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Giorno: 18 Febbraio 2022

Una forte sinergia istituzionale per i lavori di consolidamento delle sponde del canale Dominante Gramigne

FERRARA, 18 febbraio 2022 – Un importante intervento per garantire la sicurezza idraulica del territorio, realizzato grazie alla sinergia tra Protezione Civile della Regione Emilia- Romagna, Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara, Comune di Argenta. Si tratta del consolidamento delle sponde in alcuni tratti del canale Dominante Gramigne, che interessa i comuni di Filo e Menate nell’argentano. L’investimento complessivo per l’opera è di 710 mila euro, co-finanziato dai tre enti e una prima tranche di lavori è iniziata a fine 2021, mentre i prossimi sono previsti nel corso del 2022 e saranno ultimati il prossimo anno. Il sindaco di Argenta Andrea Baldini ha sottolineato la collaborazione tra gli enti per risolvere un problema molto sentito sul territorio.
“Ringrazio la Protezione Civile e il Consorzio di Bonifica per questo esempio di collaborazione istituzionale finalizzata alla messa in sicurezza del territorio. Questo intervento sul canale Dominante Gramigne ha un carattere di forte urgenza, perché tanti sono stati in questi anni i disagi per le frane delle sponde. Speriamo si tratti di una prima fase di lavori, perché è importante che si possa continuare anche dopo il 2023 con ulteriori azioni di consolidamento”.
Una speranza che trova nel piano messo a punto dal Consorzio di Bonifica nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza una concreta possibilità di attuazione, come spiega il presidente Stefano Calderoni: “Voglio innanzitutto ringraziare la Regione per la grande attenzione che dimostra nei confronti del nostro territorio. Come Consorzio vogliamo cogliere la grande occasione del PNRR per effettuare gli investimenti strutturali necessari a metterlo in sicurezza. Nel dettaglio abbiamo messo a punto un piano da 50 milioni di euro per limitare frane ed espurghi che potremmo spendere nel giro di tre anni, per dare una risposta concreta alla richiesta di maggiore sicurezza che arriva da cittadini e imprese. Per realizzarlo è essenziale la collaborazione istituzionale che, come in questo caso, ci sta
consentendo di dare risposte tempestive ed efficaci”.
Un progetto ampiamente condiviso anche dalla Regione Emilia-Romagna, come ha ribadito la consigliera regionale Marcella Zappaterra che conosce alla perfezione le problematiche del territorio ferrarese dopo aver guidato la Provincia di Ferrara per quattro anni: “Grazie anche alle risorse e all’impegno della Regione risolviamo in maniera definitiva un problema Sede Legale di sicurezza e viabilità importante. Abbiamo sostenuto il progetto con 510 mila euro che, aggiunti a quelli di Consorzio e Comune, ci consentono oggi di sistemare parte del fondale e delle arginature di un canale molto lungo e complesso, che costeggia una strada percorsa da mezzi pesante e automobili che devono poter viaggiare e lavorare in sicurezza. Un risultato ottenuto grazie a un lavoro di squadra che siamo certi continuerà nei prossimi anni che saranno cruciali per rendere efficienti e sicure le infrastrutture del territorio e di tutta la Regione”.

Ius soli Bologna: Caliandro (Pd), “Massimo sostegno a Lepore: azione necessaria di civiltà”

Bologna, 18 febbraio 2022 – “La decisione del sindaco di Bologna, Matteo Lepore, di voler introdurre lo ius soli, dando la cittadinanza onoraria ai bambini nati in questa città, è un’azione necessaria di civiltà e tutela dei diritti e la sostengo con passione e grande convinzione”. Lo sottolinea il consigliere regionale del Pd, Stefano Caliandro. “Si tratta di un segnale importante non solo per la città ma per tutto il Paese – evidenzia -, perché Bologna può fare da apripista, e non sarebbe la prima volta, proprio per una futura legislazione nazionale in materia e per una battaglia di civiltà in questo caso non più procrastinabile.
“L’atteggiamento del centrodestra che sale sulle barricate, con improbabili azioni di protesta – critica Caliandro -, è completamente anacronistico e fuori dal mondo, oltre che strumentale ad alimentare l’insicurezza dei cittadini, associandola al fenomeno migratorio”. “Chi nasce in Italia – scandisce il consigliere dem – deve essere cittadino del nostro Paese e far parte della nostra comunità. Solo attraverso la strada della coesione e dell’inclusione si possono eliminare tensioni sociali e insicurezze ed è ora che anche il centrodestra lo capisca e smetta di cavalcare, attraverso il populismo, paure e fragilità dei cittadini”.

