montagna. La Regione è in campo con una strategia di messa in sicurezza del territorio che pone al centro le necessità dell’Appennino e la piena valorizzazione delle sue bellezze naturalistiche e ambientali, valorizzazione possibile anche grazie a collegamenti efficienti e funzionali”.

“Grazie ai lavori eseguiti- sottolinea il sindaco di Santa Sofia, Daniele Valbonesi– tornerà percorribile una strada che collega la vallata del Bidente di Ridracoli con quella di Campigna e che rappresenta una delle porte di accesso al Parco nazionale delle Foreste Casentinesi. La fragilità dell’Appennino ha bisogno di attenzione e prevenzione: con interventi come questo la Regione dimostra di avere a cuore aree che hanno una funzione straordinaria dal punto di vista ambientale per l’intero territorio regionale”.

Riparati i danni causati da due smottamenti:

I lavori, finanziati dalla Regione e progettati dall’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile, hanno riparato i danni provocati da due smottamenti della scarpata a monte della strada, che avevano causatol’occupazione di buona parte della carreggiata, con il conseguente divieto di circolazione delle auto in entrambi i sensi di marcia deciso dal Comune a marzo 2018.

Più in dettaglio, con i lavori appena realizzati la scarpata è stata riprofilata e rafforzata con reti e funi in entrambi i tratti del dissesto.

Per trattenere l’eventuale materiale proveniente da monte, è stato inoltre realizzato un muro in cemento armato con il relativo drenaggio.

Nelle porzioni della strada adiacenti al muro è stata invece costruita una palizzata in legno.

 

Per tutte le informazioni sui lavori in corso in Emilia-Romagna per la sicurezza del territorio consultare il sito: https://www.regione.emilia-romagna.it/territoriosicuro. /red

Sindaco e Graziella Ferretti (Udi di Codigoro) tra gli alunni della scuola primaria di Pontelangorino, per promuovere la lettura e il rispetto di genere.

Comunicato stampa Comune di Codigoro.
Ogni libro spalanca una finestra sul mondo ed è proprio per promuovere la lettura sin dalla più giovane età, stimolando, al contempo, la coscienza civica dei più piccoli, che il Sindaco Sabina Alice Zanardi e la referente responsabile dell’Udi di Codigoro, Graziella Ferretti, hanno effettuato, questa mattina, una visita agli alunni della scuola primaria di Pontelangorino.
Alle prime due classi del citato plesso scolastico è stata consegnata una copia del libro “Mimose in fuga” di Serena Ballista, letto nell’area verde, all’aperto, da Elisabetta Leoni, socia dell’Udi di Codigoro. “In continuazione con il ciclo di letture online organizzate dall’Amministrazione Comunale, in collaborazione con l’Udi di Codigoro – spiega il sindaco Sabina Alice Zanardi -, abbiamo voluto promuovere questo incontro con gli alunni. Oggi, con il supporto dell’insegnante Bascia Buora, abbiamo fatto visita agli alunni della scuola di Pontelangorino, mentre il 19 maggio, alle ore 14 faremo visita ai loro coetanei della scuola primaria di Codigoro. Desidero ringraziare l’Udi di Codigoro per aver condiviso questa bella iniziativa, che stimola i più piccoli a scoprire la storia di Mimì, protagonista di Mimose in fuga, un libro dedicato a tutte le donne, ai loro sogni, un libro capace di aprire il cuore alla fantasia, ma anche alla riflessione sul rispetto di genere. Ringrazio – aggiunge il Sindaco- anche Coop Alleanza 3.0, che ha collaborato alla riuscita dell’iniziativa.”

20 maggio: Il circuito UCI Cinemas annuncia la riapertura degli UCI dell’Emilia Romagna.

 

Ufficio stampa UCI Italia Spa.

IL CIRCUITO UCI CINEMAS ANNUNCIA LA RIAPERTURA IL 20 MAGGIO E INAUGURA IL NUOVISSIMO UCI LUXE MAXIMO A ROMA.

Dal 20 maggio UCI riparte in molte città e con UCI Luxe Maximo offrirà agli spettatori un’esperienza cinematografica di lusso, grazie alle poltrone reclinabili di ultima generazione, alla straordinaria qualità delle proiezioni e delle offerte.

14 maggio 2021 – UCI Cinemas, il più importante Circuito cinematografico presente in Italia con 43 strutture multiplex e 440 schermi, è lieta di annunciare che a partire dal prossimo 20 maggio UCI Alessandria, UCI Arezzo, UCI Bicocca, UCI Casoria, UCI Como, UCI Curno, UCI Ferrara, UCI Firenze, UCI Fiumara Genova, UCI Fiume Veneto, UCI Gioia del Colle, UCI Lissone, UCI Marcianise, UCI Meridiana Bologna UCI Certosa Milano, UCI Milanofiori, UCI Molfetta, UCI Orio, UCI Piacenza, UCI Porta di Roma, UCI Reggio Emilia, UCI Romaest, UCI Romagna, UCI Sinalunga, UCI Torino Lingotto, UCI Verona e UCI Luxe Palladio Vicenza e UCI Luxe Marcon Venezia riapriranno al pubblico con la ripresa delle proiezioni. Si tratta della prima riapertura da inizio 2021 e che prevede una progressiva riapertura delle restanti multisale del Circuito nel corso delle prossime settimane. UCI Cinemas coglie questa occasione per dare nuovamente il bentornato ai clienti affezionati e ringraziarli per la loro pazienza e comprensione durante questo lungo periodo difficile.

Quella di UCI Luxe Maximo, Il primo nella capitale, sarà invece una nuovissima apertura e offrirà agli spettatori un’esperienza cinematografica di lusso, grazie alle poltrone reclinabili di ultima generazione presenti in tutte le sue 7 sale, alla straordinaria qualità delle proiezioni e delle offerte e alla nuovissima sala iSense, dotata di proiettore 4K Laser e sistema audio Dolby Atmos®.

UCI Luxe Maximo è presente all’interno del Maximo Shopping Center, Via Laurentina 865, Roma. Il cinema, al piano +2 del centro, è posizionato in un’area strategica, interamente dedicata all’intrattenimento e al Food di ultima generazione.

UCI Luxe – La miglior esperienza di cinema in Italia:

Al fine di garantire il massimo del comfort agli amanti del grande schermo, all’interno delle 7 sale di UCI Luxe Maximo, sono state introdotte poltrone di lusso reclinabili di ultima generazione disposte in modo tale che tra una fila e l’altra gli spettatori possano avere uno spazio per le gambe superiore di tre volte rispetto a quello esistente nelle normali sale cinematografiche. Tutte le poltrone sono dotate di tavolino a uso esclusivo dello spettatore che ha la possibilità di vivere la sua esperienza cinematografica in una maniera ancora più personale.

Grazie a un miglior posizionamento dei proiettori e degli altoparlanti all’interno delle singole sale e agli extra schermi, UCI Luxe Maximo è in grado di massimizzare la qualità delle proiezioni in termini di immagini e suoni.

UCI Luxe Maximo dispone anche della nuovissima sala iSense, la migliore esperienza cinematografica di UCI. La sala iSense, anche questa con poltrone reclinabili, è progettata appositamente per dare ai film la massima qualità del suono e dell’immagine. Grazie al proiettore 4K e il sistema audio Dolby Atmos® i clienti potranno vivere i film con immagini più brillanti e un audio cristallino da ogni direzione.

UCI Luxe Maximo inoltre, appena le disposizioni lo permetteranno, offrirà una vasta gamma di opzioni di cibo e bevande, come popcorn aromatizzati, pizze, panini, snack golosi. Così come presso UCI Luxe Campi Bisenzio, UCI Luxe Marcon e UCI Luxe Palladio, la nuova multisala di Roma ospiterà l’Oscar’s Bar che proporrà cocktail, aperitivi, vini di qualità e birre artigianali. In più ci saranno gli innovativi distributori Coca Cola Freestyle, per consentire agli utenti di ordinare le bevande anche direttamente dal display del proprio smartphone. Non sarà così più necessario alcun contatto con la macchina che erogherà la bibita scelta in tutta sicurezza e comodità. Coca Cola Freestyle attraverso un touchscreen e la tecnologia del microdosaggio dà la possibilità di scegliere fra più di 100 prodotti gassati e non, fra cui oltre 70 bevande a basso o nullo contenuto calorico e più di 90 senza caffeina. Saranno inoltre disponibili la Fanta e Coca Frozen, le famose bevande in versione ghiacciata.

Oltre a tutti i film in programmazione, nella multisala saranno inoltre proiettati concerti musicali, eventi sportivi, opere liriche, teatro, manga e film in versione originale. Gli spettatori potranno usufruire delle tariffe agevolate che il Circuito UCI prevede per gli amanti del cinema. Prima fra tutte, quella legata al piano di fidelizzazione che consente di ottenere sconti e biglietti omaggio attraverso l’attivazione delle tessere SKIN ucicard (SKIN Cinema, SKIN Student e SKIN Family).

La multisala offrirà la possibilità di organizzare conferenze aziendali, lanci di prodotto, meeting su più cinema contemporaneamente grazie ai collegamenti in streaming o via satellite da qualsiasi parte del mondo, con un servizio di eccellenza audiovisiva. Tra gli eventi a disposizione della clientela anche premiére mondiali, anteprime riservate con attori e prime visioni riservate.

Attivi anche tutti i servizi e le promozioni che facilitano l’accesso nelle sale, come la App gratuita del Circuito che consente il check-in in sala senza il passaggio alle casse, le biglietterie automatiche self-service presenti sul posto e il call center (892.960).

Nell’ UCI Luxe Maximo, come per tutti gli altri cinema, sono stati introdotti i nuovi protocolli di sicurezza a salvaguardia della salute e del benessere di tutto il pubblico, come le misure di distanziamento sociale che includono limitazioni nel numero di posti disponibili per ogni spettacolo e la garanzia di avere delle poltrone vuote tra gli spettatori. Per ulteriori informazioni sui protocolli di sicurezza visitare il sito: www.ucicinemas.it/siamocinemapiusicuri.

Al ritorno in sala, gli spettatori potranno assistere a film come: ‘Il Cattivo poeta’ (01 Distribution), ‘Io rimango qui’ (Notorious), ‘Il sacro male’ (Warner), ‘Un altro giro’ (Medusa), ‘Morrison’ (Vision), nell’attesa dei grandi blockbuster di quest’anno come: ‘Peter Rabbit 2: The Runaway’, ‘Fast & Furious 9’, ‘Black Widow’, ‘Top Gun: Maverick’ e l’attesissimo ‘No Time to Die’.

Ramon Biarnès, Managing Director ODEON Cinemas Group Southern Europe (Spagna, Italia, Gemania e Portogallo) ha dichiarato:

“Siamo felici di dare il benvenuto ai nostri ospiti per vivere di nuovo insieme l’emozione del cinema sul grande schermo dal 20 maggio. I nostri colleghi hanno lavorato instancabilmente per garantire di essere pronti a riaprire in sicurezza, e vorremmo ringraziarli enormemente per i loro incredibili sforzi e il continuo duro lavoro. Sappiamo che i nostri clienti sono entusiasti di tornare e non vediamo l’ora di poter vivere di nuovo insieme la magia del cinema, con la nostra passione, offrendo un’esperienza entusiasmante. Il benessere dei nostri ospiti e dei nostri colleghi è la nostra massima priorità e in tutti i nostri siti saranno presenti tutte le misure di sicurezza indicate dalle disposizioni, con rigorosi protocolli di distanziamento sociale in atto, per garantire che gli spettatori possano godersi l’esperienza cinematografica UCI nell’ambiente più sicuro”.

 

Il gruppo ODEON Cinemas Group è il più importante circuito cinematografico europeo e fa capo alla società AMC Entertainment Holdings. In Italia conta 43 strutture multiplex, per un totale di 440 schermi.

Coldiretti, sabato 15 maggio “Abbiamo riso per una cosa seria” al mercato di Campagna Amica Ferrara.

Comunicato stampa Coldiretti.
COLDIRETTI, SABATO 15 MAGGIO AL MERCATO COPERTO DI CAMPAGNA AMICA FERRARA INSIEME A FOCSIV “ABBIAMO RISO PER UNA COSA SERIA”: SCOPRIAMO IL RISO CHE FA DEL BENE

Appuntamento al Mercato Coperto di Campagna Amica Ferrara di Via Montebello 43, dalle 10 alle 13, con i volontari di FOCSIV per l’iniziativa ABBIAMO RISO PER UNA COSA SERIA, a favore dell’agricoltura familiare nel mondo, con al centro il riso, uno degli alimenti più consumati e base alimentare di una gran parte della popolazione mondiale.