Confagricoltura e Cia Ferrara: incontro sul sistema assicurativo 2022

FERRARA, 18 febbraio 2022 – I cambiamenti climatici, che hanno provocato negli ultimi anni eventi calamitosi importanti rendono necessari strumenti assicurativi sempre più efficaci. Per questo motivo le sezioni frutticole di Confagricoltura Ferrara e Cia-Agricoltori Italiani Ferrara hanno organizzato un incontro con Codifesa Bologna e Ferrara e i frutticoltori del territorio, per fare il punto sul sulla campagna assicurativa 2022 e il nuovo piano di gestione del rischio.
All’evento, moderato dal vice Presidente di Confagricoltura Ferrara Francesco Manca, hanno partecipato: il presidente di Codifesa Bologna-Ferrara Gianluigi Zucchi, il direttore Guido Graziani e il vice presidente Danilo Tamisari. Le conclusioni sono state affidate al presidente di Cia Ferrara Stefano Calderoni.
Nel corso dell’incontro sono emersi alcuni dati rilevanti come la cifra, 1 miliardo e 60 milioni, di valore assicurato nel 2021 da Codifesa, risultato che consolida il primato del Consorzio di Bologna e Ferrara come il più importante d’Italia e la tendenza, del tutto positiva, delle aziende ad assicurarsi. Sono stati inoltre presentati strumenti assicurativi innovativi quali i fondi mutualistici – Codifesa ne sta perfezionando uno per la bietola – e le polizze parametriche, che prevedono liquidazioni non proporzionali al danno effettivo ma in base a parametri prestabiliti. Importanti novità in materia assicurativa arriveranno anche dalla nuova Pac: un prelievo del 3% per istituire un fondo di mutualità per danni catastrofali come gelo e siccità.
Nonostante la messa a punto di nuovi strumenti nel sistema assicurativo non mancano le criticità, in primo luogo la necessità di adeguare gli strumenti assicurativi alle attuali condizioni climatiche e produttive, soprattutto per quello che riguarda i seminativi. Inoltre gli eventi atmosferici estremi che hanno colpito il nostro territorio negli ultimi 3 anni hanno provocato danni ingentissimi e di conseguenza risarcimenti molto importanti a carico delle compagnie assicurative. Questo ha determinato un aumento dei tassi assicurativi che, in molti casi, sono molto più alti dei parametri massimi di spesa fissati dal Ministero. Una “tempesta perfetta” che ha fatto lievitare del 50% la spesa assicurativa a carico delle aziende agricole. Confagricoltura e Cia Ferrara hanno manifestato grande preoccupazione anche per l’avvio della prossima campagna – che potrebbe slittare rispetto a quella degli scorsi anni – con il rischio di non poter mettere in copertura i danni da gelo; la reticenza delle compagnie assicurative ad assicurare per tale avversità, dopo anni caratterizzati da danni ingentissimi; un ulteriore aumento dei premi assicurativi che potrebbe disincentivare la stipula di polizze. Secondo le associazioni è necessario, pertanto, un intervento ministeriale che consenta agli agricoltori di tutelare il proprio reddito in caso di eventi catastrofali quali quelli verificatisi negli ultimi anni. Concordi i rappresentanti di Codifesa che hanno sottolineato l’importanza di aumentare gli attuali parametri contributivi massimi di spesa assicurativa, per adeguarli, appunto, ai cambiamenti climatici, e di incrementare la contribuzione comunitaria portandola dal 70 all’80%, allo scopo di avere polizze più convenienti (in grado di assicurare un risparmio pari al 33%) e capaci di garantire un risarcimento adeguato in caso di danno. In conclusione, lo Standard Value, un parametro che considera la media produttiva degli ultimi tre anni per determinare il valore del prodotto da assicurare, andrebbe aggiornato per talune colture, in particolare grano, mais e prodotti bio, per essere meglio rispondente alle produzioni locali.