Con l’acquisto di una confezione di riso 100% italiano della Filiera degli agricoltori italiani, per una donazione minima di 5 euro sarà possibile contribuire al progetto con 30 interventi diversi in 30 paesi di tre Continenti – Africa, America Latina e Asia – in difesa di chi lavora la terra. Tutti insieme uniti per contrastare fenomeni, in Italia e nel resto del mondo, come il caporalato, il lavoro nero e la schiavitù di chi sottopaga i prodotti agricoli e il lavoro nei campi e provoca l’abbandono delle terre e il loro l’accaparramento da parte delle multinazionali e delle finanziarie.

Oltre all’acquisto solidale del riso, nel corso della mattina si potranno degustare abbinamenti di riso con prodotti di stagione e del nostro territorio, come gli asparagi ed il patè di aglio di Voghiera, trovare ricette (dolci e salate) per preparare ottimi piatti a base di riso e scoprirne le caratteristiche e proprietà, in una delle province di produzione che si fregia anche del marchio IGP per le particolarità del riso del nostro Delta del Po.

Come sempre sarà poi possibile fare gli acquisiti dei prodotti di stagione della filiera agricola, sui banchi dei produttori di Campagna Amica, dai salumi ai formaggi, fiori, pasta, riso, aglio, carni, vongole, pane, riso, fragole, asparagi ed altra verdura fresca, dalle 8.30 alle 13.30 

Tumore alla mammella: Anche grazie alla Rete dei Centri di senologia in Emilia-Romagna si sopravvive di più e la mortalità è in costante calo.

 

Sanità. Tumore alla mammella, anche grazie alla Rete dei Centri di senologia in Emilia-Romagna si sopravvive di più e la mortalità è in costante calo. Appena insediato il Coordinamento, tre rappresentanti di associazioni delle pazienti al suo interno. L’assessore Donini: “A fianco delle donne, per garantire cure e assistenza sempre più all’avanguardia. Fondamentale il ruolo delle associazioni”.

I Centri accompagnano passo passo le pazienti per tutta la durata del percorso, dalla prevenzione alla cura, assicurando anche il supporto psicologico. Nel 2019 hanno trattato il 96% delle donne operate per questa patologia in Emilia-Romagna. Oltre 4.500 i nuovi casi diagnostica ogni anno.

Bologna – Sono oltre 4.500 i nuovi casi di tumore alla mammella diagnosticati ogni anno in Emilia-Romagna.  Una regione che, tuttavia, può vantare la sopravvivenza più lunga delle pazienti in ambito nazionale (l’89% a 5 anni) e tra le più alte d’Europa, con una mortalità in costante calo (-2% l’anno). Risultati importati, ottenuti grazie allo screening, con cui ogni anno vengono esaminate gratuitamente 350mila donne dai 45 ai 74 anni, e anche a una rete di eccellenza, in campo nazionale e internazionale, che segue le pazienti lungo tutto il percorso di diagnosi e cura.

Sono i 12 Centri di senologia della Regione Emilia-Romagna, di cui si è insediato il Coordinamento proprio in questi giorni. Con una novità: per la prima volta tre rappresentanti di associazioni delle pazienti, afferenti ad Europa Donna Italia – il movimento che maggiormente rappresenta oggi i diritti delle donne nella prevenzione e cura del tumore al seno -, partecipano direttamente al governo della rete dei Centri specializzati. Potranno così contribuire in prima persona alle decisioni clinico-organizzative che regolano i comportamenti e i risultati delle strutture.

“In tutti questi anni- commenta l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini-, abbiamo lavorato con un preciso obiettivo: qualificare sempre di più il servizio di assistenza alle donne con tumore al seno, sospetto o certo, lungo l’intero percorso diagnostico e terapeutico, dagli esami di prevenzione al trattamento, ai successivi controlli. Non solo, perché ci siamo impegnati anche a rendere ancora più funzionante il sistema di relazioni tra donne, professionisti e strutture dedicate alla diagnosi e alla cura di questa frequente patologia, in un percorso di collaborazione attiva con le associazioni delle pazienti avviato anni fa. Perché anche in questo ambito, come sempre e a maggior ragione quando si parla di sanità, quello che rivestono le associazioni è un ruolo importantissimo. Siamo certi che- conclude Donini-, da questa nuova fase di dialogo e confronto possano nascere ulteriori stimoli per una proficua collaborazione per il bene di tutte le donne affette da patologia oncologica”.

La rete dei Centri di senologia

I 12 Centri di senologia sono stati attivati in Emilia-Romagna nel 2018: da quel momento, hanno puntato ad offrire modalità organizzative e professionali sempre più omogenee e condivise, a garantire prestazioni di altissimo livello (secondo le Linee guida più moderne e le tecnologie più nuove e sofisticate) e, soprattutto, ad accompagnare passo per passo le donne per tutta la durata del loro percorso di diagnosi e cura, assicurando anche il necessario supporto psicologico.

Oggi, per garantire una migliore ed efficace presa in cura, le pazienti potranno avvalersi dell’apporto in prima persona delle loro rappresentanti all’interno del Coordinamento, e migliorare bisogni specifici, promuovendo un dialogo concreto con chi ha necessità di cure.

Pigozzi, Cna: “Artigianato Artistico escluso dai Ristori della Regione. Ma nel settore abbiamo avuto cali di fatturato fino al 60%”.

 

Comunicato stampa CNA Ferrara.

Pigozzi, Cna: “Artigianato Artistico escluso dai Ristori della Regione. Ma nel settore abbiamo avuto cali di fatturato fino al 60%”

“E con grande amarezza e stupore che apprendo dell’esclusione dell’artigianato artistico dal nuovo Bando Ristori della Regione Emilia Romagna”.

E’ questo il commento di Marco Pigozzi, Presidente di Cna Artigianato Artistico Ferrara, dopo la decisione della Regione di aprire una nuova finestra di ristori rivolti alle imprese colpite dall’emergenza Covid. Le risorse riservate alla nuova tornata di contributi a fondo perduto ammontano a tredici milioni di euro complessivi, suddivisi tra sette categorie imprenditoriali: tra di esse, purtroppo, non figura l’artigianato artistico.

“E’ una situazione paradossale – dice Pigozzi – Buona parte dei nostri introiti dipende infatti dalle vendite nei mercatini dell’artigianato artistico, che sono chiusi da ottobre e che non hanno ricevuto il ristoro che è stato concesso, invece, ai mercati ambulanti”.

Da qui l’amarezza espressa dal Presidente di Cna Artigianato artistico: “Tra gli artigiani del nostro settore si sono verificati cali di fatturato fino al 60%. Sin da gennaio di quest’anno CNA sta sollecitando maggior attenzione nei confronti di un settore che è stato penalizzato dall’emergenza e costretto a ripensare il proprio modo di lavorare. Chi opera nell’artigianato artistico ha dovuto adottare strumenti digitali, sbarcare sul web, proporsi attraverso l’e-commerce. Questo ha richiesto un ripensamento complessivo della propria attività, e investimenti economici non indifferenti. Tutto ciò in un periodo di crisi in cui gli acquisti sono enormemente calati. Perché dunque non tener conto dell’artigianato artistico tra le imprese danneggiate dall’emergenza sanitaria e quindi da ristorare?”.

L’appello di Pigozzi si conclude con un invito alle istituzioni: “un maggior confronto con le associazioni di categoria, portavoce degli imprenditori del territorio, contribuirebbe a utilizzare al meglio le risorse messe a disposizione per incentivare le piccole aziende oggi escluse da molti aiuti”.

Mobilità: Trasporto pubblico locale e scuola.

 

Mobilità. Trasporto pubblico locale e scuola, l’assessore regionale Corsini risponde al Presidente della Provincia di Modena: “Abbiamo fatto la nostra parte e anche di più, a Modena e in tutti i territori dell’Emilia-Romagna. Uno sforzo straordinario, con investimenti per 23 milioni di euro per garantire 600 mezzi aggiuntivi e la capienza al 50%. Abbiamo utilizzati tutti i mezzi disponibili sul mercato pubblico e privato”.

L’assessore: “Per le proprie caratteristiche, il territorio modenese ha avuto un milione di risorse in più rispetto agli altri bacini e, dopo la Città metropolitana di Bologna, la dotazione più alta di mezzi aggiuntivi, che sono 73. Situazione conosciuta bene dal presidente Tomei, che ha partecipato e condiviso le scelte del tavolo prefettizio e quello di monitoraggio convocato dalla Regione ogni settimana di inizio anno scolastico”.

Bologna – “Abbiamo fatto la nostra parte e anche di più: a Modena come in tutti i territori dell’Emilia-Romagna. La Regione e le Aziende di trasporto pubblico hanno messo in circolazione tutti i mezzi disponibili sul mercato, tra pubblico e privato, per garantire la ripresa in sicurezza della scuola mantenendo la capienza al 50% come disposto dal Governo. In tutto quasi 600 mezzi aggiuntivi dal settembre scorso, inizio dell’anno scolastico, ad oggi. Uno sforzo immenso sostenuto da investimenti per 23 milioni di euro e oltre 7,6 milioni di chilometri aggiuntivi. Non capisco quindi le affermazioni del Presidente della Provincia di Modena apparse oggi sulla stampa locale. Oltre tutto, per le proprie caratteristiche, il territorio modenese è quello che ha beneficiato di più risorse, un milione di euro in più rispetto a tutti gli altri bacini”.

L’assessore regionale ai Trasporti, Andrea Corsini, risponde alle considerazioni del presidente della Provincia, Tomei, sulla necessità di potenziare ulteriormente la dotazione bus nella provincia modenese che, dopo la città metropolitana di Bologna, rappresenta il bacino cui è stato destinato il maggior numero di mezzi aggiuntivi, 73.

“Purtroppo, gli autobus non si comprano al supermercato- prosegue l’assessore- e Seta, così come tutte le altre Aziende Tpl, hanno setacciato il mercato e messo a disposizione tutto quello che c’era. E sempre con la massima trasparenza, come anche Tomei sa bene, visto che ha partecipato agli incontri e condiviso ogni scelta presa dal tavolo prefettizio e da quello di monitoraggio che la Regione ha convocato praticamente ogni settimana dall’avvio dell’anno scolastico”.

“Il trasporto pubblico dell’Emilia-Romagna funziona bene- aggiunge Corsini– e ha retto finora condizioni straordinarie, garantendo il diritto alla mobilità di pendolari, studenti e cittadini fin dall’inizio della pandemia, senza interruzioni. Se la scuola incontra difficoltà per organizzare la propria attività sulla base di turni, temo che non si possa fare altro che prenderne atto. Aggiungo che se il Governo non toglierà il vincolo del 50% sulla capienza dei mezzi, come ho già detto in tempi non sospetti, sarà impossibile assicurare la ripresa al 100% delle attività didattiche il prossimo anno scolastico”.

“Lo ripeto: mezzi in più disponibili sul mercato non ce ne sono, abbiamo messo in circolazione tutti quelli idonei. E trovo veramente singolare- chiude l’assessore- che chi ha un incarico istituzionale e ha seguito attivamente, nelle varie sedi, tutti gli incontri fatti finora, avanzi richieste che sa già essere impossibili da soddisfare. Non si può misurare e valutare la realtà con le categorie di giudizio delle situazioni normali. Non credo di dover ricordare i contorni del dramma che stiamo tutti vivendo. E trovo singolare che si adombri l’operato di chi ha sempre consentito lo svolgimento regolare dei servizi nonostante lockdown, emergenze e ripartenze”.

 

Mobilità: La Regione chiama l’UE per il dossier aeroporti.

 

Mobilità. La Regione chiama l’Ue per il dossier aeroporti. L’assessore Corsini: “Infrastrutture strategiche per agganciare la ripartenza del turismo. Occorrono deroghe per permettere gli investimenti. Confermiamo i 48 milioni di euro per i 4 scali regionali”.

Oggi l’incontro con le europarlamentari Gualmini e Basso e i rappresentanti degli aeroporti di Parma, Bologna, Forlì e Rimini. Dalle parlamentari disponibilità piena ad approfondire tutti i temi emersi e a valutare spazi di manovra per i correttivi. “Un errore strategico escludere gli aeroporti dal Pnrr, la transizione ecologica non è incompatibile con il trasporto aereo”.