bolletta povertà

Produci, consuma, crepa (di freddo, al buio)

 

Le bollette di gas e luce arrivate in questi giorni, o in arrivo, sono come la Coca Cola egualitaria di Andy Warhol: “una Coca Cola è sempre una Coca Cola e non c’è quantità di denaro che possa farti comprare una Coca Cola più buona di quella che l’ultimo dei poveracci si sta bevendo sul marciapiede sotto casa tua” diceva il buon Andy. Una bolletta quintuplicata è sempre una bolletta quintuplicata: riduce al verde anche la cosiddetta classe media (genere in via di rapida estinzione). Tutti uguali, tutti in bolletta.

Finalmente anche l’homo consumptor, che ha sostituito negli ominidi l’homo sapiens, ha potuto sentire sulla propria carne il morso del libero profitto (degli altri). Questa volta la brutale natura del “mercato libero”, espressione che appare stampigliata sul frontespizio delle nostre bollette, ha fatto irruzione nelle case di tutti. In questi casi le persone si mettono a nudo, come quando non ci si vergogna più, nemmeno per gli altri, perchè si è oltre la vergogna.

Questa è la differenza tra il consumo effettivo in metri cubi di gas nella mia abitazione (sempre la stessa) tra il 2020 (in alto, conguaglio arrivato nel 2021) e il 2021(in basso, conguaglio arrivato nel 2022, adesso). 85 metri cubi in più. Il 9 per cento.

Nelle prossime due foto, ho sottolineato il prezzo massimo raggiunto a metro cubo nella prima parte del 2021 e il prezzo massimo raggiunto dopo la partenza della crisi energetica, quindi nella seconda parte del 2021.

Come si può vedere, tra il prezzo massimo a metro cubo raggiunto ante crisi dei prezzi e il prezzo massimo raggiunto post crisi c’è un rapporto di circa 1 a 6: cioè il prezzo massimo è aumentato di sei volte.

Finisco di annoiare con l’ultima foto, quella del confronto tra i due conguagli, quello dell’anno scorso e quello di quest’anno:

Per essere precisi, le cifre pagate per il puro consumo(senza guardare le tasse) pagate nell’anno 2020 (conguaglio 2021) sono state di 208,89 euro; nel 2021 (conguaglio 2022) di 1.144,26 euro. Cioè sei volte tanto. Quindi: aumento del consumo, 9 %. Aumento del costo, 600%. A fronte di questo, la riduzione dell’IVA (non di tutte le accise) al 5% invece che al 10% per gli ultimi 3 mesi ha fatto l’effetto di un pannicello caldo sulla fronte di una persona che sta morendo di ipotermia. Infatti l’aumento finale è cinque volte e mezzo, non sei. Una goduria.

In questo si è concretizzata, finora, l’azione del Governo di sostegno alle famiglie sul caro bollette.  Qualche nostra vecchia conoscenza, onnipresente in tv e sui social, affermava che il contributo di solidarietà non serviva a nulla e che abbassando l’IVA il “governo dei migliori” aveva stanziato ben più denaro di quello che serviva per smorzare l’aumento dei prezzi. Stranamente adesso non ne parla più. Sarà arrivata una bolletta anche a lui?

Mario Draghi nell’ultimo incontro con la stampa ha detto: “Una parte dell’intervento sarà di ‘sostegno’ per contenere l’emergenza. Una parte ‘strutturale’ per il potenziamento delle rinnovabili, della produzione di energia. C’è poi una parte di ‘fornitura’ per assicurare la fornitura dell’energia all’industria a prezzo basso, ‘calmierato’ e con certezza sullo stoccaggio. La priorità è assicurare al Paese una crescita sostenuta e sostenibile. Fondamentale è che la crescita non sia ‘strozzata’ dalla crescita dei costi dell’energia”. 