Bologna – La Regione chiama l’Ue per cercare di risolvere la difficile situazione degli aeroporti regionali in profonda crisi da pandemia. Perché se è vero che il turismo sarà un driver fondamentale per la ripartenza, gli aeroporti sono vettori strategici per agganciare il rilancio dell’Emilia-Romagna sui mercati nazionali ed esteri.

Ne hanno parlato oggi Andrea Corsini, assessore regionale a Infrastrutture e Turismo, incontrando le parlamentari europee, Elisabetta Gualmini (Pd) e Alessandra Bosso (Lega), presenti i rappresentanti dei quattro scali regionali di Bologna, Parma, Rimini e Forlì.

In sintesi, sono due le questioni -tra sostegni e investimenti– che devono essere corrette per permettere di attivare gli interventi necessari alla ripresa post emergenza sanitaria.

Per quanto riguarda i sostegni, il primo problema riguarda l’attivazione di ristori per l’aeroporto di Bologna che, superando i 3 milioni di passeggeri l’anno, in base al regolamento europeo, si troverebbe ad essere escluso dagli aiuti. Una situazione comprensibile in un periodo normale, molto meno considerando la grave crisi pandemica che ha inciso in modo pesante sui bilanci.

Il secondo problema invece investe Forlì dove, sempre in base al regolamento, non sarebbero consentiti investimenti perché lo scalo dista meno di 100 chilometri da quello di Rimini, a meno che il traffico passeggeri si attesti a meno di 200mila unità nei prossimi due anni di esercizio. Un vincolo che costringerebbe il Ridolfi, per ottenere gli aiuti, a ridimensionare il proprio piano industriale.

Più in generale, in tema investimenti, è stato evidenziato il paradosso dell’esclusione degli aeroporti dal Pnrr (piano nazionale ripresa e resilienza): da più parti si è infatti ribadito che anche queste infrastrutture possono rientrare di diritto nel capitolo della transizione ecologica visto anche l’ottimo risultato dell’aeroporto di Bologna che di recente ha ricevuto un premio come scalo più green d’Italia.

“Noi confermiamo i 48 milioni di euro per i quattro scali- afferma Corsini– ma riteniamo che ci siano tutti gli elementi per agire sugli investimenti, quindi sul debito buono, anziché sulla liquidità. I nostri aeroporti hanno dei piani industriali in grado di sostenere la ripartenza a medio e lungo periodo. Abbiamo bisogno che l’Ue, in considerazione della pandemia mondiale che si è abbattuta su tutti i settori, dimostri elasticità consentendo le deroghe ai regolamenti necessarie allo sviluppo degli scali per intercettare fin da subito la ripresa”.

I rappresentanti degli aeroporti hanno chiesto di “Disegnare un codice dell’emergenza, per non rischiare di arrivare troppo lunghi con le misure. Non vogliamo aiuti di stato ma risorse per gli investimenti e gli strumenti ideali in questo senso sono il Pnrr e poi il Recovery Plan. Non si capisce, infatti, perché gli aeroporti non possano essere considerati come infrastrutture che possono concorrere alla transizione ecologica con investimenti per la sostenibilità. Sarebbe un errore strategico escluderci proprio per il ruolo che possiamo giocare nel turismo”.

Le parlamentari europee hanno dato la loro disponibilità ad approfondire le questioni e a verificare lo spazio per eventuali deroghe, ribadendo che ci sono due canali percorribili: uno nazionale, il Pnrr, su cui ci sono due mesi di tempo per lavorare a correzioni e aggiustamenti, e uno regionale che consiste in oltre 100 miliardi di euro per le Regioni italiane per la programmazione dei fondi strutturali 2021-2026 dentro il quale potrebbero rientrare anche gli aeroporti.

L’assessore Corsini, ringraziando Gualmini e Basso per la disponibilità, ha ribadito che “la Regione continuerà il suo pressing presso il ministero dei Trasporti e della Mobilità sostenibili, perché, dopo la lettera inviata dallo stesso presidente Bonaccini, siano approvati i decreti attuativi per sbloccare i 450 milioni di euro destinati agli aeroporti, fondi peraltro già stanziati in Finanziaria e che rappresentano un primo passo sufficiente a coprire almeno le perdite registrate nel settore”.

“Nel ribadire l’impegno della Regione di 48 milioni di euro per i quattro scali- chiude l’assessore- ricordo che per Parma abbiamo già avuto il via libera per 12 milioni euro, per Rimini, dopo un negoziato con l’Ue durato un anno, abbiamo avuto l’ok qualche settimana fa e tre milioni di euro arriveranno già quest’anno, mentre per Forlì stiamo cominciando il negoziato per impostare il dossier da presentare in Europa. Continueremo però a fare pressione sul Governo perché venga risolto questo paradosso e anche gli aeroporti possano entrare giustamente nel Pnrr”.

 

Ferrara Musica riapre al pubblico con il concerto del pianista Andrea Lucchesini.

Comunicato stampa Ferrara Musica.
Riprende finalmente dal vivo la stagione concertistica 2020/2021 di Ferrara Musica: lunedì 17 maggio si inaugura il ciclo “Ferrara Musica Riaperture”, che prevede il recupero di alcuni dei concerti sospesi lo scorso autunno a causa dell’emergenza sanitaria legata alla pandemia.
Protagonista del primo appuntamento – organizzato come i successivi con inizio alle 19 – sarà il celebre pianista Andrea Lucchesini, considerato tra i maggiori interpreti italiani in attività. Un ritorno graditissimo dopo oltre venticinque anni, per la prima volta in assoluto da solista a Ferrara Musica.
Il pianista fiorentino riserverà la propria attenzione a Beethoven e Schumann, due autori a lui congeniali e a lungo coltivati. Nella prima parte del recital suonerà “La tempesta” e “Al chiaro di luna”, due tra le più celebri Sonate per pianoforte di Ludwig van Beethoven. I titoli di questi celebri brani non sono originali, ma fanno parte del linguaggio che accomuna tutti gli appassionati di musica classica. L’opera 27 numero 2 deve il proprio titolo al poeta Ludwig Rellstab, che vide nell’Adagio sostenuto il riflesso del chiarore della luna sul lago dei Quattro Cantoni. Beethoven le aveva dato il sottotitolo “Sonata quasi una Fantasia”, annunciando così l’adozione di una maggiore e imprevedibile libertà creativa. Anche l’opera 31 numero 2 (“La tempesta”) di poco successiva, riflette la sua rottura con la forma tradizionale e una forte propensione ad accentuare i contrasti.
La seconda parte del concerto sarà riservata alla Fantasia in do maggiore op. 17 di Robert Schumann (1839) un monumento che fa stabilmente parte della grande letteratura pianistica romantica. La composizione è collegata all’amore per Clara Wieck, allontanata dal compositore per volontà del padre della fanciulla che si opponeva alle nozze. È di fatto una Sonata in tre tempi e rappresenta uno dei momenti più sublimi di Schumann, con il pianoforte perfetto tramite dell’intimismo e dell’estroversione romantici, che pervengono a fine brano così alla pace e alla catarsi conclusiva.
 