Caro Mario Draghi, per me sarà fondamentale ridurre, non crescere. Io non crescerò affatto, bensì diminuirò i consumi. Diminuirò tutto. Se tutti facessero come me andremmo presto in recessione, e francamente non me ne importa niente. Mi scalderò meno, starò al buio, leggerò al lume di candela i libri che ho già, non accenderò più la televisione. Finché l’acqua si potrà usare a prezzi accessibili, mi laverò e la berrò. Diversamente, ci penseremo. Già la pandemia mi ha portato a diradare la gente, diraderò anche tutto il resto. Rinunciare alle cose e alle persone superflue, la mia personale rivincita nei confronti della sua indifferenza. E al fatto che non le passa nemmeno per l’anticamera del cervello che, in una situazione simile, si potrebbero anche intaccare i profitti delle società che fatturano gas e luce.

“Rinunciare alle cose è meno difficile di quel che si crede: tutto sta a cominciare. Una volta che sei riuscito a prescindere da qualcosa che credevi essenziale, t’accorgi che puoi fare a meno anche di qualcos’altro, poi ancora di molte altre cose”. Questo invece lo diceva Italo Calvino, con tutto il rispetto molto più di un economista. Decrescita, questa è la mia via d’uscita. Che sia felice o infelice, non è rilevante. La felicità non c’entra nulla con l’economia. Ho semplicemente deciso che non creperò consumatore.

 

 

Università del Volontariato: al via il ciclo 2022 “Crisi climatica, sfruttamento e diritti umani”

 

Ferrara, 18 febbraio 2022 

CRISI CLIMATICA, SFRUTTAMENTO E DIRITTI UMANI: RIPARTE IL CICLO DI SEMINARI ON LINE DELL’UNIVERSITA’ DEL VOLONTARIATO

Crisi climatica, sfruttamento e diritti umani. E’ questo il tema al centro del nuovo ciclo di seminari on line sugli scenari della crisi ecologica, sociale ed economica, che CSV Terre Estensi propone a partire dal prossimo 1 marzo fino al 13 aprile nell’ambito dell’Università del Volontariato.

In questo percorso inedito che punta a coinvolgere i cittadini si intende fare luce, con l’aiuto di docenti universitari insieme ad attivisti di movimenti per il clima, su un’ampia rosa di tematiche intimamente connesse: ambiente e sfruttamento delle risorse; terra, sfruttamento lavorativo e migrazioni; l’esperienza di movimenti per il clima; (dis)ordine urbano tra sostenibilità ed esclusione; sfruttamento e discriminazioni.

L’intero ciclo articolato in sei incontri sarà presentato nel webinar di martedì 1 marzo dalle 17 alle 19. L’obiettivo di questa terza edizione è quello di favorire la conoscenza e il confronto sulla crisi climatica e la sostenibilità, un binomio indispensabile per un cambiamento positivo del pianeta. Infatti le risorse non sono sufficienti, ma il vero tema è a chi sono destinate e a quali condizioni di sfruttamento. Una politica ambientale che non si occupi al tempo stesso di politica sociale ed economica non è sostenibile. Per questo sono urgenti interventi radicali e di sistema capaci di orientare la società ad un nuovo modello economico e sociale. Ma c’è ancora tempo?

L’iniziativa è co-progettata nell’ambito dell’Università del Volontariato da CSV Terre Estensi, in collaborazione con Unife – Centro di Ateneo per la Cooperazione allo Sviluppo internazionale e da UnimoreCentro di Ricerca Interdipartimentale su Discriminazioni e vulnerabilità, quest’ultimo nuovo partner del mondo accademico che si mette a disposizione del terzo settore.

Il corso è aperto a cittadini interessati al tema, referenti degli enti di terzo settore delle province di Ferrara e Modena, studenti universitari di UniFe e UniMoRe.
Per consultare il calendario dettagliato e iscriversi gratuitamente entro il 27 febbraio: https://www.univol.it/corsi/crisi-climatica-sfruttamento-diritti-umani/

Al cantón fraréś
Flavio Bertelli: “Al dutór Źambutìn”

 

In una antologia di racconti Flavio Bertelli ricorda molte figure ferraresi viventi o del passato.
In lingua e in dialetto, con umorismo e un po’ di bonaria derisione, traccia manie, passioni, comportamenti dei suoi personaggi: medici, teatranti, ristoratori, antiquari, musicisti.
In questa occasione presentiamo alcune battute dal primo ritratto della raccolta: un dutór. Un medico condotto di un tempo che andava di casa in casa, di caseggiato in caseggiato, quando le visite collettive erano la normalità e la privatezza non abituale.
(Ciarìn)