Formatosi alla grande scuola pianistica di Maria Tipo, Andrea Lucchesini s’impone all’attenzione internazionale con la vittoria del Concorso Internazionale “Dino Ciani” al Teatro alla Scala di Milano. Da allora suona in tutto il mondo con orchestre prestigiose e con i più grandi direttori, suscitando l’entusiasmo del pubblico per la combinazione tra solidità di impianto formale nelle sue esecuzioni, estrema cura del suono, raffinatezza timbrica e naturale capacità comunicativa.
Docente, fra l’altro, alla Scuola di Musica di Fiesole, di cui è stato fino al 2016 direttore artistico e presso importanti istituzioni musicali italiane ed europee, tra cui il Mozarteum di Salisburgo, Lucchesini è frequentemente invitato nelle giurie dei più importanti concorsi internazionali, oltre a far parte dal 2008 degli Accademici di Santa Cecilia. Dal 2018 è direttore artistico dell’Accademia Filarmonica Romana.
 
Il pubblico già in possesso dei biglietti per il concerto annullato nello scorso novembre potrà accedere direttamente con quelli; chi invece volesse acquistarne altri potrà farlo online sul sito www.ferraramusica.it e direttamente alla biglietteria del Teatro Comunale lunedì 17 maggio dalle 18 fino a inizio concerto. I prezzi sono quelli comunicati a inizio stagione e vanno da 7,5 euro (biglietto con riduzione giovani al 4° ordine di palchi) fino a 25 euro (biglietto intero platea).

Gruppo Hera: Lavaggi notturni della rete idrica.

 

Comunicato stampa Gruppo Hera.

Da lunedì 17 maggio, prende il via, nel Comune di Ferrara, il lavaggio notturno delle condotte idriche. L’attività proseguirà nella città estense fino a giovedì 20, per poi continuare la settimana successiva nell’area di Argenta.

Per limitare i disagi provocati alla cittadinanza, inoltre, i lavaggi verranno svolti durante la notte, tra le 22.00 e le 04.00 circa.

In particolare, da lunedì a giovedì notte gli interventi si concentreranno nei centri abitati di Cassana, Fondo Reno, Coronella, Porotto e Borgo Scoline.

Le operazioni potranno provocare cali di pressione e fenomeni di intorbidimento dell’acqua, che non ne pregiudicano comunque la potabilità. Nel caso, sarà comunque sufficiente lasciare scorrere l’acqua per qualche minuto.

Qualora i cittadini vedessero movimenti di lavoratori nei pressi di condotte e impianti durante tali ore notturne, e in queste parti della città, rassicuriamo che con ogni probabilità si tratta di nostri tecnici e operai identificabili e autorizzati.

 

Nuovo ciak per la sesta edizione del Ferrara Film Festival – dal 29 maggio al 6 giugno 2021.

 

Comunicato stampa Ferrara Film Festival.

Nuovo ciak per la sesta edizione del Ferrara Film Festival – dal 29 maggio al 6 giugno 2021. Primo festival del cinema in Italia a svolgersi in presenza Mike Newell e Alessandro Haber tra gli ospiti della manifestazione.

Dopo gli importanti appuntamenti organizzati all’interno delle precedenti edizioni, il Ferrara Film Festival 2021 rinnova il rapporto con la grande cinematografia mondiale e torna a illuminare il proprio red carpet con il Dragone d’Oro alla carriera internazionale al regista britannico Mike Newell.

La cerimonia di consegna del premio avverrà nella suggestiva cornice del Castello Estense a partire dalle ore 20 di sabato 6 giugno, giornata conclusiva della manifestazione in cui verranno assegnati anche i Golden Dragon Awards alle opere vincitrici tra le trentatré in concorso al festival (per avere informazioni più dettagliate sulle opere consultare il link https://www.ferrarafilmfestival.com/nominations.html).

Tra i più noti al mondo nel suo ruolo, dietro alla macchina da presa, Newell può contare la regia di capolavori rimasti impressi nella storia del cinema come “Amore e Rabbia – The Good Father” (1985) con Anthony Hopkins, “Quattro Matrimoni e un Funerale” (1994) con Hugh Grant, “Donnie Brasco” (1997) con Johnny Depp e Al Pacino, “Mona Lisa Smile” (2003) con Julia Roberts, “Harry Potter e il Calice di Fuoco” (2005) con Daniel Radcliffe ed Emma Watson e “Prince of Persia” (2010) con Jake Gyllenhaal e Ben Kingsley.

“Sarà un grande onore – ha commentato soddisfatto Maximilian Law, direttore del Ferrara Film Festival – assegnare il premio alla carriera a un regista come Mike Newell, che ha segnato la storia del cinema mondiale. Riscoprire i suoi classici, con una retrospettiva creata ad hoc, è un qualcosa che desideravo fare da tempo all’interno del programma. Oltretutto, svolgere la cerimonia dei Golden Dragon Awards, per la prima volta in assoluto, al Castello Estense, sarà un’emozione grandissima”.

Per l’occasione, il Ferrara Film Festival organizzerà una retrospettiva con proiezioni speciali di cinque delle sue principali opere, ovvero “Mona Lisa Smile”, “Donnie Brasco”, “Quattro Matrimoni e un Funerale”, “Ballando con uno Sconosciuto” e “Un Incantevole Aprile”, con ospiti e protagonisti d’eccezione che si alterneranno per tutta la durata della kermesse.

Tra questi ci sarà anche Alessandro Haber che, dopo aver ricevuto il premio alla carriera lo scorso anno, tornerà nuovamente a Ferrara per presiedere la cerimonia di apertura della manifestazione, proiettando anche un cortometraggio sul tema Covid da lui diretto, in programma sabato 29 maggio alle 19 presso il Cinepark Apollo di piazza Carbone 35.