Il dottor Zambottini

Il nostro Źambutìn era decisamente un medico sui generis: un po’ farmacologo, un po’ erborista, un po’ mago e un po’ tuttofare, ma in maniera capace, dignitosa, onesta e missionaria.
Amava definirsi “uη póch dutór e uη póch mazalàr”… “uη dutór ch’éva sémpar présia!”… poiché la clientela era troppo numerosa e povera.
Al più sgnór d’uàltar – diceva – al g’ha, cumè patrimòni, sól al cul che, par źunta (1) al n’è gnaηch mèrd, parché, sacratàri (2), aη va mai dal còrp!
La sua giurisdizione di competenza andava da San Giorgio a via Mazzini ed anche oltre, parché i puvrìt iη finiva briśa lì: andavano più in là.
Dgì (3) su – diceva a volte – mo parché n’andèv da n’àltar dutór?
Da chi? –
Com da chi? Dal dutór Ferari, par esempi, in via Ventisetembre, o dal dutór Meloni in via Scienze!
I vol di soldi!
Già! – rispondeva lui abbacchiato – I g’ha cal vizi lì! Però anca mi bisogna ch’a magna!

Quando Źambutìn arrivava, si appoggiava al muro della casa di fronte ed osservava la facciata sforacchiata da 20 o 30 finestre, attraverso le quali occhieggiavano i deleritti che avevano bisogno dei suoi lumi.
Andéη con órdan – diceva – parlate una alla volta sinò a fén dal colèro! Ciàcara ti, Matilde. Cóm sta to marì? –
– Al sta mèj!! –
– G’at da la madgìna? (4) –
– Ag’ò dà ill so pìlul! –
– Non sono esse una medicina, porco boja? –
– Sì, mo… –
– Lasa star “i mo”, e dim s’l’à cagà! –
– Al n’à fat uη póch! –
– Digh c’al spiηźa, òstriga! (5) –
– Al g’à acsì póch fià! –
– Póch fià par cagàr? Digh che al spiηźa l’istés e che al s’faga gnir ill véη grosi int al còl! L’è tuta quistión ad cagiarìn! (6) –
E passava rapidamente ad un’altra finestra:
– E to surèla com vala, Ghitàn? –
– Uη póch mèj! –
– Cagla? –
– L’è abastàηza cuntènta! –
– Figùrat mo mi! Ad ogni mòd ch’al la tiéna d’oć e, s’la va sotmisùra, ch’la tóga ill mié pìlul!… Adès di’ mo ti, Maria: com sta to mama?! –
– L’è vècia! –
– Òstia, al savéva, mo dill pìlul par la vciàia aη g’n’ò briśa! Dille che guardi sua nipote e dille che, na volta, la jéra acsì anca lié! Dagh la so madgìna e digh che la la manda źó con uη póch d’oli ad vaselìna! L’è sèmpar quistión ad merda!

E ripartiva con tutto il suo bagaglio di nozioni mediche-chimiche-organiche per ridistribuirle nei vari caseggiati. Ma il medico era altresì filosofo ed anche psicologo.
Personalmente non finiva mai di stupirmi.

(1) par źunta – per giunta;
(2) sacratàri – sacramento;
3) dgì –
dite;
(4) madgìna – medicina;
(5) òstriga – caspita;
(6) cagiarìn – lo stomaco degli animali in genere.

 

Tratto da: Flavio Bertelli, Ferraresi ritratti, zibaldone in lingua e dialetto, Ferrara, Edit. Universitaria, 1981.

 

Flavio Bertelli (Ferrara 1916 – 1983)
Autore e regista teatrale in lingua e in dialetto ferrarese.
Altre note biografiche nel Cantóη Fraréś del 5 marzo 2021 [Qui] .

 

Al cantóη fraréś: testi di ieri e di oggi in dialetto ferrarese, la rubrica curata da Ciarin per Ferraraitalia,
esce ogni 15 giorni al venerdì mattina. Per leggere le puntate precedenti clicca [Qui]