A seguire, sempre nella stessa serata, il sipario sulla sesta edizione si alzerà poi ufficialmente con la première italiana del film fuori concorso “Songbird” (2021) prodotto da Michael Bay (“Armageddon” e “Transformers”) e diretto da Adam Mason con un cast internazionale tra cui Demi Moore e Peter Stormare, primo spettacolo di un programma che nei giorni successivi, dal 29 maggio al 6 giugno, si rivelerà sempre più ricco e prestigioso per il pubblico (per avere informazioni più dettagliate sul programma consultare il link https://www.ferrarafilmfestival.com/filmprogram.html).

Il programma del Festival includerà, come di consueto, prime europee, italiane e mondiali, tutte proiettate al Cinepark Apollo di Ferrara che, con l’occasione, e dopo sette mesi di chiusura, verrà allestito in maniera speciale per il Festival. Il calendario sarà arricchito con eventi a tema cinematografico, un galà di beneficenza, un talk show e molti altri appuntamenti sparsi in tutta la città.

I biglietti per accedere in sala potranno essere acquistati online e/o direttamente al cinema Cinepark Apollo a partire dal 20 maggio. Ogni spettacolo includerà un cortometraggio seguito da un lungometraggio. Tutti i film saranno proiettati in lingua originale con sottotitoli in italiano, se non diversamente indicato.

Nursing Up, De Palma «Dobbiamo prendere in mano il nostro futuro e diventarne protagonisti».

 

Comunicato stampa Nursing Up.

Sanità, Infermieri Nursing Up, De Palma «Dobbiamo prendere in mano il nostro futuro e diventarne protagonisti. Alveo autonomo di contrattazione e vera libera professione: chi tiene alle professioni infermieristiche e sanitarie si batte per questo».

Quali prospettive di sviluppo per la professione infermieristica? Le riflessioni del Presidente De Palma nel vertice del 13 maggio con gli altri sindacati di categoria organizzato dalla Cnai. 

14 MAG 2021 – C’è qualcosa che non torna nel modo in cui la professione infermieristica rappresenta oggi le proprie complesse istanze alle istituzioni. E’ necessario che chi parla a nostro nome e per nostro conto, comprese le istanze pubbliche che rappresentano la professione ai vari livelli, dia conto ai professionisti del loro agire e soprattutto porti risultati tangibili.

Perchè la nostra professione sembra ferma al palo rispetto ai traguardi che potrebbe ottenere?

Non c’è una legge che impedisce di fatto agli infermieri di svolgere attività per così dire “innovative”, ovvero che non rientrano nello stretto perimetro di quelle funzioni che i nostri professionisti svolgono di prassi: per altro una delle norme principali di riferimento, la legge 42/1999, individua in modo specifico i criteri limite entro i quali il professionista si muove, e stabilisce che tutto ciò che fa parte del bagaglio formativo e curriculare che gli infermieri vantano, agito nel rispetto del codice deontologico e del profilo professionale, consente loro di assumersi specifiche responsabilità . Parliamo di responsabilità che vanno ben oltre quelle che agiamo nella nostra limitata quotidianità operativa e di discutibili modelli organizzativi, parliamo di prassi obsolete e medico centriche. 

Si signori, avete capito bene, non si tratta di un problema di leggi che mancano, ma bensì di lobbies, e questo va detto senza nascondersi: i medici riescono ad ottenere ciò che chiedono perchè sono stati in grado di esprimere referenti politici negli ambienti che contano, noi infermieri invece non siamo stati capaci di farlo, per lo meno non come avremmo potuto e/o dovuto.

Accade così, che ogni volta che legittimamente avanziamo ipotesi innovative di esercizio professionale, ne consegue una levata di scudi, con i medici che sollevano le armi e che gridano alla lesa maestà. 

Questo non è più accettabile. Ora tocca a noi, il futuro è a portata di mano, a patto di essere capaci di “dare corpo e sostanza alle norme che già esistono”. Ma per fare questo, le istanze rappresentative della professione, in particolare quelle che si confrontano ogni giorno con il Governo, dovranno avere, da un lato il coraggio e la forza necessari per sostenere fino in fondo la crescita e la valorizzazione della nostra categoria, dall’altro la determinazione e la competenza per opporsi alle apodittiche e precostituite posizioni delle lobbies.

Per quanto ci riguarda, come sindacato chiediamo al Governo di riconoscere la competenza infermieristica attraverso una valorizzazione contrattuale della categoria. Ci siamo confrontati con il Comitato di Settore per far sì che la struttura contrattuale degli infermieri sia uniformata a quella della dirigenza.

Chiediamo nelle piazze, e da mesi, un alveo autonomo di contrattazione. 

Che si chiami area o sezione per noi poco conta, purché si tratti di un ambito di trattativa riservata e finanziariamente autonoma, dove il personale delle professioni infermieristiche possa trattare in autonomia con la controparte pubblica. Ne hanno beneficiato già i medici, quando sono usciti dal calderone del comparto, accadrà di certo in positivo anche per noi.  

Per questo, lo ribadiamo, un contratto autonomo degli infermieri è doveroso e lotteremo strenuamente per ottenerlo. Auspichiamo che il nuovo contratto, finalmente, garantisca all’infermiere che combatte ogni giorno per la salute del cittadino, uno stipendio degno di tal nome e a tal riguardo, l’indennità di specificità infermieristica per la quale abbiamo lottato e che abbiamo ottenuto dovrà essere rimpinguata.

Non dimentichiamo poi quanto ci sta a cuore la necessità che la libera professione sia allargata a tutte le attività che gli infermieri possono svolgere e che non sia limitata alla sola realtà vaccinale del Covid. Così che si creerà, ad esempio, finalmente, un filo conduttore solido tra sanità pubblica e privata, permettendo agli infermieri dipendenti di andare in soccorso di quelle realtà private come le Rsa italiane, che negli ultimi mesi più che mai versano in difficoltà enormi per le fughe di personale sottopagato e costretto a turni massacranti».

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BIBLIOTECHE SENZA FUTURO?
La confusione e le inadempienze del Comune di Ferrara

 

Ricordiamo che, dopo aver raccolto parecchie centinaia di firme sull’Appello per il rilancio delle Biblioteche Comunali [Vedi qui], un folto Gruppo di Cittadine e Cittadini ferraresi ha indetto una manifestazione a difesa delle biblioteche, sabato 22 maggio alle ore 10,00 in Piazza Castello. (La Redazione)

A Ferrara è, da tempo, aperto un problema biblioteche, ancora non risolto. Nel 2019 ho convintamente firmato un documento promosso dai lavoratori della Biblioteca Ariostea; ho firmato qualche giorno fa quello presentato da un ‘Gruppo di Cittadine e Cittadini a difesa delle biblioteche’.

L’11 maggio 2021 si è riunita, su richiesta di una parte dei consiglieri, la II Commissione con all’ordine del giornoInformativa della amministrazione comunale di Ferrara sulle prospettive del servizio biblioteche’. Relatori l’Assessore alla Cultura, geometra Marco Gulinelli, il direttore del Servizio Biblioteche ed archivi, dottor Andreotti, la funzionaria dirigente del settore cultura, dottoressa Guidi, il direttore generale del Comune di Ferrara, dottor Mazzatorta. La seduta era pubblica e, come pochi altri cittadini, ho assistito da remoto.
È possibile rivederla nel sito della amministrazione comunale. [Vedi qui] Forse troppo ottimisticamente, mi aspettavo una esauriente informazione sullo stato della questione, con attenzione particolare verso le biblioteche decentrate, e la precisa indicazione del progetto che l’Amministrazione ha costruito e intende mettere in opera per una nuova organizzazione del sistema bibliotecario cittadino. Nulla di tutto questo: non un dato, non un numero, non una indicazione operativa, non una indicazione di soluzione per le molte criticità esistenti.
Gli unici dati concreti sono venuti dal direttore generale dottor Mazzatorta che ha illustrato le soluzioni poste in atto nei comuni di Parma, Modena, Reggio Emilia ed ha, correttamente, rimandato all’organo politico le scelte. Non posso pensare che per i ruoli ricoperti venissero meno ai relatori conoscenza e competenza; l’impressione è che, a partire dall’Assessore, i tre responsabili, politici e amministrativi, volutamente evitassero di fornire, come era richiesto, materiale per il confronto. La stessa scelta, data per già assunta, della esternalizzazione per alcune biblioteche decentrate non era accompagnata da alcuna indicazione su modi e forme.

Non si è detto se vi sarà cogestione, se sarà tutto affidato agli assegnatari, quanto e quale personale sarà addetto, se coesisteranno dipendenti pubblici e privati, i costi della operazione, gli spazi destinati, le attività previste, le forme di tutela e di formazione dei lavoratori, i programmi operativi, le acquisizioni, le disponibilità di bilancio.
Non si è detto come sarà il nuovo sistema. Sarà la Biblioteca Ariostea capofila e coordinatrice o invece sarà lasciata piena e completa autonomia alle biblioteche decentrate?
Non si è, a questo punto mi viene da dire ‘naturalmente’, parlato del ruolo della Ariostea che è, insieme, biblioteca di conservazione e di pubblica lettura, non si è fatto alcun cenno agli archivi che pure fanno parte del sistema.
Nulla sugli acquisti e l’aggiornamento della dotazione libraria. Non si è detto del rapporto con il volontariato, con l’associazionismo, con le scuole e l’Università; come, a partire dal libro, si debba organizzare il rapporto con i quartieri.

Viene da chiedersi se esista ancora un sistema o se invece lo si voglia, coscientemente e consapevolmente, smantellare: per sostituirlo con cosa? Fiduciosamente la maggior parte dei consiglieri intervenuti ha tentato di forare il muro di gomma costruito da luoghi comuni, da affermazioni bizzarre, da divagazioni non pertinenti: invano.
Ho avuto la tentazione di sottolineare qui alcuni dei problemi che, insieme a molti altri utenti della Ariostea, incontro nella sua frequentazione: mi chiedo a cosa servirebbe, di fronte alla opacità pervicace dei responsabili del settore, e tralascio.
Suggerisco a coloro che sono interessati a questo tema di andare a vedere la registrazione: è una rappresentazione istruttiva e chiarificatrice.

Cover: Ferrara, la Biblioteca Ariostea (foto Camera 24)

CONTRO VERSO
Il ragazzo tagliato a metà

 

Il ragazzo tagliato a metà
È scomodo vivere tra due culture che sono almeno altrettante vite possibili. Lo sanno gli adolescenti adottati o i giovani stranieri di seconda generazione. Lo sa questo ragazzo, nato da genitori rom. La mamma ha scelto una vita “regolare” per il bene proprio e dei figli, il padre si è perso nella droga, e questo ragazzo vive tagliato a metà.

Urlo in faccia a mia madre
ZINGARA DI MERDA
perché ha mollato mio padre
e lascia che si perda.

Era una ragazzina
quando si è separata
da lui, dalla campina,
dal mondo in cui è nata,
Ha tagliato le radici
(noi eravamo neonati)
per farci più felici.
Secondo lei ci ha salvati.

Io no, non lo conosco
il prezzo che ha pagato.
So che ha scelto al mio posto
e non mi ha consultato.
Mio padre si è distrutto
di droga e di prigione,
io non ricordo tutto
e non so la ragione
ma adesso che è mancato
ho voluto provare
e mi sono drogato
e sono andato a rubare.

Mia madre sembra pazza
e no, non ho capito
se odia la sua razza
(che le ho restituito)
o ha la preoccupazione
di me e del mio futuro,
ma non ce n’è ragione:
oramai sono un duro.

Niente può farmi niente.
Polizia o carabinieri.
Non m’importa della gente
e non voglio pensieri.
Perfino il tribunale
non deve aprire bocca:
io voglio farmi male
e guai a chi mi tocca.

Non si intravedeva una strada, allora, per far ragionare il ragazzo. La mamma era stata sposata per forza, messa in cinta di due bambini, tenuta segregata in una campina dove il marito e il suocero avevano via libera. Per lei sentirsi rimproverare la fatica sovrumana con cui era riuscita a liberare se stessa e i suoi figli è stato ripiombare nella colpa per un tradimento benedetto.

CONTRO VERSO, la rubrica di Elena Buccoliero con le filastrocche all’incontrario, le rime bambine destinate agli adulti, torna su Ferraraitalia  il venerdì. Per leggere i numeri precedenti clicca [Qui]

Cover: Il carrozzone degli zingari – foto Flickr – licenza Creative Commons